Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

05-05-2015

Un nuovo studio francese mette in guardia dai possibili rischi per la salute legati al bisfenolo S e al bisfenolo F, due sostituti del bisfenolo A per la produzione di materie plastiche. Secondo i ricercatori francesi, queste due sostanze sono fonte di preoccupazione. Secondo i ricercatori francesi, il bisfenolo F e il bisfenolo S possono compromettere lo sviluppo dei testicoli nei feti, come hanno sottolineato sulla rivista scientifica Fertility and Sterility. I test di laboratorio hanno dimostrato che questi composti sono in grado di ridurre la produzione di testosterone fetale. Lo studio in questione porta il titolo di "A new chapter in the bisphenol A story: bisphenol S and bisphenol F are not safe alternatives to this compound". "Qualsiasi riduzione della produzione di testosterone, così come causata da questi tipi di bisfenolo, influenzerà il normale sviluppo dei testicoli con possibili conseguenze di sterilità" - ha sottolineato René Habert della Paris Diderot University, co-autore dello studio.
Il bisfenolo A, o BPA, è un componente comune delle bottiglie di plastica e dei rivestimenti delle lattine alimentari. Alcuni studi hanno collegato il BPA a problemi al cervello e al sistema nervoso, a disordini riproduttivi e all'obesità. Potrebbe inoltre esporre i nascituri al rischio di sviluppare il cancro al seno nel corso della vita. L'Europa già alcuni anni fa ha vietato la produzione di biberon contenenti bisfenolo A sul proprio territorio. In alcuni prodotti bisfenolo S e bisfenolo F avrebbero iniziato a sostituire il bisfenolo A: "Ma mentre la loro struttura chimica è molto simile a quella del bisfenolo A, il loro danno potenziale per gli esseri umani o gli animali non è mai stato testato e queste sostanze non sono soggette a regolamentazione" - hanno comunicato gli esperti francesi. Il bisfenolo S e il bisfenolo F sarebbero stati sottoposti allo stesso tipo di test che nel 2012 ha rivelato la correlazione tra bisfenolo A e rischio per la fertilità maschile. La ricerca francese rappresenta al momento il primo studio che abbia dimostrato un effetto fisiologico negativo del bisfenolo S e F sull'uomo. Sostituire il bisfenolo A con il bisfenolo S o F non sarebbe dunque sicuro. Quali alternative sceglieranno le aziende francesi per rispondere alla richiesta del Governo di sostituire il bisfenolo A con sostanze sicure per la salute?

 

http://www.fertstert.org/article/S0015-0282%2814%2902351-6/abstract

05-05-2015

Un’alterata risposta insulinica sembra sia coinvolta nello sviluppo del morbo di Alzheimer, secondo uno studio di lunga durata sulla popolazione americana. I ricercatori hanno analizzato i dati per più di 2.200 uomini che si sono sottoposti al test di tolleranza al glucosio all’età di 50 anni. Dopo un follow up di circa 32 anni, 394 uomini hanno sviluppato demenza o danni mentali, compresi 102 con morbo di Alzheimer confermato e 57 con demenza vascolare confermata. Una scarsa risposta insulinica all’inizio dello studio è stata associata con un rischio maggiore del 30 per cento di sviluppare Alzheimer. La demenza generale e i rischi cognitivi sono stati associati a valori insulinemici elevati a digiuno, resistenza insulinica, alterata secrezione insulinica e intolleranza al glucosio. Il morbo di Alzheimer è sempre più denominato la terza forma del diabete (TIPO 3) e questo studio presta ulteriore supporto a questa teoria. Assieme al pancreas, anche il cervello produce insulina. L’insulina e i suoi recettori cerebrali sono fondamentali per l’apprendimento e la memoria e si sa che questi funzioni sono più scarse negli individui con morbo di Alzheimer. Nel cervello, l’insulina si lega al suo recettore a livello della sinapsi, che innesca un meccanismo che permette alle cellule nervose di sopravvivere e di formare la memoria. Tuttavia, i ricercatori hanno trovato che una proteina tossica ( ADDL) presente nel cervello dei pazienti con Alzheimer, rimuove i recettori dell’insulina dalle cellule nervose e rende questi neuroni resistenti all’insulina. È stato suggerito che, all’inizio della malattia, l’ADDL si accumula e quindi blocca la funzione della memoria. C’è persino un test che misura l’ADDL nel liquido spinale e che permette di diagnosticare il morbo di Alzheimer nelle relative fasi iniziali. Naturalmente, ciò che si desidera è di prevenire e impedire del tutto lo sviluppo della malattia e questo è interamente possibile. Si può impedire Alzheimer e diabete allo stesso tempo. Tre dei metodi più importanti suggeriti per impedire l’Alzheimer sono identici a quelli suggeriti per impedire il diabete. Come mai? Perché il vero fattore fondamentale responsabile del rallentamento di quasi ogni malattia cronica conosciuta è la normalizzazione dei livelli di leptina e insulina. E ciò si può fare con:

