Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

08-05-2015

Non è una ricerca recentissima, risale al 2012. Quando un team dell’università dell’Arizona si è messo a caccia di batteri nei luoghi più impensabili per la maggior parte di noi. Quella di evitare i bagni pubblici è un’abitudine di molti. Comprensibile, ma non è l’unico posto frequentato a essere una patria sicura per i batteri. Di oggetti che entrano nel quotidiano, nella lista che hanno elaborato i ricercatori, ce ne sono tanti. Al punto che la tavoletta del wc non risulta più pericolosa di tanti altri, a cominciare dagli asciugamani. I “cacciatori di microbi” fanno sapere che le popolazioni di germi, fra cui batteri fecali come l’Escherichia coli e lo Staphylococcus aureus, sono presenti in massicce quantità su altri oggetti casalinghi. Ai primi posti il tagliere da cucina su cui si possono nascondere 200 volte più batteri fecali rispetto al water. Poi la spugna, con una quantità ben 200 mila volte superiore, e il canovaccio con 20 mila germi in più. Charles Gerba, uno dei docenti coinvolti nella ricerca è netto: “Basta asciugarsi le mani dopo aver toccato del cibo contaminato. L’asciugamano si passa poi sulle mucose di occhi, naso e bocca ed ecco che i batteri entrano nel nostro organismo. Se più membri della famiglia usano lo stesso aciugamano, poi, batteri e virus possono diffondersi da persona a persona”. Ecco gli altri oggetti da tenere sotto controllo. E da lavare frequentemente:

- Il tagliere da cucina: Soprattutto se è di legno, può diventare ricettacolo di batteri pericolosi come l’Escherichia coli o la salmonella.

- Le manopole della cucina e i rubinetti: Densamente “abitati” da germi perché li tocchiamo quando abbiamo le mani sporche.

- Il piano della cucina: Ci appoggiamo di tutto e sarebbe preferibile un materiale come il marmo.

- Il portaspazzolino e lo spazzolino: Attenzione, perché portiamo i batteri direttamente in bocca lavandoci i denti.

- Il lavello della cucina: Pure qui ci mettiamo di tutto, a cominciare dagli avanzi del cibo, ma anche lavandoci frutta, verdura e carni.

- La tastiera del computer: In media ci sono circa 400 volte più batteri di quelli presenti nella tavoletta del wc.

- La macchinetta del caffè: In questo caso il vettore di batteri sono i residui lasciati dall’acqua.

- La spugna del lavandino: Facile notare che è sempre umida, clima perfetto per la proliferazione di nemici invisibili.

- I giochini degli animali domestici: Non servono molte spiegazioni.

- Il cellulare: Vi si annidano germi in quantità dieci volte superiori a quelli presenti sulla tavoletta del gabinetto.

- Il menù del ristorante: Entrano costantemente a contatto con numerose persone e raramente vengono puliti: una quantità di batteri ben 100 volte superiore a quella della tavoletta del gabinetto.

- I giocattoli: Passano dalla bocca dei bambini al pavimento e viceversa. Vanno lavati molto spesso.

 

http://www.smh.com.au/lifestyle/life/germs-found-in-places-youd-least-expect-20120420-1xbql.html

 

08-05-2015

Questa rivelazione shock è frutto di uno studio francese sul mondo dei medicinali. I professori Even e Debré hanno passato al setaccio 4.000 farmaci tirando in ballo le Aziende Farmaceutiche. L’articolo è uscito di recente in Francia su Le Nouvel Observateur ed è stato ripreso sul prestigioso Le Monde. I due professori hanno scritto un libro nel quale sono stati presi in esame molti aspetti del mondo dei medicinali: storia, incidenti, efficacia, vicoli ciechi, costi. Sono 900 pagine piene, secondo l’intenzione degli autori, di consigli pratici per medici e pazienti. Partendo da un database di 20.000 referenze di ricerche internazionali, consultabili presso l’Istituto Necker, questo libro tuona contro lo strapotere delle Industrie Farmaceutiche che, con i loro messaggi, spingono le persone a consumare sempre più pillole. “Precisiamo - dicono gli autori Philippe Even e Bernard Debré - che il libro non è nato solo per essere letto dall’inizio alla fine, ma per essere una guida da consultare, come un vocabolario”.
Ma cosa dice il libro? Praticamente che il 50% dei farmaci sono inutili, che il 20% sono mal tollerati e che il 5% arrivano ad essere anche molto pericolosi! Il professor Even se la prende in modo particolare con le “statine”, medicinali contro il colesterolo, “utilizzate ogni anno da 3-5 milioni di francesi e completamente inutili”, secondo l’autore. E, paradosso, il 75% di tutto viene rimborsato. In Francia verrebbero sprecati ogni anno 10-15 miliardi di euro senza alcun miglioramento per la vita dei pazienti; il Paese spende 1,3 - 2 volte di più in questo settore rispetto alle altre Nazioni europee. Attraverso queste cifre, gli autori intendono portare l’attenzione sulla controproducente attività da parte della sanità pubblica, sull’inerzia delle Società Farmaceutiche che scoprono sempre di meno e sono interessate solo a mantenere il giro d’affari, sulla classe medica che a volte è complice e silenziosa.

