Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Venerdì, 18 Aprile 2014 09:53

ATTENZIONE ALLE RADIOGRAFIE DAL DENTISTA.

18-04-2014

Un interessante articolo comparso su Der Spiegel ci informa sui rischi connessi alle radiografie odontoiatriche. Una prassi abitudinaria che, secondo i risultati dello studio pubblicato sulla rivista Cancer, potrebbe essere pericolosa. L'uso alla leggera di questo mezzo diagnostico potrebbe infatti aumentare il rischio di meningiomi, neoplasie benigne ma invasiva, che sviluppandosi nel cervello è causa di mal di testa, problemi alla memoria o all'udito, modifiche della personalità. Chi viene sottoposto a radiografia una o varie volte all'anno rischia tre volte di più di ammalarsi di meningioma, scrivono Elizabeth Claus e colleghi della Yale University; nei bambini sotto i dieci anni le ripetute radiografie fanno aumentare il rischio anche di cinque volte. Questi risultati sono importanti, poiché le radiografie in odontoiatria sono tra le fonti di radiazione più frequenti in Usa e nei Paesi industrializzati. "A nostra conoscenza, questo è lo studio più esteso che sia mai stato fatto sul rapporto tra radiografie in ortodonzia e rischio meningioma", spiega Claus, e il risultato mostra la necessità di ridurre al minimo i raggi x. "Se sono un importante strumento di diagnosi per alcuni pochi soggetti, ricorrervi con oculatezza sarebbe un bene per la maggioranza dei pazienti".
Secondo i dati dei ricercatori, si sapeva da tempo che le radiazioni possono essere l'origine di un meningioma, ma non era chiaro quanto vi incidessero le comuni radiografie dal dentista. Il meningioma nasce dalla degenerazione delle cellule delle meningi ed è una delle malattie tumorali del cranio più frequenti. Le donne ne sono più soggette degli uomini. Per il loro studio, i ricercatori hanno esaminato 1433 pazienti con meningioma e 1350 persone sane come gruppo di controllo. I pazienti - dai 20 ai 79 anni - avevano avuto la diagnosi tra aprile 2006 e aprile 2011. Tutti i soggetti dovevano dire quante radiografie odontoiatriche avevano fatto in passato, distinte in tre tipi: radiografia endorale (piccole di uno o più denti), di profilo della mascella, panoramica. Risultato: coloro che avevano fatto una o più radiografie del primo tipo si erano ammalati di meningioma da 1,4 a 1,9 volte in più rispetto a chi ne aveva fatte di rado o mai. Per la panoramica, il rischio è risultato più alto da tre a cinque volte. Tendenza simile, sebbene non significativa dal punto di vista statistico, è stata riscontrata per le radiografie del secondo tipo.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22492363

Giovedì, 17 Aprile 2014 12:41

ALLARME TAC: AUMENTA IL RISCHIO DI CANCRO.

17-04-2014

Anche una Tac può essere un rischio per la salute. Le radiazioni a bassa intensità aumentano il rischio di sviluppare il cancro. A queste conclusioni è giunto l'Istituto Ramazzini, dopo una lunga serie di esperimenti su circa 10.000 ratti. A parlarne, a margine del congresso nazionale della Società italiana tumori a Bologna, è Fiorella Belpoggi, direttrice del centro di ricerca "Cesare Maltoni" dell'istituto Ramazzini. "Prima di fare una Tac per ogni minima cosa, pensiamoci bene - avverte Belpoggi - il consumismo anche in questo tipo di prestazioni sanitarie è all'opposto rispetto alla difesa della salute". Le radiazioni a bassa intensità, spiega Belpoggi, potrebbero essere all'origine dei tumori al pancreas e alla mammella. Se a queste onde si associano anche gli effetti di un campo magnetico, "l'incidenza puo' essere di tre volte superiore". I risultati degli esperimenti sono stati presentati al congresso in una relazione di Morando Soffritti, della direzione scientifica del Ramazzini. "E' noto da oltre 100 anni che l'esposizione a radiazioni ionizzanti determina l'aumento di rischio di tumori - scrive Soffritti - studi epidemiologici hanno evidenziato che il rischio di cancro si manifesta a livelli espositivi molto bassi", ovvero al di sotto di 10-20 rad. Per confermarlo, l'istituto Ramazzini ha dunque condotto numerosi esperimenti su ratti in giovane età, scoprendo che "la dose più bassa di 10 rad ha un effetto cancerogeno per la mammella e il pancreas". In un secondo esperimento, poi, alcuni ratti sono stati esposti sia a radiazioni di bassa intensità sia a campi magnetici, evidenziando un'incidenza del cancro al seno "tre volte superiore".

