Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Venerdì, 16 Ottobre 2015 19:25

IL BACON AUMENTA IL RISCHIO DI CANCRO.

16-10-2015

Chi è stato in Inghilterra in vacanza o per lavoro avrà di certo in mente il caratteristico profumo di bacon al mattino. Tipico della colazione all’inglese, il bacon è ora sotto accusa come cibo cancerogeno. Secondo il fondo internazionale per la ricerca sul cancro, aumenterebbe del 63% il rischio di tumori all’intestino. Le persone che consumano abitualmente bacon, salsicce e carni lavorate, hanno infatti i 2/3 in più di probabilità di ammalarsi. Gli esperti consigliano, dunque, di limitare il consumo di cibi conservati con tecniche come l’affumicamento o l’aggiunta di sale, perché bastano 50 grammi al giorno per aumentare di un quinto il rischio di insorgenza di cancro all’intestino. Consentiti invece cibi e carni conservati tramite la procedura del congelamento.

 

http://www.telegraph.co.uk/news/health/news/3525892/More-than-one-in-ten-cut-down-on-bacon-after-World-Cancer-Research-Fund-report.html

16-10-2015

Camminare a passo veloce per 25 minuti ogni giorno aiuta a vivere più a lungo e meglio. A sostenerlo uno studio svolto presso la Saarland University in Germania, secondo cui gli effetti benefici garantirebbero un “prolungamento della vita” di circa 7 anni rispetto all’aspettativa di chi non svolge regolare esercizio fisico. Un esercizio fisico regolare come ad esempio una camminata veloce di 20-25 minuti risulterebbe un ottimo modo per allungare la vita, anche se questo volesse dire cominciare ad allenarsi più avanti negli anni. Gli over 70 vedrebbero inoltre ridotto il rischio di fibrillazione atriale rispetto ai coetanei che non svolgono con regolarità alcun tipo di allenamento. Ciò avverrebbe anche nel caso i meno attivi fossero in buona salute e non fumatori.
Un aiuto per ritardare l’invecchiamento arriverebbe secondo lo studio anche da tipologie di esercizio fisico più intense o con caratteristiche più votate alla “resistenza”. L’esercizio fisico inoltre garantirebbe un rinvio dell’invecchiamento più efficace del semplice mantenere il peso sotto controllo. Come ha spiegato il Prof. Sanjay Sharma, del St George’s University Hospitals NHS Foundation Trust di Londra, anche un simile tipo di esercizio fisico “dolce” fornirebbe una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari negli over 50-60: “Questo studio si è dimostrato di particolare rilievo. Suggerisce che quando le persone si allenano in maniera regolare possono ritardare il processo di invecchiamento. Potremmo non riuscire a evitare del tuo il diventare vecchi, ma potremmo ritardarlo nel tempo. Potremmo sembrare più giovani quando avremo 70 anni e vivere oltre i nostri 90”. L’esercizio fisico regala tra i 3 e i 7 anni addizionali di vita. Rappresenta inoltre un antidepressivo, migliora le funzioni cognitive e ci sono prove che possa ritardare l’insorgere della demenza.

 

http://www.dailymail.co.uk/news/article-3216131/You-add-SEVEN-YEARS-life-just-taking-brisk-25-minute-walk-day-says-relevant-new-study.html

Venerdì, 16 Ottobre 2015 07:51

IL BRANZINO E' BUONO ANCHE COME ANTIBIOTICO.

16-10-2015

Umaporn Silphaduang ed Edward Noga, del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Raleigh (North Carolina), hanno isolato dalle branchie, dalla pelle e dall’intestino del Morone saxatilis (branzino a strisce o spigola) una nuova categoria di sostanze, battezzate dagli stessi ricercatori con il nome di “piscidine”. Si tratta di peptidi antibiotici, attivi contro un ampio spettro di specie batteriche patogene sia nei pesci che nei mammiferi, dallo Staphylococcus aureus, all’Escherichia coli, allo Pseudomonas aeruginosa. La fonte naturale delle piscidine è proprio il mastocita, quella cellula del sistema immunitario che, già riconosciuta come indiscusso protagonista delle reazioni allergiche, si arricchisce ora di una nuova straordinaria potenzialità biologica: quella di uccidere direttamente gli agenti microbici. “È la prima volta – affermano i ricercatori – che sono stati isolati antibiotici da questa linea cellulare. Ora, grazie a questa scoperta, prende corpo l’ipotesi di un coinvolgimento diretto dei mastociti nella risposta alle infezioni.” Incredibili le ripercussioni derivanti da questo risultato: dall’apertura di fronti di ricerca, tesi a valutare il contenuto antibiotico nei mastociti di altre specie, uomo compreso, alla realizzazione di nuovi strumenti terapeutici che, attraverso la modulazione del potenziale “curativo” di queste cellule, permettano di uccidere batteri, divenuti ormai resistenti agli antibiotici tradizionali.

