Angelo Ortisi
VANTAGGI E SVANTAGGI DEL FORMAGGIO STAGIONATO.
28-01-2016
VANTAGGI
- Concentrazione di sostanze nutritive: da 10 litri di latte si ottengono circa 3 chili di formaggio fresco e uno di formaggio stagionato. E' dunque un alimento molto concentrato che, in un piccolo volume, apporta una grande quantità di sostanze nutritive.
- Conservazione: il formaggio si conserva meglio di qualsiasi altro latticino e in molti casi non ha bisogno di essere tenuto in frigo.
- Ricchezza di calcio: pur non essendo l'alimento più remineralizzante, il formaggio è l'alimento più ricco di calcio.
SVANTAGGI
- E' meno nutriente del latte: benchè sia molto concentrato, contiene solo una parte del latte, perchè insieme al siero si perdono proteine di grande valore biologico, minerali e vitamine.
- E' privo di alcune sostanze nutritive: non contiene vitamina C, nè fibra ed è molto povero di carboidrati e di ferro.
- E' ricco di sale: tutti i formaggi, eccetto quelli freschi, contengono dal 2 al 3% di sale. Perciò 100 g di formaggio stagionato apportano da 2 a 3 g di sale, cioè la metà della quantità giornaliera tollerabile per un adulto.
- Non è adatto al cuore e alle arterie: è ricco delle sostanze più dannose per il sistema cardiovascolare: grassi, colesterolo, sodio (sale) e ammine ipertensive, come la tiramina e l'istamina.
- Contiene additivi: i formaggi stagionati in genere contengono additivi conservanti, come il nitrato di potassio, coloranti e addensanti.
- Provoca una degradazione delle sostanze nutritive: i molti microrganismi presenti nel formaggio scompongono, parzialmente, le sostanze nutritive (specialmente le proteine e i grassi), producendo sostanze aromatiche e anche sostanze irritanti e tossiche.
ECCO PERCHE’ GLI SCIENZIATI CONSIGLIANO DI NON RIFARE IL LETTO AL MATTINO.
27-01-2016
Alla maggior parte di noi è stato insegnato di rifare il letto dopo esserci alzati appena prima di iniziare la giornata. Tuttavia gli scienziati stanno ora sostenendo che questa pratica quotidiana è in realtà molto insalubre. A sostenerlo è una vera e propria ricerca iniziata nel 2005, e ancora in corso, condotta dalla Kingston University di Londra e secondo la quale lasciare il letto scoperto con le lenzuola alla rinfusa crea un ambiente ostile per gli acari, i quali proliferano grazie al calore e all’umidità. Questi milioni di acari della polvere invisibili vivono nei nostri letti e si nutrono delle scaglie di pelle morta che inevitabilmente lasciamo mentre dormiamo. Questo rende materassi, coperte, lenzuola, cuscini e quant’altro sul tuo letto, il terreno di coltura ideale per le creature microscopiche. Inoltre stando a lungo nel letto si creano le condizioni di umidità e calore che permettono la sopravvivenza e la riproduzione di questi insetti.
“Gli acari - ha spiegato alla BBC Stephen Pretlove, il docente che ha condotto la ricerca - possono sopravvivere solo ricavando l’acqua di cui hanno bisogno dall’ambiente grazie alle piccole ghiandole che hanno sulla parte esterna del loro corpo. Lasciare il letto sfatto durante il giorno è sufficiente ad eliminare l’umidità da lenzuola, cuscini e materassi. Così, gli acari si disidratano e, alla fine, muoiono. ”Per giungere a questa conclusione, gli scienziati hanno sviluppato un modello al computer tramite cui hanno monitorato come i cambiamenti in casa possono ridurre il numero di acari della polvere all’interno dei letti. Meno acari della polvere nel letto comporta un aumento di salute. Gli acari infatti possono causare allergie, asmae disidratare le vie respiratorie. La prossima volta che ti svegli non rifare il letto ma anzi scuotilo e fagli prendere aria il più possibile aprendo la finestra, facendo entrare aria fresca e facendo uscire l’umidità dalla stanza. Dillo ai tuoi genitori che probabilmente ti rimproveravano di fare il letto!
CURARE LA BORSITE CON RIMEDI NATURALI.