 

http://www.lemonde.fr/societe/article/2014/03/18/les-mediatiques-pr-even-et-debre-interdits-d-exercer-pendant-un-an_4385317_3224.html

http://tempsreel.nouvelobs.com/societe/20120912.OBS2066/le-guide-des-medicaments-utiles-inutiles-ou-dangereux.html

08-05-2015

Mentire non fa allungare il naso, come accadeva a Pinocchio nell'omonima favola di Collodi, ma lo scalda. E' quanto rivela una curiosa ricerca condotta dall'Università di Granada, secondo la quale dire le bugie fa scaldare la zona intorno al naso e quella che corrisponde all'angolo interno degli occhi. Gli autori dello studio, Emilio Gomez Milan ed Elvira Salazar Lopez, studiosi di Psicologia sperimentale, hanno utilizzato la termografia per arrivare a quello che hanno definito “l'effetto Pinocchio". Si tratta di una tecnica che si basa sul rilevamento della temperatura: maggiore è la temperatura di una parte del corpo, maggiore è la quantità di radiazioni catturate dalle telecamere termiche. Nell'immagine che viene elaborata - chiamata termogramma - il risultato è una diversa tonalità di colore a seconda del calore. Dai risultati della termografia è emerso che, quando i soggetti sottoposti all'esperimento mentivano, la temperatura del naso e dei muscoli interni dell'occhio cresceva.
Quando mentiamo, infatti, aumentano i livelli di stress nell'organismo: il battito cardiaco aumenta e vi è un maggiore afflusso di sangue alla testa. Secondo gli esperti, queste variazioni sono dovute all'attività dell'insula, parte di corteccia cerebrale appartenente al cosiddetto "circuito della ricompensa", la quale controlla e regola la temperatura corporea e si attiva solo quando esprimiamo sentimenti autentici. Dunque, maggiore è l'attività dell'insula, minore sarà la variazione di temperatura. Al contrario, in caso di bugie, l'insula sarà poco attiva e la temperatura più alta. 
Sarà forse il caso di portare con noi un termometro per misurare la temperatura del naso delle persone con cui parliamo?

 

http://www.nydailynews.com/life-style/health/pinocchio-effect-lying-sends-nose-tip-temperature-soaring-scientists-article-1.1206872

http://www.sciencedaily.com/releases/2012/12/121203081834.htm

http://canal.ugr.es/social-economic-and-legal-sciences/item/61182

Venerdì, 08 Maggio 2015 19:35

IL PEPERONCINO PROTEGGE IL FEGATO.

08-05-2015

I risultati di uno studio belga, presentato all’Easl 2015 a Vienna, mostrano che il consumo quotidiano di capsaicina - il composto attivo del peperoncino - ha effetti benefici contro i danni del fegato. Nella ricerca la capsaicina ha ridotto l’attività delle cellule stellate del fegato, coinvolte nella formazione della fibrosi epatica che si manifesta in risposta a un danno di questo organo. Lo studio è stato condotto sui topi dai ricercatori del Liver Cell Biology Laboratory della Vrije Universiteit di Bruxelles. Gli animali sono stati divisi in due gruppi e hanno ricevuto la sostanza nel cibo, dopo aver subito due trattamenti che mimano un danno al fegato. “Lo studio - spiega il gruppo di Shanna Bitencourt - ha dimostrato che la capsaicina in un caso ha migliorato il danno negli animali e bloccato la progressione delle lesioni, mentre nell’altro caso ha protetto il fegato dallo sviluppo di danni”. Si tratta di risultati promettenti, concludono gli studiosi, anche se preliminari. “I dati mostrano l’importanza di ulteriori studi sulla capsaicina per il trattamento e la prevenzione di lesioni al fegato”, spiegano gli autori.

