Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

01-07-2019

L’azione farmacologica dello shiitake è imprescindibile da quella dei due maggiori prodotti estratti da questo fungo: il LEM (estratto polverizzato di micelio) ed il lentinano (polisaccaride). Queste sostanze sembrerebbero agire principalmente attraverso un potenziamento delle funzioni del sistema immunitario. Il lentinano venne isolato per la prima volta nel 1969 da un’èquipe di ricercatori del National Cancer Institute del Giappone: fu subito chiaro che la sua azione antitumorale era significativamente più forte di quella di altri polisaccaridi estratti da funghi, licheni ed altre piante, anche se la sua attività sembra limitata a determinati tipi di tumori. Le sue proprietà antitumorali sono state testate in vari modelli animali ed hanno dimostrato attività inibitoria sulla crescita di alcuni tipi di neoplasie, particolarmente se associato ad altri agenti antineoplastici. Sull’uomo sono stati eseguiti trials clinici su neoplasie del seno e su neoplasie gastriche, in cui la somministrazione di lentinano per via sistemica, associato a chemioterapia, provoca un aumento significativo dei parametri immunologici, particolarmente per quanto riguarda la produzione di IL-1 e TNF. Anche estratti di maitake hanno dimostrato attività antitumorale in animali (solo per via parenterale) su vari tipi di tumori: in particolare una frazione, denominata frazione D ha dimostrato, se associato a mitomicina C, attività antitumorale verso alcun carcinomi (MM-46 e IMC) di topo, mediata dall’attivazione di interleuchina 1. Il lentinano non possiede citotossicità diretta sulle cellule tumorali ma esplica la sua azione terapeutica attivando differenti risposte immunitarie nel soggetto. Esso attiva le vie classiche ed alternative del sistema del complemento ed aumenta la responsività dell’ospite attraverso la maturazione, differenziazione e proliferazione delle cellule linfoidi. Da precedenti studi il lentinano sembrava stimolare i linfociti, ma recenti ricerche in vitro hanno rilevato azione diretta sui monociti. Il lentinano sembra essere in grado di attivare le cellule Natural Killer (NK) e le Lymphokine-activated-Killer (LAK), attraverso la produzione di interleuchina 2 (IL-2), fatto documentato anche in pazienti tumorali sottoposti ad iniezioni di questa molecola. 
Dal ganoderma (reishi) è possibile isolare un polipeptide, costituito da centodieci amminoacidi, legato ad una catena oligosaccaridica, denominata ling zhi-8 dagli autori cinesi, la cui struttura presenta considerevoli analogie con le catene pesanti delle immunoglobuline. Il lentinano mostra attività antinfettiva su alcuni microrganismi come lo Schistosoma mansonii, lo Pseudomonas aeruginosa e nelle infezioni da Candida. Esibisce inoltre una discreta attività epatoprotettiva, soprattutto se associato con ganoderma. Il ganoderma risulta possedere potente azione epatoprotettiva e detossificante del fegato anche impiegato da solo e marcata azione antiossidante. Il ganoderma è stato inoltre impiegato da lungo tempo come antiallergico, azione probabilmente imputabile alla frazione terpenica o al contenuto in acido oleico. Anche il maitake possiede azione epatoprotettiva, documentata sia in vitro che su modelli animali. Oltre ad un discreto effetto antipertensivo. Il lentinano ha dimostrato azione antivirale nei topi sulle VSV (Virus della Stomatite Vescicolare), encefaliti e sui tumori indotti da adenovirus del tipo 12. Uno studio su 40 pazienti affetti da epatite cronica di tipo B, positivi per antigenemia HBe e negativi per anticorpi anti HBe, cui sono stati somministrati oralmente 6 mg di LEM per quattro mesi, ha evidenziato che il 25% delle persone HBeAg positive sono divenute negative all’antigene ed hanno sviluppato anticorpi anti-HBe, tale percentuale diventava del 36,8%, se consideriamo il subgruppo con epatite cronica attiva. Per quanto riguarda il maitake un estratto concentrato della frazione polisaccaridica ha evidenziato effetto antivirale in uno studio randomizzato su 32 persone affette da epatite B rispetto ad un gruppo di controllo.