27-01-2016
Per borsite si intende un processo infiammatorio della borsa sierosa di un’articolazione. Il disturbo colpisce spesso il ginocchio, il gomito e la spalla, causando un aumento del liquido contenuto all’interno della borsa sierosa. La condizione può causare dolore acuto, gonfiore e febbre. Alcuni rimedi naturali di seguito elencati, possono contribuire ad alleviare i sintomi di questa condizione:
1. IMPACCHI FREDDI
Quando si tratta di gonfiore e dolore causati dalla borsite, gli impacchi freddi sono un buon rimedio. Il freddo aiuta a ridurre il gonfiore iniziale e riduce il dolore intorpidendo la zona interessata. Inoltre contribuisce a ridurre l’infiammazione. Impacchi freddi sono di solito più efficace se usati entro 24-48 ore dalla comparsa della borsite.
- Avvolgere alcuni cubetti di ghiaccio in un asciugamano sottile.
- Mettere il ghiaccio delicatamente sulla zona interessata, per circa 15 minuti.
- Ripetere un paio di volte al giorno fino ad ottenere sollievo.
Nota: Non applicare il ghiaccio direttamente sulla pelle.
2. IMPACCHI CALDI
Dopo 48 ore dalla fase acuta della borsite o in qualsiasi momento della fase cronica, gli impacchi caldi sono molto utili. Aiutano a migliorare il flusso di sangue, a ridurre la rigidità e combattere l’infiammazione.
- Inumidire un panno sottile con acqua calda (non bollente).
- Applicare sulla zona interessata per 15-20 minuti.
- Ripetere un paio di volte al giorno.
3. MASSAGGIO
Il massaggio migliora la circolazione, riduce il gonfiore e la rigidità. Inoltre aiuta a rilassarsi. (Il massaggio deve essere fatto da un esperto).
- Scaldare un pò di olio d’oliva.
- Applicare l’olio caldo sulla zona colpita.
- Massaggia con una leggera pressione per 10 minuti.
- Mettete un asciugamano calda sulla zona colpita.
- Ripetere un paio di volte al giorno fino a quando la condizione migliora.
4. OLIO DI RICINO
L’olio di ricino è un altro rimedio efficace per ridurre il dolore e il gonfiore delle articolazioni. L’acido ricinoleico presente nell’olio di ricino ha proprietà antinfiammatorie che aiutano ad alleviare il dolore e ridurre al minimo l’infiammazione. Aiuta anche a migliorare la mobilità dell’articolazione.
- Immergere un pezzo di flanella di lana in olio di ricino.
- Metterlo sulla zona interessata e coprire con una pellicola trasparente.
- Coprire con un vecchio asciugamano e posizionare una piastra elettrica o una bottiglia di acqua calda su di esso e lasciare per 30-40 minuti, quindi rimuovere la pellicola.
- Strofinare delicatamente il residuo oleoso sulla pelle e risciacquare con acqua tiepida.
- Utilizzare questo trattamento 3-4 volte a settimana.
5. ZENZERO
Lo zenzero è un antidolorifico naturale che può aiutare a ridurre il dolore e i disagi della borsite. Esso ha anche qualità antinfiammatorie e analgesiche simili all’aspirina o ibuprofene. Inoltre, migliora la circolazione e promuove la rapida guarigione.
- Avvolgere 3 o 4 cucchiai di zenzero fresco grattugiato in un pezzo di garza e legarlo stretto. Mettere la garza contenente lo zenzero in acqua calda per 30 secondi. Lasciare raffreddare e poi posizionare sulla zona interessata per 10 minuti. Ripetere 2 o 3 volte al giorno.
- Inoltre, fate bollire 1 cucchiaio di zenzero affettato in 2 tazze di acqua e lasciate cuocere a fuoco lento per 10 minuti. Aggiungere miele grezzo e bere 2 o 3 volte al giorno.
6. ACETO DI MELE
L’aceto di mele è un altro rimedio comunemente usato per curare la borsite. Esso aiuta a ripristinare l’alcalinità del vostro corpo che a sua volta riduce l’infiammazione. Inoltre, i minerali come magnesio, calcio, potassio e fosforo presenti nell’aceto di mele aiutano a riequilibrare i fluidi.
