Angelo Ortisi
QUANDO LA CARNE FA BENE, NESSUNO NE PARLA.
16-10-2016
Oggi anche al più scalcinato, inutile e contraddittorio studio sui pericoli della carne rossa e dei grassi animali, viene subito ripreso dai media e strombazzato ai quattro venti. Invece quando vengono pubblicati articoli dal tono opposto, nessuno ne parla. Come mai? La scienza e la medicina, quando prendono una strada, pervicacemente fanno di tutto per non abbandonarla, spesso in barba a tutte le evidenze. Magari, il ravvedimento avviene a distanza di anni o di generazioni: “ah sì, ci siamo sbaglianti sul quel e quell'altro farmaco, su quel e quell'altro alimento, bla, bla, bla”. Beh, d'altronde si sa che la scienza spesso e volentieri è mossa più dall'amore per il denaro che per la verità. Alcuni articoli, diciamo “eretici”, li ho pubblicati sul mio profilo facebook. L'ennesimo esempio è dato da un recente studio, di cui riporto l'abstract: "La carne è una parte fondamentale della dieta umana. Oltre alla presenza di aminoacidi essenziali e altri fattori nutritivi di alta qualità e la facile assimilazione, la carne fornisce spesso altri componenti, non sufficientemente presi in considerazione ma molto importanti per la salute umana. Si tratta di alcuni componenti aminoacidici e sostanze bioattive che possono fornire i seguenti benefici:
1. protezione della muscolatura in quelle condizioni di impoverimento muscolare, come nel caso della sarcopenia;
2. riduzione dell'apporto di cibo e calorie e quindi prevenzione della sindrome metabolica;
3. mantenimento dell'omeostasi pressoria attraverso l'azione ACE-inibitrice di alcuni componenti;
4. mantenimento di un'ottimale funzione dell'ambiente intestinale grazie ai nucleotidi e nucleosidi forniti dalle cellule della carne.
Inoltre, la carne è un’importante fonte di acido fitanico, acido linoleico coniugato e antiossidanti”.
Riassumiamo i benefici della carne:
1. La carne contiene molte proteine e questo è di grande vantaggio dato che tutti i nostri tessuti sono fatti principalmente di proteine e grassi. Le proteine migliorano la salute, il benessere generale, sono impiegate nella riparazione dei tessuti, nella formazione del sangue e del sistema immunitario, tonificano la muscolatura, che serve anche per sorreggere la struttura scheletrica, e sono utili per il benessere delle ossa. La carne è tra le più complete fonti di proteine, è facilmente assimilabile, tanto che può essere anche consumata cruda, cosa che non si può dire dei cereali e dei legumi.
2. Oltre ai fattori già menzionati nello studio citato, la carne contiene ferro, zinco e selenio. Il ferro-eme è quello più facilmente utilizzato dal nostro corpo per formare l'emoglobina, lo zinco aiuta la formazione dei tessuti, attiva il metabolismo e il sistema immunitario, protegge la prostata, mentre il selenio oltre ad un'azione antitumorale e antidegenerativa aiuta la demolizione dei grassi corporei. Lo zinco si trova anche in altri alimenti, ma quello della carne è il più assimilabile.
3. Le vitamine A, D, riboflavina, sono frequentemente presenti nella carne. Sono vitamine che promuovono la vista, denti e ossa sane e supportano il buon funzionamento del sistema nervoso centrale. Per non parlare poi della vitamina B12, che non si trova facilmente nel mondo vegetale, e che ha numerose e importanti funzioni nel nostro organismo: favorisce la crescita, serve per la formazione del DNA, previene l'anemia e le patologie cardiovascolari, mantiene livelli di energia ottimali e influisce positivamente sull'umore.
4. Il consumo di carne rende più sazi e soddisfatti e riduce il ricorso a cibi più calorici che fanno ingrassare.
Molte persone stanche, sonnolenti, sovrappeso, con ritenzione idrica trovano un grande giovamento dal ridurre i carboidrati e aumentare le proteine. Ovviamente, io consiglio di consumare il più possibile carne di origine biologica.
