Angelo Ortisi
ANANAS UTILE NEL CONTRASTARE IL CANCRO.
25-11-2014
Nel 2007 sulla rivista Planta Medica, i ricercatori hanno scoperto che un enzima estratto dai gambi dell’ ananas noto come la bromelina è stato superiore al trattamento della chemio nella cura del cancro. Ciò che è così notevole di questa ricerca è che la chemio è un trattamento che per quasi 40 anni è stato per certi versi relativamente infruttuoso, creando danni anche ai tessuti e alle cellule sane. Ci si chiede come può un enzima presente nel gambo dell’ananas riuscire dove le tecniche migliori in campo medico hanno invece per certi aspetti fallito. Vi è un effetto ben noto associato con una vasta gamma di composti naturali chiamati “citotossicità selettiva”, per cui sono in grado di indurre la morte cellulare programmata all’interno delle cellule tumorali, lasciando le cellule sane e i tessuti illesi. Nessun farmaco chemioterapico approvato dalla FDA sul mercato oggi ha questa proprietà, e questo è uno dei motivi per cui il trattamento del cancro distrugge la qualità della vita e accelera in alcuni casi verso la morte.
La bromelina, come tutte le sostanze naturali, non riceverà mai l’approvazione FDA che invece hanno i farmaci. La Bromelina è un diluente naturale del sangue e un agente antinfiammatorio. L’enzima bromelina, che si trova solo nell’ananas, contribuisce nell’inibizione della crescita di cellule maligne nei polmoni, nel seno e delle ovaie, secondo quanto emerso dalle ricerche. La bromelina si trova principalmente nel gambo dell’ananas e viene estratto come integratore, anche se modeste quantità sono presenti nel succo stesso.
TONNO E SALMONE DUE VOLTE A SETTIMANA PROTEGGONO IL CUORE.
25-11-2014
Mangiare tonno o salmone due volte a settimana potrebbe ridurre il rischio di morte per malattie cardiache di un terzo, secondo quanto riferiscono i ricercatori della Harvard University. Secondo gli scienziati della nota Università del Massachusetts, lo studio ha permesso di scoprire come i grassi omega-3, che si trovano in pesci come il tonno fresco e il salmone, proteggono contro lo sviluppo di ritmi cardiaci irregolari e potenzialmente rischiosi per la vita di una persona. Non solo, contribuirebbero anche ad abbassare la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca.
Un secondo studio condotto presso l’Università di Washington su un campione di persone anziane, ha trovato risultati simili. Dalla ricerca è risultato che c’era un rischio più basso del 50% di morire di malattie cardiovascolari tra coloro che avevano mangiato tonno tre o più volte alla settimana rispetto a chi ne aveva assunto in quantità minori di una volta al mese. C’è da sottolineare però che questo risultato si è ottenuto solo quando queste due tipologie di pesce erano state cotte al forno o alla griglia. Dal pesce fritto infatti, non si era ottenuto lo stesso effetto, spiegano i ricercatori.
LE DONNE CHE PRENDONO LA PILLOLA HANNO IL DOPPIO DI PROBABILITA' DI SOFFRIRE DI GLAUCOMA.
23-11-2014
Secondo un nuovo studio, assumere per diverso tempo un contraccettivo orale come la pillola espone le donne al rischio di sviluppare il glaucoma. Il glaucoma, lo ricordiamo, è una patologia dell’occhio legata alla pressione interna e ritenuta una delle principali cause di cecità nel mondo. Il glaucoma colpisce circa 60 milioni di persone. A suggerire che la pillola potrebbe far aumentare del doppio il rischio di glaucoma è uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università della California a San Francisco (UCSF), della Duke University School of Medicine e del Third Affiliated Hospital of Nanchang University (Cina). I ricercatori hanno analizzato i dati relativi al “National Health and Nutrition Examination Survey” (NHANES), un largo studio amministrato dal Centers for Disease Control (CDC). Lo studio coinvolgeva 3.406 partecipanti di sesso femminile e di età compresa tra i 40 anni o più. Tutte le partecipanti avevano completato i questionari relativi alla salute riproduttiva e alla vista, e si erano anche sottoposte a visite oculistiche. L’analisi dei dati ha permesso di scoprire che le donne che avevano fatto uso di contraccettivi orali di qualsiasi tipo per un periodo di tre o più anni avevano 2,5 volte maggiori probabilità di ottenere una diagnosi di glaucoma.
