Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

05-03-2020

Testimonianza shock di un ex dipendente della Latte Sole ora in Parmalat. Ecco tutto ciò che dovete sapere su latte e latticini vari che portate a casa: “Io ho lavorato per 10 anni per la Latte Sole adesso assorbita dalla Parmalat nello stabilimento di Ragusa che raccoglie il 90% del latte che poi la Latte Sole lavora o trasforma. A Ragusa si lavora per la produzione di ricotta, formaggi e mozzarelle per tutta la Sicilia e parte della Calabria. Io mi occupavo del confezionamento delle mozzarelle imbustate, quelle con il liquido dentro per intenderci, e nel mio turno la mia postazione ne confezionava circa 90.000 su 3 marchi tutti distribuiti dalla Sole stessa. La “Brio”, sottomarca distribuita nei discount, la “Nuvoletta Sole” pompata dalla pubblicità ovunque e distribuita nei supermercati di marca e gastronomie e la “Novella”. Tutte e 3 sono le stesse! Si fermava la macchina, si cambiava la bobina del packeging e si riprendeva. Chiaramente la mozzarella marchio Sole, al dettaglio costa il 40% in più delle altre 2. Inoltre, non comprate mai i panetti di mozzarella “per pizza” ci finisce dentro fino al 60% di mozzarella scaduta ritirata dai punti vendita. Stessa cosa per le scamorze affumicate e i cosiddetti “galbanetti o galbanoni” o tutti quei prodotti a pasta filata per cucina. E questo lo fanno tutti. Chiedete ai negozianti cosa fanno con il latte, yogurt magro e mozzarelle invendute…vi diranno che la distribuzione lo lascia in conto vendita e lo ritirano sostituendoli col fresco. Lo Yogurt magro viene riciclato in quelli aromatizzati, il latte viene riciclato nella lavorazione degli yogurt, le mozzarelle vengono spacchettate a mano e aggiunte fino al 60% alla cagliata fresca nella lavorazione dei prodotti che generalmente non vengono consumati crudi…altrimenti si avvertirebbe il sapore non proprio “fresco”. Le forme intere di formaggio imbustate sottovuoto e che sviluppano muffe, rientrano, si spacchettano, si lavano con l’idropulitrice, si ripassano dalla salamoia e reimpacchettate con nuova scadenza. Alla ricotta, per renderla bella bianca, a parte al sale e all’acido citrico viene aggiunta anche soda caustica. Inoltre, quando in superfice vedete delle chiazze più gialle, quella ricotta è stata fatta con siero liofilizzato o peggio “lattone”! Siero liofilizzato di scarsa qualità destinato ai vitellini. Fate Voi”!