10 ALIMENTI PER PREVENIRE E FERMARE IL DIABETE.
16-10-2016
Il diabete è una malattia causata da aumento del livello di glucosio nel sangue. Mentre molti degli alimenti di oggi contengono alti livelli di zucchero e inducono il diabete, ci sono dieci cibi incredibilmente sani che possono realmente prevenire lo sviluppo della condizione. Non solo questi cibi controllano i livelli di zucchero nel sangue, ma sono anche ricchi di altre sostanze nutritive e minerali di cui possono beneficiare anche le persone senza diabete. Una dieta sana, uno stile di vita sano, esercizio fisico per mantenere un peso normale è un modo sicuro per prevenire il diabete di tipo 2 o diabete dell’adulto. Questo è quanto affermano le ricerche, nonché gli specialisti del diabete dell’American Diabetes Association (ADA). Secondo Christine Tobin, presidente dell’ADA, una serie di alimenti possono essere considerati “supercibi” in termini di prevenzione del diabete. Questi alimenti contengono vitamine e minerali come calcio, magnesio, potassio e vitamine A, C ed E. Sono anche ricchi di fibre, che aiutano a sopprimere l’appetito, mantenendo la glicemia e l’indice glicemico basso per periodi più lunghi. Per di più, questi alimenti controllano anche il colesterolo nel sangue e livelli di pressione sanguigna, mantenendoli a livelli sani. Questi super cibi sono molto importanti per le persone con diabete, ma anche le persone normali possono beneficiarne.
1. FAGIOLI
I fagioli hanno alto contenuto di calorie, ma sono anche ricchi di fibre e altri nutrienti che aiutano le persone a sentirsi sazie per periodi più lunghi.
2. VERDURE A FOGLIA VERDE
Spinaci, cavolo, rape ed altre, non solo sono ricche di sostanze nutritive, ma anche a basso contenuto di carboidrati. Hanno anche poche calorie e si possono mangiarne a volontà!
3. AGRUMI
Pompelmi, arance, limoni e altri agrumi sono ottimi grazie al loro alto contenuto di vitamina C. I frutti interi sono meglio dei succhi di frutta, dal momento che il frutto contiene la fibra, che rallenta l’assorbimento degli zuccheri.
4. PATATE DOLCI
Le patate dolci sono meglio di altri tipi di patate, perché hanno un basso indice glicemico. Ciò significa che le patate dolci non causano picchi di livelli di zucchero nel sangue. Esse sono anche ricche di vitamina A.
5. FRUTTI DI BOSCO
Fragole, mirtilli e altri sono ricchi di vitamine, antiossidanti e fibre. Aggiungere frutti di bosco freschi alle insalate o ai cereali o ai frullati è un’ottima abitudine alimentare.
6. POMODORI
I pomodori sono ricchi di vitamine E, C, vitamine del gruppo B, vitamina D e ferro. Consumare crudi o cotti a piacere.
7. PESCE
Salmone, sgombro, tonno, aringa e halibut sono tutti ricchi di omega-3, un tipo di acido grasso che rafforza il cuore e previene il diabete. Il modo migliore per godere di questi pesci e dei loro benefici è di servirli alla griglia o nelle zuppe.
8. CEREALI INTEGRALI
Farina d’avena, orzo perlato e altri prodotti integrali contengono elevate quantità di fibra. Essi contengono inoltre nutrienti essenziali come il cromo, magnesio, omega-3 e acido folico.
9. NOCI
Le noci sono ricche di acidi grassi omega-3. Questi tipi di grassi proteggono e aiutano il cuore. Una piccola manciata di noci è sufficiente per uno spuntino sano.
10. YOGURT
Lo yogurt è ricco di calcio e vitamina D ed è ottimo per aiutare a mantenere l’appetito sotto controllo.
AGLIO: NESSUN FARMACO E' IN GRADO DI EGUAGLIARLO.
16-10-2016
Nel 1980 il produttore Les Blank realizzò un documentario intitolato “L’aglio vale 10 madri”. Se dovesse produrne il seguito oggi, forse lo intitolerebbe “L’aglio vale 1.500 studi”. Su questo bulbo dal sapore forte sono state svolte innumerevoli ricerche dai risultati a dir poco stupefacenti. L’aglio ha decine e decine di proprietà curative.
- E’ dimostrato che l’aglio riduce il tasso di colesterolo e fluidifica il sangue, il che può servire a prevenire ipertensione, cardiopatie e ictus.
- In laboratorio l’aglio blocca la crescita delle cellule tumorali. Dagli studi epidemiologici risulta che coloro che mangiano molto aglio hanno meno tumori allo stomaco e al colon di coloro che ne consumano poco o nulla.
- In uno studio condotto al Boston City Hospital l’aglio è stato usato con successo per uccidere 14 ceppi di batteri prelevati dal naso e dalla gola di bambini colpiti da infezioni dell’orecchio.
