Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

11-10-2015

Purtroppo, per molti, questa notizia non rappresenta una novità: nuove evidenze scientifiche avrebbero dimostrato la correlazione tra alcuni tipi di radiazioni prodotte dai dispositivi wireless (come smartphone e router) e diversi disturbi al nostro organismo. E il cancro è il più grave tra questi. Igor Yakymenko, dottore presso l’Istituto di Oncologia e Radiobiologia di Kiev, in Ucraina, insieme al suo team ha raccolto i risultati di circa 100 ricerche scientifiche volte a studiare gli effetti delle radiazioni da radiofrequenza a bassa intensità sulle cellule degli esseri viventi: “Questi dati”, ha spiegato l’autore dello studio “sono un chiaro segno del rischio reale che questo tipo di radiazioni pone alla salute umana”. Tecnicamente, le radiazioni produrrebbero un fenomeno, nominato “stress ossidativo”, che darebbe luogo alla produzione di radicali liberi. I disturbi collegati a questo fenomeno sono diversi: dal mal di testa, all’affaticamento, ma anche forme di irritazione cutanea. Gli effetti più gravi sarebbero l’insorgenza di malattie degenerative come il cancro. Tale stress ossidativo sarebbe stato individuato dai ricercatori in 93 studi sui 100 esaminati. L’articolo di Yakymenko e dei suoi colleghi, sottolinea come i radicali liberi vengano prodotti inseguito alle aggressioni ambientali subìte dall’organismo, fra cui rientrerebbero proprio le radiazioni da dispositivi wireless.“In conclusione”, spiegano gli scienziati, “le nostre analisi dimostrano che le radiazioni a bassa intensità sono degli agenti ossidativi significativi per le cellule viventi, con un elevato potenziale patogeno”.
Il New York Daily ha ripreso la ricerca e ha sottolineato alcuni aspetti particolarmente significativi, come la correlazione tra l’insorgere dei disturbi e i tempi di utilizzo dei cellulari. E fa qualche esempio: se si telefona per 20 minuti con il cellulare ogni giorno per cinque anni, il rischio di vedersi diagnosticare un determinato tipo di tumore al cervello verrebbe addirittura triplicato; usarlo invece per un’ora al giorno, per quattro anni, moltiplicherebbe questa possibilità tra le 3 e le 5 volte rispetto alla media. I dati della ricerca riguardano soprattutto “gli adulti che hanno utilizzato telefoni cellulari per 10 anni al massimo. La situazione potrebbe essere drammaticamente diversa per i bambini che usano questi dispositivi nella propria infanzia, quando cioè la loro biologia è molto più sensibile a fattori di rischio”. Il consiglio di Yakymenko è ovviamente quello di utilizzare questi dispositivi e impianti senza mai eccedere, prendendo tutte le precauzioni possibili: spegnere il wi-fi di casa quando non viene utilizzato, per esempio; oppure utilizzare le cuffie quando si parla al cellulare per lunghi periodi. Quello dei ricercatori ucraini è solo l’ultimo di una serie di studi scientifici sulla pericolosità delle radiazioni emesse dai dispositivi mobili. Per concludere, l’uso di questi dispositivi è stato inoltre collegato anche ad altre patologie, come la disfunzione erettile.

 

http://gadgets.ndtv.com/science/news/wireless-devices-may-cause-cancer-study-719849

http://informahealthcare.com/doi/abs/10.3109/15368378.2015.1043557

http://www.nydailynews.com/life-style/health/cellphone-radiation-cancer-study-article-1.2308509

11-10-2015

Il governo degli Stati Uniti afferma che sta cercando di affrontare il problema delle malattie a trasmissione alimentare. Allora perché raccomandare farmaci che possono effettivamente mettere i suoi cittadini a maggior rischio per avvelenamento da cibo? I farmaci anticolesterolo rendono più vulnerabili alle infezioni batteriche, come da Escherichia coli e salmonella. Un recente studio dimostra che il farmaco simvastatina, (venduto sotto i nomi Simvacor o Zocor), che il governo suggerisce come un mezzo per abbassare i livelli di colesterolo, in realtà indebolisce il sistema immunitario. Secondo Alliance for Natural Health: “Il farmaco ostacola la capacità delle cellule immunitarie del corpo di uccidere gli agenti patogeni, e aumenta la produzione di citochine, che attivano e sostengono l’infiammazione”.

