29-12-2014
Il diabete potrebbe essere trattato in modo efficace e naturale con un estratto dalla buccia dell’uva che, secondo quanto scoperto in un nuovo studio, è attivo nel controllo della glicemia: in particolare nell’inibire l’iperglicemia. Il diabete è una piaga mondiale, con un costante incremento dei casi – specie nel mondo occidentale. Soltanto in Italia si contano oltre 3 milioni di persone con questo genere di problema, e il numero è destinato ad aumentare considerevolmente. Da qui, la necessità di trovare una soluzione, che sia prevenzione e cura. Su questo fronte, la notizia positiva arriva da una serie di studi preliminari condotti dai ricercatori della Wayne State University (WSU), che hanno dimostrato come l’estratto di buccia d’uva (GSE) esercita un’attività inibitoria sull’iperglicemia, candidandosi a essere un rimedio da utilizzare con efficacia nella gestione del diabete. La ricerca è stata finanziata dal Centro Nazionale per la Medicina Complementare e Alternativa del National Institutes of Health e, nel suo successivo sviluppo, fornirà approfondimenti circa l’azione inibitoria del GSE sull’iperglicemia postprandiale. Allo stesso tempo fornirà anche i dati preclinici a sostegno dell’efficacia e della sicurezza biologica del GSE, e dei suoi componenti, nella potenziale prevenzione e trattamento del diabete di tipo 2.
«La speranza è che la nostra ricerca possa finalmente condurre con successo allo sviluppo di un mirato e sicuro intervento nutrizionale per sostenere la prevenzione e il trattamento del diabete – dichiara il dott. Kequan Zhou, professore di Alimenti e Scienza della Nutrizione nel Collegio di Arti Liberali e delle Scienze alla WSU, e ricercatore principale – . Il nostro studio fornisce importanti dati preclinici per quanto riguarda i meccanismi antidiabetici, l’efficacia biologica e la sicurezza del GSE, che dovrebbe facilitare l’eventuale traduzione in futuri studi clinici per valutare GSE e i suoi componenti come interventi per il diabete sicuri, a basso costo, e basati sull’evidenza nutrizionale». «Il diabete di tipo 2 è una delle principali malattie croniche delle società moderne – sottolinea la dott.ssa Gloria Heppner, vice presidente associato per la ricerca presso la Wayne State University –. Esso minaccia la salute di una varietà di popolazioni, con ogni giorno un numero crescente di giovani con diagnosi della la malattia. Lo studio del Dott. Zhou offre una grande speranza per un potenziale trattamento naturale e senza effetti collaterali dannosi per le molte persone afflitte dal diabete di tipo 2».
http://www.sciencedaily.com/releases/2014/05/140509110201.htm
http://research.wayne.edu/communications/news-release.php?id=429