Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

12-11-2019

Per evitare il contagio di virus influenzali al bambino i genitori possono fare parecchie cose. Innanzi tutto evitare di fumare in casa il più possibile. I bambini che crescono in ambienti di fumatori si ammalano più facilmente mentre quelli che hanno genitori che non fumano crescono mediamente più sani. È inoltre importante non coprire eccessivamente i bambini e prendersi invece cura seriamente della loro alimentazione che deve essere ricca di vegetali e di frutta che li rendono più forti e resistenti alle malattie. L’attività fisica è un altro potente fattore di benessere e di salute per i bambini dato che essa favorisce e migliora l’attività cardiocircolatoria rendendo il bambino più sano, più robusto e meno esposto alle infezioni batteriche e virali. Quando tuttavia l’influenza è già in atto bisogna ricordarsi che prima di tutto il bambino ammalato ha il diritto/dovere di riposarsi e di ricevere le cure della mamma. La tranquillità e l’essere coccolati e accuditi dalla propria madre costituiscono una cura spesso più potente dell’assunzione di qualsiasi medicina. E se l’influenza arriva manifestandosi con una febbre alta non è necessario allarmarsi e trasmettere l’ansia al bambino o imbottirlo di farmaci. Nei bambini, quest’ultimi devono essere usati con una parsimonia ancora maggiore che negli adulti.
Se c’è presenza di tosse e di raffreddore si può intervenire a livello locale con i rimedi della medicina naturale (suffumigi, gocce, aerosol ecc.) mentre la febbre (se proprio si vuole o se è necessario) si può combattere benissimo con la naturopatia o l’omeopatia. Gli antibiotici vanno assunti solo in caso di infezioni batteriche o complicazioni broncopolmonari. I cocktail di antibiotici servono solamente a cronicizzare la malattia. Idem per il largo uso di medicinali espettoranti e dei mucolitici, che non appare giustificato dato che si possono ottenere gli stessi risultati semplicemente assumendo abbondanti liquidi (tisane, bevande calde ecc.) e con un’adeguata umidificazione dell’ambiente (uso di umidificatori, asciugamani bagnati sui termosifoni, pentole di acqua bollente sui fornelli ecc.).

Martedì, 12 Novembre 2019 14:35

C'ERA UNA VOLTA IL SISTEMA IMMUNITARIO...

12-11-2019

L’ennesima ipnosi di massa cui siamo stati sottoposti riguarda la teoria dell’immunizzazione da vaccino. Vorrei precisare sin d’ora che l’intento di questo articolo è di farci porre delle domande allo scopo di capire se i genitori di oggi sono sufficientemente informati riguardo ciò che potrebbe accadere ai propri figli, quando vengono sottoposti a queste pratiche. Pochi decenni fa ci hanno fatto credere che un’inoculazione contenente metalli pesanti (veleni pericolosi per il nostro corpo) dovesse sostituirsi a ciò che per millenni era stato il nostro sistema immunitario. Da allora le nostre difese immunitarie, sottoposte a vaccinazione hanno alzato bandiera bianca e con loro la nostra salute. Ci hanno fatto credere che tutto ad un tratto esistevano delle “malattie incurabili” e pandemiche le cui cause non si conoscevano e che senza il vaccino avrebbero ridotto l’umanità all’estinzione. Hanno saputo coinvolgere Università (finanziate dalle solite banche ed industrie farmaceutiche), professori e medici per portare avanti il piano di promozione della vaccinazione. Hanno saputo toccare in maniera strategica tasti delicati come la paura: l’industria dal più alto fatturato che sia mai esistita. Ci hanno convinti che per essere dei genitori responsabili dovevamo assolutamente sottoporre a vaccinazione noi e i bambini…Al tempo stesso hanno “dimenticato” di dirci che nel latte materno da sempre ci sono tutti gli anticorpi e le sostanze nutritive che difendono il bimbo da tutte le malattie. Hanno “dimenticato” inoltre di dirci che se non mangiamo cibo adatto alla nostra specie animale nasce la malattia. Dopotutto solo se il terreno è fertile per lo sviluppo di batteri e virus questi si sviluppano. Hanno “dimenticato” che la scarsità di condizioni igienico-sanitarie influisce sullo sviluppo delle malattie esantematiche. Hanno “dimenticato” di sensibilizzare l’opinione pubblica anche sui rischi e sulle controindicazioni.
Questi grandi “smemorati” nel 2009 non hanno dimenticato di terrorizzare l’umanità con la cosiddetta influenza A (influenza più debole di un comune raffreddore, ma che secondo loro poteva portarci all’estinzione). Ci hanno detto che dovevamo vaccinarci in massa su scala globale. Nonostante il terrorismo mediatico dei Tg la gente non ha abboccato, i vaccini stavano ancora nei magazzini a marcire a Natale, quando improvvisamente…la suina è morta. Non se ne è saputo più nulla. Chissà, forse con le feste sarà finita su un bel piatto di lenticchie! Ci hanno raccontato che le malattie esantematiche che erano in circolazione tra l’800 e il ‘900 diminuirono entro il 1940 proprio grazie alla pratica vaccinale. Ciò è molto strano. Difatti stando all’Associazione Britannica per il Progresso della Scienza, la British Association for the Advancement of Science, le malattie infettive diminuirono del 90% fra il 1850 ed il 1940, parallelamente al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie, ben prima che fossero introdotti i programmi di vaccinazione obbligatoria. I dati dell’OMS e dell’ISTAT confermano questa realtà. Dalle statistiche dell’Istat si evince che la Poliomielite stava scomparendo per i fatti suoi prima dell’avvento dei vaccini ed in modo assai incisivo. La Legge dell’obbligo vaccinale è del 1966. Dall’anno successivo comparve la distrofia muscolare assieme ad altre numerose patologie neurologiche. Oggi i distrofici si contano a decine di migliaia. Un gran numero di studi ha dimostrato che sbilanciare il sistema immunitario con i vaccini, può causare disturbi neurologici. Tali studi evidenziano che le vaccinazioni, possono innescare neurodegenerazione, anche perchè i “virus vaccinali” (veleni e metalli pesanti) sono neurotossici e immunodepressivi.
I primi danni che possono dare i vaccini sono l’alterazione di pH intestinale e flora batterica dell’intestino, candidosi, allergie, asma, epilessie, problemi neurologici, leucemie e linfomi, distrofie e sclerosi, cancro, malformazioni, bimbi scossi, down ecc. Il mercurio dei vaccini aggrava solo questo processo, oltre a produrre anche altri tipi di intossicazioni, ma purtroppo non è il solo problema e la sola causa di questo aumento esponenziale di malattie nei bambini e giovani vaccinati. Questo è il motivo per cui, con l’aumento delle vaccinazioni abbiamo avuto anche un esponenziale aumento di casi di autismo. I vaccini creano mutazioni genetiche delle cellule, mutazioni che sono trasmissibili alla prole, dalla via materna. Di fatto i vaccini sono un cocktail di tossine altamente pericolose che possono rimanere inerti per anni e riesplodere come bombe a tempo anche dopo svariati anni. Le autorità e gli enti “sanitari” nonostante ciò ripetono ogni giorno: “Non c’è niente che possiate fare per proteggervi dalle malattie, perciò vaccinatevi”. Questa affermazione è una menzogna colossale. Pur di vendere una maggior quantità di vaccini, l’industria farmaceutica sta tenendo nell’ignoranza la popolazione mondiale riguardo l’esistenza di opzioni di gran lunga più sicure ed efficaci e soprattutto non invasive, insegnate dalla medicina naturale per rinforzare il nostro sistema immunitario. Un'alimentazione disintossicante è quanto di meglio possiamo fare per limitare al massimo i rischi di colui che purtroppo è già stato vaccinato, o che ha avuto un’intossicazione da alimentazione scorretta/smog/lavoro a rischio…Ormai esistono sistemi naturali per mantenere il corpo disintossicato, a partire dall’alimentazione adatta alle proprie caratteristiche genetiche. Cibi con fibre, fruttosio (non glucosio possibilmente!), acqua, antiossidanti, ricchi di vitamine e sali minerali, possono essere la miglior “medicina” in assoluto. Ippocrate, padre della medicina moderna non a caso affermava: “Sia il cibo la tua medicina e non medicina il tuo cibo". Come sempre se salute e consapevolezza vanno di pari passo, diventiamo liberi dalle catene dei dogmi imposti dalla società “Malattie SPA”. E tutto diventa più semplice!

