03-01-2015
Ciò che dona alla pianta dell'origano il suo odore tipico si rivela anche utile nella lotta alle patologie gastrointestinali provocate dal norovirus. La sostanza in questione è il carvacrolo, che mostra importanti proprietà antivirali, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Applied Microbiology da ricercatori della University of Arizona. La ricerca si è basata sull'analisi della forma murina del norovirus, la variante più simile a quella umana per verificare la resistenza agli antimicrobici e ai disinfettanti. Il carvacrolo sembra agire direttamente sulle proteine del capside, provocando la rottura dello strato protettivo che avvolge il virus. In tal modo, gli antimicrobici riescono a combattere con più facilità l'infezione, eliminando il virus dall'organismo. Inoltre, l'effetto sembra al riparo da possibili fenomeni di resistenza. Il carvacrolo, peraltro, non produce alcun effetto collaterale e non genera sottoprodotti dannosi per l'organismo.
La prima autrice della ricerca Kelly Bright commenta: “il carvacrolo potrebbe essere utilizzato come disinfettante alimentare e, forse, anche delle superfici, soprattutto insieme ad altri antimicrobici”. La sua applicazione potrebbe riguardare ambienti nei quali l'utilizzo di sostanze aggressive è particolarmente delicato e sconsigliabile, come le scuole, gli ospedali o gli asili nido. L'origano mostra una serie di proprietà terapeutiche interessanti. Oltre alle sue qualità antivirali, ha al suo attivo anche effetti analgesici, coadiuvanti del processo digestivo, calmanti in caso di tosse e dolori intestinali. Una recente ricerca ha stabilito inoltre la capacità dell'origano di ridurre le infiammazioni grazie al beta-cariofillene, un'altra sostanza contenuta al suo interno. In tal senso, alcuni ne hanno proposto l'utilizzo anche per contrastare la cellulite. Da evitare il suo utilizzo in caso di gastrite, ulcera peptica, dermatiti o ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jam.12453/abstract