Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Lunedì, 10 Ottobre 2016 07:09

TENDINITE: 8 RIMEDI NATURALI PER CURARLA.

10-10-2016

1. CURCUMA

Il principio attivo di questa pianta è la curcumina, una sostanza che ha dimostrato di avere un grande potere antinfiammatorio al pari dell’idrocortisone e del fenilbutazone, ma naturalmente senza gli effetti collaterali che possono comportare questi 2 potenti farmaci.
Controindicazioni: non è consigliato l’uso alle donne in stato di gravidanza e alle persone che soffrono di ulcera, calcoli biliari e ostruzione del dotto biliare.

2. ZENZERO

E’ un potente antiossidante e antidolorifico, agisce inibendo sostanze chimiche infiammatorie chiamate prostaglandine e leucotrieni. La sua azione antidolorifica è possibile in quanto inibisce i segnali di dolore che vengono trasmessi ai centri nervosi.
Controindicazioni: si sconsiglia l’uso per le persone malate di cistifellea.

3. PEPE DI CAYENNA

E’ un ottimo antidolorifico grazie ai suoi componenti, in particolare il suo contenuto di capsaicina. L’azione antidolorifica si ottiene utilizzando la cayenna per uso topico cioè per contatto, sotto forma di crema. Dopo una prima sensazione di dolore, dovuto ad un aumento della circolazione, si ha un sollievo. Può essere assunto anche come antiossidante per ingestione a capsule.
Controindicazioni: dopo l’uso, lavarsi bene le mani prima di toccarsi parti sensibili (occhi, naso, bocca).

4. SALICE

Il salice è una pianta che può avere un blando effetto antidolorifico dovuto alla presenza nei suoi componenti (foglie, corteccia) di salicilato.

5. LIQUIRIZIA

Ottimo antinfiammatorio, si comporta come un corticosteroide, che è una sostanza prodotta dal corpo umano inibitrice di radicali liberi responsabili dello stato infiammatorio.
Controindicazioni: si sconsiglia l’uso alle donne in gravidanza, persone con problemi cardiaci, epatici, diabete, ipertensione, reni e tiroide.

6. BOSWELLIA

E’ una pianta originaria del Pakistan che ha potenti proprietà analgesiche e antinfiammatorie.

7. ARTIGLIO DEL DIAVOLO

Pianta africana la cui radice è adoperata molto in Europa come antidolorifico e antinfiammatorio.
Controindicazioni: può presentare effetti collaterali se usato da persone affette da ulcera gastrica o duodenale.

8. MENTA PIPERITA

Questa pianta contiene mentolo e olio aromatico. Può utilizzarsi come antidolorifico in quanto funziona come una sostanza che provoca un’irritazione per curarne un’altra; precisamente usando la menta si avverte una sensazione di freddo che allevia il dolore.
Controindicazioni: alcuni soggetti possono presentare allergie cutanee alla menta piperita.

ULTERIORI CONSIGLI UTILI CONTRO LA TENDINITE

Se la tendinite continua a dare disturbi e nei casi in cui:

1. il dolore persiste intensamente dopo circa 3 giorni di cure;
2. i movimenti delle parti interessate sono fortemente inibiti;
3. nonostante 3 giorni di riposo non si nota alcun miglioramento;

é consigliabile rivolgersi ad un medico o comunque ad una struttura sanitaria. Un ulteriore consiglio per la cura del dolore è quello di trattare la parte interessata da tendinite raffreddandola con ghiaccio per 15-20 minuti almeno 3-4 volte al giorno. Infine è da ricordare l’azione antinfiammatoria delle proteasi. Fonte di proteasi naturali sono la papaia e l’ananas.

