Angelo Ortisi
ACETO E BICARBONATO SOSTITUISCONO I COMUNI PRODOTTI ANTIBATTERICI.
23-10-2015
Molto spesso siamo portati a lavare la frutta e la verdura in abbondanti recipienti contenenti lozioni disinfettanti che salvaguardano i nostri alimenti dalle contaminazioni batteriche (tipo Amuchina). Ma siamo proprio sicuri che è la strada giusta da percorrere? Sadhana Ravishankar, ricercatrice dell’Università dell’Arizona, ha condotto uno studio scientifico testando le capacità protettive di alimenti naturali da usare in cucina rispetto all’uso abbondante e spropositato dei prodotti chimici. L’aceto e oli essenziali di cannella e origano possono rivelarsi dei perfetti alleati che consentono di proteggere i cibi da tenere in ammollo per poi portarli in tavola. “Questi antibatterici naturali sono efficaci e sicuri e non inquinanti e permettono di sostituire i disinfettanti a base di candeggina utilizzati attualmente“. Altri studi hanno dimostrato come lavare le mele, ad esempio, con aceto e acqua uccide ben il 98% dei batteri cosparsi sulla superficie del frutto e previene infezioni ingenti quali la salmonella. Un’altra efficace variante è il bicarbonato da sfruttare per mille usi: basta miscelarlo con qualche goccia di limone, lavarvi la verdura e il gioco è fatto! Insomma un’ottima e più salutare alternativa da utilizzare tra i fornelli rispetto alla classica Amuchina che, pur non portando alcun effetto indesiderato, contiene al suo interno specifici ingredienti chimici che di certo non hanno lo stesso valore del prodotti 100% naturale.
SCIROPPO DI GLUCOSIO-FRUTTOSIO: PERCHE’ EVITARLO?
22-10-2015
È diventato ormai onnipresente nelle etichette dei prodotti che solitamente vengono acquistati nei supermercati, ma in quanti conoscono cos’è e da cosa deriva lo sciroppo di glucosio-fruttosio (HFCS -High Fructose Corn Syrup). Questa sostanza è infatti prodotta dall’amido di mais: tramite l’uso di composti chimici o enzimi a partire dalla lunga catena di molecole di glucosio che formano l’amido, si arriva ad una soluzione, lo sciroppo, che contiene oltre al glucosio percentuali variabili di fruttosio (45-55%). Diversi esperti, però, consigliano di starne alla larga.
Nel saccarosio un legame chimico unisce il glucosio e il fruttosio. Quando si mangia, gli enzimi dello stomaco e dell’intestino rompono questo legame chimico. Nell’HFCS nessun legame chimico lega il glucosio al fruttosio: gli zuccheri sono già “slegati”, quindi entrano molto velocemente in circolo. Il fruttosio della frutta, al contrario, è “intrappolato” nelle fibre ed è quindi assorbito dall’intestino molto lentamente. Una parte del fruttosio negli sciroppi HCFS non potendo essere tutto velocemente assorbito rimane nell’intestino dove fermentando può causare coliche. La maggior parte arriva invece al fegato dove è trasformato in grassi e stimola (con ritardo) la secrezione di insulina: questo processo a lungo andare oltre a causare problemi a livello epatico, porta all’insulino-resistenza, primo passo verso il diabete di tipo II.
Diversi studi hanno evidenziato che il consumo di bevande contenenti HFCS può contribuire all’obesità infantile. Inoltre questo sciroppo sembra sia una delle cause primarie dell’epidemia di diabete di tipo II che sta colpendo i paesi occidentali. L’assunzione di fruttosio, a differenza del glucosio non è controllata dagli ormoni, quindi non solo non stimola la secrezione di insulina, ma anche di altri ormoni che regolano l’appetito: in pratica non arriva mai, o con molto ritardo, il senso di sazietà. Perciò noi mangiamo, mangiamo e mangiamo senza sentirci mai sazi, ma contemporaneamente ingrassiamo e non poco perché le calorie sono le stesso dello zucchero.