- Immergere un asciugamano sottile nell’aceto di mele non filtrato e utilizzarlo per avvolgere la zona interessata per diverse ore al giorno.
- Inoltre, mescolare 1 cucchiaio di aceto di mele biologico e un pò di miele grezzo in un bicchiere d’acqua calda. Bere due volte al giorno per un paio di giorni.
7. CURCUMA
Il pigmento giallo chiamato curcumina nella curcuma è un agente antinfiammatorio molto efficace. Quindi, la curcuma è eccellente per ridurre il dolore, il gonfiore e l’infiammazione. Può trattare sia il dolore articolare acuto che cronico.
- Fate bollire 1 cucchiaino di curcuma in polvere in un bicchiere di bevanda vegetale (riso, avena, miglio ecc.). Aggiungete un pò di miele grezzo e bevete due volte al giorno per almeno un paio di giorni.
- In alternativa, prendete un supplemento quotidiano di curcumina dopo aver consultato un esperto.
Nota: Evitate l’eccessiva assunzione di curcuma in quanto può interferire con alcuni farmaci, come i fluidificanti del sangue.
8. CORTECCIA DI SALICE BIANCO
Gli esperti di erbe suggeriscono di utilizzare la corteccia di salice bianco per alleviare la borsite. Un composto noto come salicina in questa erba funziona come un antidolorifico naturale. Inoltre contribuisce a ridurre infiammazione e gonfiore.
- Aggiungere ½ cucchiaino di corteccia di salice bianco secco ad una tazza di acqua bollente. Coprire, lasciar riposare per 15 minuti e filtrare. Bere questo tè 2 volte al giorno.
- In alternativa, prendere un integratore di corteccia di salice bianco dopo aver consultato un esperto.
Nota: Questa erba non è adatta per i bambini e per le persone che assumono farmaci anticoagulanti.
LA FINE DELL’ERA DEGLI ANTIBIOTICI SI AVVICINA: SCOPERTI GENI RESISTENTI AI FARMACI NEGLI ANIMALI, CARNI ED ESSERI UMANI.
27-01-2016
I ricercatori hanno recentemente scoperto un nuovo gene, chiamato MCR-1, nei suini e nei Cinesi, una mutazione che rende i batteri resistenti agli antibiotici di ultima generazione. La resistenza ai farmaci causata da questo gene ha il potenziale di creare un’epidemia globale di infezioni resistenti a tutti gli antibiotici disponibili, in quanto il tasso di trasferimento della resistenza tra i batteri è eccezionalmente alto. I ricercatori chiedono urgenti restrizioni per l’uso di polimixine e colistina, ampiamente utilizzate nelle produzioni animali.
http://pediatrics.aappublications.org/content/early/2015/11/11/peds.2015-3630
http://www.scientificamerican.com/article/antibiotics-in-animal-feed-may-endanger-kids-doctors-warn/
RIMEDI NATURALI FAI DA TE PER LABBRA SECCHE E SCREPOLATE.
26-01-2016
Con il freddo si sa le labbra cominciano a diventare secche e a screpolarsi. Per evitare questi problemi si può ricorrere a dei rimedi naturali che, grazie all’uso di alcuni ingredienti che forse avrete già a portata di mano nella vostra dispensa o nel vostro beauty-case, potrete mantenere delle labbra sempre morbide e sensuali. Tra gli ingredienti più indicati per la cura delle labbra troviamo senza dubbio il burro di karitè e il burro di cacao. Ma, oltre a questi è possibile adoperare anche l’olio extravergine d’oliva o, olio di mandorle dolci e dello zucchero di canna integrale, per creare uno scrub per le labbra. Vediamoli più nel dettaglio.
BURRO DI KARITE’
Il burro di karitè è davvero un prezioso alleato per la cura delle labbra. Si può utilizzare come un comune balsamo per le labbra, applicandolo sulle labbra con le dita sia per proteggere le labbra dal freddo prima di uscire di casa che per nutrire le labbra secche e screpolate. Per ottenere maggiori benefici provate a fare un impacco con il burro di karitè prima di andare a letto.