 

http://www.anh-usa.org/statin-drugs-open-us-up-to-foodborne-illnesses/

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19892847

Domenica, 11 Ottobre 2015 16:11

MANGIARE OGM SENZA SAPERLO.

11-10-2015

La Soil association, associazione del biologico britannica, rivela che i supermercati e la grande distribuzione inglese sta ingannando i propri clienti, riempiendo gli scaffali ed i propri magazzini di cibo proveniente da animali alimentati con soia e mais OGM. Secondo una ricerca effettuata dalla Soil Association, gli OGM entrano in Inghilterra "di nascosto", ovvero sotto forma di mangimi per quegli allevamenti che producono insaccati di suino, latte e latticini. Infatti, rivela la ricerca, circa il 60% del mais e il 30% della soia usata come alimento negli allevamenti sono OGM.
Ed è per questo che anche se in piccole quantità, l'OGM può insinuarsi tranquillamente nel latte e nei suoi derivati, e nella carne animale che viene consumata quotidianamente e questo, denuncia la Soil association, in contraddizione con quanto assicurato dalla Defra, l'organismo ministeriale che si occupa, fra le altre, anche di igiene alimentare. E siccome non vi è nessun provvedimento che richieda di segnalare se gli animali siano stati o meno allevati con mangimi OGM, i consumatori avrebbero iniziato ad alimentarsi, senza essere avvertiti, con cibo transgenico. Di fronte ai molteplici rischi a cui incautamente si va incontro, la soluzione, suggeriscono, è quella di mangiare solo cibo biologico garantito.

 

http://www.nature.com/news/2004/040206/full/news040202-15.html

Domenica, 11 Ottobre 2015 06:35

LE STRAORDINARIE PROPRIETA’ DELLA CANNELLA.

11-10-2015

La cannella (Cinnamomum cassia) è un albero originario di Ceylon, Sri Lanka e India. La parte utilizzata della pianta per l’estrazione di olio essenziale, è costituita dalla corteccia del fusto e dei rami, privata delle parti più esterne e superficiali, liberata dal sughero e dalla maggior parte della corteccia primaria mediante raschiamento ed essiccata. La cannella mostra un’azione antibatterica e antifungina, promuove i processi digestivi, favorendo lo svuotamento gastrico. Stimola, inoltre, l’appetito e protegge lo stomaco dai danni dell’iperacidità. Tra le numerose attività tradizionalmente attribuite a questa pianta troviamo digestiva, antispasmodica, carminativa, antidiarroica, antibatterica. Altri studi ne hanno evidenziato l’azione antiossidante, antipiretica e l’effetto inibente l’Helicobacter pylori.

