• Preparate piani chiari e dettagliati con obiettivi e azioni annuali, mensili, settimanali e giornalieri per evitare qualsiasi comportamento impulsivo.
• Modificate il vostro stile di vita con gradualità, senza cedere alla tentazione di imprimere una brusca svolta alla vostra esistenza.
• Consumate tutti i pasti, compresi gli spuntini, seduti a tavola.
• Masticate lentamente, posando la forchetta tra un boccone e l’altro.
• Evitate di prendere decisioni importanti o spendere soldi quando vi sentite stressati.
• Quando vi sentite in preda all’ansia, dedicatevi a qualche attività fisica.
• Almeno tre volte la settimana dedicate un’oretta a un esercizio fisico aerobico.
• Quando sentite il bisogno di ricorrere a una sostanza che dia piacere (alcol, tabacco, droghe, zucchero), tenetevi impegnato con qualche attività fisica.
Oltre a seguire il programma alimentare per il gruppo 0, prestate la massima attenzione alle seguenti linee guida, che vi consentiranno di mantenere lo stress a livelli accettabili:
• Evitate caffeina e alcol, specialmente quando vi trovate in situazioni stressanti. La caffeina può essere particolarmente pericolosa perchè tende a far salire l’adrenalina e la noradrenalina.
• Se vi viene voglia di prodotti a base di frumento, mangiate invece un pò di carne: di solito il desiderio scompare.
• Evitate di mangiare in modo insufficiente o di saltare i pasti, specialmente se consumate molta energia in esercizi fisici. Privarsi del cibo vuol dire sottoporsi a uno stress molto pesante.
• Portate sempre con voi un pò di cibo per gli spuntini, perchè è molto difficile trovare nei bar o nei fast food alimenti che non contengono frumento.
Le persone di gruppo 0 traggono enormi benefici da un’attività fisica intensa e regolare che metta alla frusta apparato cardiovascolare, muscoli e struttura ossea. Per queste persone, però, l’attività fisica produce vantaggi che vanno al di là dell’obiettivo di una buona forma fisica, in quanto promuove anche il potenziamento del sistema di rilascio delle sostanze biochimiche. In sostanza per loro l’esercizio fisico stimola l’attività dei neurotrasmettitori che agiscono da tonificanti per l’intero sistema. Perciò le persone di gruppo 0 che si dedicano con regolarità a qualche attività fisica migliorano anche la risposta emotiva, in quanto l’equilibrio emotivo deriva anche da un funzionamento regolare ed efficiente dei sistemi di trasporto delle sostanze biochimiche all’interno dell’organismo.
Come è ovvio, chiunque fumi dovrebbe cercare di smettere, quale che sia il suo gruppo sanguigno; chi appartiene al gruppo 0, tuttavia, ha spesso bisogno di un aiuto speciale. Sospetto che questa particolarità sia connessa a uno squilibrio dei livelli della dopammina, in quanto il fumo induce una risposta chimica che surroga sensazioni di piacere e gratificazione. Per facilitare l’arduo impegno di rinunciare a questa abitudine, è utile cercare di mantenere sotto controllo lo stress. Ecco altri consigli destinati in particolare alle persone di gruppo 0:
• Tenete un diario su cui annotare i progressi compiuti nel vostro programma per liberarvi dal vizio del fumo. Registrate i benefici che incominciate ad avvertire.
• Un’attività fisica intensa attenua la voglia di fumare.
• Evitate tutte le situazioni che di solito stimolano il desiderio di fumare.
• Se siete abituati a fumare dopo i pasti, alzatevi immediatamente appena terminato di mangiare e lavatevi i denti.
• Quando sentite l’esigenza di fumare, eseguite il seguente esercizio di respirazione:
- Inspirate profondamente dal naso;
- Espirate lentamente dalla bocca;
- Ripetete l’esercizio quattro volte.
- Quando sentite il bisogno di tirarvi su, cercate gratificazioni alternative.
Se in famiglia ci sono bambini di gruppo 0, adottate nei loro confronti le seguenti regole di comportamento, essenziali per farli crescere sereni, equilibrati e in buona salute.