05-03-2020

Sento molto spesso parlare di prescrizioni mediche di Inofolic, Inofolic Plus, Inofert e Chirifol. Tutti questi integratori hanno come principale protagonista l’inositolo. L’inositolo è un poliolo carbociclico la cui forma più importante in natura è il mio-inositolo (cis-1,2,3,5-trans-4,6-cicloesanesolo). Il mio-inositolo, in quanto sintetizzato dal corpo umano, non può essere considerato propriamente una vitamina anche se viene generalmente indicato come appartenente alle vitamine del complesso B (B7). Inofolic, Inofolic Plus, Inofert contengono tutti mio-inositolo (2 grammi) mentre il Chirifol contiene il Chiro-Inositolo (250 mg). Tutti e quattro presentano anche acido folico e l’Inofolic Plus la melatonina. Generalmente vengono prescritti alle donne che presentano problemi di fertilità come la policistosi ovarica.
La sindrome dell’ovaio policistico o PCOS, è un disordine ormonale che può causare sintomi come irregolarità mestruali, infertilità, acne e aumento di peso. Inoltre aumenta il rischio di sviluppare gravi condizioni di salute come il diabete e alcune malattie cardiache. La ricerca suggerisce che un supplemento di mio-inositolo, può aiutare a migliorare queste condizioni. Sono stati fatti parecchi studi a riguardo, confrontando donne che assumevano il mio-inositolo e donne che assumevano un plecebo e i risultati hanno dimostrato l’efficacia di questa sostanza nel migliorare la fertilità della donna. L’inositolo ha costi bassissimi (anche se dal prezzo in farmacia dei 4 integratori non sembrerebbe…) ed effetti collaterali sostanzialmente inesistenti (anche se non esistono studi che lo possano confermare definitivamente). Studi hanno confermato che le donne con ovaio micropolicistico spesso soffrono anche di insulino-resistenza legata a un difetto del recettore per l’insulina presente sulle cellule, l’inositol-fosfoglicano. Somministrando il mio-inositolo si aumenta anche la disponibilità del recettore. In questo modo le cellule vengono stimolate a ricominciare “a lavorare”. Gli effetti sono però molteplici come per esempio sulla regolazione del metabolismo degli zuccheri, sulla modulazione dei segnali del sistema nervoso che regolano i livelli di serotonina e sull’abbassamento di livelli di colesterolo nel sangue. Ma quello che interessa noi più direttamente sono gli effetti sulla fertilità. Il mio-inositolo infatti agisce regolarizzando il ciclo mestruale e quindi permettendo di avere una corretta ovulazione, condizione necessaria per la ricerca di una gravidanza. Al contempo migliora tutti gli altri sintomi che in genere accompagnano la policistosi ovarica come il miglioramento della glicemia, dell’irsutismo (la crescita eccessiva di peli è un altro sintomo della PCOS), migliora la pressione arteriosa e anche i livelli di trigliceridi. Tutte situazioni che concorrono a un miglioramento generale del metabolismo della donna. In alcuni casi sembra abbia anche un effetto antidepressivo. Recentissimi studi hanno messo in evidenza che esiste una relazione tra sindrome dell’ovaio policistico, insulino-resistenza e aborti ricorrenti. L’insulino-resistenza che può migliorare grazie al supplemento di inositolo, sembra infatti sia una delle cause di aborti ricorrenti. E dato che gli effetti collaterali sembrano inesistenti, parlatene con il vostro medico, ginecologo o endocrinologo per iniziare la giusta terapia che possa aiutarvi a realizzare il vostro desiderio di maternità!

05-03-2020

L’amla, il frutto dell’uva spina indiana, viene utilizzata dalla medicina ayurvedica da migliaia di anni per trattare numerose malattie. La presenza di una grande proporzione di tannini nel frutto è all’origine di gran parte degli effetti benefici attribuiti all’amla, come la capacità di trattare i disturbi respiratori o intestinali. I polifenoli sono anche conosciuti per i numerosi effetti benefici per la salute, come abbassare i lipidi e gli zuccheri sanguigni, stimolare la circolazione sanguigna o bloccare l’azione dei cancerogeni, contribuendo così a combattere gli effetti dell’invecchiamento. La maggior parte delle ricerche sulle proprietà dell’amla si sono concentrate su quelle dei tannini, potenti antiossidanti. Hanno dimostrato soprattutto che l’estratto di amla:

1. è un potente antiossidante che:

• possiede una forte attività di distruzione dei radicali liberi;

• possiede la capacità di stimolare il sistema antiossidante enzimatico dell’organismo: somministrato ad alcuni ratti sottoposti a stress, i tannini estratti dall’amla normalizzano l’attività degli enzimi antiossidanti nel cervello degli animali riducendo la perossidazione lipidica;

• potrebbe prevenire le malattie renali legate all’invecchiamento nelle quali lo stress ossidativo è implicato;

• somministrato ad alcuni ratti diabetici, riduce diversi indici di stress ossidativo;

• aumenta i livelli di antiossidanti epatici e diminuisce quelli dei prodotti citotossici;

2. possiede delle proprietà immunomodulanti e stimola soprattutto l’attività citotossica delle cellule NK (Natural Killer);

3. conferisce una protezione contro gli effetti tossici dei metalli pesanti:

• previene le lesioni provocate da un avvelenamento con arsenico sul DNA e le cellule;

• previene i danni cellulari causati dagli effetti tossici del piombo, dell’alluminio, del nichel, del cadmio e del cromo;

4. riduce i livelli di colesterolo inibendone la produzione e stimolandone la decomposizione:

• degli studi in vitro ed in vivo suggeriscono che l’amla diminuisce in maniera dipendente dalla dose i livelli di colesterolo totale e di colesterolo LDL; riduce anche la perossidazione lipidica, prevenendo così l’aterosclerosi;

• uno studio indica che l’assunzione di un estratto di amla per 28 giorni abbassa i livelli di colesterolo;

