Angelo Ortisi
10 FRUTTI PER TENERE A BADA IL COLESTEROLO ALTO.
13-05-2015
1. MELE
Al primo posto degli alimenti che ci aiutano a proteggere il cuore e combattere il colesterolo alto ci sono loro: le mele. Secondo alcuni recenti studi, una mela al giorno potrebbe drasticamente ridurre il rischio correlato a malattie cardiovascolari. Le mele avrebbero in questo senso un potente effetto cardioprotettivo, mettendo l’organismo a riparo dalle malattie cardiache e migliorando il metabolismo dei lipidi.
2. MIRTILLI
Questi piccoli frutti conterrebbero un composto chiamato pterostilbene, un antiossidante naturale in grado di ridurre il colesterolo cattivo nel sangue. Secondo uno studio condotto da Wallace Yokoyama, chimico del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, le bucce di mirtillo, o i polifenoli estratti da queste bucce, sarebbero in grado di mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo regolando l’espressione di geni che, nel fegato, ne regolano il metabolismo.
3. FRAGOLE
Sono dolci, sono succose e fanno bene alla salute. Stiamo parlando delle fragole. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Nutritional Biochemistry, e condotto da un gruppo di ricercatori italiani e spagnoli coordinati da Maurizio Battino, ricercatore dell’Università Politecnica delle Marche, il consumo regolare di fragole potrebbe ridurre significativamente sia il livelli di colesterolo “cattivo” che quelli di trigliceridi, migliorando allo stesso tempo alcuni parametri associati a una diminuzione del rischio cardiovascolare.
4. UVA
Il succo estratto dall’uva rallenta l’ossidazione del colesterolo cattivo e aiuta a mantenere un cuore sano, in quanto inibisce la trasformazione del colesterolo nel fegato e favorisce la sua eliminazione.
5. PRUGNE
Le prugne contengono antociani (antiossidanti naturali), sostanze che riducono l’assorbimento del colesterolo cattivo. Non solo: grazie al loro contenuto di fibre aiutano a intrappolarlo ed eliminarlo.
6. ARANCE
Le arance contengono ottimi quantitativi di vitamina C e il loro succo potrebbe essere un alleato importante per combattere livelli elevati di colesterolo. In uno studio condotto dalla Professoressa Kurowska del dipartimento di Biologia dell’Università del Western Ontario in Canada è stato dimostrato che le spremute d’arancia potrebbero diminuire i livelli di colesterolo LDL nell’organismo, inducendo una risposta ipocolesterolemica.
7. KIWI
Il kiwi è un frutto che dovrebbe essere inserito nella dieta, se si desidera mantenere i livelli di colesterolo a bada, limitando il suo assorbimento nell’intestino. Contiene un buon quantitativo di pectina, utile anche per combattere la stitichezza.
8. PERE
Il discorso fatto per i kiwi vale anche per le pere che, grazie al loro contenuto di fibre naturali, impediscono l’assorbimento intestinale di colesterolo, riducendone così i livelli nel sangue.
9. MELOGRANO
Il melograno, è un altro cibo salva-cuore. L’alto contenuto di antiossidanti e polifenoli gli danno il potere di bloccare o ritardare l’accumulo di colesterolo nelle arterie.
10. ANANAS
L’ananas è un frutto ad alto contenuto di pectina e fibre che abbassano il colesterolo e promuovono la funzione intestinale.
http://www.bmj.com/content/347/bmj.f7267
http://www.ars.usda.gov/is/pr/2011/110531.htm
http://www.jnutbio.com/article/S0955-2863(13)00249-0/abstract
EVITATE DI APRIRE E CHIUDERE IL PUGNO PRIMA DI UN PRELIEVO DI SANGUE.
13-05-2015
È il gesto più usuale durante il prelievo di sangue, e si impara a farlo fin da bambini: aprire e chiudere più volte il pugno per facilitare la circolazione. Ma da oggi le cose potrebbero cambiare: un’allerta dalla Gran Bretagna segnala che aprire e chiudere il pugno potrebbe aumentare i livelli di potassio nel sangue, con la possibilità di avere alla lunga problemi renali o cardiaci, e creando tra l’altro confusione negli stessi risultati del test. Un dato ottenuto analizzando ben 200 mila risultati di donatori, che ha fatto dire all’esperta inglese Vanessa Thurlow, biochimica e co-autrice della relazione, che la pratica di aprire e chiudere il pugno è un relitto del passato che andrebbe superato, consigliando a tutti i medici addetti ai prelievi di non chiederla più ai pazienti. Un consiglio inevitabile, visto che sugli stessi soggetti analizzati, dopo averli invitati a non ripetere la manovra del pugno, i livelli di potassio sono calati subito sensibilmente. Sarà difficile, ammettono gli scienziati, cambiare un’abitudine diffusa almeno dal 1960, ma l’alternativa può essere un buon compromesso: non serrare il pugno ma “chiudere delicatamente la mano e aprirla una sola volta”. In questo modo le vene vengono comunque messe in risalto, senza però influire sui livelli di potassio.