Martedì, 12 Novembre 2019 14:34

TOCOTRIENOLO: LA VITAMINA E DEL FUTURO.

12-11-2019

La vitamina E è stata oggetto di numerosi studi che hanno dimostrato i diversi benefici per la salute. Quando si parla di vitamina E di solito si riferisce al tocoferolo e, più in particolare, alla forma alfa-tocoferolo. Ma in natura conosciamo 8 forme di vitamine E: quattro forme di tocoferolo (alfa, beta, gamma e delta tocoferolo) e, analogamente, quattro forme di tocotrienoli (alfa, beta, gamma e delta tocotrienoli). Gran parte della ricerca si è concentrata sui tocoferoli estratti da alcuni vegetali come la soia, il mais e il grano. Ma in realtà, diversi studi hanno dimostrato che i tocotrienoli sono molto più potenti dei tocoferoli. I tocotrienoli si possono trovare in diversi alimenti, come l’avocado, i semi di sesamo, l’olio di canapa e la crusca di riso. Tuttavia i ricercatori sostengono che la migliore fonte di tocotrienoli è la crusca di riso. Alcune di queste ricerche mostrano che i tocotrienoli hanno diversi effetti benefici che non hanno i tocoferoli:

- i tocotrienoli esercitano degli effetti benefici sul metabolismo del colesterolo. Sembrano agire su un enzima chiamato 3-idrossi-3-metilglutaril-coenzima A riduttasi (HMGR-CoA). Inibendone la produzione, riducono la quantità di colesterolo fabbricato dal fegato;

- due mesi di integrazione abbassano le concentrazioni di colesterolo totale, di colesterolo LDL e fa aumentare quelle di colesterolo HDL;

- i tocotrienoli agiscono sull’arteriosclerosi: un’integrazione per 4 anni ha fatto regredire o ha stabilizzato la stenosi dell’arteria carotide di pazienti affetti da arteriosclerosi;

- alcuni studi sugli animali indicano che i tocotrienoli abbassano la pressione sanguigna;

- in alcuni ratti resi diabetici, un’alimentazione ricca di tocotrienoli produce una diminuzione del glucosio sanguigno e dell’emoglobina glicata, e allo stesso tempo previene la formazione dei prodotti terminali di glicosilazione avanzata (AGE) degli animali non diabetici;

- in alcuni studi clinici condotti su alcuni soggetti diabetici, i tocotrienoli riducono la glicemia e i livelli di lipidi, dell’emoglobina glicata così come i livelli elevati di insulina;

- in alcuni pazienti diabetici che hanno un rischio più elevato di arteriosclerosi, i tocotrienoli sembrano in grado di prevenire e di trattare l’iperlipidemia e l’aterogenesi;

- degli studi condotti su alcuni nematodi (Caenorhabditis elegans) mostrano che i tocotrienoli aumentano la durata di vita media di questo organismo;

- delle ricerche sul cancro suggeriscono che i tocotrienoli hanno degli effetti antitumorali. Hanno così mostrato che inibiscono la proliferazione di cellule cancerogene e inducono la relativa distruzione, in quanto le cellule più maligne sono anche le più sensibili all’azione apoptotica. Alcuni studi cellulari hanno stabilito che i tocotrienoli inibiscono la crescita di cellule del seno con e senza recettori per gli estrogeni.