5. uno studio in vitro e uno studio su alcuni ratti mostrano che i tannini dell’amla potrebbero ritardare efficacemente lo sviluppo della cataratta indotta dall’iperglicemia nel paziente diabetico inibendo la produzione dell’aldoso reduttasi;

6. inibisce la proliferazione di cellule cancerogene (gastriche, uterine o del seno): l’estratto di amla ha soprattutto dimostrato delle proprietà chemiopreventive su un tumore cutaneo indotto in alcuni topi albini;

7. protegge lo stomaco dalla diminuzione del muco sulle pareti indotta dall’etanolo e inibisce lo sviluppo di lesioni gastriche;

8. in alcuni ratti, diminuisce le lesioni epatiche indotte dall’etanolo;

9. protegge la parete dello stomaco dagli effetti nefasti di alcuni farmaci conosciuti per provocare la comparsa di ulcere.

05-03-2020

Il caffè al mattino è un rito ormai solido in molti paesi del mondo, con quel gesto che segna l’inizio di un nuovo giorno, ci carichiamo di energia e di voglia di fare. Almeno questo è quello che credevamo. Infatti, le ultime ricerche dimostrano esattamente il contrario. Secondo i risultati degli esperimenti effettuati presso la Johns Hopkins Medical School, l’aumento di prestazioni dopo l’assunzione della caffeina, sono solo a breve termine e osservando le reazioni dei soggetti in un lasso temporale più lungo, si nota un calo di energia e dunque delle stesse prestazioni, in assenza di caffeina. Insomma, è come se il nostro fisico si abituasse a quella sostanza, non riuscendo più ad essere performante in sua assenza. Per tornare alla normalità, l’unico modo è quello di smettere di bere caffè per almeno un mese, in modo da disintossicare il nostro fisico, un pò come si fa quando si è dipendenti da una droga.
Nella pratica, è molto più facile a dirsi che a farsi. Infatti il solo odore del caffè ci fa alzare dal letto e tutti noi ne siamo inevitabilmente attratti. Ma facendone uso, dobbiamo essere consapevoli che stiamo arrecando un danno alla nostra salute. Anche piccole dosi di caffeina sono dannose ai cardiopatici con segni di insufficienza aortica, ai nevrotici, agli artritici, ai dispeptici, alle persone che soffrono di affaticamento fisico, agli affetti di aritmia extrasistolica, ai portatori di alterazioni degenerative dei vasi, agli arteriosclerotici per le eventuali brusche modificazioni cardiovascolari ed inoltre agli affetti di malattie renali ipertensive, a chi ha problemi alla prostata o/e infiammazioni croniche della vescica. Controindicazioni quindi anche per tutte le forme di gastriti e duodeniti, ulcera gastroduodenale, enterite, colite e stitichezza, controindicato anche alle donne in stato di gravidanza; infatti da esperimenti effettuati è stato accertato il passaggio della caffeina dalla madre al feto. La caffeina si deposita per un certo periodo di tempo nel cervello del feto, intervenendo negativamente sull’attività di enzimi con gravi conseguenze tuttora oggetto di studio. In poche parole la caffeina logora l’organismo; infatti anziché aumentare le forze, dà una sensazione di falsa energia che richiede uno sforzo maggiore. E i danni sono anche a livello emotivo. Bere caffeina infatti, stimola il rilascio di adrenalina. L’adrenalina è la fonte della nostra sopravvivenza, è la fonte dell’energia che abbiamo dentro il nostro corpo e che fa combattere per affrontare i pericoli. Ma questo va bene quando dobbiamo affrontare un leone nella giungla, ma non va bene ad esempio, per rispondere ad una e-mail di lavoro, perché potrebbe farci diventare bruschi e iper-eccitati. Certo, rinunciare alle abitudini è difficile, ma sapendo che ci fa male, possiamo tentare, e al mattino consumare una tazza di tè verde meno dannoso (in termini di caffeina) per l'organismo.