10-10-2016

Ogni volta che si parla di abolire l’obbligo vaccinale, si finisce sempre a discutere come se si volessero abolire le vaccinazioni, ma abolire l’obbligo, non significa vietare qualcosa, ma semmai restituire la facoltà di scelta. Lo scopo della libertà di scelta, è quello di garantire ai genitori una corretta informazione al fine di poter scegliere liberamente e consapevolmente sulla salute dei propri figli. Venendo a meno l’obbligo vaccinale, si rende necessaria la promozione di una campagna di informazione scientificamente e deontologicamente corretta per una scelta consapevole. E’ forse questa informazione che si teme di dare? Si teme forse che le informazioni non siano tali da confutare i dubbi dei genitori? Dopo tanto discutere, mi viene da pensare che forse il punto sia proprio questo: fornire l’informazione, la documentazione, le prove, tali per le quali ogni genitore senta di fare la cosa giusta nel sottoporre il proprio figlio alle vaccinazioni. Andando a curiosare sul portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, scopriamo quanto il tema del superamento dell’obbligo vaccinale sia in realtà un tema ampiamente condiviso. Dallo stesso portale, possiamo apprendere che: "Sospendere l’obbligo di vaccinazione non significa necessariamente smantellare il sistema vaccinale, ma iniziare ad affrontare il problema del divario tra vaccinazioni obbligatorie, facoltative e raccomandate nell’ambito di un nuovo tipo di percorso". Leggendo le varie osservazioni, possiamo notare come già dal 2006, questa “strada” fosse condivisa da fonti istituzionali.A questo punto mi chiedo, dopo 10 anni, cosa impedisca d’intraprendere questa strada a livello nazionale. Forse c’è in gioco ben più che la semplice libertà di scelta, forse a qualcuno fa comodo così, mi vien da pensare…
D’altronde quella dell’obbligo è da sempre la scelta più facile (per loro) e nascondendosi dietro l’obbligo, ci si può permettere ad esempio, di non distribuire i bugiardini dei vaccini, come prassi, insieme alla lettera d’invito dell’Asl. Voi prendereste un medicinale senza leggere il bugiardino? Eppure con i vaccini si fa, ed alcuni genitori, affermano che dietro esplicita richiesta, hanno sì ricevuto i bugiardini, ma in lingue diverse dall’italiano. Sempre sul tema dell’obbligo, ribadisce il concetto il Prof. Tridente, ex Direttore di Immunologia all’Università di Verona, facendo anche riferimento ad un’indicazione europea che invitava gli stati membri a rendere facoltative tutte le vaccinazioni a partire dal 2010. E’ infatti interessante osservare come si comportano a proposito le altre nazioni, comprese quelle europee, di cui la maggior parte non ha l’obbligo. Attualmente, alle regioni è data facoltà di decidere la “strategia” vaccinale: ricordo che in Veneto è in vigore la legge sulla sospensione dell’obbligo vaccinale. I dati raccolti nel Veneto, dimostrano come questa scelta sia funzionale. Se tutti siamo d’accordo sulla libertà di scelta, qual è l’ostacolo che non riusciamo a passare? Di cosa si ha realmente paura? E’ importante notare che: in caso di pandemie l’obbligo viene ripristinato. Forse, senza obbligo, ci sarebbero più cose da garantire, come per esempio, una serie di controlli sul bambino prevaccinazione, come riporta fra l’altro, la Corte Costituzionale con sentenza 258 del 20-23/6/1994 ove dice espressamente che è “necessario porre in essere una complessa e articolata normativa di carattere tecnico che individui esami chimico-clinici idonei a prevedere e prevenire possibili complicanze da vaccinazione”. Riporto due estratti:
“In questa prospettiva e per quanto innanzi premesso, emerge come le esigenze cautelative sottolineate dal Pretore già trovino un primo livello di risposta nella doverosità dell’osservanza, in sede di attuazione ed esecuzione del trattamento obbligatorio, di quelle <<cautele o modalità che lo stato delle conoscenze scientifiche e l’arte prescrivono in relazione alla sua natura>>, e la cui violazione fonda appunto la tutela aquiliana ex art. 2043 cit.”.
“Tuttavia il Pretore, evidentemente, ritiene necessaria una più puntuale ed espressa prescrizione di siffatte cautele mediante la previsione e specificazione a livello normativo dei singoli accertamenti preventivi idonei a ridurre, se non ad eliminare radicalmente, il rischio, che peraltro egli stesso riconosce percentualmente modesto, di lesioni alla integrità psico-fisica per complicanze da vaccino”.

- Si può “imporre” l’esavalente ( 6 vaccini ) a fronte dei 4 obbligatori.
- Si possono evitare di dare spiegazioni dettagliate ai genitori (esempio bugiardini).
- Si possono evitare di fare esami preventivi al fine di ridurre il rischio di reazioni avverse.

Dovrebbe essere doveroso per ogni medico porsi la domanda se l’attuale approccio vaccinale, di un paese industrializzato, sia corretto o se non sia ora più saggio pensare di potenziare l’immunità aspecifica, al posto di quella specifica, impostando eventualmente una scheda vaccinale strettamente individualizzata in base alle caratteristiche personali e socio familiari del bambino e che tenga anche conto delle più recenti ricerche immunologiche. Certo questo potrebbe voler dire rendere effettivamente disponibili le singole dosi da vaccino, in modo tale che se per esigenze dovessi fare il vaccino antimorbillo a mio figlio, potrei evitare di somministrargli anche l’antiparotite e rosolia. Oppure potrei decidere di fare il dosaggio ematico degli anticorpi contro il tetano e scoprire, magari, che mio figlio ha un tasso di anticorpi antitetanici superiore alla soglia considerata protettiva dalla letteratura scientifica, cosa che rende di fatto inutile la vaccinazione tetanica, se non pericolosa per via del rischio di iperimmunizzazione. E’ questo che significa libertà di scelta. Significa anche il poter scegliere il percorso più adatto per il proprio figlio, studiato con il proprio medico, e non adottare una strategia di vaccinazione di massa, che di fatto considera ogni bambino uguale all’altro. Potrebbe anche voler dire fare un vaccino alla volta, rispettando i tempi tra una somministrazione e l’altra, in modo da valutare eventuali effetti negativi ed interrompere il piano vaccinale. Come detto in precedenza, in questo momento, alle regioni è lasciata facoltà di decisione. Abbiamo visto sopra l’esempio del Veneto: in Lombardia, ad esempio, l’obbligatorietà permane, ma è previsto il dissenso informato: è sparita la coercizione, la segnalazione automatica al tribunale dei minori, e non è più prevista la sanzione amministrativa. Alcuni diranno che praticamente l’obbligo non sussiste più: ma se non c’è obbligo, perché mai dovrei firmare una carta in cui dichiaro di non voler vaccinare mio figlio? E soprattutto: è possibile che in entrambi i casi, sia che vaccino o che non vaccino, devo firmare l’assunzione di responsabilità? E lo Stato quando si assume le proprie?

