Domenica, 12 Luglio 2020 10:01

IPERTENSIONE ARTERIOSA

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Il cuore pompa ritmicamente sangue nelle nostre arterie consentendogli di raggiungere tutti i distretti dell’organismo. Tutto questo accade senza che ce ne rendiamo conto, così come non siamo in grado di sapere quando il sangue scorre nei nostri vasi con una pressione troppo elevata. Proprio per questo motivo, l’ipertensione è considerato un “killer silenzioso”. La pressione del sangue viene definita da due valori: la sistolica (anche chiamata massima) ossia la pressione sviluppata quando il cuore espelle il sangue dal ventricolo sinistro nell’arteria aorta, e la diastolica (anche chiamata minima) che rappresenta la pressione vigente nelle arterie tra un battito cardiaco e l’altro. Normalmente la pressione sistolica si aggira intorno ai 120 mmHg e la diastolica non supera gli 80 mmHg. Si parla di ipertensione quando i valori della pressione superano i 140/90 sotto i quarant’anni, oppure i 160/95 sopra i quarant’anni. Va ricordato, comunque, che una sola misurazione “fuori scala” non basta per fare una diagnosi di ipertensione. Se l’ipertensione è presente e non si corre ai ripari, con il passare del tempo le arterie subiscono un grave danno che può manifestarsi a livello di svariati organi: cuore, reni, cervello, occhi. Le correlazioni tra gruppo sanguigno e ipertensione sono poco chiare, tuttavia, dato che le alterazioni pressorie risultano spesso associate a disturbi cardiaci, le persone di tipo A e AB devono vigilare sulla salute delle proprie arterie. I fattori di rischio per l’ipertensione sono gli stessi ricordati per le malattie cardiovascolari: fumo, stress, obesità, diabete, parassiti, sedentarietà e periodo post-menopausale.

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