E’ dimostrato inoltre che l’aglio può potenziare le difese immunitarie e ridurre l’iperglicemia, calmare l’asma e mantenere sane e robuste le singole cellule, ritardando o prevenendo l’insorgere di alcuni dei disturbi legati all’invecchiamento. Le potenzialità terapeutiche dell’aglio sono note da migliaia di anni. In passato, è stato usato per trattare praticamente tutto, dalle ferite e dalle infezioni ai disturbi digestivi. Durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i soldati russi rimasero senza penicillina, requisirono l’aglio nelle campagne. E ancora oggi in Germania, in Giappone e in altri paesi moderni esistono in commercio numerosi preparati a base di aglio.
FA BENE AL CUORE
Finora i ricercatori hanno scoperto due meccanismi grazie ai quali l’aglio fa bene al cuore e alla circolazione. Prima di tutto, contiene molti composti organosolforati, tra cui il disolfuro di allile, che favoriscono la circolazione impedendo alle piastrine di aderire l’una all’altra e di provocare la coagulazione del sangue. In uno studio della Brown University di Providence, Rhode Island, a 45 uomini con il colesterolo alto è stato somministrato un estratto di aglio in dosi equivalenti a cinque o sei spicchi di aglio fresco. Dalle successive analisi del sangue è risultato che il tasso di aggregazione piastrinica era diminuito da un minimo di 10 a un massimo di 50%. Un’elevata attività piastrinica significa maggiori probabilità di avere l’aterosclerosi o un attacco di cuore o un ictus. Ma i composti solforati sono molto efficaci, rendendo più fluido il sangue. L’aglio fa bene al cuore anche perché abbassa i livelli di colesterolo e trigliceridi. Secondo Yu Yan Yeh, docente di scienza della nutrizione alla Pennsylvania State University di University Park, molti degli effetti protettivi dell’aglio si esercitano nel fegato, l’organo che produce il colesterolo. In laboratorio i ratti cui veniva somministrato estratto di aglio producevano l’87% di colesterolo e il 64% di trigliceridi in meno. “Il fegato è la sede principale della sintesi dei grassi e del colesterolo”, spiega il dottor Yeh. “Quando la produzione di queste sostanze da parte del fegato diminuisce, se ne trovano meno in circolazione nel sangue”. In una rassegna di 16 studi che hanno interessato 952 persone, alcuni ricercatori inglesi hanno riscontrato che consumando aglio, sia fresco sia in polvere, il colesterolo totale si abbassava in media del 12-13%. E secondo una revisione di vari studi eseguita da ricercatori del New York Medical College di Valhalla, è scientificamente dimostrato che consumando da mezzo a uno spicchio d’aglio al giorno è possibile ridurre la colesterolemia di circa il 9%.
PROTEZIONE DAI TUMORI
Si stanno moltiplicando le evidenze scientifiche del fatto che grazie all’aglio è possibile prevenire e curare il cancro. Secondo numerosi studi questo alimento può fermare lo sviluppo dei tumori in vari modi: impedendo le alterazioni cellulari che portano al tumore, inibendo la crescita dei tumori oppure direttamente uccidendo le cellule maligne.
- L’aglio contiene una sostanza, detta s-allilcisteina, che interrompe il processo metabolico tramite il quale una cellula sana diventa cancerosa.
- Il già citato disolfuro di allile frena lo sviluppo delle cellule tumorali interferendo con la loro capacità di dividersi e moltiplicarsi. Il disolfuro di allile soffoca le cellule tumorali finchè il loro numero non si riduce e cominciano a morire.
- Un’altra importante sostanza contenuta nell’aglio è il trisolfuro di allile, 10 volte più efficace del disolfuro di allile nell’uccidere le cellule di tumore polmonare umano. La sua efficacia è paragonabile a quella del 5-fluorouracile, un farmaco molto usato in chemioterapia. E dal momento che l’aglio è assai meno tossico per le cellule sane rispetto al 5-fluorouracile, si spera che in futuro ne possano derivare forme meno aggressive di chemioterapia.
- L’aglio contiene sostanze che impediscono ai nitriti, comuni molecole che si trovano in alcuni alimenti oltre che in numerose sostanze inquinanti, di trasformarsi in nitrosamine, sostanze nocive che possono innescare fenomeni cancerosi nell’organismo.
