Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

20-12-2016

Ci sono molti modi per deodorare l’ambiente senza utilizzare deodoranti chimici, costosi e antisalutari. Come per tutto, anche i deodoranti fatti in casa con prodotti naturali sono migliori, non contenendo prodotti nocivi. La missione “salvare l’ambiente” inizia dalle piccole cose. E allora perchè non provare? Ecco alcuni modi per fare i deodoranti per ambiente da sè:

• Bicarbonato di sodio o aceto con il succo di un limone messo in piccoli bicchierini, assorbe gli odori nelle stanze.

• Anche le piante d'appartamento sono un ottimo deodorante, in quanto aiutano a ridurre i cattivi odori in casa.

• L’aceto messo a bollire con dell’acqua (1 cucchiaio in 1 tazza di acqua) aiuta a cancellare gli odori della cucina.

• Per la spazzatura invece, tritare una fetta di limone e lasciarla dentro il bidone ogni giorno

• Piccole ciotole di legno con fiori e/o erbe secche poste nelle stanze aiutano a togliere i cattivi odori e sono bellissimi ornamenti.

Inoltre seguendo semplici istruzioni si possono avere dei deodoranti naturali da riporre nelle stanze o da spruzzare nell’ambiente, negli armadi, nelle scarpiere e/o negli sgabuzzini per migliorarne l’ambiente.
Ecco qualche ricetta:

VASCHETTE DEODORANTI PER TERMOSIFONI

INGREDIENTI

- 2 tazze di acqua calda.
- 1/8 tazza di bicarbonato di sodio.
- 1/2 tazza di succo di limone.

PREPARAZIONE:

Sciogliere il bicarbonato di sodio in acqua calda poi aggiungere il succo di limone. Utilizzare questo deodorante riponendolo in piccole vaschette sui termosifoni.

DEODORANTE SPRAY PER SCARPIERE E SGABUZZINI O PER QUALSIASI STANZA IN GENERALE

Riempire un contenitore spray con acqua o aceto, aggiungere una decina di gocce di vostri oli essenziali preferiti, agitare bene e il deodorante è pronto per l'uso.

DEODORANTE SPRAY VANIGLIA E CHIODI DI GAROFAFO

INGREDIENTI

- 1 tazza di acqua.
- 1 tazza di aceto.
- 1 cucchiaio di estratto di vaniglia.
- 1 cucchiaino di chiodi di garofano.

PREPARAZIONE:

Mettere tutti gli ingredienti in un pentolino e fare scaldare a fuoco medio per due minuti. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Versare il liquido in un flacone spray, dopo aver tolto i chiodi di garofano e agitare. Utilizzare la miscela per deodorare le stanze.

 

Martedì, 20 Dicembre 2016 05:36

I FALSI DOGMI DELLA MEDICINA UFFICIALE.

20-12-2016

- I medicinali ridanno la salute.

- La vaccinazione rende immuni.

- La cura per il cancro è dietro all'angolo.

- La menopausa è una malattia.

- Quando un bambino è ammalato necessita di antibiotici.

- Quando un bambino ha la febbre bisogna dargli la tachipirina.

- Gli ospedali sono sicuri e igienici.

- Il latte è una buona sorgente di calcio.

- L'Aspirina previene gli attacchi di cuore.

- I farmaci per il cuore lo rinforzano.

- L'allineamento della spina dorsale serve solo per i dolori al collo e alla schiena.

- Nessun bambino può andare a scuola senza essere vaccinato.

- La FDA sottopone a test tutti i farmaci prima che vengano immessi nel mercato.

- La gravidanza è una condizione medica molto seria.

- La chemioterapia e le radiazioni sono cure efficaci per il cancro.

- Quando a tuo figlio viene diagnosticata un'otite, bisogna dargli subito gli antibiotici, "non si sa mai".

- I farmaci a base di estrogeni prevengono l'osteoporosi in menopausa.

- I pediatri sono gli specialisti più altamente addestrati.

- Lo scopo dell'industria nel campo della salute è la salute.

- L'HIV è la causa dell' AIDS.

- Senza le vaccinazioni le malattie contagiose ritorneranno.

- Il fluoro nell'acqua dell'acquedotto protegge i tuoi denti.

- La vaccinazione per l'influenza previene l'influenza.

- I vaccini vengono sottoposti interamente a test prima di essere incluse nella Lista Approvata.

- I dottori sono certi che i benefici dei vaccini superano qualsiasi eventuale rischio.

- I dolori cronici sono una naturale conseguenza dell'età.