 

http://www.nature.com/nature/journal/v414/n6861/full/414268a0.html

16-10-2015

Un bel décolleté è già un importante biglietto da visita. Al lavoro, la sera a cena o in palestra, il seno fa la sua figura soprattutto sugli uomini. L’Huffington Post svela gli effetti tra il terapeutico e il ‘miracoloso’ che ha sul genere maschile.

1. Abbassa la pressione: Che sia il seno di una bella attrice al cinema o della collega di scrivania il risultato è lo stesso. Guardarlo per almeno 10 minuti al giorno, sennò non vale, dice uno studio tedesco, vi farà bene e abbasserà la probabilità di andare incontro a rischi cardiaci.

2. Maggiorate o no, dipende dalla fame: Arriva dall’Inghilterra uno studio, condotto fuori da una mensa, con una indagine tra chi aveva già mangiato e chi no. I sazi preferivano le donne dal seno tondo a ‘coppa di champagne’, gli affamati guardavano solo i tipi alla Pamela Anderson.

3. Futuri papà preferiscono seno prosperoso: Due ricercatori canadesi hanno fatto qualche domandina a 67 ragazzi sulle loro preferenze in fatto di forme, chiedendogli anche di fare un disegno al PC. Il risultato? Quelli che sognavano di diventare papà abbastanza presto erano più attratti da misure più grandi.

4. Legami d’infanzia: Chi preferisce il seno abbondante sogna di tornare tra le braccia di mamma.

5. Attrazione sessuale: Lo diciamo giusto perché si deve, ma lo sanno tutti. Il seno rappresenta sin dalla notte dei tempi un forte, fortissimo, richiamo sessuale.

6. Le misure della perfezione: Un sondaggio inglese svela quanto è grande il seno ideale. Piace quello a goccia, meno gonfio nella zona superiore e quindi naturale, ma con la punta leggermente rivolta verso l’alto.

16-10-2015

L’uso di collutori contenenti alcol espone al rischio di cancro a bocca, testa e collo, secondo uno studio condotto da ricercatori dell’Australia’s University di Melbourne e dell’University of Queensland School of Dentistry. I ricercatori hanno studiato l’uso di collutori su 3.210 persone. «Abbiamo notato persone con cancro alla bocca che non hanno altri fattori di rischio oltre all’uso del collutorio», dice il direttore dello studio Michael McCullough, membro del comitato terapeutico dell’Australian Dental Association. I partecipanti allo studio che usano collutori contenenti alcol almeno una volta al giorno presentano un aumento significativo del rischio di cancro, indipendentemente da altri fattori di rischio quali fumo e consumo di alcolici. Tra coloro che usano tali collutori e bevono alcolici, il rischio di cancro a laringe, faringe e cavo orale è 5 volte superiore a quello di coloro che consumano alcolici ma non usano il collutorio. Tra coloro che usano tali collutori e fumano, il rischio di cancro è 9 volte superiore a quello dei fumatori che non usano il collutorio. Il corpo assorbe l’alcol, o etanolo che, per ossidazione, forma un composto tossico e cancerogeno chiamato acetaldeide, la quale può accumularsi nel cavo orale durante l’uso del collutorio, il cui alcol può inoltre rendere le membrane maggiormente permeabili ad altre sostanze chimiche, permettendo alla nicotina ed ad altre sostanze cancerogene maggiore accesso ai tessuti corporei.

 

http://www.telegraph.co.uk/news/health/news/4223380/Mouthwash-can-cause-oral-cancer.html