Sebbene lo studio non abbia dimostrato una relazione di causa/effetto tra l’assunzione della pillola e il glaucoma, i risultati dello studio, presentati al “117th annual meeting of the American Academy of Ophthalmology” di New Orleans, suggeriscono che l’uso prolungato di contraccettivi orali potrebbe essere un potenziale fattore di rischio per il glaucoma, e può essere considerato come parte del profilo di rischio per una paziente, insieme ad altri fattori di rischio esistenti. «Questo studio dovrebbe essere un impulso per la ricerca futura al fine di dimostrare causa ed effetto dei contraccettivi orali sul glaucoma – ha commentato in un comunicato il prof. Shan Lin, principale autore dello studio – A questo punto, le donne che hanno assunto contraccettivi orali per tre o più anni dovrebbero essere sottoposte a screening per il glaucoma e seguite da vicino da un oftalmologo, in particolare se hanno altri fattori di rischio esistenti».
http://www.aao.org/newsroom/release/oral-contraceptives-increase-glaucoma-risk.cfm
http://newday.blogs.cnn.com/2013/11/18/long-term-pill-use-may-double-glaucoma-risk/
LO ZAFFERANO PREVIENE IL CANCRO DEL FEGATO.
23-11-2014
Questo studio rivela che lo zafferano ha inibito la proliferazione delle cellule e stimolato l’apoptosi nei ratti con indotto cancro al fegato. Il carcinoma epatocellulare (HCC), o cancro del fegato è la terza causa di cancro in tutto il mondo. Il principale fattore di rischio per contrarre la malattia, in base alle prove mediche, è l’infezione cronica da epatite B e C. Altri fattori di rischio includono il sovraccarico di ferro, steatosi epatica, l’abuso di alcol e l’esposizione a cancerogeni ambientali (DEN) che si trovano anche nel fumo, cosmetici, benzina e alimenti trasformati come il latte e gli insaccati. Il Prof. Amr Amin dagli Emirati Arabi Uniti University ha detto: “Nella lotta contro il cancro, c’è stato molto interesse per le proprietà chemiopreventive di erbe naturali e piante. Con limitate opzioni di trattamento, approcci che impediscono lo sviluppo del cancro sono tra le migliori strategie di protezione contro la malattia”. Studi precedenti hanno rivelato che lo zafferano, un prodotto vegetale comunemente utilizzato per aggiungere sapore e colore agli alimenti, è antiossidante, anticancro con proprietà antinfiammatorie e potrebbe essere una sostanza anticancro prontamente disponibile. Per consentire ulteriori esplorazioni nelle potenzialità dello zafferano nel prevenire lo sviluppo e la progressione del carcinoma epatocellulare, i ricercatori hanno simulato nei ratti, tumori benigni e maligni dell’uomo. Nel lungo studio di 22 settimane, gli animali sono stati iniettati con DEN o cancerogeni ambientali e due settimane dopo hanno ricevuto dosi giornaliere di 75 mg/kg di zafferano, 150 mg/kg e 300 mg/kg.
I risultati hanno rivelato che lo zafferano ha ridotto significativamente il numero e l’incidenza di noduli epatici e negli animali trattati con la dose più alta, si è ottenuta l’inibizione completa di noduli epatici. Gli animali che hanno ricevuto il pre-trattamento con zafferano hanno mostrato una diminuzione dell'elevazione della gamma-glutamil-transpeptidasi, alanina aminotransferasi e di alfa-fetoproteina (GGT, ALT, αFP), proteine che indicano danni al fegato. In una dichiarazione conclusiva il Prof. Amin ha detto: “I nostri risultati suggeriscono che lo zafferano ha un effetto protettivo anticancro, promuovendo la morte cellulare (apoptosi), inibendo la proliferazione delle cellule cancerose e bloccando l’infiammazione. Ulteriori indagini sull’estratto di zafferano e il suo meccanismo d’azione nel trattamento del cancro al fegato sono attualmente in corso”.
