Angelo Ortisi
LO SPORT RENDE STANCHI ANCHE SE E’ VIRTUALE.
05-05-2015
Lo sport stanca anche quando è virtuale. Guardare una partita allo stadio, o seguire le imprese della squadra del cuore alla Tv, accende le aree del cervello che controllano i movimenti. Una sorta di “fatica da immedesimazione” che sembra però una prerogativa tipicamente maschile. A spiegare scientificamente il fenomeno, e le ragioni per cui una donna non capirà mai perché il suo partner suda e si affanna alla sola vista di un pallone altrui, è uno studio italiano pubblicato sulla rivista scientifica “Plos One”. La ricerca è firmata dagli scienziati del Laboratorio di elettrofisiologia cognitiva dell’università di Milano-Bicocca, coordinati da Alice Mado Proverbio, in collaborazione con Federica Riva e Alberto Zani dell´Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (IBFM) del CNR di Segrate, vicino a Milano.
http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0005389
CALCIO, VITAMINA D, LICOPENE, ASTAXANTINA E BIOFLAVONOIDI RIDUCONO NELLE DONNE I SINTOMI DEL CLIMATERIO.
04-05-2015
Una ricerca ha dimostrato che la somministrazione, per un periodo di 8 settimane a 65 donne, di un integratore a base di calcio, vitamina D3, licopene, astaxantina e bioflavonoidi di agrumi (MF Afragil®) ha ridotto i sintomi dello status di climaterio. Le donne sono state suddivise in due gruppi (33 trattate con MF Afragil® e 32 senza trattamento). La condizione di climaterio è stato determinato utilizzando un questionario compilato al momento dell'inclusione nello studio e dopo 8 settimane di trattamento. I punteggi (sintomi comuni, cambiamenti e dolori) erano inizialmente comparabili nei due gruppi, mentre dopo 8 settimane una riduzione significativa di molte variabili è stato riscontrato nel gruppo trattato con l’integratore rispetto al gruppo di controllo. Dopo il trattamento, il punteggio totale è stato ridotto di oltre il 45%. C'è stata una significativa riduzione di vampate di calore, sintomi a carico del SNC (depressione, ansia e disturbi di panico), incontinenza e dolori articolari, che sono tra i sintomi più frequenti durante il periodo del climaterio. L’osteoporosi non è stata analizzata a causa del breve periodo di trattamento. In conclusione, l’integratore è risultato essere efficace nel ridurre i sintomi del climaterio durante una somministrazione a breve termine. E’ auspicabile, da parte dei ricercatori, proseguire la ricerca con un trattamento prolungato e più casi sotto analisi per determinare anche il suo effetto sull’osteoporosi.
IL TONNO STA DIVENTANDO SEMPRE PIU’ TOSSICO.
04-05-2015
Il tasso di contaminazione da mercurio nel tonno ed in altri pesci del Pacifico è aumentato del 30 per cento dal 1990. L’aumento è il diretto risultato dell’industrializzazione rapida della Cina e si pensa che il contenuto di mercurio aumenti un altro 50 per cento dal 2050 se la Cina continuerà a costruire le centrali elettriche a carbone. I dati vengono da uno studio del U.S. Geologic Survey. Circa il 40 per cento di tutta l’esposizione al mercurio degli Stati Uniti viene dal consumo del tonno contaminato del Pacifico. Approssimativamente il 75 per cento di tutta l’esposizione umana al mercurio in generale deriva dal consumo dei pesci. L’avvelenamento da mercurio in giovane età, anche per importi molto piccoli, può condurre a danni permanenti dello sviluppo mentale. Il mercurio diventa tossico quando è convertito dai batteri in una forma denominata metilmercurio. Gli scienziati da tempo sanno che questa conversione avviene nei laghi, in serbatoi e in fiumi d’acqua dolce, ma questo studio è il primo che documenta come questa conversione avvenga nell’oceano. Indica che il metilmercurio è prodotto in acque oceaniche di media profondità da batteri che decompongono le alghe di sedimentazione.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1029/2008GB003425/abstract
VIDEOGIOCHI: NON SEMPRE TENGONO IL CERVELLO ALLENATO.