01-07-2019

L’uso quotidiano di integratori multivitaminici riduce il rischio di cataratta negli uomini, secondo uno studio pubblicato su Ophthalmology, rivista dell’American Academy of Ophthalmology. L’indagine del Brigham and Women’s Hospital e dell’Harvard Medical School ha monitorato la salute degli occhi di oltre quattordicimila uomini dai cinquanta anni in su dal 1997 al 2011. Metà del campione ha assunto multivitaminici (come vitamina C, vitamina E e integratori di beta-carotene), l’altra metà un placebo. Dai dati è emerso un calo del rischio del nove per cento di insorgenza di cataratta tra i partecipanti sottoposti ad assunzione di integratori. Un rischio ancora più basso - del 13 per cento - è stato rilevato per la cataratta nucleare che colpisce il centro del cristallino e costituisce la più comune varietà di cataratta associata al processo di invecchiamento.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24268861

29-06-2019

PER ELIMINARE LE DOPPIE PUNTE

Contro le doppie punte applicate un impacco con olio di jojoba e poche gocce di olio di rosmarino (se siete bionde sostituitelo con olio di camomilla o rosa) e dopo almeno un’ora lavate i capelli con shampoo e balsamo aggiungendo l’olio di rosmarino (o quello che avete scelto). Risciacquate con dell’acqua a cui sono stati aggiunti 2-3 cucchiai di aceto di mele.

MASCHERA PER RINFORZARE I CAPELLI

Sbattete separatamente il bianco e il rosso dell’uovo come per fare lo zabaione, aggiungete 2 cucchiai di olio d’oliva extra vergine e uno di miele d’acacia e applicate sui capelli massaggiando per far arrivare l’emulsione al cuoio capelluto. Tenetelo in testa il più possibile, fate lo shampoo e aggiungete all’acqua dell’ultimo risciacquo i soliti 2 cucchiai di aceto di mele.

INFUSO DI MALVA PER CAPELLI ROVINATI

Lasciate macerare un litro di aceto di mele con 50 g di malva fresca per una settimana e agitate ogni giorno. Filtrate e mantenete in una bottiglia scura. Prima e dopo ogni shampoo applicate sui capelli e massaggiate cosicchè l’infuso possa essere assorbito.

29-06-2019

Il colore rosso della barbabietola dà allegria ai piatti di insalate e alle patate, con cui si armonizza molto bene. Il color porpora così intenso di questo ortaggio passa nell’urina e nelle feci che, a poche ore dall’assunzione, prendono una colorazione decisamente sanguigna. Tale effetto, quando non è conosciuto, può anche allarmare. In realtà, l’intensità del colore della barbabietola è data da un tipico pigmento in essa contenuto: la betanina. Secondo uno studio dell’Università di Sheffield (Gran Bretagna), l’eliminazione di urina o feci rossastre, dopo aver mangiato la barbabietola, avviene nel 10-14% delle persone ed è più frequente in caso di carenza di ferro o di cattivo assorbimento intestinale. Chi si è allarmato osservando il colore atipico delle feci, si può tranquillizzare: infatti, col suo colore rosso, la barbabietola ci dà importanti avvertimenti, segnalando forse la mancanza di ferro o problemi di digestione. Ma non bisogna comunque preoccuparsi troppo, perché, oltre a segnalare il problema, al tempo stesso la barbabietola contribuisce a risolverlo, esercitando un’azione antianemica e regolatrice sull’apparato digerente.
La barbabietola è molto ricca di carboidrati (zuccheri), come il saccarosio e il fruttosio, che possono arrivare fino al 10% del suo peso. È perciò uno degli ortaggi più ricchi di zuccheri, superata solo da alcune sue varietà (ad esempio, la barbabietola da zucchero). Le sue proprietà più importanti sono:

