Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

20-02-2018

I pazienti che assumono statine hanno maggiori probabilità di soffrire di dolori alla schiena. È quanto emerge da uno studio USA pubblicato da JAMA Internal Medicine. Le statine sono comunemente utilizzate nel trattamento delle dislipidemie da ormai 30 anni, tuttavia, a oggi, non erano disponibili dati sul ruolo di questa classe di farmaci relativamente all’insorgenza di dolori muscolo-scheletrici. Per approfondire la questione Una Makris e colleghi, del VA North Texas Health Care System e del UT Southwestern Medical Center di Dallas, hanno condotto uno studio che ha coinvolto quasi 7 mila soggetti.
Utilizzando i dati dell’assistenza sanitaria del registro TRICARE, il sistema di assicurazione sanitaria del Dipartimento della Difesa USA, i ricercatori hanno creato una coorte di 6.728 utilizzatori di statine e 6.728 non utilizzatori. E hanno dapprima evidenziato che il gruppo delle statine aveva usato i farmaci per un periodo mediano di 3,7 anni e la maggior parte stava assumendo simvastatina. I risultati dell’analisi hanno successivamente evidenziato che, tra gli utenti delle statine, le probabilità di ricevere una diagnosi per dolori e disturbi della colonna e della schiena erano molto elevate (OR 1,27). Un risultato che - secondo Makris - sfida quelli degli studi precedenti che mostravano un effetto protettivo delle statine sulle condizioni muscolo-scheletriche.
Solo uno studio condotto in passato - osservano i ricercatori - aveva registrato un OR di 1,58 per i dolori alla schiena tra gli utenti delle statine rispetto ai non utilizzatori, mentre un altro studio ha riscontrato una maggiore prevalenza del dolore alla schiena nei pazienti trattati con statine senza artrite. ”Gli effetti collaterali muscolo-scheletrici, compresi i disturbi della colonna vertebrale, possono influenzare notevolmente la qualità della vita quotidiana per i nostri pazienti. Soprattutto per gli adulti che potrebbero essere più fisicamente attivi, dobbiamo pesare i benefici e i rischi della terapia statinica “, ha concluso Makris.

 

http://www.ajmc.com/newsroom/statin-use-could-be-associated-with-higher-risk-of-back-disorders

https://www.medscape.com/viewarticle/879387

https://www.healio.com/internal-medicine/pharmacology/news/online/%7B941fb298-0b86-40de-a2d0-d8dc45f85e63%7D/statins-associated-with-increased-risk-for-back-disorders

20-02-2018

I peli pubici servono e a confermarlo sono dermatologi e ricercatori. Fungono da barriera difensiva per i genitali e riducono le infezioni quando si fa sesso, soprattutto nel contatto pelle a pelle, aiutano a proteggere dalle infezioni batteriche. La rimozione dei peli espone a maggiori dischi di contrarre malattie sessualmente trasmissibili. In alcune parti del mondo, l’abbondanza di peli pubici è segno di fertilità e quindi considerato attraente. In Corea del sud, ad esempio, i trapianti di peli pubici sono richiestissimi.
Non è vero che più li tagli e più si infittiscono. Ad una certa lunghezza, smettono di crescere. Possono essere di diverso colore rispetto ai peli del resto del corpo. Quando spuntano la prima volta, è segno che l’individuo è maturo, in genere pronto ad avere rapporti sessuali. Si assottigliano, o si perdono completamente, man mano che si invecchia, spesso a causa degli squilibri ormonali della menopausa.
Le donne si fanno la ceretta totale pensando sia più igienico. È esattamente l’opposto, sono i peli pubici a garantire protezione dai batteri. La ceretta è una rimozione coatta dei peli dai loro follicoli, causa microscopici danni, irritazione, infiammazione, il che rende la zona più sensibile e soggetta ad infezioni. Meglio farla ogni sei settimane, per far riprendere dal trauma la regione follicolare.

19-02-2018

Spesso non ci pensiamo, ma a casa abbiamo tutti gli ingredienti necessari per creare prodotti utili per il nostro corpo, come gli scrub corpo, senza la paura che siano testati su animali o che contengano aggiuntivi chimici dannosi per la nostra pelle. Esistono diverse ricette per degli scrub corpo, veramente economiche e semplici da realizzare. Un esempio? Tantissime possono essere fatte utilizzando semplicemente il sale e lo zucchero che abbiamo in casa, con l’aggiunta di frutta troppo matura che rischia di perdersi o bucce che altrimenti andrebbero a finire nella spazzatura.