1. Esercizio fisico. L’esercizio protegge il cervello esattamente come protegge il resto del corpo dal diabete.

2. Consumo di una dieta nutriente adeguata alla vostra tipologia nutrizionale.

3. Assunzione abbondante di omega-3 di alta qualità nella vostra dieta. Una dieta ricca in grassi omega-3 è in grado di evitare sia l’Alzheimer che il diabete.

Entro il 2050, si stima che 10 milioni di americani avranno l’Alzheimer, ovvero 1 su 8! Ciò non accadrebbe, mantenendo il cervello completamente funzionale indipendentemente dall’età. Basta prendersene cura. Così, oltre ai tre punti appena descritti, che altro si può fare per prevenire l’Alzheimer?

1. Evitate e rimuovete il mercurio dal vostro corpo. I materiali dell’amalgama per le otturazione dentali sono una delle fonti principali di mercurio. La loro eliminazione va fatta lentamente da dentisti specializzati e soprattutto “in diga”, per non ingurgitare i vapori del metallo provocati dal trapano.

2. Evitate l’alluminio, presente negli antitraspiranti, contenitori da cucina ecc.

3. Evitare le vaccinazioni antinfluenzali che contengono sia il mercurio che l’alluminio!

4. Mangiate mirtilli e frutti di bosco, che contengono antocianosidi e antiossidanti che sono conosciuti per la loro azione anti-Alzheimer e per altre malattie neurologiche.

5. Allenare quotidianamente la mente. Lo stimolo mentale, dato dal viaggiare, imparare uno strumento, giocare o fare i cruciverba, è associato a un rischio diminuito di Alzheimer.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18401020

Martedì, 05 Maggio 2015 12:55

I BACI DEI CANI MEGLIO DEI PROBIOTICI?

05-05-2015

Finito lo yogurt nel frigo? Fatevi fare una bella slinguazzata dal vostro cane e anche per oggi sarete a posto con la vostra razione quotidiana di probiotici. Già perché pare che i batteri intestinali dei nostri amici a quattro zampe giovino al nostro benessere. Così, per l'esatta regola secondo cui - per igiene - appena nasce un bebè bisogna sbarazzarsi del cane, una bella passata di lingua da parte di Fido su guance e mani, anche su quelle dei pupi, non è da evitare come la peste. A ipotizzarlo è uno studio dell'Università dell'Arizona, secondo cui quel classico "bacio" umidiccio con cui il cane è capace di dimostrare tutto il suo amore e la sua dedizione sarebbe un toccasana per le nostre difese immunitarie. Sinora si tratta di pure supposizioni. Per verificare la veridicità di quanto affermano, i ricercatori americani stanno reclutando dei volontari di più di 50 anni. Nella prima fase della ricerca si concentreranno soprattutto sugli effetti che i cani hanno sugli anziani. "Nel corso dei millenni ci siamo co-evoluti insieme ai cani – spiega Kim Kelly, ricercatrice in antropologia che fa parte di questo studio – ma nessuno capisce in cosa consista questo rapporto cane-uomo che ci fa sentire bene intorno ai cani. E' solo che sono teneri e ci piace accarezzarli o c'è qualcos'altro sotto la pelle?". Nei prossimi mesi verrà analizzato come la vita di queste persone con un cane possa favorire la crescita di microrganismi positivi nell'intestino umano. I partecipanti verranno sottoposti a tre controlli con metodi non invasivi, per valutare i cambiamenti nella flora intestinale e altri indicatori di benessere psico-fisico. Per partecipare bisogna però non aver assunto antibiotici nei sei mesi precedenti e non aver vissuto con un altro cane. "Pensiamo che i cani potrebbero funzionare come probiotici per migliorare la salute dei batteri che vivono nel nostro intestino. All'insieme di questi batteri, detto microbiota, è riconosciuto un ruolo sempre più importante per la nostra salute mentale e fisica, soprattutto con l'avanzare dell'età", conclude il dottore e ricercatore Charles Raison. Insomma, oltre ad essere il migliore amico dell'uomo, il cane si rivelerà essere, molto probabilmente, anche la migliore medicina. E noi lo abbiamo sempre saputo, in fondo, che quei musi umidicci ci mettono in salute, fosse solo per le coccole che sono in grado di offrire!