12-11-2019

La carenza di vitamina D può aumentare il rischio di mal di testa cronico secondo un nuovo studio condotto presso l’Università della Finlandia orientale. Lo studio ”Kuopio Ischaemic Heart Disease Risk Factor Study, KIHD”, ha analizzato il rapporto tra i livelli di vitamina D nel sangue e l’insorgenza di mal di testa in circa 2.600 uomini di età compresa tra i 42 e 60 anni nel 1984-1989. Nel 68% di questi uomini, il livello nel siero di vitamina D era inferiore a 50 nmol/l, un valore che è generalmente considerato la soglia di carenza di vitamina D. La cefalea cronica che si è verificata almeno una volta alla settimana è stata segnalata da 250 uomini che presentavano, secondo i risultati delle analisi, più bassi livelli di vitamina D nel siero, rispetto ad altri. Quando i partecipanti allo studio sono stati divisi in quattro gruppi in base ai livelli sierici di vitamina D, il gruppo con i livelli più bassi ha dimostrato un duplice rischio di cefalea cronica rispetto al gruppo con i livelli più alti. La cefalea cronica è stata anche più frequentemente riportata da uomini che sono stati esaminati al di fuori dei mesi estivi. Grazie ai raggi UVB del sole, i livelli medi sierici di vitamina D sono più elevati durante i mesi estivi. Lo studio aggiunge prove al corpo di evidenza che collega un basso apporto di vitamina D ad un aumentato rischio di malattie croniche. Bassi livelli di vitamina D sono stati associati al rischio di mal di testa anche da un precedente studio, notevolmente più piccolo.
In Finlandia e in altri paesi lontani dall’Equatore, le radiazioni UVB del sole sono una fonte sufficiente di vitamina D durante i mesi estivi, ma al di fuori della stagione estiva, generalmente le persone devono assicurarsi di ottenere sufficiente vitamina D dal cibo o dagli integratori. Attualmente non esiste alcuna prova scientifica relativa ai benefici o possibili effetti negativi dell’uso a lungo termine di dosi più elevate di vitamina D. Un trial clinico è in corso presso l’Università della Finlandia orientale e cercherà di fare luce sulla questione, in quanto la sperimentazione di cinque anni analizzerà gli effetti di alte dosi giornaliere di vitamina D sui fattori di rischio e sullo sviluppo delle malattie. I partecipanti allo studio stanno assumendo un supplemento di vitamina D di 40-80 microgrammi al giorno. La sperimentazione indaga anche gli effetti della supplementazione di vitamina D in varie condizioni di dolore.

 

http://www.nature.com/articles/srep39697

06-11-2019

Sei malato. Il tuo naso è chiuso. Hai dolori muscolari, sei sudato, tossisci, starnutisci e non hai abbastanza energia per alzarti dal letto. Non è l'influenza. È una cospirazione secondo il dottor Leonard Horowitz. La sua opinione non si basa sulla teoria della cospirazione, ma sul fatto della cospirazione. Nel corso degli ultimi 30 anni, Horowitz è diventato un'autorità controversa nel sistema medico statunitense. Con una formazione universitaria di ricercatore medico, Horowitz di 67 anni, accusa che alcuni elementi del governo degli Stati Uniti cospirano assieme alle principali aziende farmaceutiche per ridurre ampi segmenti della popolazione all’infermità. I media riportano che i pronto soccorso degli ospedali sono oberati da pazienti che soffrono di una strana infezione delle vie respiratorie superiori che non sembra essere provocata da un virus. Stanno inoltre segnalando che si tratta di una influenza "misteriosa" e che i consueti vaccini contro l'influenza sono inefficaci. "Questo è tutto una sciocchezza, un falso", dice il Dott. Leonard Horowitz. "Il fatto della questione è che abbiamo visto questo tipo di epidemia per la prima volta tra la fine del 1998 e l'inizio del 1999. Le persone sono state affette, con forte tosse, da questa malattia bizzarra che non sembra seguire l'insorgenza logica virale o batterica o rappresentare un periodo di transizione. Se fosse davvero un’infezione batterica o virale, avrebbe causato la febbre, ma non è stato così. È durata per settimane, se non mesi. Congestione sinusale, drenaggio del setto nasale, tosse, stanchezza, malessere generale. Le persone si sono sentite ‘spente’. Il Research Institute of Pathology delle Forze Armate ha registrato un brevetto per un micoplasma patogeno che causa questo tipo di epidemia. È possibile visualizzare il report dei brevetti nel libro: codici per l'Apocalisse biblica. Il micoplasma non è in realtà un fungo, non è proprio un batterio e non è proprio un virus. Non ha una parete cellulare. Va in profondità nel nucleo cellulare rendendo così molto difficile elaborare una risposta immunitaria contro di lui. Si tratta di una relazione di un brevetto per un’arma biologica che spiega come provocare infezioni croniche delle vie respiratorie superiori che sono praticamente identiche a quello che si sta riscontrando in questo momento".
"Credo che le scie chimiche siano responsabili di una intossicazione chimica pubblica, che sarebbe poi in grado di causare una soppressione immunitaria generale, a basso o alto grado, a secondo dell'esposizione. La disfunzione del sistema immunitario mette le persone nella condizione di diventare sensibili alle infezioni opportunistiche, come questa di micoplasma ed altre infezioni ", così dice il Dr. Horowitz. "Ho iniziato a studiare le scie chimiche, quando sono state spruzzate sopra la mia casa nell’Idaho del Nord. Ho preso alcune immagini e poi ho contattato la Environmental Protection Agency dello stato che era all'oscuro dell’operazione così come l'Air Force. Mi hanno messo in contatto con il Centers for Disease Control, reparto di Tossicologia, e dopo circa una settimana ho ricevuto una lettera da uno dei loro principali tossicologi che affermava che, in effetti, era stata rilevata una certa quantità di dibromuro di etilene nel carburante degli aerei. Il Dibromuro di etilene è un noto agente cancerogeno chimico per gli umani che è stato rimosso dalla benzina senza piombo a causa dei suoi effetti cancerogeni. Ora improvvisamente è apparso nei residui di carburante che ad alta quota gli aerei militari emettono! Il Dibromuro di etilene, che è venuto fuori dai carburanti per jet, causa immunosoppressione e indebolimento del sistema immunitario delle persone. Poi ti viene un microbo, un micoplasma oppure un fungo che ti causa una malattia delle vie respiratorie superiori. Improvvisamente si sviluppa un’infezione batterica secondaria. Poi vieni colpito con antibiotici e gli antibiotici causano acidità nella chimica del vostro corpo, così ora puoi riscontrare eruzioni cutanee ed altri inconvenienti, il fegato si riempie di tossine che fuoriescono attraverso la pelle tramite eruzioni cutanee e si notano reazioni bicolore associate con altri prodotti chimici. Ho colleghi nelle Bahamas, alle Bermuda, a Toronto, nel British Columbia che segnalano tutti la stessa “semina” bizzarra dell'atmosfera. Ciò che sta accadendo è solo spregevole. Tutto ad un tratto gli esseri umani sono completamente fuori equilibrio e vengono infettati da due, tre o quattro microbi e cofattori ed inoltre intossicati da una varietà di diverse sostanze chimiche...e qualcuno sta per essere considerato come malato cronico”!