- Antianemica: l’azione antianemica della barbabietola è ben nota ed è stata analizzata da molti studiosi. Il suo basso contenuto di ferro (1,80 mg/100 g) e di vitamina C (30 mg), che favorisce l’assorbimento di questo minerale, giustifica la presenza di altre componenti non ancora identificate che esercitano il potente effetto antianemico della barbabietola e che agiscono stimolando l’ematopoiesi (produzione di cellule del sangue nel midollo osseo). Il maggior effetto antianemico si ottiene bevendo 50-100 ml di succo crudo fresco appena spremuto, prima dei pasti, due volte al giorno. La barbabietola è particolarmente indicata contro le anemie che le terapie tradizionali non sono sufficienti a curare e che in genere sono causate da una scarsa produzione di sangue nel midollo osseo (anemie ipoplastiche).

- Alcalinizzante: questo effetto è prodotto dall’elevato contenuto di sali minerali della barbabietola, specialmente di potassio, calcio e magnesio. È molto indicata in caso di gotta (aumento dell’acido urico nel sangue) e di un’alimentazione ricca di grassi e povera di vegetali.

- Ipolipemizzante: la radice della barbabietola è ricchissima di fibre vegetali, che favoriscono il passaggio del bolo nell’intestino e, soprattutto, riducono il livello di colesterolo nel sangue, perché ne diminuiscono l’assorbimento intestinale. In un esperimento compiuto nell’Università del Minnesota (Stati Uniti), si è potuto dimostrare che 30 g di fibre di barbabietola al giorno, per tre settimane, abbassano il colesterolo totale di circa il 10%, una diminuzione superiore a quella ottenuta con altri tipi di fibre vegetali. Consumata frequentemente, la barbabietola è molto indicata per ridurre il livello di colesterolo.

- Leggermente lassativa, grazie al suo contenuto di fibre.

- Aperitiva: aumenta la produzione di succhi gastrici ed è un buon tonico.

- Anticancerogena: autorevoli studiosi sostengono che in molte ricerche compiute in Ungheria e in Germania si è osservata la riduzione o la scomparsa di tumori somministrando 250 g al giorno di barbabietola grattugiata o 300-500 ml di succo. La sostanza responsabile dell’azione anticancerogena resiste all’ebollizione, perché questi risultati si sono ottenuti anche bollendo e concentrando il succo per renderlo più digeribile. Molto probabilmente, le ricerche che si stanno compiendo sugli elementi fitochimici presenti nei vegetali permetteranno di confermare questi esperimenti e di identificare la sostanza anticancerogena della barbabietola.

PREPARAZIONE E USO

- Succo fresco: il sapore non è molto gradevole, perciò si consiglia di mescolarlo con altri succhi o dolcificarlo con miele. Potrebbe essere indigesto, quindi è meglio non berne più di 50 o 100 ml per volta.

- Cruda, grattugiata: si condisce con olio e limone.

- Cotta: è più digeribile. Bisogna cuocerla almeno un'ora; immergendola in acqua fredda quando è ancora calda si sbuccia molto facilmente.

29-06-2019

Contro le scottature solari esistono dei rimedi naturali. Con la stagione estiva ci si reca al mare, e la tintarella è d’obbligo: per ottenerla ci si espone al sole, a volte anche in maniera eccessiva tanto da arrivare ad avere le famose scottature solari. E così ci si provoca bruciori e fastidi. Oltre alle creme e gli impacchi dopo sole presenti in commercio, si possono creare dei rimedi naturali contro le scottature anche in casa, in maniera del tutto autonoma, economica e genuina. Ecco dunque quali sono gli ingredienti miracolosi per creare degli impacchi contro le scottature solari.
I cetrioli possono essere un valido aiuto nel caso di scottature solari, ecco dunque come preparare un impacco con essi. Innanzitutto tagliateli a fettine, per poi applicarli direttamente sul corpo, nelle zone scottate dal sole; in tal modo esse verranno idratate donandovi sollievo in breve tempo. Lo stesso procedimento può essere effettuato con le patate (crude naturalmente): affettatele e ponetele sulla pelle dove è presente la scottatura per qualche minuto. Anche in questo caso riceverete un rapido sollievo. Altro ingrediente ottimo contro le scottature solari è sicuramente l’aloe vera. Spalmate il gel delle sue foglie sulla pelle, e sentirete le zone interessate rinfrescate. Per far fronte all’infiammazione e al dolore cutaneo, vi è poi la calendula. Portate ad ebollizione i fiori di calendula in acqua, e lasciate raffreddare il composto. A questo punto potrete applicarlo sulla zona interessata dalle scottature solari. Ripetete l’applicazione più volte e noterete un evidente miglioramento.

