Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

31-10-2015

Colonie di virus del morbillo da vaccino sono state trovate nel colon dell’85 per cento dei bambini autistici da uno studio effettuato dalla New York University School of Medicine. Tale scoperta rinnova le preoccupazioni che il vaccino trivalente del morbillo, della parotite epidemica e della rosolia (MMR) somministrato ai bambini non è interamente sicuro. Nello studio, sono state effettuate biopsie del tessuto intestinale di 82 bambini autistici affetti da grave infiammazione intestinale. In settanta di queste era evidente la presenza del virus del morbillo. Risultati simili sono stati ottenuti dal Dott. Andrew Wakefield nel 1998 e dal patologo John O’Leary nel 2002, che hanno trovato il virus del morbillo nel colon di 12 bambini autistici.
Nel Regno Unito, oltre 2.000 genitori hanno testimoniato che i loro bambini avevano seguito uno sviluppo normale fino all’assunzione del vaccino MMR all’età di 12-18 mesi. In seguito, i bambini hanno sviluppato autismo. Alcuni teorizzano che il virus possa passare attraverso l’intestino nella circolazione sanguigna, da dove è in grado di attaccare il cervello. I ricercatori “ufficiali” sostengono che non ci sono prove del legame fra il vaccino MMR e l’autismo, tuttavia, in Inghilterra la preoccupazione per gli effetti secondari potenziali della MMR hanno ridotto del 70 per cento le vaccinazioni.

COMMENTO

Per i miei lettori, questa associazione non è una sorpresa in quanto ne parlo da parecchio tempo. Tuttavia, per molti nuovi lettori questo probabilmente suona come un’eresia medica. Se cominciate a esplorare la medicina naturale da poco vi chiedo di esaminare con calma, con attenzione e obiettivamente le prove, evitando la tentazione di considerare tutto ciò come spazzatura solo perché gli esperti “tradizionali” dicono esattamente il contrario. Il problema dei vaccini è uno dei soggetti più controversi della medicina ed in genere uno degli ultimi punti che un medico addestrato convenzionalmente metterebbe in discussione. Un libro eccellente, How to Raise a Healthy Child in Spite of Your Doctor che è ancora oggi disponibile, scritto dal Dott. Mendelsohn, può aiutare a risolvere la confusione riguardo ai vaccini in chi è ancora nella fase di ricerca e non è ancora sicuro se i vaccini siano utili o nocivi.

 

http://www.dailymail.co.uk/news/article-388051/Scientists-fear-MMR-link-autism.html

http://www.aapsonline.org/nod/newsofday295.php

Sabato, 31 Ottobre 2015 07:33

RIMEDI CONTRO IL MAL DI GOLA.

31-10-2015

1. Acqua e sale: Sciogliere un cucchiaio di sale in mezzo litro d'acqua minerale naturale e usare il liquido per fare gargarismi è un ottimo rimedio per la gola, perchè questa concentrazione si avvicina al pH dei tessuti organici ed è quindi molto lenitiva. Non ingerite il liquido, perchè contiene troppo sodio, nocivo per esempio in chi ha la pressione alta o in chi ha problemi di ritenzione idrica.

2. Bevanda d'avena o di riso calda: Se la gola è irritata e si ha tosse secca, bere una tazza di bevanda calda, nella quale si può far bollire, per qualche minuto, un pezzetto di scorza di cannella e un chiodo di garofano: aumenta le difese naturali e disinfetta le piccole piaghe. Si può dolcificare la bevanda con 1 cucchiaio di miele integrale o al timo.

3. Infuso di malva: Un infuso alla malva per fare i gargarismi è l'ideale per dare sollievo alla gola infiammata. Per prepararlo basta far riposare 2 cucchiai di fiori essiccati di malva in una tazza di acqua bollente per almeno 5 minuti. Filtrare e assumere a temperatura ambiente. In alternativa, è possibile utilizzare anche mucillagini di malva (si trovano già pronte in erboristeria) diluendone metà cucchiaio in mezza tazzina d'acqua e usando il liquido per sciacqui e gargarismi. La malva è un ottimo antinfiammatorio e la gola ne trarrà giovamento.