I vantaggi dell’aglio non si vedono solo in laboratorio. I ricercatori hanno notato per esempio che nell’Italia meridionale, dove si consuma molto aglio, l’incidenza dei tumori allo stomaco è minore rispetto al Nord del paese, dove se ne usa molto meno. In una provincia della Cina settentrionale dove abitualmente la gente mangia da quattro a sette spicchi d’aglio al giorno, si registra il 7-8% di casi di tumore dello stomaco in meno rispetto alla provincia confinante, dove il consumo di aglio è minore. Negli Stati Uniti da uno studio su 41.837 donne residenti nello Iowa è emerso che quelle che mangiavano aglio almeno una volta alla settimana avevano un rischio di tumore al colon del 35% inferiore rispetto a quelle che non ne mangiavano mai.
E’ UN POTENTE GERMICIDA
Una tendenza preoccupante di questi ultimi anni è l’antibiotico-resistenza, cioè la capacità dei batteri di resistere a farmaci che prima funzionavano. Da recenti ricerche risulta che l’aglio potrebbe essere efficace là dove i farmaci non lo sono più oppure si dimostrano tossici. In uno studio i ricercatori del Boston City Hospital hanno prelevato 14 diversi ceppi batterici dai tamponi nasofaringei di bambini affetti da infezioni dell’orecchio. Nonostante alcune delle infezioni non avessero risposto a nessun tipo di terapia antibiotica, in laboratorio l’estratto di aglio è riuscito ad uccidere tutti i germi resistenti. Nessuno escluso! In un altro studio i ricercatori dell’University of New Messico ad Albuquerque hanno verificato l’efficacia dell’aglio nel trattamento dell’otomicosi, un’infezione dell’orecchio dovuta a un fungo del genere Aspergillus contro cui i rimedi esistenti non danno grandi risultati. I farmaci per uso topico infatti hanno molti effetti collaterali e sono addirittura controindicati se il timpano è ormai perforato. In laboratorio i funghi responsabili dell’infezione son ostati trattati con una miscela di estratto di aglio e acqua che, anche in concentrazioni molto basse, ne ha bloccato la crescita in misura paragonabile e talvolta anche maggiore di quella dei farmaci convenzionali.
MASCHERE PER IL VISO A BASE DI AGRUMI.
15-10-2016
MASCHERA VISO ALL’ARANCIA
Procuratevi un’arancia freschissima ed eliminate la buccia. Separate gli spicchi e togliete delicatamente la “pelle”. Quel che vi serve è la polpa. Mettete gli spicchi in una ciotolina e schiacciateli con una forchetta. Aggiungete due cucchiaini di farina ed un cucchiaio di yogurt bianco. Mescolate sino ad ottenere un composto omogeneo. Stendete la cremina sul viso facendo attenzione a non avvicinarvi troppo agli occhi. Lasciate agire per 10 o 15 minuti e sciacquate con acqua tiepida. Questa maschera aiuta a ridurre e prevenire le rughe, nutre la pelle in profondità donandole un aspetto tonico e luminoso, contrasta i segni della stanchezza. Non è indicata per chi ha la pelle troppo irritata o delicata.
MASCHERA VISO AL LIMONE
Procuratevi un albume d’uovo, tre cucchiaini di yogurt bianco, due cucchiai di miele e tre cucchiai di succo di limone freschissimo. In una ciotola non troppo grande sbattete l’albume e continuando a mescolare aggiungete, uno alla volta, tutti gli altri ingredienti (yogurt, miele, succo di limone). Mescolate sino ad ottenere un composto omogeneo. Spalmate la crema sul viso (attenzione agli occhi). Lasciate agire per 15 minuti e lavate poi il viso con acqua tiepida. Questo trattamento purifica la pelle, riduce le macchie scure, attenua le rughe e contribuisce ad eliminare i piccoli brufoli.
ANTINFIAMMATORI: ECCO PERCHE' SE NE USANO COSI' TANTI.
15-10-2016
Forse non abbiamo capito bene a cosa servono gli antinfiammatori. Dal dopoguerra a questa parte un'enorme quantità di farmaci è comparsa sugli scaffali delle nostre farmacie. Tra questi gli antinfiammatori sono i più rappresentati. Per quanto riguarda la sola nimesulide, (Aulin, Mesulid ecc.) il 20% degli italiani la prende almeno una volta all’anno. Perché se ne fa un così largo consumo? Semplice. La gente soffre di una gran quantità di infiammazioni. L’infiammazione è un meccanismo immunitario per eliminare l’eccesso di tossine prodotte dal corpo. Se tutti noi usiamo antinfiammatori significa perciò che accumuliamo un eccesso di tossine nel nostro corpo, che poi non riusciamo a smaltire. In caso di un uso saltuario, possiamo pensare a una situazione transitoria, legata a cause straordinarie. Ma se la situazione coinvolge una parte così consistente della popolazione, è chiaro che c’è un errore, un grave errore, nello stile di vita che abbiamo adottato. Il nostro corpo non lo accetta, e si infiamma. I giornali parlano solo delle reazioni gravi, che sarebbero casi sporadici. Ma non ci si può illudere. Le reazioni serie sono solo la punta dell’iceberg di tutta quella gamma di effetti collaterali leggeri, medi, gravi, che spesso passano inosservati, perché avvengono anche a distanza di mesi o anni, e non siamo capaci di vedere il rapporto di causa-effetto. La nostra visione del mondo è limitata. Urge renderla più ampia. Se non diventiamo più attenti e percettivi alla realtà che ci circonda, possiamo pagarla molto cara.
