UNO STUDIO AMERICANO DIMOSTRA CHE LE BIBITE DIETETICHE SONO MEGLIO DELL’ACQUA. PECCATO CHE SIA FINANZIATO DALL’ASSOCIAZIONE PRODUTTORI BEVANDE.

03-01-2015

Le bevande dolcificate, diet, farebbero perdere peso più della stessa acqua. Questo il risultato sorprendente di uno studio pubblicato su Obesity, la rivista dell’Obesity Society americana: ed è già polemica. Nella sperimentazione, durata 12 settimane, oltre 300 persone in sovrappeso sono state assegnate, dai ricercatori delle Università del Colorado e di Filadelfia, a due schemi: uno che prevedeva di poter bere soltanto acqua, e un altro che ammetteva le bevande dietetiche (bibite gassate, tè, acqua aromatizzate e così via); questa l’unica differenza, essendo tutti e 300 assegnati a un programma di attività fisica e terapia comportamentale. Alla fine del periodo di dieta, i partecipanti che avevano bevuto le bibite dolci avevano perso più peso: in media quasi sei chili, contro i 4 del gruppo di controllo, cioè il 44% in più. In più, oltre la metà dei primi (il 64%) aveva perso almeno il 5% del proprio peso iniziale, parametro considerato indicativo di una reale diminuzione di peso e associato a un decremento del rischio di diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari, contro il 43% dei controlli. Sempre i primi inoltre, riferivano di sentirsi molto meno affamati dei secondi, e mostravano livelli di colesterolo cattivo (LDL) e trigliceridi totali migliori dei primi.
Lo studio ricalca i risultati di altri due trial molto simili condotti nel 2012 e nel 2013 dai ricercatori dell’Università del North Carolina, e pubblicati sull’American Journal of Clinical Nutrition, dai quali emergeva che dopo sei mesi di dieta, coloro che avevano potuto bere bevande dolcificate avevano avuto maggiori chance di dimagrire, cioè di perdere appunto almeno il 5% del peso iniziale. Anche in quel caso, poi, i partecipanti che potevano soddisfare la propria necessità di dolce con i drink diet avevano resistito meglio alle tentazioni rappresentate da torte, biscotti e altri dolci. Secondo gli autori dello studio, questi risultati non devono stupire: il ruolo dei meccanismi di compensazione in chi cerca di perdere peso è noto da tempo, e poter soddisfare il desiderio di dolce con una bevanda che ha pochissime calorie aiuta a non cercare altrove, in alimenti più calorici, lo stesso appagamento (e ricompensa). Le bevande diet sarebbero inoltre oggetto di una sorta di guerra di religione, aprioristica, portata avanti soprattutto in rete, che non avrebbe alcun fondamento e che tenderebbe a perpetrare l’idea infondata che esse siano corresponsabili del dilagare dell’obesità. Ma la situazione non è così semplice. Lo studio, infatti, è stato finanziato anche dalla potentissima e aggressiva American Beverage Association, che da anni cerca in ogni modo di difendere i propri associati da una parte negando le responsabilità delle bevande dolci nel dilagare dell’obesità, e dall’altra sostenendo le virtù di quelle dolcificate. Susan Swithers, docente di neuroscienze comportamentali della Purdue University, così ha commentato, in un’intervista rilasciata alla CNN, l’esito dello studio: “L’indagine è durata soltanto 12 settimane, un periodo troppo breve per avere un effetto duraturo: non si può trarre alcuna conclusione da una sperimentazione così breve sul rischio nel lungo termine. E viceversa: se guardiamo i dati già oggi disponibili e relativi a periodi prolungati, è veramente arduo trovare argomenti a favore del consumo di bevande anche a calorie zero. Inoltre la maggior parte dei nutrizionisti ritiene che le bibite dolcificate in realtà facciano aumentare il desiderio di dolce, e non il contrario”.

 

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/oby.20737/abstract

http://ajcn.nutrition.org/content/95/3/555.long

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3578403/

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