La ragione per cui la natura ha fatto alcuni di noi portatori e altri non portatori non è nota con precisione, anche se possiamo presumere che lo status di portatore sia la conseguenza di uno sforzo dell’evoluzione teso a fornire all’organismo un livello supplementare di difesa, inesistente nei primi esseri umani. Abbiamo prove che dimostrano che lo status di non portatore è geneticamente precedente a quella di portatore e probabilmente più consono alle esigenze digestive dei primi cacciatori-raccoglitori.
Lo status di portatore è con tutta probabilità l’esito di un processo di adattamento immunologico. Infatti la capacità di secernere gli antigeni del gruppo sanguigno nella saliva, nei succhi gastrici e in altri fluidi corporali sembra creare una barriera supplementare contro aggressioni ambientali, quali quelle dei batteri, degli inquinanti e di altri potenziali invasori.
Dal punto di vista immunologico, i non portatori sembrano perseguire una strategia diversa, approntando una sorta di “trappola mortale”: lasciano cioè che gli invasori patogeni facciano il loro ingresso nell’organismo per poi attaccarli e sterminarli dall’interno. Alcune delle aree controllate o influenzate dallo status di portatore o non portatore sono:
• la facilità con cui i batteri estranei invadono l’organismo;
• il grado di aderenza ai tessuti dell’apparato digerente delle lectine e di altre strutture alimentari sensibili al gruppo sanguigno;
• la sindrome X, o sindrome da resistenza all’insulina;
• l’equilibrio dei batteri intestinali;
• la significatività dei marker tumorali per la diagnosi del cancro;
• la tendenza del sangue a coagulare;
• la composizione del latte materno;
• l’immunoresistenza;
• la predisposizione alle carie dentali;
• la sensibilità ai batteri responsabili delle ulcere;
• il rischio relativo di sviluppare problemi di infiammazione intestinale;
• l’infiammazione delle vie respiratorie e la predisposizione agli attacchi virali;
• la prevalenza delle patologie autoimmuni;
• i fattori di rischio delle patologie cardiache;
• la predisposizione genetica all’alcolismo.
Eccovi un esempio delle conseguenze pratiche di essere o meno un portatore. Supponiamo che il vostro sangue sia di gruppo 0 e che dobbiate sottoporvi a un intervento chirurgico. Il sangue di gruppo 0 è quello che contiene la concentrazione più bassa di fattori di coagulazione e perciò siete maggiormente soggetti a emorragie. Ma livelli molto bassi di fattori di coagulazione sono una caratteristica anche di chi è portatore. Se quindi siete di gruppo 0 e in più portatore di antigeni nelle secrezioni, avrete maggiori probabilità di eventi emorragici incontrollabili rispetto ai soggetti di gruppo 0 ma non portatori.