Lunedì, 10 Ottobre 2016 07:06

3 RIMEDI NATURALI PER LE LABBRA SCREPOLATE.

10-10-2016

Con l’approssimarsi delle basse temperature si avvicina anche il nemico di tutte le donne (e anche di molti uomini): la lebbra screpolate. Vediamo insieme prima cosa non fare e poi alcuni rimedi naturali per intervenire.

COSA NON FARE                                      

Sono tre le cosa che assolutamente non dovete fare.

1. Non leccatevi le labbra. Quando abbiamo le labbra screpolate la cosa più naturale da fare è passarci sopra la saliva. Giusto? Sbagliato. In realtà, malgrado il sollievo temporaneo, questo peggiorerà la situazione. Quando la saliva si asciuga, infatti, le labbra saranno più disidratate di prima.
2. Non staccate le pellicine. Non mordicchiate le pellicine, non toglietele con le mani, né con qualche altro aggeggio. La pelle delle vostre labbra è molto delicata: se strappate via la pelle, rallenterete il processo di guarigione e causerete ancora più irritazione.
3. Tenere le labbra troppo scoperte. Non lasciate le vostre labbra per troppo tempo alla mercé degli agenti atmosferici. Sole, vento e freddo le asciugheranno, peggiorando ancora la situazione: ricordate sempre di portarvi dietro una sciarpa, anche leggera.

RIMEDI NATURALI

MIELE

Il miele è un tonico e un lenitivo, ha proprietà antibiotiche, emollienti ed è molto nutriente per la pelle. Come usarlo per le vostre labbra screpolate? È molto semplice. Mischiatene un pò con un cucchiaino di zucchero di canna. Sfregate delicatamente questa mistura sulle labbra, una volta alla settimana. In questo modo ridurrà le pellicine sulle vostre labbra, reidratandole. Questo scrub levigante può essere realizzato anche sostituendo il miele con olio d’oliva, olio di cocco o burro di karité.

OLIO D’OLIVA

A proposito di olio, possiamo preparare un impacco nutriente con questi ingredienti:

• Miele, un cucchiaino.
• Yogurt bianco, un cucchiaino.
• Olio extravergine d’oliva (o un altro olio biologico), 5 gocce.

Mescolate il tutto e applicate alle labbra per 10-15 minuti. Poi, risciacquate.

CETRIOLO

Un altro prodotto naturale per alleviare il problema è il cetriolo, che ha proprietà lenitive e rigeneranti. Tagliatene una fetta e strofinatela delicatamente sulle labbra. Lasciate agire per una decina di minuti: il succo reidraterà e guarirà le screpolature e le piccole ferite. Ripetete l’operazione per quattro volte al giorno: la mattina, prima di uscire di casa, prima dei due pasti (pranzo e cena) e infine prima di mettervi a letto.

Lunedì, 10 Ottobre 2016 07:04

I 10 STRAORDINARI BENEFICI DEL TE’ VERDE.

10-10-2016

Il tè verde è molto più di una semplice bevanda. Può essere considerato come un vero e proprio medicinale naturale. Le popolazioni del Giappone lo sanno bene e da secoli lo utilizzano per via delle sue proprietà benefiche, che nel corso degli anni hanno ricevuto sempre più conferme da parte della scienza. Questa preziosa bevanda può essere gustata calda in inverno e fredda o tiepida durante la stagione estiva. Per preparare un buon infuso di tè verde, versate uno o due cucchiaini delle sue foglie in una tazza d’acqua bollente, lasciate riposare per cinque minuti e filtrate. Per raffreddare più rapidamente la bevanda, ricorrete a cubetti di ghiaccio. Il tè verde presenta un contenuto di caffeina inferiore rispetto al tè nero o al caffè. Scopriamo alcuni dei suoi principali benefici per la salute.

1. ANTIBATTERICO NATURALE

Il tè verde è un antibatterico naturale. La sua azione riguarda soprattutto la bocca e i denti. Le sostanze contenute nel tè verde sono in grado di contrastare l’azione di uno dei batteri presenti nel cavo orale, lo Streptococcus mutans. Studi scientifici hanno confermato l’azione benefica del tè verde contro i batteri che possono causare problemi dentali. Bere tè verde potrebbe aiutare a prevenire la carie.

2. ANTIOSSIDANTE

Il tè verde è un concentrato naturale di antiossidanti, tra i quali troviamo soprattutto polifenoli e bioflavonoidi. Gli antiossidanti sono necessari al nostro organismo per rallentare l’invecchiamento cellulare, favorire la rigenerazione dei tessuti e contrastare i radicali liberi, che possono essere responsabili delle malattie degenerative.