4. Collutorio alle erbe: Un collutorio naturale da farsi preparare dall'erborista è una miscela con 10 grammi di olmaria, 10 grammi di fiori di salvia e 10 grammi di foglie di rovo. Mettere in infusione per 20 minuti in un litro d'acqua bollente, quindi filtrare. Quando la gola è particolarmente irritata, usare il liquido per fare gli sciacqui ogni ora. Queste erbe hanno un forte potere disinfettante e astringente, combattono i germi e danno sollievo alla gola.

Sabato, 31 Ottobre 2015 07:32

LA VERITA' SULL'UOVO.

31-10-2015

Ti è stato detto che l'uovo è da eliminare a causa del suo colesterolo. Il colesterolo nuovo del giallo d'uovo, destinato a creare un nuovo essere, è un "costruttore". Gli studi compiuti sul giallo dell'uovo sono stati realizzati circa 60 anni fa con un giallo d'uovo in polvere, ossidato (American Journal of Clinical Nutrition, vol.32, 1979) e non sulle uova fresche! L'uovo contiene talmente tanta lecitina, un agente che scioglie il colesterolo, che è buono persino per coloro che hanno il colesterolo, e contiene la cisteina, la metionina e la taurina: antiossidanti molto potenti e utili.

30-10-2015

Pochi trucchi che richiedono un piccolo sforzo ma dal massimo risultato. Se come tante donne soffrite di capelli grassi nulla da temere, pochi accorgimenti e il problema si risolverà in un batter d’occhio.

1. Innanzitutto basta col lavare i capelli tutti i giorni, frequentemente sì ma senza esagerare; più li laverete e più loro risulteranno grassi, infatti lavandoli tutti i giorni eliminate troppo in fretta il sebo e ovviamente, di contrasto, il cuoio capelluto ne produrrà maggiori quantità per ovviare alla perdita. Dunque spenderete solo del tempo prezioso e soldi destinati all’acquisto di shampoo e prodotti vari, e, dal canto suo, il problema persisterà aggravandosi ulteriormente.

2. Da usare con estrema cautela il balsamo che dovrà esser messo solo dalle lunghezze in giù senza toccare il cuoio capelluto, che già di per sé emana degli oli naturali subito dopo aver fatto l’ultimo shampoo. In alternativa al balsamo un ottimo rimedio naturale è usare poche gocce di olio extra vergine che districherà con facilità i nodi, luciderà i capelli e li renderà molto più setosi.

3. I cento colpi di spazzola prima di andare a letto sono un vizio da dimenticare: pettinate i capelli il minimo indispensabile perché pare che la spazzola stimoli determinate ghiandole che aumentano la produzione di sebo.

4. Evitate di toccare i capelli soprattutto dopo aver mangiato cibi cosparsi di oli e grassi.

5. Rimedio della nonna: provate a lavare i capelli miscelando un cucchiaio di aceto in 250 ml di acqua e vedrete che il risultato sarà sorprendente; non preoccupatevi per il cattivo odore, scomparirà subito dopo l’asciugatura tradizionale.

6. A molte non piacerà ma tagliare almeno le punte con regolarità renderà i vostri capelli più sani e più forti; è un metodo che vi permetterà di averli sempre in ordine e della lunghezza che preferite, infatti è risaputo come le doppie punte col passare del tempo peggiorino drasticamente e poi sarete costrette a dover tagliare buona parte dei vostri capelli.

7. Facile da dirsi ma difficile da farsi: è bene non stirare i capelli ogni giorno, infatti con l’uso di piastre e ferri le ciocche saranno ancora più grasse; meglio lasciarli liberi e vaporosi.

30-10-2015

L’abitudine di bere due o più tazze di tè nero al giorno riduce il rischio di frattura negli anziani. Lo rivela uno studio condotto su oltre 1.000 donne di età media 75 anni arruolate nell’ambito della ricerca “Calcium Intake Fracture Outcome Study” in corso in Australia. I risultati sono stati presentati al meeting annuale dell’American Society for Bone and Mineral Research da Richard Prince dell’università dell’Australia Occidentale. Alle donne è stato chiesto di compilare dei questionari su abitudini alimentari e stili di vita e sul consumo di bevande come anche il tè, di varie qualità. La salute delle loro ossa è stata seguita per circa dieci anni di osservazione. E’ emerso che coloro che usavano bere tre tazze di tè nero al dì presentano un rischio ridotto del 34% di andare incontro a una grave frattura collegabile all’osteoporosi (un problema frequente dell’invecchiamento), e un rischio di frattura di anca – un altro degli incidenti più frequenti in età anziana – ridotto del 42%. E’ possibile che gli antiossidanti del tè nero (flavonoidi) esercitino un’azione positiva su massa e forza delle ossa degli anziani rese fragili dal peso degli anni.

