Martedì, 19 Dicembre 2017 13:37

ALLERGIE ALIMENTARI

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Ritengo che in nessuna branca della medicina si siano accumulate tante falsità in merito alle allergie alimentari. Non a caso, c’è ancora chi sottopone ogni suo paziente a complesse e costose analisi per compilare poi lunghe liste di cibi proibiti perchè causerebbero loro allergie. I miei stessi pazienti hanno la pessima abitudine di definire ogni tipo di reazione negativa collegata al cibo come “allergica”, sebbene nella maggior parte dei casi sarebbe più corretto parlare di “intolleranza”. Se avete difficoltà a digerire il lattosio, cioè lo zucchero contenuto nel latte, non siete allergici a questa sostanza: molto più semplicemente, non la tollerate. La differenza tra queste due condizioni è enorme: un soggetto intollerante al latte spesso può riuscire a berne piccole quantità senza avvertire alcun tipo di disturbo; una persona allergica, invece, si sentirà male anche dopo aver ingerito un solo sorso della bevanda incriminata. Il fatto è che le due reazioni si svolgono in ambiti differenti: la prima interessa il sistema digestivo, la seconda quello immunitario che, debitamente stimolato, produce anticorpi diretti contro l’alimento che scatena l’allergia. La reazione si manifesta con sintomi a volte allarmanti: arrossamenti cutanei, crampi, sudorazione eccessiva e, nelle persone predisposte, crisi asmatiche. Tutto questo succede semplicemente perché l’organismo cerca di liberarsi della sostanza nociva. Visto che in natura non c’è nulla che si adatti perfettamente alle esigenze di un singolo individuo, può succedere che alcuni cibi presenti nella lista siano in grado di scatenare in voi una reazione allergica. In questi casi non c’è che una soluzione: eliminare il responsabile dalla dieta. Il nocciolo della questione è un altro: le lectine sono di gran lunga più pericolose delle allergie alimentari. Esse, infatti, non fanno squillare nessun campanello d’allarme per lungo tempo, ma quando appaiono i disturbi legati alla loro attività agglutinante il danno è ormai fatto. Le persone di tipo A devono evitare accuratamente tutti i cibi che provocano un eccesso di muco poichè quest’ultimo potrebbe far sospettare la presenza di un’allergia che, in effetti, non esiste.

Letto 384 volte Ultima modifica il Domenica, 12 Luglio 2020 09:39
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