 

http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/mnfr.201400649/abstract

08-05-2015

La U.S. Food and Drug Administration degli Stati Uniti (FDA) ha ammesso che i materiali per otturazioni dentali che contengono mercurio possono causare problemi di salute nelle donne gravide, bambini e feti. L’FDA informa i consumatori circa i rischi potenziali, sul relativo sito Web dichiarando che: “le amalgame dentali contengono il mercurio, che può avere effetti neurotossici sul sistema nervoso, in fase di sviluppo, nei bambini e nei feti”.  Charles Brown, un avvocato dei consumatori del gruppo Consumers for Dental Choice, ad esempio afferma che la mossa dell’agenzia rappresenta un voltafaccia. Secondo Brown, ” tutti i proclami della FDA che non esiste alcun dato scientifico che l’amalgama è pericoloso sono caduti… L’effetto della ritrattazione della relativa posizione sull’amalgama sarà minimizzato. Il sito Web dell’FDA non sarà più citato dall’American Dental Association nelle udienze pubbliche”. Questa è effettivamente un’autentica vittoria per la salute. Finalmente, l’FDA ha riconosciuto il fatto che installare in modo permanente una sostanza tossica come il mercurio all’interno della vostra bocca non è poi così una buona idea, almeno per quelle persone a maggior rischio:

• Donne in gravidanza e infermiere.
• Bambini.
• Feti.
• Persone con livelli già elevati di mercurio.
• Individui esposti al mercurio.

Le amalgame dentali - che sono fatte per circa il 50 per cento da mercurio e per il resto da argento, stagno, rame, zinco e altri metalli - sono state usate da più di 150 anni, per più di 100 milioni di otturazioni soltanto negli Stati Uniti (chissà perché, per avere dei numeri dobbiamo sempre rivolgerci agli USA. In Italia è praticamente impossibile trovare dati statistici di questo genere!). Il mercurio è una potente tossina che può danneggiare il cervello, il sistema nervoso centrale e i reni. I bambini e i feti, i cui i cervelli si stanno ancora sviluppando, sono gli individui più a rischio, ma in realtà chiunque può subirne gli effetti negativi. Trovo abbastanza ironico, per non dire sconvolgente, che il mercurio usato dai dentisti per preparare l’amalgama dentale sia spedito come materiale pericoloso. Tutti gli scarti dell’amalgama inoltre sono trattati come materiale pericoloso e richiedono precauzioni speciali per essere eliminati. Tuttavia, la maggior parte dei dentisti impianta senza problemi questo materiale pericoloso direttamente in bocca, con l’assicurazione che è perfettamente sicuro e inoffensivo. Ora, almeno l’FDA ha ammesso l’evidenza: i materiali per otturazioni col mercurio sono pericolosi. Quando l’amalgama è posizionata nei denti oppure rimossa, si libera vapore di mercurio. Ma quanto mercurio liberano queste otturazioni? Non dimentichiamo che qualunque genere di stimolo può indurre queste otturazioni a liberare mercurio. Mangiare, bere, spazzolare i denti, stringere i denti, la gomma da masticare, qualsiasi cosa. Il vapore di mercurio passa prontamente attraverso la membrana cellulare, attraverso la barriera ematoencefalica nel sistema nervoso centrale, dove causa seri problemi psicologici, neurologici ed immunologici.
Per un confronto interessante, consideriamo che gli scienziati recentemente hanno avvertito di non assumere frutti di mare in quanto contaminati da mercurio. Bene, mangiare tali frutti comporta l’assunzione di circa 2.3 microgrammi di mercurio al giorno. Una singola otturazione dentale libera fino a 15 microgrammi di mercurio al giorno. Ma non è tutto. Mediamente, la gente ha otto otturazioni quindi potrebbe assorbire fino a 120 microgrammi di mercurio al giorno. Chiaramente ciò richiede un’azione urgente. Non credo che le donne gravide e i bambini siano gli unici che debbano preoccuparsi per il mercurio presente nelle otturazioni dentali. In caso di necessità di un’otturazione, suggerisco di cercare un dentista che utilizzi un materiale inerte che non nuoccia alla salute. Suggerisco inoltre di far rimuovere tutte le otturazioni al mercurio…ma con tutte le dovute precauzioni utilizzando, ad esempio, la tecnica “in diga” per non essere esposti ai vapori di mercurio durante le procedure di rimozione. Nel frattempo, se siete consapevoli di una presenza di mercurio nei vostri tessuti (il TMA è l’esame elettivo per indagare tutto ciò) suggerisco vivamente di sottoporvi ad un ciclo di Terapia chelante, tecnica in grado di rimuovere i metalli tossici in tutta sicurezza.

 

http://www.emaxhealth.com/1272/79/32517/dental-insurance-covers-mercury-amalgams.html

http://articles.mercola.com/sites/articles/archive/2008/06/26/a-victory-for-health-fda-forced-to-admit-that-mercury-fillings-are-hazardous.aspx

http://www.reuters.com/article/2008/06/05/us-fda-dentalfillings-idUSN0439217520080605

Venerdì, 08 Maggio 2015 19:31

RIMEDI NATURALI PER RINGIOVANIRE LA PELLE.