Giovedì, 17 Aprile 2014 12:25

OGM: AZIENDE RIFORNITE DALLA MONSANTO.

17-04-2014

La Monsanto è la più grande azienda alimentare del mondo che ha investito nella produzione di OGM, i cui dati in tutto il mondo, stanno dimostrando oltre che la pericolosità per l'uomo, il fallimento di queste organismi che dovrebbero essere resistenti ai vari attacchi parassitari. Più del 90 per cento di soia e mais presenti nel mondo è geneticamente modificata, grazie a questa azienda che è nata con l'unico scopo di distruggere l'umanità e l'ambiente. Ma le loro coltivazioni chi le acquista? Vi siete mai posti questa domanda? Quali sono le aziende che comprano i prodotti OGM per poi rivenderli sul mercato portandoli sulla nostra tavola? Qui di seguito troverete le aziende presenti in Italia che commercializzano prodotti OGM che potete trovare nei vari supermercati.

- KRAFT

- PHILLIP MORRIS

- NESTLE'

- KNORR

- KELLOGG'S

- HEINZ

- PEPSI

- LIPTON

- UNILEVER

- PRINGLES

- P&P (PROCTER & GAMBLE)

- COCA COLA

- HENKEL

- SARA LEE

- BARILLA

* (ATTENZIONE, LA BARILLA E' PRESENTE SUL MERCATO ANCHE CON QUESTI MARCHI: MOTTA, GRAN PAVESI, LE TRE MARIE, MULINO BIANCO, PAVESINI, VOIELLO, PANEM.

16-04-2014

Un recente studio italiano ha dimostrato che vi sono prodotti alimentari, regolarmente venduti in Italia e nel mondo, contenenti particelle di metalli pesanti altamente cancerogene e provenienti dal fumo di termovalorizzatori, nome nobile per definire "inceneritori dei rifiuti". Queste microparticelle vengono ritenute dai due scienziati di Modena responsabili dello studio, più pericolose delle macroparticelle dei gas di scarico delle auto, perché entrano nel nostro sangue e si annidano negli organi rimanendovi per sempre, aumentando quindi il rischio di un cancro. Come al solito, in questi dibattiti, si dice tutto e il contrario di tutto, ma in questo caso i due scienziati sono pronti a giurare sulle loro scoperte e così hanno comunicato alle aziende interessate i risultati delle loro analisi. Le aziende hanno preferito ovviamente non rispondere. E' mio dovere quindi comunicarvi l'elenco che qui di seguito pubblico, perchè possiate comportarvi come meglio crediate.

