Angelo Ortisi
DETERGENTI: AMICI O NEMICI?
02-01-2017
Cerchiamo sempre più di mantenere pulita la nostra casa, il nostro corpo, gli indumenti e ogni cosa con cui entriamo o possiamo entrare in contatto. Per ottenere buoni risultati e per risparmiare tempo, impieghiamo sempre più prodotti per detergere, lucidare, eliminare ogni traccia di sporco e microrganismi. Sappiamo che qualche prodotto può contribuire all'inquinamento dell'ambiente in particolare dei corsi d'acqua ma confidiamo che il trattamento delle acque nei depuratori comunali o consortili riesca ad eliminare le sostanze nocive per l'uomo, per gli animali e per le piante. Sappiamo molto meno degli effetti che i prodotti per la pulizia e l'igiene del nostro corpo producono sulla nostra salute attraverso la pelle.
ATTENZIONE: CIO’ CHE METTIAMO SULLA NOSTRA PELLE O SULLA NOSTRA CAPIGLIATURA PUO’ ESSERE PIU’ PERICOLOSO DI CIO’ CHE MANGIAMO.
I cibi che assumiamo, vengono attaccati da enzimi della saliva e dello stomaco e vengono trasformati, assorbiti ed espulsi. Quando invece i prodotti chimici contenuti nei detergenti giungono sulla nostra pelle, e senza alcuna trasformazione o depurazione, trasportati dal sangue, vanno direttamente agli organi sensibili del nostro corpo. Non essendo attaccati dagli enzimi le sostanze chimiche col tempo si accumulano in diversi organi. Il "Unite Nations Environmental Program" ha fatto una stima che circa 70.000 composti chimici vengono regolarmente utilizzati a livello mondiale e che ogni anno ne vengono immessi al consumo altri 1.000. Il "National Institute of Occupational Safety and Health" riporta che circa 900 di queste sostanze chimiche sono tossiche e possono anche essere presenti nelle bottigliette che si trovano nella nostra stanza da bagno, prodotti che mettiamo sulla nostra pelle. La pelle copre un'ampia superficie del nostro corpo, circa 2 m², ed ha la tendenza ad assorbire le sostanze con cui entra in contatto. E' un organo vitale di tale importanza che dovrebbe essere l'oggetto principale delle nostre attenzioni, anche di più dei cibi che mangiamo. Per mantenere un buono stato di salute dobbiamo stare attenti a cosa utilizziamo per la cura della pelle, in particolare dei detergenti, e fare delle scelte consapevoli e informate.
I DETERGENTI CHE ACQUISTIAMO PER LA NOSTRA IGIENE SONO SICURI?
Gran parte dei detergenti che troviamo nei negozi e nei supermercati contengono un numero molto elevato di sostanze chimiche che, oltre a conferire il gradevole profumo di “pulito” possono rilasciare anche diverse sostanze tossiche. Sostanze che possiamo assorbire per contatto o attraverso l'aria che respiriamo. Tutte contribuiscono all'inquinamento dell'acqua, dell'aria e della terra. Le principali sostanze nocive che troviamo nei detergenti sono:
• Profumi artificiali di sintesi, tossici per la flora marina e per i mammiferi. Tali sostanze, infatti, possono contenere muschi sintetici (potenti interferenti endocrini) e, inoltre, sono tra le cinque famiglie di sostanze in assoluto maggiormente allergizzanti.
• Brillantanti nocivi per i pesci e responsabili di allergie.
• Distillati del petrolio legati ad alcune forme di cancro.
• Fenoli tossici per il nostro corpo.
• Fosfati che provocano lo sviluppo anomalo delle alghe marine e squilibrano l'ecosistema.
• Sodium Lauryl Sulfate(SLS): in uno studio fatto dal Department of Ophthalmology at the Medical College of GA, è stato riscontrato che l'SLS penetra negli occhi, nel cervello, nel cuore e vi rimane per 5 giorni. Produce nitrosamine (cancerogene) e asporta lo strato protettivo della nostra pelle.
• Methylisothiazolinone (MIT): è una sostanza chimica utilizzata negli shampoo per evitare che sviluppi batteri ed è dannosa per il nostro sistema nervoso.
• Il butossietanolo è un solvente organico, che nel registro della Commissione europea è classificato come “pericoloso” per inalazione, per contatto e per ingestione, irritante per occhi, pelle e polmoni. Studi scientifici hanno dimostrato, inoltre, che la sostanza è nociva anche per il sistema riproduttivo (di pericolosità simile sono anche altre sostanze della stessa famiglia, quella degli eteri glicolici).
• Le etanolammine sono sostanze stabilizzatori del pH. Nell’UE sono ammesse nei prodotti a bassissime dosi, perché sono molto tossiche per la pelle e per il sistema respiratorio e sono collegate all’insorgenza di asma. Quelle da tenere maggiormente sotto controllo sono la “mono-”, la “di-” e la “trietanolammine”.
• I composti d’ammonio quaternario sono antibatterici che hanno effetti nocivi anche a basse dosi: essi, infatti, sono associati all’insorgenza di asma e sono estremamente tossici se ingeriti. Un uso eccessivo di questi composti, paradossalmente, può provocare proprio l’insorgenza di batteri!
ECCO COSA TROVIAMO IN UNO SHAMPOO DI UNA MARCA MOLTO CONOSCIUTA
Letteralmente da come riportato in etichetta:
- SODIUM LAURETH SULFATE: Tensioattivo.
- DIMETHICONE: Antischiuma/emolliente.
- LAURETH-2: Emulsionante/tensioattivo.
- PPG – 5 (Tutti i PPG!!!): Emolliente/emulsionante/viscosizzante/tensioattivo.
- CETETH-20 (tutti i CETETH!!!): Emulsionante/tensioattivo.
- COCAMIDE MIPA: Emulsionante/stabilizzante emulsioni/tensioattivo.
- POLYQUATERNIUM-10: Antistatico/filmante.
- SODIUM METHYLPARABEN: Preservante.
- CARBOMER: Stabilizzante emulsioni/viscosizzante.
- BUTYLPHENYL METHYLPROPIONAL: Allergene del profumo.
- LINALOOL: Allergene del profumo.
- ISOBUTYLPARABEN: Conservante.
- PROPYLPARABEN: Conservante.
- CITRONELLOL: Allergene del profumo/additivo.
- HYDROXYSOHEXYL 3 CYCLOHEXENE CARBOXALDEHYDE: Allergene del profumo.
- GERANIOL: Allergene del profumo/additivo.
Contiene ben 16 ingredienti nocivi!
In un bagnoschiuma di una marca altrettanto conosciuta e reputata di tradizione e qualità che si usava in casa mia, ne ho contati addirittura 24 e quasi altrettanti nei saponi liquidi. Non ho trovato ingredienti a rischio, in due shampoo e un bagnoschiuma “bio” che da qualche anno acquistiamo.