SCOPERTO LO SCOPO DELLA MENOPAUSA.
22-10-2015
La natura potrebbe aver “deciso” di usare la menopausa come sistema per eliminare tensioni e rivalità tra le donne della stessa famiglia e i loro figli aiutandoli a sopravvivere. A sostenerlo è stato un gruppo di ricercatori della Exeter University in uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. La menopausa fa sì che le donne, arrivate ad una certa età, non possano più avere figli. Secondo i ricercatori questo azzererebbe la competizione tra madri e figlie, lasciando via libera alle donne giovani che sarebbero così in grado di creare una nuova famiglia senza problemi. Il numero di componenti della famiglia sarebbe in questo modo limitato impedendo la nascita di competizioni per il cibo tra i figli, il che metterebbe a rischio la loro stessa sopravvivenza.
"Quando in una famiglia più di una donna procrea, ogni bocca da sfamare è cibo in meno per se stessi", ha spiegato Michael Cant, uno dei ricercatori dello studio. "Una delle nostre caratteristiche - ha detto - è che condividiamo il cibo tra i membri della famiglia, ma con un altra donna che concepisce un bambino i figli vengono messi in competizione per il cibo". L'idea non è del tutto nuova. Studi precedenti infatti avevano ipotizzato che la menopausa fosse un modo per far sì che le donne si prendessero cura dei propri nipoti, aumentando le loro possibilità di sopravvivenza.
L'INDUSTRIA DELLA MALATTIA.
22-10-2015
Il sistema sanitario ha la funzione di produrre consumatori d'esami, farmaci, operazioni chirurgiche e ogni tipo di terapie mediche. E' una grande industria, la più grande e potente oggi esistente sul pianeta. Tutte le industrie hanno bisogno di clienti, il maggior numero possibile e che consumino il più possibile: in questo caso sono le industrie farmaceutiche e tutte quelle coinvolte nell'assistenza sanitaria che hanno interesse ad avere più clienti. I loro clienti sono i malati, o le persone che hanno paura di esserlo o di diventarlo. Quindi, l'industria farmaceutica e i medici per guadagnare di più hanno bisogno di più malati e di più persone che hanno paura di ammalarsi. Per ottenere più malati sono necessarie fondamentalmente due cose:
1. convincere le persone a compiere delle azioni che favoriscono lo sviluppo delle malattie;
2. conservare le persone nell'ignoranza di ciò che fa star sani e ciò che fa ammalare.
Per ottenere questi risultati, la medicina ufficiale ha "inventato" un'infinità di trucchi. Per riuscire ad avere vendite sempre più massicce è stato necessario creare o inventare sempre più pericoli virtuali, in maniera da convincere le persone che, per il loro bene, dovevano eseguire continuamente visite ed esami, assumere vaccini e antibiotici fin da piccoli, compiere controlli del sangue ed esami radiografici, sottoporsi ad asportazioni chirurgiche, ricorrere al medico in ogni fase della vita.
IL SOLE SCONFIGGE LA VARICELLA.
22-10-2015
Non chiudetevi dentro casa come foste appestati, ma procuratevi una sdraio e cominciate a prendere il sole, magari sul terrazzo, a debita distanza dagli altri. Sembra essere questo il suggerimento che scaturisce da una ricerca dell'Università di Londra che ha per oggetto il virus della varicella. In sostanza, secondo i ricercatori londinesi, a più alti livelli di raggi UV corrisponde una riduzione dei casi di varicella, perché l'esposizione ai raggi solari rende la vita difficile al virus, che fatica a diffondersi nell'organismo. Altri fattori si aggiungono all'esposizione al sole, spiegano i ricercatori sulle pagine di Virology, ad esempio la temperatura, il tasso di umidità e le condizioni generali di vita, se salubri o meno. Questi fattori possono ridurre la capacità di diffusione del virus, che di per sé è altissima, attraverso tosse e starnuti all'inizio dell'infezione e poi tramite contatto.