• Incoraggiateli a mostrarsi indipendenti e flessibili nello svolgimento delle loro attività quotidiane.
• Date importanza all’interazione sociale con i coetanei. I bambini di gruppo 0 tendono ad assumere naturalmente il ruolo di leader e si trovano a loro agio all’asilo, nei giochi e in ogni altro ambiente che favorisca la socializzazione.
• Programmate un’ora di attività fisica al giorno e lasciateli liberi di correre, arrampicarsi, nuotare o andare in bicicletta.
• Fin dai primi anni di vita introducete nella loro alimentazione elementi del programma alimentare per il gruppo 0.
• Non mancate mai di lodarli quando ottengono qualche buon risultato.
• Stabilite regole rigorose per controllare gli scoppi d’ira e indicate loro modi più positivi per sfogare la rabbia. Se vostro figlio impara a gestire la collera fin da piccolo, in seguito avrà meno probabilità di sviluppare problemi legati allo stress.
Per quanto riguarda i ragazzi di gruppo 0, comportatevi nel seguente modo:
• Affidate loro qualche responsabilità nella gestione familiare.
• Favorite le loro doti naturali di leader, assecondando il lavoro di gruppo.
• Incoraggiate le attività sportive fisicamente intense e di gruppo.
• Istruiteli sui pericoli dell’alcol, del tabacco e delle droghe ed educateli con il vostro esempio positivo.
• L’insofferenza per la monotonia tipica di questo gruppo può portare a comportamenti pericolosi.
Strategie di comportamento per gli anziani di gruppo 0.
Uno dei principali problemi degli anziani è la limitazione della mobilità: è una condizione particolarmente penosa per quelli di gruppo 0, che più degli altri amano l’attività fisica. Per minimizzare le conseguenze, seguite con attenzione le seguenti indicazioni:
• Continuate ad osservare un regime alimentare ricco di proteine, utilizzando se necessario, integratori proteici omogeneizzati. Le proteine sono fondamentali per prevenire artriti e altre malattie infiammatorie, che tra gli anziani di gruppo 0 costituiscono spesso un problema diffuso. Inoltre le proteine sono importanti perchè aiutano a conservare la robustezza delle ossa e la forza della massa muscolare.
• Se accusate dolori causati da un’artrite reumatoide o da altre malattie infiammatorie, evitate comunque di assumere farmaci antinfiammatori non steroidei: è noto che nei pazienti di gruppo 0 possono provocare ulcere peptiche.
• Rimanete attivi. E’ fondamentale continuare a seguire un programma regolare di attività fisica, anche se ridotto a una semplice passeggiata quotidiana.
• Si è scoperto che la stomatite da dentiera, un’infiammazione del cavo orale che colpisce chi porta questa protesi, è più frequente e grave tra gli anziani di gruppo 0. Una delle cause più comuni è un’infezione del parassita Candida albicans. Se portate la dentiera, seguite con attenzione l’alimentazione per il vostro gruppo sanguigno.
Integrate la vostra alimentazione con i seguenti integratori:
• Acido folico, 400 microgrammi per prevenire le malattie gengivali;
• Calcio, da 1.000 a 1.200 mg per la salute delle ossa;
• Valeriana, 400 mg oppure come tisana per attenuare le infiammazioni intestinali.
Altre chiavi di comportamento utili per i soggetti di gruppo 0, riguardano gli stabilizzatori emotivi, atti a contrastare le situazioni di stress e le sue conseguenze:
• Praticate le tecniche di gestione della collera.
• Spezzate il ritmo delle vostre giornate lavorative intervallandole con qualche esercizio fisico, specialmente se svolgete un’attività sedentaria. Farete un pieno di energia.
• Concedetevi piccole gratificazioni ogni volta che raggiungete qualche traguardo.
• Evitate gli antidepressivi che inibiscono le MAO.
