Martedì, 18 Marzo 2014 17:08

GLI ORMONI DELLO STRESS

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Il momento critico nella risposta allo stress si presenta quando le ghiandole surrenali iniziano a rilasciare gli ormoni dello stress. Ce ne sono di due tipi, le catecolammine e il cortisolo, entrambi strettamente legati al gruppo sanguigno. Reagendo allo stress, le ghiandole surrenali immettono in circolo due catecolammine: l’epinefrina, più nota come adrenalina, e la norepinefrina, detta anche noradrenalina. Entrando nella circolazione sanguigna queste due potenti sostanze chimiche innescano immediatamente una catena di fenomeni fisiologici: aumenta il ritmo cardiaco, sale la pressione sanguigna, calano le capacità digestive e crescono eccitazione e attenzione, in conseguenza di uno spostamento complessivo delle risorse personali verso la lotta, la fuga, l’azione o qualche altra forma di attività fisica.  Il cortisolo è invece un ormone metabolico che ha il compito di demolire i tessuti muscolari per convertire rapidamente le proteine in energia. Le ghiandole surrenali di fronte a una situazione traumatica, immettono in circolo consistenti quantitativi di cortisolo: ciò succede, per esempio, per esposizione al freddo, alla fame, alle emorragie, alle operazioni chirurgiche, alle infezioni, alle ferite, al dolore e persino in seguito a un’attività fisica eccessivamente intensa. L’aumento della concentrazione di quest’ormone nell’organismo è innescato anche dagli stress emotivi e psicologici. Senza cortisolo non potremmo sopravvivere, dal momento che è grazie a esso che siamo capaci di trovare la via per districarci da situazioni pericolose. Però è un’arma a doppio taglio: se ai giusti livelli riduce le infiammazioni, attenua le tendenze allergiche e aiuta a guarire danni a tessuti o ferite, a livelli eccessivi provoca l’effetto contrario. Così ulcere, pressione sanguigna elevata, malattie cardiache, perdita di tono muscolare, invecchiamento della pelle, aumento del rischio di fratture ossee e insonnia sono solo alcune delle conseguenze più comuni di un’intossicazione da cortisolo. Se poi la sovrapproduzione di cortisolo diventa cronica, allora viene gravemente danneggiato anche il sistema immunitario e l’organismo diventa estremamente vulnerabile alle infezioni virali. Alti livelli di cortisolo sono responsabili dell’annebbiamento mentale durante la giornata, conosciuto anche come disfunzione cognitiva diurna. E’ noto d’altronde che i soggetti affetti da morbo di Alzheimer e demenza senile presentano livelli di cortisolo cronicamente elevati.

Letto 705 volte Ultima modifica il Venerdì, 10 Luglio 2020 11:15
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