ACETO DI MELE: UNO STRAORDINARIO MEDICINALE NATURALE.
15-10-2016
L’aceto di mele biologico è un rimedio popolare dalle potentissime e straordinarie virtù terapeutiche. Contiene acido acetico e acido malico che possono aiutare a debellare dal corpo i funghi e i batteri e in questo modo darvi sollievo dai dolori. L’acido malico disintossica in modo naturale il corpo e dissolve l’acido urico di cui i cristalli si depositano nelle giunture e causano artrite. Agisce anche sui calcoli dei reni, ammorbidendoli e riducendone la dimensione, in modo che possano passare facilmente e senza dolore nel tubo dell’uretra fino alla vescica e poi essere espulsi dal corpo con l’urina, causando meno danni. L’aceto di mele lavora come un antibiotico naturale. Crea una disintossicazione generalizzata per il corpo ed è un ottimo rimedio contro le verruche. Aiuta il corpo a mantenersi in salute e con un livello alcalino del pH. Ricerche dimostrano che può stimolare la circolazione cardiovascolare e disintossicare il fegato. Può aiutare a perdere peso. In uno studio recente è stato osservato che gli individui che assumono per 12 settimane acido acetico mostrano un significativo calo del peso, e del grasso addominale, l’assottigliamento del punto vita e una diminuzione dei trigliceridi. La pectina delle mele diminuiscono il colesterolo totale e i trigliceridi, migliora il livello di zuccheri nel sangue e diminuisce il livello di insulina. Questo aceto miracoloso aiuta a dissolvere il muco in tutto il corpo e purificare i linfonodi. Che ci crediate o meno, le ricerche suggeriscono che l’aceto di mele aiuta anche a risolvere e migliorare casi di allergie e riduce il muco e la congestione sinusoidale. Riducendo gli effetti delle allergie, può anche prevenire le infezioni della sinusite e i relativi sintomi (mal di gola e mal di testa). Può essere usato anche per risciacquare i vostri capelli dopo lo shampoo, li renderà più forti e lucidi, sciogliendo il calcare dell’acqua.
L’aceto è ricco in enzimi naturali e acidi prodotti durante il processo della doppia fermentazione che aiuta a ridurre i livelli di candida - lievito che infesta il corpo umano. La candida è anche causa di sintomi di stanchezza, poca memoria e voglia di zuccheri. Contiene calcio, potassio, beta-carotene, vitamina C, B1, B2, B6, biotina, acido folico, niacina, acido pantotenico, fosforo e magnesio. Può essere usato per curare molte malattie, inclusi: infezioni renali, anemia, sonno irregolare, mal di gola, alito cattivo, mal di denti, mal di testa, vertigini, calli, problemi digestivi, calo del peso, gengive sanguinanti. Anche i nostri animali domestici possono beneficiare delle sue proprietà: li aiuta in caso di artrite e pulci e rende il loro pelo più lucido. Da non usare per periodi troppo lunghi. Qui sotto ecco alcune linee guida di come usare l’aceto di mele per trattare malesseri minori:
- INFIAMMAZIONE RENALE: Un bicchiere d’acqua con un cucchiaio di aceto di mele 3 volte al giorno. Dopo 5/6 giorni l’infiammazione sarà diminuita.
- ANEMIA: Un cucchiaino di aceto di mele e uno di miele in un bicchiere di acqua tiepida una volta al giorno per un mese. Da ripetere dopo due mesi.
- INSONNIA: Se non riuscite a dormire, sciogliete 3 cucchiai di aceto di mele in una tazzina di miele e prendete 2 cucchiaini. Se non vi addormentate velocemente dopo l’assunzione, aspettare mezz’ora - un’ora e prendere altri due cucchiaini.
- PUNTURE DI INSETTI: Strofinare l’area con un batuffolo di cotone intriso di aceto di mele.