SHAMPOO PER BAMBINI: UN CASO EMBLEMATICO SOLLEVATO NEGLI USA
Il gruppo “Campaign for Safe Cosmetics”, qualche tempo fa aveva riscontrato tracce di sostanze chimiche considerate cancerogene negli shampoo per bambini. Sorprende come fra i prodotti testati contenenti dette sostanze vi erano quelli delle più grandi e conosciute case produttrici come la “Johnson & Johnson Baby Shampoo”. Anche i prodotti pubblicizzati per la loro azione delicata, consigliati per i bambini sono a rischio! Non ci si poteva aspettare che dalle analisi potessero essere riscontrate sostanze nocive come l' 1,4 dioxane e la formaldeide. L'U.S. Environmental Protection Agency ha classificato le due sostanze chimiche come possibili cancerogenici; probabilmente non sono state aggiunte intenzionalmente nello shampoo e comunque le stesse non erano indicate in etichetta. Dei 48 prodotti per l'igiene personale testati, 32 contenevano o l'una o l'altra delle due sostanze nocive e ben 17, come il Baby Shampoo Johnson & Jonhson le contenevano entrambi. Questo fatto risulta inquietante per l'insicurezza che ci accompagna quando utilizziamo dei prodotti per la cura del nostro corpo e ci domandiamo a quanti prodotti chimici nocivi sono esposti i nostri bambini e siamo esposti noi stessi. Spesso non leggiamo i componenti dei prodotti che compriamo (indicati quasi sempre con caratteri molto piccoli e mascherati) e non siamo coscienti di ciò che viene a contatto con la nostra pelle. Anche perchè in un modo o nell'altro qualche sostanza nociva presente potrebbe non essere riportata in etichetta.
A QUALI INGREDIENTI CONTENUTI NEI PRODOTTI PER LA NOSTRA IGIENE PERSONALE DOVREMO STARE ATTENTI?
Ecco una mini lista di alcuni dei più utilizzati ingredienti che possono contaminare i prodotti con formaldeide:
• Quaternium-15.
• DMDM hydantoin.
• Imidazolidinyl urea.
• Diazolidinyl urea.
Ed ecco un altro mini elenco di ingredienti che possono inquinare i prodotti con 1,4 dioxane:
• PEG-100 stearate.
• Sodium laureth sulfate.
• Polyethylene.
• Ceteareth-20.
Ve ne sono tuttavia molti altri da cui guardarsi. E' bene controllare gli ingredienti riportati sulle confezioni dei prodotti che usiamo per l'igiene personale e se ve ne sono di quelli contenuti nell'elenco, sarebbe meglio cercare di utilizzarne altri meno a rischio, possibilmente "Bio".
QUALI POSSIBILITA’ ABBIAMO DI SCEGLIERE UNO SHAMPOO IN SICUREZZA?
Di seguito riporto un elenco di attenzioni da dedicare alla scelta dei prodotti per l'igiene personale:
- Scegliere prodotti biologici seri.
- Evitare prodotti addizionati di profumi sintetici.
- Quando si trovano dei nomi strani o difficili da pronunciare è meglio essere sospettosi indagare o evitarli.
- Limitare la scelta a pochi prodotti base, è più facile controllarli.
- Tenere presente che gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente come quantità.
- Preferire quelli contenuti in bottiglie di vetro (si evita l'assorbimento del bisfenolo (BPA) dalla plastica).
- Cercare di utilizzare prodotti provenienti da fornitori che privilegiano gli ingredienti naturali e che sono sensibili alle problematiche salutari e ambientali.
Ci sarebbe da dire ancora molto di più ma ritengo che per il momento quanto riportato sia sufficiente per farci riflettere e prestare molta più attenzione su tutto quello che mettiamo sulla nostra pelle per evitare gravi rischi.
UDITO A RISCHIO CON ABUSO DI ASPIRINA, ANTINFIAMMATORI E ANALGESICI.
02-01-2017
Attenzione all’abuso di alcuni farmaci, possono mettere a rischio il vostro udito. L’uso eccessivo di aspirina, antinfiammatori e analgesici può danneggiare l’udito. Quando sentiamo parlare di effetti collaterali dei farmaci abbiamo il diritto di informarci di più. Ecco allora che una ricerca condotta presso il Women's Hospital di Boston e pubblicata sulla rivista scientifica American Journal of Epidemiology ora fa il punto della situazione. L’uso prolungato di farmaci antidolorifici come l’ibuprofene o di farmaci a base di paracetamolo come la tachipirina può portare all’abbassamento dell’udito, soprattutto nelle donne, se questi medicinali vengono assunti per molto tempo. I ricercatori hanno studiato i dati relativi a 54 mila donne di età compresa tra i 48 e i 73 anni all’interno del Nurses’ Health Study. Il 5,5% dei casi di perdita dell’udito individuati dagli esperti durante l’esame dei dati è riconducibile all’uso di alcuni farmaci come antidolorifici e antinfiammatori. Già in precedenza, nel 2010, i ricercatori di Boston si erano occupati di questo argomento. Non è dunque la prima volta che il rischio di abbassamento dell’udito viene associato ad alcuni farmaci, con problemi che riguardano sia gli uomini che le donne. Dunque sarebbe presente un legame tra l’uso eccessivo di farmaci come aspirina, tachipirina e ibuprofene e un vero e proprio abbassamento dell’udito, con il rischio di perderlo completamente in alcuni casi. Ecco un motivo in più per fare attenzione a come decidiamo di curarci e di assumere farmaci. Bisogna sempre fare attenzione ai modi e ai tempi di dosaggio, evitare il più possibile il fai-da-te ed seguire i consigli del medico. Quando è possibile, per evitare gravi effetti collaterali, sempre seguendo le raccomandazioni degli esperti, si può provare ad optare per i rimedi naturali così da evitare di assumere certi farmaci in eccesso e troppo a lungo.
2 RIMEDI NATURALI PER COMBATTERE L’ULCERA GASTRICA.
02-01-2017
Molti usano gli antiacidi per ridurre i dolori provocati dalle ulcere gastriche. Non è affatto un rimedio efficace, poichè la maggior parte degli antiacidi contiene alluminio, che è notoriamente tossico per il cervello. Inoltre molte persone che soffrono di ulcera non producono acidi gastrici in eccesso, bensì ne hanno bisogno per poter digerire meglio. Le ulcere di solito non sono causate da un eccesso di acidi gastrici, ma da uno squilibrio tra la velocità di rigenerazione delle cellule dello stomaco e l'entità dei danni che subiscono. Senza dubbio una delle principali fonti di danni è l'acido cloridrico, da cui tuttavia uno stomaco sano è in grado di proteggersi. Un'altra fonte di problemi è l'infezione da Helicobacter pylori, che è riconosciuta come una delle principali cause di ipocloridria, ulcere, atrofia gastrica e persino del cancro dello stomaco. Quasi tutti coloro che soffrono di ulcera hanno un'infezione da H. pylori. Tuttavia, anche il 30% di chi non ha ulcere ha un'infezione da H. pylori, mentre solo il 5-10% della popolazione soffre di ulcera. In altre parole, solo un terzo di coloro i quali hanno un'infezione da H. pylori sviluppano l'ulcera. Questo significa che, come altri agenti infettivi, l'H. pylori provoca l'ulcera solo nei soggetti predisposti. Sia l'eliminazione dei batteri sia la stimolazione della cicatrizzazione sono terapie efficaci. Esistono numerose erbe e nutrienti che favoriscono la guarigione delle ulcere, ma purtroppo non ci sono studi che ne attestino l'efficacia nell'eliminare i batteri. Dal momento che le recidive delle ulcere curate con integratori naturali sono molto rare, soprattutto rispetto agli antiacidi e agli antagonisti dei recettori H2 (che bloccano la secrezione acida dello stomaco), è probabile che essi riescano anche a eliminare l'H. pylori.
