Angelo Ortisi
I CIBI CHE AIUTANO A COMBATTERE LE RUGHE.
09-05-2015
Spesso non ci pensiamo, ma ciò che beviamo e mangiamo incide pesantemente anche sulla salute della nostra pelle. Cibi “cattivi”, come ad esempio i junk food, possono portare infatti a un invecchiamento precoce della nostra cute. Così, capita di avere un viso che mostra segni di stanchezza prima del tempo, una pelle spenta, disidratata, solcata da segni. Per fortuna, è possibile regalare al nostro viso un aspetto più giovane semplicemente consumando dei “supercibi” che sostengono la pelle con i nutrienti giusti, rendendola più morbida ed elastica. Vediamo allora un elenco di alimenti che possono aiutarci a combattere le rughe.
AVOCADO
Non solo per favorire la perdita di peso e smorzare gli attacchi di fame, l’avocado è l’alimento giusto per illuminare la nostra pelle. Al suo interno, infatti, sono contenuti gli acidi grassi essenziali che idratano il nostro organismo. Contiene vitamine del gruppo B e vitamina E, che donano alla pelle morbidezza ed elasticità. Se poi siete contrari ad acquistare un frutto che viene da così tanto lontano, può essere utile sapere che viene prodotto in maniera biologica anche in Italia.
BACCHE
Anche le bacche, intese come mirtilli, lamponi e altri frutti di bosco sono cibi molto importanti per la salute della nostra pelle. Sono ricche di antiossidanti, che uccidono i radicali liberi e aiutano la mente a lavorare in maniera migliore. I mirtilli selvatici, ad esempio, sono molto amati per i loro nutrienti e per gli effetti che hanno sulla salute. Sono ricchi di vitamine, tra cui la vitamina E, antiossidanti, e antociani che amplificano gli effetti della vitamina C.
YOGURT NATURALE O KEFIR
La salute e la bellezza passano anche dall’intestino. Ecco allora che gli alimenti ricchi di probiotici e batteri buoni aiutano a nutrire la pelle dall’interno. Se l’apparato digerente è sano, vitale e funziona perfettamente, anche il sistema immunitario e i tessuti godono di questo lavoro. Per chi non ama lo yogurt naturale, è possibile sostituirlo anche con il Kefir, una bevanda, che si trova anche in forma vegetale, ricca di queste sostanze nutritive.
FRUTTA SECCA
Sostituire gli spuntini malsani con una manciata di mandorle, noci del Brasile, noci, pistacchi o nocciole vi consente non solo di godere della bontà di questi alimenti, ma anche dei loro potenti benefici. Le mandorle sono ricche di vitamina E e aiutano a combattere l’acne, la psoriasi e l’eczema. Le noci oltre alla vitamina E, contengono anche selenio, quindi sono l’ideale per combattere le rughe. Le noci sono la migliore fonte di acidi grassi omega-3 e sono utili per nutrire e ammorbidire la pelle.
TE’ VERDE
Il tè verde è una bevanda ricca di proprietà. Contiene potenti antiossidanti, utili a inibire l’azione dei radicali liberi, oltre naturalmente a tutti gli altri benefici che ha sulla salute generale dell’organismo. Meglio adoperare il tè sfuso.
POMODORI
I pomodori sono un alimento che può avere notevoli benefici sulla circolazione e quindi sulla corretta ossigenazione dei tessuti. Sono ricchi di vitamina C, che aiuta la produzione di collagene e rende la pelle più soda ed elastica. Inoltre, contengono licopene, una sostanza che protegge la pelle dai danni dei raggi ultravioletti e da molte altre malattie. Sono inoltre un cibo anticancro.
GRANO SARACENO
Il grano saraceno è una buona fonte di proteine e contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali, che permettono la riparazione della pelle. È anche una buona fonte di rutina una sostanza che aiuta a far lavorare meglio la vitamina C e mantenere i livelli di collagene alti.
CAROTE
Le carote sono un alimento conosciuto per proteggere la vista, ma sono anche un ottimo cibo utile a combattere le rughe. Contengono vitamina C e un ottimo quantitativo di beta-carotene, che protegge la pelle dai danni causati dal sole. Attenzione a scegliere però carote biologiche, visto che sono tra gli ortaggi più trattati con pesticidi e prodotti chimici.
CERVELLO: QUELLO DELLE DONNE E’ PROGRAMMATO A SENTIRE IL PIANTO DEI BIMBI.