- INFLUENZA: Un cucchiaino di aceto di mele e 1 di miele in un piccolo bicchiere di acqua calda 3 volte al giorno.
- MAL DI GOLA: Fare gargarismi con un cucchiaino in mezzo bicchiere di acqua calda e poi ingoiare per ridurre l’infiammazione in fondo alla gola.
- ALITO CATTIVO: Bere un cucchiaino di aceto di mele in mezzo bicchiere di acqua a stomaco vuoto.
- MAL DI TESTA: Fare suffumigi con metà acqua e metà aceto di mele per 5 minuti.
- VERTIGINE: Un cucchiaio di aceto di mele in un bicchiere d’acqua da bere prima dei pasti per 5/6 settimane.
- CALLI: Tamponare la parte con pane secco imbevuto di aceto di mele.
- PROBLEMI DIGESTIVI: Bere un cucchiaio di aceto di mele in un bicchiere di acqua prima dei pasti.
- PERDITA DI PESO: Un cucchiaio di aceto prima dei pasti. Da tenere sotto la lingua oppure da bere in un bicchiere di acqua. Aumenta il metabolismo e aiuta a bruciare i grassi.
- GENGIVE SANGUINANTI: Fare sciacqui con un cucchiaino di aceto di mele in un bicchiere di acqua.
- PROBLEMI DI PELLE: Picchiettare l’aceto di mele sulla pelle e tenerlo per tutta la notte può essere molto utile per le macchie della pelle e per le cicatrici dell’acne.
COME SCOPRIRE LE PROPRIE INTOLLERANZE ALIMENTARI.
14-10-2016
Se il peso aumenta anche se sei a dieta e la pancia è gonfia potresti essere intollerante ad alcuni cibi: per questo è importante essere bene informati. Molti di noi non sono malati in modo specifico, ma soffrono di persistenti disagi e disturbi di cui non riescono a venire a capo: senza saperlo sono intolleranti a uno o più cibi tra quelli che quotidianamente trovano in tavola. Alcuni accusano questi disturbi per anni provando molte cure senza accorgersi che tutto può dipendere da un certo alimento che il loro corpo non tollera.
Stanchezza cronica, cefalea, asma, dermatiti, sovrappeso e cellulite possono essere sintomi di una reazione dell’organismo ad alimenti presenti normalmente nella dieta: cibi comuni, insospettabili, ma che costituiscono uno stimolo tossico capace di dare luogo a vari e numerosi disturbi. Si deve agli studi di Theron Randolph, un medico americano, la scoperta del collegamento tra sintomi sia fisici che psichici ad alimenti e sostanze ipersensibilizzanti in pazienti che lamentavano disturbi vari ricorrenti.
Che cosa sono le intolleranze alimentari?
Sono fenomeni che si manifestano con fastidi, disturbi o veri e propri sintomi quando mangiamo determinati alimenti e sostanze.
Intolleranze e allergie: dov’è la differenza?
Le allergie a particolari sostanze si manifestano in modo evidente dopo alcuni minuti dal contatto o dall’assunzione, e possono provocare sintomi anche molto gravi (talora addirittura letali) come lo shock anafilattico. Le intolleranze alimentari possono essere definite allergie “ritardate” o “nascoste”, perché si manifestano in modo più subdolo, e fino a pochi anni fa i sintomi erano attribuiti ad altre cause e non agli alimenti.
Come riconoscere l’intolleranza
Soffri di stanchezza, ansia o depressione immotivate? Prendi peso anche se mangi poco? Possono essere i segnali di un’intolleranza. Qui di seguito i sintomi più comuni per riconoscere un’intolleranza alimentare.
- Stanchezza fisica e mentale.
- Depressione.
- Ansia.
- Sonnolenza.
- Mal di testa.
- Disturbi del sonno.
- Vertigini e ronzii.
- Tachicardia e aritmie.
- Nausea e vomito.
- Stitichezza e/o diarrea.
- Coliti.
- Afte e stomatiti.
- Cistiti ricorrenti.
- Arrossamenti cutanei.
- Infezioni ricorrenti.
- Dolori muscolari e articolari.
- Rigonfiamenti ed edemi.
- Ritenzione idrica.
- Cellulite.
- Sovrappeso e obesità.
Come capire con sicurezza se siamo intolleranti ad un certo cibo?