 

http://uanews.org/story/could-man-s-best-friend-be-man-s-best-medicine

05-05-2015

I farmaci antiacidi come Zantac, Pepcid, Prevacid e Nexium sono fra i farmaci più ampiamente prescritti nel mondo. Tuttavia, i medici del Britain’s National Health Service stanno avvisando gli anziani, particolarmente i più vecchi, sui gravi effetti collaterali connessi con questi farmaci. Gli antiacidi sono collegati ad un rischio aumentato di infezioni gastrointestinali, mentre una categoria di farmaci, gli inibitori della pompa protonica (PPIs), aumenta il rischio di polmonite. I PPI sono inoltre associati ad un rischio aumentato di infezione da batterio Clostridium difficile, che è resistente a molti antibiotici e può causare una seria malattia diarroica. Il New York Times segnala: “parecchi studi hanno indicato un rischio aumentato di fratture ossee da osteoporosi in pazienti che assumono PPI, benchè i risultati non siano costanti. E’ possibile che il cambiamento nell’acidità dello stomaco riduca la capacità del corpo di assorbire il calcio”.
Malgrado siano fra i farmaci più ampiamente prescritti nel mondo, gli antiacidi non vengono accuratamente controllati dai medici o dai pazienti. “Quando i pazienti sono ammessi nei nostri reparti geriatrici, una quantità di loro non ha avuto indicazioni su come assumere questi farmaci”, ha detto il Dott. Ian Logan, un medico scozzese. “E li utilizzano molto più lungamente di quanto si dovrebbe fare”. Uno dei suoi pazienti stava prendendo un riduttore di acido da 15 anni. “Hanno effetti collaterali significativi, particolarmente nei pazienti più anziani”, ha detto il Dott. Logan. Gli studi hanno collegato gli antiacidi ad un rischio aumentato di polmonite, di infezioni gastrointestinali, di resistenza antibiotica, di diarrea severa e possibilmente di osteoporosi.

 

http://newoldage.blogs.nytimes.com/2010/08/11/a-caution-on-antacids-for-older-patients/?partner=rss&emc=rss&_r=0