05-03-2020

Invece di pagare prezzi elevati per i prodotti cosmetici e creme cariche di prodotti chimici, prendete in considerazione la curcuma. Questa pianta umile, economica e facilmente accessibile, è stata collaudata in tutta l’Asia per promuovere la bellezza, naturalmente. La curcuma (Curcuma longa) è originaria del sud-est asiatico. Questo rizoma dorato-arancio viene essiccato e macinato e da esso si ricava una spezia in polvere con molti usi culinari, medicinali e cosmetici. Chiamata Khamin in Thailandia, la curcuma è uno degli ingredienti principali utilizzati per la cura della pelle, oltre che come potente deodorante antibatterico. L’olio di curcuma è un idratante naturale efficace, con le qualità antisettiche. La curcuma è anche un potente purificatore del sangue, detergente del fegato e favorisce un colorito luminoso. Le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, frenano l’invecchiamento, riducendo al minimo le rughe e il rilassamento cutaneo. La curcuma è famosa per la guarigione di:

- Acne, eczemi e psoriasi.
- Pigmentazione irregolare.
- Occhiaie e gonfiore intorno agli occhi.

RICETTE DI BELLEZZA A BASE DI CURCUMA

- Per ridurre al minimo le occhiaie: sbattere insieme 1 cucchiaio di latte intero, 1/4 di cucchiaino di curcuma in polvere e 1 cucchiaino di burro di mandorle fuso. Applicare sotto gli occhi e lasciare in posa per 10 minuti. Rimuovere delicatamente con un batuffolo di cotone imbevuto di latte.

- Per una maschera idratante e nutriente: unire 4 noci, 1/4 di cucchiaino di curcuma in polvere, 2 gocce di succo di limone e 3 cucchiai di latte e frullare fino a che risulti un composto liscio. Applicare su viso e lasciare in posa per 20 minuti. Risciacquare con acqua tiepida.

- Per mantenere le gengive sane: un pizzico di curcuma in polvere mescolato con olio di sesamo mantiene le gengive sane. Massaggiare con il composto le gengive 5-10 minuti e risciacquare con acqua tiepida.

- Una ricetta semplice per illuminare un colorito spento: unire 1 cucchiaino di farina di ceci con 1/4 di cucchiaino di curcuma in polvere. Aggiungere 1/2 cucchiaino di olio e 1/2 cucchiaino di latte, più 4-5 gocce di succo di limone. Applicare sul viso e lasciar agire per 25-30 minuti. Risciacquare con acqua fresca.

La curcuma può macchiare. Per eliminare ogni colorazione indesiderata, basta strofinare un batuffolo di cotone imbevuto di latte nella zona colpita.

03-03-2020

L’insonnia è un disturbo che può peggiorare notevolmente la qualità di vita di una persona, a causa degli strascichi di stanchezza mattutina e anche per l’ansia che si può creare ogni volta che si va a dormire. Esistono diversi rimedi naturali per combattere l’insonnia: tisane, bagni sedativi, bevande che uniscono i principi calmanti di diverse erbe. Oggi vedremo invece come combattere l’insonnia utilizzando gli oli essenziali. Iniziamo dicendo che gli oli essenziali possono essere utilizzati in diversi modi: applicati direttamente sulla pelle, attraverso un massaggio e con l’aggiunta di oli vettori (3-5 gocce da diluire in olio di mandorle, di jojoba o di cocco); nella vasca, diluiti nell’acqua (non più di 10 gocce) per un bagno rilassante prima di andare a dormire; nei diffusori per ambiente (5 gocce nell’apposito erogatore); aggiungendo alcune gocce sul cuscino. Vediamo quali sono gli oli essenziali più indicati per combattere l’insonnia.

1. LAVANDA: L’olio essenziale di lavanda ha molte proprietà: è utile contro le infezioni della pelle e i funghi. La sua fragranza rasserena l’animo, soprattutto se si è colpiti da frequenti sbalzi di umore. Esercita un’azione riequilibrante, sedativa ma al tempo stesso tonica.

2. VALERIANA: È uno dei rimedi più utilizzati per combattere gli stati ansiosi e l’insonnia. L’olio essenziale è un ottimo rimedio per ridurre lo stress, le tensioni e dare un senso di tranquillità alla mente. È tra le soluzioni più efficaci.

3. MANDARINO: È particolarmente efficace soprattutto per chi ha difficoltà ad addormentarsi, quindi nella fase iniziale del sonno. Da usare anche in caso di stanchezza mentale o stress.

4. NEROLI: Noto anche come fiori d’arancio, questo olio essenziale è utile a placare i nervi e facilitare il sonno. Ha un odore molto gradevole, capace di placare lo stress nervoso e le tensioni. È tra gli oli capaci di far tornare il buonumore!