MENTA E ROSMARINO CONTRO L'ALZHEIMER.
23-11-2014
I deficit cognitivi e la malattia di Alzheimer destano sempre più preoccupazioni – anche per via della sempre maggiore diffusione. E le terapie farmacologiche ad oggi disponibili non sono in grado di guarire neppure i casi meno gravi, ma soltanto di ridurre alcuni sintomi. Questo però non è l’unico problema: alcuni degli effetti collaterali di questo genere di farmaci di sintesi in alcuni soggetti si presentano in maniera abbastanza drammatica. Tra questi ricordiamo bradicardia, diarrea, nausea e vomito. Problemi di questo tipo si presentano anche con molte altre patologie quando si potrebbero cercare soluzioni, anche tra i rimedi naturali. Un esempio è quello di una ricerca riportata il 15 novembre su Bioscience Technology che ha valutato l’efficacia di alcuni antiossidanti estratti da due piante aromatiche di uso comune: menta e rosmarino. Queste due piantine sembrano essere particolarmente efficaci nel migliorare la memoria e l’apprendimento. Sul sito dell’associazione Alzheimer (Alz.org) si legge come questa sia una delle forme più comuni di demenza che causa la perdita di molte capacità intellettuali al punto da non riuscire più a gestire autonomamente la propria vita. È bene dire che l’Alzheimer non deve essere assolutamente confuso con il normale declino cognitivo causato dall’invecchiamento: infatti, ci sono casi di Alzheimer anche in giovane età.
Secondo una ricercatrice della Saint Louis University School of Medicine, professoressa in geriatria, gli estratti di menta e rosmarino sono in grado di ridurre il declino cognitivo. Ovviamente se si tratta di forme non gravi. È indubbio che utilizzare queste due piantine nella propria dieta quotidiana potrebbe aiutare a prevenire o a tenere sotto controllo il deficit cognitivo. Lo studio, presentato a “Neuroscience 2013”, e condotto su modello animale, ha mostrato come l’estratto di rosmarino di ottima qualità era il più potente nel migliorare apprendimento e memoria. Anche con la menta si ottenevano eccellenti risultati durante i test comportamentali. Un altro lato positivo è stato rilevare una riduzione dello stress ossidativo nella parte del cervello deputato a memoria e apprendimento. Tutto ciò può essere considerato un ottimo risultato. «La nostra ricerca suggerisce che questi estratti a base di erbe possono avere effetti benefici nell’alterare il corso dell’età associata al declino cognitivo – ha spiegato la professoressa Farr –, pertanto vale la pena condurre ulteriori studi».
http://www.sciencedaily.com/releases/2013/11/131115111524.htm
LE BIBITE GASSATE DANNEGGIANO IL CERVELLO.
23-11-2014
Attenzione alle bibite gassate e zuccherate: possono danneggiare il cervello. Secondo le più recenti ricerche, infatti, l'assunzione frequente di bibite gassate può interagire in modo negativo con le funzioni delle proteine nel cervello. Dunque, il consumo delle bibite gassate sarebbe da limitare a rare occasioni per mantenere uno dei nostri organi principali in salute. Inoltre, il consumo frequente di queste bevande potrebbe condurre ad iperattività, un problema purtroppo sempre più frequente nei bambini in età scolare. La ricerca in questione è stata condotta dagli esperti dell'Università di Sidney ed è stata presentata in occasione della riunione annuale della British Society of Neuroscience.
I ricercatori hanno evidenziato che un consumo eccessivo di bibite gassate e zuccherate può danneggiare la salute psico-fisica, mettendo in pericolo il corretto funzionamento del nostro cervello. E se pensiamo che i maggiori consumatori di bibite gassate sono i bambini, le conseguenze negative potrebbero presentarsi fin dall'infanzia. A bere spesso bibite gassate non sono soltanto i bambini, ma anche gli adulti, come ricordato dagli stessi esperti. Per molte persone le bibite gassate rappresenterebbero infatti una parte importante dell'apporto calorico giornaliero. Insomma, adulti e bambini tendono a preferire le bibite gassate e le bevande zuccherate, all'acqua, quando hanno sete.