05-05-2015

Sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva per aumentare la taglia del proprio seno può esporre a un rischio maggiore di cancro. Gli esperti francesi dell'Institut de Recherche sur le Cancer denunciano l'aumento di un particolare tipo di tumore, il Linfoma anaplastico a grandi cellule, associato agli impianti mammari. I casi sembrano ancora pochi, circa 173 in tutto il mondo, ma la progressione è in aumento e ha spinto gli specialisti francesi a richiedere l'introduzione di questo tipo di neoplasia negli annali dell'Organizzazione mondiale della sanità. A confermare il rischio è anche una ricerca condotta da scienziati dell'Università di Vienna con la collaborazione di colleghi degli atenei di Cambridge, Liverpool e Swansea. Lo studio, pubblicato su Mutation Research, mostra l'associazione esistente fra le protesi al seno e la possibile insorgenza di questo raro linfoma maligno noto con la sigla ALCL. Si tratta di un tipo di linfoma non Hodgkin che appartiene al gruppo delle neoplasie delle cellule T periferiche. In realtà colpisce in prevalenza gli uomini, ma nelle donne con protesi al seno l'incidenza si inverte ed è molto più alta rispetto a quella delle donne senza protesi.
Lo studio ha analizzato 71 casi di pazienti affetti da ALCL. Il linfoma si è sviluppato circa 10 anni dopo l'intervento di mastoplastica additiva e secondo le analisi effettuate dagli scienziati la neoplasia sarebbe cresciuta nel tessuto cicatriziale creatosi attorno alla protesi. In realtà ci sono ricerche che offrono risultati contrastanti e certamente più rassicuranti per chi decide di intervenire sul proprio seno. Ad esempio uno studio pubblicato sull'International Journal of Cancer da un'équipe canadese ha preso in esame nell’arco di 10 anni circa 25.000 donne che avevano ricevuto protesi mammarie estetiche e 16.000 che avevano subìto interventi di chirurgia estetica. Confrontando l'incidenza del cancro tra le donne con protesi e la restante popolazione femminile si è riscontrato un tasso di cancro al seno e all'endometrio ridotto rispetto alle donne che avevano subito altri interventi chirurgici. "Non abbiamo osservato - affermano nello studio - alcun aumento del rischio di forme più rare di cancro tra queste donne. Una riduzione di incidenza del cancro al seno è invece stata osservata per le donne con protesi sottoghiandolari rispetto alle donne con protesi sottomuscolari. Un possibile aumento di incidenza del cancro al seno subito dopo l'aumento del seno con protesi in poliuretano deve ancora essere verificata”.
Un ulteriore studio canadese riporta però che la chirurgia estetica al seno potrebbe ritardare la diagnosi del tumore. A rassicurare gli animi interviene il professor Mario Dini, specialista di Chirurgia Plastica ed Estetica a Firenze e Milano: “Attenzione a parlare di emergenza e a diffondere eccessive preoccupazioni. Se è vero che una diagnosi precoce aiuta a combattere la malattia abbassando così il rischio di morte, ciò vale per tutte le patologie oncologiche e non ha dunque alcun rapporto privilegiato con l'inserimento di protesi mammarie”. Quest’ultima ricerca - condotta su un campione di 409 donne con protesi mammarie estetiche e su 444 donne con altri interventi di chirurgia estetica, alle quali è stato diagnosticato un tumore al seno - evidenzia che le donne che hanno effettuato l'impianto di protesi al seno corrono un rischio tre volte superiore di una diagnosi tardiva del tumore. Secondo lo studio, a rendere complicata la rilevazione del tumore è la presenza della massa "anomala" contenuta nella zona soggetta alle verifiche con i macchinari. “Le tecnologie presenti oggi in Italia - aggiunge Dini - fanno sì che un buon radiologo possa scoprire l'esistenza di un tumore anche in presenza di protesi. Da qui il consiglio di rivolgersi sempre a centri professionali, dove gli specialisti siano in grado di scoprire eventuali anomalie anche in presenza di protesi. Lo stesso studio, infine, conferma che non è stato affatto osservato un aumento statisticamente rilevante del tasso di mortalità tra le due categorie. In altre parole, le protesi al seno possono al limite far allungare i tempi di diagnosi, ma non fanno aumentare affatto il tasso di mortalità”.

 

http://www.sciencedaily.com/releases/2014/10/141006094620.htm

http://www.vetmeduni.ac.at/en/infoservice/presseinformation/press-releases-2014/link-between-breast-implants-and-cancer-under-investigation/

Martedì, 05 Maggio 2015 12:48

IL COLESTEROLO HA ANCHE DEI BENEFICI.

05-05-2015

Secondo un nuovo studio dei ricercatori dell’università del Texas A&M, il colesterolo non può essere solo dannoso bensì può avere alcuni benefici. Lo studio ha coinvolto 55 uomini e donne fra i 60 e 69 anni d’età che hanno fatto esercizio fisico tre giorni la settimana per 12 settimane. E’ stata trovata un’associazione significativa fra colesterolo dietetico e cambiamento nella forza. Si è visto che chi aveva livelli bassi di colesterolo presentava un guadagno muscolare, provocato dall’esercizio, ridotto, mentre quelli con un colesterolo elevato avevano incrementi di forza muscolare più alti.“I nostri risultati mostrano che la limitazione del colesterolo - durante un esercizio fisico - sembra influisca negativamente sulla produzione di massa muscolare, ”hanno detto i ricercatori. Hanno suggerito che l’effetto può essere dovuto al ruolo del colesterolo nel processo infiammatorio. Un maggior quantitativo di colesterolo ematico può condurre ad una risposta infiammatoria maggiore, utile per la produzione muscolare.
Il fatto che il vostro corpo produca naturalmente un certo quantitativo di colesterolo e lo utilizzi per produrre la membrana cellulare, gli ormoni, la vitamina D e gli acidi biliari che aiutano a digerire i grassi, fra le tante altre cose, è un indizio importante che il colesterolo è necessario e utile per la salute. Per sopravvivere il corpo umano ha bisogno di colesterolo, per cui piantiamola di cercare di provocare una malattia inesistente in modo da vendere più farmaci. E mentre molta gente si preoccupa per il colesterolo troppo alto, pochi sanno che diversi danni possono derivare da un colesterolo troppo basso. Quando il colesterolo è troppo basso aumenta il rischio per:

• Depressione.
• Ictus.
• Comportamento violento.
• Suicidio.