Mercoledì, 06 Novembre 2019 10:21

PROPRIETA' CURATIVE DEI CAVOLI.

06-11-2019

Poche specie vegetali hanno prodotto tante varietà e così diverse tra loro: chi potrebbe infatti pensare che i cavolini di Bruxelles e il cavolo cappuccio rosso appartengono alla stessa specie? Da questo punto di vista, il regno vegetale si comporta come il regno animale: basti pensare che il piccolo chihuahua e il gigantesco San Bernardo appartengono alla stessa specie. I diversi tipi di cavoli possono differire tra loro per forma e colore, ma le loro cellule presentano lo stesso numero di cromosomi (18) e si riproducono per impollinazione incrociata, cioè costituiscono la stessa specie, proprio come le diverse razze di cani. Tutte le varietà del cavolo oggi conosciute derivano dal cavolo selvatico, che si può ancora trovare lungo le coste atlantiche della Francia e dell’Inghilterra. A seconda delle parte della pianta che si sviluppa maggiormente, si ottengono differenti varietà di cavolo:

- Foglie: cavolo bianco, cappuccio, rosso, riccio.
- Infiorescenze: cavolfiore, broccoli.
- Base del fusto (bulbo): colza.
- Germogli: cavolini di Bruxelles.

I cavoli si coltivavano già in epoca greco-romana. I Greci lo apprezzavano come alimento, ma Ippocrate, Galeno e Dioscoride ne scoprirono le proprietà medicinali. Catone il Vecchio, filosofo romano del II secolo a.C., affermò che proprio grazie alle verze i Romani avevano potuto vivere più di sei secoli senza aver bisogno del medico. I cavoli sono stati da sempre considerati un alimento tipico dei poveri e della gente comune, una credenza popolare molto riduttiva che è radicalmente mutata alcuni decenni fa, quando se ne scoprì il grande potenziale anticancerogeno: i cavoli contengono sostanze capaci di combattere la formazione di tumori maligni e anche di arrestarne lo sviluppo. Oltre a questa azione anticancerogena, i cavoli possiedono molte altre proprietà dietoterapiche e Le foglie dei cavoli sono ricche di molte sostanze nutritive:

- Proteine, in quantità non disprezzabile, che va dal 3,4% dei cavolini di Bruxelles all’1,4% del cavolo cappuccio rosso. Sono proteine incomplete, come molte di quelle di origine vegetale, che non contengono gli aminoacidi nella proporzione ideale, ma che comunque, combinate con altre proteine vegetali (come quelle dei cereali o delle leguminose), si trasformano in proteine complete di alta qualità.

- Grassi o lipidi, in quantità minima, quasi trascurabile. La quasi totale assenza di grassi fa del cavolo un alimento molto indicato per cardiopatici e obesi. I grassi del cavolo, presenti in proporzione minima, sono molto importanti dal punto di vista preventivo e terapeutico, perché disciolte in essi ci sono sostanze solforate, responsabili della maggior parte del loro potenziale medicinale, oggi identificate come elementi fitochimici.

- Carboidrati: dal 3 al 5% nella maggior parte dei cavoli.

- Vitamine: sono particolarmente ricche di betacarotene (provitamina A) e di vitamina C, ma contengono anche importanti quantità delle vitamine B, E, e K. La quantità di provitamina A varia molto a seconda della varietà di cavoli e in genere è tanto maggiore quanto più le foglie sono verdi.

- Minerali e oligoelementi: tutti i cavoli in genere sono ricchi di potassio e poverissimi di sodio, perciò sono molto indicati in caso di ipertensione o di ritenzione di liquidi (edemi). Contengono anche parecchio calcio, fosforo, ferro e magnesio, oltre a una grande varietà di oligoelementi, soprattutto zolfo. I cavoli sono in genere una buona fonte di calcio, sia per quantità (35-77 mg/100 g, cioè la metà del latte), sia per la facilità con la quale viene assorbito. I ricercatori hanno dimostrato che il nostro organismo assorbe molto meglio il calcio dei cavoli, che non quello del latte.

- Fibre vegetali: i cavoli sono ricchi di fibre vegetali di tipo cellulosico, perciò sono lassativi e regolano la peristalsi. Sono però flatulenti per chi è propenso alla formazione di gas intestinali.

- Elementi fitochimici: queste sostanze, scoperte recentemente, che si trovano nella frutta, nella verdura e negli ortaggi in quantità minime, svolgono importanti funzioni nell’organismo. Più vengono perfezionati i metodi di analisi chimica e più si scoprono nuovi elementi fitochimici; le piante della famiglia delle Crucifere sono quelle più studiate. Questi elementi, sconosciuti fino a poco tempo fa, hanno destato un grande interesse scientifico e dimostrano che la composizione dei vegetali è ancora tutta da scoprire. L’azione più importante e verificata degli elementi fitochimici scoperti nei cavoli è quella anticancerogena ma, forse, anche il loro effetto antiulceroso o quello antidiabetico o quello antibiotico devono essere attribuiti a queste incredibili sostanze.