08-05-2015

Una pelle luminosa e perfetta aggiunge grazia alla propria bellezza ed è un segno di buona salute. Purtroppo, con l’avanzare dell’età, la pelle perde la sua elasticità e morbidezza originale. Scolorimento, rughe, macchie dell’età, cominciano a comparire e la pelle appare opaca e senza vita. Ci sono anche altre cause di una scarsa qualità della pelle, come inquinamento, cura impropria, esposizione ai raggi ultravioletti, alimentazione scorretta, disidratazione, stress, fumo, alcol e sonno insufficiente. Inoltre, i problemi di salute possono dare il loro contributo negativo alla qualità della nostra pelle. Tuttavia, con alcuni semplici cambiamenti nello stile di vita e facili rimedi naturali da seguire, è possibile rigenerare e ringiovanire la pelle. In realtà, queste misure possono aiutare a mantenere la pelle giovane e bella per molto più tempo del previsto. Di seguito, 10 rimedi naturali per ringiovanire la pelle:

1. SUCCO DI LIMONE

Il succo di limone aiuta a ringiovanire la pelle riducendo le rughe e altri segni dll’invecchiamento. La vitamina C presente nel limone è un potente antiossidante che aiuta a proteggere la pelle dai danni dei radicali liberi. Inoltre, le sue proprietà sbiancanti aiutano a migliorare il colorito e la carnagione.
Come si usa: versare qualche goccia di miele su mezzo limone e applicarlo sulla pelle con movimenti circolari verso l’alto. Lasciare agire per 10 minuti e poi lavare il viso. Ripetere una o due volte alla settimana. In alternativa si può spremere un limone ed applicare il succo direttamente sulla pelle. Lasciare agire per 15 minuti e lavare il viso con acqua fredda. Utilizzare questo rimedio una volta al giorno. Un’altra opzione è quella di mescolare un chucchiaio di succo di limone e bianco d’uovo con 1/2 cucchiaino di crema di latte. Applicare questa pasta sul viso. Attendere 15 minuti e lavare con acqua fredda. Ripetere una o due volte alla settimana.

2. CETRIOLO

L’alto contenuto di acqua rende il cetriolo un naturale idratante della pelle. Le sue proprietà astringenti e lenitive beneficiano la tendenza acneica e la pelle bruciata dal sole. Il cetriolo ha anche proprietà antiossidanti che contribuiscono a rendere la pelle più chiara, luminosa e più giovane.
Come si usa: mescolare due cucchiaini di cetriolo grattuggiato in mezza tazza di yogurt per fare una maschera. Applicare sul viso e collo. Lasciar agire 15 minuti e lavare con acqua tiepida. Utilizzare questo impacco due volte alla settimana. In alternativa utilizzare quantità uguali di cetriolo grattugiato e polpa di anguria. Aggiungere qualche goccia di limone e applicare sul viso. Lasciar asciugare e lavare con acqua tiepida. Utilizzare questo rimedio due volte alla settimana.

3. YOGURT

Lo yogurt è estremamente benefico per la pelle. L’acido lattico presente nello yogurt funziona come un detergente naturale, idratante ed esfoliante. Può aiutare a rigenerare il bagliore perduto e la luminosità della pelle.
Come si usa: preparare un impacco con due cucchiaini di yogurt bianco, mezzo cucchiaino di curcuma e mezzo cucchiaino di farina di ceci. Applicare questa pasta su viso e collo. Lasciare asciugare e lavare con acqua fredda. Utilizzare questo impacco una o due volte alla settimana.

4. BUCCIA D’ARANCIA

Ricca di vitamina C, acido citrico e altri antiossidanti, la buccia d’arancia aiuta ad esfoliare e pulire il viso.
Come si usa: essiccare le bucce di alcune arance al sole, per alcuni giorni. Macinare le buccie in una polvere finissima. Mescolare 1 cucchiaino di buccia d’arancia con due cucchiaini di farina di ceci e abbastanza acqua per ottenere una pasta. Applicare la pasta su mani, collo e viso. Attendere 15 minuti e lavare con acqua tiepida. Utilizzare questa maschera una o due volte alla settimana.

