LA MORTE ARRIVA CON L'ANTIDOLORIFICO.

01-01-2015

Il tristo mietitore arriva recando in mano una pillola di antidolorifico, suggerisce una larga revisione sistematica, condotta negli Usa e in Canada, che mostra come l’assunzione di questo genere di farmaci sia causa di un alto numero di decessi, che supera quelli per overdose da droghe come eroina e cocaina messi insieme. Secondo i ricercatori della McGill University, questo studio, primo nel suo genere, mette in luce un grave problema di salute pubblica: il drammatico aumento dei decessi a causa della prescrizione e assunzione di antidolorifici. Questo fattore, nel 2010, ha determinato soltanto negli Usa oltre 16 mila decessi.
«Le overdose da prescrizione di antidolorifici hanno ricevuto molta attenzione negli editoriali e sulla stampa popolare, ma volevamo scoprire se vi fossero reali e solide prove di questo», sottolinea il dott. Nicholas King del Biomedical Ethics Unit presso la Facoltà di Medicina della McGill. Per questo motivo, in uno sforzo per identificare e riassumere le prove disponibili, King e colleghi hanno condotto una revisione sistematica della letteratura esistente, comprensiva di un’indagine della letteratura scientifica, includendo solo report con prove quantitative. I risultati dello studio sono poi stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Public Health. «Abbiamo anche voluto scoprire perché ogni anno migliaia di persone negli Stati Uniti e in Canada stanno morendo per gli antidolorifici, e perché questi tassi sono saliti costantemente nel corso degli ultimi due decenni – spiega il dott. King –. Abbiamo trovato la prova per almeno 17 diversi determinanti della mortalità crescente legati agli oppioidi. In particolare, abbiamo scoperto che è notevolmente aumentata la prescrizione e la vendita di oppioidi; un maggiore uso di oppioidi potenti e a lunga azione, come Oxycodone e metadone; l’uso combinato di oppiacei e altri farmaci (lecito e illecito), droghe e alcol; e altri fattori sociali e demografici».
Quanto alla complicità di siti Internet che possano vendere questo genere di prodotti ed eventuali errori medici o dei pazienti, che secondo gli autori sono fattori comunemente citati dai media, il dott. King specifica che sono state trovate poche prove che questi fattori abbiano giocato un ruolo significativo. I risultati indicano infatti che vi è un complicato sistema da epidemia in cui medici, utenti, sistema sanitario e l’ambiente sociale giocano tutti un ruolo. «Il nostro lavoro fornisce una sintesi attendibile delle possibili cause dell’epidemia di overdose da oppiacei, che dovrebbe essere utile per i medici e responsabili politici in Nord America nel capire quale tipo di ulteriore ricerca deve essere fatta e quali strategie potrebbero o non potrebbero essere utili nel ridurre la mortalità in futuro. E come per gli sforzi fatti per aumentare l’accesso alla prescrizione di oppiacei al di fuori del Nord America, i nostri risultati potrebbero essere utili nel prevenire che altri Paesi seguano lo stessa strada di Stati Uniti e Canada».

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24922138

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4103240/

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