ECCO LE MARCHE E I PRODOTTI RISULTATI POSITIVI ALLE ANALISI SULLA PRESENZA DI METALLI PESANTI

1. PANE PANEM

2. CORNETTO SANSON

3. BISCOTTO MARACHELLA SANSON

4. OMOGENEIZZATI PLASMON AL MANZO/AL PROSCIUTTO E VITELLO

5. CACAO IN POLVERE LINDT

6. TORTELLINI FINI

7. HAMBURGER MC DONALD

8. MOZZARELLA GRANAROLO

9. CHEWINGUM DAYGUM PROTEX PERFETTI

10. INTEGRATORI FORMULA 1 E 2 HERBALIFE

11. PANDORO MOTTA

12. SALATINI TINY ROLD (USA)

13. BISCOTTI OFFELLE BISTEFANI

14. BISCOTTI GALLETTI/GRANETTI/MACINE/NASTRINE DELLA MULINO BIANCO BARILLA

15. BAULETTO COOP

16. PLUMCAKE

17. GIORLETTO BISCOTTI

18. BISCOTTI RINGO PAVESI

19. PANE CARASAU I GRANAI DI "QUI SARDEGNA"

20. PANE CIABATTA ESSELUNGA

21. PANE MORBIDO MULINO BIANCO BARILLA

22. PANE ANGELI CAMEO

16-04-2014

I loro "risultati" sono pubblicati in edizioni periodicamente aggiornate del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), stampato dall'American Psychiatric Association. Per anni, persino gli stessi psichiatri se la sono cantata su questo processo di "ricerca". E, naturalmente, le aziende farmaceutiche che producono farmaci molto tossici per il trattamento di ognuno di questi "disturbi", stanno cavalcando l'onda dell'inventare sempre più categorie di salute mentale, così che possano vendere più farmaci e fare più soldi. Ma una delle maggiori stelle psichiatriche, il Dr. Allen Frances, leader nell'inventare malattie mentali ha fatto dichiarazioni molto interessanti a Gary Greenberg, autore di un articolo su Wired: "Dentro la battaglia della definizione della malattia mentale" (27 Dic 2010). Incredibilmente, i grandi media non hanno mai preso l'intervista sul serio: non divenne mai uno scandalo.
Il Dr. Allen Frances (proclamato dal New York Times nel 1994 forse il più grande psichiatra del momento) è l'uomo che, quell'anno, diresse il progetto di revisione della penultima edizione della Bibbia psichiatrica, il DSM-IV. Questo tomo definisce, etichetta e descrive ogni disturbo mentale ufficiale. Il DSM-IV ne elencava 297. Il Dr. Frances afferma: "Beh, certo, se stai definendo il canone di diagnosi dei disturbi mentali per i colleghi e per le case farmaceutiche (che venderanno i farmaci abbinati alle 297 diagnosi del DSM-IV), sei proprio lassù ai livelli di Dio...Ma non c'è alcuna definizione di disturbo mentale. Si tratta di stronzate. In verità, non li si può definire: è praticamente impossibile definirne i confini in maniera accurata". Il fatto è che il DSM-IV ha risistemato le precedenti definizioni dell'ADHD e del disturbo bipolare per consentire molte più diagnosi, causando un boom di prescrizioni di farmaci molto tossici e potenti. "La diagnosi [come precisato nel DSM-IV] fa parte della magia...sai quelle mappe medievali? Nei luoghi dove non sapevano che cosa stava succedendo, scrivevano 'I draghi vivono qui'. E non si poteva stare senza mappa".
“La gente ha bisogno della speranza di guarigione dei loro problemi; quindi, anche se noi psichiatri stiamo fingendo di riconoscere un certo tipo di disturbo mentale, anche se ci stiamo inventando queste definizioni di disturbo mentale basate su nessun test diagnostico biologico o chimico. E’ una buona cosa, perché la gente crederà che allora c'è speranza per loro; ti credono perché abbiamo dato un nome ai loro problemi. Se questa è scienza medica, lo sono anche i tarocchi. In realtà ci sono interessi per molti miliardi di dollari in gioco, e a quelle persone non piace che i loro segreti più profondi vengano esposti dalla stampa, che regolarmente tace”. Gli effetti negativi del Valproato (prescritto per una diagnosi bipolare, la cui diffusione, grazie al DSM-IV, è stata estesa a molte più persone) includono: tossicità epatica acuta, anche mortale; infiammazione del pancreas con rischio di morte; danni al cervello. E gli effetti negativi del litio (anche questo somministrato per una diagnosi bipolare) includono: pressione nel cranio che porta alla cecità; collasso circolatorio periferico; torpore e coma. Per non parlare del Risperdal (somministrato per disturbo "Bipolare" e "irritabilità derivanti dall'autismo") i cui effetti collaterali includono: grave compromissione della funzione cognitiva; svenimento; tremori muscolari (che possono essere indicativi di danni cerebrali).
Il Dr. Frances ammette che la nuova definizione di ADHD ne espande la diagnosi, aprendo così le porte ad un maggiore uso di Ritalin (e altri composti simili) come trattamento. Per tutti i seguenti effetti del Ritalin (selezionati e citati testualmente), c'è riscontro nella letteratura medica: deliri paranoici, psicosi paranoide, sintomi ipomaniacali e maniacali, psicosi, simile a quella da anfetamina, attivazione di sintomi psicotici, psicosi tossica, allucinazioni visive e uditive, produzione di esperienze bizzarre (tipo LSD), effetto terrore, aggressività, insonnia. A questi, siccome il Ritalin è un'anfetamina, vanno aggiunti gli effetti delle anfetamine: dipendenza psichica, diminuzione del sonno, ipotermia, convulsioni, danni al cervello da abuso, e, se usato assieme ad antidepressivi, ipertensione e convulsioni. Un recente sondaggio ha rivelato che un'alta percentuale di bambini diagnosticati bipolari erano stati precedentemente diagnosticati come ADHD. Questo è istruttivo, perché il Ritalin e altri farmaci anfetaminici vengono somministrati a bambini etichettati con ADHD. La velocità indotta dal farmaco, alla fine, produce un calo fisico e mentale che è facile da definire "depressione clinica". Da qui arrivano il Prozac, il Paxil, lo Zoloft. Questi farmaci possono produrre alti temporanei, seguiti da ulteriori cali. Lo psichiatra nota questo schema di alti e bassi e quindi arriva la diagnosi di bipolare (maniaco-depressivo) e la prescrizione di altri farmaci, tra cui il Valproato e il Litio. Nei soli Stati Uniti, ci sono almeno 300.000 casi di danni al cervello riscontrati da persone cui siano stati prescritti i cosiddetti farmaci antipsicotici (alias "tranquillanti maggiori"). Il Risperdal (un farmaco dato a persone con diagnosi bipolare) è uno di quei tranquillanti maggiori.