 

http://www.medscape.com/viewarticle/852495

http://www.webmd.com/women/news/20151013/black-tea-fractures-women

30-10-2015

Le infezione da stafilococco rappresentano un problema comune causato da batteri comunemente presenti sulla pelle. L’infezione si verifica quando i batteri penetrano la cute attraverso un’apertura o lesione, provocando una serie di segni e sintomi. Alcune delle infezioni della pelle causate da stafilococco sono foruncoli, impetigine, cellulite e la sindrome della cute ustionata da stafilococco. Questo batterio provoca anche intossicazione alimentare con sintomi come nausea, vomito, diarrea, disidratazione e bassa pressione sanguigna. L’infezione è contagiosa e può colpire chiunque, ma alcune persone sono a più alto rischio di svilupparla come i diabetici, le madri che allattano, bambini piccoli e persone con sistema immunitario debole, malattie respiratorie, insufficienza renale con necessità di dialisi, il cancro e altre malattie croniche.
L’infezione può diffondersi facilmente attraverso tagli, abrasioni e il contatto pelle a pelle. Può anche diffondersi da una parte del corpo ad un’altra, attraverso il tatto. Se non trattata tempestivamente, l’infezione da stafilococco può progredire. Quindi, consultare uno specialista per una corretta diagnosi e il trattamento di questa condizione. Tuttavia, alcuni rimedi naturali possono anche contribuire a trattare l’infezione, alleggerire i sintomi, favorire la rapida guarigione e prevenire l’ulteriore progressione. Di seguito un elenco di rimedi naturali per le infezioni da stafilococco.

1. TEA TREE OIL

Grazie alle sue spiccate proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie, l’olio dell’albero del tè è efficace per il trattamento delle infezioni da stafilococco. Allevia anche i disagi della pelle causati dall’ infezione. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Infection Control, il Tea tree Oil è risultato essere un antimicrobico promettente per il trattamento di Staphylococcus aureus e ferite.

- Mettere 2 o 3 gocce di olio essenziale di tea tree su un batuffolo di cotone inumidito. Tamponare sulla zona infetta. Lasciare agire per un paio d’ore prima di lavare.
- In alternativa, mescolare qualche goccia di olio di tea tree con 1 cucchiaino di gel di aloe vera o miele grezzo. Applicare sulle zone infette e lasciare agire per alcune ore prima di risciacquare.

Seguire uno dei rimedi una o due volte al giorno fino a quando si è soddisfatti dei risultati.

Nota: Non consumare olio di tea tree per via orale in quanto può causare effetti collaterali.

2. MIELE DI MANUKA

Il miele di Manuka, un particolare tipo di miele dalla Nuova Zelanda, contiene un antibatterico naturale ed ha proprietà curative che possono aiutare a controllare un’infezione da stafilococco. Sterilizza le ferita, accelera la guarigione e sradica l’infezione. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Applied Microbiology, le sostanze fitochimiche presenti nel miele di Manuka inibiscono la crescita dei batteri che causano l’infezione.

- Applicare un pò miele di Manuka sulla zona interessata.
- Lasciare riposare per un paio d’ore prima di lavare.

Ripetere un paio di volte al giorno finché non si è soddisfatti dei risultati.

3. ACETO DI MELE

L’aceto di mele è un trattamento efficace per l’infezione da stafilococco grazie alle sue proprietà antibiotiche e antinfiammatorie. Aiuta a combattere i batteri e favorisce la guarigione rapida. Inoltre, esso stimola il sistema immunitario a combattere e prevenire ulteriore infezione.