SCRUB CORPO A BASE DI ZUCCHERO

1. RICICLARE LE BANANE

Quando le banane iniziano a diventare troppo mature, assumendo il tipico colore scuro, possiamo decidere di utilizzarle per realizzare il nostro scrub corpo. Ecco gli ingredienti:

- 1 banana matura.
- 3 cucchiai di zucchero semolato (o di zucchero di canna).
- Qualche goccia di olio essenziale (in questo caso ci sta benissimo l’olio essenziale di vaniglia).

In un recipiente, amalgamate bene tutti gli ingredienti, facendo attenzione che lo scrub non diventi troppo sottile. Riponete il composto in un barattolo di vetro, magari uno di quelli che state riciclando per fare tanti altri lavoretti. Utilizzate lo scrub corpo sotto la doccia, massaggiando delicatamente con movimenti circolari. Risciacquate bene.

2. SCRUB CORPO ALLA ZUCCA

Niente di meglio di un’ottima vellutata di zucca per una salutare e saporita cena. Cogliete l’occasione, per mettere da parte 5-6 cucchiai di polpa per fare uno scrub nutriente per il vostro corpo.
Ecco gli ingredienti che vi servono:

- 5-6 cucchiai di polpa di zucca.
- 3 cucchiaini di zucchero di canna.
- 1 cucchiaio di olio di semi oppure del succo di limone.

Frullate la polpa di zucca, poi, mescolatela agli altri ingredienti fino ad ottenere un composto omogeneo che deporrete nel vostro vasetto. Ecco un ottimo scrub corpo nutriente pronto all’uso.

3. SCRUB CORPO DI POMODORO E ZUCCHERO

Questo scrub corpo è veramente immediato. Quando state affettando i pomodori per fare l’insalata, tagliate la parte di sopra, un pò più in giù del picciolo. Fate in modo che la superficie sia abbastanza grande da funzionare da base per effettuare i vostri massaggi. Bagnate la superficie e immergetela nello zucchero di canna. Con questo, massaggiate la parte interessata, lasciate agire e risciacquate con acqua tiepida.

4. SCRUB CORPO ZUCCHERO, OLIO DI OLIVA E OLI ESSENZIALI

Gli ingredienti necessari sono:

- 2 parti di zucchero di canna.
- 1 parte di olio di oliva.
- 15 gocce di olio essenziale (da scegliere in base ai gusti o alle proprietà).

Mescolate bene i vostri ingredienti e, una volta pronti, inseriteli nel vostro barattolino di vetro. Utilizzate sotto la doccia, per lavar via la pelle morta e idratare.

SCRUB CORPO A BASE DI SALE

5. SCRUB DI SALE E BUCCE DELLA FRUTTA

Ecco un buon modo per riciclare le bucce della frutta: creare uno scrub corpo energizzante da utilizzare dopo l’attività sportiva. Ecco gli ingredienti necessari:

- 1/2 tazza di sale marino.
- 1/2 tazza di olio di vostra scelta (jojoba, mandorle, olive, a prescindere).
- 1 cucchiaino di scorza di agrumi (limone, lime, arancia, pompelmo o un mix).

Mescolate gli ingredienti e utilizzateli sotto la doccia, sulla pelle appena bagnata. Massaggiate con movimenti circolai per qualche minuto e risciacquate.

6. SCRUB A BASE DI SALE, ROSMARINO E LIMONE

Anche questo scrub corpo è ideale per riprendersi dopo una bella attività fisica. Mescolate il sale, il rosmarino finemente tritato e del succo di limone appena spremuto. Il rosmarino è particolarmente stimolante per la pelle. In alternativa, invece del rosmarino potete utilizzare il timo.

19-02-2018

Se siete uomini e appartenete al gruppo sanguigno 0, allora sappiate che partite avvantaggiati. Secondo una ricerca della Ordu University, in Turchia, proprio questo gruppo sanguigno sarebbe associato a una riduzione del rischio di disfunzione erettile. Al contrario, gli uomini dei gruppi A, B e AB mostrano un rischio più elevato di impotenza sessuale. Lo studio, pubblicato sulla rivista Archivio italiano di urologia e andrologia, ha preso in esame 350 soggetti di 60 anni di età che si erano sottoposti a visite specialistiche urologiche fra il 2012 e il 2015.
I soggetti sono stati divisi in due gruppi in base al fatto che soffrissero o meno di disfunzione erettile. Circa un terzo (111) soffriva del disturbo, mentre gli altri 239 non mostravano problemi. Gli scienziati hanno prelevato un campione di sangue allo scopo di rilevare il gruppo sanguigno. I risultati indicano che, rispetto al gruppo sanguigno 0, il rischio di disfunzione erettile era 3,9 volte maggiore per il gruppo A, 3,5 volte più alto per il gruppo B e 4,7 volte più elevato per il gruppo AB. In totale, solo il 16 per cento degli appartenenti al gruppo 0 mostrava problemi di erezione, mentre negli altri gruppi la percentuale saliva al 42%. I risultati sono stati validati anche tenendo conto di altri fattori di rischio, come la pressione alta o il fumo.