SUCCO DI CAVOLO CRUDO
E' dimostrato che il succo di cavolo crudo è estremamente efficace nel trattamento delle ulcere peptiche. Un litro di succo fresco tutti i giorni, bevuto nel corso della giornata, porta alla guarigione completa dell'ulcera (confermata dall'esame radiologico) in una media di soli dieci giorni. Ulteriori studi hanno evidenziato che probabilmente la sua efficacia è dovuta all'alto contenuto di glutammina. In uno studio in doppio cieco su 57 pazienti, sono stati confrontati 1,6 g di glutammina al giorno con una terapia tradizionale a base di antiacidi, antispastici, latte e dieta blanda e la glutammina si è dimostrata più efficace. Nel 50% dei pazienti trattati con la glutammina l'ulcera è guarita completamente nell'arco di due settimane (come confermato dalle radiografie) e nel 92% nell'arco di quattro settimane. Sebbene il suo meccanismo di azione sia ancora sconosciuto, gli autori ipotizzano che la glutammina aumenti la biosintesi delle mucoproteine che proteggono la mucosa dello stomaco.
RADICE DI LIQUIRIZIA
La radice di liquirizia è da sempre considerata un ottimo rimedio contro l'ulcera e la sua efficacia è stata dimostrata da decine di studi clinici e su animali. Tuttavia uno dei componenti della liquirizia, l'acido glicirrizico (GA), può provocare un aumento della pressione arteriosa nei soggetti predisposti. Per questo è stato messo a punto un metodo per eliminare il GA dalla liquirizia, trasformandola in liquirizia deglicirrizinata (DGL), che è efficace contro l'ulcera e priva di effetti collaterali. La DGL è così sicura ed efficace da risultare migliore persino della cimetidina, che per anni è stata il farmaco antiulceroso per eccellenza. La DGL aumenta l'afflusso di sangue alla mucosa ulcerata, aumenta il numero di cellule che producono il muco che protegge lo stomaco e la quantità di muco da esse prodotto. Se vi è infezione da Helicobacter pylori, essa va eliminata per prima, dopodichè si può seguire una terapia a base di erbe e nutrienti atti a stimolare la cicatrizzazione.
DIFENDIAMO I NOSTRI BAMBINI DAL PIOMBO.
02-01-2017
Il piombo è il metallo pesante più tossico in assoluto, largamente utilizzato ancora oggi per le batterie, ha trovato nel corso dei secoli diverse applicazioni, dalla preparazione dei colori all'edilizia. L'accumulo velenoso viene trattenuto nel sistema nervoso centrale, nelle ossa e nel cervello. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, a causa dell'avvelenamento da piombo, ogni anno si contano 600 mila nuovi casi di bambini con disabilità intellettive, di cui il 99% vive in Paesi a basso e medio reddito. Il problema sorge dal contatto con la polvere di vernici, giocattoli e PVC, ma soprattutto decadimento delle vernici sui muri, dei mobili e altre superfici interne, che crea polveri facilmente ingeribili dai bambini. Anche in caso di lievi esposizioni possono sviluppare un quoziente intellettivo più basso, cali di attenzione e comportamenti antisociali. Le vernici contenenti piombo sono state ritirate dal commercio in Europa, ma in molte vecchie abitazioni sono ancora presenti. Un consiglio: se si eseguono lavori di ristrutturazione meglio non carteggiare i vecchi strati di vernice: si possono produrre polveri sottili, contenenti piombo, che finirebbero per essere respirate. Gli attuali livelli di esposizione al piombo non costituiscono un pericolo per la salute della maggior parte delle persone adulte. Lo stesso purtroppo non vale per i più piccoli: la preoccupazione che emerge dalla ricerca riguarda proprio i possibili effetti sullo sviluppo neurologico dei bambini. Il piombo è un contaminante ambientale: proviene da attività di estrazione mineraria, dall’industria siderurgica e delle batterie. L’inquinamento ambientale si ripercuote sulla contaminazione degli alimenti: riguarda in particolare i cereali e i prodotti derivati, gli ortaggi a foglia e l’acqua di rubinetto. Esiste poi un’esposizione al piombo di origine non alimentare: si verifica entrando in contatto per esempio con la polvere di casa e il suolo.
GLI ALIMENTI DA PREFERIRE O DA EVITARE PER MIGLIORARE LA PROPRIA SALUTE SESSUALE.
02-01-2017
State pianificando una serata romantica? Allora forse avete provveduto ad acquistare dei cioccolatini e una bottiglia di vino, secondo quanto comunemente noto riguardo agli alimenti afrodisiaci. Questi due alimenti, cui a parere di alcuni esperti deve essere aggiunta anche la carne, potrebbero garantirvi un effetto esattamente opposto a quanto desiderato, poiché possono contenere sostanze chimiche e stimolanti non favorevoli alla passione. Secondo Brian Clement, co-direttore dell'Hippocrates Health Institute di West Palm Beach e co-autore, insieme alla moglie, del libro "7 Keys to Lifelong Sexual Vitality", simili alimenti possono ostacolare l'attività sessuale, in quanto, dopo cena, l'organismo sarebbe impegnato a liberarsi dalle tossine introdotte attraverso di essi, invece di impiegare al massimo le proprie energie nell'attività sessuale. L'esperto aggiunge inoltre che al momento sono in aumento i casi di uomini colpiti da problemi di infertilità o di impotenza già a partire dai 40 anni, nella stessa maniera in cui simili disagi colpivano per lo più soggetti dai 70 anni in su fino a pochi decenni fa. Brian Clement e la moglie attribuiscono simili disturbi a inquinamento, metalli pesanti, pesticidi, erbicidi, consumo di bibite gassate e di alimenti ricchi di tossine. Essi sono considerati in grado di indebolire l'organismo anche per quanto riguarda la sfera sessuale. Come prendersi cura di se stessi anche da questo punto di vista, in maniera naturale e attraverso l'alimentazione? I due esperti suggeriscono di dimenticare tutto ciò che riguarda i cibi solitamente considerati afrodisiaci e di organizzare la propria alimentazione evitando alcuni alimenti di solito ampiamente consumati, oltre a ostriche e cioccolato.
ALIMENTI DA EVITARE
- CARNI GRASSE: compreso bacon e salsicce, che contengono elevati livelli di grassi saturi e di colesterolo, che può accumularsi nelle arterie relative agli organi genitali sia maschili che femminili, provocando delle placche che potrebbero ostacolare sia l'erezione maschile che l'orgasmo femminile.
- LATTICINI: formaggi e latticini, a parere degli esperti, presentano un elevato contenuto di grassi saturi e di colesterolo, che potrebbe provocare sulla nostra attività sessuale gli stessi effetti negativi causati dalle carni grasse.
- PRODOTTI DA FORNO INDUSTRIALI: il rischio è che questi prodotti contengano grassi idrogenati di difficile digestione da parte dell'organismo e potenzialmente dannosi anche dal punto di vista della salute sessuale.
- PRODOTTI A BASE DI SOIA: i due esperti sottolineano come i prodotti a base di soia possano causare problemi nella sfera sessuale sia agli uomini che alle donne, per via del loro contenuto di ormoni. Teniamo presente inoltre che la maggior parte della soia coltivata è OGM, come emerso dai dati presi in esame di recente da parte dell'Environmental Working Group.
ALIMENTI DA PREFERIRE
- ALIMENTI RICCHI DI OMEGA-3: gli omega-3 sono acidi grassi essenziali che contribuiscono a migliorare le funzioni sessuali sia maschili che femminili, garantendo una migliore risposta erettile e un miglior afflusso di sangue ai genitali femminili. Gli omega-3, oltre che nel pesce, sono contenuti nelle noci, nell'olio di lino e nei semi di lino, che ne rappresentano le maggiori fonti vegetali.
- CAROTE: le carote sono conosciute come uno degli stimolanti naturali per la libido maschile. I benefici per l'organismo derivano soprattutto dal loro elevato contenuto di vitamina A.
- ORTAGGI A FOGLIA VERDE: la rucola, gli spinaci e le insalate, contribuiscono a purificare il sangue e a dilatare i capillari nella maniera corretta, per garantire il necessario afflusso sanguigno durante l'attività sessuale.