- Mescolare la stessa quantità di aceto di mele e acqua. Utilizzare la soluzione per pulire la ferita una o due volte al giorno, per un paio di giorni.
- Inoltre, aggiungere 1 o 2 cucchiai di aceto di mele in un bicchiere d’acqua tiepida e bere 2 volte al giorno. È inoltre possibile aggiungere un pò di miele.

4. CURCUMA

La curcuma è un altro buon rimedio per combattere questa infezione. E’ antiossidante, antibatterica, antinfiammatoria e cicatrizzante e aiuta a combattere l’infezione rapidamente e con successo. Inoltre, stimola il sistema immunitario.

- Applicare curcuma in polvere sulla pelle colpita un paio di volte al giorno per alleviare i sintomi.
- Far bollire 1 cucchiaino di curcuma in polvere in 4 tazze di acqua e poi lasciarlo sobbollire per 10 minuti. Filtrare e bere questo tè di curcuma 2 o 3 volte al giorno.

Si possono anche assumere integratori di curcuma dopo aver consultato un esperto.

5. AGLIO

L’aglio è un antibiotico naturale che aiuta a combattere i batteri responsabili delle infezioni da stafilococco. Aiuta a ridurre l’intensità dei sintomi e disagi associati a questo tipo di infezione. Inoltre, favorisce il sistema immunitario.

- Pulire la zona interessata, applicarvi qualche spicchio d’aglio e poi coprire con una benda.
- Rimuovere il bendaggio dopo poche ore. 
- Ripetere per due volte al giorno, per un paio di giorni.
- Mangiare un paio di spicchi d’aglio crudo a stomaco vuoto quotidianamente. Inoltre, includere aglio nella vostra cucina.

6. OLIO DI ORIGANO

È possibile utilizzare l’olio di origano per il trattamento di infezione da stafilococco grazie alle sue proprietà antibiotiche. Diversi componenti chimici presenti nell’olio di origano aiutano a ridurre l’infezione in modo più efficace degli antibiotici tradizionali.

- Diluire 8-10 gocce di olio di origano in 2 cucchiai di olio d’oliva o di qualsiasi altro olio vettore.
- Applicare sulla zona interessata e lasciare agire per alcune ore prima di lavare. Ripetere più volte al giorno.
- Mescolare 5 gocce di olio di origano in un bicchiere d’acqua o succo di frutta. Bere due volte al giorno per una settimana.

Nota: Le donne incinte dovrebbero evitare l’assunzione di olio di origano.

7. ECHINACEA

L’ echinacea è considerata un rimedio efficace per l’infezione da stafilococco. Questa erba contiene proprietà antimicrobiche, antinfiammatorie e immunostimolanti che aiutano ad alleviare i sintomi, nonché promuovere il recupero. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Fitomedicina, i ricercatori hanno concluso che una preparazione standardizzata di Echinacea è in grado di controllare i sintomi associati con le infezioni respiratorie batteriche.

- Applicare la crema di echinacea o unguento su foruncoli, ferite aperte o eruzioni cutanee, un paio di volte al giorno.
- Bere 1 o 2 tazze di tè di echinacea al giorno.
- Si possono anche assumere integratori di echinacea, dopo aver consultato un esperto.

Nota: Coloro che soffrono di malattie autoimmuni devono evitare questa erba.

8. OLIO DI COCCO

L’olio di cocco è molto efficace per trattare l’infezione da stafilococco, grazie alla sua proprietà antibatteriche e antinfiammatorie. Esso contiene acidi grassi a catena media, in particolare acido laurico che aiuta a combattere i batteri. Inoltre fornisce sollievo dai vari disagi della pelle.

- Applicare l’ olio di cocco sulla pelle colpita.
- Lasciare agire per qualche ora, poi lavare.
- Ripetere più volte al giorno fino a quando l’infezione è scomparsa.
- Si possono anche assumere per via orale un paio di cucchiai di olio di cocco.

9. OLIO ESSENZIALE DI EUCALIPTO
Le azioni antimicrobiche e antinfiammatorie dell’olio essenziale di eucalipto sono efficaci contro lo Staphylococcus aureus e agiscono come un farmaco ad ampio spettro, utile contro malattie resistenti agli antibiotici. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Fitomedicina, gli effetti sinergici dell’olio essenziale di eucalipto sono efficaci contro i patogeni antibiotico-sensibili e resistenti agli antibiotici.