(Fonte: Toxic Psychiatry, Dr. Peter Breggin, Press di St Martin's, 1991).

E il Dr. Frances ha ammesso alla stampa che l'intera base della sua professione consiste in etichette che, in realtà, portano a sempre più farmaci velenosi somministrati ad adulti e bambini, per non dire nulla dell'effetto delle diagnosi di "disturbo mentale". Non sto parlando dello "stigma di malattia mentale", la rimozione del quale è una delle missioni di Hillary Clinton nella vita. No, sto parlando dello spostamento dell'uomo nel sistema, l'apparato medico, dove l'essenza del gioco è intrappolare quella persona per arraffare il suo denaro, il suo tempo, la sua energia, e naturalmente la sua salute - col sistema di una nuova diagnosi che ne segue un'altra e un nuovo trattamento tossico che ne segue un altro già intrapreso, dalla culla alla tomba. Il risultato è un essere umano gravemente debilitato (se riesce a sopravvivere), il cui maggior valore è la propria lista di malattie e disturbi, che impara a indossare come distintivi d'onore.

16-04-2014

La Bayer ha pagato 142 milioni di dollari di risarcimento alle utilizzatrici americane delle pillole anticoncezionali Yasmin e Yaz in quanto sarebbero responsabili di emboli nelle donne. La Bayer ha chiuso 651 cause che accusavano le sue Yasmin e Yaz di provocare degli emboli, talvolta fatali, che potevano portare ad infarti e ictus. Il 10 aprile 2012 la Food and Drug Administration ha ordinato alla Bayer e ad altre compagnie di contraccettivi di potenziare gli avvisi di rischio embolia sui propri prodotti. Pillole come la Yasmin, contenenti un ormone sintetico detto drospirenone, avranno quindi etichette di avvertimento dove si comunica che i ricercatori hanno scoperto che possono triplicare il rischio di embolia nel sangue. La FDA ha esaminato i dati su più di 835.000 donne che assumono pillole contenenti il drospirenone, inclusa la linea Yasmin della Bayer. Nel 2011 la Yasmin risultava al quarto posto fra i contraccettivi orali negli Stati Uniti nel 2011, con il 4.6% del mercato fino a settembre, secondo i dati forniti dalla IMSHealth.