- AVOCADO: l'avocado è un frutto ricco di acidi grassi essenziali benefici per l'organismo, che sono considerati in grado di contribuire alla salute dell'apparato circolatorio e genitale.
- ANGURIA: anche l'anguria contribuisce al buon funzionamento dell'apparato circolatorio e alla depurazione del sangue e dei vasi sanguigni, permettendo il corretto funzionamento della circolazione anche durante l'attività sessuale.
GIOCHI SOTTERRANEI PER NASCONDERE I DANNI DEI VACCINI.
31-12-2016
Il Dr. Russell Blaylock, un esperto di neurotossicologia e di danni dello sviluppo neurologico, ha pubblicato dei dati impressionanti su quanto vengono nascosti i danni dei vaccini e in particolare i danni neurologici del mercurio contenuto nei vaccini pediatrici.
ECCO I FATTI
Il 7 e 8 giugno 2000, al Simpsonwood Retreat Center di Norcross (Georgia, USA), si è tenuto un meeting che aveva per tema "Scientific Review of Vaccine Safety Datalink Information". Erano stati invitati 51 scienziati e medici, di cui 5 rappresentanti di altrettanti industrie farmaceutiche produttrici di vaccini (GlaxoSmithKline, Merck, Wyeth, North American Vaccine e Aventis Pasteur). Durante la conferenza gli scienziati si erano concentrati sullo studio del materiale emerso dal Vaccine Safety Datalink e in particolare sul lavoro del Dr. Thomas Verstraeten, che allora era un dipendente del National Immunization Program controllato dagli autorevoli Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta (USA). Verstraeten aveva esaminato i dati del Vaccine Safety Datalink trovando una correlazione significativa tra l’assunzione di thimerosal (mercurio contenuto nei vaccini pediatrici) e diversi disturbi dello sviluppo neurologico pediatrico tra cui i tic, i ritardi e i disturbi del linguaggio e anche il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). La notizia di quella riunione (che fu fatta a porte chiuse) fu diffusa grazie ad una lettera che il deputato americano Dr. David Weldon inviò al direttore dei CDC, Dr. Julie L. Gerberding, per sapere come mai Verstraeten aveva pubblicato i suoi risultati sulla rivista Pediatrics solo quattro anni dopo e per di più presentando i dati in modo ambiguo e concludendo affermando quasi il contrario, e cioè che non vi era una correlazione certa tra i disturbi dello sviluppo neurologico e la somministrazione del thimerosal nei neonati. Il Dr. Russell Blaylock, che venne a conoscenza della lettera scritta dal deputato americano Weldon, contattò quest’ultimo e, impugnando la Freedom of Information Act con l’aiuto di un legale, si fece consegnare la documentazione. Non va scordato di sottolineare che nella rivista dove ha pubblicato il suo studio, il Dr. Verstraeten ha dichiarato di lavorare per i CDC, mentre è noto che il ricercatore, poco dopo il meeting a porte chiuse tenutosi nello Stato della Georgia (2000), ha lasciato i CDC ed è andato a lavorare in Belgio per la GlaxoSmithKline, una delle maggiori produttrici di vaccini pediatrici e anche una delle maggiori ditte coinvolte in numerose cause legali per danni da vaccini. Pertanto, quando il lavoro è stato presentato alla rivista Pediatrics per la pubblicazione (2003), Verstraeten era già dipendente della GlaxoSmithKline da alcuni anni, ma questo conflitto di interesse non viene riportato nell’articolo. Nel meeting avvenuto in Georgia, il Dr. Roger Bernier, direttore associato della ricerca scientifica nel National Immunization Program (CDC), ha ricordato che, alla luce dei numerosi lavori che dimostravano un danno del mercurio vaccinale, era stato chiesto alla FDA di indagare e questo ente governativo a sua volta, invece che promuovere studi adeguati ad hoc, ha chiesto informazioni non a ricercatori indipendenti, ma nientemeno che ai produttori di vaccini. Pertanto, un gruppo di ricercatori europei e di produttori di vaccini e farmaci si riunì per valutare il problema, ma, non emanò alcuna raccomandazione o modifica della comune prassi vaccinale. “In altre parole - commenta Blaylock - quella riunione è stata solo una messa in scena”. Tornando al meeting del 2000, va anche precisato che il Dr. Bernier fece una dichiarazione incredibile, dato l’incarico ufficiale che rivestiva, perché disse: “Negli Stati Uniti c’è stato un crescente riconoscimento che l’esposizione cumulativa al mercurio contenuto nei vaccini può superare le dosi massime tollerabili secondo le linee guida ufficiali”. Per linee guida egli intendeva i limiti massimi di sicurezza dei livelli di esposizione al mercurio fissati da diverse agenzie ufficiali di regolamentazione: l’ATSDR (Agency For Toxic Substances and Disease Registry), la FDA (Food and Drug Administration) e l’EPA (Environmental Protection Agency). Le linee guida di sicurezza più costantemente violate sono state quelle stabilite dall’EPA. Sulla base della consapevolezza di violare norme di sicurezza, Bernier aggiunse che “nel luglio 1999 si è giunti ad una dichiarazione congiunta del Public Health Service (PHS) e dell’American Academy of Pediatrics (AAP) nella quale si decise che, come obiettivo a lungo termine, è auspicabile rimuovere il mercurio dai vaccini perché è una fonte potenzialmente prevenibile di esposizione”. A questo punto verrebbe da chiedersi dove erano l’American Academy of Pediatrics e il Public Health Service, che è ovviamente pagato con le tasse dei contribuenti, durante tutti i decenni d’uso del mercurio vaccinale e come mai non sapevano già da tempo che erano stati ampiamente superati i limiti di sicurezza e come mai non conoscevano l’immensa letteratura che dimostra gli effetti deleteri del mercurio sullo sviluppo del sistema nervoso dei neonati. A quanto pare, i nostri “esperti” sembrano cadere dalle nuvole quando si parla di ampia documentazione sui danni da vaccini, specie per quanto riguarda gli effetti del mercurio sul neonato. Il Dr. Roger Bernier ricorda anche che l’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) “ha più volte analizzato questo problema, ma non si è mai espresso per consigliare l’uso dei vaccini pediatrici senza mercurio”. Inoltre, pure l’ACIP ha concluso che i vaccini contenenti thimerosal possono essere ancora usati, anche se “l’obiettivo a lungo termine” è di cercare di rimuovere il thimerosal il più presto possibile.
I RESPONSABILI DELLE CAMPAGNE VACCINALI PENSANO AI NOSTRI FIGLI?
Soffermiamoci ora su alcuni punti già esposti. La sintesi è questa:
- Disponiamo di centinaia di studi scientifici che nell’arco di decine d’anni denunciano i danni dei vaccini contenenti mercurio e tra questi abbiamo lo studio di Verstraeten (cioè di uno scienziato addirittura pagato dai CDC e dall’industria farmaceutica) che dimostra anch’esso che il mercurio vaccinale può causare gravi lesioni al cervello del bambino.
- Abbiamo i dati inconfutabili che la quantità di mercurio contenuto nei vaccini pediatrici supera enormemente i limiti massimi tollerati dalle agenzie tossicologiche.
- Sappiamo che i neonati, proprio perché sono teoricamente sani (e dovremmo mantenerli tali il più a lungo possibile) e proprio perché hanno la più lunga aspettativa di vita, devono essere trattati con una particolare attenzione. Un qualsiasi intervento medico su di essi, specie se preventivo, deve essere totalmente innocuo e non può far correre a loro alcun rischio, specie alla loro età in cui hanno una particolare debolezza immunitaria (per immaturità fisiologica) e sono quindi estremamente sensibili a sostanze o farmaci potenzialmente immunosquilibranti, alterazione che in essi potrebbe causare danni irreversibili.
