08-12-2014
Lo possiamo trovare nel dentifricio e in molti collutori, così come nei detergenti per le mani, nei cosmetici (rossetti in particolare), deodoranti e detersivi per la casa: è il triclosan, una sostanza chimica utilizzata in centinaia di prodotti per le sue ottime proprietà antibatteriche. Ma i dubbi su questo componente erano già noti, tanto che molti ricercatori ne consigliavano un utilizzo molto moderato e solo in caso di effettivo bisogno (si teme infatti che nel tempo possa rafforzare i batteri contro l’azione dei comuni antibiotici). Ora uno studio pubblicato su Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS) ha dimostrato, su topi e pesci, che questo composto può provocare gravi problemi muscolari e dovrebbe essere usato con cautela. Infatti compromette anche la contrattilità del cuore e dell’apparato muscolo scheletrico. I ricercatori dell’Università Davis School of Veterinary Medicine (California) e dell’Università del Colorado, ritengono che il triclosan possa essere una preoccupazione sia per l’ambiente che per la salute. «Il triclosan si trova praticamente in tutte le case ed è diffuso nell’ambiente – spiega il professor Isaac Pessah, principale autore dello studio – Questi risultati forniscono una forte evidenza che la chimica è fonte di preoccupazione per la salute umana e ambientale».
Introdotto negli anni settanta, è sempre più utilizzato e oggi sono tantissime le tonnellate di triclosan che ogni anno vengono prodotte e che finiscono nell’ambiente (l‘Environmental Protection Agency ha stimato che dal 1998 oltre 450 tonnellate di triclosan sono state prodotte ogni anno solo negli Stati Uniti). Questo componente è stato trovato all’interno del nostro organismo, anche nel sangue, nelle urine e nel latte materno, oltre che nelle falde acquifere e negli organismi acquatici come i pesci e alghe. Per comprendere meglio quali effetti può avere questa sostanza sulla salute, i ricercatori hanno esposto un gruppo di topi, e delle cellule in laboratorio, alle dosi di triclosan a cui, in proporzione, possiamo essere esposti durante la nostra vita quotidiana. I risultati dei test hanno mostrato che le cellule muscolari erano influenzate dal triclosan che ne comprometteva le funzioni: nello specifico le cellule isolate di muscolo cardiaco hanno mostrato una compromissione nella funzione, compresa quella del battito cardiaco. Allo stesso modo sono risultate compromesse nella corretta funzione le fibre muscolari e scheletriche, così come i movimenti muscolari in generale. I test sui topi hanno mostrato una riduzione della forza muscolare del 18% (che durava fino a un’ora dopo la somministrazione della sostanza in dose singola) e hanno sofferto di una riduzione della funzionalità cardiaca del 25% già dopo 20 minuti che erano stati esposti alla sostanza chimica.
«Gli effetti del triclosan sulla funzione cardiaca erano davvero drammatici», conclude il cardiologo Nipavan Chiamvimonvat, coautore dello studio. Nel nostro Paese l’uso del triclosan è regolamentato e non può superare una concentrazione massima pari al 0,3%. C’è però da tenere in considerazione che questo composto è presente in molti prodotti di uso quotidiano (dentifrici, collutori, cosmetici, saponi liquidi.. etc etc) e quindi, a fronte di una bassa percentuale in un unico prodotto, si dovrà fare i conti con la somma della sua presenza in tutti gli altri. Anche in questo caso quindi, è essenziale una attenta lettura dell’etichetta. Qui infatti troviamo (obbligatori per legge) gli ingredienti che compongono il prodotto che si sta per acquistare, valutando in questo caso solo quelli che non riportino il triclosan tra i suoi componenti (e la scelta per fortuna in supermercati e ipermercati è molto vasta, non sarà quindi difficile trovare il prodotto che più soddisfa le proprie esigenze).