3. TUMORI DELLA PELLE

Secondo uno studio scozzese, il tè verde è in grado di proteggerci contro i tumori della pelle. I ricercatori hanno fatto in modo di estrarre dal tè una sostanza benefica in grado di colpire direttamente le cellule malate e di contrastare in modo efficace la malattia. Il composto chimico dall’azione soddisfacente viene chiamato EGCG (Epigallo-catechin-gallato).

4. DIMAGRIRE

Il tè verde è considerato un alleato benefico contro l’obesità e i chili di troppo. Gli esperti della Penn State University hanno identificato alcune sostanze in grado di portare ad una maggiore capacità dell’organismo di bruciare i grassi in eccesso e di ridurre l’assorbimento dei grassi introdotti con l’alimentazione.

5. ICTUS

Bere tè verde può contribuire a ridurre il rischio di ictus. Il merito è di composti come le catechine, una speciale categoria di potenti flavonoidi antiossidanti che aiutano a regolare la pressione sanguigna e a migliorare la circolazione. A parere degli esperti, per proteggersi dal rischio di ictus basta bere una tazza di tè verde al giorno.

6. CANCRO ALL’UTERO

Secondo uno studio condotto presso il dipartimento di Ostetricia e Ginecologia del Women’s Health Research del Meharry Medical College, alcune sostanze contenute nel tè verde possono contribuire ad inibire la proliferazione delle cellule tumorali nel fibroma uterino. Nelle volontarie a cui è stata somministrata una sostanza benefica contenuta nel tè verde, è stata osservata una riduzione significativa del peso e del volume dei tumori.

7. POLMONITE

Il consumo regolare di tè verde è in grado di ridurre il rischio di morire di polmonite, a parere degli esperti della Tohoku University Graduate School of Medicine. Secondo gli studi condotti dai ricercatori giapponesi, le donne che bevono 5 o più tazze di tè verde al giorno vedono ridotto del 47% il rischio di morire di polmonite. Alcune sostanze contenute nel tè verde sono infatti in grado di inibire lo sviluppo dei virus e dei microrganismi responsabili della polmonite.

8. DIABETE

Il consumo di tè verde potrebbe essere utile nella prevenzione del diabete. L’EGCG contribuisce a bilanciare i livelli degli zuccheri nel sangue. In questo modo l’organismo ha a disposizione maggiori energie per contrastare il senso di affaticamento. L’EGCG migliora l’utilizzo dell’insulina da parte del nostro corpo, evitando l’irritabilità e arginando il desiderio di compensare il senso di affaticamento con l’introduzione di cibi poco salutari.

9. COLESTEROLO

Bere tè verde contribuisce a regolare i livelli di colesterolo nel sangue. Le sostanze benefiche contenute in questa bevanda prevengono l’accumulo di colesterolo nelle arterie e l’insorgere di malattie cardiovascolari. Secondo una ricerca pubblicata tra le pagine del Journal of Biological Chemistry, il merito sarebbe ancora una volta dell’EGCG.

10. ABBRONZATURA
Buone notizie per chi ama l’abbronzatura. Secondo uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Pharmaceutical Development and Technology, il tè verde sarebbe in grado di proteggere la nostra pelle dagli effetti dannosi dei raggi UV. Il merito sarebbe da attribuire alle catechine, alcune delle sostanze benefiche contenute in questa bevanda.

Domenica, 09 Ottobre 2016 09:01

GIORNI FERTILI: TUTTI I MODI PER CALCOLARLI.

09-10-2016

Desiderate un bambino? A volte la cicogna tarda ad arrivare, ecco allora che può venire in aiuto il calcolo dei giorni fertili. Ci sono infatti alcune giornate in cui la donna è più fertile e di cui bisogna approfittare. Ogni donna durante il proprio ciclo mestruale ha dei giorni considerati più fertili. Anche ai fini di una futura gravidanza è molto importante conoscere le varie fasi di cui si compone oltre che tenere monitorata la propria durata (come sappiamo il ciclo che in teoria dovrebbe essere regolare ogni 28 giorni ha una durata variabile da donna a donna e può cambiare anche tra una fase della vita a un’altra). I giorni in cui la donna è maggiormente fertile sono quelli vicini all’ovulazione che è possibile calcolare in diverso modo per far aumentare la probabilità di rimanere incinta avendo dei rapporti sessuali mirati in questo periodo da considerare appunto più propizio. Fondamentale ricordare che anche i giorni immediatamente precedenti all’ovulazione sono potenzialmente fertili in quanto gli spermatozoi hanno la capacità di resistere vivi nel corpo della donna per qualche giorno in attesa che l’ovulo da “attaccare” sia pronto. In media ogni donna ha circa 5 giorni fertili ogni ciclo mestruale. Vediamo come possiamo capire quali sono.