- Sappiamo che negli Stati Uniti e in tutti i Paesi industrializzati viene fortemente pubblicizzata, e nel nostro pure con obbligo legale, la norma di attuare vaccinazioni di massa in milioni di neonati all’anno.
- Abbiamo dei Comitati governativi ufficiali con potere decisionale sulla politica vaccinale che ci dicono che i vaccini con mercurio si possono tranquillamente usare, ma che comunque (e questa sembra quasi una concessione bonaria) si deve togliere quanto prima il mercurio, intendendo con questo lasciare una certa discrezionalità all’industria farmaceutica in modo da darle il tempo di smaltire le scorte e produrre nuovi vaccini senza mercurio (infatti, nel 1999 gli Stati Uniti hanno deciso di iniziare a togliere il mercurio dai vaccini, ma nonostante siano passati 17 anni il mercurio continua ad essere presente sia negli USA che, a maggior ragione, in Europa, Italia compresa).
Alla luce di questi fatti va detto che, a quanto pare, nessuno si preoccupa per i milioni di bambini che nel frattempo continueranno a ricevere i vaccini con mercurio fino ad esaurimento delle scorte di magazzino! Non scordiamo infatti che attualmente continuano a contenere mercurio i vaccini antinfluenzale, antitetanico, antidifterico, antiepatitico A e B. Ma quello che è incredibile è che i Governi (non solo quello americano, ma anche il nostro e altri Governi europei) permettono tutto questo e ancora più incredibilmente è la scoperta che molte associazioni mediche americane (come l’American Academy of Pediatrics e l’American Academy of Family Practice), europee e italiane appoggiano questa politica incomprensibile e non prendono posizione! Verrebbe allora da ipotizzare che tutto questo dimostri semplicemente che per i nostri “esperti di vaccini” la paura di inimicarsi l’industria farmaceutica e la perdita dei vantaggi personali che ciò comporterebbe è di gran lunga maggiore non solo della paura di fare brutta figura davanti l’opinione pubblica, ma anche del senso di responsabilità verso quei bambini che saranno irreversibilmente danneggiati da questi vaccini tossici. Forse però possiamo aggiungere qualcosa di più che riguarda tutta l’organizzazione sanitaria dei Paesi industrializzati.
MA IL MERCURIO CONTENUTO NEI VACCINI FA VERAMENTE MALE?
Il mercurio è aggiunto alle fiale dei vaccini dal 1930 e da allora i nostri enti governativi statali o Ministeri della Salute non si sono mai preoccupati di indagare se il mercurio vaccinale è tossico o meno per i neonati e in particolare per il loro cervello, come se questo argomento fosse di scarsa rilevanza medica. Nel meeting svoltosi nello Stato della Georgia si ammise che si sapeva poco o nulla degli effetti farmacocinetici e farmacodinamici dell’etilmercurio e ciò significa che nessuno si è preoccupato di studiare gli effetti sui sistemi biologici, e in particolare sul cervello dei neonati, del tipo di mercurio contenuto nei vaccini! Nel documento di quel Convegno si affermò che non ci sono dati sulla secrezione da parte dell’organismo dell’etilmercurio e non si sa molto della sua tossicità, anche se è riconosciuto che passa facilmente la barriera ematoencefalica e quella placentare e può causare fenomeni di ipersensibilità, danni neurologici e persino la morte (non solo cellulare). Quindi, durante il meeting è stato affermato che “dato che noi non conosciamo gli effetti dell’etilmercurio, ricorriamo agli studi sul metilmercurio”, sia perché pare che siano due molecole sovrapponibili a livello biologico, sia perché ci sono migliaia di studi su questa seconda forma di mercurio, che è quella che più facilmente ingeriamo consumando frutti di mare (inutile ricordare che questa sostituzione si basa solo su una presunzione di identità di effetto e non certamente su dati scientifici certi, come se i nostri figli non meritassero adeguati studi ad hoc). Nel medesimo meeting americano, il Dr. Johnson, un immunologo pediatra dell’Università medica del Colorado e del National Jewish Center for Immunology and Respiratory Medicine, disse che, data la pericolosità del mercurio, avrebbe preferito avere maggiori margini di sicurezza somministrando ad esempio dosi da 3 a 10 volte inferiori ai limiti considerati tossici (per la maggior parte delle sostanze, la FDA utilizza un margine di sicurezza che è 100 volte inferiore della dose considerata tossica). Sappiamo invece che, per quanto riguarda i vaccini pediatrici, ad ogni ciclo vaccinale noi abbiamo iniettato in neonati fino a 187,5 mcg di mercurio, mentre la dose massima permessa dall’EPA in un adulto è di 0,1 mcg/kg di peso corporeo al giorno, che per un bambino di 5 kg equivarrebbe a 0,5 mcg! Se poi pensiamo che questi limiti di tossicità sono stati calcolati negli adulti sani e che noi invece iniettiamo mercurio a bambini di pochi mesi di vita, talvolta anche nati prematuramente e cioè totalmente immaturi dal punto di vista sia immunitario sia per la capacità di metabolizzare ed eliminare le sostanze tossiche, si lascia al lettore di trarre le relative conclusioni. In ogni caso, come ho ampiamente spiegato in un mio libro (Le Vaccinazioni Pediatriche. Revisione delle conoscenze scientifiche), tra le caratteristiche di tossicità accertata del mercurio vaccinale ricordo solo che:
- Quando viene iniettato per via parenterale, il mercurio è 10 volte più dannoso di quello ingerito per os o semplicemente inalato.
- La tossicità del mercurio viene potenziata dalla contemporanea presenza di alluminio e sostanze riducenti (sostanze sempre presenti nei vaccini pediatrici).
- Il mercurio non viene facilmente escreto dai bambini sotto i 6 mesi di vita (perché il loro fegato, che sarebbe deputato a questo processo, è ancora immaturo).
- Il mercurio entra molto facilmente (e si accumula) nei tessuti cerebrali del bambino, dato che la barriera ematoencefalica è più recettiva e permette il suo passaggio.
- I composti mercuriali alterano, e a dosi elevate bloccano, la mitosi cellulare, cioè le divisioni cellulari (con gravi conseguenze biologiche, specie in età pediatrica).
- Il meccanismo della tossicità del mercurio è dovuto all’estrema capacità di indurre la formazione di radicali liberi (aventi azione infiammatoria, citotossica, genotossica e apoptosica).
- L’azione tossica del mercurio è agevolata da una condizione di bassa capacità antiossidante (i neuroni cerebrali sono particolarmente vulnerabili, perché possiedono bassi livelli di agenti antiossidanti); i danni possono arrivare anche a modifiche cellulari, neuronofagia, astrogliosi, demielinizzazione e morte neuronale.
- Il mercurio inorganico è 10 volte più potente del piombo nell’inibire la formazione dei microtubuli neuronali.
CI POSSIAMO FIDARE DEI NOSTRI ESPERTI CHE PROMUOVONO LE CAMPAGNE VACCINALI?
