- Esofago di Barrett. L’esofago di Barrett è una patologia precancerosa che si sviluppa in seguito a una cronica condizione di reflusso gastroesofageo (GERD). Benchè il GERD non sia considerato un disturbo tipico del gruppo A, quando si manifesta in questi soggetti è particolarmente pericoloso. Infatti approssimativamente il 20% di coloro che sono affetti da GERD cronico tendono a sviluppare l’esofago di Barrett e per il 10% di questi aumenta sensibilmente il rischio di contrarre un tumore dell’esofago o dello stomaco. Tra le persone di gruppo A entrambi questi tipi di cancro sono piuttosto diffusi, ma per quelli che sviluppano un cancro dell’esofago in seguito alla malattia di Barrett la prognosi è spesso infausta, perché il tumore viene quasi sempre diagnosticato quando è già in fase avanzata. Una ricerca basata sulle relazioni con i vari gruppi sanguigni ha dimostrato che il 76% dei casi di esofago di Barrett riguardano individui di gruppo A. Molti di questi riferiscono un miglioramento della deglutizione e un’attenuazione dei bruciori di stomaco dopo aver iniziato l’alimentazione per il loro gruppo sanguigno, potenziata con i seguenti accorgimenti supplementari:
- Evitate il caffè, il cioccolato, la menta e il tè, che possono provocare il GERD. In condizioni normali, per il gruppo A un moderato consumo di caffè può essere benefico (stimola la secrezione degli acidi gastrici), ma se siete affetti da GERD vi consiglio di rinunciarvi completamente.
- Cercate di abituarvi al gusto del tè verde. Numerosi studi indicano che il tè verde (camellia sinensis) blocca le alterazioni precancerose indotte da sostanze chimiche nell’esofago, nello stomaco e in numerosi altri organi. I componenti attivi del tè verde sono una famiglia di sostanze chimiche chiamate “polifenoli del tè verde”. Benchè il meccanismo d’azione di queste sostanze chimiche non sia stato ancora del tutto chiarito, diverse teorie ipotizzano l’inibizione di un enzima, l’ornitina-decarbossilasi, che notoriamente favorisce l’insorgenza dei tumori, e attivano l’azione di antiossidanti come la glutatione perossidasi che esercitano un effetto antinfiammatorio. Bevetene almeno tre tazze al giorno (si consiglia di lasciarlo in infusione per circa quarantacinque se-condi, in maniera da evitare l’estrazione del tannino che conferisce un sapore amaro al tè).
- Evitate zuccheri e dolci, che danno problemi a coloro che sono affetti da GERD.
- Mezz’ora prima dei pasti bevete una soluzione con dieci gocce di genziana versate in un bicchiere d’acqua. È dimostrato che la genziana, un’erba amara, ha la proprietà di stimolare la produzione della gastrina.
- Lo zenzero contiene una serie di componenti che proteggono le cellule che rivestono lo stomaco.
- Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum) è un buon digestivo.
- Malattie della cistifellea e del fegato. La cistifellea è una piccola sacca situata appena al di sotto del fegato, che funge da magazzino per la bile. Il suo compito è raccogliere il secreto epatico per poi rilasciarlo quando il cibo transita attraverso l’intestino. Talvolta può succedere che nella cistifellea alcuni componenti della bile, special modo il colesterolo e la bilirubina, si separino dalla soluzione, formando cristalli che vengono detti “calcoli della cistifellea”. I risultati di numerose ricerche dimostrano che le malattie del fegato sono molto più frequenti nei soggetti di gruppo A rispetto a tutti gli altri gruppi. Per esempio, già più di sessant’anni fà fu scoperta una correlazione tra l’itterizia e questo gruppo sanguigno. Altri studi, alcuni dei quali ancora in corso, indicano che la cirrosi ha un’incidenza molto più elevata tra le persone di gruppo A, come è ampiamente confermato anche dalle osservazioni cliniche del Naturopata D’Adamo. È stato anche dimostrato che la cirrosi del dotto biliare è prodotta dai danni arrecati dai radicali liberi, il che rafforza la convinzione che le persone appartenenti al gruppo A debbano consumare grandi quantità di frutta e verdura ricche di antiossidanti e bere tè verde. La cosa migliore che potete fare per proteggere fegato e cistifellea è tenere sotto controllo il peso. Altri consigli:
- Evitate i contraccettivi orali, che sono stati associati alla formazione di calcoli della cistifellea.
- La radice del tarassaco è un medicamento vegetale molto adatto per il gruppo A. Non possiede controindicazioni e offre anche il vantaggio di un moderato effetto stimolante sulla funzionalità epatica.
