29-12-2014
La rivincita dei bassi. Sebbene la tendenza nella popolazione è quella di un aumento costante della statura, uno studio suggerisce che essere bassi è bello – almeno per quel che riguarda l’aspettativa di vita. Secondo i ricercatori dell’Università di Hawaii (UH), infatti, i bassi di statura pare vivano più a lungo dei coetanei più alti. Il vantaggio in termini di longevità delle persone basse è emerso da una ricerca che si è basata sui dati del “Kuakini Honolulu Heart Program” (HHP) e del “Kuakini Honolulu-Asia Aging Study” (HAAS). Qui, il dott. Bradley Willcox, professore presso l’Università di Hawaii (UH) John A. Burns School of Medicine, Dipartimento di Medicina Geriatrica, e colleghi, hanno trovato che vi era una connessione diretta tra la statura e la maggiore durata della vita. «Abbiamo suddiviso le persone in due gruppi: quelli che erano alti 158 centimetri o più bassi e 164 e più alti – spiega Willcox – Le persone che erano alte 158 centimetri o più bassi hanno vissuto più a lungo. Il range è stato osservato in tutte le circostanze a partire da 1,52 metri fino a oltre 1,82 metri di statura. Più si tendeva a essere alti, più breve era la durata della vita».
Ciò che rende le persone basse più longeve pare sia una sorta di protezione offerta da un particolare gene, detto “della longevità”, ossia il FOXO3. Questo gene è quello che fa sì che le dimensione del corpo rimangano più contenute durante lo sviluppo. Altri fattori legati a una probabile maggiore longevità trovati dai ricercatori sono stati più bassi livelli di insulina nel sangue e una minore incidenza del cancro, sempre nelle persone più basse. «Questo studio mostra per la prima volta che la dimensione del corpo è legata a questo gene», conclude il prof. Willcox. Insomma, essere bassi può avere i suoi vantaggi.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Bradley+Willcox++PLoS+ONE