Quello che vorrei sottolineare in questa sede è che quelli che noi chiamiamo “esperti in campo vaccinale”, e che sono quelli che decidono le politiche vaccinali di una intera Nazione con centinaia di migliaia o milioni di vaccinazioni neonatali all’anno, sono completamente al di fuori dei problemi concreti che un medico che lavora nel territorio deve invece quotidianamente affrontare. Essi non hanno mai visto il dramma delle famiglie che prima avevano un bambino sano e ora si trovano con un bambino irreversibilmente cerebroleso per tutta la vita a causa delle vaccinazioni (vaccini che, tra l’altro, al giorno d’oggi sono scarsamente utili nei nostri Paesi industrializzati). Questi “esperti” non sanno quanto numerosi sono i danni da vaccini, perché essi considerano solo i loro dati statistici (quasi sempre forniti da ricercatori finanziati dall’industria farmaceutica) e sappiamo che questi dati rappresentano solo una piccola parte della punta dell’iceberg sui danni da vaccini. Infatti, nel mio libro Le Vaccinazioni Pediatriche ho ampiamente spiegato che si ritiene che i danni da vaccino denunciati e accettati siano solo una millesima parte della realtà! È esperienza comunissima di tutti quelli che hanno avuto danni lievi o gravi in seguito ad una vaccinazione, o che si interessano di questo problema, scoprire come i medici di base (per svariati motivi, talvolta anche comprensibili) tendono a negare qualsiasi relazione tra vaccino e danno. Comunque, se anche un medico credesse in tale relazione, ci penserebbero le commissioni dell’ASL o quelle ministeriali a negare e archiviare tutto. Sembrerebbe che i nostri “esperti” si preoccupino solo di difendere le loro posizioni e quelle dell’industria farmaceutica, in modo da non alterare gli equilibri esistenti e proteggere il sempre più grande commercio di vaccini pediatrici che frutta miliardi di euro ogni anno ai produttori di questi farmaci. Non bisogna scordare che per i nostri “esperti” il problema dei danni da vaccini è solo teorico e che non sono stati certamente loro a diffondere notizie su questo argomento che negli ultimi 10 anni sono invece diventate di dominio pubblico. Infatti, tutta questa problematica è stata sollevata solo dai ricercatori indipendenti dall’industria farmaceutica, dai genitori dei bambini danneggiati e da quelle Associazioni che li rappresentano e che di solito sono nate proprio in seguito a tragiche esperienze vaccinali che in Italia hanno coinvolto finora migliaia di bambini. Quindi, sembrerebbe che i nostri “esperti” si siano solo preoccupati di difendersi alle pressioni provenienti dall’esterno del loro gruppo di “convinti vaccinatori” e non si siano preoccupati di lavorare seriamente all’interno del problema per scoprire con onestà scientifica e coscienza se il problema esiste veramente o meno. Possiamo con tutta tranquillità affermare che se non ci fosse stata una grande pressione esterna da parte dell’opinione pubblica, i nostri “esperti vaccinatori” avrebbero continuato ad aggiungere sempre più vaccini a vaccini (come ancora si continua a fare nel nostro Paese) e mercurio a mercurio in modo da allungare da una parte l’elenco dei vaccini tossici obbligatori e dall’altra rafforzare i loro legami con l’industria farmaceutica e con i politici con conseguente ritorno in vantaggi politico-economici. Solo quando il problema è diventato così evidente da essere di proporzioni epidemiche (come è ora, basti pensare all’aumento “epidemico” dell’autismo e di tutti i disturbi neuropsichiatrici dei bambini d’oggi) e diventano sempre più frequenti le cause legali con richiesta di indennizzo, i nostri “esperti” decidono di riunirsi per valutare cosa possono fare, forse non per un sentimento di amore o di pena verso i bambini danneggiati e le loro famiglie, ma probabilmente per cercare di trovare una soluzione che crei loro meno problemi e grazie alla quale possano salvaguardare i loro interessi personali prolungando il più possibile lo status quo.
CONCLUSIONE
Come medico, mi rincresce veramente doverlo affermare, ma sono convinto che oggi non è più possibile demandare ad altri la gestione della salute nostra e dei nostri figli. Purtroppo, ognuno deve sovrintendere a sé e ai suoi Cari e lo deve fare anche se non è laureato in Medicina. I nostri nonni si servivano semplicemente del Buon Senso e noi dobbiamo imparare da loro. Le vaccinazioni contro il virus influenzale annuale, contro il virus A/H1N1 (l’influenza suina), e in particolare contro il papillomavirus, dovrebbero averci insegnato a sviluppare molto Buon Senso, ma se c'è ancora un sentimento irrazionale di paura, dato che è proprio su questo che l'ufficio marketing dell'industria farmaceutica fa leva e dato che temo che nei prossimi anni ne vedremo delle “belle” in campo farmacologico, consiglio vivamente al Lettore di non accettare alcuna terapia nuova e di rafforzare le sue conoscenze e il suo senso critico approfondendo tali argomenti e tenendosi sempre aggiornato sulle novità attraverso siti di informazione sanitaria. Forse per qualcuno sto chiedendo qualcosa che costa impegno, ma sono certo che anche costui concorderà con me che i nostri figli (ma anche noi stessi) valgono ben più di qualche piccolo sacrificio.
Grazie.
Dr. Roberto Gava
(farmacologo, tossicologo)
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/14595043
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/786026
http://www.jpands.org/vol9no2/blaylock.pdf
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10430235
http://www.amnco.it/server/ProgForm910VAutismo.pdf
UN ANTICO RIMEDIO NATURALE USATO DAI CINESI PER TRATTARE LA MALARIA SI E’ RIVELATO EFFICACE CONTRO LA TUBERCOLOSI.
31-12-2016
L’artemisinina è il principio attivo contenuto nell’artemisia, una pianta utilizzata in particolare dalla medicina tradizionale cinese come rimedio contro la febbre, le problematiche gastrointestinali e la malaria. Gli scienziati della Michigan State University, hanno scoperto che il composto è efficace anche contro la tubercolosi e può rallentare l’evoluzione della resistenza ai farmaci. In uno studio condotto da Robert Abramovitch, un microbiologo ed esperto di tubercolosi alla Michigan State University, ha dimostrato che l’antico rimedio ha bloccato la capacità dei batteri che causano la tubercolosi, noti come Mycobacterium tuberculosis, di diventare “dormienti“. Questo stadio della malattia spesso rende il trattamento con gli antibiotici, inefficace. “Quando i batteri della tubercolosi sono dormienti, diventano estremamente resistenti e tolleranti agli antibiotici”, ha detto Abramovitch. “Bloccare lo stato di dormienza rende i batteri della tubercolosi più sensibili ai farmaci e potrebbe abbreviare i tempi di trattamento”. Un terzo della popolazione mondiale è stato infettato dal batterio della tubercolosi e la malattia ha ucciso 1,8 milioni di persone nel 2015, secondo i Centers for Disease Control and Prevention. Il Mycobacterium tuberculosis o Mtb, ha bisogno di ossigeno per prosperare nel corpo. Il sistema immunitario affama questo batterio di ossigeno per controllare l’infezione. Abramovitch e il suo team hanno scoperto che l’artemisinina attacca una molecola chiamata eme, che si trova nel sensore di ossigeno del batterio. Interrompendo questo sensore ed essenzialmente spegnendolo, l’artemisinina ha bloccato la capacità del batterio di percepire quanto ossigeno si stava producendo. “Quando il batterio Mtb è affamato di ossigeno, entra in uno stato dormiente che lo protegge dallo stress degli ambienti a basso ossigeno”, ha detto Abramovitch. “Se Mtb non riesce a rilevare la bassa quantità di ossigeno, allora non può diventare dormiente e morirà”.