I ricercatori australiani sono intervenuti per ricordare che per dissetarsi dovremmo bere acqua ed accantonare le bibite gassate, che dovrebbero rappresentare uno strappo alla regola da concedersi davvero raramente. I risultati ottenuti dagli esperti hanno incrementato la preoccupazione relativa al consumo di bibite gassate. Meglio dunque essere cauti, dato che, a parere dei ricercatori, il consumo frequente di queste bevande può produrre effetti negativi paragonabili a quelli di malattie gravi come il cancro o l'Alzheimer. E se volessimo sostituire l'acqua con una bevanda gustosa e colorata, non dimentichiamo i succhi di frutta e i frullati, sempre rigorosamente preparati in casa con frutta fresca e il più possibile di stagione.
RICOSTRUZIONE UNGHIE: LA MANICURE CON IL GEL AUMENTA IL RISCHIO DI CANCRO?
23-11-2014
Chi bella vuole apparire mille pene deve soffrire, dice la saggezza popolare. Sì, ma a quale prezzo? Il costo della bellezza che riguarda le mani e, in particolare, la ricostruzione delle unghie, potrebbe essere davvero troppo alto. Un medico americano, infatti, lancia l'allarme sulla ricostruzione delle unghie con il gel: aumenta il rischio di cancro della pelle e rovina le unghie. La colpa, in particolare, potrebbe essere dei fornetti utilizzati per asciugare e cristallizzare il gel. Sono loro, infatti, a emettere raggi ultravioletti forti tanto quanto quelli delle lampade solari, con l'aggravante di non essere nemmeno regolabili. Ne è davvero convinto il dottor Chris Adigun, dermatologo della New York University School of Medicine, che invita, senza mezze misure, tutte le donne che si sottopongono spesso alla manicure con il gel a "considerare il rischio di cancro della pelle".
Adigun è così preoccupato che consiglia fortemente di usare creme solari sulle mani prima di iniziare il trattamento, assicurandosi che magari siano biologiche e naturali. Un altro spiacevole effetto collaterale dell'esposizione alla luce UV è l'invecchiamento della pelle, il che significa che, prima o poi, si finirà per avere delle unghie splendidamente decorate, ma delle mani rugose. Come se tutto questo non bastasse, aggiunge il medico, avere sempre la manicure con il gel potrebbe nascondere eventuali problemi delle unghie, come un'infezione o un tumore, ritardando la diagnosi. "Qualsiasi manicure lasciata per un lungo periodo di tempo non va bene, perché non lascia vedere quello che sta succedendo sotto lo smalto", conclude Adigun, ricordando che il processo causa assottigliamento e fragilità delle unghie, anche se non è ancora chiaro se la colpa è delle sostanze chimiche dello smalto gel o dall'acetone usato per rimuoverlo. Ovviamente un portavoce della Creative Nail Design (CND) minimizza, sostenendo che il danno di un fornetto è comparabile a quello causato da un'illuminazione al neon. Chi avrà ragione?
L'ASMA PUO' AVERE EFFETTI NEGATIVI SULLA FERTILITA'.
18-11-2014
Un nuovo studio suggerisce che le donne affette da asma possono avere più difficoltà a concepire. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista European Respiratory Journal e si aggiunge alla precedente ricerca che suggerisce che l’asma ha impatto sulla fertilità. Le donne sono più predisposte degli uomini all’asma, il che rende questo studio particolarmente importante. Sebbene la coesistenza di infertilità e asma è stata osservata in precedenza, questo recente studio indaga il legame tra asma e ritardata gravidanza, in un’analisi su larga scala di gemelle. I ricercatori della Bispebjerg University Hospital in Danimarca, hanno esaminato i dati provenienti da uno studio di coorte di oltre 15.000 persone di età 12-41 anni e hanno realizzato un questionario circa la condizione e la fertilità. Per lo studio, al fine di poter fare confronti diretti, sono state utilizzate coppie di gemelle.