Dotati di questa composizione tanto varia e interessante dal punto di vista scientifico, i cavoli presentano le seguenti applicazioni medicinali:

ULCERA GASTRODUODENALE

La capacità cicatrizzante delle foglie del cavolo, applicate esternamente sulla pelle, è nota e usata fin dall’antichità. Diversi esperimenti compiuti nell’Università di Stanford (Stati Uniti) attestano l’effetto cicatrizzante del succo di cavolo, preso per via orale, su ulcere gastriche e duodenali. I tempi necessari per la cicatrizzazione delle ulcere di pazienti che bevevano un bicchiere di succo fresco (200-250 ml) quattro o cinque volte al giorno, diventavano di circa due settimane, mentre il dolore di stomaco scompariva pochi giorni dopo aver cominciato a bere il succo prescritto. I primi ricercatori attribuirono l’azione antiulcerosa del cavolo a una sostanza di tipo lipidico sconosciuta, che chiamarono “vitamina U”. Oggi sappiamo che non si tratta di una vitamina, ma forse di quegli elementi fitochimici presenti nel cavolo e attualmente ancora in fase di esame.

ALTRI DISTURBI DELLO STOMACO

Alcuni cucchiai di succo di cavolo, presi a stomaco vuoto cinque o dieci minuti prima dei pasti, alleviano l’infiammazione dello stomaco dopo pochi giorni e i sintomi tipici della dispepsia di origine funzionale (pesantezza, eruttazioni e mal di stomaco) scompaiono.

MALATTIE INTESTINALI

Grazie al suo contenuto di fibre cellulosiche, il cavolo esercita una blanda azione lassativa e regola la peristalsi. Il cavolo è consigliato in caso di stitichezza cronica e di diverticolosi. Le sostanze solforate del cavolo esercitano un’azione antibiotica e possono contribuire a riequilibrare la flora batterica intestinale in caso di malattie intestinali. Per integrare la cura contro colite, fermentazione e alterazione della flora batterica intestinale, si consiglia di prendere anche il succo di cavolo fresco (mezzo bicchiere tre o quattro volte al giorno). Esperimenti con succo di cavolo son ostati compiuti anche su pazienti che soffrivano di colite ulcerosa, una grave malattia della mucosa intestinale, somministrando il succo prima dei pasti, tre o quattro volte al giorno. Si pensa infatti che il cavolo eserciti la sua azione cicatrizzante anche sulle ulcere intestinali provocate dalla colite ulcerosa.

PARASSITI INTESTINALI

Preso a digiuno, il succo di cavolo è stato usato anche come vermifugo, per eliminare i parassiti intestinali. Se ne prende mezzo bicchiere la mattina, a digiuno, per cinque giorni consecutivi.

MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE

I cavoli sono in genere ricchissimi di potassio e poveri di sodio, minerale che trattiene l’acqua e aumenta il volume del sangue influendo direttamente sull’insorgere dell’ipertensione arteriosa. I cavoli esercitano un blando effetto diuretico e sono un alimento molto adatto per cardiopatici, ipertesi e per chi soffre di arteriosclerosi (indurimento e restringimento delle arterie). Il loro contenuto di vitamine antiossidanti (A, C, ed E) contribuisce a rigenerare le pareti delle arterie.

OSTEOPOROSI E DECALCIFICAZIONE

Per la notevole quantità di calcio che contengono e soprattutto per la facilità con cui questo viene assorbito dall’organismo, i cavoli sono un alimento importante in caso di osteoporosi e di decalcificazione e in tutti quei casi in cui si necessiti di questo minerale.

DIABETE

I cavoli sono tollerati molto bene dai diabetici, perché sono poveri di carboidrati e ricchi di vitamine e minerali. L’effetto benefico dei cavoli in caso di diabete è stato attribuito alla presenza di sostanze che esercitano un’azione simile all’insulina e al fatto che diminuiscono il livello di glucosio nel sangue.

SCORBUTO

I cavoli sono ritenuti antiscorbutici per il loro alto contenuto di vitamina C (53 mg/100 g, quasi quanto l’arancia) e, soprattutto nei paesi dell’Europa centrale e settentrionale, in cui frutta e verdura scarseggiano durante l’inverno, i cavoli costituiscono una delle migliori fonti, se non l’unica, di vitamina C.

MALATTIE CANCEROGENE

Molti studi condotti su cavie (quasi sempre topi) hanno dimostrato che il consumo regolare di cavoli è efficace nella prevenzione della formazione di tumori. Tutte queste ricerche dimostrano che negli animali nutriti con cavolo non si sviluppano tumori, anche se vengono esposti all’azione di potenti cancerogeni, come il benzopirene presente nel fumo del tabacco. Con il progredire delle ricerche, si è potuta dimostrare l’azione inibitrice di alcune sostanze presenti nei cavoli, come la glucobrasicina, sullo sviluppo del cancro delle ovaie o del seno. Le sostanze anticancerogene dei cavoli, che danno il sapore un pò piccante di alcune varietà, sono i glucosidi sulforati (glucosinolati), indoli e sulfossidi, riuniti sotto la denominazione comune di elementi fitochimici. La loro azione è sia preventiva, sia curativa, perché è ormai dimostrato che ostacolano l’insorgere e l’accrescimento di alcuni tumori.

06-11-2019

Come rafforzare le difese immunitarie? L’autunno e l’inverno sono le stagioni dell'anno in cui il nostro organismo appare maggiormente esposto alle malattie ed in cui l'attività del sistema immunitario contro gli agenti patogeni viene maggiormente sollecitata. Esistono alcune buone abitudini che potremmo mettere in pratica lungo tutto il corso dell'anno ed alcuni alimenti e rimedi naturali che possono aiutarci a rafforzare le difese immunitarie. Qui di seguito troverete dieci consigli in proposito, che ci ricordano come un'alimentazione sana e una regolare attività fisica rappresentino i principi fondamentali da seguire per proteggere l'organismo dalle malattie.