5. AVOCADO

L’avocado può essere usato per combattere la pelle opaca. Funziona come una crema idratante naturale e aiuta a combattere la pelle secca, macchie senili, cicatrici e danni provocati dal sole. Gli acidi grassi omega-3 presenti nell’avocado aiutano a mantenere l’elasticità e la compattezza della pelle.
Come si usa: mescolare un cucchiaino di polpa di avocado maturo e un cucchiaino di miele con tre cucchiai di panna fresca e frullare fino ad ottenere una pasta. Applicare sulla pelle e lasciare agire per almeno 30 minuti. Lavare con acqua tiepida. Utilizzare almeno due volte alla settimana. E’ possibile utilizzare olio di avocado per massaggiare il corpo prima di fare il bagno: un modo semplice per mantenere la pelle luminosa e idratata.

6. TE’ VERDE

Ricco di antiossidanti che promuovono la salute della pelle e aiutano a combattere l’invecchiamento. Agisce come un naturale protettore contro i raggi UV evitando i danni da esposizione al sole.
Come si usa: aggiungere 1/2 cucchiaino di succo di limone e un pò di curcuma a due cucchiai di tè verde freddo. Applicare su viso e collo e lasciar agire per 15/20 minuti. Lavare con acqua tiepida. Un’altra opzione è quella di aggiungere due cucchiaini di miele a due cucchiai di tè verde tiepido. Applicare sulla pelle, lasciar agire 15 minuti e lavare con acqua tiepida.

7. POMODORO

Un altro rimedio efficace per il ringiovanimento della pelle è il pomodoro. E’ un’ottima fonte di licopene, antiossidante, antinvecchiamento che aiuta anche a proteggere dai raggi UV. Inoltre, la vitamina C presente nel pomodoro favorisce la produzione di collagene e protegge dai radicali liberi.
Come si usa: mescolare tre cucchiai di succo di pomodoro, 1 cucchiaio di succo di limone con due cucchiai di crema di latte e fare una pasta. Applicare sulla pelle. Lasciar riposare almeno 15 minuti e lavare con acqua fredda. Utilizzare almeno due volte alla settimana. E’ inoltre possibile utilizzare concentrato di pomodoro per combattere brufoli e imperfezioni. Applicare sulla zona interessata. Lasciare agire 20 minuti e lavare con acqua fredda.

8. FARINA D’AVENA

Funziona come un detergente naturale della pelle. Aiuta a rimuovere il grasso in eccesso, lo sporco e le impurità che sono responsabili di molti problemi della pelle. Inoltre, la farina d’avena protegge la pelle dai raggi UV.
Come si usa: mescolare un cucchiaio di farina di avena con 1/2 cucchiaino di miele e un cucchiaio di acqua per fare una pasta. Strofinare delicatamente sulla pelle con movimenti circolari. Lasciare riposare 10 minuti poi lavare con acqua tiepida. Usare una volta alla settimana per esfoliare la pelle.

9. PAPAIA

Ricca di vitamine A, C ed E, ha proprietà antiossidanti che aiutano a ringiovanire e mantenere la pelle liscia, idratata e morbida. Gli alfa idrossiacidi presenti nel frutto, aiutano ad esfoliare la pelle. E’ utile nel trattamento di acne e macchie dela pelle.
Come si usa: mescolare due cucchiai di purea di papaia matura con un cucchiaino di miele e mezzo cucchiaino di succo di limone. Applicare sul viso e lavare dopo 15 minuti con acqua tiepida. Infine spruzzare acqua fredda sul viso. Utilizzare questa maschera una volta alla settimana.

10. BANANA

Eccellente per ringiovanire la pelle, in particolare la pelle secca, per le sue proprietà idratanti. Combatte le rughe e altri segni dell’invecchiamento.
Come si usa: frullare una piccola banana matura con un cucchiaino di miele, un pò di farina d’avena e acqua quanto basta per ottenere una pasta. Applicare sul viso e lasciare agire per trenta minuti. Lavare con acqua tiepida. In alternativa schiacciare una banana matura e mescolare con due cucchiaini di miele e un pò di olio extravergine d’oliva. Applicare sul viso e lavare dopo 30 minuti.

Se sarete costanti nell’utilizzare uno di questi rimedi una o due volte alla settimana vedrete miracolosamente ringiovanire la vostra pelle! Il segreto è proprio la costanza.

 

http://www.top10homeremedies.com/home-remedies/home-remedies-for-skin-rejuvenation.html

Venerdì, 08 Maggio 2015 19:31

I MASSAGGI CURANO ANCHE LE INFIAMMAZIONI.