http://www.naturalnews.com/025729_mouthwash_risk_cancer.html

15-10-2015

Prendere medicinali anti-asma nei primi 2 anni di vita può incidere sulla crescita e influire sulla statura dei bambini. E’ quanto emerge da uno studio presentato al 54esimo meeting dell’European Society for Pediatric Endocrinology. I risultati evidenziano l’importanza di somministrare questi medicinali nell’infanzia in modo appropriato. Al centro dello studio i corticosteroidi inalatori, medicinali impiegati per trattare patologie fra cui l’asma, e frequentemente usati nei bimbi con difficoltà respiratorie ricorrenti. Ma questi medicinali possono avere effetti collaterali, ad esempio un ridotto tasso di crescita e una statura minore da adulti. Nello studio il team del Kuopio University Hospital e dell’University of Eastern Finland ha analizzato informazioni relative ad altezza, peso e consumo di farmaci anti-asma su 12.482 bambini finlandesi di 0-24 mesi. Così i ricercatori hanno scoperto che i bimbi che avevano assunto questi medicinali nei primi 2 anni di vita erano più bassi rispetto alla media per la loro età. Risultati che sono apparsi più evidenti per quelli che erano stati in cura per oltre 6 mesi. “In precedenza l’impatto dei corticosteroidi sulla crescita era stato esaminato in bambini più grandicelli, e si pensava che le possibili alterazioni fossero solo temporanee”, spiega Antti Saari, responsabile dello studio. “Il nostro studio ha rilevato un legame fra un trattamento a lungo termine durante l’infanzia e una crescita ridotta dopo i due anni, in bambini altrimenti sani”. Ora il team si concentrerà sull’impatto dei corticosteroidi inalatori sullo sviluppo di bambini più grandi, che saranno seguiti per lunghi periodi. “Per il momento possiamo avere dati solo sulla crescita fino ai 2-3 anni”, avverte Saari. L’obiettivo è capire cosa accade dopo.

 

http://www.bbc.com/news/health-34427956

http://www.independent.co.uk/life-style/health-and-families/health-news/some-asthma-inhalers-could-stunt-growth-in-children-study-finds-a6678116.html

http://www.medicaldaily.com/infants-asthma-treatment-may-cause-stunted-growth-breathing-more-important-being-tall-355716

15-10-2015

La vaccinazione annuale antinfluenzale non ha impedito i decessi da influenza nelle persone sopra i 65 anni, secondo una revisione pubblicata sul giornale medico the Lancet. Ciononostante, i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti (CDC) raccomandano tali vaccinazioni per questo fine, citando i dati di ricerche inerenti le 36.000 morti annuali e le 200.000 ospedalizzazioni per l’influenza, negli Stati Uniti. Nessuno studio ha dimostrato conclusivamente che il vaccino impedisca le morti fra gli anziani. Mentre alcuni studi hanno indicato un beneficio col vaccino negli adulti più giovani, solo un piccolo numero di lavori ha incluso gente con età sopra i 70, anche se circa il 75 per cento delle morti relative all’influenza si presentano in quel gruppo d’età. C’è inoltre prova, secondo i ricercatori, che i vaccini antinfluenzali siano meno efficaci nella gente più anziana perché gli anziani hanno attività immunitaria più ridotta. I vaccini antinfluenzali non impediscono l’infezione, ma possono rendere la malattia meno grave.

COMMENTO

Questo è il periodo dell’anno in cui comincia dappertutto la campagna (nello studio del vostro medico, nella vostra farmacia ecc.) per invitarvi a sottoporvi alla vaccinazione antinfluenzale. Questo è il motivo per cui sto fornendovi abbastanza dati e supporto scientifico in modo da non cadere in questo inganno. Qual è la verità? La verità, come per tanti altri farmaci e vaccini, è che si devono riempire le tasche delle ditte farmaceutiche che producono questi vaccini senza valore avvantaggiando indirettamente tutta la politica “sponsorizzata”, come consulente, per spingere alla vendita. Qualche anno fa, uno studio simile pubblicato negli Archives of Internal Medicine ha dimostrato che i vaccini non impediscono affatto le morti negli anziani come precedentemente si era pensato. Perchè non consiglio il vaccino antinfluenzale? Per la maggior parte della gente, il vaccino non impedisce la malattia, anzi, se non innesca direttamente un’influenza da vaccino, indebolisce il vostro sistema immunitario e vi rende più predisposti alla malattia. Credere che l’unico modo per impedire la morte da influenza sia attraverso la vaccinazione è un imbroglio, specialmente perchè ci sono molti modi naturali per impedirla. Se, anche quest’anno desiderate evitare l’influenza, eccovi alcuni stratagemmi da mettere in atto:

• Ottenere sufficiente vitamina D.
• Mangiare secondo la vostra tipologia genetico-sanguigna, nonché evitare lo zucchero e derivati.
• Fare regolarmente esercizio fisico.
• Dormire sufficientemente.
• Utilizzare tecniche anti-stress.
• Lavarsi regolarmente le mani.

 

http://www.medicalnewstoday.com/articles/83454.php

http://www.reuters.com/article/2007/09/24/us-vaccines-elderly-idUSN2431593620070924?feedType=RSS&feedName=healthNews

Giovedì, 15 Ottobre 2015 07:07

IL PRURITO E' CONTAGGIOSO.