1. AGLIO

L'aglio è un alimento considerato in grado di rafforzare le difese immunitarie stimolando la moltiplicazione delle cellule che si occupano di combattere le infezioni. Tali caratteristiche sono attribuite all'aglio per via del suo contenuto di allicina e di solfuro. L'aglio sarebbe inoltre in grado di aiutare l'organismo ad espellere tossine e cellule cancerogene, oltre che di proteggere il cuore prevenendo la formazione di placche nelle arterie.

2. GINSENG

Secondo la Harvard Medical School, al momento non è chiaro dal punto di vista scientifico il funzionamento della radice di ginseng nel rafforzamento delle difese immunitarie. Si tratta di un aspetto che dovrà essere ancora approfondito dal punto di vista degli studi scientifici, attraverso ricerche più ampie da svolgere in proposito, rispetto a quanto al momento disponibile. La Harvard Medical School lo inserisce comunque tra i rimedi per rafforzare il sistema immunitario che attualmente destano l'interesse del mondo scientifico. Il ginseng viene annoverato da parte della medicina naturale tra i rimedi da utilizzare per stimolare il sistema immunitario in presenza di un abbassamento delle difese da parte dell'organismo.

3. AGRUMI

Non è probabilmente casuale che gli agrumi possano essere portati in tavola proprio durante la stagione invernale. Il loro contenuto di vitamina C aiuta il sistema immunitario a proteggerci dalle malattie oltre a rafforzare l'organismo, favorendo l'assorbimento del ferro contenuto negli alimenti vegetali. Consumare frutta e verdura di diverso tipo ed in modo vario permette all'organismo di assicurarsi tutte le vitamine necessarie per il buon funzionamento del sistema immunitario, con particolare riferimento a vitamina A e vitamina E.

4. ECHINACEA

L'assunzione di echinacea viene solitamente consigliata in fitoterapia al fine di prevenire le tipiche malattie da raffreddamento dei mesi invernali. L'echinacea può essere acquistata sotto forma di estratto erboristico racchiuso in capsule o di estratto secco da utilizzare per la preparazione di tisane. Gli estratti di echinacea sono considerati utili per favorire le naturali difese immunitarie dell'organismo. Essa è in grado di agire aumentando la capacità dei globuli bianchi di distruggere batteri e virus, per via della propria azione immunostimolante.

5. CAROTE

Le carote, e tutti gli alimenti vegetali ricchi di betacarotene, di colore arancione o rosso, contribuiscono a rafforzare le nostre difese immunitarie. Il betacarotene infatti aiuta ad accrescere il numero delle cellule in grado di combattere le infezioni, supporta l'azione dei linfociti T e contribuisce all'eliminazione dei radicali liberi, favorendo i processi di depurazione dell'organismo e contribuendo a contrastarne l'invecchiamento. Stimola inoltre i macrofagi a produrre sostanze in grado di distruggere le cellule cancerogene.

6. FUNGHI

Vi sono dei funghi considerati come dei veri e propri medicinali, denominati shiitake, maitake e reishi. Essi contengono betaglucani, dei carboidrati complessi che migliorano l'attività del sistema immunitario contro le infezioni e contro il cancro, oltre a ridurre le allergie legate ad un cattivo funzionamento del sistema immunitario. Gli studi scientifici si sono focalizzati sugli estratti contenuti in tali funghi, che potrebbero risultare benefici se aggiunti alla nostra dieta. I betaglucani sono inoltre contenuti nella crusca di avena e nell'avena integrale.

7. EVITARE LO ZUCCHERO RAFFINATO

Una delle sostanze da evitare per non compromettere l'attività del sistema immunitario è costituita dallo zucchero raffinato, A parere della dottoressa Brigitte Mars, erborista ed autrice del libro "The Desktop Guide to Herbal Medicines", gli alimenti e le bevande ricche di zucchero raffinato ostacolano il buon funzionamento delle difese immunitarie naturali del nostro organismo.

8. RIDURRE LO STRESS

Lo stress altera il funzionamento del sistema immunitario e per questo motivo dovremmo imparare ad allentare le tensioni a cui siamo giornalmente sottoposti, in modo da proteggere la nostra salute. Lo stress indebolisce i globuli bianchi rendendoli meno pronti a reagire di fronte ai pericoli esterni, abbassando la loro capacità di attivarsi contro le infiammazioni e lasciandoci dunque più esposti alle malattie. Per ridurre lo stress, è bene dedicarsi spesso ad attività rilassanti come yoga, passeggiate all'aria aperta e attività di gioco insieme a bambini e animali. Il movimento e l'attività fisica sono considerate un toccasana al fine di ridurre lo stress.

9. RIPOSO

Il riposo aiuta il nostro organismo a recuperare le energie e a rafforzarsi, anche per quanto concerne l'attività del sistema immunitario. La carenza di sonno e di riposo svolge l'effetto di provocare un vero e proprio stress per il nostro corpo, ostacolando le funzionalità del sistema immunitario ed elevando gli stati infiammatori. Si crea così una combinazione che ci rende maggiormente esposti al rischio di contrarre malattie.

Mercoledì, 06 Novembre 2019 10:17

CON I DATTERI MENS SANA IN CORPORE SANO.

06-11-2019

Il dattero risulta essere uno dei classici “alimenti medicina” per le sue numerose ed efficienti proprietà curative e medicamentose. Questo frutto può essere consumato sia fresco che essiccato: presso i popoli arabi e orientali è un cibo che rientra nel regime alimentare quotidiano, sulle nostre tavole invece lo ritroviamo soltanto nel periodo natalizio assieme ad altra frutta secca. Eppure il dattero è un eccellente energizzante, capace di tonificare corpo e mente; esso è molto ricco in sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, calcio) in zuccheri (quali fruttosio e maltosio) e vitamine (A, B1, B2, B6, C e K), con solo una piccolissima percentuale in grassi.
Si è rivelato particolarmente utile per contrastare infiammazioni inerenti la funzionalità intestinale o le vie aeree; inoltre, essendo un frutto ricchissimo in potassio (K) con una concentrazione addirittura superiore a quello delle banane è consigliato anche per l’equilibrio dei liquidi corporei del nostro organismo, mantenendo sano il sistema cardiovascolare. Pare anche dimostrata la sua efficacia nella prevenzione dei tumori, i quali risultano colpire le popolazioni in cui il dattero è alimento base con un’incidenza decisamente inferiore. Sono ottimi oltre che per il corpo anche per la mente, nei casi di forte stress, ansia, depressioni e più in generale nei casi di debilitazione psico-fisica. I datteri quindi oltre a fare molto gola al palato per il loro sapore dolcissimo, come il miele, sono in grado anche di guarire l’individuo in senso olistico nella sua globalità organico-emotiva. Forse allora l’uomo occidentale ha ancora molto da apprendere dai popoli “meno evoluti” molto più che dalle pubblicità e dalle multinazionali che propagandano il cibo-spazzatura.