BURROCACAO
Il burrocacao è uno dei cosmetici più semplice da realizzare. Bastano davvero pochi ingredienti, ovvero il burro di karitè e il burro di cacao. Inoltre è possibile aggiungere anche una piccola quantità di oli essenziali ed estratti naturali per profumare il vostro burrocacao fatto in casa.
GEL D’ALOE VERA
Per chi presenta labbra secche ed irritate con screpolature e delle fessure anche lungo il contorno, occorre intervenire utilizzando il gel d’aloe vera. Questo prodotto, infatti, è molto utile per contrastare gli arrossamenti grazie alle sue proprietà lenitive e inoltre è idratante e aiuta a curare le screpolature.
SCRUB ALLO ZUCCHERO
Per preparare uno scrub esfoliante adatto alle labbra e utile per rimuovere le pellicine, basta una piccola quantità di zucchero (1 cucchiaino) mescolata ad un cucchiaino d’olio, ed applicarlo delicatamente sulle labbra. Per quanto riguarda l’olio, va benissimo l’olio extravergine d’oliva che avete in cucina oppure in alternativa potete utilizzare dell’olio di mandorle dolci.
OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
L’olio extravergine d’oliva è indicato per ammorbidire le labbra screpolate, massaggiandole delicatamente dopo averne applicato qualche goccia. Successivamente si può applicare lo scrub allo zucchero, risciacquare le labbra e infine massaggiarle di nuovo con una goccia d’olio per terminare il trattamento.
OLIO DI COCCO
Per proteggere le labbra dalle screpolature, ponete in frigorifero un barattolino di vetro dove avete versato dell’olio di cocco. L’olio di cocco con il freddo tenderà a solidificarsi e ad assumere una consistenza simile a quella del burro di karitè. Adesso potrete utilizzare l’olio di cocco puro come se si trattasse di un normale balsamo per le labbra.
MIELE
Uno dei rimedi più comuni per prendersi cura delle labbra screpolate è il miele. Inoltre se sulle labbra sono presenti dei taglietti il miele, grazie alle sue proprietà antibatteriche, aiuterà a rimarginarli e svolgerà un’azione curativa. Applicare in piccole quantità sulle labbra.
YOGURT
Nel caso non avete a portata di mano altri rimedi per le labbra screpolate, niente paura, provate ad utilizzare lo yogurt (vaccino o vegetale). Basta mescolare piccole quantità di yogurt e di miele (ad esempio un cucchiaino di yogurt e uno di miele) per ottenere un trattamento per le labbra facile da applicare. Per ottenere invece uno scrub per le labbra, mescolate un cucchiaino di yogurt e due cucchiaini di zucchero di canna integrale.
OLIO DI MANDORLE DOLCI
Infine, un altro rimedio utile per le labbra secche e screpolate, si può ottenere unendo dell’olio di mandorle dolci al gel d’aloe vera. In questo modo, mescolando qualche goccia per ciascun ingrediente, si otterrà un impacco veloce da applicare alle labbra secche e screpolate. Oppure per ottenere uno scrub esfoliante delicato, mescolare un cucchiaino di farina di mandorle e un cucchiaino di olio di mandorle dolci.
PLASTICA: GLI FTALATI AUMENTANO IL RISCHIO DI ABORTO.
26-01-2016
Gli ftalati sono sostanze chimiche usate nell’industria della plastica come additivi, in quanto ne migliorano la flessibilità e la modellabilità. Li ritroviamo però anche nel mondo della cosmesi, in alcuni tipi di vernice e non solo. Sono ritenuti tossici in particolare quelli a basso peso molecolare; ora uno studio li associa anche ad un aumento del rischio di aborto spontaneo in gravidanza. La ricerca è stata realizzata in Cina, da Jianying Hu e Huan Shen dell’Università di Pechino e colleghi ed è stata pubblicata sulla rivista ACS Environmental Science & Technology. I ricercatori erano a conoscenza dei risultati di precedenti ricerche che indicavano come la salute di animali da laboratorio esposti per tempi prolungati anche a basse dosi di ftalati venisse compromessa. Altre analisi effettuate per controllare la sicurezza negli ambienti di lavoro, rivelavano come le donne che per lavoro erano più esposte al contatto con queste sostanze, presentavano un maggior rischio di incorrere in aborto spontaneo al momento della gravidanza.