29-06-2019

Per far passare la sbornia non esistono rimedi miracolosi e questo per un semplice motivo: la sbronza se ne andrà solo quando il fegato avrà metabolizzato tutto l’alcol presente nel sangue. Dal momento che la velocità di detossificazione epatica è pressoché costante (intorno ai 3-6, massimo 8 grammi/ora), l’arma migliore rimane la prevenzione: bere poco, responsabilmente e mai a stomaco vuoto. Per smaltire 1/2 litro di vino oppure 5 bicchierini di super-alcolici l’organismo impiega circa 7 ore. L’eliminazione dell’etanolo è affidata soprattutto al fegato (92%-98%), ai polmoni (1,6%-6%) ed in misura minore al sudore, alle lacrime, al latte materno e alle feci (0,5-4%). Ma ecco tre rimedi:

1. Secondo un recente studio condotto dall’Institute of Medical Science e dalla Jeju National Univesity della Corea del Sud, per ridurre gli effetti di una sbornia è necessario assumere amminoacidi e minerali. Queste sostanze aiutano l’organismo a ritrovare velocemente il normale equilibrio, ed in più proteggono il fegato dalle tossine dell’alcol. Lo studio ha poi stabilito che l’alimento che contiene in quantità maggiore tali sostanze è l’asparago. Gli enzimi degli asparagi, infatti, sono in grado di scomporre le particelle alcoliche in modo che l’organismo possa smaltirle più velocemente. Gli effetti maggiori si ottengono se la pietanza è consumata cruda, dato che non perde i minerali durante la cottura. Se tuttavia gli asparagi crudi non vi piacciono, potete sempre bollirli in acqua: l’effetto sarà attenuato, ma comunque presente.

2. Può anche darsi, però, che gli asparagi non vi piacciano. Tranquilli, c’è una soluzione anche per voi. Per prima cosa cercate di bere molta acqua. In questo modo, infatti, riuscirete a smaltire più velocemente l’alcol tramite le urine. Tuttavia ciò non sarà sufficiente. L’ideale sarebbe assumere qualche alimento contenente zucchero in quantità elevate. Ecco quindi che qualsiasi alimento dolce o anche un semplice frutto possono fare al caso vostro. In questo modo aumenterete i livelli di zucchero nel cervello, alleviando così il mal di testa del giorno dopo. Consigliatissimi sono i frullati preparati con banane e miele. In questo caso la consistenza del frullato calmerà la sensazione di nausea, le banane reintegreranno il potassio perso ed il miele incrementerà gli zuccheri.

3. A differenza di ciò che comunemente si pensa è sconsigliatissimo bere caffè nel tentativo di rimanere più lucidi. Le bevande che contengono caffeina, infatti, irritano ulteriormente la mucosa dello stomaco quindi il giorno dopo starete ancora peggio. Se però le soluzioni sopra proposte non fanno per voi, potrete scegliere tra qualcuno degli alimenti che adesso vi propongo. Sono tutti indicati per alleviare i sintomi di una sbronza, ma ricordatevi di non mischiarli tra loro altrimenti aumenterete il senso di nausea. Vi sono, per esempio, i tuorli d’uovo crudi. Quando assumete alcol, infatti, il vostro metabolismo produce una sostanza tossica chiamata acetaldeide. Il tuorlo, ricco di cisteina, contrasta l’azione dell’acetaldeide e vi farà sentire meglio. Infine, ricordatevi che la nausea del giorno dopo è causata dall’acidità di stomaco. Bevete quindi un bicchiere di acqua in cui avrete disciolto un cucchiaino di bicarbonato di sodio ed in men che non si dica starete molto meglio.

