11-12-2014
C’è un ampio corpus di documentazione di supporto alla capacità della piccola pillola bianca, di prevenire infarto e ictus, così come una serie di altri problemi di salute gravi come la formazione di coaguli di sangue in soggetti ad alto rischio. Più di recente tuttavia, un numero crescente di evidenze dimostra gravi effetti collaterali associati al suo uso quotidiano. Quali sono i pericoli collegati all’assunzione di aspirina? Assunte regolarmente per un periodo prolungato di tempo, anche piccole quantità di aspirina possono portare alla formazione di ulcere intestinali. Quantità maggiori sono state associate con tinnito (ronzio nelle orecchie) e interazione con una serie di altri farmaci. C’è anche un piccolo ma notevole potenziale di reazioni allergiche, soprattutto nei bambini più piccoli. L’aspirina è il più antico dei “farmaci antinfiammatori non steroidei”.
Ora, secondo i ricercatori dell'University of East Anglia (UAE) nel Regno Unito, sembra che l’assunzione regolare di aspirina può anche aumentare il rischio di sviluppare il morbo di Crohn, fino a cinque volte. La malattia di Crohn è una forma devastante di malattia infiammatoria intestinale (IBD) che può causare gravi irritazioni e persino sanguinamento, sull’intero tratto digestivo. Il suo impatto sui tessuti dell’apparato digerente è indiscusso. La tendenza dell’aspirina a causare le ulcere con l’uso prolungato, ha inizialmente portato i ricercatori universitari a studiare la sua connessione con la malattia di Crohn. I ricercatori hanno condotto indagini su 200.000 partecipanti che erano stati coinvolti in uno studio europeo precedente, iniziato nel 1993, che si è concentrato sul legame tra cancro, la nutrizione e l’uso di aspirina.
I gruppi di ricerca hanno seguito i volontari di età compresa tra 30-74 anni che vivono nel Regno Unito, Svezia, Danimarca, Germania e Italia. Un piccolo, ma statisticamente notevole numero di questi volontari, ha cominciato a sperimentare la malattia di Crohn. Il dottor Andrew Hart della School of Medicine della UEA dice: “Questo è il primo lavoro, ma i nostri risultati suggeriscono che l’uso regolare di aspirina potrebbe essere uno dei molti fattori che influenzano lo sviluppo di questa malattia dolorosa in alcuni pazienti”. I ricercatori avvertono che mentre i numeri suggeriscono fortemente che ci può essere una connessione tra l’uso di aspirina regolare e morbo di Crohn, sono necessarie ulteriori indagini.
http://www.sciencedaily.com/releases/2010/05/100503192451.htm
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2010-05/uoea-ruo042210.php