“Il ruolo dei raggi UV è fondamentale. Noi consideriamo il sole il parametro principale per comprendere come mai la varicella sia meno comune e meno facilmente trasmessa da persona a persona nei paesi tropicali. Mentre è più frequente in quelli con le stagioni più fredde come il Regno Unito", commenta Phil Rice dell'Università di Londra, coordinatore della ricerca. Per giungere a queste conclusioni, la ricerca ha analizzato i dati di 25 studi sul virus herpes zoster in paesi differenti ma uniti da una serie di fattori climatici comuni.
http://www.emaxhealth.com/11306/prevent-chickenpox-get-out-sun
PREPARARE UN RIMEDIO NATURALE PER COMBATTERE LA PERDITA DEI CAPELLI.
22-10-2015
Il succo di cipolla è uno dei migliori rimedi domestici per il diradamento dei capelli e la perdita. Il suo contenuto di zolfo migliora la circolazione sanguigna, stimola i follicoli dei capelli e ne promuove la ricrescita. Lo zolfo è considerato uno degli elementi costitutivi primari dei capelli. Molti aminoacidi, i mattoni delle proteine, hanno una componente di zolfo e le proteine di cheratina hanno grandi quantità di aminoacidi contenenti zolfo. Gli studi hanno anche trovato che le cipolle sono utili per trattare la perdita di capelli, ridurre la forfora e combattere le infezioni del cuoio capelluto, così come invertire l’incanutimento precoce. Un piccolo studio pubblicato sul Journal of Dermatology, ha rilevato che i partecipanti allo studio affetti da alopecia areata che sono stati trattati con il succo di cipolla, utilizzato sul cuoio capelluto due volte al giorno per 2 mesi, avevano un tasso significativamente più alto di ricrescita dei capelli rispetto al gruppo di controllo. I risultati sono stati migliori tra gli uomini rispetto alle donne. La seguente ricetta promuoverà anche capelli lisci e lucidi dovuto all’aggiunta di miele che è ricco di antiossidanti.
RICETTA
Le cose di cui avrete bisogno:
- 1 cipolla;
- miele;
- un frullatore;
- un filtro;
- una ciotola;
- un cucchiaio di miscelazione;
- misurini;
- un olio essenziale a vostra scelta (facoltativo).
PREPARAZIONE
1. Sbucciare, tritare e frullare una cipolla.
2. Mettere la polpa mescolata in un colino. Con un cucchiaino, premere la pasta per estrarre il succo.
3. Aggiungere 1 o 2 cucchiaini di miele al succo di cipolla.
4. Facoltativamente, aggiungere poche gocce di un olio essenziale, come l’olio di lavanda.
Il trattamento fatto in casa è ora pronto.
COME SI USA
Massaggiare le zone calve o tutto il cuoio capelluto con questa miscela.
1. Coprire i capelli con una cuffia per la doccia e lasciar agire durante la notte o almeno per 30 minuti.
2. Lavare i capelli la mattina seguente.
3. Seguire questo trattamento ogni giorno per un paio di mesi o fino a quando si è soddisfatti dei risultati.
SUGGERIMENTI
• Invece di frullare la cipolla, si può grattugiare e poi estrarre il succo. Per spremere, è possibile utilizzare una garza invece di un colino. È inoltre possibile utilizzare uno spremiagrumi.
• Se si desidera aggiungere un olio essenziale profumato, utilizzare rosmarino, lavanda, menta piperita o altri oli simili che promuovono la crescita dei capelli.
• È inoltre possibile aggiungere un pò di succo di limone o acqua di rose per mascherare l’odore di cipolla.
I PISELLI ALLUNGANO LA VITA.