09-05-2015
Di notte vi alzate sempre voi a consolare il neonato che piange mentre vostro marito rimane beatamente a letto? Adesso c'è una conferma scientifica del perché spesso accade questo. Uno studio, condotto dal Riken Brain Science Institute (Giappone) in collaborazione con l'Università di Trento e pubblicato su Neuroreport, ha dimostrato che il cervello delle donne è come fosse programmato per allertarsi quando sente il pianto dei bambini. Ma come hanno fatto a dirlo? L'ha spiegato uno dei ricercatori, Gianluca Esposito: «Abbiamo fatto ascoltare a uomini e donne stimoli acustici diversi tra cui dei pianti di bambini. Nel frattempo registravamo la loro attività cerebrale con la risonanza. L'ascolto del pianto disattivava i circuiti del "mind wandering" nelle donne ma non negli uomini». In sostanza, appena sente il pianto di un neonato, il cervello delle donne reagisce attivando alcune aree di allerta e preparazione al movimento, distogliendosi dai pensieri di quel momento per concentrarsi invece su quel suono. Lo stesso non avviene però negli uomini, che hanno sì un effetto di reazione al pianto ma molto minore rispetto a quello delle donne. «Ciò non significa ovviamente che i padri siano "peggiori" della madri - ci ha tenuto a sottolineare Esposito - tuttavia l'evoluzione ha modellato reazioni diverse per i maschi rispetto alle femmine».
PRODOTTI PER DEODORARE L’AMBIENTE: ANCHE QUELLI “GREEN” POSSONO EMETTERE SOSTANZE TOSSICHE.
I prodotti che utilizzate nelle vostre case sono davvero sicuri? Una ricercatrice dell’Università di Melbourne ha scoperto che alcuni dei prodotti di consumo più comuni, compresi quelli etichettati come “bio” e “naturali”, emettono una serie di sostanze nocive che potrebbero danneggiare la salute delle persone e la qualità dell’aria degli ambienti. Anne Steinemann, professoressa di Ingegneria Civile, è un’esperta mondiale di inquinanti ambientali, della qualità dell’aria, e degli effetti sulla salute. La Steinemann ha analizzato e confrontato i composti organici volatili (VOC) emessi da 37 prodotti per l’igiene personale, tra cui deodoranti, prodotti per la pulizia, prodotti per il bucato e per la cura personale. Lo studio, pubblicato sulla rivista Air Quality, Atmosphere & Health, ha evidenziato la presenza di 156 diversi VOC, con una media di 15 VOC per prodotto. Di questi, 42 sono classificati, in base alla regolamentazione statunitense, come tossici o pericolosi, e ciascun prodotto analizzato ha emesso almeno una di queste sostanze chimiche, sia che fosse o meno etichettato come prodotto naturale. In totale, oltre 550 sostanze volatili sono state emesse da questi prodotti, ma meno del 3% è stato reso noto sull’etichetta del composto. Come affermato dalla professoressa: “Il paradosso è che la maggior parte della nostra esposizione agli inquinanti atmosferici si verifica all’interno delle case e una fonte primaria di questa esposizione sono i prodotti di consumo. Purtroppo, il pubblico non dispone di informazioni complete ed accurate sugli ingredienti di questi prodotti“. Un altro elemento allarmante emerso durante la ricerca è che, sostanzialmente, le emissioni inquinanti e pericolose generate dai prodotti ‘verdi’ profumati non sono poi così diverse da quelle dei prodotti tradizionali. È risultato che le sostanze chimiche più comuni sono i terpeni. I terpeni, si legge sul sito dell’Università, reagiscono facilmente con l’ozono nell’aria e generano una serie di sostanze inquinanti, come particelle ultrafini e formaldeide.La questione messa in evidenza dallo studio è soprattutto normativa, perché attualmente è consentito, nelle etichette di prodotti commercializzati in tutto il mondo, citare la presenza di fragranze (profumi) senza tuttavia doverne elencare la composizione. La docente ha comunque dichiarato che continuerà a indagare come e perché siamo esposti a queste sostanze inquinanti, cercando delle soluzioni per ridurre i rischi e migliorare la salute. Una possibile soluzione è deodorare casa in maniera naturale, utilizzando prodotti completamente naturali o dedicandoci all’autoproduzione. Non solo quindi detergenti naturali, ma anche deodoranti naturalie sicuri per tutti.
http://newsroom.melbourne.edu/news/hidden-hazards-found-green-products
LA RISATA E’ UN ANTIDOLORIFICO NATURALE.