MIGLIORAMENTO DEL METABOLISMO DEL GLUCOSIO E DEI PARAMETRI LIPIDICI

Nella cannella è stato identificato un polifenolo, il MHCP, a cui è stata attribuita la proprietà ipoglicemizzante. Il MHCP, infatti, mimando l'azione dell'insulina, oltre a lavorare in sinergia con essa, ne attiva i recettori. Dopo alcuni esperimenti in vitro e in vivo, sono state testate le proprietà ipoglicemizzanti della cannella nell'uomo. In uno studio 60 persone di mezz'età, 30 maschi e 30 femmine, con diabete di tipo 2, sono state divise in 6 gruppi. I gruppi 1, 2 e 3 consumarono rispettivamente 1, 3 o 6 g al giorno di cannella, mentre ai gruppi 4, 5, 6 fu assegnato un placebo. Dopo 40 giorni i 3 gruppi che avevano assunto cannella mostrarono la riduzione della media di glicemia a digiuno (18-29%), trigliceridi (23-30%), colesterolo LDL (7-27%) e colesterolo totale (12-26%). Nel gruppo placebo non furono osservati cambiamenti significativi. Gli autori concludono affermando che l'aggiunta di cannella alla dieta dei soggetti affetti da diabete di tipo 2 può diminuire i fattori di rischio associati a questa patologia e alle malattie cardiovascolari.
In un altro studio, pubblicato nel 2006 sull'European Journal of Clinical Investigation, a 65 soggetti con diabete che seguivano solo la dieta o assumevano farmaci orali (non insulina) sono stati somministrati estratto di cannella (equivalente a 3 g al giorno) o un placebo per 4 mesi. I livelli di glicemia a digiuno (misurati dopo 8 o più ore dall'ingestione di alimenti o bevande) diminuirono del 10% nei soggetti che avevano assunto estratto di cannella, ma rimasero invariati nel gruppo placebo.

ATTIVITA’ DIGESTIVA

L'azione sull'apparato digerente si manifesta con la sollecitazione dei recettori gustativi (palato, lingua) e olfattivi (mucosa nasale), la secrezione salivare, gastrica ed enterica, migliorando i processi digestivi. Anche l'azione antispasmodica sulla muscolatura liscia partecipa all'azione digestiva.

AZIONE BATTERICIDA E ANTIFUNGINA

I primi studi sul potere battericida della cannella risalgono al 1887. Chamberland ne individuò la capacità di eliminare i patogeni, o di inibirne la replicazione, senza interferire negativamente con la flora saprofitica e simbiontica dell’intestino. Studi recenti in vitro hanno dimostrato la sua capacità di inibire lo sviluppo dell’Helicobacter pylori, responsabile di gastriti e ulcere.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16634838

http://care.diabetesjournals.org/content/26/12/3215.abstract

Domenica, 11 Ottobre 2015 06:33

VACCINI E MAFIA SANITARIA.

11-10-2015

Vi siete mai chiesti perché alcuni medici sono così rabbiosamente a favore della promozione vaccinale? Oppure, non avete mai considerato questo aspetto? La risposta è semplice: le aziende farmaceutiche pagano i medici per promuovere i vaccini e parlare del “problema”. Oltre al denaro che viene dato ai medici, è possibile considerare altri modi in cui Big Pharma utilizza il proprio denaro. Ecco alcuni esempi:

1. Julie Gerberding, ex capo del Centers for Disease Control, ha aperto la strada per l’approvazione finale del vaccino Gardasil di Merck, garantendo miliardi di profitti per il suo futuro datore di lavoro. Infatti, dopo la sua permanenza presso il CDC, è diventata Presidente della divisione vaccini di Merck Pharmaceuticals. Sono certo di aumentare il vostro mal di stomaco, ricordando che questa persona è colei che aveva tassativamente negato una correlazione autismo vaccinazioni. Julie Gerberding è colei che disse che il caso di Hannah Poling era “raro”, mentre sappiamo che in altri 83 bambini è accaduto lo stesso danno biologico. Julie Gerberding è colei che disse che quello che è successo ad Hannah Poling non deve essere generalizzato a dei bambini “normali”. Julie Gerberding è colei che disse di aver “guardato e riguardato ”e non trovava un legame tra vaccini e autismo. Julie Gerberding difendeva solo la sua poltrona. Ora negli Stati Uniti vogliono portarla di fronte al Congresso (l’equivalente del nostro Parlamento) per sottoporla a dichiarazioni giurate in merito a tutto ciò che è stato rivelato in merito al legame tra autismo e vaccini.

2. Dr. Paul Offit è spesso presente sui media statunitensi come informatore nella promozione dei vaccini. È un dato di fatto, che egli afferma che i bambini possono tranquillamente prendere fino a 10.000 vaccinazioni in completa sicurezza. SCANDALOSO!!!

