25-12-2014
Che la fibra d’Avena aiutasse ad abbassare i livelli di colesterolo era già stato ipotizzato in passato da diverse ricerche scientifiche. Nessuna, però, si era concentrata sulla salute del cuore. Ora ben 11 scienziati provenienti da tutto il mondo, hanno presentato le ultime scoperte in fatto di funzionalità biologica di questo interessantissimo alimento. I risultati sono stati presentati a Dallas alla 247esima conferenza annuale dell’American Chemical Society (ACS). La sessione scientifica è stata intitolata “Physicochemical Properties and Biological Functionality of Oats” (Proprietà fisico-chimiche e funzionalità biologiche dell’Avena). Qui sono stati discussi i diversi benefici apportati dall’avena ponendo un importante accento su un composto a base di fenoli, denominato avenanthramide (AVE), che si trova esclusivamente in questo alimento. L’AVE sembra possedere effetti antiossidanti, antinfiammatori e anticancerogeni. Tutto ciò sembra avere un importante ruolo sinergico sulla salute del cuore e delle arterie. E’ bene comunque dire che, in linea generale, mangiare cibi integrali è associato a un ridotto rischio di malattie coronariche e cardiovascolari, grazie alla presenza di fibre, vitamine, minerali e altri composti fitochimici. Una delle più importanti è il beta-glucano, una fibra solubile presente anche nell’avena, che da tempo è riconosciuto per il suo benefico effetto sul colesterolo totale e LDL. «I nostri studi rivelano che il beneficio per la salute del cuore dell’avena alimentare può andare al di là delle fibre, spiega il presidente ufficiale della sessione, dottor Sang Shengmin del Center for Excellence in Post-Harvest Technologies presso la North Carolina Agricultural and Technical State University. Abbiamo scoperto che i composti bioattivi trovati nell’avena possono fornire benefici cardioprotettivi aggiuntivi».
Una nuova ricerca dimostra che l’AVE può essere in parte responsabile dell’associazione positiva tra l’avena e la salute del cuore. A tal proposito il dottor. Oliver Chen, del Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging della Tufts University, ha presentato i dati che dimostrano come le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie dell’AVE contribuiscono alla protezione delle arterie da parte dell’avena. A rincarare la dose, ci ha poi pensato il dott. Mohsen Meydani, del Laboratorio di Biologia Vascolare presso la Jean Mayer USDA Human Nutrition Research Center on Aging della Tufts University, il quale, dati anch’egli alla mano, ha dimostrato che l’AVE sopprime la produzione di citochine infiammatorie associate alla formazione delle placche di grassi nelle arterie. Inoltre, sempre l’AVE, pare reprimere il processo associato con lo sviluppo dell’aterosclerosi. Altri scienziati, provenienti non solo dagli Stati Uniti, ma anche dall’Europa, hanno presentato i risultati dei loro studi in cui si mostra l’influenza che l’avena ha sulla risposta glicemica e sulla composizione bioattiva, le misurazioni sulla funzionalità del beta-glucano, il potenziale antiossidante del beta-glucano, i vantaggi del mangiare cereali integrali nei confronti delle malattie croniche, e come l’avena possa migliorare il controllo del metabolismo glucidico e lipidico. A detta delle aziende e degli scienziati coinvolti, questa sessione scientifica di così alto livello ha dimostrato il grande e significativo impatto che un semplice cereale come l’avena ha nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie.
http://www.eurekalert.org/pub_releases/2014-03/pc-nrt031314.php