- La soia e la più salutare sorgente di proteine.

- Le iniezioni di insulina curano il diabete.

- Una volta asportata la vescica biliare puoi mangiare quello che vuoi.

- La medicina specializzata nelle allergie cura le allergie.

19-12-2016

Ormai tutti o quasi siamo a conoscenza della presenza di scie chimiche velenose nei nostri cieli, ma quali sono i loro scopi? Quasi tutti militari ed alcuni “commerciali”. Si fanno quindi esperimenti per una guerra futura, e chi fa questi esperimenti servendosi dei nostri cieli e avvelenando la nostra gente? Gli USA ovviamente, ed il bello è che lo fanno legalmente, sono appoggiati infatti da una legge italiana del 1994 e da un trattato tra Berlusconi e Bush del 2001 dove praticamente l’Italia ha dato il permesso agli americani di invadere ed irrorare i nostri cieli, il tutto alle spalle del popolo italiano! Ecco i principali scopi delle scie chimiche, in forma molto essenziale ed indicando tra parentesi se si tratta, stando all’attuale stato degli studi, di un obiettivo accertato o solo congetturato:

• Modificazione meteorologica e climatica finalizzate allo scatenarsi di eventi climatici catastrofici nei posti in cui si vuole, come ad esempio una nazione da invadere. (Scopo assodato, anzi riconosciuto ufficialmente. Si vedano i numerosi brevetti tradotti in tecnologie e le pur ambigue ammissioni ufficiali).

• Accecamento dei radar nemici per passare inosservati in caso di raid aerei. (Dimostrato. Si vedano i brevetti ed i ritrovati tecnologici).

• Creazione nell’atmosfera di un’antenna elettromagnetica oltre l’orizzonte, col fine di ottimizzare la ricetrasmissione dei segnali in ambito strategico-militare. (Dimostrato).

• Danneggiamento delle colture agricole basate su piante non modificate geneticamente, per favorire invece gli OGM della Monsanto ai danni di tutti gli altri produttori mondiali di semi. E’ l’America a decidere cosa e in che modo dobbiamo alimentarci. (Rilevato in modo empirico).

• Distruzione della coltre di ozono. (Forse è un effetto collaterale dell’operazione, ma non è escluso che sia un fine scientemente perseguito).

• Mappatura elettronica del territorio per fini strategico-militari. (Provato. Si veda il Progetto R.F.M.P.).

• Inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorse idriche ed agricole residue. (Dimostrato empiricamente in Italia, già ne abbiamo un riscontro più che evidente).

• Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema, come i pensionati, gli anziani, che sono quelli che si ammalano prima dei giovani essendo esposti ad aria inquinata da scie chimiche. (Registrato empiricamente).

• Sperimentazione di agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell’ambito di programmi di guerra chimica e batteriologica. (acclarato. Si vedano anche i documenti governativi declassificati).

• Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del tutto ignote sino a pochi lustri fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali farmaceutiche e di indebolire la popolazione. (Registrato empiricamente. Si considerino i dati epidemiologici).

• Modificazione del DNA umano in modo da impedire un’evoluzione genetica e spirituale. (Ipotizzato da numerosi ricercatori, tra cui Tom Montalk).

• Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l’irradiazione di onde elettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza. (Pressoché dimostrato).

• Emanazione di energie sottili dannose, energie non rilevabili con le normali strumentazioni, ma in grado di aggredire il sistema bioenergetico degli esseri viventi. (Supposto).

• Diffusione di nanomacchine negli organismi umani col fine di controllare, rintracciare, monitorare, manipolare mentalmente, per mezzo dell'emissione di impulsi elettromagnetici, interi gruppi umani. Forse queste nanomacchine potranno essere attivate quando le persone, in un futuro non lontano, saranno dotate di microprocessori sottocutanei (ipotesi che può sembrare inverosimile, ma, in realtà avvalorata da una serie di brevetti e dalla produzione e diffusione di apparecchiature elettroniche volte al controllo degli individui. (Pressoché dimostrato).

• Creazione di un ambiente atto alla proiezione di immagini olografiche in vista di una falsa invasione aliena o di un altrettanto falsa parusia del Cristo o di qualche altra figura religiosa. (Ventilato da qualche studioso e collegato al Progetto Bluebeam).

 

http://www.tankerenemy.com/2007/06/gli-scopi-delle-scie-chimiche.html#.VBU9oZR_t3I

Lunedì, 19 Dicembre 2016 07:05

UVA SULTANINA: MERENDA PERFETTA PER I BAMBINI.

