Gli interventi principali del gruppo sanguigno nel processo digerente sono i seguenti:
• Saliva. L’antigene del gruppo sanguigno è presente in grandi quantità nella saliva e nel muco, con la funzione di difesa contro le invasioni dei batteri.
• Mucine. Il gruppo sanguigno è il fattore più importante tra quelli che determinano la struttura delle mucine, le molecole diffuse lungo tutto il tubo digerente, che forniscono protezione contro i batteri e le irritazioni alimentari. Si possono considerare i guardiani dell’apparato digerente.
• Stomaco. Gli antigeni del gruppo sanguigno sono maggiormente presenti sulle pareti dello stomaco che in altri organi dell’apparato digerente. Un buon numero di ormoni e secrezioni sono direttamente influenzati dal gruppo sanguigno, e tra questi i succhi gastrici, principalmente la gastrina, la pepsina e l’istamina.
• Fegato. Le cellule delle pareti dei condotti biliari del fegato contengono l’antigene del gruppo sanguigno, così come il succo pancreatico e la bile. Il gruppo sanguigno esercita così la sua influenza sul principale filtro dell’organismo, adibito a separare le sostanze nutritive dagli scarti.
• Intestino tenue. Grandi quantità di antigeni del gruppo sanguigno aderiscono alle pareti dell’intestino tenue, dove interagiscono con le sostanze nutritive e gli enzimi che regolano l’assimilazione.
• Intestino crasso. Gli antigeni del gruppo sanguigno sono presenti in gran numero nell’intestino crasso, dove influenzano la flora intestinale.
Il gruppo sanguigno è il fattore importante per controllare l’ambiente dello stomaco, regolando l’attività degli acidi e degli enzimi gastrici. Ma come agisce il gruppo sanguigno? Il suo meccanismo d’azione è abbastanza complesso. Quando il cibo penetra nello stomaco, la stimolazione nervosa provoca la secrezione di un liquido, chiamato succo gastrico, composto di acqua, acido cloridrico e vari enzimi. Nel succo gastrico vengono secrete una grande quantità di antigeni del gruppo sanguigno, più che in ogni altra secrezione dell’intero apparato digerente. L’acido cloridrico distrugge i germi presenti nel cibo, proteggendo l’intestino dalle infezioni, ma è anche la sostanza che, in caso di rigurgiti, può provocare bruciori nell’esofago. Quando il cibo entra nello stomaco, il succo gastrico diventa più alcalino, perchè le proteine del cibo esercitano un effetto tampone sugli acidi gastrici. L’aumento di alcalinità stimola il rilascio di maggiori quantitativi di gastrina e conseguentemente l’aumento della produzione dell’acido. Una volta digerite le proteine, l’acidità dello stomaco tende nuovamente a salire, interrompendo il rilascio di gastrina, in modo da bloccare la secrezione di ulteriori quantitativi di acido. Le molecole delle proteine vengono scisse anche con l’aiuto dell’enzima pepsina. La pepsina è molto sensibile al livello di acidità dello stomaco e quindi, in assenza di sufficienti quantità di acido cloridrico, l’azione di questo enzima non si innesca. Il gruppo sanguigno influisce direttamente sull’attivazione della pepsina.
La maggior parte delle persone di gruppo sanguigno 0 producono nello stomaco più acido cloridrico rispetto agli altri gruppi sanguigni. Inoltre, dopo un pasto, secernono più prontamente maggiori quantitativi di pepsina, oltre a più pepsinogeni e più gastrina, tutti componenti necessari per scindere in modo appropriato le proteine animali. E’ stato anche dimostrato che l’antigene del gruppo A, normalmente secreto nel succo gastrico, si lega alla pepsina inibendone l’azione. Ciò può spiegare la bassa acidità gastrica riscontrata nei soggetti appartenenti a questo gruppo sanguigno. L’acido gastrico oltre a digerire le proteine, serve da barriera contro la maggior parte dei batteri. Uno dei problemi più seri incontrati da chi ha una bassa acidità gastrica (gruppo A e AB) è l’eccessiva proliferazione batterica nello stomaco e nel primo tratto dell’intestino tenue. In questo caso, un trattamento con antibiotici non risolve il problema, che tenderà a ripresentarsi dopo pochi giorni dal termine della cura.