28-06-2019

Dimentica le pillole e le creme piene di sostanze chimiche. L’olio d’oliva ti guarisce e ti fa più bella!

- Drena il fegato e la cistifellea pigra: L’olio di oliva ha un effetto colagogo ed è molto utile nell’insufficienza epatica. Alla mattina, a stomaco vuoto, prendi un cucchiaio di olio d’oliva, poi uno di succo di limone, e stenditi sul tuo fianco destro per 10-15 minuti. Il trattamento si fa ogni giorno, per 3 settimane.

- Tratta i calcoli biliari: Per quattro giorni, mangia solo mele, 2-3 kg al giorno. Il quarto giorno, alla sera, assumi 250 ml di olio d’oliva e 250 ml di succo di limone in modo alternato – un cucchiaio di olio, uno di limone. Alla mattina, quando vai al bagno, i calcoli verranno eliminati.

- Previene l’invecchiamento delle cellule: Consumato costantemente, l’olio di oliva dissolve i coaguli di sangue, riduce il colesterolo e abbassa la pressione sanguigna.

- Previene le malattie cardiovascolari: I polifenoli dell’olio di oliva hanno una potente azione antiossidante. L’olio d’oliva riduce il colesterolo LDL (colesterolo cattivo) e aumenta il livello di colesterolo HDL (colesterolo buono) nel sangue. Con il consumo di due cucchiai di olio d’oliva al giorno, le pareti dei vasi sanguigni saranno protette contro il deposito del colesterolo LDL. Perciò, il rischio di malattie cardiovascolari diventerà molto più basso.

- Previene il cancro: Studi prolungati hanno dimostrato che l’olio di oliva impedisce lo sviluppo di cellule tumorali nel tratto digestivo.

- Allevia i dolori reumatici: L’oleocantale dall’olio di oliva inibisce gli enzimi coinvolti nei processi infiammatori associati a certe malattie. Si tratta di una sostanza che allevia il dolore e l’infiammazione delle malattie reumatiche ma, a differenza dell’aspirina, non è irritante per la mucosa gastrica.

- Shampoo: Massaggia il cuoio capelluto con una miscela di 2-3 tuorli d’uovo, 30 ml di rum e 10 grammi di olio d’oliva. Lascia agire per 15 minuti e risciacqua abbondantemente con acqua e un po. di aceto.

- Contro la perdita dei capelli: Fai dei massaggi con olio d’oliva ogni sera, per 10 giorni. Avvolgiti la testa di notte e alla mattina sciacqua e lava i capelli con uno shampoo delicato. L’olio di oliva può essere usato anche come un balsamo per le labbra.

- Per l’idratazione della pelle: Se applichi impacchi con olio d’oliva ogni sera, dopo la pulizia del viso, per 3 settimane, avrai una pelle più liscia e meno rughe. Oppure puoi usare, invece della crema da notte, una miscela di: mezza tazza di olio d’oliva, un quarto di tazza di aceto e un quarto di tazza d’acqua. L’olio idrata e l’aceto scolora le macchie antiestetiche, uccide i batteri e rimuove le cellule morte.

- Per le unghie e mani: Per rafforzare le unghie, mettile in ammollo per 30 minuti in una tazza di olio d’oliva. Se hai la pelle secca sulle mani, strofinale con olio d’oliva prima di andare a letto, poi coprile con guanti di cotone.