Le donne sono state poi divise in gruppi asmatici e gruppi non-asmatici e sono state poi ulteriormente suddivisi in sottogruppi di pazienti trattate per la condizione e sottogruppi di non trattate. Ad ogni donna è stato chiesto se aveva cercato di rimanere incinta per un anno o più, senza successo. I ricercatori hanno scoperto che nel gruppo con l’asma, una “proporzione significativamente più alta” di donne, circa il 27%, ha aumentato il tempo di gravidanza, rispetto al gruppo di donne che non erano affette dalla condizione, circa il 21,6%. Nel gruppo di donne in cui l’asma non è stata trattata, il rischio di ritardato concepimento è aumentato in modo significativo del 30%, rispetto alle donne in cui l’asma era stata trattata, con rischio di circa il 23,8%. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che come tendenza generale, le donne con asma di età superiore ai 30 hanno avuto un tempo più lungo di attesa per la gravidanza, rispetto alle donne di età inferiore ai 30: il 32,2% contro il 24,9%. Ma i ricercatori fanno notare che in ultima analisi, le donne con asma hanno dato alla luce lo stesso numero di figli in media, delle donne senza asma, aggiungendo che le donne con asma tendevano ad avere figli in una fase precedente della loro vita.
Il dato significativo è che l’effetto negativo dell’asma sulla fertilità aumenta con l’età e con l’intensità della condizione. I ricercatori affermano che questo indica “che una malattia sistemica come l’asma, caratterizzata da sistemi di co-infiammazione, può coinvolgere anche i processi riproduttivi”. La Dr.ssa Elisabeth Juul Gade, autore principale dello studio, afferma: “I nostri risultati mettono in luce le complesse interazioni tra la fertilità e l’asma. Anche se abbiamo osservato che le donne con asma vivono tempi di attesa per la gravidanza più lunghi, i nostri risultati suggeriscono che se le donne controllano l’asma con i trattamenti adeguati, possono ridurre questo ritardo”. “Nonostante il ritardo”, aggiunge, “i nostri risultati complessivi indicano che le donne con asma avevano lo stesso numero di bambini, che è dovuto al fatto che esse tendono a concepire in età più giovane rispetto alle donne senza asma, ottenendo un vantaggio sulla la loro vita riproduttiva“.
http://erj.ersjournals.com/content/early/2013/10/30/09031936.00148713.abstract
IL CANCRO E' UNA MALATTIA ARTIFICIALE FRUTTO DELL'ECCESSO DELLA MODERNITA'.
18-11-2014
Il cancro è una malattia provocata dagli eccessi della vita moderna. Questo è quanto ha concluso un gruppo di ricercatori dell'Università di Manchester dopo aver analizzato quasi un migliaio di mummie dell'antico Egitto e del Sud America. Dalla ricerca, pubblicata sulla rivista Nature Reviews Cancer, è infatti emerso che solo una piccolissima parte delle mummie soffriva di cancro quando ormai questa patologia rappresenta quasi un terzo dei decessi. Questi risultati suggeriscono che potrebbero essere i moderni stili di vita e i livelli di inquinamento delle industrie la causa principale della malattia che non sarebbe quindi una condizione naturale.
Lo studio ha mostrato quanto il tasso di insorgenza dei tumori è aumentato drasticamente dopo la Rivoluzione Industriale, in particolare il cancro nei bambini, dimostrando che l'aumento non è dovuto al fatto che le persone vivono più a lungo. I ricercatori ora sperano che il loro studio possa portare a una migliore comprensione delle origini del cancro e a nuovi trattamenti contro questa terribile malattia. "Nelle società industrializzate - ha spiegato Rosalie David, ricercatore dell'Università di Manchester - il cancro è secondo solo alle malattie cardiovascolari come causa di morte". “Ma nei tempi antichi - ha continuato - era estremamente raro. Non c'è nulla nell'ambiente naturale che può provocare il cancro”. Si tratterebbe di una malattia 'artificiale', frutto dell'inquinamento e del cambiamento negli stili di vita. “Il cancro sembra essere una malattia moderna creata dalla vita moderna”, ha sottolineato David. Per tracciare le origini del cancro i ricercatori hanno cercato prove della malattia in centinaia di corpi mummificati risalenti fino a 3 mila anni fa, in fossili e in antichi testi di medicina. Tramite tecniche di visualizzazione del tessuto reidratato sotto il microscopio gli scienziati hanno trovato solo cinque casi di tumori, la maggior parte dei quali sono risultati benigni.