06-11-2019

Sarebbe splendido svegliarsi ogni mattina in perfetta forma, con un aspetto fresco e rilassato. Ma, si sa, bellezza e benessere vanno accuratamente coltivati giorno per giorno. Meglio ancora se ricorrendo a rimedi perfettamente naturali, più economici e più ecosostenibili di una beauty farm. Il miele, l'olio di oliva, l'aceto, il tè, lo yogurt, la lattuga o il cacao, sono solo alcuni degli ingredienti naturali utili per prendersi cura della propria salute e del proprio aspetto fisico. Ecco a voi una lista di dieci accorgimenti autoprodotti per fare fronte alle più comuni emergenze estetiche quotidiane.

1. MANI RUVIDE E SCREPOLATE

Il freddo, gli sbalzi di temperatura, ma anche l'uso di detersivi e l'azione della polvere possono contribuire ad arrossare e screpolare le vostre mani. Un rimedio efficace e del tutto naturale per far tornare la vostra pelle morbida e setosa è rappresentato dall'olio di oliva. Potete applicarlo come una vera e propria crema, magari la sera, prima di andare a dormire, massaggiando delicatamente i punti più critici. Alla fine dell'operazione, per favorire l'assorbimento dell'olio e non ungere tutto quello che vi circonda, meglio indossare dei guanti di cotone.

2. OCCHIAIE E OCCHI STANCHI

Per occhi stanchi e occhiaie, e per lenire irritazioni, arrossamenti e gonfiori delle palpebre, si può intervenire con alcuni rimedi piuttosto noti e decisamente economici: ad esempio, usando delle fettine di cetriolo o di patata (rigorosamente crudi). Una possibile alternativa è rappresentata dal tè: prendete due bustine, non importa di quale tipo, immergetele in acqua calda come per fare un infuso e poi lasciatele raffreddare. Quando saranno fredde, mettetele sulle palpebre e rilassatevi.

3. PELLE DEL VISO TROPPO GRASSA

Potete preparare in casa alcuni semplici composti detergenti e purificanti che possono restituire alla vostra pelle un aspetto fresco e sano. Questo scrub all'avena, ad esempio: prendete due cucchiai di farina di avena e mescolateli con un cucchiaio di miele e mezzo cucchiaino di succo di limone. Spalmate il composto sul viso, avendo cura di insistere sulle zone più critiche, il mento e il naso, e risciacquate con acqua tiepida.
Se avete un pò di tempo, potete ricorrere ad una bella maschera astringente e purificante. Ci sono diverse "ricette" utili allo scopo. Ad esempio, la maschera alle fragole: schiacciate in un recipiente due o tre fragole e mescolatele con due cucchiai di miele, due albumi e con un cucchiaino di succo di limone. Spalmatene uno strato sottile sul viso, lasciatelo in posa per pochi minuti e risciacquate con acqua tiepida.
Prima di applicare una qualsiasi maschera, ricordate che la pelle del viso deve essere ben pulita, priva di rimasugli di trucco. E che, dopo la maschera, è sempre buona norma completate l'opera applicando un tonico, meglio ancora se ecobio (come alternativa al tonico, potete sempre diluire in acqua qualche goccia di limone o di aceto).

4. PELLE DEL VISO TROPPO SECCA

Anche in questo caso, ci sono diversi tipi di maschere fai-da-te utili allo scopo, nutrienti e idratanti, per restituire tono e luminosità alla pelle secca. Ad esempio, una maschera alla lattuga: fate bollire alcune foglie di lattuga in pochissima acqua, riducetele in poltiglia e unite un tuorlo d'uovo e della farina di mandorle, in quantità sufficiente a dare consistenza al composto. Applicate la crema ottenuta sul viso e tenetela in posa per 10-15 minuti, rimuovendola poi delicatamente con acqua tiepida. Oppure, potete scegliere una bella maschera allo yogurt: sono sufficienti mezzo vasetto di yogurt bianco e mezzo bicchiere di miele. Mescolate i due ingredienti e spalmate il composto sul viso, tenendolo in posa per un quarto d'ora. Quindi rimuovetelo delicatamente, magari aiutandovi con una spugnetta, e risciacquate con acqua tiepida.

5. CAPELLI GRASSI E OPACHI

Al termine di un normale lavaggio, applicate sui capelli il succo di due limoni, massaggiate delicatamente il cuoio capelluto e quindi risciacquate. Il limone dona lucentezza ai capelli e, con le sue proprietà astringenti, può aiutare a riequilibrare la produzione di sebo. Un'alternativa è rappresentata dalla menta: schiacciate delle foglie di menta fresca e fatele bollire in un pentolino. Quando la poltiglia così ottenuta si sarà raffreddata, aggiungete due cucchiai di aceto di mele. Applicate il composto sui capelli dopo lo shampoo, massaggiate e poi risciacquate con cura.