Esistono dei dei test:
- Test kinesiologico. Si basa sui principi della kinesiologia secondo cui, se teniamo in mano un cibo o una sostanza che ci disturba, la nostra forza muscolare diminuisce. Il calo di energia è valutato esaminando la muscolatura della mano o del braccio della persona sottoposta al test. Essendo un test di valutazione soggettiva, dipende molto dall’esperienza e dalla capacità dell’operatore. Se effettuato abbastanza bene, è il più attendibile di tutti i test sotto elencati.
- D.R.I.A. test. Utilizza lo stesso principio del test kinesiologico, ma la rilevazione della forza muscolare viene fatta attraverso un apposito apparecchio. Può durare anche più di due ore e può essere influenzato dalla stanchezza della persona che vi si sottopone.
- Test bioelettrici (Vega, Moral). Con appositi apparecchi si misura la resistenza della cute al passaggio di uno stimolo elettrico, dopo aver posto piccole quantità di cibo tra persona e strumento. Non è attendibile al 100%.
- Test citotossico. Viene effettuato con un prelievo del sangue. Consiste nel porre a contatto il siero e i leucociti del paziente con gli estratti alimentari. I risultati vengono quindi quantificati su una scala che va da uno a quattro, a seconda della gravità della reazione. È abbastanza attendibile, l’operatore non lo influenza.
LE CAUSE DELLA DIARREA.
14-10-2016
La diarrea può avere molte cause. In forma acuta, in genere è dovuta a un’infezione provocata da avvelenamento da cibo; in questo caso anche gli altri membri della famiglia possono ammalarsi. La maggior parte di queste infezioni potrebbe essere evitata se le persone (non solo quelle che preparano il cibo ma anche quelle che lo mangiano) fossero più attente all'igiene. In genere questo tipo di infezione dura solo pochi giorni. A volte la causa può essere più grave, quindi se i sintomi sono gravi e persistenti, o sono accompagnati da febbre o da dolore addominale, consultate il vostro medico. Chiamate il medico immediatamente se il paziente è un bambino o un lattante, perché rischia di disidratarsi. In questo caso bisogna eliminare tutti i cibi e seguire una dieta esclusivamente liquida a base di acqua o di succhi di frutta diluiti. E’ indicata l’acqua d’orzo al limone; potete prepararla colando l’acqua dopo aver fatto bollire dell’orzo perlato, e aggiungendo un pò di miele. E’ fondamentale che i bambini piccoli o i lattanti ricevano liquidi in abbondanza per evitare la disidratazione. Questo è anche più importante se c’è vomito. Un’altra bevanda utile è l’acqua zuccherata, che si prepara con un cucchiaino di zucchero di canna e un pizzico di sale in mezzo litro d’acqua. Bisogna evitare, invece, il latte o le bevande a base di latte.
La diarrea cronica senza una causa evidente è quasi sempre di origine allergica. A volte è accompagnata da emicrania o da altri sintomi. In genere il colpevole più probabile è il latte di mucca, seguito da uova e grano, ma può trattarsi di qualsiasi altro alimento. Anche l’ipersensibilità ai prodotti chimici può provocare diarrea, ma è più probabile che si tratti di cibo, a meno che il paziente non abbia un’ipersensibilità già nota ai prodotti chimici. Un’altra causa di diarrea può essere una carenza di enzimi digestivi. La più frequente è la mancanza di un enzima, la lattasi, che è necessaria per metabolizzare il lattosio, cioè lo zucchero del latte. Questa sindrome è nota come intolleranza al lattosio, e la diarrea sparisce appena si elimina il latte dall’alimentazione. A chi soffre di diarrea cronica si consigliano vitamina A, vitamine del gruppo B e fermenti lattici contenenti Acidophilus. Può essere utile anche un supplemento di ferro e vitamina C.
LE 5 REGOLE BASE PER NON STARE BENE.
14-10-2016
Stare bene è senza dubbio il fattore più importante della vita di tutti noi. Vuoi conoscere i modi migliori per rovinare la tua salute e il tuo benessere in maniera veloce? Ti sembra una provocazione? Un pò lo è senza dubbio, non posso negarlo. Con questo titolo voglio sottolineare il fatto che tutti sappiamo che certi cibi e certe abitudini fanno assolutamente male, ma le facciamo ugualmente! Per esempio, tutti sappiamo che fumare fa malissimo ma la metà delle persone lo fanno quotidianamente. Fa male mangiare alimenti fritti e grassi ma i fast food sono sempre strapieni di gente, in particolari di giovani. Proprio i giovani dovrebbero maggiormente adottare un'alimentazione corretta, mangiare sano e delle abitudini salutari per non compromettere fin da subito la propria salute. Ma questo molto spesso non accade. Si vedono bambini in giovanissima età già grassi o addirittura quasi obesi. Perchè? E’ quello che mi chiedo quando li vedo passare. Quando si è piccoli è sicuramente più facile migliorarsi e dimagrire, cosa diversa rispetto a quando si cresce. E viene spontaneo chiedersi perché i genitori di questi bimbi non li tengono un pò a stecchetto. Credo proprio che si dovrebbe avere un pò più paura di certi pericoli, soprattutto quando essi toccano la salute! Ecco la motivazione di questo titolo. Sembra veramente che a volte ce li cerchiamo veramente i guai di salute. Vedrai che se ci pensi un pò in alcune di queste 5 regole per non stare bene ti ci ritroverai senza dubbio.
