LA MELATONINA PUO' RIDURRE IL RISCHIO DI CANCRO ALLA PROSTATA.

11-12-2014

La melatonina, sostanza fondamentale per la regolazione del ritmo sonno-veglia, pare sia anche correlata a un rischio maggiore o minore di sviluppare il cancro alla prostata in base ai livelli presenti nell’organismo. Questo è quanto emerso da un nuovo studio condotto dai ricercatori del Dipartimento di Epidemiologia della Harvard School of Public Health di Boston. Presentato alla AACR-Prostate Cancer Foundation Conference on Advances in Prostate Cancer Research tenutasi a San Diego dal 18 al 21 gennaio 2014, lo studio si è concentrato sugli effetti della melatonina, la sostanza prodotta in maniera esclusiva durante le ore notturne, in presenza però di buio. Il suo ruolo nel controllo e regolazione dei ritmi circadiani, o dell’orologio biologico interno all’organismo, è ritenuto di fondamentale importanza. Per cui un’alterazione nella produzione può dare adito a diversi problemi nei processi biologici legati al ciclo sonno/veglia.
La melatonina, tuttavia, non si limita al campo inerente ai ritmi circadiani, ma si ritiene abbia un ruolo nella regolazione di una serie di altri ormoni che influenzano alcuni tumori, tra cui quelli del seno e della prostata. «La perdita di sonno e altri fattori possono influenzare la quantità di secrezione di melatonina o bloccarla del tutto – ha spiegato Sarah C. Markt, principale autrice dello studio – e i problemi di salute associati con una bassa produzione di melatonina, l’interruzione del sonno, e/o l’interruzione del ritmo circadiano sono ampi, tra cui un potenziale fattore di rischio per il cancro». «Abbiamo scoperto – ha aggiunto Markt – che gli uomini con più alti livelli di melatonina hanno avuto un 75 per cento di riduzione del rischio di sviluppare il cancro della prostata avanzato rispetto agli uomini che avevano livelli più bassi di melatonina. I nostri risultati dovranno essere replicati, ma sostengono l’implicazione per la sanità pubblica dell’importanza di mantenere un ciclo luce/buio e di sonno/veglia stabili. Poiché i livelli di melatonina sono potenzialmente modificabili, sono assicurati ulteriori studi sulla melatonina e il rischio di cancro alla prostata e la sua progressione».
Per sostenere le proprie ipotesi, i ricercatori hanno condotto uno studio di coorte caso-controllato su 928 uomini di cui è stata studiata l’associazione tra i livelli nelle urine del principale prodotto di ripartizione della melatonina, 6-sulfatossimelatonina, e il rischio di cancro alla prostata. Da tutti i partecipanti, Markt e colleghi hanno raccolto campioni di urina mattutina al momento del reclutamento, e hanno poi chiesto ai volontari di rispondere a un questionario sui modelli di sonno. Dai dati raccolti in base alle risposte fornite al questionario, i ricercatori hanno trovato che un uomo su sette ha segnalato problemi nell’addormentarsi; uno su cinque ha segnalato problemi nel restare addormentato, e quasi uno su tre ha riferito assumere farmaci per dormire. Per quel che invece riguardava gli esami delle urine, si è trovato che il valore medi di 6-sulfatossimelatonina in tutti i partecipanti allo studio era di 17,14 nanogrammi per millilitro di urina. Tuttavia, gli uomini che avevano riferito di un’assunzione di farmaci per il sonno, problemi ad addormentarsi e problemi nel mantenere il sonno avevano livelli significativamente più bassi di 6-sulfatossimelatonina rispetto agli uomini senza problemi di sonno.
Durante il periodo di follow-up abbracciato dallo studio (2002-2009) a 111 dei partecipanti è stato diagnosticato il cancro alla prostata, di cui 24 con uno stadio avanzato della malattia. Le analisi hanno così evidenziato che i partecipanti i cui livelli di 6-sulfatossimelatonina erano superiori al valore medio avevano beneficiato di un 75% di diminuzione del rischio di carcinoma della prostata avanzato. Infine, è stato osservato un 31% di riduzione del rischio di cancro alla prostata in generale, sebbene il dato non fosse statisticamente significativo. «Sono necessari ulteriori studi prospettici per indagare circa l’interazione tra la durata del sonno, i disturbi del sonno e livelli di melatonina sul rischio per il cancro alla prostata», ha concluso Markt.

 

http://www.sciencedaily.com/releases/2014/01/140120085058.htm

http://www.huffingtonpost.com/2014/01/20/melatonin-prostate-cancer_n_4618939.html

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2014-01/aafc-mml011314.php

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