09-05-2015
Ridere di gusto è un toccasana per il cuore e rafforza il sistema immunitario; aiuta inoltre a sviluppare una maggiore capacità di resistenza al dolore. Proprio così: si tratta dell’ultima scoperta sul potere benefico della risata, avvenuta a seguito di studi compiuti dai ricercatori dell’istituto di antropologia sociale e culturale dell'Università di Oxford, coordinati da Robin Dubar. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B. Gli studiosi hanno preso in esame alcuni volontari che sono stati suddivisi in due gruppi: ai membri del primo sono stati mostrati film comici, mentre a quelli del secondo sono stati offerti spettacoli neutri o di carattere drammatico. Successivamente gli individui sono stati tutti sottoposti ad alcuni stimoli dolorosi di varia natura: i membri del primo gruppo hanno mostrato una resistenza al dolore dieci volte più elevata rispetto ai membri del secondo e tale differenza, secondo gli studiosi, deve essere attribuita al potere della risata.
Attenzione però: non basta sorridere timidamente ed in maniera composta; serve proprio arrivare ad avere mal di pancia per l’intensità della risata! L’atto del ridere a crepapelle, infatti, soprattutto in compagnia, determina un certo sforzo fisico, a seguito del quale si verifica il rilascio di endorfine, gli ormoni del benessere, che hanno un effetto calmante nei confronti del dolore. Secondo il professor Dunbar “pochissime ricerche sono state dedicate al perché ridiamo e a quale ruolo svolga il riso nella società; il motivo per cui la risata gioca un ruolo così importante nella nostra vita sia a causa dei legami affettivi e camerateschi che si attivano in seguito al rilascio di endorfine”. Ed è anche l’effetto socializzante della risata ad offrire spunti interessanti di riflessione: ridere in gruppo è un’azione dal forte potere aggregante e studi precedenti hanno dimostrato che l’individuo, quando si trova in compagnia, ride fino a 30 volte di più di quando invece è da solo. E cosa c’è di più genuino, liberatorio e distensivo di una sonora, sincera, spontanea, grassa e, perché no, scomposta risata tra amici?
http://rspb.royalsocietypublishing.org/content/279/1731/1161
ZENZERO: UN NUOVO AIUTO CONTRO L’ASMA.
09-05-2015
Lo zenzero, una spezia sempre più oggetto di studio da parte della scienza per via delle sue proprietà benefiche. La sua utilità è stata testata in precedenza per quanto riguarda diabete ed artrite. Ora il suo impiego inizia ad essere ritenuto utile per il trattamento dell'asma, i cui attacchi possono portare a conseguenze molto gravi. Al momento l'asma viene affrontata maggiormente attraverso aerosol. Sebbene si tratti di una patologia potenzialmente fatale, non molte alternative ad esso erano state individuate negli ultimi anni al fine di arginare il problema. Ora l'attenzione degli esperti si è concentrata sullo zenzero. Un gruppo di ricercatori della Columbia University ha potuto evidenziare come aggiungendo alcuni componenti derivanti dallo zenzero (6-gingerol, 8-gingerol e 6-shogaol) ad un comune medicinale contro l'asma (β-agonist isoproterenol), questi possano rendere tale farmaco maggiormente efficace. Ciò avverrebbe poiché i componenti estratti dallo zenzero permetterebbero di rilassare i tessuti muscolari che subiscono contrazioni a livello delle vie respiratorie in caso di attacchi d'asma, permettendo un'azione migliore del farmaco stesso. Il composto 6-shoagol si è rivelato maggiormente efficace rispetto agli altri derivati dello zenzero oggetto di studio.
Gli esperti nel corso dello studio hanno così potuto dimostrare come alcuni componenti purificati estratti dallo zenzero possano lavorare in sinergia con il farmaco in modo tale da permettere un migliore rilassamento dei muscoli contratti. Basandosi su ricerche precedenti, gli esperti hanno potuto comprendere più a fondo le motivazioni del funzionamento dello zenzero come coadiuvante contro l'asma ed ora appaiono intenzionati ad approfondire la possibilità di impiegare degli estratti di zenzero nei trattamenti per l'asma da effettuare via aerosol. Nei soli Stati Uniti sarebbero oltre 18 milioni di cittadini a soffrire d'Asma, dei quali almeno 7 milioni sarebbero bambini, secondo il Centers for Disease Control and Prevention. Si tratterebbe di cifre in crescita per via di alcuni fattori concomitanti, come scarsa qualità dell'aria, stili di vita scarsamente salutari, tra cui una tendenza allo sviluppo dell'obesità, e non sufficiente informazione riguardo alla prevenzione degli attacchi asmatici.
http://www.care2.com/causes/ginger-as-a-new-asthma-treatment.html
COME FARE PER DISINTOSSICARSI DAL FLUORURO.