Ci sono studi che dimostrano come il cosiddetto “comportamento di tipo A” sia molto più frequente nelle persone di gruppo 0 che in quelle appartenenti agli altri gruppi sanguigni. Una di queste ricerche si è dedicata in particolare all’analisi del rapporto tra i gruppi sanguigni e svariati indicatori di modelli di comportamento in pazienti di giovane età che erano stati colpiti da attacchi cardiaci precoci. Lo studio ha indicato che i pazienti di gruppo 0 ottenevano punteggi molto più alti di quelli di gruppo A sia nel grado di “comportamento di tipo A”, sia nei relativi indicatori di atteggiamenti collerici. I pazienti dei gruppi B e AB si classificavano in posizione intermedia tra questi due estremi. I ricercatori hanno descritto le persone con “comportamento di tipo A” come individui caratterizzati da un desiderio intenso e competitivo di prevalere, da un’esagerata sensazione di urgenza e da un’ossessione per il trascorrere del tempo; sempre di fretta, esibiscono frequentemente impulsi aggressivi e ostili nei confronti degli altri. Queste persone spesso cercano di fare due cose contemporaneamente e sono convinti che l’unico modo per ottenere un lavoro ben fatto sia farlo personalmente. Spesso parlano e pensano velocemente e hanno modi bruschi. Esaminatevi e giudicate se vi ritrovate in qualche caratteristica della personalità che i ricercatori indicano essere tipica delle persone di gruppo 0, in particolare il “comportamento di tipo A”, che tra gli appartenenti a questo gruppo sembra essere piuttosto diffuso.
Non è comunque mia intenzione etichettarvi! La personalità è sicuramente una caratteristica individuale e le predisposizioni genetiche formano solo una piccola parte di un quadro assai più complesso; tuttavia vale la pena cercare di capire quale sia il senso, nel vostro caso, di questi dati oggettivi: per mia esperienza, questi modelli di comportamento tendono ad emergere in modo più evidente quando si abbassa la guardia e lo stress è elevato. Se vi riconoscete nel “comportamento di tipo A”, provate ad adottare le seguenti strategie che potranno aiutarvi a controllare meglio gli eccessi di collera.
• Quando vi accorgete che in una certa situazione state per uscire dai gangheri, prendetevi una pausa: andate a fare il giro dell’isolato, bevete un bicchier d’acqua, fate un pò di esercizi aerobici. Aspettate che l’ira sbollisca e poi tornate ad affrontare la questione con più serenità.
• Esprimete le vostre sensazioni per iscritto. Se ce l’avete con qualcuno, non correte subito ad affrontarlo a muso duro: sedetevi invece, e scrivete una lettera spiegando quello che provate. Vi accorgerete che è impossibile continuare ad essere arrabbiati mentre si sta scrivendo.
• Individuate le cause che hanno scatenato la vostra ira. Determinate se provengono da attese non realistiche, da atteggiamenti infantili o da incapacità di comprendere le ragioni degli altri.
• Concentratevi su quello che state provando voi, non sul comportamento del vostro avversario. Per esempio, invece che: “Hai rovinato tutto”, provate a dire: “Sono molto deluso”. E’ un atteggiamento che vi attribuisce maggiore potere di modificare i termini di quella determinata situazione.
• Trovate un’attività che per voi equivalga al classico contare fino a dieci.
• Quando vi sentite frustrato o arrabbiato, fate in modo di avere qualcuno con cui poter parlare. Le persone di gruppo 0 sono generalmente estroverse e le loro tensioni si attenuano quando possono discutere apertamente il problema che li angustia.
Per migliorare la reazione allo stress ricorrete agli adattogeni. Il termine “adattogeno” è stato coniato per classificare una serie di piante che si sono dimostrate capaci di migliorare la reazione complessiva allo stress. Molte di esse presentano un effetto fisiologico bidirezionale, o normalizzante: se qualche fattore è troppo basso lo innalzano; se è troppo alto lo abbassano. Gli adattogeni più efficaci per le persone di gruppo 0 sono:
• Rhodiola rosea. Oltre ad essere attiva contro lo stress, la Rhodiola possiede una buona capacità di prevenire l’attività delle catecolammine stimolata dallo stress e di promuovere la stabilizzazione della contrattilità cardiaca. La Rhodiola è anche in grado di prevenire le disfunzioni cardiopolmonari che possono insorgere in caso di permanenze a quote elevate.