5. GELSOMINO: Ha un odore dolce e caldo. L’olio essenziale di gelsomino ha un effetto sedativo sul sistema nervoso. Particolarmente indicato negli stati di ansia e nei disturbi collegati a sbalzi ormonali.

6. CAMOMILLA ROMANA: È adatto soprattutto per chi va a dormire in un continuo stato di nervosismo, perché ripensa a eventi che gli hanno dato fastidio e a cose negative.

7. SALVIA SCLAREA: Confortante, quest’olio ha proprietà rilassanti che vanno bene anche per i muscoli. Utile a combattere lo stress e i disturbi che derivano da squilibri ormonali.

8. SANDALO: Utile a ridurre l’ansia e lo stress, quest’olio essenziale favorisce il rilassamento. È tra gli oli utilizzati anche per combattere il mal di testa.

9. LEGNO DI CEDRO: Elimina la tensione nervosa e l’ansia, favorendo un corretto riposo.

10. MAGGIORANA: È un olio essenziale particolarmente indicato per chi soffre di ansia, instabilità, ma anche per chi è troppo razionale e, durante la notte, non riesce a fermare la mente, facendo continui bilanci e riflessioni. Rilassa e regala fermezza. Utile soprattutto se si hanno problemi nella fase iniziale del sonno.

Questi sono solo 10 degli oli essenziali utili a combattere l’insonnia. Ricordate sempre di diluirli se li utilizzate sul corpo, provate le fragranze per capire quella più adatta a voi e state attenti, perché possono macchiare i tessuti.

03-03-2020

A priori, si potrebbe pensare che nessun organismo vivente possa resistere nello stomaco umano agli assalti chimici, brutali e coniugati dell’acido cloridrico e degli enzimi digestivi. Errore! Alcuni microrganismi, particolarmente robusti, possono sopravvivere e svilupparsi in ambienti così ostili. Fra i più importanti c’è il batterio Helicobacter pylori: si pensa che il batterio infetti fino al 40% degli stomaci nel mondo. Come il suo nome indica, l’H. pylori è un batterio di forma elicoidale che si annida come un cavatappi nelle cellule epiteliali vicine al piloro. Esso sopravvive secernendo ureasi, un enzima alcalino che neutralizza gli acidi dello stomaco. L’infezione da H. pylori è associata alle gastriti, alle dispepsie e alle ulcere peptiche di cui oggi si sa che ne è la causa.
Lo sradicamento classico di questo batterio richiama una multiterapia eccessivamente pesante e lunga di antibiotici e altri medicinali. Gli effetti collaterali di questo trattamento (nausee, diarree e allergie) sono talvolta difficilmente sopportabili. Per di più, i batteri mutano e diventano resistenti agli antibiotici. Tuttavia, esiste un prodotto naturale che è usato sin dall’antichità come antisettico e come rimedio per i vari malanni dello stomaco: la resina di mastice o mastice di chios (pistacia lentiscus). Diversi studi clinici hanno mostrato che il mastice inibisce o sradica l’H. pylori così come altri batteri e funghi. Il mastice è un supplemento nutrizionale sicuro, efficace e naturale, privo di effetti secondari. Considerando la gravità dell’infezione da H. pylori, il mastice dovrebbe essere impiegato in prima linea preferendolo a tutte le altre terapie. Una volta che l’H. pylori è inibito o sradicato, la funzione gastrointestinale si ristabilisce da se e restaura in modo naturale l’epitelio dello stomaco.