- Diluire qualche goccia di olio essenziale di eucalipto in qualsiasi olio vettore, come l’olio d’oliva o di mandorle.
- Applicare questo olio diluito direttamente su ferite, tagli e infezioni della pelle e lasciarlo agire per alcune ore prima di risciacquare.

Ripetere due volte al giorno per un paio di giorni.

ULTERIORI SUGGERIMENTI

• Per aiutare i foruncoli a maturare rapidamente, applicare un impacco caldo a intervalli regolari.
• Non toccare la pelle colpita se avete piaghe o ferite aperte in quanto potrebbe ritardare il processo di guarigione.
• Mantenere un elevato livello di igiene per prevenire la diffusione dell’infezione ad altre zone del corpo o ad altre persone.
• Lavarsi le mani prima di mangiare. Assicurarsi di utilizzare un disinfettante per le mani.
• Mantenere le ferite, tagli e abrasioni pulite e coperte con bende sterili fino a che non guariscono.
• Evitare la condivisione di oggetti personali con gli altri.
• Lavare gli indumenti e biancheria da letto in acqua calda e asciugare sotto la luce solare diretta.

29-10-2015

Altro che coperte, fazzoletti e tisane calde. La migliore risposta contro le insidie dei malanni di stagione (dal raffreddore alle sindromi parainfluenzali) è avere sempre il sorriso sulle labbra. Lo sostiene uno studio americano realizzato dagli scienziati della Carnegie Mellon University di Pittsburgh. I ricercatori, coordinati da Sheldon Cohen, hanno scoperto che “le persone ottimiste e con uno stato emozionale positivo possono dare una diversa risposta immunitaria al virus”. Nell’esperimento condotto per la realizzazione dello studio, gli scienziati statunitensi hanno anzitutto studiato i tratti caratteriali di 193 adulti in buona salute. Quindi hanno “contagiato” il loro campione con uno spray nasale contenente un virus da raffreddore o un agente virale para-influenzale. I volontari sono stati monitorati per i successivi sei giorni e hanno dovuto riferire di ogni dolore, starnuto, congestione nasale o fastidio, mentre i ricercatori classificavano i dati relativi alla produzione quotidiana di muco. 
I risultati, pubblicati sulla rivista “Psychosomatic Medicine”, hanno confermato che le persone più predisposte all’ottimismo e al buonumore sarebbero più protette dai malanni di stagione. La ragione potrebbe risiedere nel fatto che il buonumore rafforza il sistema immunitario e che le persone felici si preoccupano meno dei sintomi del raffreddore. Ma non è tutto. La maggiore protezione funzionerebbe anche a malanno acquisito: i sintomi sarebbero infatti meno evidenti e i pazienti stessi interpretano questi disturbi con minore preoccupazione e serietà.

 

http://www.sciencedaily.com/releases/2006/11/061108103655.htm

http://www.cbsnews.com/news/study-happiness-is-good-for-health/

29-10-2015

I parti cesarei dovrebbero essere effettuati solo se strettamente necessari, perché a seguito dell'operazione una donna su dieci rischia di sviluppare infezioni per le quali potrebbe esserle richiesto di rimanere più a lungo in ospedale. A lanciare l'allarme è uno studio della Health Protection Agency and Imperial College di Londra, che spiega come il problema coinvolga direttamente anche i neonati, ai quali le neo mamme non riescono a prestare le cure dovute nei primi giorni di vita. Ormai un quarto delle nascite avviene col taglio cesareo - puntualizzano i ricercatori, riferendosi in particolare alla Gran Bretagna - ma bisognerebbe tornare ai vecchi standard, che lo rendevano necessario solo per parti gemellari o trigemellari e per le donne con diabete o con ipertensione.
Per lo studio sono state analizzate 4107 donne che hanno effettuato un parto cesareo in un ospedale del sistema sanitario nazionale inglese tra aprile e settembre 2012: dai dati è emerso che circa il 9,6% aveva sviluppato un'infezione. Magari non grave, come spiega la dottoressa Catherine Wloch, della sezione del Dipartimento della Salute che si occupa di infezioni e resistenza anti-microbica, ma che comunque può rappresentare ''un fardello oneroso per il sistema salute, dato l'elevato numero di donne che ricorre a questa operazione chirurgica''. ''Le infezioni più serie possono anche richiedere una permanenza prolungata in ospedale - spiega ancora la dottoressa Wloch - per questo prevenirle dovrebbe rappresentare una priorità''. Lo si può fare ad esempio - conclude lo studio inglese - per la tocofobia, cioè la paura del parto, offrendo supporto psicologico alle donne ansiose prima di sottoporle al cesareo.