Abramovitch ha indicato che la tubercolosi latente può rimanere inattiva per decenni nel corpo. Ma se il sistema immunitario si indebolisce, ad un certo punto può risvegliarsi e diffondersi. ”Sia che il batterio si svegli o che rimanga ‘addormentato“, ha detto il ricercatore, ”la tubercolosi può richiedere fino a sei mesi di tempo per il trattamento ed è una delle principali ragioni per cui la malattia è così difficile da controllare”. “I pazienti spesso non aderiscono al regime di trattamento a causa della lunghezza del tempo necessario per curare la malattia”, ha detto. ”La terapia incompleta gioca un ruolo importante nell’evoluzione e nella diffusione dei ceppi di tubercolosi multi-farmaco resistenti”. Secondo Abramovitch, questa ricerca potrebbe essere la chiave per abbreviare il corso della terapia, perché può impedire ai batteri di diventare dormienti. Questo potrebbe portare a migliorare i risultati dei pazienti e rallentare l’evoluzione della TBC resistente ai farmaci”. “Due miliardi di persone nel mondo sono state infettate dal batterio Mtb”, ha detto Abramovitch. “La tubercolosi è un problema globale che richiede nuovi strumenti per rallentare la sua diffusione e superare la resistenza ai farmaci. Questo nuovo metodo di colpire i batteri dormienti è eccitante perché ci mostra un nuovo modo di ucciderli”.
http://msutoday.msu.edu/news/2016/ancient-chinese-malaria-remedy-fights-tb/
COME PREPARARE GLI ANTIBIOTICI NATURALI CON FRUTTA E VERDURA.
31-12-2016
Ci sono alcuni tipi di frutta e verdura che non solo sono l’unica vera difesa contro le infezioni, ma sono anche dannatamente efficaci per combattere raffreddori e alleviare altri disturbi correlati. Pertanto, essi sono considerati veri antibiotici naturali. La cosa importante da sottolineare è che gli antibiotici naturali non hanno effetti collaterali come le loro controparti di farmacia, alle quali il corpo potrebbe rivelare allergie o problemi vari, e presi costantemente possono aiutarci a rafforzare le nostre difese immunitarie e mantenere una buona salute. Questi antibiotici naturali possono essere realizzati nel comfort di casa utilizzando ingredienti davvero comuni e alla portata di tutti. Ecco una breve disamina di alcuni alimenti che stimolano il sistema immunitario, aiutano la guarigione e prevengono i batteri.
ANTIBIOTICO NATURALE PER L'INFIAMMAZIONE DELLE TONSILLE
L’aglio è considerato l’elemento antibatterico per eccellenza e inoltre migliora la circolazione e riduce la pressione sanguigna e il colesterolo alto.
Ingredienti:
• 1 ravanello maturo.
• 3 pezzi di ananas.
• 2 spicchi di aglio.
Preparazione:
Lavare, sbucciare e tagliare a pezzi tutti gli ingredienti. Poi mettere in un frullatore e frullate per qualche secondo. Bere una volta al giorno, preferibilmente al mattino, fino a quando il gonfiore delle tonsille scompare.
ANTIBIOTICO NATURALE PER IL MAL DI GOLA
Ingredienti:
• 1 cipolla rossa.
• 1 mazzetto di prezzemolo.
• 1 spicchio di aglio.
Preparazione:
Lavare gli ingredienti. Tagliare la cipolla a pezzi e sbucciare l’aglio, poi mettere tutti gli ingredienti nel frullatore. Frullare brevemente. Prendere un bicchiere al giorno fino a sentire l’irritazione che se ne va.
ANTIBIOTICO NATURALE PER INNALZARE LE DIFESE IMMUNITARIE
La cipolla è l’ideale, soprattutto per malattie respiratorie, digestione lenta e fermentazioni intestinali. Allo stesso modo, evita la formazione e l’insediamento di parassiti e regola lo zucchero nel sangue. Con la sua azione di pulizia previene le malattie cardiovascolari.
Ingredienti:
• 1 cipolla.
• 1 arancia.
• 1 broccolo.
• 2 spicchi d’aglio.
Preparazione:
Lavare gli ingredienti. Tagliare le arance ed estrarne il succo. Tagliare la cipolla, i broccoli e l’aglio a pezzetti e poi mescolare tutti gli ingredienti. Frullare brevemente. Bere un bicchiere di questo succo al giorno per mantenere un buon sistema di difesa.
ANTIBIOTICO NATURALE PER CONGESTIONE NASALE E BRONCHITE
Questo succo facilita l’espettorazione (ossia scioglie il catarro) e la congestione nasale, ha un’azione antiossidante e può fermare l’invecchiamento precoce e inibire lo sviluppo delle cellule tumorali.
Ingredienti:
• 3 pomodori tritati.
• 1 mazzetto di prezzemolo.
• 1 gambo di sedano.
• 1 cetriolo.
• 1 spicchio d’aglio.
• 2 fette di cipolla.
• Acqua quanto basta.
Preparazione:
Lavate e tritate bene le verdure. Frullate il tutto per alcuni secondi. Bere un bicchiere di prima mattina, due volte a settimana.
ANTIBIOTICO NATURALE DECONGESTIONANTE
Ingredienti:
• 1/2 tazza di succo di mela.
• 1 cucchiaio di miele.
• 1 tazza di papaia sbucciata e tagliata a dadini.
• 1 tazza di banana affettata.
Preparazione:
Lavare accuratamente gli ingredienti, e poi disporli tutti nel frullatore, facendo frullare fino ad ottenere un composto omogeneo. Prenderlo soprattutto di mattina.
ZUCCA: UNA GRANDE AMICA DELLE ARTERIE (E NON SOLO).
31-12-2016
Nel corso della storia sono stati fatti usi diversissimi di questo vegetale. Ad esempio, Giona, il profeta della Bibbia, fece ricorso a una pianta di zucca per proteggersi il capo ed evitare un’insolazione. I Romani usavano la zucca, addolcendola con il miele, per facilitare la digestione delle enormi quantità di carne che mangiavano durante i loro celebri banchetti. In alcune regioni del Mediterraneo, certi tipi di zucca a forma di bottiglia, una volta essiccati, vengono usati come recipienti. In Nord America la zucca è un cibo apprezzatissimo e perfino un oggetto di culto: la festa di Halloween (il giorno di Ognissanti) si potrebbe dire che faccia tutt’uno con questo bizzarro vegetale che, una volta svuotato e intagliato, viene utilizzato come maschera o come lanterna, assumendo il classico aspetto macabro. Nonostante la forma curiosa e bitorzoluta a seconda dei vari tipi, la zucca racchiude in sé un tesoro di proprietà medicinali, che pochi fino ai nostri giorni hanno saputo apprezzare. La particolare composizione della sua polpa ne fa uno dei migliori alimenti per mantenere la salute delle nostre arterie, ma anche un rimedio per molte altre applicazioni dietoterapiche. L’alto valore nutritivo della polpa rossiccia della zucca è dovuto a ciò che contiene e anche a ciò che non contiene: si tratta infatti di uno degli alimenti più poveri di grassi e di sodio (sale), nemici dichiarati delle arterie e del cuore. Il contenuto di sostanze nutritive della polpa di zucca è assai ridotto: 6% di carboidrati, 1% di proteine e quasi nessun grasso, e tuttavia grandi quantità di beta-carotene e di minerali come il potassio e il calcio. E’ notevole anche il suo contenuto di fibre solubili, che procurano una sensazione di appagamento dell’appetito: nonostante il suo scarso apporto calorico e nutritivo, la zucca ha un discreto effetto saziante, forse dovuto alla sua consistenza e alla sua ricchezza di fibre solubili. Tutti i tipi di zucca presentano le stesse proprietà ipotensive, diuretiche, lassative e preventive contro il cancro. Le loro indicazioni sono:
- IPERTENSIONE ARTERIOSA: la zucca contiene pochissimo sodio e molto potassio. Le diete ricche di sodio favoriscono l’ipertensione arteriosa, mentre un’alimentazione ricca di potassio previene l’ipertensione e le sue conseguenze negative (trombosi cerebrale o apoplessìa). La maggior parte del sodio ingerito quotidianamente proviene dal sale con cui si condiscono gli alimenti. Ma anche gli alimenti stessi contengono sodio in quantità variabili e contribuiscono così all’ingestione giornaliera totale di questo minerale. La zucca è un alimento ideale per gli ipertesi, non solo per il suo scarsissimo contenuto di sodio, ma anche per il suo grande apporto di potassio; l’azione salutare esercitata dalla zucca contro l’ipertensione è dovuta infatti al suo quoziente Na/K (sodio/potassio), uno dei più bassi in assoluto. Gli ipertesi possono mangiare zucca tutti i giorni, preparata in qualsiasi modo, ma senza aggiungervi sale per poterne sfruttare le proprietà benefiche. E’ molto adatta anche la cura di un giorno a base di purè di zucca.