Circa il 75 per cento del colesterolo ematico è prodotto dal corpo umano. L’altro 25 per cento proviene dagli alimenti che mangiate. Alcuni alimenti che contengono colesterolo tenderanno a sbilanciare il vostro corpo, mentre altri tendono a riportarlo verso l’omeostasi. Una delle cose più importanti che raccomando a chi deve abbassare il colesterolo è di ridurre, o eliminare, zuccheri e cereali dalla propria alimentazione. Che cos’hanno a che fare lo zucchero e i cereali col colesterolo e il vostro cuore? Consumare troppi zuccheri e cereali raffinati è la causa principale di un aumento dei trigliceridi e la loro limitazione comporta la normalizzazione del loro livello. I trigliceridi, come il colesterolo, appartengono alla famiglia dei lipidi. Sono una fonte importante di energia per il corpo umano e si ottengono con la dieta o prodotti dal fegato. Quando il corpo ha più trigliceridi di quelli che può usare, i trigliceridi in eccesso vengono trasportati nelle cellule adipose. Se i livelli di trigliceridi rimangono elevati possono provocare danni al cuore e aterosclerosi. In altre parole i trigliceridi sono un fattore di rischio molto importante per le malattie cardiocircolatorie. La combinazione trigliceridi elevati e bassi livelli di HDL (il colesterolo “buono”) sono un rischio ancora più grande; questo rapporto è ancor più importante per la salute rispetto a quello fra colesterolo buono e cattivo. Infatti, uno studio ha trovato che gli individui con un rapporto trigliceridi/HDL elevato avevano un rischio 16 volte maggiore di attacco cardiaco esattamente come quelli con un rapporto trigliceridi/HDL molto basso. Quindi così come ci si sforza di mantenere il colesterolo HDL elevato, bisogna anche diminuire i valori dei trigliceridi. In che modo? I trigliceridi diminuiscono facilmente con esercizio fisico, evitando cereali e zuccheri nella dieta e aumentando l’assunzione di grassi omega-3.
A proposito di colesterolo, bisogna però ricordare che nessuno ha mai dimostrato scientificamente il motivo per cui si debba considerare sano il livello di colesterolo consigliato dagli esperti per una buona salute. Quindi, non fatevi tentare dall’uso di farmaci pericolosi anticolesterolo come le statine! Alimentazione sana, che rispetti la propria individualità genetico-sanguigna, ed esercizio fisico sono più che sufficienti per mantenere i giusti livelli di colesterolo nell’organismo.

 

http://www.eurekalert.org/pub_releases/2008-01/tau-sc010908.php

http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2008/02/02/cholesterol-has-benefits-too.aspx

Martedì, 05 Maggio 2015 12:47

10 BUONE RAGIONI PER CONSUMARE TE’.

05-05-2015

Il tè è la terza bevanda più consumata al mondo dopo acqua e caffè, racchiude in sé numerose proprietà: fa bene alla salute, alla mente e rilassa. Ma perché fa così bene bere tè? Ecco alcune ragioni per farlo.

1. MIGLIORA LA MEMORIA

Secondo una recente ricerca, pubblicata sulla rivista Psychopharmacology, bere tè verde può migliorare alcune funzioni cognitive, in particolare la memoria di lavoro che utilizziamo per mantenere temporaneamente le informazioni durante l’esecuzione di alcuni compiti. I soggetti che si sono sottoposti all’esperimento, e che hanno bevuto tè verde, hanno mostrato miglioramenti nelle prestazioni ottenute in test di memoria e nelle connessioni cerebrali parieto-frontali.

2. RAFFORZA IL CORPO

Soprattutto il tè verde, rinforza il sistema immunitario, proteggendolo dai malanni di stagione, come raffreddori e influenze, e, secondo uno studio, potrebbe rendere le ossa più forti.