09-05-2015
L'aggiunta di fluoruro alle forniture dell'acqua è stata definita omicidio su vasta scala. Se nella vostra città aggiungono fluoro alla vostra acqua potabile, probabilmente state ingerendo questa tossina ogni giorno. Si è esposti al fluoro se si prendono farmaci da prescrizione come Prozac, nuotare in piscine, o seduti in vasche idromassaggio. E' in prodotti convenzionali, come la lattuga, pane e prodotti da forno commerciali. Può essere in bevande come tè freddo, il vino e la birra, o in latte artificiale. E naturalmente è nel dentifricio. Può anche intrufolarsi nel vostro cibo da pentole e padelle rivestite di teflon. Oltre ad aumentare il rischio di morte, il fluoro agisce anche sulla ghiandola pineale che calcifica e indurisce le arterie. E aumenta il rischio di ipotiroidismo. Minimizzare l'esposizione al fluoro è importante. Ma al mondo d’oggi, questa tossina è difficile da evitare completamente. Ecco perché è fondamentale disintossicare il corpo dal fluoro.
LO IODIO ELIMINA IL FLUORO
Risanare il vostro apparato dal fluoro non equivale a liberarsi dal mercurio o dall'arsenico. Il fluoruro non è un metallo pesante. È un alogenuro della stessa famiglia di bromo e cloro. Fluoro, bromo, cloro, e perclorato si legano ai recettori di iodio nel corpo, sostituendolo. Il Perclorato è una molecola artificiale che combina l'ossigeno e cloro. E' utilizzato nel combustibile dei razzi e in processi industriali e contamina le nostre forniture di acqua. Secondo il Dr. Mark Sircus , l'unico modo efficace per disintossicarsi da perclorato, fluoro o altri alogenuri lo si ottiene con lo iodio. La chelazione e altri metodi di disintossicazione da metalli pesanti non possono essere altrettanto efficaci. Assumere iodio divide il fluoruro dai recettori cellulari eliminandolo attraverso le urine. Il tuo corpo non può produrre lo iodio, ma, dovete ottenerlo dal cibo o da integratori. E purtroppo si stima che ben il 74% degli americani sono carenti di questo elemento cruciale. La migliore fonte alimentare di iodio sono le alghe . Le alghe come wakame, nori, kombu (kelp), Arame, e dulse sono le fonti commestibili più ricche di iodio. Solo un cucchiaio di fiocchi di dulse secche contengono circa 750 mcg di iodio. La quantità quotidiana raccomandata dal governo è di circa 150 mcg. Altre fonti di iodio includono il pesce (salmone, aragosta, capesante, merluzzo e gamberetti), mirtilli rossi, yogurt, patate, fragole e fagioli bianchi, ma in quantità molto inferiori. È inoltre possibile trovare integratori di alghe sotto forma di compresse.
La disintossicazione dal fluoro con l'iodio può scatenare sintomi come mal di testa, agitazione, e palpitazioni. Per ridurre al minimo tali effetti, è importante lavorare con uno specialista della salute naturale. Secondo il Dr. David Brownstein nel suo libro "Iodine: Why Your Need It, Why You Can't Live Without It" per disintossicarsi, oltre allo allo iodio, occorre includere un piano nutrizionale con sale marino non raffinato, selenio, vitamina C, e vitamine del complesso B. Allo stesso tempo, come in qualsiasi pulizia, il fegato avrà bisogno di un sostegno supplementare. Il fegato abbisogna di alimenti che generano la sua pulizia e includono l'aglio, la curcuma, i semi di lino, il cardo mariano, i limoni, e l'avocado. Inoltre è importante bere sempre molta acqua nel processo di disintossicazione. Anche se lo iodio può essere il modo migliore per disintossicarsi dal fluoro, gli studi dimostrano che altri metodi possono contribuire a invertire il danno fatto dal fluoruro nel corpo.
LA CURCUMINA COMBATTE LA TOSSICITA’ DEL FLUORURO.