 

http://www.pagepressjournals.org/index.php/aiua/article/view/aiua.2016.4.270

19-02-2018

Il momento migliore per farsi una doccia? La sera. Forse per molti non è una novità, ma lavarsi prima di andare a dormire stimola il buon sonno, e la conferma arriva da uno studio scientifico. Secondo i ricercatori giapponesi Sung EJ e Tochihara J, infatti, il momento migliore della giornata per fare una doccia non è al mattino, ma bensì la sera, esattamente 90 minuti prima di mettersi sotto le coperte. A confermarlo è lo studio pubblicato sulla rivista Journal of Physiological Anthropology and Applied Human Science che ha analizzato il comportamento di nove volontarie in perfetto stato di salute.
I soggetti sono stati divisi in tre gruppi a seconda della loro attività precedente al sonno: una doccia o un bagno caldo, un pediluvio caldo e nessun trattamento concernente l’acqua (gruppo di controllo). La qualità del sonno delle volontarie è stata rivelata attraverso una polisonnografia, ovvero un test che controlla i movimenti del torace e dell’addome, ma anche la saturazione di ossigeno del sangue. In questo modo, sono state anche misurate le temperature rettali e della pelle.
È emerso così che il gruppo che aveva fatto una doccia o un bagno caldo e quello che aveva fatto un pediluvio, avevano una qualità del sonno migliore delle altre. Ciò tradotto significa che l’acqua calda consente di dormire meglio. L’ideale sarebbe fare una doccia calda di 20 minuti o un bagno di 90 prima di andare a letto, ciò consentirebbe di riequilibrare la temperatura corporea, di rilassare il fisico e di favorire il riposo. Al contrario, bisogna assolutamente evitare di mettersi sotto le coperte subito dopo la doccia perché essere surriscaldati, o peggio ancora sudati, non concilia per niente il sonno.

 

https://www.jstage.jst.go.jp/article/jpa/21/6/21_6_277/_article

Domenica, 18 Febbraio 2018 06:26

LO ZINCO PUO’ RIDURRE I DANNI AL DNA.

18-02-2018

Questo è quanto emerge da uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition che ha dimostrato inoltre la capacità dello zinco di contrastare lo stress ossidativo e l’infiammazione. Lo studio randomizzato è durato 6 settimane e ha incluso 18 uomini ai quali sono stati somministrati 6 mg di zinco al giorno per due settimane e successivamente 10 mg di zinco fino alla fine dello studio. Dai risultati è emerso che l’assorbimento di zinco è aumentato con l’aumento dell’intake giornaliero così come le proteine deputate alla riparazione del DNA e con azione antiossidante mentre i danni al DNA di leucociti erano diminuiti. Lo zinco è un componente essenziale di circa 3.000 proteine differenti ed è richiesto per molti processi biologici, inclusi la crescita e lo sviluppo, le funzioni neurologiche e immunitarie.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28003206

Domenica, 18 Febbraio 2018 06:25

OLIO DI PESCE PER COMBATTERE L’ASMA.

18-02-2018

Gli scienziati dell’University of Rochester Medical Center hanno scoperto che gli acidi grassi omega-3 contenuti nell’olio di pesce potrebbero essere utili per combattere l’asma. In un documento pubblicato nel Journal of Clinical Investigation Insight, i ricercatori che hanno utilizzato colture cellulari da pazienti con asma per la sperimentazione, hanno rilevato che:

- gli acidi grassi omega-3 possono ridurre la produzione di IgE, gli anticorpi che provocano reazioni allergiche e sintomi di asma nelle persone con asma lieve;

- nei pazienti con asma grave che utilizzano alte dosi di steroidi per via orale, gli acidi grassi omega-3 sono meno efficaci perché i corticosteroidi bloccano gli effetti benefici.