08-05-2015

A chi non piace farsi fare un bel massaggio? Rilassa i muscoli e riposa la mente. Solo? Pare proprio di no: un nuovo studio nordamericano dimostra che il massaggio è anche in grado di ridurre l'infiammazione che segue un intenso sforzo fisico e di promuovere, addirittura, la crescita di nuovi mitocondri. A fornire la prova più evidente degli effetti taumaturgici del massaggio sono gli atleti, così gli scienziati del Dipartimento di Pediatria e Medicina della McMaster University in Canada hanno eseguito dei test su volontari che si erano sottoposti a dure sessioni di cyclette e ne hanno successivamente massaggiato una gamba. Prelevando campioni bioptici sia prima dell'allenamento, che subito dopo un massaggio di appena 10 minuti e dopo due ore e mezzo di recupero, hanno scoperto che a livello cellulare il massaggio riduce l'infiammazione e promuove la crescita di nuovi mitocondri nel muscolo scheletrico. 
Lo studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, rivela, quindi, che la riduzione del dolore associato con il massaggio può coinvolgere lo stesso meccanismo di quello impiegato dai farmaci antinfiammatori, perché inibisce la reazione delle citochine infiammatorie nelle cellule muscolari e stimola la produzione di mitocondri, le unità deputate alla produzione di energia nelle cellule. "Questi potenziali benefici del massaggio possono essere utili per un'ampia gamma di persone, compresi gli anziani e coloro che soffrono di lesioni muscolo-scheletriche o i pazienti con infiammazione cronica - spiega il ricercatore Mark Tarnopolsky - questo studio fornisce la prova che le terapie manipolative, come il massaggio, dovrebbero essere comprese nella pratica medica". Insomma, siamo tutti concordi nel dire che il massaggio fa bene, ma adesso ci sono i dati scientifici per ribadirlo.

 

http://stm.sciencemag.org/content/4/119/119ra13.abstract

http://www.sciencedaily.com/releases/2012/02/120201141710.htm

http://www.buckinstitute.org/buck-news/need-excuse-book-massage-research-shows-it-reduces-inflammation-and-promotes-growth-new-mi

08-05-2015

Sono belli da vedere, buoni da assaporare e fanno anche bene. Si tratta dei mirtilli, spesso analizzati dai ricercatori che ne tessono le lodi dal punto di vista nutrizionale. Una nuova ricerca segnala invece l'aiuto dato dal frutto per superare i traumi psicologici. Lo studio, realizzato dall'Università della Louisiana, è stato condotto su modello murino. I topi erano affetti da una forma riconducibile allo stress post-traumatico, una condizione che colpisce circa l'8 per cento degli esseri umani. Durante l'esperimento i topi sono stati divisi in tre gruppi: i primi due erano affetti da stress post-traumatico, mentre il terzo non mostrava alcun disturbo. Il primo gruppo è stato sottoposto a una dieta ricca di mirtilli, il secondo e il terzo a una dieta standard controllata. Le cavie che hanno assunto i mirtilli hanno mostrato un incremento di serotonina, l'ormone che regola l'umore. L'effetto che ne consegue è simile a quello prodotto da una terapia antidepressiva. Secondo un'altra ricerca pubblicata sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics da un team della Florida State University coordinato da Sarah Johnson, il consumo regolare di mirtilli aiuta a mantenere sotto controllo la pressione sanguigna. I soggetti coinvolti nello studio erano donne entrate da poco in menopausa e con problemi di ipertensione. Per 8 settimane, le donne hanno consumato 22 grammi di estratto di mirtillo in polvere, una quantità equivalente a una coppetta di mirtilli freschi. La seconda metà del campione ha consumato invece 22 grammi di placebo. Tutte le volontarie, inoltre, dovevano condurre la solita vita, senza variare l'alimentazione e il tipo di attività fisica. È emerso che il frutto è riuscito ad abbassare la pressione sanguigna e a rendere più elastiche le pareti delle arterie. La concentrazione di ossido di azoto era inoltre