3. Dr. Andrew Wakefield ha identificato il virus del morbillo nell’intestino di bambini che erano anche autistici. Come ricompensa, questo medico è stato radiato dall’ordine. La sua reputazione professionale era destinata ad essere distrutta. Infatti, dal sito web Child Health Safety è possibile leggere i dettagli in merito a come la Merck agisce per rovinare la carriera ai medici che minacciano i profitti vaccinali. Essi dicono: “le prove ora disponibili on-line presso la biblioteca Universitaria della California mostrano che il gigante farmaceutico Merck svolge un’azione sistematicamente mirata a produrre una ’lista’ di medici da screditare, neutralizzare o distruggere perchè critici sulla sicurezza ed efficacia dei farmaci di Merck”. Addirittura in un memoriale è dichiarato: “potremmo aver bisogno di cercarli e distruggerli dove vivono”. Se questa non è mafia farmaceutica, quale altro termine può essere utilizzato?

Un esempio commovente di etica [mafia] farmaceutica è stato riportato recentemente dalla Francia. Medici troppo critici nei confronti di un certo farmaco ricevettero “piccole bare” di avvertimento al proprio domicilio da parte delle case farmaceutiche. Penso che i genitori vogliono semplicemente crescere i propri figli sani e ricevere risposte dirette dai loro pediatri, dalle Istituzioni Sanitarie nazionali e mondiali, dal CDC e dalla FDA. Pensate che il vostro medico crede realmente in ciò che racconta in merito ai vaccini? Allo stato attuale, la maggior parte medici nega che i vaccini hanno un ruolo determinante nel causare danni e nell’escalation di autismo. Di certo un medico vaccinatore non cercherà mai la verità se è pagato per non cercarla e non ammetterà mai l’evidenza se è pagato per non ammetterla.

Domenica, 11 Ottobre 2015 06:32

AVENA: CEREALE ANTICOLESTEROLO.

11-10-2015

Il dottor James Anderson, dell'Università del Kentucky negli Stati Uniti, stava lavorando su un gruppo di pazienti diabetici nel tentativo di stabilire l'esistenza di un cereale in grado di regolare il livello di zucchero nel sangue. Nel corso delle sue ricerche scoprì che quando i pazienti mangiavano farina di avena, non solo miglioravano i livelli dello zucchero nel sangue, ma si abbassava perfino il valore del colesterolo. In seguito a ulteriori approfondimenti, si giunse alla conclusione che responsabile di tale effetto era la parte di crusca presente nei fiocchi d'avena. La fibra solubile che costituisce la crusca d'avena ha la proprietà di assorbire gli acidi biliari che si trovano nell'intestino e di farli evacuare dall'organismo insieme alle feci.
Gli acidi biliari si formano nel fegato utilizzando, tra l'altro, il colesterolo presente nel sangue, ed entrano nell'intestino insieme alla bile. Generalmente, la maggior parte di essi viene riassorbita nell'ileo (una delle tre parti di cui si compone l'intestino tenue), e ritorna nel sangue, dove diventa l'elemento base per la produzione di colesterolo. La crusca d'avena, assorbendo gli acidi biliari e favorendone l'eliminazione con le feci, obbliga l'organismo ad aumentare la produzione di acidi biliari, necessari per il processo digestivo; per farlo è costretto a utilizzare il colesterolo presente nel sangue e di conseguenza il tasso di quest'ultimo diminuisce. Perciò, il consumo di fiocchi d'avena integrali (cioè con la crusca) è un eccellente sistema per ridurre il colesterolo.