15-10-2015

Sarà capitato a tutti di vedere qualcuno sbadigliare e poi ritrovarsi a sbadigliare a propria volta, senza che magari lo si volesse. In alcuni casi poi, anche il solo pensarci ci induce a sbadigliare. Ma, a quanto sembra, lo sbadiglio non è il solo a essere “contagioso”: secondo uno studio britannico infatti anche il prurito – o meglio il grattarsi – è trasmissibile. Attenzione dunque a incrociare con lo sguardo qualcuno che si gratta, perché potremmo ritrovarci anche noi a passare con insistenza le unghie sulla nostra pelle, causandoci anche graffi ed escoriazioni, avvertono i ricercatori della Liverpool John Moores University e l’Università di Manchester. E il bello del prurito è che siamo in grado di provocarcelo – un pò come per lo sbadiglio – anche soltanto pensandoci, vedendo delle immagini di qualcuno che si è procurato dei graffi grattandosi o, per esempio, vedendo delle formiche scorrere a terra e pensare al fastidio che potrebbero causarci.
Per arrivare a concludere che il prurito è davvero contagioso, i ricercatori hanno reclutato un gruppo di 30 soggetti ambosessi a cui sono state fatte visionare delle immagini relative a situazioni di prurito e non prurito per osservare quali fossero le reazioni dei partecipanti alle diverse situazioni. In particolare, i volontari hanno visto delle immagini che non ritraevano solo persone che si grattavano, ma anche le conseguenze come, per esempio, dei graffi. Quello che non era presente nelle immagini era la causa del prurito – per cui i soggetti non ne erano a conoscenza. «I risultati suggeriscono che, mentre la sensazione di prurito può essere efficacemente trasmessa dal vedere altri che stanno sperimentando stimoli sul corpo legati alla sensazione di prurito, il desiderio di grattarsi è provocato in modo più efficace dalla visualizzazione di persone che si grattano e dai risultati del grattarsi come i graffi – spiega alla BBC il prof. Francis McGlone, neuroscienziato cognitivo della Liverpool John Moores University, che ha condotto lo studio – I nostri risultati possono aiutare a migliorare l’efficienza dei programmi di trattamento per le persone che soffrono di prurito cronico». Come accennato, lo stimolo spesso irrefrenabile a grattarsi non è solo provocato dal vedere un altro che si gratta, ma anche dal pensare al prurito, alla causa di esso (pensare ai pidocchi o vederli, per esempio) e, infine, vedere anche i graffi provocati dal grattarsi: in altre parole, non c’è scampo.

 

http://www.bbc.com/news/health-20445805

15-10-2015

Il segreto di una vita lunga potrebbe nascondersi nel tipo di batteri presenti nel sistema digerente. La flora batterica intestinale, infatti, varia molto da persona a persona una volta raggiunta l'età avanzata, contrariamente a quando accade da giovani quando i batteri dell'intestino sono più o meno gli stessi per tutti. Ora uno studio pubblicato su Nature rivela che la presenza di alcuni di questi batteri è associata a una vita più lunga negli over 65.
"Lo scorso anno, abbiamo per la prima volta scoperto un'alta variabilità nella flora intestinale degli anziani: abbiamo approfondito questi risultati esaminando accuratamente 178 volontari over 65. Abbiamo scoperto delle differenze di flora batterica a seconda del fatto che gli anziani vivessero a casa propria o in una casa di cura", ha spiegato Paul O'Toole dell'University College Cork, Irlanda. "Questa differenza, inoltre, influenza anche la durata di vita e lo stato di salute. Chi passa dalla propria abitazione a una casa di cura varia la propria dieta, e nel giro di un anno la flora batterica cambia. Questo provoca un peggioramento delle condizioni di salute generali, suggerendo che i batteri siano implicati nella salute e nella lunga vita e che la dieta può essere determinante per la loro presenza".

 

http://www.nature.com/nature/journal/v488/n7410/abs/nature11319.html

15-10-2015

L’esposizione sia al fumo della mamma durante la gravidanza che al fumo passivo possono triplicare il rischio che il bambino contragga una malattia da meningococco, un’infezione da agente patogeno che infiamma le tre membrane che avvolgono e proteggono l’encefalo e il midollo spinale, le meningi.
"Stimiamo che un’aggiunta di 630 casi di malattia meningococcica invasiva dell’infanzia ogni anno siano direttamente imputabili al fumo passivo nel solo Regno Unito, sottolinea nel comunicato Nottingham il principale autore dello studio, dottor Rachael Murray. Anche se non sappiamo esattamente come il fumo di tabacco colpisca questi bambini, i risultati di questo studio evidenziano prove consistenti degli ulteriori danni del fumare in presenza di bambini e durante la gravidanza, per cui i famigliari dovrebbero essere incoraggiati a non fumare in casa o in presenza di bambini".

 

http://www.biomedcentral.com/1471-2458/12/1062/

http://www.alphagalileo.org/ViewItem.aspx?ItemId=126741&CultureCode=en

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