 

http://www.weeklytimesofindia.com/health-news/c-section-can-increase-risk-of-infection-study/

http://www.iol.co.za/lifestyle/family/birth/c-sections-more-dangerous-than-was-thought-1.1362979#.VdBDUDZmxYo

http://archive.indianexpress.com/news/csection-can-increase-risk-of-infection-study/982384/

29-10-2015

Se prendete una minestra in scatola e trovate che i livelli di sodio sono più bassi del previsto, o che la pubblicità di un prodotto alimentare dice “meno zucchero” o “privo di MSG”…allora bisogna allarmarsi. Un’azienda relativamente giovane, la Senomyx, può essere la responsabile del calo di sodio e dello zucchero in vari articoli alimentari. Attualmente, essi possono mettere dei prodotti chimici negli alimenti, senza dire nulla e senza che voi persino ve ne rendiate conto. Secondo la legge, non lo devono fare. La Senomyx ha contratti con Kraft, Nestlè, Coca-cola e Campbell per inserire un prodotto chimico negli alimenti, per mascherare i sapori amari, in grado di bloccare i recettori per il sapore amaro sulla lingua. Le aziende possono allora ridurre i livelli di sodio e zucchero approssimativamente della metà, senza alterare il sapore. Tutte le aziende si sono rifiutate di rendere noto in quali alimenti e bevande sono stati o saranno aggiunti gli additivi chimici. Questi composti chimici non hanno l’obbligo di essere elencati sulle etichette alimentari; sono raggruppati nella categoria generale di “sapori artificiali”. La Senomyx ha ottenuto l’approvazione della FDA e una classificazione come “riconosciuti generalmente sicuri” dalla Flavor and Extract Manufacturers Association in meno di un anno e mezzo, basandosi su uno studio di sicurezza sui ratti condotto per appena 3 mesi. 
I prodotti alimentari che più probabilmente contengono questi nuovi prodotti chimici includono le minestre, le spremute (frutta e verdura), gelati e salse. Forse un giorno potremo tutti mangiare semplicemente lattine di spazzatura e non ci importerà perché conterranno tutta una serie di prodotti chimici per bloccare e alterare tutti i nostri recettori del gusto! Gli alimenti trasformati industrialmente, di per sè, non hanno un buon sapore a meno che non abbiano un sacco di coloranti artificiali, aromatizzanti, sale, zucchero e spesso MSG aggiunti per risanare i sapori. Infatti, se non fossero riequilibrati chimicamente, la maggior parte degli alimenti trasformati avrebbero un sapore incredibilmente amaro a causa di cose come i processi di cottura estremamente caldi e l’aggiunta di caffeina (nelle bibite analcoliche). Quindi che cosa fanno le industrie alimentari come Nestlè, Cadbury Schweppes, Campbell e Coca-Cola? Assumono la Senomyx, un’azienda biotech che può maneggiare abilmente i nostri recettori del gusto con prodotti chimici sintetici specifici. Uno dei prodotti chimici della Senomyx provoca persino un gusto “di soddisfazione” ed abbiamo appena cominciato a sentire parlare “delle innovazioni” che vengono da questa azienda. La Senomyx ha già 113 brevetti e più di 371 in corso, negli Stati Uniti, Europa ed altrove nel mondo.