19-12-2016

Se si è indecisi su cosa dare ai nostri bambini per uno spuntino sano, la scelta migliore è quella dell’uva sultanina (uvetta). In seguito a una nuova ricerca è stato divulgato, in occasione della recente riunione annuale in Vancouver dalla Canadian Society of Nutrition, che la migliore merenda o spuntino per i bambini è una manciata di uva sultanina o uva passa o uvetta. I ricercatori hanno scoperto che il consumo di uva sultanina o uva passa, come snack, è utile per prevenire un’assimilazione eccessiva di calorie che si trasformano in grassi. L’uva sultanina aumenta la sazietà e quindi è in grado di aiutare i bambini in età scolare a mantenere il peso corporeo ideale. Mangiare patatine fritte e vari tipi di biscotti prodotti dall’industria alimentare, per un bambino, significa assimilare rispettivamente, del 70 e il 108% in più di calorie, rispetto all’uva sultanina. Inoltre, il consumo di una manciata di uva sultanina per lo spuntino, permette di arrivare al pranzo con meno appetito e desiderio di mangiare meno.

19-12-2016

Se ne sentono di tutti i colori, sul comportamento delle multinazionali del farmaco: dalla corruzione di medici e operatori (la più banale delle operazioni), alla manipolazione dei risultati scientifici per il lancio di un nuovo medicinale; dalle scorciatoie per immettere un farmaco sul mercato nel più breve tempo possibile, ai trucchi per brevettare singole procedure o lievi modifiche molecolari per guadagnarci sempre. A partire dagli anni ’50 l’industria farmaceutica è molto cambiata, e il benessere della popolazione non si sa che posto occupi rispetto alla ricerca di profitto e a un elenco di incredibili priorità: sicuramente è ben lontano dalla prima originaria “missione” della farma-industria. Secondo le statistiche e le rivelazioni di farmacologi “pentiti”, la stragrande maggioranza dei farmaci - più del 90% - funziona solo nel 30-50% degli individui, e le aziende lo sanno benissimo. Che se ne stia accorgendo anche la gente? Il mercato della salute, cioè quello della gente ammalata, è stato più che spartito, direi sbranato e dilaniato, tra le varie case produttrici e ora bisogna pensare a qualcosa di nuovo, di planetario, che renda profitto immediato e sicuro. Ecco perché pare più che evidente che l’unica direzione da intraprendere sia quella di “curare i sani” (come confessò una trentina di anni fa un pezzo grosso della Merck). Lo chiamano Disease mongering, è all’ultima moda e di grande tendenza, e tratta di creare un bisogno per trasformarlo in consumo, possibilmente di massa; nello specifico si creano nuove malattie a tavolino. Per fare un esempio, ora anche la timidezza è diventata una malattia: la chiamano "social anxiety disorder" e la curano farmacologicamente. Altri esempi li portano la sindrome denominata “Disturbo di Attenzione e/o Iperattivà” (ADHD) trattata nei bambini con psicofarmaci pesanti e tossici, e il continuo abbassamento dei valori di rischio, ad esempio del colesterolo (passato da 240 a 200) o della pressione arteriosa, di modo che il numero dei pazienti fuori norma sia maggiore. Qualche anno fa era comparso anche un interessante libro intitolato “Farmaci che ammalano e case farmaceutiche che ci trasformano in pazienti”, che forniva un’analisi provocatoria, sconcertante e approfondita di come le multinazionali farmaceutiche creano e poi sfruttano, per lucro, le malattie. Con i suoi 545 aggiornatissimi riferimenti bibliografici, questo libro svela tutti i conflitti di interesse e le politiche commerciali dell'industria farmaceutica mondiale ed è quindi una fonte enorme di informazioni sui retroscena speculativi che caratterizzano le principali patologie umane: ipercolesterolemia, ipertensione arteriosa, depressione, ansia, stress, menopausa, osteoporosi, colon irritabile ecc. Strumentalizzando la propria influenza sulla scienza medica nel suo complesso, i grandi gruppi farmaceutici stanno promuovendo una vera ridefinizione delle malattie umane per poter espandere il proprio mercato; e modificando i fattori di rischio per la salute e i parametri per valutarli, fanno rientrare sempre più individui tra i malati bisognosi di farmaci. Ma ci sono altre due strade “facili” per creare consumismo sanitario:

1. Quello di (diffondere) o lasciar diffondere periodicamente nuovi virus ad alta trasmissibilità che infestino un pò il pianeta (l’abbiamo visto con la SARS nel 2003, con l’Aviaria nel 2005 e con la Suina nel 2009) ottenendo così un exploit di malati bisognosi di medicine.