21-10-2015
Nei piselli sembra essersi nascosto il segreto della longevità. Secondo uno studio pubblicato su Cell Metabolism, infatti, questi legumi sono ricchi di spermidina, un composto che aiuta a prevenire diverse malattie croniche gravi come il cancro, l'Alzheimer e il Parkinson. La stessa sostanza è presente anche nella soia e nel mais biologico e in alcuni formaggi come il gorgonzola, fanno notare i ricercatori del Weizmann Institute di Israele che hanno condotto la sperimentazione. La spermidina avrebbe l'effetto di invertire il ritmo circadiano dell'organismo, ringiovanendo le persone e rendendole meno predisposte all'insorgenza delle malattie. Il composto fa parte della famiglia delle poliammine, presenti in tutte le cellule viventi. Livelli bassi delle poliammine hanno l'effetto di rallentare i ritmi circadiani. Le poliammine, derivate da fonti alimentari, vengono sintetizzate dalle cellule del corpo e sono preposte alla regolazione di processi cellulari fondamentali come la crescita e la proliferazione cellulare. I ricercatori israeliani hanno testato alcuni animali con un farmaco che inibisce la sintesi delle poliammine, rallentando l'orologio circadiano di circa 11 minuti rispetto ai topi che non avevano ricevuto il trattamento. I ratti che avevano assunto la spermidina mostravano un orologio biologico più veloce di circa 8 minuti rispetto ai topi non trattati. Alterazioni associabili a una serie di benefici. “Questa scoperta dimostra lo stretto intreccio tra orologi circadiani e metabolismo, e apre nuove possibilità per interventi nutrizionali che modulino la funzione del nostro orologio", ha detto Gad Asher, coordinatore della ricerca.
IL SUCCO D'UVA NERA HA PROPRIETA' ANTICOAGULANTI.
21-10-2015
Il succo d’uva nera è dotato di potenti qualità anticoagulanti ed è in grado di prevenire gli infarti del miocardio meglio dell’Aspirina. Almeno secondo alcuni studi presentati ad un convegno dell’American College of Cardiology ad Anaheim (California). Le conclusioni della ricerca sono chiare: i flavonoidi, sostanze contenute nel succo d’uva, riducono del 75% i coaguli del sangue nelle arterie contro il 45% dell’Aspirina.
http://archive.bangordailynews.com/1997/03/19/grape-juice-every-day-good-choice-for-heart/
LE VERDURE PREVENGONO LE MALATTIE CRONICHE: ECCO LA CLASSIFICA DI QUELLE MIGLIORI.
20-10-2015
Per mettersi al riparo dal rischio di sviluppare una qualche malattia cronica, come diabete, ipertensione, anemia, ipercolesterolemia, artrite, epatite, malattia coronarica, ictus, asma, fratture e tumori basta seguire una dieta equilibrata che favorisca l’apporto di frutta, verdura e cereali integrali. Ecco quanto scoperto da un nuovo largo studio pubblicato sulla rivista Clinical Nutrition. La ricerca condotta a livello mondiale dall’Università di Adelaide (Australia), in collaborazione con università e organizzazioni sanitarie di Cina e Canada, ha esaminato il legame tra dieta e 11 malattie croniche. I risultati hanno mostrato che le persone che consumano una maggiore quantità di frutta, verdura e cereali integrali hanno in generale meno probabilità di sviluppare una qualsiasi malattia cronica. Nel caso questa fosse già presente, una dieta che preveda un elevato apporto di verdura aiuta a prevenire lo sviluppo di una seconda malattia cronica.
Quindi sono sempre più numerose, ormai, le ricerche scientifiche che dimostrano l’efficacia del consumo di vegetali nella prevenzione delle malattie croniche più diffuse; quello che finora mancava, però, era una classifica delle varietà di verdura più nutriente, energizzante e salutare. Così il consumatore può sapere quali alimenti valga effettivamente la pena privilegiare in base all’apporto nutritivo e ai costituenti essenziali. A farlo ci ha pensato uno studio condotto da ricercatori della William Paterson University, nel New Jersey, che ha stilato la lista dei 41 alimenti più salutari classificati i in base a 17 nutrimenti fondamentali. Si tratta del powerhouse fruits and vegetables, un semplice metodo che consente di calcolare il rapporto tra nutrienti e calorie per vari tipi di frutta e verdura e di individuare gli alimenti migliori, ovvero quelli con il più basso rapporto nutrienti-calorie. Vien da sé che le varietà che occupano le prime posizioni della lista sono le più indicate, sia sotto il profilo nutrizionale che calorico, e rappresentano degli energizzanti naturali formidabili ricchi di fibre, vitamine, acido folico, sali minerali. Si tratta, dunque, della verdura più nutriente, ideale per una dieta equilibrata basata su un consumo medio di 2000 calorie giornaliere. Leader di questa speciale classifica è il crescione, pianta erbacea della famiglia delle Crucifere che ha ottenuto il massimo punteggio (100 punti) perchè ricchissima di ferro, potassio e tante altre sostanze nutritive benefiche accompagnate da un ridotto apporto calorico. Al secondo posto si colloca il cavolo cinese (91.99), le bietole (89.27), le bietole rosse (87.08), gli spinaci (86.43) e la cicoria (73.36).