In quel momento non esistevano ancora studi epidemiologici che andassero ad indagare la salute delle donne esposte a ftalati nella loro vita quotidiana, per cui gli scienziati dell’Università di Pechino hanno deciso di eseguire un test su 300 donne in gravidanza, esposte non per cause legate al lavoro: 132 donne avevano avuto aborti spontanei e 172 donne incinte invece godevano di buona salute. È stata trovata una correlazione tra perdita del feto e maggiori livelli di metaboliti degli ftalati presenti nelle urine, in particolare derivanti da dietilftalato (DEP), di-isobutil ftalato (DiBP) e di-n-butil ftalato (DnBP). La maggior frequenza di aborti avveniva tra le 5 e le 13 settimane di gravidanza. Questo, specificano gli esperti, non indica una relazione causa-effetto, ma suggerisce delle interferenze da parte di queste tanto discusse sostanze, da meritare opportuni approfondimenti.
http://www.sciencedaily.com/releases/2015/09/150902102649.htm
PROPRIETA' MEDICINALI DELL'OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA.
26-01-2016
SALUTARE PER IL CUORE
Il consumo regolare di olio extravergine d’oliva protegge dalle malattie coronariche (angina pectoris e infarto).
RIDUCE IL PERICOLO DI TROMBOSI
Uno studio compiuto in Sudafrica (patria del famoso medico chirurgo Christian Barnard, che per primo effettuò un trapianto di cuore), ha dimostrato che per ridurre il livello di fibronogeno nel sangue, l'olio extravergine d’oliva è efficace quanto gli oli di pesce. Il fibrinogeno è una proteina ed è il principale componente dei coaguli: quanto più è elevato, tanto maggiore è la tendenza alla trombosi (formazione di coaguli).
CONTROLLA IL LIVELLO DEL COLESTEROLO
Nella riduzione del colesterolo, l'olio extravergine d’oliva non è efficace come gli oli di semi; infatti riduce di pochissimo il colesterolo LDL (nocivo) e il colesterolo totale, ma aumenta quello HDL (benefico). Tuttavia, l'olio extravergine d’oliva non è per questo meno salutare di quello di semi, poichè protegge più di ogni altro olio contro l'arteriosclerosi e le malattie coronariche, evitando l'ossidazione delle lipoproteine.
EVITA L'OSSIDAZIONE DELLE LIPOPROTEINE
Oggi sappiamo che l'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità (un tipo di grasso che circola nel sangue e che è ricco di colesterolo), conosciute con la sigla LDL, è il principale processo responsabile dell'arteriosclerosi. Molti studi hanno dimostrato che, per evitare l'ossidazione delle lipoproteine, gli acidi grassi monoinsaturi (come quello oleico dell'olio extravergine d’oliva) sono più efficaci di quelli polinsaturi. In conclusione, l'olio extravergine d’oliva è più efficace di quello di semi nella prevenzione dell'arteriosclerosi, mentre gli oli di semi sono più efficaci nella riduzione del colesterolo.
RIDUCE IL RISCHIO DI TUMORE AL SENO
I ricercatori della Scuola Nazionale della Sanità di Madrid sono stati i primi a rivelare che l'olio extravergine d’oliva riduce l'incidenza di cancro al seno. Altri studi compiuti dall'Università di Atene e di Harvard (USA), hanno confermato che all'aumento del consumo di olio extravergine d’oliva (più di una volta al giorno) corrisponde una diminuzione del rischio di tumore al seno del 25-35%. Al contrario, il consumo di margarina aumenta il rischio di questa malattia.
PROTEGGE IL FEGATO
L'olio extravergine d’oliva favorisce il buon funzionamento del fegato ed è particolarmente utile in caso di insufficienza epatica da epatite, cirrosi, intossicazione da medicinali o da altre sostanze tossiche. Questo risultato è stato dimostrato sperimentalmente su cavie. L'olio extravergine d’oliva è utile anche contro i disturbi della cistifellea, grazie alla sua azione colagoga (facilita lo svuotamento della bile).
COMBATTE LA STITICHEZZA
Soprattutto quando l'olio extravergine d’oliva viene preso a digiuno (una o due cucchiaiate sono sufficienti), esercita un effetto lassativo blando ed efficace.