03-03-2020

Mestruazioni dolorose (dismenorrea primaria) affliggono circa il 25% di tutte le donne, con stime per le adolescenti che raggiungono fino al 90%. Data la prevalenza di questa condizione invalidante e che il trattamento di solito comporta utilizzo di farmaci FANS e talvolta, contraccettivi orali che hanno gravi effetti collaterali, le alternative naturali sono disperatamente necessarie. Quindi quale posto migliore del vostro porta spezie?
Non meno di tre studi clinici in letteratura medica hanno confrontato l’estratto di semi di finocchio con il farmaco acido mefenamico (FANS), per il trattamento di periodi dolorosi nelle donne. Il primo, avvenuto nel 2002, ha randomizzato due gruppi di 55 ragazze delle scuole superiori (età media 13) per ricevere l’estratto di semi di finocchio o acido mefenamico, per 2 mesi. I notevoli risultati che mostrano la superiorità del finocchio sono stati riportati come segue: “Nel gruppo trattato con estratto di semi di finocchio, l’80% delle ragazze, e nel gruppo con acido mefenamico, il 73% delle ragazze, ha mostrato completo sollievo dal dolore. Non vi era alcuna differenza significativa tra i 2 gruppi nel livello di dolore“. Un altro studio, pubblicato nel 2003, ha arruolato 60 ragazze (età media 12,5 anni) con dismenorrea primaria che sono state trattate con la somministrazione di 25 gocce di essenza al 2% di estratto di semi di finocchio (assunte ogni 4 ore) o 250 mg (preso ogni 6 ore) di mefenamico acido, nel corso del loro ciclo mestruale. I risultati sono i seguenti: “L’essenza di finocchio può essere utilizzata come un farmaco a base di erbe sicuro ed efficace per la dismenorrea primaria, tuttavia, ha dimostrato una potenza inferiore a quella dell’acido mefenamico, nei dosaggi utilizzati per questo studio”. Un terzo studio, pubblicato nell'American Journal of Obstetrics and Gynecology, descrive i risultati di uno studio clinico randomizzato a gruppi paralleli che ha confrontato gli effetti di estratto di finocchio al 2% con l’acido mefenamico (250 mg), nel trattamento della dismenorrea primaria in 60 donne di 18-25 anni. I risultati dello studio sono stati riportati come segue: “Il presente studio ha dimostrato che l’efficacia dell’estratto di finocchio al 2%, nel sollievo del dolore da dismenorrea primaria è paragonabile all'efficacia dei FANS comuni come l’acido mefenamico“. Va sottolineato che molte erbe, e soprattutto i loro semi, sono molto potenti. Poichè il finocchio è antispasmodico e provoca rilassamento muscolare, può aumentare significativamente il rischio di sanguinamento mestruale. Chiunque abbia una storia di sanguinamento eccessivo avrebbe bisogno di essere particolarmente prudente nell’assunzione di semi di finocchio.

03-03-2020

Lo zenzero è una pianta erbacea di origine orientale. In cucina e per i rimedi naturali si utilizza il rizoma di zenzero, fresco oppure essiccato e ridotto in polvere. In erboristeria si impiegano olio essenziale di zenzero ed estratti di zenzero per la preparazione di rimedi naturali. Lo zenzero è sempre più al centro dell'attenzione per via delle sue numerose proprietà curative. Ecco dieci tra i principali benefici per la salute dello zenzero.

1. MIGLIORA LA DIGESTIONE

Le proprietà benefiche dello zenzero aiutano a calmare lo stomaco, a rilassare i muscoli gastrointestinali e a prevenire la formazione di gas e gonfiori. Tutto ciò grazie alle proprietà carminative dello zenzero. Inoltre, lo zenzero viene raccomandato in caso di diarrea dovuta a batteri. Per digerire meglio, provate a mangiare un pezzetto di zenzero fresco dopo un pasto abbondante.

2. PREVIENE IL RAFFREDDORE

Lo zenzero aiuta il sistema immunitario e per questo motivo viene utilizzato per la prevenzione e il trattamento del raffreddore. Lo zenzero è molto utile sia da consumare fresco che da utilizzare per preparare infusi adatti a prevenire ed alleviare il raffreddore e i classici malanni autunnali e invernali.

3. CALMA IL MAL DI GOLA

Lo zenzero fresco è davvero portentoso in caso di mal di gola. I rimedi della nonna ci insegnano a mangiare un pezzetto di zenzero fresco non appena avvertiamo che la gola inizia a pizzicare. Le proprietà benefiche dello zenzero calmano il mal di gola e se il fastidio è leggero possono contribuire ad alleviarlo del tutto in breve tempo. Lo zenzero è un antidolorifico naturale.

4. ALLEVIA LA NAUSEA

Lo zenzero viene consigliato per alleviare la nausea, soprattutto in caso di lunghi viaggi in nave, auto, autobus o aereo. Chi soffre di cinetosi, infatti, può trovare beneficio dal masticare un pezzetto di zenzero, delle caramelle allo zenzero o nel sorseggiare una tisana a base di questo ingrediente.