TEMPERATURA BASALE

Molte donne in cerca di una gravidanza sperimentano il sistema della temperatura basale per individuare i propri giorni fertili. Consiste sostanzialmente nel misurare la propria temperatura al momento del risveglio ancora a letto e dunque prima di riattivare il corpo e intraprendere le normali attività. L’affidabilità di questo metodo, non certo precisissima, si basa sul fatto che nei giorni fertili il progesterone causa un lieve aumento di temperatura stimato in 0,2-0,5 gradi centigradi. Il rialzo dura fino all’arrivo del ciclo mestruale ma nel caso ci sia una gravidanza in corso rimane alto. La temperatura va presa ogni giorno alla stessa ora e nella stessa modalità prima di alzarsi dal letto e dopo aver dormito almeno 3 ore. Si può usare un termometro digitale o uno apposito per rilevale la corretta temperatura basale. Ho appena detto che questo metodo non è del tutto affidabile, ciò perché la temperatura corporea anche al risveglio può variare per motivi diversi (influenza, utilizzo di farmaci, stanchezza dalla serata precedente ecc.) dalla presenza di progesterone o da una gravidanza in corso. Di solito per avere un dato più attendibile si associa questa misurazione all’analisi del muco cervicale.

ANALISI DEL MUCO CERVICALE

L’analisi del muco cervicale o Metodo Billings prevede di monitorare i cambiamenti del muco che fuoriesce dalla vagina nel corso del tempo che intercorre tra un ciclo e l’altro. Queste variazioni, dovute agli ormoni femminili, sono molto utili per valutare i giorni fertili. Il periodo interessante è quello in cui il muco è filamentoso, elastico (si allunga tra due dita senza rompersi) e trasparente con una consistenza simile a quella dell’albume dell’uovo. L’analisi del muco va fatta ogni giorno prelevando un piccolo campione, magari con un piccolo pezzo di carta igienica e passarlo poi tra le dita per valutarne la consistenza. Per imparare ad utilizzare al meglio questo metodo ci vogliono un paio di cicli in cui dopo aver preso confidenza con le variazioni del muco nel corso del periodo ci si renderà conto meglio di quali sono i giorni migliori per tentare di rimanere incinta. Anche questo metodo ha dei limiti in quanto le variazioni di muco possono essere dovute anche ad altri fattori ad esempio le infezioni vaginali o si può confondere in alcuni casi con lo sperma se si è avuto da non troppo tempo un rapporto sessuale.

CALCOLATORI ONLINE

Esistono dei calcolatori online davvero semplici da utilizzare. E’ sufficiente infatti inserire la data dell’ultima mestruazione e la durata media del proprio ciclo per vedere indicati i giorni più fertili sul calendario. Questo sistema ovviamente va utilizzato solo in caso si cerchi una gravidanza e non al contrario per evitarla, si tratta infatti di un calcolo indicativo, soprattutto per quelle donne che non hanno un ciclo regolare.

STICK

Questo è senza dubbio il sistema più affidabile e comodo da utilizzare. In farmacia e parafarmacia vendono alcuni stick che sono in grado di stabilire, se messi a contatto con l’urina della donna, se si tratta di un giorno fertile o meno. Alcuni fanno vedere il risultato con una simpatica faccina che sorride se la risposta è sì oppure è vuota all'interno se è un no. Altri invece, più spartani ma ugualmente efficaci, danno il segnale positivo se compare o meno una riga sullo stick.

CALCOLATORI TASCABILI

Ormai esistono in commercio anche dei calcolatori elettronici che, sempre in base all’analisi dell’urina della donna, indicano quali sono i giorni più fertili direttamente sul proprio monitor. In realtà questi dispositivi vengono più spesso utilizzati come contraccettivi naturali piuttosto che da chi è a caccia di una gravidanza. Di solito le variazioni dei giorni vengono indicate con dei colori: rosso per attenzione giorno fertile, verde infertile. Leggete sempre bene il foglietto illustrativo che si trova nella confezione.

MONITORAGGIO DELL'OVULAZIONE TRAMITE ECOGRAFIE

Se si ha difficoltà a rimanere incinta il ginecologo potrebbe proporre un monitoraggio dell’ovulazione tramite ecografie ravvicinate. Questo sistema aiuta non solo a individuare i giorni fertili ma valuta anche eventuali problemi cercando terapia volte a migliorare la qualità dell’ovulazione. Le ecografie transvaginali si effettuano a partire da qualche giorno prima della probabile ovulazione e si continuano ad effettuare a distanza di pochi giorni l’una dall’altra per monitorare appunto tutto il processo. Ovviamente sarà in questo caso il ginecologo a consigliare le giornate migliori per rimanere incinta.

Ricapitolando i giorni fertili possono essere calcolati con:

• Temperatura basale.
• Analisi del muco cervicale.
• Calcolatori online.
• Appositi stick.
• Calcolatori tascabili (utili anche come contraccettivi naturali).
• Monitoraggio dell’ovulazione tramite ecografie.

CONSIGLI PER AUMENTARE LA FERTILITA’

Per aumentare la fertilità possono venire in aiuto alcuni cibi o integratori naturali. Sarebbe meglio invece abolire abitudini scorrette e poco sane come ad esempio quella di fumare o bere troppo alcol. Cibi e prodotti naturali che possono aiutare sono:

• Carote.
• Cavoletti di Bruxelles.
• Maca.
• Frutta secca.
• Pomodori.
• Cibi ricchi di vitamina C.
• Cibi ricchi di vitamine B.
• Cibi ricchi di zinco.
• Integratori (da assumere dopo aver sentito il parere di un esperto).