ECCESSO DI ZUCCHERO NELLA DIETA AUMENTA IL RISCHIO DI CANCRO AL SENO E METASTASI AI POLMONI.
25-01-2016
Elevate quantità di zucchero nella dieta tipica occidentale possono aumentare il rischio di cancro al seno e metastasi ai polmoni, secondo uno studio condotto presso l’Università del Texas, MD Anderson Cancer Center. I risultati hanno dimostrato l’effetto dello zucchero nella dieta, su un percorso di segnalazione enzimatica conosciuta come 12-LOX (12-lipossigenasi). “Abbiamo scoperto che nei topi, l’assunzione di saccarosio in quantità paragonabile ai livelli presenti nelle diete occidentali, ha portato ad un aumento della crescita del tumore e delle metastasi”, ha detto Yang Peiying, Professore di Riabilitazione e Medicina Integrativa. “Ciò è dovuto, in parte, ad una maggiore espressione di 12-LOX e un acido grasso correlato chiamato 12-HETE“. Precedenti studi epidemiologici hanno dimostrato che l’assunzione di zucchero nella dieta ha un impatto sullo sviluppo del cancro al seno e che l’infiammazione svolge un ruolo nello sviluppo di questa condizione. “L’attuale studio ha osservato l’impatto dello zucchero nella dieta, sullo sviluppo di un tumore della ghiandola mammaria in diversi modelli di topi, insieme a meccanismi che possono essere coinvolti”, ha spiegato il co-autore Lorenzo Cohen. “Abbiamo stabilito che in modo specifico, il fruttosio presente nello zucchero da tavola e ad alto contenuto nello sciroppo di mais, onnipresente nel nostro sistema alimentare, facilita lo sviluppo delle metastasi polmonari e la produzione di 12-HETE, nei tumori al seno”.
Cohen ha aggiunto che i dati hanno suggerito che lo zucchero nella dieta induce la segnalazione 12-LOX che aumenta i rischi per lo sviluppo del cancro al seno e metastasi. “Identificare i fattori di rischio per il cancro al seno è una priorità di salute pubblica”, affermano gli autori che suggeriscono che il consumo moderato di zucchero è essenziale. Tuttavia, l’assunzione pro capite di zucchero è aumentata negli ultimi anni, anche a causa del consumo eccessivo di bevande zuccherate, dando un contributo significativo all’epidemia di obesità, malattie cardiache e cancro in tutto il mondo. Nei precedenti studi i ricercatori hanno indagato l’effetto diretto del consumo di zucchero sullo sviluppo del cancro al seno, utilizzando modelli animali di cancro al seno, per esaminare i meccanismi specifici. Il team ha condotto quattro diversi studi in cui 4 gruppi di topi sono stati alimentati con quattro diete diverse. A sei mesi di età, il 50-58 per cento dei topi alimentati con dieta arricchita di saccarosio o fruttosio, avevano sviluppato tumori mammari. Lo studio ha anche mostrato che il numero di metastasi polmonari era significativamente più elevato nei topi alimentati con la dieta arricchita con saccarosio o fruttosio, rispetto ai topi alimentati con una dieta di controllo a base di amido. “Questo studio suggerisce che il saccarosio o il fruttosio nella dieta, inducono la segnalazione 12-LOX e la produzione di 12-HETE nelle cellule tumorali del seno, in vivo”, ha detto Cohen. “Ciò indica una possibile via di segnale responsabile della crescita del tumore promosso dallo zucchero, nei topi. Come il saccarosio e il fruttosio inducono la produzione di 12-HETE e se hanno un effetto diretto o indiretto sul tumore, rimane una questione aperta”. Il gruppo di studio ritiene che il meccanismo con cui il saccarosio o fruttosio nella dieta, colpiscono la crescita del tumore della mammella e le metastasi, è soprattutto attraverso le vie 12-LOX, che meritano ulteriori indagini.
SALE ROSA E MIELE: TOCCASANA PER L’INSONNIA.