LO SCREENING PER IL CANCRO MAMMARIO FA MILIONI DI ERRORI.
13-05-2015
Uno studio riportato sul New England Journal of Medicine suggerisce che la forza principale nella riduzione del tasso di morte per cancro al seno sono una maggiore consapevolezza e migliori terapie, piuttosto che la mammografia. Lo studio, dicono gli esperti medici, è il primo a valutare i benefici della mammografia nel contesto del trattamento del cancro alla mammella, dell’epoca moderna. Anche se è improbabile risolvere il dibattito sulla mammografia (e gli esperti continuano a dissentire circa il valore del test) la pubblicazione indica che il miglioramento dei trattamenti con la terapia ormonale e altri farmaci mirati possono avere, in un certo modo, ridotto la maggior parte dei benefici della mammografia rendendola meno importante per individuare i tumori quando sono troppo piccoli da sentire.
Come affermato dal New York Times: “Nel nuovo studio, la mammografia, combinata con il trattamento moderno, ha ridotto il tasso di mortalità del 10 per cento, ma i dati dello studio hanno indicato che l’effetto della mammografia da sola potrebbe essere più basso del 2 per cento o addirittura zero. Una riduzione del 10 per cento vorrebbe dire che su 1.000 donne di 50 anni, controllate per più di dieci anni col test, 996 donne anziché 995,6, non sarebbero morte per cancro. Un effetto talmente piccolo che potrebbe essersi verificato per caso“.
http://www.nytimes.com/2010/09/23/health/research/23mammogram.html?_r=2&hp
L’ANTIOSSIDANTE PRESENTE NELL’OLIO D’OLIVA UCCIDE TUTTE LE CELLULE TUMORALI NEL GIRO DI UN’ORA.
13-05-2015
Il principale composto antiossidante trovato nell’olio di oliva è in grado di uccidere le cellule tumorali in meno di un'ora, lasciando illese le cellule sane, secondo uno studio condotto dai ricercatori della Rutgers University e dell’l'Hunter College, pubblicato sulla rivista Molecular & Cellular Oncology.
Molti composti vegetali sono noti per indurre apoptosi, o morte cellulare programmata, nelle cellule tumorali nell’arco di16-24 ore, mentre studi precedenti avevano dimostrato che le cellule tumorali esposte all’oleocantale erano morte entro 30-60 minuti dall’esposizione. L’oleocantale agiva troppo velocemente, suggerendo un meccanismo diverso dall’apoptosi.
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno scoperto che l’oleocantale effettivamente uccideva le cellule tumorali con un meccanismo diverso. Effettivamente, l’oleocantale rompeva i lisosomi delle cellule tumorali. Questi organelli sono responsabili per il trattamento dei rifiuti cellulari, e sono molto più grandi e più fragili nelle cellule tumorali rispetto alle cellule sane. "Una volta che si apre una di quelle cose, scatena l'inferno", ha detto Breslin. Lo studio ha dimostrato che una volta che i lisosomi scoppiano, le funzioni di sostegno vitale nelle cellule tumorali cominciano a venire meno. Significativamente, l’oleocantale non danneggia le cellule sane vicine. Li mette in una sorta di stasi o sospensione per circa un giorno. Trascorso tale termine, le cellule riprendono il normale e sano funzionamento senza danni apparenti. Serviranno ancora molti anni prima che un trattamento all’oleocantale possa diventare disponibile. Questo perché gli organismi sono molto più complessi delle colture cellulari, e il composto presente nell’olio può agire diversamente nel corpo umano. L’olio d'oliva e i suoi componenti hanno dimostrato di avere una vasta gamma di benefici per la salute, tra cui il rafforzamento del sistema immunitario, la prevenzione dall'osteoporosi, la protezione dall’inquinamento atmosferico, e la capacità di prevenire la demenza. I grassi sani presenti nell’olio d’oliva hanno anche dimostrato dei benefici sulla salute del cervello, aiutando a migliorare la memoria.