La ricerca, coordinata dalla sociologa Jennifer Di Noia, fa luce sui profili nutrizionali dei vegetali più salutari e conferma la leadership indiscussa delle verdure a foglia larga, incoraggiando così i consumatori a privilegiarne il consumo. Scorrendo la classifica scopriamo che la lattuga comune si colloca all’ottavo posto con un punteggio di 70.73, seguita dal prezzemolo (65.59), dalla lattuga romana (63.48), dai cavolfiori (62.49) e dalle cime di rapa (62.12). A sorpresa, lo studio dimostra che la frutta non occupa posizioni molto importanti in classifica poiché la ricerca si basa sulle sole sostanze nutritive definite essenziali per la salute dell’uomo.
EFFETTI DEL TAMIFLU SUL CERVELLO.
20-10-2015
L’FDA ha riguardato i dati che riportavano comportamento anormale e altri effetti a livello cerebrale in più di 1.800 bambini che avevano assunto il farmaco antinfluenzale Tamiflu. I sintomi includevano convulsioni, delirio e in Giappone, sono stati segnalati cinque decessi in bambini al di sotto dei 16 anni come conseguenza dei problemi neurologici o psichiatrici. Quattro hanno riportato cadute mortali e uno un’infezione al cervello in un paziente con leucemia. Ci sono stati inoltre nove decessi fra ragazzi adolescenti di età maggiore e fra gli adulti, attribuiti a problemi neuropsichiatrici o a infezioni cerebrali.
COMMENTO
Il Tamiflu (oseltamivir fosfato) è approvato per il trattamento dell’influenza non complicata A e B nei bambini da 1 anno in su. Inoltre è approvato per la prevenzione dell’influenza negli individui dai 13 anni in su. Fa parte di un gruppo di farmaci antinfluenzali denominati inibitori della neuraminidasi, che funzionano bloccando un enzima virale che aiuta il virus influenzale ad invadere le cellule delle vie respiratorie. Fantastico, ma non è la realtà!
Secondo i dati ufficiali, se viene usato come da istruzioni (due volte al giorno per 5 giorni), il Tamiflu può solo ridurre la durata dei sintomi influenzali di 1 giorno 1 e ½. Tutto qui! Tuttavia, alcuni pazienti affetti da influenza hanno un rischio maggiore di sviluppare infezioni batteriche secondarie durante la terapia con Tamiflu. La verità è che questi farmaci funzionano male o per niente. Sono veramente utili solo a Big Pharma in quanto il costo di una settimana di Tamiflu è di 190 dollari! L’uso di Tamiflu fa poco più che ridurre i soldi nel portafoglio. Certamente non protegge la vostra salute. Seguire poche regole comprovate per prevenire l’influenza renderà inutile la necessità di utilizzare Tamiflu o qualsiasi vaccino.
• Eliminare lo zucchero dalla dieta.
• Ottenere una giusta quantità di sonno.
• Mangiare aglio regolarmente.
• Consumare olio di fegato di merluzzo o di pesce di alta qualità quotidianamente (nel periodo invernale).
• Lavarsi regolarmente le mani.
• In caso di sintomi influenzali inserire 3-4 gocce di acqua ossigenata nelle orecchie.
http://usatoday30.usatoday.com/news/health/2007-11-25-tamiflu-brain_N.htm