16-04-2014

Dott. Marcello Caselli
Medico chirurgo
Spec. in Farmacologia applicata

Attualmente vediamo sempre più bambini affetti da tumori (leucemie, linfomi, tumori del cervello, etc) e questa nostra constatazione è confermata dalla pubblicazione del Rapporto 2008 AIRTUM (ASSOCIAZIONE REGISTRO TUMORI) relativo al periodo di osservazione 1988-2002. Nel Rapporto sono in aumento i tre tumori più frequenti nell’infanzia: leucemie (+ 1,6% annuo), linfomi (+ 4,6% annuo), tumori del sistema nervoso centrale (+ 2,0% annuo). Queste percentuali sono più alte se confrontate con i dati degli altri paesi d’Europa e degli USA.
Una possibile spiegazione potrebbe ricercarsi nell’obbligo vaccinale esistente ancora in Italia, a differenza degli altri paesi? Potrebbe esserci, in altri termini, un rapporto di tipo causale tra vaccinazioni e tumori? Qui occorre fare una doverosa premessa: le stesse case farmaceutiche non escludono nei loro foglietti illustrativi tale rapporto ed affermano di non aver eseguito tests per la cancerogenicità neppure sugli animali. Le diciture riportate nei suddetti foglietti lo evidenziano: “Studi a lungo termine non sono stati condotti per valutare il potenziale cancerogeno, mutageno e di danni alla fertilità”. Quindi se, in mezzo secolo, non sono stati fatti questi studi (neppure sugli animali!), come si fa ad escludere tale nesso di causalità e ad affermare che i vaccini sono innocui? Gli studi sono tutti a breve termine (cioè, della durata di pochi giorni) e mancano studi a medio e lungo termine (della durata di mesi ed anni). Da un punto di vista statistico, i tumori sono più frequenti nei soggetti vaccinati o in quelli non vaccinati? Anche a questo riguardo non vi sono, purtroppo, ricerche in cui vi sia un confronto tra “vaccinati” e “non vaccinati“. Nel corso dell’ultimo secolo vi sono stati medici che hanno intuito, in base alla loro esperienza professionale, il possibile ruolo causale delle vaccinazioni nell’insorgenza dei tumori:

• “Cancer was practically unknown until vaccination began to be introduced” (Dr. W.B. Clark, NY Press 1/26/1909 ); [Trad: "Il cancro era praticamente sconosciuto prima che fosse introdotta la vaccinazione"].

• “I am convinced the increase in cancer is due to vaccination.” (Dr. Forbes Laurie, Medical Director, Metropolitan Cancer Hospital, London ); [Trad: "Sono convinto che l'aumento dei casi di cancro sia dovuto alle vaccinazioni"].

• “I have no hesitation in stating that in my judgment the most frequent disposing condition for cancerous development is vaccination and re-vaccination” (Dr. Dennis Turnbull, 30 year Cancer Researcher, ‘Vaccines: Are They Really Safe & Effective’ N. Miller ); [Trad: "Non ho alcuna esitazione ad affermare che, a mio giudizio, la condizione più frequente per lo sviluppo canceroso è la vaccinazione e il richiamo"].

• “Vaccination also causes leukemia to break out.” ( Dr. B. Duperrat, Presse Medicale , Paris, France 3/12/55 ); [Trad: "La vaccinazione causa anche manifestazioni di leucemia"].