Uno studio del 2010 condotto dai ricercatori dell’Universitat Autonoma de Barcelona ha anche suggerito che l'olio d'oliva può aiutare a prevenire il cancro. I ricercatori hanno scoperto che l'olio d’oliva ha portato a cambiamenti nelle vie di segnalazione delle cellule del cancro al seno, che porta all'apoptosi e a prevenire i danni al DNA delle cellule sane. Questi risultati sono particolarmente significativi perché una dieta ricca di grassi è in genere considerato un fattore di rischio per il cancro al seno. Eppure, l'olio d'oliva e di taluni altri grassi "sani" possono effettivamente avere un beneficio protettivo. Un consumo moderato di olio extravergine d’oliva è stato invece collegato con tassi più bassi di cancro, malattie cardiache, e numerosi altri problemi di salute.
http://www.futurity.org/olive-oil-cancer-859862/
http://www.sciencedaily.com/releases/2015/03/150302141241.htm
http://www.sciencedaily.com/releases/2010/06/100630115019.htm
DONNE: MAL DI SCHIENA? POTREBBE ESSERE COLPA DEL REGGISENO.
13-05-2015
Un reggiseno sbagliato può causare mal di schiena. E' quanto affermano i ricercatori della British Osteopathic Association, secondo i quali 6 donne su 10 soffrono di mal di schiena, rigidità al collo e mal di testa a causa di un reggiseno troppo stretto o di una taglia sbagliata. Secondo Kelston Chorley, a capo dello sviluppo professionale presso l'associazione che ha condotto lo studio, la maggior parte delle persone è pronta a sacrificare la propria salute pur di apparire alla moda: "I pazienti sono spesso sorpresi quando viene mostrato loro che la colpa è da imputare alla loro borsa, alle scarpe e ad altri capi d'abbigliamento - spiega al Telegraph Chorley -. Le persone vogliono sembrare moderne ed indossare la moda attuale anche se non fa bene alla loro salute. Sono pronte a soffrire e sopportare per apparire bene". "Gli errori più comuni - sostiene Natasha Hatwell, di Bravissimo, azienda specializzata in biancheria intima - sono indossare una taglia di reggiseno troppo grande. Questo significa che il peso viene sostenuto dalle spalle, il che porta al mal di schiena". Secondo l'esperta, dunque, le donne dovrebbero prestare maggior attenzione alla propria taglia di reggiseno, perché questa può variare nel corso del tempo. La maggior parte di loro, invece, continua a comprare lo stesso reggiseno, della stessa forma e taglia, per anni. Altri fattori possono influire sui disturbi sofferti dalle donne, come una cintura troppo stretta o un'eccessiva pressione alla vita, che può provocare formicolio e bruciore nella parte superiore delle cosce. Sempre secondo la Hatwell, altri pericoli per la salute sono rappresentati dai tanga, spesso causa di bruciature da attrito, e persino le calzature infradito, che possono portare al cosiddetto "dito ad artiglio". Attenzione quindi a scegliere i capi d'abbigliamento, perché la nostra salute è molto più importante di cosa indossiamo!
ECCO 5 CASI IN CUI LE BANANE SONO MOLTO PIU’ EFFICACI DEI FARMACI.
13-05-2015
Le banane sono bombe energetiche naturali usate dagli atleti per avere un apporto energetico immediato, ma possono anche essere utili per la prevenzione e la cura di vari problemi. Questo frutto non contiene grassi saturi, né sodio e tantomeno colesterolo, ma è ricco di vitamine, carboidrati, proteine e fibre. Uno degli ingredienti delle banane che più contribuiscono al benessere naturale del nostro corpo è il potassio che ci protegge da un’infinità di malattie: il consumo elevato di questo minerale è stato associato ad una riduzione del 20% del rischio di morire per una qualsiasi causa.
1. CURA DEL DIABETE
Spiega Il Sole 24 Ore che “le fibre della banana aiutano anche i diabetici. In particolare, grazie alla loro presenza le banane riducono la glicemia in caso di diabete di tipo 1 e migliorano i livelli di zuccheri, lipidi e insulina in chi ha a che fare con il diabete di tipo 2. Infine, la presenza dell’amminoacido triptofano fa sì che le banane proteggano la memoria e aiutino a migliorare l’umore“.