2. Programmare nuove strategie vaccinali (strettamente collegate al punto 1 ma non necessariamente) o rendere obbligatorie (con accordi aziende-governo) alcune vaccinazioni pediatriche, diffondendo allarmismo, terrorismo, minacce.

Relativamente al primo punto, siamo avvezzi ormai a farci stuzzicare periodicamente da qualche virus emergente e inedito: in quest’ultimo caso sono state vendute migliaia di mascherine protettive (che non servivano a nulla, ma sono andate a ruba), gel e soluzioni disinfettanti per le mani da portare sempre con sé per ogni evenienza, e i fatturati di molte aziende sono saliti alle stelle. Pochi però sono quelli che si fanno prendere dal panico e si comportano irrazionalmente proprio come le aziende farmaceutiche si aspettano; molti di più sono quelli che “non ci cascano più” vuoi perché sono più informati, vuoi perché sono del settore, vuoi perché a forza di gridare “al lupo, al lupo!”…gli unici che ancora ci cascano (ma ci cascano davvero? O sono accordi consapevoli, che contano sulla dabbenaggine della gente?) sono i governi, che si fanno coinvolgere in acquisti colossali di dosi vaccinali, sovrastimando il loro utilizzo e sottostando a condizioni assurde imposte dall’azienda venditrice per i propri interessi. In particolare, nel caso dell’ultima suina, il governo italiano ha acquistato 24 milioni di vaccini, mentre, secondo i dati diffusi dal Ministero sono state somministrate solo 821.672 prime dosi e 28.611 seconde dosi (totali 850,283), di cui quelle assunte da operatori sanitari e sociosanitari sono state 159.093, pari al 15% del totale (dato particolarmente eloquente). Però intanto le aziende hanno venduto, hanno riscosso, e hanno fatto girare parecchio denaro. Ma nel frattempo, anche il governo che ora si trova nella condizione di dover vendere alla popolazione ciò che ha acquistato in eccesso e a caro prezzo, si comporta come le aziende che gliel’hanno venduto: con comunicati, messaggi promozionali, campagne informative, e convegni medici, sta cercando di dar fondo alle scorte sollecitando la vaccinazione antinfluenzale suina, anche se l’allarme virus è praticamente esaurito, anche se alla popolazione non serve. Per quanto riguarda invece le vaccinazioni pediatriche, quelle di routine o meno, è veramente incredibile quello che sta dietro a un falso principio di tutela della gente. Quando si viene a sapere che le vaccinazioni cosiddette “obbligatorie” sono solo 4, mentre quello che normalmente si somministra ai poveri piccoli è un preparato esa- o addirittura epta-valente, (con costi ovviamente proporzionali) diventa chiaro che dietro tutta la manovra vaccinale ci sono pressioni commerciali, speculative e davvero losche. Insomma è più che evidente che vigono accordi, tra governi e industrie farmaceutiche, decisamente mirati al profitto. In pratica, oltre ad essere notevolmente più pericolose le vaccinazioni “complesse” (cioè pluri-composte), hanno costi spropositati per l’utente; ma se una famiglia decidesse di voler salvaguardare i propri figli somministrando loro solo quelle strettamente raccomandate, singolarmente non le troverebbe in commercio: non esistono. Non è tutto dannatamente illogico? Più che illogico, è molto, molto strategico: il progetto è di vendere ciò che non serve a chi non ne avrebbe affatto bisogno. Dunque se l’Industria Farmaceutica prepara per tempo le proprie politiche di marketing e studia a lungo le strategie di “ disease mongering” (cioè di “invenzione delle malattie ”) tessendo accordi e amicizie con i centri di potere e di informazione, allo stesso modo anche noi dobbiamo imparare ad informarci per non trovarci impreparati davanti ad eventuali piccoli o grandi inganni, che a quanto pare in questo ultimo tempo non mancano nel mondo sanitario. Insomma, l’idea che le industrie farmaceutiche vogliano la nostra salute è ormai un mito di pochi sprovveduti. Lo conferma, se non bastasse, il fatto che nessuna di esse investe affatto su farmaci per il trattamento di malattie rare: questi pochi pazienti rimangono senza medicine perché le aziende non ci guadagnano abbastanza. Ma se è vero che oggigiorno la gente è più informata, e sempre più raramente si affida ciecamente e senza consapevolezza ai suggerimenti degli esperti, questa è l’unica maniera per non farsi abbindolare a costo della salute stessa (e del portafoglio). Quanti ancora si faranno prendere per il naso?