5. RIDUCE I DOLORI ARTRITICI

Uno studio condotto di recente in Danimarca ha evidenziato che uno specifico estratto di zenzero può risultare più efficace dei medicinali nell'alleviare i dolori artritici. Gli esperti si sono occupati di esaminare in vitro la risposta delle cellule, sane o affette da artrite, ad alcuni medicinali antinfiammatori, come ibuprofene e cortisone. Sono stati inoltre osservati su di esse gli effetti dell'estratto di zenzero. I risultati sono stati sorprendenti.

6. COMBATTE IL DIABETE

Uno studio condotto preso l'Università di Sidney ha dimostrato che lo zenzero può aiutare a tenere sotto controllo i livelli di zuccheri nel sangue nei pazienti diabetici. Gli esperti hanno osservato che gli estratti di zenzero riescono ad aumentare la quantità di glucosio assorbita dai muscoli indipendentemente dal tasso di insulina nel sangue. Il merito sarebbe dei gingeroli contenuti nei fiori di zenzero.

7. CALMA I DOLORI MESTRUALI

Lo zenzero ha proprietà antinfiammatorie ed è un antidolorifico naturale. Le sue caratteristiche permettono di utilizzarlo per alleviare i dolori mestruali. Preparate delle tisane, usate lo zenzero in polvere come condimento o chiedete in erboristeria dei prodotti a base di zenzero adatti per il vostro problema specifico.

8. ALLEVIA IL MAL DI TESTA

Lo zenzero potrebbe essere in grado di alleviare il mal di testa, con particolare riferimento all'emicrania, per via della sua capacità di impedire alle prostaglandine di causare dolore ed infiammazione a livello dei vasi sanguigni. In caso di emicrania, il consiglio è di bere una tisana allo zenzero durante gli attacchi, per cercare di alleviare il dolore.

9. CALMA LA TOSSE

Come analgesico e antidolorifico, lo zenzero può essere utilizzato per ridurre la tosse, soprattutto se il sintomo è associato al raffreddore. L'azione riscaldante dello zenzero aiuta ad eliminare il muco dalle vie respiratorie, che potrebbe essere associato alla comparsa della tosse e ad altri fastidi molto comuni, come il raffreddore.

10. DISTENDE I MUSCOLI

Con lo zenzero potrete preparare un olio da massaggio adatto a distendere i muscoli contratti. Con il succo di zenzero fresco e l'olio di sesamo otterrete un rimedio adatto a massaggiare il corpo, ad esempio dopo gli allenamenti, ma anche utile da applicare in caso di forfora e di caduta dei capelli.

03-03-2020

Il termine “ematocrito” si riferisce alla percentuale dei globuli rossi nel sangue. Il livello normale è del 40-54% per gli uomini e del 37-47% per le donne. In genere l’ematocrito basso riflette uno stato anemico, mentre un livello molto alto può indicare grave disidratazione o aumento dei globuli rossi. Un ematocrito alto è associato a un maggior rischio di malattie cardiache, perché indica che il sangue è troppo vischioso.
La naringina, un flavonoide isolato nel pompelmo, facilita l’eliminazione dei globuli rossi vecchi dall’organismo. Questo ha stimolato i ricercatori a valutare il rapporto fra l’assunzione quotidiana di un pompelmo e i livelli dell’ematocrito. Come previsto, il pompelmo ha ridotto i livelli elevati di ematocrito. Ma i ricercatori hanno avuto anche la sorpresa di scoprire che il pompelmo non influiva sui valori normali e che rialzava i livelli bassi dell’ematocrito. Questa azione riequilibrante è totalmente misteriosa per molti farmacologi, ma non per i naturopati, che descrivono questo effetto con il termine di adattogeno. Infatti, molti alimenti e molte erbe, oltre ad avere proprietà già note, hanno effetti ancora non ben compresi. Per esempio molti composti naturali delle erbe e dei cibi aiutano i meccanismi di controllo dell’organismo a normalizzare i processi corporei. Quando una certa funzione organica è troppo attiva, l’erba o l’alimento hanno un effetto di riduzione; quando la funzione è bassa, l’effetto è stimolante. È stato infatti scoperto, che il pompelmo ha questo effetto sul livello dell’ematocrito.

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