L’autore dello studio, Richard P. Phipps, Prof. alla Wright Family of Environmental Medicine e il suo laboratorio, avevano precedentemente dimostrato che alcuni acidi grassi contenuti nell’olio di pesce regolano la funzione delle cellule immunitarie (cellule B) e hanno voluto approfondire lo studio per verificare gli effetti di questi acidi sull’asma. Le persone affette da asma hanno uno squilibrio tra le molecole che smorzano l’infiammazione e quelle che aumentano l’infiammazione. Il trattamento con steroidi controlla l’infiammazione e allevia i sintomi, ma non cura la malattia alla base.
Phipps e il suo team hanno raccolto il sangue da 17 pazienti della UR Medicine’s Mary Parkes Asthma Center e isolato le cellule immunitarie B in laboratorio per esplorare l’impatto dei prodotti omega-3 sulle IgE e altre molecole che alimentano la malattia. I co-autori dello studio, Nina Kim, Patricia Sime, C. Jane e C. Robert esperti della Pulmonary Medicine, hanno condotto gran parte del lavoro clinico e di laboratorio e confrontato i risultati dei 17 pazienti con quelli di donatori sani di cellule ematiche. La maggior parte dei pazienti che volontariamente hanno aderito allo studio, stavano assumendo corticosteroidi sia in forma di pillole che tramite inalatore, a seconda della gravità della loro asma. I risultati hanno dimostrato che tutti hanno risposto agli acidi grassi omega-3 in una certa misura, come evidenziato da una riduzione dei livelli di anticorpi IgE, ma inaspettatamente, le cellule da un piccolo sottogruppo di pazienti che stavano assumendo steroidi per via orale, erano meno sensibili al trattamento con gli omega-3.
“Gli steroidi sono di solito un trattamento molto efficace per l’asma. Tuttavia, anche se la ricerca scientifica è nelle fasi iniziali, sembra che quando i corticosteroidi sono utilizzati costantemente, in alcuni casi, riducono alcune delle capacità naturali del corpo di combattere l’infiammazione asma-correlata”, ha spiegato Phipps. La scoperta coincide con uno studio pubblicato in New England Journal of Medicine alla fine di dicembre 2016, che dimostra che l’esposizione prenatale all’olio di pesce riduce il rischio di asma nei bambini. Phipps ha puntualizzato che l’olio di pesce utilizzato come integratore alimentare nello studio era una preparazione speciale di alta qualità e che i consumatori dovrebbero prestare attenzione alla qualità dell’olio di pesce al momento dell’acquisto.
Ha detto Phipps: “Il nostro studio ha utilizzato i prodotti biologicamente attivi puri presenti nell’olio di pesce, noti come 17-HDHA, e abbiamo fornito una chiara linea di prove che l’assunzione di olio di pesce di alta qualità è utile nel trattamento dell’asma”. Gli acidi grassi omega-3 hanno dimostrato di avere molti benefici per la salute. Una volta assunti, si convertono in speciali mediatori che arrestano l’infiammazione senza la soppressione del sistema immunitario. Essi sono presenti in alimenti come l’olio di semi di lino, salmone, tonno, acciughe e noci.

 

https://www.urmc.rochester.edu/news/story/4727/evidence-points-to-fish-oil-to-fight-asthma.aspx

18-02-2018

Frutta e verdura sono una parte fondamentale di una dieta salutare, ma i loro benefici non sono limitati alla salute fisica. Una nuova ricerca rileva che l’aumento del consumo di frutta e verdura può migliorare il benessere psicologico in appena due settimane. L’autore principale dello studio, Dr. Tamlin Conner, del Dipartimento di Psicologia presso l’Università di Otago in Nuova Zelanda e colleghi, hanno scoperto che i giovani adulti che hanno aumentato il consumo di frutta e verdura ogni giorno per 14 giorni, hanno sperimentato un aumento di motivazione e vitalità. I ricercatori hanno recentemente riportato i loro risultati sulla rivista PLoS One.
Secondo il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, gli adulti dovrebbero mirare a consumare circa due tazze di frutta e due o tre tazze di verdura al giorno. Una tazza di frutta è l’equivalente di mezzo pompelmo o una grande arancia ed una tazza di verdura è l’equivalente di un unico peperone rosso. Come parte di una dieta salutare, frutta e verdura possono aiutare a ridurre il rischio di obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiache, ictus e alcuni tipi di cancro. Negli ultimi anni, gli studi hanno suggerito che frutta e verdura possono anche migliorare la salute mentale. Il Dr. Conner ed il suo team hanno cercato di indagare ulteriormente questa associazione.
I ricercatori hanno arruolato 171 studenti di età compresa tra i 18 ed i 25 anni che sono stati divisi in tre gruppi per 2 settimane. Un gruppo ha continuato con il normale modello alimentare già adottato, un gruppo è stato alimentato direttamente con due porzioni aggiuntive di frutta e verdura fresca (tra cui le carote, kiwi, mele e arance) ogni giorno, mentre al restante gruppo è stato solo consigliato di consumare più frutta e verdura. All’inizio e alla fine dello studio, i partecipanti sono stati sottoposti a valutazioni psicologiche che hanno valutato l’umore, la vitalità, la motivazione, i sintomi di depressione ed ansia e altri determinanti della salute e del benessere mentale.
I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che hanno ricevuto direttamente frutta e verdura in più ed hanno consumato la maggior parte di questi prodotti per oltre 2 settimane, hanno sperimentato miglioramenti nel benessere psicologico. In particolare, questi partecipanti hanno dimostrato miglioramenti nella vitalità e motivazione. Gli altri due gruppi non hanno mostrato miglioramenti nel benessere psicologico nel periodo successivo le 2 settimane. Secondo i ricercatori, i loro risultati indicano che l’aumento del consumo di frutta e verdura può portare a rapidi benefici per il benessere psicologico. Il team ha concluso che: “Il consumo di più frutta e verdura di alta qualità, ha favorito il benessere psicologico in un periodo di solo 2 settimane. Questi risultati forniscono un’ulteriore prova che esiste una relazione causale tra consumo di frutta e verdura e benessere psicologico”.