2. PREVENZIONE DEL CANCRO
“Sempre in tenera età, la vitamina C delle banane aiuta a ridurre il rischio di leucemia, mentre la lotta contro la comparsa del cancro al colon-retto passa attraverso le fibre”, scrive Il Sole 24 Ore.
3. CONTRO LA DEPRESSIONE
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience Letters, la vitamina B che contengono aiuta a calmare il sistema nervoso, il triptofano aiuta l’umore e il potassio potenzia l’intelligenza.
Depressione e buon umore sono aiutati dalla grande quantità di vitamine B che contengono le banane (tiamina, riboflavina, niacina, piridossina e acido folico aiutano a calmare il sistema nervoso) e dalla presenza del triptofano, la cui conversione in serotonina, il cosiddetto “ormone della felicità”, provoca sensazioni generali di benessere.
4. REGOLARE LA PRESSIONE
Il potassio contenuto nelle banane è utile anche per regolare la pressione. Questo frutto è, insieme a pomodori, patate, prugne e uva secca, tra i cibi indicati per abbassare la pressione.
5. RIMEDIO NATURALE ALLE SCOTTATURE
Anche le parti di scarto della frutta possono risultare utili per alleviare i fastidi causati dalle piccole scottature. Provate allora ad applicare un pezzetto di buccia di banana, dalla parte interna, sulla zona da trattare“.
I FRUTTI DI BOSCO AIUTANO A DIMAGRIRE.
13-05-2015
Consumare uno spuntino a base di frutti di bosco aiuta a perdere circa 6 chili in un anno. Lo dice uno studio della School of Sport, Exercise and Health Sciences della Loughborough University, nel Regno Unito, secondo cui la scelta di mangiare bacche aiuta a rinunciare al consumo di barrette di cioccolato o di caramelle, favorendo così un introito calorico minore. Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno analizzato gli effetti di fragole, mirtilli, lamponi e more, scoprendo che uno spuntino a base di bacche assicura lo stesso contenuto energetico di uno spuntino dolce, ma con un introito calorico inferiore di 134 calorie. A parità di esercizio fisico, il risparmio consentirebbe di perdere mezzo chilo ogni mese.
“La nostra ricerca mostra che una merenda a base di frutti di bosco riduce l'apporto energetico a cena", ha detto Lewis James, autore dello studio, in un articolo pubblicato sul Daily Mail. “L'effetto cumulativo della riduzione di calorie potrebbe aiutare le persone a perdere i chili di troppo, senza che debbano fare uno sforzo, o che se ne accorgano". Per quattro mesi i volontari hanno mangiato i frutti di bosco come spuntino e hanno avuto la possibilità di consumare una cena a base di pasta fino a completa soddisfazione. È emerso che chi aveva mangiato uno spuntino dolce nel pomeriggio aveva anche mangiato il 20 per cento di cibo in più a cena rispetto ai soggetti che si erano limitati a una merenda a base di frutti di bosco.
http://www.nature.com/ijo/journal/v39/n6/full/ijo201523a.html
STAMPANTI LASER IN UFFICIO DANNOSE COME LE SIGARETTE.
12-05-2015
Concentrati sul fumo di sigaretta, attivo e passivo, gli scienziati hanno perso di vista un altro pericolo altrettanto serio, ma perfino più subdolo, per la nostra salute in ufficio: le stampanti laser. Un gruppo di ricercatori coordinati dall’esperta in qualità dell’aria Lidia Morawska, docente dell’Università di tecnologia del Queensland (Australia), ha scoperto che questi dispositivi elettronici così diffusi vicino alle postazioni di lavoro emettono microscopiche particelle potenzialmente pericolose quanto il fumo di sigarette.
Nell’ambito di un progetto che aveva l’obiettivo di valutare l’efficienza dei sistemi di ventilazione negli uffici, i test hanno rivelato che le stampanti laser emettono nuvole di particelle finissime e invisibili, che possono raggiungere il fondo dei polmoni e spesso contengono sostanze chimiche tossiche, potenzialmente cancerogene. Le emissioni registrate erano cinque volte superiori a quelle misurate in una strada trafficata. Gli studiosi devono ancora esaminare in dettaglio la composizione chimica delle particelle, ma hanno accertato che su circa 40 modelli di stampanti analizzate, 13 emettono alti livelli di particelle dalla cartuccia toner. Il toner non è un materiale omogeneo, ma una polvere finissima contenente particelle di carbone, ferro e resina. “Mentre le particelle più grandi restano intrappolate nei peli del naso e arrivano solo in parte nel sistema respiratorio, quelle microscopiche come la polvere del toner possono raggiungere le aree più profonde del polmone e causare problemi respiratori e cardiovascolari, ha avvertito Morawska.
http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/es802193n
http://www.abc.net.au/science/articles/2009/02/12/2489916.htm
http://www.sciencedaily.com/releases/2009/02/090211094043.htm
COLESTEROLO: TENERLO BASSO AUMENTA IL RISCHIO TUMORE?