3. PREVIENE LA CARIE

In questo caso si parla soprattutto di tè nero. Secondo una ricerca condotta dall’Università dell’Illinois, i composti presenti nel tè nero sarebbero in grado di uccidere o sopprimere la crescita e la produzione di della placca dentale. In uno dei loro esperimenti, i ricercatori hanno chiesto ad alcuni volontari di sciacquarsi la bocca con tè nero, utilizzandolo come una specie di collutorio. Il risultato? Meno placca sui denti e meno possibilità di formazione di carie.

4. RIDUCE IL RISCHIO DI MALATTIE CARDIACHE

Uno studio condotto nel 2006, e pubblicato sul Journal of American Medical Association, ha dimostrato che il consumo di tè verde riduce i casi di mortalità legati a varie cause, in particolare a quelli deputati alle malattie cardiovascolari.

5. AUMENTA LA FORZA MUSCOLARE

Gli antiossidanti presenti all’interno del tè riducono lo stress ossidativo correlato all’età e riducono le infiammazioni che colpiscono muscoli e ossa. In uno studio finanziato dal National Institutes of Health’s center for Complementary and Alternative Medicine, i ricercatori hanno valutato l’effetto sulla muscolatura che poteva avere bere tè. Hanno così diviso 170 donne in post-menopausa in due gruppi: il primo a cui veniva chiesto di bere tè e il secondo, il gruppo di controllo, a cui veniva somministrato un placebo. Alcune di queste donne, poi, eseguivano alcuni esercizi quotidiani di Tai Chi. Dopo sei mesi, le donne che avevano bevuto il tè o praticato il Tai Chi, o fatto entrambe le cose, avevano migliorato la forza muscolare, rispetto a chi aveva assunto solo il placebo.

6. IDRATA IL CORPO

Soprattutto quando fa caldo o in condizioni particolari, come ad esempio durante la febbre, bere tè fa bene per mantenere la corretta idratazione corporea. In un unico gesto, inoltre, si reintegrano acqua e nutrienti.

7. RILASSA MENTE E CORPO

Le foglie di tè contengono un aminoacido chiamato teanina, il cui consumo viene spesso associato con la riduzione dello stress mentale e fisico.

8. AIUTA LA DIGESTIONE

In questo caso, parliamo soprattutto del tè rosso che aiuta a combattere i problemi di pesantezza causati da pasti troppo abbondanti e mal di stomaco. Questo tè aiuta non solo a digerire, ma anche a depurare gli organi interni. Ottimo anche il tè verde.

9. FAVORISCE I RAPPORTI SOCIALI

Bere una tazza di tè insieme è un ottimo modo per iniziare delle conversazioni con gli amici o i colleghi di lavoro.

10. E’ PIU’ ECOLOGICO DEL CAFFE’

Anche il tè può essere utilizzato, come il caffè, per energizzare le nostre giornate. La differenza è che, a dispetto del caffè, il tè può essere realizzato con diverse erbe, anche di produzione locale e non geograficamente limitate dal clima, e la quantità di acqua necessaria per realizzarlo è minore.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24643507

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2754215/

http://news.bbc.co.uk/2/hi/health/1344892.stm

http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=203337

Martedì, 05 Maggio 2015 12:45

UNA BIBITA AL GIORNO FA VENIRE IL CANCRO.