UNA BREVE LEZIONE SUI RECETTORI DEL GUSTO

A scuola, probabilmente avete appreso che determinate zone della lingua riconoscono sapori differenti. I recettori per il “dolce”, per esempio, sono ubicati sulla punta della lingua e quelli per “l’amaro” nella parte posteriore. Questa mappa della lingua per i recettori del gusto si sta studiando ancora oggi, ma per decenni abbiamo conosciuto una mappa sbagliata. In realtà, ogni papilla gustativa contiene 50 - 100 recettori per ogni tipo di gusto. Ciò significa che potete riconoscere ogni sapore in qualsiasi papilla gustativa. E, insieme con i classici gusti dolce, acido, salato ed amaro che tutti conoscono, la vostra lingua può anche riconoscere un quinto gusto di base: l’umami (il gusto del glutammato, che si trova in molti alimenti giapponesi, pancetta affumicata ed anche MSG). Inoltre si sta dibattendo se non ci sia un sesto recettore del gusto per il grasso. Naturalmente, le papille gustative non sono lì soltanto per scopi piacevoli. Esse aiutano a determinare se un alimento è guasto, non maturo o pericoloso da mangiare. Ecco perchè sarebbe bene che le papille e i recettori venissero lasciati in pace come natura li ha fatti. Le papille gustative possono anche ingannarvi. La Nestlè vende già prodotti che contengono uno degli “attivatori di sapore” della Senomyx. Ma nessuno lo sa perché i composti chimici sono inseriti definendoli col nome generico di “sapori artificiali”. 
Dopo una piccola ricerca, è stato trovato che il primo prodotto venduto dalla Nestlè che include questi “attivatori di sapore” è un brodo usato come base per fare minestre e stufati. Quindi, se state usando un prodotto che contiene “sapori artificiali”, è facile che si venga a contatto, senza saperlo, con queste “novità”, facendo da cavia per possibili effetti collaterali nel tempo. Per quanto riguarda la sicurezza, non preoccupatevi, c’è sempre uno studio di tre mesi sui ratti. Uno studio di tre mesi è apparentemente sufficiente affinchè importanti industrie alimentari decidano che un prodotto chimico mai usato prima sia sicuro da mangiare per voi e per la vostra famiglia. Purtroppo, per ora, sembra che vedremo questi prodotti chimici per un lungo periodo, infatti Coca-Cola e Nestlè hanno esteso i loro accordi di ricerca con la Senomyx. Boicottate gente, boicottate!

Giovedì, 29 Ottobre 2015 07:05

IL SONNO COMBATTE LE INFEZIONI.

29-10-2015

Non c'è niente di meglio di una bella dormita. È proprio vero e ora è confermato da una rigorosa ricerca scientifica che tesse le lodi del riposo quando si ha a che fare con un'infezione. Era già noto che dormire aiuta il cervello a fissare i ricordi. La metanalisi presentata da Jan Born dell'Università di Tubinga afferma adesso che il sonno ha la capacità anche di immagazzinare i “ricordi” immunologici. Oltre a limitare i danni dell'infezione in corso, quindi, dormire serve ad allenare il sistema immunitario alla lotta contro i microrganismi che in futuro lo minacceranno di nuovo. Sistema nervoso centrale e sistema immunitario condividono una caratteristica in comune, ovvero una capacità limitata di immagazzinare le informazioni. Per questo la memoria in entrambi i casi viene prima codificata in un deposito temporaneo e successivamente trasferita in una sorta di archivio. Infine viene ridotta nelle sue componenti essenziali per poterla riutilizzare in futuro anche in condizioni leggermente diverse.
Il processo di consolidamento viene favorito proprio dal sonno grazie alla riduzione dell'ormone cortisolo, quello famoso perché associato allo stress. Nella sua metanalisi pubblicata su Trends in Neurosciences, il prof. Born illustra il percorso di un microrganismo all'interno del corpo. La prima linea di difesa che si trova di fronte è costituita dalle cellule dell'immunità innata che tentano di fermarlo attraverso uno stato infiammatorio e la fagocitosi.
In caso di necessità vengono attivate le cellule APC, che hanno il compito di fare a pezzi letteralmente il microrganismo, esponendolo sulla propria superficie per alcune ore, proprio come avviene per la memoria a breve termine. Il ricordo immunitario verrà poi consolidato dai linfociti T. Attaccato una seconda volta dallo stesso microrganismo, il sistema immunitario ora è già pronto a rispondere alla minaccia, perché ne conosce le caratteristiche.

http://www.cell.com/trends/neurosciences/abstract/S0166-2236(15)00174-5?_returnURL=http%3A%2F%2Flinkinghub.elsevier.com%2Fretrieve%2Fpii%2FS0166223615001745%3Fshowall%3Dtrue

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