15-12-2014
Le arachidi come cura dell’allergia alle arachidi. Può sembrare un controsenso, ma è quanto invece suggerito da un nuovo studio condotto dai ricercatori del Cambridge University Hospitals e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet medical journal. Secondo quanto studiato dal dott. Andrew Clark e colleghi, la soluzione all’allergia si trova proprio nelle proteine delle arachidi che possono essere somministrare in piccole dosi giornaliere, permettendo così nel giro di pochi mesi di risolvere il problema. Lo studio ha infatti dimostrato che i bambini allergici sono in grado di tollerare piccole dosi giornaliere di proteine delle arachidi assunte sotto forma di farina che sia stata miscelata insieme a del normale cibo, per poi arrivare a mangiare le arachidi vere e proprie, che prima erano causa di pericolose reazioni allergiche – se non veri e propri shock anafilattici. «Prima del trattamento – spiega il dott. Clark – i bambini e i loro genitori erano costretti a controllare ogni etichetta alimentare ed evitare di mangiare fuori casa o nei ristoranti. Ora, la maggior parte dei pazienti dello studio può tranquillamente mangiare almeno cinque noccioline intere. Le famiglie coinvolte in questo studio dicono che questo ha cambiato la loro vita in modo clamoroso».
Per lo studio, i ricercatori hanno coinvolto 99 bambini e ragazzi di età compresa tra i 7 e i 16 anni, tutti con problemi di allergia alle arachidi. Ai partecipanti, suddivisi a caso in due gruppi, sono state somministrate dosi controllate di proteine di arachidi che andavano aumentando di mese in mese, per un totale di 6 mesi di test. Gli appartenenti al gruppo di controllo invece hanno continuato ad assumere cibi che non contenessero arachidi o tracce di esse. Al termine dello studio, gli appartenenti al primo gruppo avevano raggiunto l’assunzione di proteine equivalente a 800 mg (come 5 arachidi intere). E risultati finali hanno mostrato che tra l’84% e il 91% dei partecipanti potevano tranquillamente assumere 5 arachidi intere senza mostrare reazioni allergiche. Per contro, i bambini appartenenti al gruppo di controllo hanno mostrato di continuare a non tollerare l’assunzione di cibi che contenessero anche soltanto tracce di proteine delle arachidi o di arachidi stesse. In seguito a questa constatazione, anche il gruppo di controllo è stato sottoposto allo stesso trattamento, arrivando al termine del periodo di test di 6 mesi agli stessi positivi risultati del primo gruppo. «Questo trattamento ha consentito ai bambini soggetti a tutte le complicanze dell’allergia alle arachidi di mangiare grandi quantità di arachidi, ben al di sopra dei livelli che si trovano in snack e pasti contaminati, liberando loro e i loro genitori dalla paura di un potenziale pericolo di vita da reazione allergica», conclude il dottor Clark.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=The+Lancet+medical+journal++Andrew+Clark