- Per il corpo: Metti nella vasca con acqua calda 2-3 cucchiai di olio di oliva e qualche goccia di olio essenziale, secondo le preferenze. Vedrai che la tua pelle rimarrà più liscia che dopo qualsiasi crema o lozione da corpo precedentemente usata.

28-06-2019

Da anni si legge in molti libri di medicina naturale che lo zucchero è come una droga dolce ma pericolosa per l’organismo. Spesso si crede che per lo zucchero di canna tale verità non sia valida, ma il cosiddetto zucchero di canna molto spesso è lo stesso zucchero bianco colorato con melassa (si salva forse il mascobado e qualche altro zucchero del commercio equo e solidale). In questo articolo ci stiamo ovviamente riferendo allo zucchero raffinato artificialmente dalla canna o dalla barbabietola, e non agli zuccheri presenti all’interno di altri alimenti completi come il fruttosio della frutta o il lattosio del latte. È difficile credere che lo zucchero possa essere dannoso perché tale sostanza è entrata nella nostra dieta in modo tanto profondo che una buona metà dei cibi confezionati che si trovano in commercio nè risulta “contaminato”.
L'assunzione di zucchero raffinato sottrae vitamina C all’organismo come fanno le sigarette, uccide alcuni batteri simbionti che nel nostro organismo producono vitamine del complesso B e altera il ciclo di regolazione glicemica. Il pancreas reagisce allo zucchero puro con una ipersecrezione di insulina, cui segue da una parte una ipoglicemia, dall’altra a lungo andare il surplus di lavoro del pancreas può portare al diabete. L’assunzione di zucchero inoltre causa sonnolenza post pranzo, altera il metabolismo e influisce sugli ormoni, decalcifica le ossa e può portare alle carie dentarie. Anche l’aumento dei casi di cancro è correlato all’assunzione sempre più elevata di zucchero nella società dei consumi, dove anche nell’alimentazione l’apparire (il gusto artificialmente dolce) è molto più importante dell’essere (la valenza nutritiva e la purezza del cibo).
I popoli che non conoscono ancora lo zucchero non conoscono nemmeno il cancro. Il più basso livello di casi di cancro si è registrato in Olanda due anni dopo l’occupazione nazista, quando zucchero e caffè erano quasi scomparsi dalla tavola: tutti gli studi sulla prevenzione e la cura naturale del cancro (regolazione alimentare e metabolica) confermano che più si mangia zucchero e più si rischia di sviluppare il tumore. Ci sono inoltre studi che dimostrano il legame fra zucchero e ulcera, fra zucchero e malesseri psicologici, fra zucchero e allergia, la situazione è grave: sia per gli effetti che per l’assordante silenzio di chi dovrebbe tutelare la salute dei cittadini.
Si sa la salute non genera business la prevenzione primaria non genera mercato, la malattia dà da mangiare a tutto il sistema sanitario, come diceva un medico egizio 3.500 anni fa (riferendosi ovviamente alla classe benestante che lui curava) “un quarto di ciò che mangiamo serve per nutrire il corpo, il restante per nutrire i medici”. È per questo che nelle università di medicina di tutto il mondo non si studia quasi per niente l’influenza dell’alimentazione sul benessere dell’individuo e il modo di mantenere la salute con la prevenzione primaria (corretto stile di vita) mentre si punta sulla ben più costosa (e redditizia) prevenzione secondaria (test di laboratorio poco affidabili e a volte pericolosi, radiografie cancerogene ecc.). I medici che denunciano questa squallida realtà sono ovviamente una stretta minoranza; per questo di tutto ciò che è descritto in queste righe difficilmente si trova traccia nei consueti manuali universitari.

Giovedì, 27 Giugno 2019 06:55

UNA CASA PROFUMATA IN MODO NATURALE.