- Alcuni amari molto potenti, come l’estratto di foglie di carciofo, stimolano la secrezione degli enzimi digestivi e assicurano la salute del fegato e della cistifellea, favorendo il flusso biliare e potenziando il metabolismo del colesterolo.
- La curcumina, un componente chimico della curcuma, sembra rallentare la formazione di calcoli della cistifellea.
- La lecitina è una ricca fonte di fosfolipidi, come la colina, che aumentano la stabilità della bile e ne potenziano la secrezione. Con più lecitina nella bile, la cristallizzazione del colesterolo, con conseguente formazione di calcoli, diventa meno probabile.
- Il tonno fresco contiene molti fosfatidi. Mangiatene in abbondanza.
- Come condimento usate il coriandolo. È stato osservato che i semi di coriandolo (Coriandrum sativum) migliorano la sintesi dell’acido biliare da parte del fegato e favoriscono la degradazione del colesterolo in acidi biliari fecali e steroli neutri, che a loro volta abbassano il colesterolo. I semi di coriandolo aumentano anche il colesterolo HDL (colesterolo “buono”).
- Il cardo mariano è un buon antiossidante e ha anche il vantaggio di raggiungere concentrazioni molto elevate nel fegato e nei dotti biliari.
AVETE UN FIGLIO AUTISTICO DI GRUPPO A? LA SOLUZIONE FORSE STA NEL FEGATO
Per curare l’autismo si è parlato recentemente di utilizzare la secretina, un ormone che stimola il fegato a produrre bile e innesca l’attività del pancreas. L’autismo è una disfunzione che altera la normale evoluzione delle attività cerebrali nel campo delle interazioni sociali e della comunicazione. Generalmente i bambini e gli adulti affetti da autismo presentano difficoltà nella comunicazione, verbale o di altra natura, nei rapporti sociali e nelle attività ludiche. In qualche caso sono stati osservati comportamenti aggressivi e/o autodistruttivi. Le persone autistiche spesso ripetono in continuazione determinati movimenti del corpo (per esempio battono le mani o si dondolano di continuo), hanno reazioni imprevedibili, mostrano un attaccamento ossessivo a certi oggetti e tendono a resistere ai cambiamenti delle abitudini. Sebbene alcuni sostengano che l’autismo colpisca solo i maschi, è provato che un bambino autistico su cinque è femmina. Uno studio sul rapporto tra secretina e autismo, condotto su tre bambini autistici con problemi gastrointestinali, ha rivelato che in seguito a somministrazione di secretina le funzioni gastrointestinali miglioravano sensibilmente e i bambini mostravano maggiore propensione a socializzare e comunicare. L’ortica è una pianta che contiene naturalmente buone percentuali di secretina simile a quella prodotta dal corpo umano. Sebbene non esistano ancora studi pubblicati ufficialmente, una stima indica che tra i bambini autistici quelli di gruppo sanguigno A sono nettamente prevalenti. Recentemente D’Adamo ha verificato che l’alimentazione personalizzata per il gruppo sanguigno sembra aver avuto una certa efficacia su alcuni bambini autistici di gruppo A. Poichè l’alimentazione limita l’assunzione di alcune lectine che possono interferire con la secretina, non è azzardato ipotizzare che i progressi riscontrati siano stati indotti proprio da un miglioramento del metabolismo ormonale.
ALLARME OSTEOPOROSI: DONNE DI GRUPPO A IN POSTMENOPAUSA
Dopo la menopausa, quando si esaurisce la produzione di estrogeni, le donne corrono più rischi di essere colpite da fenomeni di disgregazione del tessuto osseo che alla lunga portano all’osteoporosi. Per le donne di gruppo A il rischio è aumentato dalla scarsità di fosfatasi alcalina presente nel loro intestino: numerosi studi hanno infatti dimostrato che questo enzima influisce positivamente sul metabolismo del calcio. Quantunque l’opinione più diffusa dei nutrizionisti attribuisca alle diete prevalentemente proteiche la responsabilità di accelerare la disgregazione delle ossa, la letteratura scientifica sembra accreditare la convinzione contraria. Il che rappresenta un altro fattore di rischio per le donne di gruppo A, specialmente per quelle che non adottano una qualche forma di sostituzione ormonale degli estrogeni. Per favorire la salute delle ossa seguite questi consigli:
- Mangiate salmone e sardine fresche, lische comprese.
- Consumate con regolarità yogurt magro e bevande di soia.
- Includete nell’alimentazione grandi quantità di broccoli.
- Assumete una dose supplementare di citrato di calcio, da 300 a 600 mg al giorno.
- Seguite il programma degli esercizi fisici per il gruppo A e camminate il più possibile.