04-05-2015
Stimolano i riflessi, le capacità mnemoniche, le abilità strategiche. Tengono impegnato il cervello. In una parola: lo allenano. Fino a oggi si pensava che i videogames avessero soprattutto questo vantaggio nei confronti della mente di chi ne fa uso. Ora, però, un nuovo studio rivela che non è sempre così: un gruppo di ricercatori dell´Università dell’Illinois (Usa), in uno studio pubblicato sulla rivista “New Scientist”, ha infatti dimostrato che non sempre i giocatori migliorano le loro capacità mnemoniche e cognitive dopo aver trascorso più di 20 ore davanti a un videogioco. Per questo andrebbero rivisti i risultati raggiunti da alcuni studi a favore dei videogame. I ricercatori hanno in pratica dimostrato che, mentre giocare qualche ora con un videogame d´azione potrebbe migliorare la concentrazione, non succede invece nulla di positivo nello sviluppo di altre competenze cognitive.
http://www.newscientist.com/article/mg20026805.700-video-games-dont-train-your-brain.html
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0001691808001200
BERE SUCCO DI BARBABIETOLA ROSSA RIDUCE LA PRESSIONE SANGUIGNA.
04-05-2015
Un bicchiere di succo di barbabietola rossa al giorno, riduce significativamente la pressione sanguigna nei pazienti con ipertensione, secondo un nuovo studio controllato con placebo, su decine di pazienti. ”Questo interessante studio si basa su ricerche precedenti e dimostra che bere un bicchiere di succo di barbabietola al giorno riduce la pressione sanguigna nei pazienti ipertesi, ma anche nelle persone con pressione alta che non rispondono al trattamento farmacologico”, spiegano i ricercatori. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Hypertension. La barbabietola contiene alti livelli di nitrato inorganico. Altri ortaggi a foglia, come lattuga e cavoli, hanno anche alti livelli del composto che prendono dal suolo, attraverso le ardici. Nel corpo umano, il nitrato inorganico viene convertito in ossido nitrico che rilassa e dilata i vasi sanguigni.
Per lo studio, Amrita Ahluwalia, della Queen Mary University di Londra e colleghi, hanno reclutato 64 pazienti di età compresa tra 18/85 anni. La metà dei pazienti stava assumendo farmaci prescritti per la pressione alta, ma non tutti rispondevano ai farmaci. Il resto era stato diagnosticato con pressione alta, ma non era ancora in terapia. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a uno dei due gruppi: un gruppo ha consumato 250ml di succo di barbabietola al giorno, mentre l’altro gruppo ha consumato ugualmente succo di barbabietola, ma privato del nitrato (placebo). I pazienti hanno consumato il succo per quattro settimane e sono stati monitorati per due settimane sia prima che dopo lo studio. Lo studio era in doppio cieco il che significa che nè i medici e nè i pazienti, sapevano chi era stato assegnato al succo di barbabietola e chi al placebo. Nel corso delle quattro settimane, i pazienti che hanno assunto succo di barbabietola hanno dimostrato una riduzione della pressione sanguigna di 0,4 ( pressione sistola) e 0,8 (pressione diastolica) mmHg ( millimetri di mercurio). In molti pazienti la pressione sanguigna è tornata alla normalità. Il team di ricerca sottolinea che questo è il primo studio che mostra le prove di una riduzione duratura della pressione arteriosa grazie alla supplementazione con nitrato alimentare, in pazienti con pressione alta. Il gruppo trattato con succo di barbabietola ha anche mostrato un miglioramento del 20% della capacità di dilatazione dei vasi sanguigni e un 10% di ridotta rigidità arteriosa. Non ci sono stati cambiamenti nella pressione sanguigna, funzione dei vasi sanguigni e rigidità arteriosa nel gruppo trattato con placebo, durante il periodo di studio. I ricercatori fanno notare che la riduzione della pressione sanguigna nel gruppo trattato con succo di barbabietola è paragonabile a quella ottenuta con i farmaci: la riduzione media della pressione sanguigna che si ottiene da un farmaco antipertensione e di 0,5/0,9 mmHg.
LA SALUTE DEI PIEDI MINACCIATA DALLE BALLERINE.