Contro chi sostiene la tesi, secondo cui l'uomo antico non viveva abbastanza a lungo per poter sviluppare il cancro, gli scienziati hanno trovato esempi di altre malattie moderne correlate all'età, come ad esempio l'artrite. Inoltre sono state trovate solo 'tenui' prove di cancro negli antichi testi egizi ma, secondo i ricercatori, si trattava per lo più di neoplasie causate da vene varicose o dalla lebbra. Una sola diagnosi di cancro è stata trovata nel caso di una mummia senza nome, una persona 'normale' che aveva vissuto nel 200 avanti Cristo. I dati parlano di un vertiginoso aumento dei casi di cancro a partire dalla Rivoluzione Industriale, in particolare nei bambini. “L'assenza virtuale di neoplasie nelle mummie - hanno detto gli scienziati - deve essere interpretato come indicazione della loro rarità nell'antichità, indicando che i fattori che causano il cancro sono limitati alle società colpite dall'industrializzazione moderna”.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/?term=Nature+Reviews+Cancer+Rosalie+David
IL BUSINESS DELLA MAMMOGRAFIA.
18-11-2014
Il piccolo segreto dell’industria del cancro sta proprio nel fatto che gli stessi oncologi che catechizzano le donne con la credenza della familiarità con il cancro sono quelli che realizzano enormi profitti vendendo loro i chemioterapici. Il conflitto di interessi e l’abbandono dell’etica nell’industria del cancro lascia senza fiato. Un nuovo studio scientifico ha confermato una teoria diffusa e poco conosciuta: la maggior parte delle donne con “diagnosi” di cancro tramite mammografia non sarebbero state affette da cancro. Questi studi avrebbero dimostrato che ben il 9% delle diagnosi precoci non procurerebbe alcun beneficio per le pazienti, secondo le statistiche pubblicate sul New England Journal of Medicine dal dottor Gilbert Weich.
Weich dichiara: “Beh, la diagnosi precoce salva delle vite, proprio come ci hanno detto Komen e le associazioni no-profit riguardo il cancro. Ma sbagliereste. Come abbiamo scoperto, virtualmente non vi è stata riduzione degli stadi terminali del cancro alla mammella a partire da tutte queste diagnosi precoci, e questo significa che alla maggior parte delle donne a cui è stato detto di avere il cancro alla mammella dopo una mammografia probabilmente è stato mentito”. E continua: “Abbiamo scoperto che ci sono state solo 0,1 milioni di donne in meno con una diagnosi di cancro alla mammella in fase terminale. La discrepanza significa che c’è stata molta diagnosi inutile ed esagerata: a più di un milione di donne è stato detto di avere un cancro in fase iniziale – molte delle quali hanno subìto chirurgia, chemioterapia o radiazioni per un cancro che non le avrebbe mai fatte stare male. Anche se è impossibile sapere chi siano queste donne, il danno è evidente e serio”. Secondo quanto detto dagli scienziati, “il cancro alla mammella è stato over-diagnosticato (cioè sono stati trovati tumori in fase di screening ma questi non avrebbero mai portato a sintomi clinici) in almeno 1,3 milioni di donne americane negli ultimi 30 anni”. Gli oncologi di queste donne avrebbero mentito: “se non acconsentite al trattamento, morirete entro sei mesi”. Se ne dedurrebbe inoltre che la mammografia abbia una scarsa valenza diagnostico-scientifica. Nonostante il sostanziale incremento delle diagnosi di cancro alla mammella in fase iniziale, lo screening mammografico avrebbe quindi solo marginalmente ridotto il numero di donne che si presentano con un cancro avanzato. Oltretutto non risulterebbe provato quali fossero le donne realmente affette, e questo squilibrio suggerisce una sostanziale over-diagnosi in circa un terzo delle nuove diagnosi e che lo screening ha, nella migliore delle ipotesi, solo un minimo effetto sui tassi di morte da carcinoma alla mammella.