• Steroli e steroline vegetali. Gli steroli e le steroline vegetali sono generalmente definiti dal punto di vista fitochimico come “grassi vegetali”, chimicamente parenti prossimi del colesterolo, ma dotati di un’attività biologica adattogena. Sono in grado di prevenire gli squilibri del sistema immunitario che si innescano durante gli stress, favorendone così l’attenuazione.
• Vitamine B. Per indurre una reazione equilibrata allo stress, le persone di gruppo 0 hanno particolare bisogno di massicce somministrazioni di vitamine del complesso B, in particolare la B1, la pantetina e la B6.
• Acido lipoico. Poichè svolge un ruolo importante nel metabolismo delle catecolammine, l’acido lipoico ha un effetto positivo sulla risposta allo stress delle persone di gruppo 0.
La strategia migliore per combattere gli stati depressivi o maniaco-depressivi è adottare l’alimentazione e seguire i programmi degli esercizi fisici e dei comportamenti personalizzati per il gruppo 0, con l’obiettivo di trovare il giusto equilibrio degli ormoni dello stress, specialmente delle catecolammine.
ATTENZIONE: Molte persone di gruppo 0 che assumono iperico (la cosiddetta erba di San Giovanni) si lamentano che dopo una o due settimane di assunzione diventano sonnolenti e spesso riferiscono di fare sogni strani. Esiste in letteratura una superficiale ricerca su questo argomento, in cui si mette in evidenza il ruolo dell’iperico come inibitore delle MAO. Se è vero che il principio antidepressivo contenuto nella pianta probabilmente non inibisce le MAO, è assodato però che le inibiscono altri suoi componenti, soprattutto i flavonoidi e gli xantoni. Poichè il livello basale di questi enzimi nei soggetti di gruppo 0 è già basso, l’iperico rischia di peggiorare ancor più la situazione. Inoltre, gli effetti anti-MAO delle preparazioni della pianta non raffinate possono far calare la MAO delle piastrine fino al punto da aggravare i sintomi della “personalità di tipo A”, come l’impulsività e la ricerca di sensazioni forti.
Con l’iperico esiste poi un problema supplementare, meno noto: esso può inibire anche la dopammina betaidrossilasi. Per chi appartiene al gruppo 0 e si trova in un picco del ciclo della dopammina, questa inibizione può avere effetti disastrosi, perchè in quel caso c’è il pericolo reale che la dopammina cresca fino a livelli che possono indurre reazioni psicotiche (non dimenticate che ad alti livelli di dopammina viene associata la schizofrenia). Favorite l’equilibrio neurochimico con gli integratori più adatti.
• L-tirosina. Sostenere i livelli dell’amminoacido L-tirosina contribuisce ad incrementare la concentrazione della dopammina cerebrale. In una ricerca condotta tra gli allievi di una scuola militare, i cadetti a cui durante un corso di addestramento particolarmente impegnativo veniva somministrata una bevanda ricca di L-tirosina fornivano prestazioni migliori in termini di capacità di memorizzare e di seguire le tracce, rispetto a un gruppo di controllo che beveva liquidi contenenti solamente carboidrati. Questi risultati indicano quindi che la tirosina è capace, in circostanze contraddistinte da stress psicosociale e fisico, di ridurne l’impatto sulle capacità cognitive. Secondo alcuni ricercatori, la L-tirosina può essere utile anche alle persone di gruppo 0 che soffrono di depressione.
• 5-HTP. Questo precursore della serotonina sembra funzionare con particolare efficacia sui soggetti di gruppo 0 ed è inoltre in grado di elevare i livelli della dopammina. Se vi sentite depressi, avete voglia di carboidrati o di altri alimenti, avete problemi di sonno o vi sentite genericamente fiacchi, il 5-HTP vi può dare una scossa, da solo o in combinazione con la L-tirosina.
• Glutammina. La glutammina è un amminoacido che si trasforma in una classe di neurotrasmettitori detti GABA. Può giovare in particolare alle persone di gruppo 0 con un’inclinazione per i cibi dolci. Quando sentite voglia di carboidrati scioglietene 500 mg in un bicchiere d’acqua o prendete l’equivalente in capsule.