Sconsigliato invece:

• Fumare.
• Bere alcol.
• Mangiare cibo spazzatura.

 

09-10-2016

Molti pensano erroneamente che i brufoli siano un problema collegato essenzialmente all’età dell’adolescenza e dello sviluppo. Se da un lato è vero che la tempesta ormonale che colpisce i teenager può favorire la comparsa della cosiddetta acne giovanile e dei brufoli, dall’altro è possibile che questo inestetismo accompagni le persone predisposte per tutta la vita, o quasi. In aggiunta a ciò, non di rado, in momenti particolarmente stressanti oppure dopo aver mangiato determinati tipi di alimenti, un brufolo (oppure più di uno) può comparire sul viso dei malcapitati, rovinando anche l’aspetto delle pelli più morbide e lisce. Ma cosa si può fare per contrastare la comparsa dei brufoli o per eliminarli una volta che sono comparsi? Non finirò mai di ripeterlo: se avete uno o più brufoli sul viso o sul collo non dovete mai schiacciarli con le dita, perché oltre a peggiorare l’aspetto della pelle aggiungendovi gonfiore ed arrossamenti, finirete per favorire la comparsa di cicatrici che difficilmente andranno via. Inoltre schiacciare i brufoli con le dita (o peggio ancora con le unghie) facilita l’insorgenza di infiammazioni ed infezioni. Quindi è meglio evitare di toccare i brufoli appena spuntano.
Esistono dei rimedi naturali molto efficaci contro i brufoli, Il primo che vi consiglio è a base di aceto, un disinfettante naturale al 100 per cento e molto valido nei trattamenti anti-brufolo. Come si prepara? Vi basterà mischiare mezza tazza di aceto con un cucchiaio di sale. Aggiungete il tutto ad un litro di acqua. Per facilitare l’applicazione del prodotto potete metterlo in una bottiglia capiente, da shakerare prima dell’uso. Ogni giorno dovrete usare questo mix a base di aceto per sciacquare la pelle del viso ed in particolare le zone colpite dai brufoli. Se non siete predisposti alla comparsa dei brufoli ma ve ne è spuntato uno enorme sul viso non disperatevi, ma passate al contrattacco. Prendete un pomodoro molto maturo e tagliatelo a fettine. Prendete una fettina e applicatela sul brufolo, lasciandola in posa per un paio d’ore. Per tenerla ferma potete aiutarvi con una garza e dei cerotti. Se non avete un pomodoro a portata di mano potete fare la stessa cosa con uno spicchio d’aglio, da applicare direttamente sul brufolo, oppure con un batuffolo di cotone imbevuto in succo di limone appena spremuto. Per eliminare gli odori di aglio e di limone, ricordatevi di risciacquare la pelle con acqua tiepida mista ad aceto.

Domenica, 09 Ottobre 2016 08:57

5 COLAZIONI NATURALI PER INIZIARE LA GIORNATA.

09-10-2016

Iniziare la giornata con una prima colazione sana e nutriente è il modo migliore per sentirsi bene e svolgere al meglio le proprie attività. Ricordiamoci che i muscoli e il cervello hanno bisogno di energia, evitiamo quindi l’errore di trascurare quello che è veramente il pasto più importante della giornata. Ecco di seguito 5 idee sane per fare un carico di energia la mattina. Partiamo da una premessa: alla base della nostra prima colazione dovremmo cercare sempre di inserire frutta e cereali, per fare un bel carico di vitamine, fibre e sali minerali. Questo rende il pasto completo e bilanciato.

1. FRULLATO ENERGETICO

La prima alternativa che vi propongo è un bel frullato energetico e antiossidante. Da fare naturalmente con frutta fresca di stagione, in questo caso ho citato le albicocche, in altri periodi si possono sostituire con altri frutti che possono andar bene con lo zenzero. Servono: 4 albicocche, dell’acqua e un pezzettino di zenzero, da frullare insieme e consumare subito. Questa alternativa alla prima colazione è molto importante, perché ha in se beta-carotene, alfa-carotene, antiossidanti e potassio contro la ritenzione. Vicino, potete mangiare anche 4 mandorle, energizzanti e importanti da un punto di vista nutrizionale.

2. MUESLI TOSTATO

Ecco una colazione un pò più complessa, ma molto, molto completa. Con la ricetta di seguito, potete creare una buona dose di muesli, da conservare in dispensa e da mangiare quando volete. Ecco gli ingredienti:

• 4 tazze di avena;
• ½ tazza di crusca;
• ½ tazza di albicocche secche;
• ½ tazza di mandorle;
• ½ tazza di mirtilli secchi;
• ½ tazza di sciroppo d’acero;
• estratto di vaniglia.

Ecco come dovrebbe essere realizzato: mescolate insieme crusca e avena. Poi, aggiungere albicocche, mandorle e mirtilli. In un pentolino a parte, riscaldate sciroppo d’acero ed estratto di vaniglia, per meno di 5 minuti. Poi, versate con gli altri composti. Infornate per 20 minuti, fate raffreddare e conservate. Il composto dura per circa 2 mesi.