In uno studio pubblicato in Pharmacognosy Magazine , nella curcumina è stata trovata la protezione contro gli effetti dannosi del fluoruro sul cervello.
Altri studi mostrano che la curcumina, il principio attivo della spezia curcuma, protegge anche i reni contro la tossicità del fluoro. La curcumina ha dimostrato di prevenire i danni del fluoro al DNA dei linfociti umani.
IL TAMARINDO ESPELLE IL FLUORURO DALLE OSSA
Il Tamarindo è un legume comunemente usato nella medicina Ayurvedica. In uno studio recente randomizzato, i ricercatori indiani hanno studiato l'effetto del tamarindo in 30 soggetti che vivono in una zona con alti livelli di fluoro. Dopo due settimane, il gruppo che assunto tamarindo con la dieta ha avuto un aumento significativo di fluoro escreto attraverso l'urina. I ricercatori hanno concluso che il tamarindo rimuove il fluoruro dalle ossa e viene eliminato con le urine. In un altro studio, scolari indiani mangiavano 10 grammi di tamarindo ogni giorno. Dopo 18 giorni, la loro escrezione di fluoro è risultata significativamente aumentata. I ricercatori hanno concluso che il tamarindo potrebbe ritardare la fluorosi migliorando l'escrezione del fluoruro attraverso le urine.
ALTRI ALIMENTI CHE PROTEGGONO DAGLI EFFETTI DANNOSI DEL FLUORURO
- Il succo di more contrasta il danno ossidativo del fluoro.
- Il basilico protegge le donne in gravidanza dai danni del fluoro.
- La quercetina protegge il cuore contro lo stress ossidativo del fluoro.
- Selenio e zinco proteggono contro i danni renali del fluoro.
http://drsircus.com/medicine/iodine/iodine-protects-fluoride-toxicity#_edn3
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24696547
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21901432
L’OLIO DI PALMA APRE LE PORTE AL DIABETE.
09-05-2015
Meglio evitare come la peste l'olio di palma. Uno studio italiano mostra la capacità di una delle proteine sintetizzate dall'olio – la p66 – di distruggere le cellule beta del pancreas, quelle preposte alla produzione di insulina. Il risultato è una predisposizione al diabete, dal momento che l'insulina è un ormone essenziale per tenere sotto controllo la glicemia. A scoprire l'effetto prodotto da questo olio ormai molto diffuso nell'industria alimentare è un team di ricerca dell'Università di Bari in collaborazione con scienziati dell'Università di Pisa e dell'Università di Padova. L'équipe diretta dal prof. Francesco Giorgino ha analizzato gli effetti del palmitato, un acido grasso presente nell'olio di palma e in misura minore nel burro e in altri formaggi. Il palmitato agisce sull'espressione della proteina p66 a livello di isole pancreatiche umane. Il prof. Giorgino – Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo presso l’Università Aldo Moro di Bari – spiega: “il palmitato è il prototipo degli acidi grassi saturi e rappresenta il principale acido grasso presente nel nostro sangue, soprattutto nei soggetti obesi o in sovrappeso. È stato scelto in questo studio per comprendere il rapporto tra eccesso di grassi saturi nella dieta, aumento della quantità di tessuto adiposo corporeo e sviluppo del diabete di tipo 2. L’obesità, in particolare quella viscerale, cosiddetta ‘a mela’ rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. I meccanismi responsabili di questo rapporto negativo non sono ancora del tutto chiariti, e per fortuna non tutti i soggetti obesi sviluppano il diabete. Ma è meglio non rischiare", conclude il ricercatore.
STRETCHING: NUOVI STUDI CONFUTANO LA SUA REALE EFFICACIA.
09-05-2015
Siete convinti che lo stretching sia il modo migliore per scaldare i muscoli prima di un allenamento? Beh dovete ricredervi, almeno a detta di recenti studi che hanno evidenziato al contrario come lo stretching influisca negativamente sulle prestazioni dei muscoli e non solo. Gli studi in questione, pubblicati sul 'Journal of Strength and Conditioning Research' e sullo 'Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports' hanno "bocciato" lo stretching in quanto non scioglierebbe affatto i muscoli, rendendoli più dinamici e forti evitando anche il rischio di prendere stiramenti. Al contrario, invece, li renderebbe più deboli. All'università di Zagabria, la ricerca si è svolta così: i volontari sono stati fatti scaldare con i classici esercizi di stretching e poi fatti saltare, scattare e sollevare pesi. Risultato? Lo stretching statico aveva ridotto la forza dei muscoli di circa il 5,5%. Si è visto inoltre che la potenza muscolare era calata del 2% dopo lo stretching e chi invece, dopo gli esercizi, aveva sollevato pesi, aveva subìto un calo della sua capacità dell’8,3% e in più era maggiormente sbilanciato e instabile. La conclusione dei ricercatori è stata dunque che è meglio scaldarsi in modo dinamico evitando invece il tanto diffuso e altrettanto sopravvalutato stretching.
