- Sindrome X. La sindrome X è una malattia generata dalla combinazione di obesità, trigliceridi elevati e resistenza all’insulina, che può portare a contrarre il diabete e una varietà di cardiopatie. Per i soggetti appartenenti al gruppo sanguigno 0 il fattore scatenante è spesso l’intolleranza ai carboidrati. Molte delle lectine dei cereali più diffusi, tendono a inibire la metabolizzazione dei grassi attraverso i loro effetti sull’insulina: può allora succedere che una persona di gruppo 0 che abbia adottato un’alimentazione povera di grassi ma ricca di lectine che ne disattivano la metabolizzazione, invece di dimagrire, tende ad ingrassare. Per molti anni i cardiologi hanno continuato a sostenere che i trigliceridi alti rappresentano un rischio per il cuore solo se combinati con altri fattori negativi. Si stanno accumulando però molte prove che dimostrano che i trigliceridi costituiscono invece un rischio indipendente e queste nuove scoperte possono spiegare, almeno parzialmente, il percorso anomalo seguito dalle persone di gruppo 0 verso le patologie cardiache. Poichè la condizione che apre la via verso la sindrome X è l’obesità, la malattia può essere prevenuta risolvendo i problemi che provocano aumento di peso. In generale, le persone di gruppo 0 farebbero bene a sviluppare il più possibile, attraverso l’alimentazione e l’esercizio fisico, la massa dei tessuti attivi, per garantire che il proprio metabolismo funzioni al massimo e si mantenga efficiente. Per raggiungere questo obiettivo devono tener conto che le proteine animali sono quelle che riescono a utilizzare con la massima efficienza, mentre le lectine presenti in certi tipi di cereali, di pane, di legumi e di fagioli tendono a indurre quello stato di resistenza all’insulina che provoca un aumento del grasso corporeo. La più dannosa è la lectina presente nel germe di grano e nei prodotti a base di frumento integrale: l’impatto del frumento è esattamente opposto a quello delle proteine animali, tant’è vero che molte persone di gruppo 0 riscontrano un calo di peso e una graduale diminuzione della ritenzione idrica semplicemente eliminando dall’alimentazione questo cereale. Accostatevi al vostro programma alimentare considerandolo una strategia a lungo termine, senza troppa fretta di raggiungere risultati clamorosi in breve tempo.
- Scoprite il vostro profilo metabolico. Dati come quelli della massa muscolare, della percentuale di grasso corporeo e del metabolismo basale sono spesso più significativi del puro e semplice peso corporeo, perchè rilevano il grado di equilibrio del metabolismo. Il vostro obiettivo non deve essere solo di perdere qualche chilo, ma anche di costruire una maggiore massa muscolare. L’ideale sarebbe sottoporsi all’analisi dell’impedenza bioelettrica ma, se non vi è possibile, non preoccupatevi: esistono altri metodi di misura che potrete eseguire facilmente da soli e che vi permetteranno di scoprire almeno qualcosa di più sullo stato del vostro metabolismo. Pur non essendo metodi scientificamente accurati, sono ugualmente utili per ottenere indicazioni sullo stato di forma complessivo e sulla presenza o meno nel corpo di una quantità eccessiva di acqua.
- Come determinare la presenza di acqua extracellulare. Premete con un dito sull’osso della coscia con una certa forza per cinque secondi. Al termine, se la pressione è stata esercitata contro muscoli o grasso, la pelle ritornerà prontamente nella posizione originaria. Se invece tra le cellule c’è acqua, questa verrà spostata di lato e il piccolo affossamento provocato dalla pressione non si colmerà immediatamente. Quanto più a lungo la depressione rimane visibile, tanta più acqua è presente nei tessuti, indicando che il vostro eccesso di peso è dovuto a ritenzione idrica.
- Misurate il rapporto tra anche e vita. L’eccesso di peso è più dannoso quando è concentrato nell’addome, piuttosto che nelle anche o nelle cosce. Vi propongo un semplice metodo per determinare la distribuzione del vostro grasso corporeo: in piedi, di fronte a uno specchio a figura intera, misurate con un metro per sarti la circonferenza della parte più stretta della vita e poi quella della parte più grossa delle anche. Dividete quindi la misura della vita per quella delle anche: per le donne il rapporto ideale cade tra 0,70 e 0,75, per gli uomini tra 0,80 e 0,90.
