Quello del seno è il tumore più diffuso fra le donne e anche se i tassi di mortalità in alcune sottopopolazioni femminili mostrano una lieve tendenza a calare, rimane tutt’oggi un nemico potenzialmente letale. La cura standard può variare, ma fra le procedure normalmente adottate figurano l’asportazione del nodulo (rimozione del tumore e di parte dei tessuti circostanti), la mastectomia (rimozione dell’intera mammella), la chemioterapia, la radioterapia e la terapia di blocco ormonale, spesso in varie combinazioni. La strategia medica per una diagnosi precoce si basa principalmente sull’esame mammografico. Molti professionisti non sono d’accordo e dichiarano che molte pazienti hanno individuato i loro tumori grazie all’autoesame (o autopalpazione) del seno. Allo sviluppo del cancro del seno vengono normalmente associati numerosi fattori di rischio, ma solo raramente viene sottolineato l’effetto che il gruppo sanguigno ha sulla predisposizione alla malattia e sulla sua prognosi. Peter D’Adamo ha osservato in prima persona che le donne di gruppo A colpite da cancro del seno mostrano una maggiore tendenza a esiti infausti e a una progressione più rapida della malattia. Le ricerche indicano che tra le persone affette da questa forma di cancro le donne di gruppo sanguigno A sono più numerose di quanto statisticamente giustificato, ed è significativo che la tendenza venga confermata anche in soggetti ritenuti a basso rischio di cancro. Gli studi confermano altresì che l’appartenenza al gruppo sanguigno A è uno dei fattori di rischio più rilevanti per una malattia a progressione più rapida e con esiti più negativi della media. Le donne di gruppo AB sembrano essere altrettanto predisposte e anche per loro è individuabile una tendenza più evidente verso la comparsa di recidive, con tempi di sopravvivenza più brevi. La situazione è invece alquanto diversa per le donne di gruppo 0, che sono dotate di un certo livello di difesa contro l’insorgenza del cancro del seno e che quando ne vengono colpite, hanno più probabilità di sopravvivenza. Anche le donne di gruppo B sono meno predisposte nei confronti di questa malattia rispetto a quelle di gruppo A. Tuttavia, se siete una donna di gruppo B, dovete tenere conto di due elementi importanti: primo, se qualche membro della vostra famiglia è già stato colpito da un tumore del seno, la protezione normalmente associata al gruppo B non sembra più sussistere; secondo, se avete avuto o avete in questo momento un tumore del seno, le probabilità di una recidiva per voi tendono a essere più alte della media. Anche se le donne di gruppo B hanno fatto registrare da un punto di vista statistico una maggiore sopravvivenza ai tumori del seno, vi consiglio ugualmente di prendere in seria considerazione alcune delle strategie di rafforzamento immunitario.
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