ALTERNATIVE NATURALI PER ADDOLCIRE GLI ALIMENTI SENZA ZUCCHERO RAFFINATO.
09-05-2015
Le persone che preferiscono addolcire e realizzare i loro cibi non devono basarsi unicamente sullo zucchero raffinato o sui dolcificanti artificiali. Esistono diverse alternative che producono il gusto dolce, senza aggiungere quelle calorie che la maggior parte delle persone cercano costantemente di evitare. La cosa importante quando si cerca un dolcificante naturale è quello di scegliere tra quelli che offrono altri vantaggi oltre al loro sapore dolce.
STEVIA
La stevia può essere acquistata in polvere, pillole o forme liquide. Si tratta di una pianta 200 volte più dolce dello zucchero e può essere utilizzata per la cottura o per dolcificare le bevande. Essa non ha calorie e, a differenza dei dolcificanti artificiali, non produce effetti collaterali spiacevoli. La stevia è ottima per i diabetici, in quanto non ha un effetto drammatico sui livelli di zucchero nel sangue, come gli altri dolcificanti artificiali.
SCIROPPO D’ACERO
Lo sciroppo d'acero è simile alla composizione dello zucchero bianco. E’ circa due volte più dolce rispetto alla sua controparte raffinata, e proviene dalla linfa degli alberi. Viene prodotto attraverso un processo simile per la produzione di melassa. E’ caratterizzato da un intenso colore dorato e dal sapore di caramello.
MIELE
La differenza principale tra il miele e lo zucchero si basa su ciò che contengono. Lo zucchero bianco raffinato ha scarso valore nutritivo e una quantità eccessiva di calorie. Il miele, invece, contiene una quantità simile di calorie, ma è molto più dolce dello zucchero e ha una serie di vantaggi nutrizionali. È uno dei pochi alimenti sulla Terra che contiene una piccola quantità di ogni oligoelemento trovato negli alimenti. Quando utilizzato in bevande come frullati, migliora anche la loro consistenza.
POLIALCOLI
I polialcoli si trovano comunemente negli alimenti per diabetici. Queste sostanze sono molto più potenti dello zucchero bianco raffinato e ne occorrono dosaggi molto bassi per ottenere il livello desiderato di dolcezza. L’eritritolo e lo xilitolo sono entrambi dolcificanti a basso contenuto calorico che appartengono alla categoria dei polialcoli. Mentre entrambi si trovano naturalmente nella frutta fresca, la maggior parte di questi dolcificanti sono realizzati con metodi industriali.
Per le persone che stanno cercando di perdere peso o che devono controllare rigorosamente la quantità di zucchero che consumano a causa di diabete o di altri problemi di salute, i dolcificanti naturali rappresentano un’ottima alternativa.
http://www.livescience.com/39601-stevia-facts-safety.html
http://www.wholefoodsmarket.com/recipes/food-guides/sweeteners
ALCUNI ALIMENTI PER CANI RILASCIANO DOSI MASSICCE DI TOSSINE.
09-05-2015
Con la memoria ancora legata allo spavento per gli alimenti per animali domestici alla melamina, l’Environmental Working Group divulga una nuova minaccia: dosi potenzialmente tossiche di fluoruro negli alimenti per cani. Un’analisi dell’EWG ha trovato notevoli livelli di fluoruro in 8 su 10 alimenti per cani esaminati. La concentrazione di fluoruro era fino a 2.5 volte superiore al livello di sicurezza che l’EPA stabilisce per l’acqua potabile. Alcuni cuccioli possono essere esposti sino a cinque volte questo limite. Il fluoruro negli alimenti per cani proviene da sottoprodotti animali e dalle ossa. L’EWG suggerisce di scegliere le marche esenti da ingredienti come sottoprodotti animali e ossa.
http://www.ewg.org/research/dog-food-comparison-shows-high-fluoride-levels