- Eliminate le lectine che simulano l’azione dell’insulina. La maggior parte delle persone di gruppo 0 riescono a perdere peso facilmente e rapidamente limitandosi ad eliminare gli alimenti che favoriscono la resistenza all’insulina. Quando le lectine contenute in questi cibi si legano ai recettori dell’insulina, inviano alle cellule adipose l’ordine di smettere di bruciare i grassi e ricominciare ad immagazzinare le calorie in eccesso sottoforma di grasso. Per questo motivo mangiando grandi quantità di lectine inadatte al vostro gruppo sanguigno si rischia di avere effetti decisamente negativi, con l’aumento del grasso corporeo e la diminuzione della massa dei tessuti attivi.
Se sei di gruppo 0, per perdere peso:
INVECE DI MANGIA
Frumento, mais Patate dolci
Latticini Zucchine
Fagioli Zucca
Fattori che contribuiscono alla resistenza all’insulina e all’obesità:
- dieta ricca di carboidrati;
- basso consumo di acidi grassi essenziali, specialmente quelli omega-3 presenti nei pesci;
- ripetute diete ipocaloriche;
- saltare i pasti;
- zuccheri e amidi raffinati;
- insufficiente consumo di fibre;
- scarso consumo di fitochimici antiossidanti provenienti da frutta e verdura;
- consumo di zucchero artificiale;
- alimenti che contengono lectine dannose;
- scarsa attività fisica o vita sedentaria;
- uso di stimolanti come caffè, fumo e alcol.
- Evitate gli stimolanti. Molte persone utilizzano stimolanti come strumento per dimagrire, ma per il gruppo 0 si tratta di un sistema il più delle volte controproducente. Infatti spesso gli stimolanti contengono caffeina ed esistono prove certe che nei soggetti di gruppo 0 anche piccole quantità di questo alcaloide possono attivare il sistema nervoso simpatico. Poichè l’attivazione stimola l’aumento del rilascio di adrenalina, si vengono a creare condizioni simili a quelle che si instaurano in caso di ipoglicemia, anche quando il livello di glucosio nel sangue non è affatto basso. I sintomi principali dell’ipoglicemia indotta dall’azione delle catecolammine sul sistema simpatico comprendono sudorazione abbondante, tremori, palpitazioni, sensazione di fame, irrequietezza e ansia. Altri possibili sintomi sono quelli legati a un’insufficiente rifornimento di zucchero al cervello, come vista appannata, difficoltà di parola, senso di spossatezza, giramenti di testa e difficoltà di concentrazione. Se volete potenziare al massimo il vostro metabolismo, vi consiglio di integrare la vostra alimentazione con somministrazioni di fucus vesiculosus e altre alghe marine.
- Combattete la voglia di carboidrati.Se avete voglia di stimolanti o di carboidrati vuol dire che i vostri livelli di serotonina sono bassi e il vostro cervello reclama stimolanti per innalzarli. In questi casi l’assunzione tra i pasti di 5-HTP, tirosina o glutammina dovrebbe aiutarvi ad eliminare o attenuare il desiderio.
Integratori per la buona salute del cuore:
- Carnitina.
- Biancospino.
- Magnesio.
- Pantetina (B5 attiva).
- Coenzima Q-10.
- Disturbi della coagulazione del sangue. Il “sangue fluido”, tipico delle persone di gruppo 0, può diventare un grave problema in caso di ferite o interventi chirurgici che comportino emorragie di una certa entità. Con i seguenti accorgimenti è possibile potenziare i fattori di coagulazione:
- Almeno una settimana prima dell’intervento, adottate un protocollo giornaliero costituito da 2.000 mg di vitamina C e 30.000 UI di vitamina A. Entrambe favoriscono la cicatrizzazione delle ferite.
- Prima dell’intervento fate un pieno di vitamina K, essenziale per aumentare la coagulazione del sangue. Perciò mangiate molti ortaggi a foglia verde, specialmente cavoli, spinaci e cime di rapa e integrate l’alimentazione con clorofilla.
- Evitate di usare aspirina, che per il sangue ha proprietà fluidificanti.
- A partire da due settimane prima dell’intervento, evitate le sostanze dotate di proprietà fluidificanti, come l’aglio e il ginkgo biloba.
NOTA SUGLI ANTICONCEZIONALI
Le donne di gruppo 0 dovrebbero evitare l’uso delle pillole anticoncezionali, che in generale aumentano il rischio di problemi emorragici.