09-10-2015

Discutere su chi debba lavare i piatti è un’abitudine in molte case. Dagli studenti universitari alle coppie consolidate, molti cercano di evitare il rito di fine pasto, spesso “rifilandolo” a chi non è abbastanza veloce a trovare una scusa. Eppure, anche se la tentazione di lasciare i piatti sporchi nel lavandino fino al giorno successivo è forte, secondo la scienza sfregare pentole e sciacquare bicchieri riduce lo stress e aumenta il benessere. Lo sostiene un gruppo americano della Florida State University, che ha pubblicato uno studio su Mindfulness. I ricercatori – riferisce il Daily Mail – hanno chiesto a 51 studenti di lavare 18 piatti ciascuno dopo aver letto un testo. A metà di loro è stato assegnato un passaggio che descriveva l’esperienza sensoriale che stavano per vivere, in modo da aumentare la concentrazione sul compito che avrebbero eseguito, mentre gli altri, che sono serviti da gruppo controllo, hanno letto un estratto di tecniche del lavaggio dei piatti. Gli scienziati hanno poi chiesto ai ragazzi di valutare l’esperienza e hanno trovato che i livelli di stress erano scesi del 27% nel primo gruppo, mentre era salita del 25% l’ispirazione. Nel gruppo di controllo non sono stati registrati cambiamenti significativi.

 

http://www.dailymail.co.uk/health/article-3253975/Stressed-work-need-relax-dishes-Daily-chores-reduce-nervousness-improve-wellbeing.html

http://link.springer.com/article/10.1007/s12671-014-0360-9

09-10-2015

La perdita di memoria lieve non è un normale processo di invecchiamento. L’invecchiamento, di per sé, non è la causa della cosiddetta “smemoratezza“. Un nuovo studio ha rilevato che anche vuoti di memoria lieve sono causati da lesioni cerebrali identiche a quelle associate alla malattia di Alzheimer e altre demenze. I ricercatori hanno scoperto che negli ultimi 4-5 anni della propria vita, la memoria degli anziani ha mostrato un calo molto rapido. Il rapido declino è risultato essere collegato a lesioni patologiche. Gli anni precedenti hanno evidenziato un calo molto più graduale, da considerare il risultato effettivo del normale invecchiamento. Secondo Newswise: “Riconoscere che i primi cambiamenti nella memoria sono correlati alla patologia di Alzheimer può portare ad una diagnosi precoce e sarà fondamentale per instaurare un trattamento in grado di alterare il corso patologico della malattia“.

 

http://www.newswise.com/articles/view/568443/?sc=rsmn&utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+NewswiseMednews+%28Newswise%3A+MedNews%29

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20844243

 

08-10-2015

Uno studio di 12 settimane effettuato recentemente a Londra ha coinvolto 58 diabetici di tipo 2 con emoglobina A1c (HbA1c) a livelli superiori al 7 per cento. L’emoglobina A1c è un indicatore a lungo termine del controllo glicemico nei pazienti diabetici. Dopo 12 settimane di assunzione di 2 grammi di cannella al giorno, i soggetti in studio avevano dei valori di HbA1c significativamente più bassi, così come in modo significativo la pressione sanguigna (pressione sistolica e diastolica). La conclusione dei ricercatori: “L’assunzione di 2 g di cannella per 12 settimane riduce significativamente l’HbA1c, SBP e DBP nei pazienti con diabete tipo 2 scarsamente controllato. La supplementazione con cannella potrebbe essere considerata come opzione aggiuntiva per regolare il glucosio nel sangue e livelli di pressione arteriosa con farmaci convenzionali nel trattamento del diabete mellito di tipo 2“.

 

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1464-5491.2010.03079.x/abstract

08-10-2015

La sindrome dell’ovaio policistico, con il suo corredo di acne, aumento dei peli e alterazioni ormonali, può dipendere da come si mangia. E’ la conclusione a cui sono giunti uno studio coreano e uno britannico: le ricerche ipotizzano che la vera causa della sindrome possa essere la resistenza all’insulina, provocata da una dieta sbilanciata, ricca di zuccheri raffinati, e da una scarsa attività fisica. Secondo gli scienziati, dunque, mangiare in modo corretto (bilanciando le proteine e i carboidrati) e fare sport tre volte la settimana potrebbe essere la soluzione per curare il problema.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Int+J+Gynaecol+Obstet+2001+Sep%3B74(3)%3A261-267

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Clin+Endocrinol+(Oxf)+2001+Aug%3B55(2)%3A191-9

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