cresciuta del 68 per cento. Si tratta di un vasodilatatore fondamentale per la salute cardiovascolare. Il mirtillo rappresenta una vera e propria fonte di benessere per il nostro organismo, come conferma anche uno studio pubblicato dall’University of Maine. La chiave di volta si trova sempre nei polifenoli, sostanze fitochimiche note per il loro potere antiossidante. La ricerca, pubblicata su Applied Physiology, Nutrition, and Metabolism, dimostra che l'assunzione regolare di mirtilli selvatici contribuisce a ridurre il rischio di patologie legate alla sindrome metabolica, fra cui le malattie cardiovascolari e il diabete.
“La sindrome metabolica - spiega il dott. Klimis-Zacas, docente di nutrizione clinica presso l’Università del Maine e coautore dello studio - è un gruppo di fattori di rischio caratterizzati da obesità, ipertensione, infiammazioni, dislipidemia, intolleranza al glucosio e insulino-resistenza e disfunzione endoteliale. La sindrome metabolica colpisce circa il 37% degli adulti negli Stati Uniti”. “Sono già stati documentati i benefici cardiovascolari del mirtillo selvatico ricco di polifenoli in modelli animali con compromissione della salute vascolare e pressione alta - continua Klimis-Zacas -. I nostri nuovi risultati mostrano che questi benefici si estendono ai topi Zucker obesi, un modello ampiamente utilizzato per la somiglianza con la sindrome metabolica umana. La disfunzione endoteliale è un punto di riferimento caratteristico della sindrome metabolica, e il ratto Zucker obeso, un modello eccellente per studiare la sindrome metabolica, è caratterizzato da disfunzione vascolare. La parete vascolare di questi animali mostra una risposta alterata alla vasodilatazione o vasocostrizione che influenza la regolazione del flusso di sangue e la pressione”. Il consumo di 2 tazze al giorno di mirtilli per 8 settimane esercita un'azione positiva sulla vasodilatazione e sulla vasocostrizione nella parete vascolare, migliorando il flusso sanguigno e la pressione. “I nostri recenti risultati vanno oltre - spiega Klimis-Zacas - documentando come i mirtilli selvatici riducono l’infiammazione cronica e migliorano il profilo lipidico anormale e l’espressione genica associata alla sindrome metabolica. Normalizzando la risposta infiammatoria ossidativa e la funzione endoteliale, regolari diete con mirtilli selvatici a lungo termine possono anche contribuire a migliorare le patologie associate alla sindrome metabolica”.
In un'altra ricerca, l'Università di Stato dell'Oregon ha scandagliato le notevoli proprietà benefiche dei mirtilli rossi e dell'uva attraverso l'analisi di ben 446 composti. Fra di essi, ne sono emersi due in particolare che sembrano in grado di dare una marcia in più al nostro sistema immunitario, ovvero il già noto resveratrolo, contenuto nell'uva, e il pterostilbene, che si trova invece nei mirtilli. Lo studio, pubblicato su Molecular Nutrition and Food Research, segnala le importanti proprietà dei due composti, entrambi stilbenoidi, prodotti dalle piante proprio per difendersi dalle infezioni. Quando entrano in contatto con la vitamina D, da incamerare attraverso una dieta ricca di frutta e verdura, i due composti giocano un ruolo fondamentale nell'aumento dell'espressione del gene che codifica Camp (cathelicidin antimicrobial peptide), proteina decisiva nel garantire la funzione immunologica dell'organismo. L'autore principale dello studio Adrian Gombart spiega: “il resveratrolo è stato oggetto di decine di studi che hanno cercato di osservare i suoi possibili benefici sull’organismo, dagli effetti positivi sulla salute cardiovascolare alla lotta contro il cancro e nella riduzione dell’infiammazione. Questa ricerca è la prima a mostrare una chiara sinergia tra questi composti e la vitamina D, un ‘mix’ in grado di aumentare anche di diverse volte la presenza della proteina Camp, la prima linea di difesa dell’organismo contro le infezioni batteriche”.