28-06-2019

Chi non vorrebbe avere una casa profumata? Gli ambienti in cui viviamo sono il nostro biglietto da visita, che dice agli altri molto sulle nostre abitudini, sul nostro modo di essere. Per mantenere una casa pulita e profumata sono presenti in commercio numerosi prodotti, la maggior parte nocivi per la nostra salute e per l’ambiente. Come fare quindi per avere una casa profumata in modo naturale e senza inquinare? Bastano innanzitutto una serie di piccoli accorgimenti, come aerare spesso i locali, pulire i pavimenti e far prendere aria agli arredi. Per un tocco più personale, invece, potete affidarvi a questi 4 rimedi naturali.

I FIORI

I fiori, uno dei più bei miracoli della natura: profumati, colorati, terapeutici. Perché quindi non farli diventare un valido alleato per rendere più piacevoli i luoghi in cui viviamo? Scegliamo quindi le varietà più profumate e deliziose per tenere la nostra casa profumata, avendo l’accortezza di sistemare i nostri fiori sui balconi, sui davanzali delle finestre o nei punti della casa dove possono avere luce e aria a sufficienza per sopravvivere. Il fiore più fresco, profumato e terapeutico di tutti? Sicuramente la lavanda!

BUCCE DELLA FRUTTA

Ecco un altro ottimo rimedio per mantenere profumati i nostri ambienti: utilizzare le bucce della frutta. Ideali per questo scopo sono le bucce di arancia o mandarino. Si devono far essiccare, in forno (a basse temperature) o al sole, per un paio di ore almeno. Le bucce vanno poi infilate in sacchetti di garza precedentemente forati, in modo tale che l’aroma si diffonda per la casa. Le combinazioni sono tantissime: possono essere utilizzate le bucce della mela, di tutti gli agrumi che vogliamo, ma anche i noccioli delle pesche e delle albicocche.

OLI ESSENZIALI

Ecco la nostra ultima soluzione: gli oli essenziali. Oltre a essere naturali, sono facilmente acquistabili in erboristeria e sono un valido aiuto per quanti credono ai benefici generati dall’aromaterapia. Ogni ambiente dovrebbe avere una profumazione particolare. Ad esempio:

• in cucina sono perfette le fragranze agrumate come il pompelmo, l’arancio, ma anche quelle più aromatiche come il rosmarino o il basilico;

• nel soggiorno andrebbero invece delle fragranze utili per farci rilassare, come la lavanda, la melissa, e tutti quegli oli balsamici che aiutano la respirazione;

• in bagno, infine, sarebbero adatte le profumazioni fresche dei fiori di primavera.

PER ELIMINARE GLI ODORI

Ecco invece una serie di suggerimenti per eliminare gli odori sgradevoli:

• bicarbonato: da mettere vicino la spazzatura o da nebulizzare nell’aria, diluito con l’acqua, aiuta a eliminare gli odori più persistenti;

• aceto: anche l’aceto è un ottimo neutralizzatore di odori sgradevoli, soprattutto se nebulizzato nel bagno o messo nel wc;

• spezie: da usare come infuso, possono essere utilizzate da sole o combinate tra di loro. Oltre a neutralizzare gli odori, servono a dare una profumazione gradevole agli ambienti.

28-06-2019

Non solo semplici erbe aromatiche o alimenti, ma dei veri e propri farmaci ed antibiotici naturali, grazie alle loro proprietà curative. Ecco come definire dal punto di vista della cura naturale della salute cibi come l'aglio o le cipolle, erbe come l'origano, e spezie come lo zenzero e la cannella. Sempre più spesso essi sono oggetto di studio da parte della scienza per via delle proprietà curative che li caratterizzano. Scopriamo insieme alcune alternative naturali ai farmaci tradizionali adatte a proteggere la nostra salute.

1. AGLIO

L'aglio è considerato un rimedio naturale dalle efficaci proprietà curative sin dai secoli passati. È ricco di antiossidanti in grado di contribuire alla distruzione dei radicali liberi responsabili del deterioramento dell'organismo, la cui azione può condurre nel corso del tempo a patologie cardiache e cancro. L'aglio contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna, a combattere le infezioni della pelle e a proteggere il cuore.

