Le persone di gruppo AB sono più predisposte a determinate malattie e disturbi cronici. Tuttavia per voi il quadro è un pò più complesso, dal momento che possedete entrambi gli antigeni A e B, che è un pò come mettere due nemici a condividere le funzioni di custode della casa. Questo aspetto vi rende più vulnerabili alle malattie immunitarie, sicchè diventa ancora più importante per voi osservare scrupolosamente l’alimentazione per il vostro gruppo sanguigno. Più volte ho verificato, per quanto riguarda le malattie croniche, che gli individui di gruppo AB sono più simili a quelli di gruppo A che a quelli di gruppo B. Ciò accade probabilmente a causa di un’estrema vulnerabilità che contraddistingue l’antigene A. Le persone di gruppo AB sembrano invece condividere solo in parte la predisposizione tipica del gruppo B per le infezioni batteriche e virali a lenta progressione. D’altro canto, il rischio di cancro sembra essere per le persone di gruppo AB un pò più marcato che per quelle di gruppo A. Nel complesso chi appartiene a questo gruppo sanguigno può assicurarsi un buono stato di salute semplicemente attenendosi al regime alimentare basato sul proprio gruppo sanguigno e alle linee guida indicate per il gruppo A. C’è tuttavia un’area che richiede particolare attenzione, ed è quella che concerne le difese immunitarie: è stato infatti dimostrato che i soggetti di gruppo AB sono particolarmente predisposti a cali, anche rilevanti, dell’attività delle cellule natural killer (NK). Pertanto vi consiglio alcune strategie che vi aiuteranno a difendervi efficacemente da questo pericolo. È stato dimostrato che cattive abitudini alimentari come saltare la colazione, nutrirsi in modo irregolare, consumare poche verdure o proteine non adatte, mangiare troppi prodotti a base di frumento e consumare grassi saturi, tendono a deprimere l’efficacia delle cellule NK.
- Come regola generale, l’esposizione a sostanze chimiche tossiche e metalli pesanti provoca un calo dell’attività delle cellule NK. In alcuni soggetti tornano a livelli normali nel giro di qualche settimana o al massimo di qualche mese, ma in altri l’effetto può durare per molto tempo. Perciò è molto importante limitare il più possibile questo tipo di esposizioni.
- L’attività delle cellule NK dipende anche dalla carenza di alcune sostanze nutritive. In particolare occorre assicurare all’organismo il giusto apporto di selenio, zinco, vitamina C, Coenzima Q10, beta-carotene, vitamina A, vitamina D e vitamina E.
- L’uso regolare di L-arginina per tre giorni alla settimana (da 3 fino a 30 g al giorno) può essere utile, particolarmente alle donne che devono essere sottoposte a cicli di chemioterapia. I risultati di numerosi studi hanno indicato che con questa strategia è possibile mantenere invariato il numero di globuli bianchi del sangue nel corso del trattamento chemioterapico.
- Ho notato che molte delle piante comunemente utilizzate per favorire la funzionalità del sistema immunitario, possono essere utili per stimolare l’attività delle cellule NK: ginseng, astragalo, liquirizia ed echinacea. Anche un fungo medicinale, il maitake, ha dimostrato la capacità di stimolare le cellule natural killer.
Le piante medicinali funzionano al meglio quando l’attività delle cellule NK non è del tutto compromessa; ma una volta che le malattie si sono cronicizzate, in piccole dosi non sono più in grado di dare risultati apprezzabili. Utilizzatele soprattutto in modo preventivo, come aiuto per reggere lo stress e mantenere in buona efficienza il sistema immunitario.