Lunedì, 19 Dicembre 2016 07:01

PROPRIETA' CURATIVE DEGLI ASPARAGI.

19-12-2016

Gli asparagi erano molto amati dai reali francesi del Seicento, non solo per il sapore fresco, ma perché si riteneva che le loro tenere punte avessero un forte effetto afrodisiaco. Ancora oggi per gli appassionati degli asparagi, compresi coloro che non pensano all’amore, non c’è segno più gradito della vista di questi germogli verdi che spuntano timidamente dalla terra. Buon segno anche per la salute, dal momento che gli asparagi contengono sostanze che possono aiutare a prevenire difetti congeniti, malattie cardiache e tumori. Una delle scoperte più significative della medicina è che si potrebbe dimezzare l’incidenza dei difetti congeniti al cervello e al midollo spinale (i cosiddetti difetti del tubo neurale o spina bifida) somministrando a tutte le donne in età fertile 400 mcg di acido folico al giorno. Gli asparagi sono molto ricchi di acido folico, una vitamina del gruppo B essenziale per la rigenerazione cellulare. Cinque punte di asparagi ne contengono 110 mcg, pari a circa il 28% del fabbisogno giornaliero. Le donne incinte, tuttavia, faranno bene a raddoppiare la dose. Se le linee guida delle autorità sanitarie raccomandano alle donne l’assunzione di 400 mcg di acido folico al giorno, Lynn Bailey, ricercatrice e docente di nutrizione alla University of Florida di Gainesville, afferma che il livello in gravidanza è probabilmente assai più alto, “forse addirittura 600 mcg”. L’acido folico non fa bene solo alle donne in età fertile, ma a tutti, perché combatte le malattie di cuore. Pare infatti che funga da “saracinesca”, regolando la quantità di omocisteina nel sangue: quando il livello di acido folico si abbassa, aumenta la quantità di questo aminoacido, che nuoce alle arterie che portano il sangue al cuore e al cervello. Per prevenire le malattie di cuore, il giusto apporto di acido folico è probabilmente importante quanto il controllo del livello di colesterolo. I cardiologi americani affermano in effetti che se le persone aumentassero l’apporto di acido folico portandolo a 400 mcg al giorno, i decessi per cause cardiache diminuirebbero di almeno 13.500 unità. Attualmente solo il 12% della popolazione assume tale quantità di acido folico.
E’ ormai risaputo che le verdure a foglia verde, compresi gli asparagi, hanno un forte effetto protettivo nei confronti dei tumori. Contengono infatti una serie di sostanze che attaccano i prodotti cancerogeni prima ancora che possano causare danni. La prima di tali sostanze è l’acido folico: è accertato che coloro che ne hanno un livello elevato nel sangue hanno meno probabilità di ammalarsi di tumore del colon e sono anche meno predisposti alla formazione di polipi intestinali, cioè quelle piccole escrescenze che con il tempo possono portare al cancro. Risulta inoltre che l’acido folico protegga dai tumori della cervice uterina, soprattutto nelle donne infette dal virus del papilloma umano, che provoca i condilomi genitali. La seconda sostanza protettiva contenuta negli asparagi è il glutatione, una piccola proteina fortemente antiossidante, che aiuta a raccogliere i radicali liberi. Questi ultimi sono particelle ad alta energia che, se non vengono controllate, rimbalzano incontrollabilmente nell’organismo provocando lacerazioni e lesioni nelle cellule che, a lungo andare, possono portare al cancro. In un’analisi di 38 verdure diverse, gli asparagi appena cotti sono risultati primi per contenuto di glutatione. C’è un altro motivo per includere gli asparagi nel proprio menù: contengono vitamina E, che fa molto bene al cuore. Uno studio condotto da ricercatori della University of Minnesota School of Public Health di Minneapolis ha permesso di accertare che anche solo 10 UI (unità internazionali) di vitamina E al giorno possono ridurre notevolmente il rischio di malattia cardiaca nelle donne. “Si tratta del primo lavoro in cui sono stati esaminati gli effetti della vitamina E di provenienza alimentare rispetto a quella assunta sotto forma di integratori e i risultati hanno lasciato sorpresi anche noi”, dichiara Lawrence Kushi, professore associato di igiene pubblica, nutrizione e epidemiologia alla University of Minnesota di Minneapolis e coordinatore della ricerca. Ovviamente, si dovrebbero mangiare moltissimi asparagi (119, per la precisione) per assicurarsi la quantità di vitamina E che si è dimostrata efficace nello studio. In effetti, non è facile coprire il fabbisogno di vitamina E con il solo apporto alimentare, perché essa è abbondante soprattutto negli oli e nella frutta oleosa, per cui molti medici consigliano di prendere integratori di vitamina E. La vitamina E non protegge solo dalle malattie cardiache: secondo alcune ricerche avrebbe un effetto protettivo nei confronti del diabete di tipo II, o non insulino-dipendente, sia perché protegge il pancreas (l’organo che produce l’insulina) sia perché influisce sul modo in cui l’organismo brucia gli zuccheri. Da uno studio su 944 uomini di età compresa tra 42 e 60 anni è risultato che nei soggetti con un basso livello di vitamina E il rischio di questa malattia era quadruplicato.