2. ECHINACEA

L'echinacea è da lungo tempo utilizzata al fine di rafforzare il sistema immunitario. È considerata utile per la prevenzione e per la cura di malattie stagionali come il raffreddore e l'influenza. L'echinacea è infatti particolarmente indicata in caso di malattie delle prime vie aeree, che possono comprendere, oltre al raffreddore, la tosse. È inoltre indicata per la cura di infezioni che interessino le vie urinarie.

3. CIPOLLA

Le cipolle, al pari dell'aglio, sono considerate dei veri e propri medicinali naturali, dalle potenti proprietà antibatteriche. Alle cipolle sono inoltre attribuite proprietà diuretiche, che le rendono utili ad aiutare l'organismo a depurarsi. Esse svolgono un'azione antinfiammatoria e migliorano la circolazione del sangue. Sono utili per la prevenzione e durante la cura di raffreddore, influenza e mal di gola.

4. AVOCADO

L'avocado è stato considerato dal punto di vista scientifico come un importante alimento da cui ricavare estratti in grado di rivelarsi efficaci contro batteri ritenuti multiresistenti agli antibiotici, come alcune tipologie di stafilococchi.

5. TE’ VERDE

Dalle foglie di tè verde, oltre alla ben nota bevanda, è possibile ricavare un particolare polifenolo in grado di agire in maniera sinergica con gli antibiotici nel trattamento di batteri come lo Streptococcus e nelle infezioni da Escherichia coli. Il tè verde è ricco di antiossidanti ritenuti in grado di svolgere un'azione preventiva contro la comparsa di diverse tipologie di tumore, con particolare riferimento alla pelle.

6. NEEM

Dalle foglie del Neem, e dai frutti di questa pianta, viene ricavato un potente olio curativo, utilizzato tipicamente da parte della medicina tradizionale indiana, sia ad uso alimentare che curativo. Ad esso vengono attribuite proprietà antifungine, antibatteriche, antivirali ed antiparassitarie. L'olio di Neem per uso interno deve essere stato ottenuto appositamente a tale scopo e risultare puro al cento per cento.

7. ZENZERO

Lo zenzero rappresenta un vero e proprio toccasana per la salute. Esso può essere consumato fresco, come alimento vero e proprio, oppure sotto forma di spezia e condimento, dopo essere stato essiccato e ridotto in polvere. L'azione benefica dello zenzero prevede il suo impiego nella preparazione di tisane utili per la cura e per la prevenzione di influenza, mal di gola, tosse e raffreddore. Lo zenzero è stato inoltre segnalato tra i dieci alimenti dalle maggiori proprietà anticancro.

8. ORIGANO

L'origano non è semplicemente un'erba aromatica da utilizzare in cucina per insaporire le pietanze, ma anche una vera e propria erba medicinale, utile a proteggere la nostra salute, grazie alle sue proprietà terapeutiche, che permettono di definirlo come un analgesico, antisettico ed antispasmodico naturale. L'olio essenziale da esso ricavato ha potenti proprietà antibatteriche ed il suo impiego è utile in aromaterapia per la cura delle malattie relative alle vie respiratorie.

9. PAU D'ARCO

Poco conosciuto in Europa, il Pau d'Arco è una specie vegetale di origine sudamericana contenente sostanze ritenute efficaci nel trattamento delle infezioni virali, batteriche e fungine. Esso rafforza il sistema immunitario ed è ritenuto in grado di contrastare numerose malattie senza provocare effetti collaterali. Per le infezioni più comuni dovrebbe essere utilizzato in sostituzione dei farmaci antibiotici.

10. CANNELLA

La cannella non è una semplice spezia da impiegare per insaporire le pietanze dolci, ma uno scrigno di proprietà benefiche utili per la nostra salute. Allevia i dolori mestruali, è un antibatterico naturale, riduce i dolori provocati dall'artrite, contribuisce a regolare il livello di zuccheri del sangue e rappresenta un rimedio naturale contro raffreddore e mal di gola.

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