- MALATTIE DELLE CORONARIE E ARTERIOSCLEROSI: per i suoi bassissimi livelli di grassi e di sodio e per la sua ricchezza di beta-carotene, che protegge le pareti delle arterie, la zucca è indicata per la dieta di chi vuole curare le proprie arterie. Chi soffre di angina pectoris o chi ha avuto un infarto dovrebbe mangiare zucca almeno tre volte alla settimana.
- MALATTIE RENALI: la zucca esercita una blanda azione diuretica sui reni, aumentando la produzione dell’urina e favorendo l’eliminazione dei liquidi dell’organismo. Si consiglia in caso di malattie infiammatorie renali (nefrite e glomerulonefrite), edemi (ritenzione di liquidi) e, in generale, in ogni caso di insufficienza renale, quando cioè i reni non sono in grado di assolvere in modo soddisfacente alla loro funzione di produrre urina.
- MALATTIE GASTRICHE: grazie alla sua ricchezza di sali minerali, la polpa della zucca riesce a neutralizzare l’eccesso di acidità nello stomaco. Inoltre, esercita un’azione emolliente (calmante) e protettiva sulla mucosa gastrica. La zucca, specialmente sotto forma di purè con bevanda di avena è molto indicata in caso di dispepsia (cattiva digestione), pirosi (acidità di stomaco), gastrite e, ovviamente, ulcera gastroduodenale, per la quale, nella fase acuta della malattia, risulta particolarmente efficace una dieta a base di purè di zucca con patate e avena.
- STITICHEZZA: la zucca è sempre consigliata in caso di stitichezza o di cattivo funzionamento dell’intestino (eccesso di fermentazione o putrefazione), per la sua blanda azione lassativa, seguita da un effetto emolliente sul tubo digerente. Le fibre della zucca infatti sono di tipo solubile e agiscono come un blando lassativo, che non irrita l’intestino.
- MALATTIE DEGLI OCCHI: la zucca è ricca di beta-carotene, perciò è indicata in caso di diminuzione dell’acuità visiva o di disturbi della vista causati da disfunzioni della retina. Oggi sappiamo che il consumo di frutta e ortaggi ricchi di beta-carotene, soprattutto quando questi alimenti contengono anche buone quantità di potassio come la zucca, previene la formazione di cataratte del cristallino. Questo effetto è stato dimostrato da uno studio compiuto dall’Università di Harvard (Stati Uniti), in cui si è dimostrato che le donne che consumavano molte zucche, spinaci e patate dolci non erano affette da cataratte.
- PREVENZIONE DEL CANCRO: la zucca contiene tre delle sostanze vegetali che secondo le più recenti ricerche scientifiche esplicano la maggiore azione anticancerogena: beta-carotene, vitamina C e fibre vegetali. E’ piuttosto difficile incontrare in un solo alimento questi tre fattori molto efficaci nella prevenzione del cancro, perciò la famiglia delle zucche insieme a quella dei cavoli, costituisce l’alimento dalla maggior azione anticancerogena. Zucche e cavoli non dovrebbero mai mancare sulla tavola di chi è esposto a un alto rischio di cancro. Ma il consumo di zucca può portare benefici anche alle persone a cui è stato già diagnosticato un tumore o a chi sta seguendo una cura per combattere la malattia. Una ricerca compiuta nel Hyogo College (Giappone) ha dimostrato che le cavie, a cui erano state somministrate sostanze cancerogene, nutrite con un particolare tipo di zucca, detto zucca di San Rocco o “con il collo”, presentavano la metà dei casi di cancro al colon rispetto a quelle nutrite con una dieta normale. Questo esperimento conferma la capacità di alcuni alimenti vegetali, come questo tipo di zucca, di neutralizzare l’azione delle sostanze cancerogene.
10 RIMEDI NATURALI PER LENIRE LE INFIAMMAZIONI.
31-12-2016
I farmaci non sono l’unica soluzione per combattere il dolore: anche il cibo può aiutare a contrastarlo. Infatti alcuni alimenti stimolano la capacità dell’organismo di regolare il processo alla base del dolore stesso, l’infiammazione. Ad elencarli è Amanda Carlson-Phillips, nutrizionista specializzata nell’alimentazione per gli sportivi. Qui di seguito la “top 10” pubblicata da livestrong.com.
CANNELLA
Oltre a ridurre l’infiammazione, combatte le infezioni batteriche, contribuisce a controllare i livelli di zuccheri nel sangue e aumenta le funzioni cerebrali. Può essere aggiunta allo yogurt, ai cereali, al latte o a un frappè.
ZENZERO
Contiene i cosiddetti gingeroli, molecole antinfiammatorie che possono alleviare i dolori alle articolazioni e stimolare il sistema immunitario. E’ possibile preparare un infuso immergendo due fettine di zenzero in acqua calda o aggiungerlo a della salsa di soia per ottenere un condimento esotico.
CIPOLLA
I suoi principi attivi, responsabili del tipico odore pungente, inibiscono anche l’infiammazione. Aglio, porri ed erba cipollina hanno gli stessi effetti positivi. Utilizzarli è molto semplice: basta aggiungerli a sughi, zuppe e ai cibi cotti in padella.
AMARENE
Oltre ad essere un vero e proprio concentrato di antiossidanti, contengono composti antinfiammatori che contrastano i dolori dell’artrite e della gotta e riducono quelli di cui possono soffrire muscoli e articolazioni dopo l’esercizio. Da bere come succo alla mattina o da mangiare, essiccate, come snack.
NOCI
Sono ricche di omega-3, acidi grassi dall’azione antinfiammatoria. Possono essere aggiunte allo yogurt o sgranocchiate tali e quali.
CURCUMA
Contiene curcumina, molecola in grado di alleviare il dolore cronico. E’ contenuta nel curry e può essere utilizzata per aromatizzare diversi piatti.
ANANAS
Al suo interno è presente la bromelina, un enzima utilizzato per trattare distorsioni e strappi muscolari. Se non si vuole mangiare il semplice frutto, può essere aggiunto a frappè e insalate.
SEMI DI LINO
Come le noci, contengono omega-3. Pestandoli è possibile ottenerne un olio da aggiungere all’insalata o allo yogurt. Altra importante fonte di omega-3 sono i pesci grassi, come il salmone, il tonno e lo sgombro.
CAROTE
I famosi carotenoidi non proteggono solo dai radicali liberi, ma anche dall’infiammazione. Le carote sono un buon contorno per qualsiasi portata. In alternativa, i suoi principi attivi possono essere assunti mangiando albicocche, pomodori, patate dolci e zucca.
ORTAGGI A FOGLIA VERDE
Sono ricchi di flavonoidi, che riducono l’infiammazione cerebrale. Largo, quindi, a spinaci, cavolo verde e tè.