Lunedì, 19 Dicembre 2016 06:59

QUANDO LA FEBBRE CURA IL CANCRO.

19-12-2016

Quando si verificano fenomeni che ancora non sappiamo spiegare, si grida al miracolo. Uno di questi fenomeni è per esempio quello delle guarigioni spontanee. E le guarigioni spontanee da mali cosiddetti “incurabili” sono considerate ancora più miracolose. Eppure in molti casi la spiegazione sembra esserci. Le prime segnalazioni di guarigioni spontanee da tumori risalgono al 1918, ma le più recenti sono comparse su riviste accreditate e Uwe Hobohm, docente di bioinformatica alla Giessen Universität, in Germania, studiando la casistica pubblicata finora sulle riviste scientifiche, ha calcolato che negli ultimi 40 anni si siano verificati mediamente 12-24 casi l’anno di regressioni temporanee durate mediamente più di 5 anni o addirittura di guarigioni inspiegabili. Certo in alcuni casi probabilmente si trattava di diagnosi errate: non erano tumori. Ma questo riguarda prevalentemente i casi dei primi anni del secolo scorso. Ma le ultime revisioni, fatte nel 1990, si basano su esami istologici confermati, e in base a questi dati Hobohm calcola circa da 1 a 10 remissioni spontanee ogni milione di casi di tumore. Non sono tante, ma forse se si riuscisse a spiegarle si potrebbero avere idee nuove per la ricerca di nuove terapie. Secondo alcuni per esempio sarebbero importanti le influenze ormonali, in altri casi potrebbe essere entrato in gioco il sistema immunitario. Ma, nonostante gli sforzi degli ultimi decenni, non siamo ancora giunti a una spiegazione della regressione spontanea nell’uomo e negli animali scrive per esempio nel 2003 sulla rivista scientifica Pnas un gruppo di ricercatori del Cancer Center della Wake Forest University di Winston Salem nella Carolina settentrionale. Ci sono però alcuni fattori che sembrano essere particolarmente interessanti. Le cellule tumorali derivano dalle cellule sane del paziente, e quindi per il sistema immunitario sono “self”, non estranei da combattere. In altre parole il sistema immunitario è tollerante nei loro confronti e molte di queste guarigioni potrebbero essere spiegate se si riuscisse a dimostrare che qualcosa ha reso intollerante il sistema immunitario. Molta ricerca contemporanea punta a svegliare il sistema immunitario contro i tumori, ma finora i risultati ottenuti sono stati solo di parziale risveglio, di brevi regressioni. 
Il primo ricercatore che segnalò queste regressioni spontanee (era il 1918) scrisse allora che «il maggior numero di regressioni spontanee si sono verificate dopo la rimozione chirurgica incompleta della massa tumorale; subito dopo - in frequenza - ci sono i casi di remissione dopo febbri acute». La causa più importante della febbre erano le infezioni, vuoi l’erisipela, una forma di infezione acuta della pelle, ma anche vaiolo, polmonite, malaria e la tubercolosi in fase acuta. Non a caso a partire dal 1868 si indussero infezioni in pazienti tumorali e in alcuni casi si ottennero regressioni radicali con lo Streptococcus pyogenes, il batterio responsabile dell’erisipela, chiamato poi tossina di Coley, da William Coley, il ricercatore americano che nel 19° secolo sistematizzò questo tipo di terapia facendo regredire un numero consistente di tumori allora considerati inoperabili. Poi fu scoperta l’azione della radioterapia e la terapia di Coley fu accantonata anche perché non ben standardizzata (non si sapeva come preparare la “tossina”, quanta iniettarne, dove, quante volte ecc.). Oggi, a una analisi delle pubblicazioni di Coley, sembra che ci sia una stretta correlazione fra la concentrazione della preparazione, l’elevazione della febbre e la durata della terapia e il tasso di remissione. Ma in alcuni casi i risultati erano strabilianti: se le iniezioni di batterio venivano protratte per 6 mesi, l’80% dei pazienti con sarcomi inoperabili che venivano così trattati sopravviveva da 5 a 88 anni! Questi esperimenti sono stati ripresi anche recentemente, ma nessuno ha osservato la correlazione fra l’entità della febbre e il risultato. I pochi studi che hanno scatenato una febbre elevata (40 °C) per parecchie settimane sono quelli che sembrano aver avuto i risultati migliori quanto a remissione. Insomma, è come se la febbre avesse la capacità di guarire anche queste patologie. Le cellule tumorali infatti sono più sensibili al calore delle cellule sane. Non a caso la terapia immunologica dei tumori usa oggi le citochine pirogeniche, le stesse citochine fuochiste che inducono il rialzo termico. Sono le interleuchine 1 e 6, i fattori di necrosi tumorale, l’interferone alfa e altre. Se così stanno le cose, non usare gli antipiretici per ridurre la febbre potrebbe avere un effetto preventivo anche nei confronti dei tumori.