3. FRUTTA SECCA E SEMI OLEOSI

La frutta secca, come mandorle, noci e nocciole, lo sappiamo, ha un valore proteico ed energetico veramente alto. I pinoli, ad esempio, contengono oltre il 30% di proteine. Da consumare soprattutto di mattina, la frutta secca deve essere mangiata senza aggiunta di sali o zuccheri, non deve essere trattata, per evitare anche l’irrancidimento dei grassi sani contenuti in essa. In base alle necessità del nostro organismo, dovremmo consumarne una quantità discreta. Senza esagerare. Alcuni frutti secchi, infatti, sono veramente molto calorici. Possiamo anche aggiungere alla frutta secca la frutta fresca, come ad esempio, scegliere di consumare vicino a 3 noci, una mela. Nello specifico, questa colazione dà le energie sufficienti a chi pratica attività sportiva la mattina.

4. BEVANDA DI AVENA (O ALTRE BEVANDE VEGETALI) E FRUTTA

Un’altra ottima alternativa alla prima colazione può essere un bicchiere di bevanda d'avena con dentro della frutta di stagione a pezzi e cereali o, se vi piace, frutta secca. Una colazione abbondante di fibre e proteine, capace anche di abbassare il livello di colesterolo nel sangue.

5. CREMA DI RISO INTEGRALE CON GOMASIO

Ecco infine l’ultima alternativa proposta: crema di riso integrale con il gomasio. Il gomasio è un prodotto utilizzato nella cucina asiatica. È composto da sale marino e semi di sesamo tritati e tostati e, alcune volte, è arricchito da alghe. Attenzione, è abbastanza calorico, quindi deve essere usato con moderazione, ma possiede tutte le proprietà dei semi di sesamo.

08-10-2016

La filiale russa della “Greenpeace” ha pubblicato una lista nera di produttori di alimenti principali che utilizzano materiale OGM nella realizzazione dei suoi prodotti. Sono presenti sul mercato italiano ed i prodotti sono tra i più popolari in tutto il mondo. Ecco la lista nera dei fabbricanti che utilizzano materiali OGM:

1. Snickers – cioccolato.
2. Campbell – minestre.
3. Uncle Bens – riso, ketchup.
4. Lipton – tè.
5. Mars – cioccolato.
6. Twix – cioccolato.
7. Cadbury – cioccolato, cacao.
8. Ferrero – dolci.
9. Nestlè – cioccolato.
10. Nestlè – bevanda Nesquik.
11. Coca-Cola, Sprite, Fanta, Kinley – bevande analcoliche.
12. Pepsi – bevanda analcolica.
13. 7-Up – bevanda analcolica.
14. Heinz – ketchup, maionese, salse.
15. Nestlè – alimenti per l’infanzia.
16. McDonald’s – catena di fast food.
17. Kraft Foods – cioccolato, caffè, alimenti per l’infanzia.
18. Unilever – alimenti per l’infanzia.

Avvelenando Pasta e Pane dal 2004 ad oggi la vita media sana è crollata in Italia di almeno 10 anni (fonte Eurostat ufficiale) proprio, guarda caso, dall’anno in cui entrarono gli OGM negli alimenti.

Sabato, 08 Ottobre 2016 08:40

PROPRIETA' MEDICINALI DELLA CURCUMA.

08-10-2016

La curcuma è coltivata soprattutto in Asia dove il suo rizoma polverizzato viene utilizzato come pigmento ed aromatizzante in numerosi alimenti e condimenti, tra i quali il famoso curry. Per la Medicina Tradizionale Cinese la curcuma stimola le energie vitali del sangue, ha azione emmenagoga ed analgesica, viene utilizzata per trattare le dilatazioni dell'addome, l'amenorrea, il dolore addominale post-partum, ferite, carbonchio ed ittero. Nell'antica medicina tradizionale indiana, l'Ayurveda, la pianta aveva una grande importanza come antinfiammatorio e colagogo. In Indonesia è considerata dalla medicina popolare utile per la cura dell'itterizia e delle malattie epatiche. Somministrata generalmente per bocca, la pianta viene assorbita solo parzialmente essendo rintracciabile nelle feci per almeno il 75%. Studi con curcumina radioattiva, a vari dosaggi, hanno dimostrato come non si possano identificare livelli ematici significativi di curcumina tanto nel circolo portale come in quello sistemico: mentre quantità considerevoli di radioattività (fino al 65%) sono rintracciabili nel sangue, nel fegato e nei reni: ciò potrebbe far pensare ad una rapida trasformazione in un qualche metabolita non ancora identificato, forse la tetraidrocurcumina. Questi studi evidenziano un dato contraddittorio che dovrà essere ulteriormente indagato. L'esperienza di numerosi terapeuti suggerisce che si potrebbe potenziare l'assorbimento di curcumina attraverso l'assunzione contemporanea di bromelina, il principale enzima proteolitico dell'ananas. Non ho trovato pubblicazioni in merito ma ho ritenuto opportuno segnalare questa notizia. Dal momento che la curcumina viene scarsamente assimilata, si consiglia l'assunzione a stomaco vuoto.