• Acido folico. Molti pazienti carenti di questa vitamina non reagiscono bene ai farmaci antidepressivi. Le persone di gruppo 0 soggette a frequenti cambiamenti d’umore dovrebbero sempre integrare la loro alimentazione con un supplemento di acido folico, insieme con altre vitamine del complesso B.
• Metilcobalammina. La metilcobalammina è la forma neurologicamente attiva della vitamina B12. Protegge i neuroni dall’eccitotossicità indotta dalla presenza eccessiva di glutammato, che è una causa corrente di turbe neurologiche. La metilcobalammina può dunque essere consigliata per prevenire e rallentare la progressione della malattia di Parkinson, poiché i neuroni dopaminergici sono particolarmente vulnerabili all’eccitotossicità. Diversi studi condotti sugli animali mostrano che la somministrazione quotidiana prolungata di metilcobalammina permette di proteggere la guaina mielinica che avvolge i nervi e forse anche di accrescere la sintesi proteica nei nervi stessi. Una rivista di letteratura scientifica mostra che quasi 350 studi sono stati pubblicati e che dimostrano gli effetti neuroprotettori della metilcobalammina. Il dosaggio consigliato è di 500 mg al giorno.
L’iperattività è stata spesso associata con livelli troppo elevati delle catecolammine e squilibri della dopammina. Peter D’Adamo nella sua clinica ha curato frequentemente bambini di gruppo 0 a cui era stato diagnosticato un disturbo da deficit dell’attenzione (ADD) o da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD). Sebbene questi stati patologici non siano facilmente diagnosticabili con certezza, le manifestazioni comprendono tipicamente eccessiva eccitabilità, incapacità di concentrazione, sbalzi d’umore, comportamento aggressivo, impulsività e alternanza di momenti di euforia e di abulìa. L’iperattività di solito viene trattata con farmaci come il Ritalin, che oltre a causare danni al cervello, hanno anche il difetto (come tutti i farmaci) di trattare solo i sintomi e non di curare il problema, trascurando del tutto le ben note cause scatenanti, tra le quali l’eccesso di ormoni dello stress, le sindromi autoimmuni e lo stile alimentare. Se vostro figlio di gruppo 0 presenta i sintomi di un comportamento iperattivo, provate ad applicare le seguenti strategie:
• Alimentatelo seguendo l’alimentazione per il gruppo 0, con particolare attenzione a privilegiare le proteine di alta qualità rispetto ai carboidrati. Limitate il più possibile il consumo di zucchero e siate molto rigorosi nell’eliminare prodotti a base di frumento e mais.
• Garantite a vostro figlio la possibilità di sviluppare le sue capacità fisico-atletiche. Se gli sport di squadra non gli si addicono, incoraggiatelo ad intraprendere attività individuali, come il nuoto, la corsa o il salto della corda.
• Le ricerche indicano che molti bambini affetti da ADHD presentano anche problemi di ipersensibilità e allergie, cioè di patologie autoimmuni. Molto spesso i bambini di gruppo 0 che presentano sintomi allergici seguono un’alimentazione basata su prodotti contenenti frumento: non appena questi vengono sostituiti con alternative proteiche, sia le allergie sia l’iperattività migliorano nettamente.
• Somministrate a vostro figlio un’integrazione di acido folico e vitamina B12 (400 microgrammi al giorno). Con queste integrazioni, unite all’alimentazione per il gruppo 0 e al programma degli esercizi fisici, Peter D’Adamo è riuscito a curare con successo l’iperattività in molti pazienti giovani. Perciò date a vostro figlio i seguenti alimenti ricchi di queste vitamine: acido folico (fegato, verdure a foglia verde, piselli, fagioli azuki e noci); vitamina B12 (carni rosse, fegato, agnello, pollame, pesce).
• Insegnategli le tecniche per gestire la collera, in modo da evitare gli scoppi d’ira incontrollati.
• Offritegli numerosi incentivi, utilizzandoli come riconoscimenti sociali e sostegni per aumentare la sua autostima.
• Fissategli obiettivi ragionevoli e a breve termine, in modo da offrirgli l’opportunità di assaporare frequentemente il gusto del successo.