Domenica, 18 Dicembre 2016 09:04

L'AGLIO OTTIMO PER LA CURA DELL'OSTEOARTRITE.

18-12-2016

I ricercatori del King’s College di Londra e dell’Università East Anglia hanno scoperto che l’aglio rafforza decisamente la cartilagine e protegge dall'osteoartrite. L’artrosi e l’artrite interessano otto milioni di persone nel Regno Unito e le donne sono più esposte degli uomini a sviluppare queste patologie. L’artrosi e l’artrite provocano dolori all’anca, ginocchia, colonna vertebrale e molto spesso provoca invalidità. Attualmente non esiste alcun trattamento efficace per la cura di queste patologie delle articolazioni ma solo antidolorifici per lenire le sofferenze causate da esse. I ricercatori hanno scoperto che tra coloro che avevano abitualmente adottato un’alimentazione equilibrata e ricca di frutta, verdure e soprattutto aglio vi era il maggior numero di persone non affette da segni di artrosi precoce dell’anca. Inoltre i ricercatori hanno analizzato i composti esistenti nell’aglio e hanno scoperto un composto chiamato solfuro di allile che entrando in contatto con la cartilagine umana a livello cellulare in laboratorio riduce il numero degli enzimi che distruggono la cartilagine. Il Dr. Frances Williams, direttore del Dipartimento di Ricerca del King’s College di Londra, afferma che ancora non si conosce esattamente la quantità di aglio da mangiare per ottenere i benefici apportati dal suo composto alle articolazioni. Tuttavia i risultati ottenuti indicano il percorso da seguire per il futuro trattamento e la prevenzione dell’osteoartrite dell’anca e delle artrosi.

 

https://www.uea.ac.uk/about/media-room/press-release-archive/-/asset_publisher/a2jEGMiFHPhv/content/garlic-could-protect-against-hip-osteoarthritis

http://bmcmusculoskeletdisord.biomedcentral.com/articles/10.1186/1471-2474-11-280

Domenica, 18 Dicembre 2016 09:02

LIMONE E MIELE AIUTANO A DIMAGRIRE.

18-12-2016

Avrete già sentito parlare della disintossicazione con succo di limone e miele. C’è una buona ragione per cui la ricetta è un successo fenomenale: è facile ed è utile per migliorare il metabolismo.

ACQUA CALDA E LIMONE

Ogni mattina al risveglio, bere un bicchiere di acqua calda con due cucchiai di succo di limone fresco e un cucchiaino di miele. Questo rito quotidiano è di supporto al fegato per la disintossicazione e quando il fegato funziona correttamente, siamo in grado di sostenere un peso sano più facilmente.

BENEFICI DI ACQUA E LIMONE.

• riduce il rischio di infezione dei vari tessuti, grazie alle sue proprietà antisettiche;

• ha un effetto disintossicante naturale e aiuta a purificare il corpo dalle tossine accumulate;

• aiuta il processo digestivo, previene la stitichezza e può anche curare il bruciore di stomaco;

• contiene grandi quantità di vitamina C e sali minerali come potassio, magnesio e calcio, considerati fondamentali per il benessere psico-fisico;

• rinforza e stabilizza il vostro sistema immunitario, soprattutto in caso di influenza o raffreddore.

LIMONE E TE’ VERDE

È possibile aggiungere il limone al tè verde e berlo durante la giornata. Questo aiuterà e stimolerà notevolmente la perdita di peso. Un altro trucco per perdere peso è bere quotidianamente tè con aceto di mele e limone. Questo, insieme al consumo quotidiano di tanta acqua, vi aiuterà a perdere peso più velocemente!