6. CAPELLI SECCHI O SFIBRATI

Per nutrire e rigenerare i vostri capelli, che soffrono per lo stress, per gli agenti atmosferici o per i troppi trattamenti subiti, potete ricorrere ad un impacco a base di miele e olio di mandorle dolci, facendo sciogliere il miele a bagnomaria e poi mescolandolo con l'olio. Usate il composto sui capelli asciutti e lasciatelo in posa per un'oretta, per poi procedere ad un normale lavaggio. In alternativa, potete mescolare olio di oliva e olio di mandorle con il tuorlo di un uovo, e di distribuire la crema ottenuta sui capelli asciutti, lasciandola in posa per un quarto d'ora prima di procedere con lo shampoo (è sempre meglio sceglierlo eco biologico, in modo che non aggredisca capelli e cuoio capelluto).

7. FORFORA

Un periodo di fatica e di stress o l'uso prolungato di prodotti aggressivi come lacche e gel possono contribuire a far insorgere problemi di forfora. Un rimedio naturale casalingo è rappresentato dall'aceto (meglio se di mele): miscelatelo con dell'acqua e usate il composto per massaggiare il vostro cuoio capelluto. Quindi avvolgete i vostri capelli in un asciugamano e lasciateli riposare una notte prima di lavarli. Un ottimo antiforfora è anche l'olio di semi di lino, da applicare sempre prima dello shampoo, massaggiando il cuoio capelluto. In ogni caso, ricordate che i rimedi "della nonna" possono non essere sufficienti ad eliminare definitivamente i fastidi della forfora, e che vanno esclusi se la cute è irritata o graffiata.

8. ALITO PESANTE

Oltre alla normale igiene orale quotidiana, potete provare ad intervenire facendo degli sciacqui a base di acqua e succo di limone: bastano poche gocce di limone per migliorare la situazione e darvi una sensazione di freschezza. In alternativa, potete ricorrere ai semi di finocchio, al tè verde, all'anice o alla menta (da assumere sotto forma di tisane o di caramelle). Un altro rimedio tradizionale consiste nel masticare foglie di prezzemolo o chicchi di caffè dopo i pasti, oppure nello strofinare denti e gengive con foglie di salvia.

9. PELLE RUVIDA O OPACA

In questo caso, vi propongo un trattamento per il corpo decisamente goloso: lo scrub al cioccolato. Mescolate a secco del cacao in polvere e dello zucchero di canna (in alternativa allo zucchero, potete anche utilizzare del sale fino: non è ugualmente goloso, ma è comunque efficace) e diluiteli con dell'olio di semi (o anche alle mandorle dolci) fino ad ottenere una morbida crema. Spalmate poi il composto sulla vostra pelle, massaggiando delicatamente, per idratarla e vellutarla, e infine risciacquate.

10. LABBRA SCREPOLATE

Il burro di cacao (in commercio ne trovate molti naturali) idrata e protegge le vostre labbra, ma non le libera dalle cellule morte. Per questo, potete seguire un vecchio consiglio della nonna e puntare sull'olio di oliva, che agisce come esfoliante. In alternativa, potete provare anche il burro: spalmatene un pò sulle labbra, lasciatelo in posa per qualche minuto e quindi rimuovete delicatamente le pellicine utilizzando uno spazzolino. Il miele, infine, agisce come emolliente e favorisce la cicatrizzazione delle screpolature.

In ogni caso, qualunque sia il vostro particolare problema, ricordate sempre che un'alimentazione sana e bilanciata è alla base del nostro benessere fisico e che, in numerosi casi, contribuisce anche a risolvere i nostri crucci estetici.

Lunedì, 04 Novembre 2019 11:17

ECCO PERCHE' GLI AGRUMI PREVENGONO IL CANCRO.

04-11-2019

Tutta la frutta ha proprietà anticancerogene e, consumata regolarmente, contribuisce a prevenire il cancro. Tuttavia, gli agrumi presentano una combinazione particolarmente equilibrata di sostanze anticancerogene: vitamina C, flavonoidi, limonoidi e pectina. Tutte queste sostanze si potenziano reciprocamente e riescono a conseguire un forte effetto anticancerogeno. Questo vuol dire che ognuna di esse, isolata e purificata, non è così efficace come quando viene ingerita come parte di un'arancia o di un limone. L'azione anticancerogena di questi componenti è stata dimostrata somministrando gli agrumi ad animali di laboratorio: gli esperimenti hanno confermato i risultati statistici che ponevano in relazione il consumo di agrumi con una minor incidenza di casi di cancro.

VITAMINA C

E' un potente antiossidante e antitossico, capace di neutralizzare varie sostanze cancerogene come le nitrosamine che si formano nella carne stagionata e negli insaccati. Inoltre, la vitamina C migliora la funzione del sistema immunitario e contribuisce ad arrestare la proliferazione delle cellule cancerogene.

FLAVONOIDI

Sono componenti non nutritivi degli alimenti, chiamati anche elementi fitochimici, presenti nella maggior parte dei frutti. Quando furono identificati, si pensò che si trattasse di semplici pigmenti vegetali, la cui unica funzione era quella di conferire colore alla frutta. Oggi sappiamo che possiedono un grande potere curativo e preventivo e che agiscono come antiossidanti, antinfiammatori e anticancerogeni. Esperimenti in vitro hanno dimostrato che i flavonoidi degli agrumi possono arrestare lo sviluppo dei tumori maligni ed evitare che si riproducano a distanza, provocando metastasi.

LIMONOIDI

Sono una delle molte sostanze aromatiche presenti negli agrumi, soprattutto nella buccia. Il più conosciuto è il d-limonene che, come ha dimostrato un esperimento su cavie, è capace di neutralizzare le sostanze cancerogene responsabili del cancro dello stomaco e del seno, riuscendo a prevenire queste malattie.

PECTINA

E' un tipo di fibra solubile, presente nella polpa e nella pellicola bianca che si trova sotto la buccia principale. La pectina si trova anche in molti altri frutti, come la mela. Nell'Università di Detroit (Michigan, Stati Uniti) è stato dimostrato che proprio la pectina degli agrumi impedisce la formazione di metastasi del cancro della prostata negli animali da esperimento (topi). Molto probabilmente, la pectina esercita un effetto simile negli uomini, non solo contro il cancro della prostata, ma anche contro altri tipi di tumore.

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