04-05-2015
Le ballerine sono comode ed eleganti, ma aumentano il rischio di unghie incarnite, oltre che di calli e duroni. A dirlo è il podologo Mike O'Neill, secondo cui l'uso sempre più frequente di questo tipo di calzature fra le donne ha provocato “un grande aumento dei casi di unghie incarnite negli ultimi cinque anni. Le ballerine stringono molto i piedi, facendo pressione sulle unghie”, spiega O’Neill al MailOnline. Queste scarpe, infatti, costringono le unghie a incurvarsi, provocando di conseguenza una lacerazione progressiva della pelle, associata a dolore al piede nel migliore dei casi. In mancanza di interventi precisi, però, il semplice dolore può trasformarsi in infezione da Mrsa, il temibile stafilococco aureo meticillino-resistente.
“È raro, ma in casi estremi l’infezione può raggiungere le ossa, causando quella che si chiama osteomielite, e si potrebbe arrivare alla necessità di amputare il dito. È più probabile che questo accada in persone affette da diabete, in chi ha una cattiva circolazione e quando il corpo non può combattere facilmente le infezioni”, rassicura però l'esperto. A livello statistico, O'Neill fa notare che su 200 unghie incarnite visitate ne trova circa 12 infettate in maniera grave. E nella maggior parte dei casi il tutto è dovuto a scarpe troppo strette, le ballerine molto spesso. In altri casi, però, si tratta semplicemente di predisposizione, dal momento che in alcune persone le unghie tendono naturalmente a curvarsi verso l'interno del dito. I sintomi delle unghie incarnite vanno da un semplice gonfiore della zona colpita a un edema, cioè un accumulo di liquido nell'area attorno alla punta del dito. Spesso si forma un pus di colore bianco o giallo, che si accompagna anche a lievi emorragie. Nei casi più gravi il dolore è intenso e l'infiammazione può condurre alla formazione di un eccesso di pelle attorno alla punta del dito interessato o a una grave infezione. “Quando si arriva a questo punto - spiega O’Neill - di solito è perché i pazienti negano il problema. In generale, alle persone non piacciono i piedi e, in particolare, gli adolescenti tendono a non volerli mostrare”.
OCCHIO AL REGGISENO: SE NON E’ GIUSTO PUO’ FARE DANNI.
04-05-2015
Attenzione ai reggiseni sbagliati: danneggiano il seno. Quello che molte donne sanno empiricamente è stato adesso dimostrato scientificamente. Un team di ricercatori in bio-meccanica dell’University of Portsmouth ha dimostrato che uno scarso sostegno nella zona più delicata del corpo femminile fa allentare i fragili legamenti del seno. Durante l´esercizio fisico, infatti, il seno viene sollecitato da oscillazioni che arrivano anche a 21 centimetri: su e giù, all’interno e all’esterno, da un lato all´altro. Ma la gran parte dei reggiseni limita solo il movimento verticale; e quindi il rischio è che non forniscano il sostegno adeguato. Per tre anni sono stati testati circa 50 reggiseni, sportivi e non, su centinaia di donne. Se di forma o taglia sbagliata, sono dannosi tanto quelli sportivi che quelli da indossare tutti i giorni. Gli scienziati consigliano infatti di fare attenzione al modello, ma anche alla taglia (non troppo grande, nè troppo stretta). "C´è quasi una stigma sociale su determinate misure: molte donne non vogliono vedersi con un seno troppo grande o troppo piccolo e quindi scelgono taglie sbagliate pur di sfoggiare quella che loro considerano giusta", spiega una delle ricercatrici che ha condotto lo studio, Wendy Hedger. "Molte non si rendono conto che indossano da una vita un reggiseno sbagliato. E alcune dimenticano che la loro figura e la loro taglia cambia e che quindi devono scegliere reggiseni diversi nel corso della loro vita, soprattutto dopo un allattamento e dopo la menopausa".
http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/7523295.stm
http://www.telegraph.co.uk/news/2452726/Womens-breasts-damaged-by-wearing-wrong-bra.html
SINCERO O BUGIARDO? LO VEDI DAL BATTITO DELLE CIGLIA.