Sebbene da parecchi decenni, insomma, vi siano segnalazioni di malattie tumorali in soggetti vaccinati, si evita di effettuare ricerche; anzi dagli anni ‘90 il loro numero si riduce sempre più. Evidentemente non si vogliono mettere in discussione i programmi di vaccinazione di massa a cui sono sottoposti i civili e i militari. Si tenga presente che i militari e i bambini sono tra le categorie più coinvolte nelle vaccinazioni di massa e, quindi, più esposte ai danni da vaccino. Malgrado queste carenze delle aziende farmaceutiche vi sono numerosi studi su una probabile correlazione tra vaccinazioni e tumori. Sul notiziario di lega tumori senese (del Nov-Dic 2008) si legge: “Per riportare la letteratura scientifica mondiale sui rapporti tra reazioni alle vaccinazioni e insorgenza dei tumori occorrerebbe un Notiziario di centinaia, se non di migliaia di pagine”. E, dopo aver riportato alcuni studi, sullo stesso notiziario: “Ci fermiamo qui, perché l’ulteriore documentazione è imponente. Infatti ci sembra sufficiente a giustificare il nostro impegno statutario per cercare di prevenire l’insorgenza di tumori come conseguenza di vaccinazioni. E non solo nei militari”.
In un’intervista il prof. Franco Nobile, docente in Semeiotica Chirurgica e specialista in Oncologia, autore di numerose pubblicazioni scientifiche e con importanti cariche nel campo della prevenzione oncologica, ha affermato: “Le nostre ricerche sulle possibili cause dell’accertato turbamento delle difese immunitarie hanno prioritariamente iniziato ad indagare su quei farmaci che ci vengono somministrati sin dai primi mesi di vita per potenziare proprio il nostro corredo immunitario: i vaccini”. Alla domanda dell’intervistatore, “Allora, egregio Professore, il suo pensiero nelle ricerca delle cause delle insorgenze tumorali tra i militari impiegati in missione all’estero è di assoluzione per l’uranio impoverito mentre colloca tra gli indiziati i vaccini o, piuttosto, le modalità d’uso e di conservazione degli stessi e i relativi tempi di inoculazione. E‘ così?”, il prof. Nobile ha replicato: “Lo sa perché in USA le compagnie non assicurano più per danni alla salute provocati dai vaccini? Perché ormai sono largamente documentati i legami tra certe vaccinazioni e l’insorgenza di malattie autoimmuni e di tumori”. Sarebbero clinicamente accertati, dunque, legami tra certe vaccinazioni e l’insorgenza di cancri, dalle leucemie ai linfomi di Hodgkin e non Hodgkin; lo confermerebbe anche uno studio dell’Istituto per i Tumori Mario Negri di Milano che ha messo sotto accusa soprattutto le vaccinazioni antipolio e anti-tbc.
Nel gennaio del 2006, davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle problematiche correlate alle vaccinazioni, il dott. Valerio Gennaro, medico epidemiologo ed oncologo – Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro (IST) di Genova- ha dichiarato: “Il problema della formaldeide: attualmente è accertata come sostanza cancerogena, quindi è passata dal livello di cancerogeno umano “probabile” a quello di “certo”. L’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC), nel 2006, basandosi in gran parte, ma non esclusivamente, sui risultati di uno studio condotto dal National Cancer Institute (NCI), ha classificato la formaldeide (sostanza contenuta anche in diversi vaccini) come noto cancerogeno umano. Ha anche concluso che c’erano dati per collegare l’esposizione per inalazione di formaldeide alla leucemia. Successivamente, in una sua pubblicazione del 2009, ha ribadito che per la formaldeide viene confermata la valutazione di cancerogenicità per l’uomo in classe 1 (cioè, sostanze sicuramente cancerogene) e ne ha sottolineato la pericolosità per lo sviluppo di diverse malattie tumorali, tra le quali la leucemia: “…la formaldeide può causare anomalie nelle cellule del sangue, anomalie che sono caratteristiche dello sviluppo della leucemia”. A questo punto si impone una riflessione inquietante. Questa sostanza, presente in diversi vaccini in forma liquida, in una forma, cioè, molto più concentrata rispetto alla forma gassosa, viene somministrata per iniezione (saltando tutte le barriere difensive del sistema immunitario) ai nostri bambini – anche ai più piccoli- e ai nostri militari. Non solo. Poi non viene fatto in maniera sistematica neppure il controllo di questi vaccinati nel tempo.