CANNELLA CON MIELE

Bere una tazza di tè caldo alla cannella con miele è uno dei modi migliori per bilanciare lo zucchero nel sangue, stimolare il metabolismo e perdere peso in eccesso. Poichè il grasso addominale è sensibile ai composti della cannella, è la scelta ideale se avete bisogno di dimagrire in questa regione. Per risultati ottimali, pratica questa abitudine ogni mattina e lontano dai pasti.

HIBERNATION DIET

Chi avrebbe mai immaginato che il consumo di miele prima di andare a dormire può sciogliere il grasso corporeo durante il sonno? Secondo il farmacista britannico Mike McInnes e suo figlio Stuart, un nutrizionista, la dieta di ibernazione fa proprio questo. l due sostengono che quando il fegato è correttamente alimentato con glicogeno, la sera, gli ormoni di recupero possono fare il loro lavoro durante il sonno accelerando il metabolismo e riducendo gli ormoni dello stress ingrassanti. La dieta ibernazione raccomanda l’ingestione di un cucchiaio o due di miele puro prima di coricarsi per mandare su di giri il grasso di utilizzo, lenire la risposta allo stress e sostenere la rigenerazione dei tessuti.

ZENZERO E MIELE

Lo zenzero, combinato con il miele, offre un potente elisir efficiente per la digestione. Per il composto: sbucciare e grattugiare un unico pezzo di zenzero fresco e cuocere a fuoco lento (coperto) in due tazze di acqua. Trasferire in una tazza e lasciare raffreddare un pò. Sciogliere un cucchiaino di miele nel composto e bere subito. Bere questo composto 20 minuti prima di un pasto incoraggerà la stabilizzazione degli zuccheri nel sangue, la digestione e, a sua volta, l’utilizzo delle calorie favorevoli a bruciare i grassi.

Domenica, 18 Dicembre 2016 09:00

L’INQUINAMENTO PROVOCA IL DIABETE TIPO 2.

18-12-2016

L’inquinamento provoca il diabete tipo 2. La rivelazione, abbastanza sconcertante, viene da uno studio realizzato dai ricercatori dell’University School of Medicine di New York, diretti da Leonardo Trasande, e pubblicato sul Journal of Epidemiology & Community Health. Hanno scoperto che ridurre del 25% gli agenti inquinanti come ftalati, pesticidi e bifenili policlorurati potrebbe portare a circa 150.000 casi in meno, ogni anno. Purtroppo questi prodotti chimici sono ovunque: dai tappeti ai detergenti per la casa, fino a frutta e verdura da agricoltura non biologica. Basterebbe ridurli di un quarto per portare un risparmio al sistema sanitario di oltre 4,5 milioni di euro all’anno. I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni partendo da un campione di anziani provenienti dalla Svezia (di età compresa tra i 70-75 anni). Li hanno sottoposti a un prelievo di sangue per misurare la presenza di sostanze chimiche nocive. Poi hanno incrociato questi dati con le diagnosi di diabete tipo 2 che il campione mostrava. Sulla base di tali risultati, sono state poi formulate le stime finali su tutta la popolazione europea.
Di studi che evidenziano la correlazione tra inquinamento ambientale e problemi metabolici ed endocrini, ne sono stati realizzati diversi. Questa è la prima volta però che si prova a quantificare concretamente il danno sia per le persone in termini di salute che per il sistema sanitario in termini economici. «I casi di diabete tipo 2 sono stati stimati usando i dati di prevalenza europei e svedesi, calcolando i costi annuali di trattamento» scrivono gli autori della ricerca. Gli autori hanno calcolato che una riduzione del 25% dell’esposizione a ciascuno dei quattro composti (PCB 153, monoetilftalato, diclorofenildicloroetilene e acido perfluorononanoico o PFNA) darebbe luogo a un calo del 13% della prevalenza di diabete tipo 2. «Percentuale equivalente a 152.481 casi annuali di diabete in meno, con un risparmio di 4,51 miliardi di euro l’anno» precisa il coautore della ricerca Lars Lind dell’Università di Uppsala in Svezia. E conclude: «Questi risultati sottolineano la necessità di un quadro normativo in grado di identificare in modo proattivo sia il rischio chimico di un composto prima che questo venga usato su larga scala, sia le alternative più sicure».

 

http://jech.bmj.com/content/early/2016/09/19/jech-2016-208006.abstract

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