12-05-2015
Tenere basso il livello di colesterolo con i farmaci potrebbe aumentare il rischio di sviluppare tumori. È il risultato di un’analisi su 40 mila pazienti pubblicata dalla rivista “Journal of the American College of Cardiology” e riportata dal sito dell’emittente inglese Bbc. I ricercatori della Tufts University di Boston (Usa) hanno analizzato i dati di 13 studi su pazienti che facevano uso di statine, esaminando la correlazione fra il livello di colesterolo e lo sviluppo di tumori. Risultato? Quelli con il colesterolo “cattivo” più basso avevano il più alto tasso di tumori, superiore del 2,5% (un caso in più ogni mille studiati) a quello degli altri. Secondo i ricercatori, tuttavia, da questo studio non è possibile stabilire se il maggior rischio sia dovuto alle statine o ai bassi livelli di colesterolo.
http://www.acc.org/about-acc/press-releases/2010/02/22/15/30/24-1
http://www.cbsnews.com/news/very-low-ldl-may-mean-more-cancer-risk/
IL CANCRO CONTINUA A PEGGIORARE.
12-05-2015
La popolazione americana che invecchia farà aumentare del 55 per cento il numero di pazienti malati di cancro entro il 2020 e i medici potrebbero non essere in grado di far fronte a questo incremento addizionale. Oggi, sono state diagnosticate malate 11.7 milioni di persone, ovvero uno su 26. Le analisi predicono che il numero di americani che verranno diagnosticati con cancro diventerà 18.2 milioni entro il 2020, ovvero circa uno su 19. Il numero di medici potrebbe essere insufficiente per occuparsi di tanta gente ammalata; se le tendenze correnti continueranno, gli USA potrebbero lamentare una carenza di circa 4.000 oncologi. L’aumento del cancro è stato messo in relazione all’aumento in parallelo del numero di americani oltre i 65 anni. Allo stesso modo si può supporre di vedere un aumento nelle malattie cardiache, diabete e morbo di Alzheimer.
COMMENTO
Sbaglierò, ma la prima domanda che mi viene in mente dopo aver letto questo studio è a cosa servono più specialisti se non sono in grado di ridurre la malattia. La seconda è che se si prevede questo aumento micidiale dei casi, forse l’approccio alla malattia non è proprio ottimale anche se i soliti esperti sono ormai 40 anni che ogni tanto affermano che il cancro sarà debellato entro breve. Basta aumentare le sovvenzioni pecuniarie! Perché per una volta gli stanziamenti non vengono utilizzati, come la nazione delle “pari opportunità” dovrebbe promuovere, per cercare delle nuove strade invece di fossilizzarsi nell’errore? Questa è una mia utopia impossibile perché le industrie farmaceutiche non permetterebbero mai di cambiare i protocolli che prevedono in particolare l’uso delle sostanze chemioterapiche così remunerative nonostante ormai sia evidente la loro inutilità e pericolosità.
Alimentazione e inquinamento ambientale sono le cause principali di questa patologia ed è in questa direzione che dobbiamo andare se si vorrà trovare la soluzione del problema. Se per l’inquinamento non possiamo fare nulla, possiamo però essere responsabili della nostra alimentazione.
Tenete sotto controllo i livelli della vostra insulina. La funzione principale di questo ormone è la regolazione della velocità di duplicazione cellulare. Le nostre cellule hanno un limite massimo di duplicazioni per ora invalicabile. Quindi, più stimoliamo la sua produzione più velocizziamo l’invecchiamento che è la vera malattia incurabile. Cancro, malattie cardiocircolatorie, diabete, Alzheimer ecc., sono tutti sintomi di questa malattia. Quindi, controllando la produzione di insulina, non solo rallentiamo l’invecchiamento ma facciamo una vera prevenzione contro i suoi sintomi.
http://jop.ascopubs.org/content/3/2/79.abstract
http://usatoday30.usatoday.com/news/health/2007-03-13-cancer-boom_N.htm