- Infezione da Candida. La Candida albicans è un fungo che crea diversi disturbi nei soggetti appartenenti al gruppo sanguigno 0. Per fortuna esistono diversi rimedi naturali in grado di contrastare l’attacco di questo parassita. Tuttavia se si trascurano le condizioni generali dell’apparato intestinale del soggetto colpito, la malattia tende a presentare recidive. Per questa ragione il modo più efficace per difendersi dai problemi provocati dalla Candida è osservare scrupolosamente il regime alimentare consigliato per il proprio gruppo sanguigno.
- Aumentate il consumo di olio extravergine d’oliva.
- Un’interessante lectina presente nelle radici dell’ortica ha mostrato di possedere proprietà agglutinanti sulla Candida albicans.
- Batteri probiotici. Una delle migliori difese contro questo microrganismo è la presenza nell’apparato digerente di consistenti quantità di lattobacilli.
- Foglie di timo, origano e rosmarino. Queste comuni erbe da cucina rafforzano le difese dell’organismo contro i batteri, come l’H. pylori, e altri microrganismi, come appunto la Candida.
- Le alghe marine, come il fucus vesiculosus, stimolano le difese contro gli attacchi della Candida e di altri batteri.
- Disfunzioni autoimmuni della tiroide. È stato osservato che i soggetti di gruppo 0 che seguono un’alimentazione ricca di prodotti a base di frumento sono più predisposti alle malattie autoimmuni della tiroide, sia le disfunzioni per iperattività della ghiandola (morbo di Graves), sia quelle per ipoattività (tiroidite di Hashimoto). Molti soggetti affetti da tiroidite autoimmune di Hashimoto hanno curato con successo la malattia semplicemente attraverso l’alimentazione adatta per il loro gruppo sanguigno, probabilmente grazie all’eliminazione delle lectine. Il morbo di Graves invece esige sempre un trattamento medico specifico. Il funzionamento della tiroide ha riflessi profondi su molte parti del corpo. La tiroidite di Hashimoto e il morbo di Graves sono la conseguenza rispettivamente della distruzione e della stimolazione eccessiva del tessuto tiroideo da parte del sistema immunitario. I sintomi di una ipo o iper funzionalità della tiroide possono svilupparsi lentamente o comparire all’improvviso. I più comuni sono affaticabilità, nervosismo, intolleranza al freddo o al caldo, debolezza generale, perdita dei capelli e calo o aumento di peso. Le malattie autoimmuni della tiroide colpiscono 4 donne su 100 e spesso si riscontrano in famiglie in cui sono già stati registrati altri casi di affezioni autoimmuni. I sintomi dell’ipotiroidismo (insufficiente attività tiroidea) vengono curati somministrando farmaci di sostituzione dell’ormone tiroideo. Tuttavia, se il trattamento con questo potente ormone è insufficiente o eccessivo possono insorgere effetti collaterali o complicazioni. La cura dell’ipertiroidismo (eccessiva attività tiroidea) richiede una lunga terapia di farmaci antitiroidei o la distruzione di tessuto tiroideo con iodio radioattivo o con asportazione per via chirurgica. Entrambi gli approcci non sono privi di rischi e di effetti collaterali nel lungo periodo. Il tessuto tiroideo iperattivo è molto più sensibile agli effetti agglutinanti delle lectine presenti nel frumento. Forse questa maggiore sensibilità può spiegare i buoni risultati ottenuti e riferiti da malati affetti da disfunzioni tiroidee che avevano semplicemente eliminato i prodotti a base di frumento dalla loro alimentazione. Essendo tutti di gruppo 0, è logico ipotizzare che l’eliminazione del grano dalla propria alimentazione abbia avuto l’effetto di rimuovere certi fattori cruciali della risposta infiammatoria o autoimmunitaria.
- Malattie infiammatorie. La maggiore predisposizione delle persone di gruppo 0 alle malattie infiammatorie è provocata dallo zucchero fucosio. Gli zuccheri fucosici vengono utilizzati come adesivi da molecole simili alle lectine, chiamate selectine: l’adesione consente una più facile migrazione dei globuli bianchi dal flusso sanguigno verso l’area colpita da infiammazione. Un altro motivo della maggiore predisposizione verso patologie infiammatorie potrebbe risiedere in un basso livello basale di cortisolo, dal momento che questa sostanza è a tutti gli effetti, un ormone antinfiammatorio. Le persone di gruppo 0 che seguono regimi alimentari ricchi di cereali sono fortemente soggette a malattie autoimmuni. Le lectine esaltano la tendenza all’iperimmunità tipica di questi disturbi. Tutti gli appartenenti al gruppo 0 corrono più rischi di essere colpiti da fenomeni infiammatori: i più anziani sono predisposti all’artrite ossea, un deterioramento cronico delle cartilagini, e le donne più degli uomini. Per tutti la difesa migliore è l’alimentazione, ponendo particolare attenzione ad evitare qualsiasi prodotto a base di frumento e latticini che possono favorire le infiammazioni. I seguenti integratori possono risultare utili per prevenire e curare le infiamma-zioni:
- Radice di salsapariglia giamaicana, un adattogeno impiegato per calmare le infiammazioni di molti atleti.
- Astragalo, una pianta cinese che riequilibra l’attività dei processi infiammatori e immunitari.
- Foglie di timo, origano e rosmarino (antiossidanti e antinfiammatori).
- Radice di zenzero, che contiene sostanze antinfiammatorie e antiossidanti, oltre ad essere utile per combattere le ulcere.
- Chiodi di garofano, ricca fonte di eugenolo, un composto con proprietà antinfiammatorie impiegato contro le ulcere.
- Curcumina (estratto di curcuma), un chemioprotettivo molto efficace nelle infiammazioni.