1 – Dimentica tutte le regole riguardanti l’alimentazione corretta e cibati degli alimenti che preferisci senza riguardo e a tutte le ore della giornata. Mangia molto spesso carne rossa e pochissima verdura e frutta. Non vorrai mica correre il rischio terribile di diventare vegetariano o abituarti a seguire buone regole alimentari e mangiare sano per stare bene. Per carità proprio no! Fai uso abbondante di condimenti. Non vorrai mica cucinare senza sale?
2 – Lavora più che puoi, dopodiché torna subito a casa coltivando la tua vita sedentaria il più possibile. Ma soprattutto fa che il tuo divano di casa diventi il tuo migliore amico. Vivrete una splendida e sana amicizia vero? Non fare attività sportiva ma passa il tuo tempo libero sul divano con coca cola e patatine fritte e rallenta più che puoi il tuo metabolismo.
3 – Se ti senti molto stanco e giù di forze, non preoccuparti della tua salute ma prenditi un pò di caffè in più e un energy drink tanto alla moda e vedrai che andrà tutto meglio.
4 – Dimentica di bere acqua come abitudine ma bevi come abitudine bevande alcoliche e molto zuccherine.
5 – Fuma il più possibile e senza ritegno per scaricare la tensione. Non vorrai mica farti mancare un paio di pacchetti di sigarette al giorno no?
Ok forse ho esagerato con tutto questo, ma era per far capire che molte di queste azioni vengono commesse veramente molto spesso e da tante persone. Vuoi essere davvero parte di questa massa? La salute a volte è nelle tue mani, il più delle volte. Ricordatelo!
INDAGINE FRANCESE: I PESTICIDI SULLA FRUTTA RESTANO ANCHE DOPO AVERLA LAVATA E SBUCCIATA.
14-10-2016
L’associazione dei consumatori francese UFC-Que Choisir ha fatto analizzare 150 campioni di mele, pere, uva e fragole da agricoltura tradizionale e biologica provenienti da Francia, Italia, Portogallo, Spagna, Olanda e Belgio. Il laboratorio ha valutato la possibile presenza di oltre 500 pesticidi. Dalle analisi emerge che le sostanze chimiche trovate sono 85 e che l’80% dei campioni è risultato contaminato da almeno una molecola. Solo la frutta biologica è risultata priva di contaminazioni. L’uva è il frutto con maggiori residui di pesticidi (15 in media), seguita da fragole (14), pere (12) e mele (11). L’associazione francese sottolinea che i cocktail di residui chimici possono essere potenzialmente nocivi per la salute.
UFC-Que Choisir ha voluto verificare se i residui di pesticidi vengono eliminati o almeno diminuiscono lavando o sbucciando la frutta (visto che le autorità sanitarie francesi ed europee non dispongono di dati precisi). L’associazione francese ha realizzato le analisi su otto lotti di mele divise in tre gruppi (grezze, lavate e sbucciate). Le mele non lavate avevano mediamente nove residui di molecole di sostanze chimiche. Quelle lavate e strofinate sotto l’acqua per dieci secondi ne avevano otto e la quantità di residui risultava diminuita solo del 12%. Le mele sbucciate avevano in media sei molecole e la quantità di residui era la metà rispetto a quelle non lavate. UFC-Que Choisir attribuisce la scarsa efficacia del lavaggio al fatto che i pesticidi utilizzati in agricoltura sono in gran parte sistemici, cioè vengono applicati sul rivestimento del seme o direttamente nel terreno e quindi penetrano nella pianta e poi nel frutto. I pesticidi applicati sulla superficie esterna del frutto, invece, sono persistenti anche dopo il lavaggio perché spesso poco solubili in acqua.
https://www.quechoisir.org/actualite-pesticides-dans-les-fruits-video-un-cocktail-de-residus-n22569/