 

 

http://www.arbiternews.com/2015/03/30/blueberries-may-effectively-treat-ptsd/

http://news.fsu.edu/More-FSU-News/Blueberries-Small-fruit-delivers-big-reward

http://www.natureworldnews.com/articles/4788/20131106/blueberry-rich-diet-prevent-metabolic-syndrome.htm

http://oregonstate.edu/ua/ncs/archives/2013/sep/red-grapes-blueberries-may-enhance-immune-function

08-05-2015

Un team internazionale di ricercatori guidato da scienziati dell’Università dell’Alberta (Canada) ha svelato il segreto delle dita che ‘scrocchiano’, un mistero che durava da 77 anni. All’origine del ‘croc’ ci sono delle bolle che si formano all’interno delle nocche. C’è infatti una cavità tra la giuntura della nocca e l’articolazione formata da muscoli e tendini, nella quale ristagna il liquido sinoviale che ricopre e lubrifica l’articolazione e dove si vengono a formare delle bolle di idrogeno e ossigeno. Quando ci scrocchiamo le dita attiviamo la formazione delle bolle e si produce il caratteristico rumore. Lo studio è pubblicato su ‘Plos One’. Per arrivare alla loro conclusione, i ricercatori hanno ‘fotografato’ con una risonanza magnetica l’intero fenomeno grazie a un tiraggio artificiale del dito posto all’interno della macchina. “La capacità di far scrocchiare le nocche potrebbe essere correlata alla salute delle articolazioni”, sottolinea Greg Kawchuk, autore principale dello studio e docente della Facoltà di Medicina riabilitativa. Secondo lo scienziato, questa ricerca potrebbe avere implicazioni per altri studi sulle articolazioni del corpo tra cui la colonna vertebrale e aiutare a spiegare perché le articolazioni diventano, ad esempio, artritiche. “Può darsi - conclude Kawchuk - che potremo utilizzare questa nuova scoperta per analizzare quando iniziano i problemi articolari molto prima della comparsa dei sintomi. Questo darebbe ai pazienti e ai medici la possibilità di affrontare in anticipo problemi molto gravi”. Ma quindi è nocivo o innocuo? Un tempo le mamme raccomandavano ai figli di non scrocchiarsi le dita, pensando che questa abitudine potesse causare nocche ingrossate e mani deformate. Un timore non suffragato da studi scientifici: infatti gli esperti sono oggi concordi nell’affermare che scrocchiarsi le dita non provoca alterazioni degenerative delle cartilagini (artrosi) o infiammazioni (artriti). Alcuni studiosi sottolineano però come, a lungo andare, questa abitudine possa provocare piccoli disturbi alle mani, come gonfiore, indolenzimento, leggera diminuzione della forza. In realtà si tratta di un fenomeno che ci fornisce informazioni sulla particolare lassità dei legamenti di alcune persone, che per questo potrebbero andare incontro nel tempo a fenomeni di usura delle cartilagini articolari. Niente di grave, insomma. Se però si decide di smettere, si può provare a tenere le mani il più possibile occupate, ad esempio giocherellando con una matita, con una moneta o con una pallina antistress. In alternativa, si può tenere con sé una crema per le mani, da spalmare ogni volta che viene la tentazione di sentire di nuovo croc.

 

http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0119470

http://www.plosone.org/annotation/listThread.action?root=86066

08-05-2015

Secondo i ricercatori dell’Harvard University il consumo regolare di cereali integrali e di pseudo-cereali, come la quinoa, è utile per vivere più a lungo. Tutti i cereali integrali, hanno dimostrato di essere utili per ridurre il rischio di ammalarsi e per mantenere sani i nostri organi. Il merito e del loro elevato contenuto di fibre, minerali e antiossidanti. Lo studio condotto presso la Harvard Public School of Health ha scoperto che mangiare una piccola porzione di cereali integrali al giorno riduce il rischio di morte prematura per cancro, malattie cardiache, malattie respiratorie e diabete del 17%. I ricercatori hanno studiato oltre 367 mila persone provenienti da 8 diversi Stati degli Usa e hanno preso nota della loro dieta e del loro stato di salute per 14 anni. Hanno così evidenziato che chi mangiava ogni giorno 34 grammi di cereali integrali all'interno di una dieta equilibrata vedeva abbassarsi in modo considerevole il rischio di morte prematura. 
I risultati ottenuti hanno tenuto conto anche di fattori come l'età, il fumo, l'indice di massa corporea e l'attività fisica. Il dottor Lu Qi, autore principale dello studio, ha sottolineato che l'assunzione di cereali integrali e fibre di cereali può ridurre il rischio di morte per numerose cause, con particolare riferimento alle malattie croniche, cancro compreso. A parere dell'esperto, i nuovi risultati dovrebbero motivare studi futuri a livello clinico e sperimentale, per dimostrare ulteriormente gli effetti benefici dei cereali integrali e delle loro componenti potenzialmente efficaci, come fibre e altre sostanze nutritive. Bisognerà inoltre comprendere i meccanismi che rendono i cereali integrali benefici per l'organismo. 
L'assunzione di cereali integrali si è dimostrata benefica in associazione alle singole malattie che possono causare morte prematura. Un consumo regolare di cereali integrali, ad esempio, è stato associato ad una riduzione del 15% del rischio di morte a causa del cancro e dell'11% del rischio di morte per malattie respiratorie. I cereali integrali, che mantengono la crusca e il germe del chicco, contengono il 25% in più di proteine dei cereali raffinati, che sono associati a farina bianca, pasta non integrale e riso bianco. Studi precedenti avevano dimostrato che i cereali integrali possono aiutare a ridurre la pressione sanguigna e il rischio di diabete, oltre che ad aumentare la densità minerale ossea. Inoltre, una fibra particolare, chiamata beta-glucano e presente nell'avena, è ritenuta in grado di aiutare ad abbassare il colesterolo, contribuendo a proteggere l'organismo dalle malattie cardiache. I cereali integrali contengono più rame, ferro, zinco e manganese dei cereali raffinati. Gli esperti ritengono che possano aiutare ad aumentare i livelli di antiossidanti per contrastare i radicali liberi.

 

http://www.telegraph.co.uk/news/science/science-news/11490006/Daily-bowl-of-quinoa-could-save-your-life-says-Harvard-University.html

http://www.biomedcentral.com/1741-7015/13/59

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