ATTIVITA' ANTINFIAMMATORIA

L'estratto acquoso di Curcuma longa è in grado di inibire l'edema provocato dall'iniezione di carragenina nella zampa di ratto: nello stesso test la curcumina ha dimostrato un'attività paragonabile a quella dell'idrocortisone. Attività simile a quella del cortisone è stata dimostrata nell'inibizione della cicatrizzazione di ferite da parte della curcumina mentre l'estratto totale di curcuma sembrerebbe accelerare il processo di riparazione delle ferite. La curcumina, ed estratti di Curcuma longa, sono in grado di inibire anche l'artrite da formaldeide risultando così attiva anche nella flogosi cronica.
L'interesse della curcumina risiede nel fatto che è attiva tanto sulle ciclossigenasi (sistema delle prostaglandine) quanto sulle lipossigenasi (sistema dei leucotrieni), come accade in parte a molti moderni FANS. Tali dati in vitro hanno avuto conferma anche in alcuni trials clinici in cui la molecola ha dimostrato un'attività antinfiammatoria simile al fenilbutazone nell'artrite reumatoide e nell'infiammazione post-operatoria. Alcuni studi clinici di autori indiani segnalavano, agli inizi degli anni settanta, l'attività della curcuma nelle infiammazioni croniche delle vie respiratorie. Se la curcumina, proprio per il suo meccanismo d'azione, induce ulcera gastrica nei ratti, la polvere della radice di curcuma sembra aumentare in modo significativo la protezione gastrica con incremento del muco.

ATTIVITA' EPATOPROTETTRICE

In colture di epatociti di ratti, la pianta è risultata attiva nel proteggere le cellule dalla perossidazione lipidica indotta dal paracetamolo, anche se non in grado di inibire la sua citotossicità. In studi su animali la curcumina è stata in grado di ridurre significativamente le lesioni epatiche indotte dall'aflatossina dell'Aspergillus parasiticus, una delle più potenti tossine epatiche conosciute. Tale azione va probabilmente ascritta alle sue proprietà antiossidanti.

ATTIVITA' ANTIMICROBICA

Mentre la curcumina risulta un agente batteriostatico, l'olio essenziale e l'estratto alcolico della curcuma hanno mostrato attività battericida in vitro sia per i gram positivi che per i gram negativi. L'olio essenziale di curcuma risulta attivo anche su diversi funghi patogeni. Si suppone che gli effetti antimicrobici della curcuma siano veramente efficaci quando utilizzata per uso topico. In uno screening sull'attività biologica di piante indiane è stata segnalata l'attività anti-amebica dell'estratto etanolico del rizoma di Curcuma su Entamoeba hystolitica in vitro.

MUTAGENESI ED ANTIMUTAGENESI

Gli estratti acquosi ed alcolici di Curcuma longa e la stessa curcumina sono risultati non mutageni al test di Ames, con e senza attivazione metabolica, ed in grado viceversa di antagonizzare numerose sostanze mutagene come i prodotti di condensazione del tabacco, il benzopirene ed il dimetilbenzoantracene.

ATTIVITA' CHEMOPREVENTIVA

L'azione chemopreventiva della curcumina è stata indagata in numerosi modelli animali tanto da essere inclusa tra le sostanze chemopreventive più interessanti nel grande screening che il National Cancer Institute sta sviluppando in tal senso. Non è ancora arrivata alla fase 1 o 2 di studio sull'uomo, ma sicuramente, insieme all'acido ellagico e all'acido fumarico, è tra le molecole più promettenti per passare ad uno studio clinico. Sicuramente gran parte del suo interesse risiede nel fatto di esercitare un'azione chemopreventiva su più modelli animali e soprattutto nell'esplicarla a dosaggi paragonabili alle percentuali di curcumina presenti nella dieta umana.

Sabato, 08 Ottobre 2016 08:39

CERA DEPILATORIA FATTA IN CASA.

08-10-2016

Avete mai pensato di farvi la crema depilatoria fatta in casa? Ci sono alcuni vantaggi da non sottovalutare, tra i quali:

1. Possibilità di averla sempre a disposizione anche quando siete “bloccate” in casa.

2. Sapere esattamente quali sono gli ingredienti che contiene la crema, ed essere sicuri che sarà al 100% al naturale.

3. Risparmiare un pò di soldi, e magari utilizzarli per altro.

INGREDIENTI

• 3 cucchiaini di zucchero;
• 1 cucchiaino d’acqua;
• il succo di mezzo limone;
• 1 cucchiaino di miele.

PREPARAZIONE

- Mettete tutti gli ingredienti in una casseruola.
- Fate scaldare gli ingredienti a fuoco basso.
- Ottenete una pasta “liquida” di color caramello. 
- Versate il composto ottenuto su un foglio di carta da forno (che avrete appoggiato su un tagliere).
- Lasciate raffreddare e indurire così da poter formate una palla con il composto freddo.
- Passate la palla sulle parti da depilare e cercate di utilizzarla su piccole zone.

La cera depilatoria appena ottenuta, potrà essere mantenuta in frigorifero per un paio di mesi.

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