Giovedì, 14 Dicembre 2017 17:31

UN ULTERIORE LIVELLO DI CLASSIFICAZIONE

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L’esistenza di quattro gruppi sanguigni – 0, A, B e AB – non implica che al mondo ci siano solo quattro tipologie di individui e una conclusione simile costituirebbe una semplificazione ridicola, dal momento che, come tutti sanno, la realtà è di gran lunga più variegata e complessa. Da ciò nasce la necessità di fare un passo avanti fino a raggiungere un nuovo livello di classificazione, attraverso un’ulteriore suddivisione di ognuno dei gruppi sanguigni – in particolare tra chi è portatore di antigeni nelle secrezioni e chi non lo è – per arrivare a disporre di una maggiore specificità di identificazione. All’interno del nostro organismo, il gruppo sanguigno, lungi dal rimanere inerte, si manifesta con un gran numero di espressioni diverse, che determinano le differenziazioni individuali. Proviamo a chiarire il concetto attraverso un’analogia, quella del rubinetto dell’acqua: a seconda della pressione, dal rubinetto può uscire un potente getto d’acqua oppure solo poche gocce e il rifornimento potrà essere rispettivamente buono o insufficiente. In modo analogo, la condizione di portatore o non portatore di antigeni nelle secrezioni è correlata con l’entità e la posizione dell’espressione nell’organismo degli antigeni del gruppo sanguigno.
Proprio di fronte al 9q34, sui cromosomi 11 e 19, abita l’importante cugino primo del gene del gruppo sanguigno, il gene che determina la presenza degli antigeni del gruppo sanguigno nelle secrezioni. Quantunque questo gene sia indipendente da quello del gruppo sanguigno, influisce sui modi con cui quest’ultimo si manifesta. Tutti gli esseri umani portano nelle cellule del sangue un antigene del gruppo sanguigno, ma la maggior parte delle persone (tra l’80 e l’85% della popolazione) hanno anche antigeni che si muovono liberamente nelle varie secrezioni corporali. Tali individui sono detti portatori di antigeni nelle secrezioni, perché esprimono gli antigeni del gruppo sanguigno nei fluidi corporali, quali saliva, muco e sperma. Un portatore di antigene nelle secrezioni può determinare il proprio gruppo sanguigno attraverso l’analisi di questi fluidi, oltre che con quella del sangue. Il restante 15-20%, cioè coloro che possiedono gli antigeni del gruppo sanguigno solamente nelle cellule del sangue, vengono definiti, abbastanza prevedibilmente, non portatori di antigeni nelle secrezioni. Poiché i portatori hanno a disposizione più possibilità per manifestare gli antigeni del gruppo sanguigno, presentano nel loro organismo un numero maggiore di espressioni del gruppo sanguigno rispetto ai non portatori. Quest’ultima condizione, o status, può avere forte impatto sulle caratteristiche del sistema immunitario ed è associata con un ampio assortimento di malattie e disfunzioni metaboliche.

Letto 398 volte Ultima modifica il Mercoledì, 08 Luglio 2020 17:16
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