14-04-2014

E' quanto rileva una ricerca dell'Otago University di Wellington, in Nuova Zelanda, condotta su 1500 bambini e pubblicata sulla rivista Clinical and Experimental Allergy. "La scoperta principale - ha affermato Julian Crane, autore dello studio - è che i bambini che hanno utilizzato il paracetamolo prima di aver compiuto 15 mesi, cioè il 90% del campione monitorato, hanno il triplo di probabilità in più, di diventare sensibili agli allergeni e il doppio di probabilità in più di sviluppare sintomi come l'asma, a sei anni rispetto ai bambini che non hanno utilizzato il paracetamolo". Le cause di questo collegamento con il farmaco, secondo Crane non sono ancora chiare e serviranno altre ricerche per fare luce su questo aspetto, un dato però è certo: ci sono evidenze che mostrano la correlazione. Inoltre, secondo il ricercatore, il paracetamolo, presente in molti farmaci per la cura del raffreddore e della tosse, "è stato dato molto liberamente ai bambini piccoli".

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18805332

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20709817

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22897723

14-04-2014

Usare prodotti antimuffa, deodoranti per l'aria e fare un uso frequente di detergenti per la pulizia della casa possono raddoppiare il rischio di sviluppare il cancro al seno: a sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista BioMed Central's Environmental Healthda un gruppo di ricercatori del Silent Spring Institute (Stati Uniti) guidati da Julia Brody, da cui emerge che anche i detergenti per pulire il forno, gli insetticidi e gli spray per spolverare potrebbero essere dannosi per la salute. Lo studio, che come spiegano i ricercatori è il primo a dimostrare un legame effettivo tra i prodotti per la pulizia e l'insorgenza del tumore al seno, ha coinvolto 1.500 donne, 787 con diagnosi di cancro al seno e 721 sane: "Le signore che hanno fatto registrare il più alto uso combinato di prodotti di pulizia hanno messo in evidenza un rischio doppio di cancro al seno rispetto alle donne che ne fanno un uso più scarso", spiega Brody. È risultato che le donne che utilizzano i prodotti in combinazione hanno fino al 110% in più di probabilità di sviluppare il cancro al seno: l'uso di insetticidi e detergenti per la casa ha fatto rilevare un leggero aumento del rischio cancro, risultato invece raddoppiato a causa dell'utilizzo dei prodotti antimuffa per più di una volta a settimana e dei deodoranti per ambienti per più di sette volte l'anno.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20646273

 

14-04-2014

Il bifosfonato, un farmaco usato abitualmente per l'osteoporosi, potrebbe favorire alcuni tipi di fratture. L'allarme arriva dalla Food and Drugs Administration, secondo cui tutti i farmaci a base di questo principio attivo dovrebbero indicare nell'etichetta i fattori di rischio. Sono state numerose le segnalazioni di casi di frattura alle gambe. Ancora non è chiaro, spiegano dall'Fda, quale sia il legame tra la molecola e le fratture, ma in attesa di ulteriori studi medici i pazienti devono essere avvertiti del pericolo. "I pazienti dovrebbero continuare a prendere il farmaco finchè lo prescrive il medico", ha spiegato Theresa Kehoe, dirigente dell'agenzia, "nel frattempo continueremo con il monitoraggio e con gli studi". Secondo questa ignorante, una persona dovrebbe continuare a beccarsi le fratture ossee, come se gli studi sperimentali in atto non fossero già sufficienti a dimostrare il danno. Sempre più corrotti!                                                     

Bonus William Hill
Bonus Ladbrokes

Copyright © 2014-2024 Naturopata Angelo Ortisi - Tutti i diritti riservati.

Powered by Warp Theme Framework
Premium Templates