25-01-2016
Due soli ingredienti naturali e addio all’insonnia. E’ scientificamente provato che una miscela di facile realizzazione può rivelarsi utile per favorire il sonno. Miele biologico e sale rosa dell’Himalaya, secondo recenti ricerche, sarebbero un toccasana non solo per l’insonnia ma anche per migliorare l’umore perché in grado di stimolare la serotonina e ridurre lo stress. Ecco le proprietà nutritive dei 2 ingredienti:
1. Miele: gli zuccheri naturali che si trovano nel miele stimolano la produzione di insulina che permette al triptofano, il famoso amminoacido che stimola il sonno, di entrare più facilmente nel cervello. Si avrà quindi un effetto maggiore se durante la giornata si assumono cibi ricchi di triptofano come spirulina, frutta secca, tacchino, asparagi, carciofi, zucchine e cioccolato. Il ricercatore Seth Roberts ha dimostrato attraverso una rigorosa autosperimentazione come il miele sia in grado migliorare il sonno.
2. Sale rosa: molto più sano e ricco del sale raffinato che si trova comunemente nei supermercati, il sale rosa dell’Himalaya contiene oltre 80 minerali necessari all’organismo per numerosi processi biologici. E’ in grado di facilitare il sonno perché stimola il sistema nervoso parasimpatico responsabile del maggiore rilassamento del corpo. Preso poi in moderate quantità favorisce il benessere del corpo.
Come realizzare il composto che combatte l’insonnia:
- 6 cucchiaini di miele grezzo biologico (non raffinato, non pastorizzato).
- 1 cucchiaino di sale rosa dell’Himalaya.
- Barattolo di vetro.
E’ possibile realizzarlo in dosi maggiori, rispettando le proporzioni, e conservarlo in un barattolo di vetro. Non è necessario il frigorifero, entrambi gli ingredienti si mantengono infatti a temperatura ambiente. Se il miele è solido, si consiglia di scioglierlo a bagnomaria. Procedere mettendo gli ingredienti nel barattolo di vetro e mescolare creando un composto omogeneo. Per quanto riguarda la quantità, il rapporto deve essere 6:1. Assumerne due cucchiaini la sera prima di andare a dormire.
L’ESTRATTO DI MIRTILLI AIUTA A COMBATTERE LA MALATTIA GENGIVALE.
25-01-2016
L’estratto di mirtilli aiuta a combattere la malattia gengivale, una condizione comune tra gli adulti che si verifica quando i batteri formano biofilm o placche sui denti e di conseguenza le gengive si infiammano. In alcuni casi gravi, come la parodontite, è necessario ricorrere al trattamento antibiotico. Gli scienziati hanno scoperto che l’estratto di mirtilli selvatici potrebbe aiutare a prevenire la formazione della placca dentale. Lo studio, pubblicato nella rivista Journal of Agricultural and Food Chemistry, potrebbe portare a una nuova terapia per la parodontite e una ridotta necessità di antibiotici. Molte persone hanno un certo grado di infiammazione gengivale, o gengiviti, causate da placca dentale. Le gengive diventano rosse e gonfie e sanguinano facilmente e se non curata, la condizione può progredire in parodontite. La placca si indurisce in tartaro e l’infezione può diffondersi al di sotto della linea delle gengive e distruggere il tessuto di sostegno dei denti. Per il trattamento di questa condizione, i dentisti raschiano il tartaro e talvolta devono ricorrere agli antibiotici convenzionali.
Di recente, i ricercatori hanno iniziato ad utilizzare composti antibatterici naturali per curare le malattie gengivali. Daniel Grenier e colleghi dell’Université Laval, Quebec City (Canada), hanno voluto verificare se i polifenoli del mirtillo, che operano contro i patogeni di origine alimentare, potevano anche aiutare a combattere il Fusobacterium nucleatum, una delle principali specie di batteri associati alla parodontite. In laboratorio, i ricercatori hanno testato estratti dal mirtillo selvaggio sul Fusobacterium nucleatum. Gli estratti ricchi di polifenoli inibiscono con successo la crescita del Fusobacterium nucleatum, così come la sua capacità di formare biofilm. Hanno anche bloccato un percorso molecolare coinvolto nel processo infiammatorio, una parte fondamentale della malattia gengivale. I ricercatori stanno sviluppando un dispositivo orale in grado di rilasciare lentamente l’estratto dopo la pulizia profonda dei denti, per contribuire a trattare la parodontite.