04-05-2015
Non siete convinti che il vostro interlocutore vi dica la verità? Basta che osserviate i suoi occhi. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Portsmouth University e pubblicato sulla rivista Journal of Non-verbal Behaviour le ciglia dei bugiardi sbattono otto volte di più di chi non mente. Il motivo? Secondo i ricercatori, questo eccessivo “lampeggiamento” degli occhi dei bugiardi potrebbe esser dovuto al maggiore sforzo mentale effettuato per dire la bugia. I bugiardi hanno la necessità di controllare le proprie storie e assicurarsi che siano plausibili. Inoltre, devono ricordare le loro precedenti dichiarazioni, in modo da apparire coerenti quando devono raccontare nuovamente la stessa storia. L´unica cosa non ancora chiara è il perché gli occhi continuano a sbattere velocemente anche dopo aver detto una menzogna. "E’ possibile" ha ipotizzato Sharon Leal, coordinatrice dello studio "che sia come una valvola di sicurezza, come una liberazione di energia dopo la tensione della mente".
http://www.telegraph.co.uk/news/2589073/Liars-are-exposed-by-blinking.html
I PISELLI POSSONO AIUTARE LA VOSTRA PRESSIONE SANGUIGNA.
04-05-2015
I ricercatori hanno trovato che le proteine presenti nel pisello comune possono contribuire a combattere l’ipertensione sanguigna e la malattia cronica renale (CKD). I pazienti affetti da CKD sono realmente ad elevato rischio di complicazioni cardiovascolari in seguito all’alta pressione sanguigna connessa con la disfunzione del rene. Da tempo i piselli sono stati riconosciuti come salutari, contenendo proteine, fibra dietetica e vitamine. La nuova ricerca si focalizza sul pisello giallo, una varietà di piselli rampicanti. Gli scienziati hanno purificato una miscela di proteine dei piselli denominata idrolizzato proteico. Quando i ricercatori hanno alimentato con piccole dosi quotidiane della miscela proteica ratti di laboratorio con una grave forma di malattia renale, i ratti hanno mostrato una caduta del 20 per cento della pressione sanguigna. I ricercatori inoltre segnalano che il consumo dell’estratto di piselli ha prodotto un incremento del 30 per cento nella produzione urinaria nei ratti malati, portando la loro urina a livelli normali.
http://www.nutraingredients.com/Research/Pea-protein-may-cut-blood-pressure-and-help-kidneys-Study
IL PEPERONCINO AIUTA A DIMAGRIRE.
04-05-2015
I ricercatori della School of Pharmacy dell'Università del Wyoming hanno reso noto che la capsaicina, la stessa sostanza che dona al peperoncino il gusto piccante, sarebbe in grado di innescare la perdita di peso e di accelerare il metabolismo dei grassi. Gli esperti hanno presentato la propria ipotesi a Baltimora, in occasione del 59esimo meeting annuale della Biophysical Society. L'intervento degli esperti porta il titolo di: "Dietary capsaicin and exercise: analysis of a two-pronged approach to counteract obesità". La capsaicina trasforma in calore l'energia rilasciata dal metabolismo dei grassi, quasi come avviene quando ci dedichiamo a sport e attività fisica. Aggiungere un tocco di peperoncino nella nostra alimentazione sarebbe d'aiuto per perdere peso e per contrastare l'obesità. I ricercatori ipotizzano che la capsaicina sia in grado di accelerare il metabolismo e di potenziare la capacità del corpo di bruciare quei grassi che altrimenti andrebbero ad accumularsi sotto forma di adipe. Un meccanismo che si può supportare facendo sport. Molte persone si trovano però intrappolate in una vita sedentaria che non permette loro di fare movimento per il tempo necessario a contrastare l'accumulo di peso. Ecco che, accanto all'impegno verso una maggiore attività fisica – a partire dal fare le scale e da una bella camminata ogni giorno – un pizzico di peperoncino aggiunto ogni tanto come condimento potrebbe risultare utile per migliorare il metabolismo dei grassi. Ormai un terzo della popolazione del Pianeta, secondo i dati dell'Oms, si trova in una condizione di soprappeso o di obesità. Evitare l'accumulo eccessivo di peso permette di prevenire patologie come il diabete di tipo 2, i disturbi cardiovascolari e l'ipertensione. Quale sarà il prossimo passo dei ricercatori? Realizzare degli integratori ad alta concentrazione di capsaicina che permettano di contribuire a risolvere i casi di obesità. Nel frattempo, il suggerimento è di portare un pizzico di peperoncino in più a tavola di tanto in tanto, soprattutto se ne sopportiamo il sapore e se non ci provoca eccessivo bruciore.