05-05-2015

Lasciate perdere le bibite gassate, possono far venire il cancro. È il messaggio che lancia una ricerca del Johns Hopkins Center for a Livable Future di Baltimora, che punta il dito contro il 4-MEI (4metilimidazolo), un sottoprodotto del caramello che caratterizza tante bibite con il suo colore marrone scuro. Secondo le stime dei ricercatori americani, anche solo una lattina di bevanda gassata zuccherata al giorno aumenta il rischio di ammalarsi di cancro. Keeve Nachman, uno degli autori dello studio, spiega: “i consumatori di bevande gassate sono esposti a un rischio di cancro evitabile e inutile a causa di un ingrediente che viene aggiunto semplicemente per fini estetici".
Secondo gli esperti, sebbene sia praticamente impossibile eliminare del tutto la presenza di questa sostanza dalle bibite, le aziende produttrici potrebbero ridurne di molto la concentrazione. In Europa il limite consentito è pari a 0,3 grammi per Kg di peso corporeo al giorno. La dott.ssa Catherine Leclercq, responsabile del programma di sorveglianza del rischio alimentare dell'Inran (ora Cra-Nut) e tra i partecipanti alla valutazione dello Iarc, spiega che il limite in realtà può essere facilmente superato: “da indagini svolte sui prodotti in commercio utilizzate dall’Efsa, emerge che tutta una serie di prodotti largamente consumati dai bambini, come bibite gassate, gelati, prodotti da forno, dessert, possono contenere fino a 5 g di questo colorante per kg di prodotto. Nelle caramelle si raggiungono concentrazioni di 300 g per kg di prodotto. Un bimbo di 3 anni che pesa 15 kg non dovrebbe ingerire più di 4.5 g di colorante caramello al dì". Ovvero non più di una lattina di bibita e 10 g di caramelle al giorno.
L'associazione dei produttori di bibite analcoliche - Assobibe - ovviamente tende a derubricare queste preoccupazioni come allarmi ingiustificati: “non c'è un impiego contemporaneo di più caramelli in uno stesso prodotto e in ogni caso il tipo di colorante impiegato è chiaramente indicato in etichetta. Per questo i consumatori sono adeguatamente informati. In questo momento la sicurezza dei prodotti che contengono colorante caramello è stata confermata. È ovvio che, se ci saranno evoluzioni nelle normative, le aziende saranno tenute ad adeguarsi", spiega l'associazione in una nota.
Uno studio svedese si è concentrato su uno specifico tipo di tumore, quello alla prostata, sottolineando la pericolosità delle bevande gassate. Si tratta di uno studio condotto su un campione di 8000 persone fra i 45 e i 73 anni che risiedono nella zona attorno a Malmoe. Lo studio, pubblicato sulla rivista American Journal of Clinical Nutrition, mostra come il consumo di 33 cl di bevande gassate - l'equivalente di una lattina - corrisponda a un aumento del 40 per cento della possibilità di ammalarsi di cancro alla prostata in forma grave, tanto da rendere necessario l'intervento chirurgico.

 

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0118138

05-05-2015

Diete ricche in alimenti industriali stanno arrecando una maggiore infiammazione, un ridotto controllo delle infezioni, aumento dei tassi di cancro, e aumento del rischio di malattie allergiche e autoimmuni. Una dieta qualitativamente povera, provoca cambiamenti nel microbioma del vostro corpo che hanno effetti duraturi per la salute propria e delle generazioni future. La dieta di una madre può plasmare le preferenze di gusto del suo bambino in utero, per esempio l’inclinazione verso verdure o dolci. Ci sono prove che i figli ereditano il microbioma dalla loro madre, e parte di questo può essere “seminato nel feto non ancora nato già nel grembo materno”. Anche la dieta di un padre può avere un impatto sul futuro della salute di suo figlio. Sostituzione di alimenti trasformati con cibi organici e fermentati è di fondamentale importanza per una salute ottimale.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24939238

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24456350

http://time.com/2941167/fast-food-may-hurt-immune-system/

05-05-2015

Il mito nutrizionale che i grassi saturi siano dannosi continua a crollare a pezzi grazie a un flusso costante di nuovi libri e studi scientifici. Per quanto riguarda la salute del cuore, la politica nutrizionale è stato sviata nel corso dell’ultimo mezzo secolo a causa di avidità aziendale, programmi politici, e cattiva scienza. Una nuova meta-analisi che coinvolge un milione e mezzo di persone ha scoperto che chi mangia più grassi saturi presenta esattamente la stessa percentuale di malattie cardiache rispetto a quelli che ne mangiano di meno. Il colesterolo è fondamentale per costruire le membrane cellulari, interagendo con le proteine all’interno delle cellule, che regolano i segnali cellulari e altri processi biologici. I grassi saturi svolgono funzioni importanti, quali la costruzione delle pareti cellulari, l’assorbimento di minerali, la conversione del beta-carotene in vitamina A, e molti altri.

 

http://time.com/96626/6-facts-about-saturated-fat-that-will-astound-you/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+time%2Ftopstories+%28TIME%3A+Top+Stories%29

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21951982

http://annals.org/article.aspx?articleid=1846638&resultClick=3

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22875226

Bonus William Hill
Bonus Ladbrokes

Copyright © 2014-2024 Naturopata Angelo Ortisi - Tutti i diritti riservati.

Powered by Warp Theme Framework
Premium Templates