14-12-2014
L’idea di fondo è meritevole: migliorare l’igiene orale e prevenire le malattie della bocca come l’infiammazione gengivale, la carie e così via. Per cui l’uso di un collutorio antibatterico può essere visto come un’azione benefica e consigliata. Allora perché usare un collutorio di questo genere può essere addirittura causa di un attacco di cuore? Cosa c’entra l’infarto o l’ictus con l’igiene orale? Secondo un nuovo studio, c’entra. E, in particolare, c’entrano i batteri che popolano il cavo orale. L’uso di un collutorio antibatterico, un pò come avviene con l’uso dei farmaci antibiotici, uccide infatti sia i batteri “cattivi” che, ahimè, quelli “buoni”. E sono proprio quelli buoni che promuovono il rilassamento dei vasi sanguigni; per cui se questi non ci sono più e non possono svolgere il proprio compito, vi può essere un aumento della pressione sanguigna con conseguente potenziale attacco di cuore, ictus e altri eventi correlati all’ipertensione.
L’inquietante scoperta è stata fatta dalla prof.ssa Amrita Ahluwalia della Queen Mary, University of London, che insieme ai colleghi ha analizzato gli effetti di alcuni collutori sulla flora batterica del cavo orale, pubblicando poi i risultati del loro studio sulla rivista Free Radical Biology And Medicine. Risultati che suggeriscono come i batteri buoni abbiano un ruolo molto importante nel mantenimento di una corretta pressione sanguigna, per cui uccidere questo tipo di batteri è «un disastro». Secondo la Ahluwalia, infatti, piccoli aumenti nella pressione sanguigna hanno un impatto significativo sulla morbilità e mortalità da malattie cardiache e ictus. Durante lo studio i ricercatori hanno seguito 19 persone sane che dovevano utilizzare un noto collutorio antibatterico due volte al giorno. I soggetti sono stati oggetto, sia al basale che durante lo studio, a misurazioni della pressione sanguigna.
Le misure hanno mostrato che la pressione sanguigna dei partecipanti variava tra le 2 e le 3,5 unità. Questo, secondo gli scienziati, significa che per ogni aumento di due punti della pressione sanguigna, il rischio di morire di malattie cardiache aumenta del 7%, e il rischio di morire di ictus del 10%. L’azione dei collutori antibatterici si rivolge sia ai batteri responsabili di carie e infiammazioni gengivali che su quelli buoni che producono una sostanza chiamata “nitrito”, il quale agisce direttamente sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni provocandone la dilatazione. Va da sé che se cessa la produzione di questa sostanza i vasi non riescono in questo processo, con conseguente aumento della pressione. Senza dunque creare allarmismi, è bene valutare con cognizione di causa se sia necessario o meno l’uso di collutori antibatterici. Nel dubbio, è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia, specie se si è già soggetti all’ipertensione.