 

http://www.medicalnewstoday.com/articles/315781.php

17-02-2018

Le opzioni di trattamento per le persone affette da Sclerosi multipla secondaria progressiva, sono attualmente limitate, tuttavia, uno studio pilota dell’Oregon Health & Science University (OHSU), suggerisce che l’antiossidante acido lipoico migliora la vita dei pazienti. La ricerca è stata pubblicata dalla rivista Neuroimmunology & Neuroinflammation.
Lo studio randomizzato in doppio cieco ha coinvolto 51 partecipanti per due anni. Ventisette persone hanno ricevuto una dose giornaliera di acido lipoico, mentre i restanti 24 partecipanti hanno assunto un placebo. I ricercatori stanno utilizzando i risultati della prova pilota per la progettazione della sperimentazione clinica multi-sito ampliata, da iniziare entro la fine dell’anno a Portland e in altre località che devono ancora essere identificate. ”Il trattamento consiste in dosi elevate di acido lipoico”, ha spiegato l’autore dello studio Rebecca Spain, Assistente Professore di neurologia alla OHSU School of Medicine. “E anche se sembra sicuro, non sapremo se migliora effettivamente la vita delle persone con sclerosi multipla fino a quando i risultati dello studio pilota non saranno replicati attraverso uno studio clinico molto più grande”.
La sclerosi multipla è una condizione cronica che colpisce circa 2,3 milioni di persone in tutto il mondo. Nella SM, la guaina che copre le fibre nervose del cervello e del midollo spinale risultano danneggiate e rallentano o bloccano i segnali elettrici che dal cervello raggiungono gli occhi, muscoli e altre parti del corpo. Il principale risultato dello studio pilota comporta la valutazione del grado con cui l’acido lipoico ha arrestato il tasso di tutta l’atrofia cerebrale misurata attraverso la risonanza magnetica. Lo studio ha rivelato un miglioramento dei pazienti con sclerosi multipla secondaria progressiva trattati con l’acido lipoico e, rispetto al placebo, il 68% di riduzione di tutta l’atrofia cerebrale. Inoltre, lo studio pilota ha dimostrato migliori tempi di movimento e un minor numero di cadute tra i partecipanti che hanno assunto una dose giornaliera di acido lipoico rispetto a quelli che hanno ricevuto il placebo. I ricercatori sono desiderosi di testare i risultati in un più ampio studio clinico.
Un altro studio, pubblicato contemporaneamente da Neuroimmunology & Neuroinflammation, ha misurato la velocità di assorbimento e la clearance dell’acido lipoico attraverso periodiche analisi del sangue dei partecipanti allo studio pilota. I risultati aiuteranno nella progettazione di ulteriori studi clinici. L’acido lipoico è sicuro e ben tollerato, come dimostrato dallo studio pilota. I disturbi allo stomaco sono l’effetto collaterale più frequente.

 

http://nn.neurology.org/content/4/5/e374.abstract

17-02-2018

Alti livelli ematici di luteina e zeaxantina sembrano essere associati a miglioramenti delle funzioni cognitive, della memoria e delle funzioni esecutive. Questi sono i dati che emergono da uno studio irlandese della Irish Longitudinal Study on Ageing che ha analizzato dati da oltre 4.000 adulti residenti in Irlanda dai 50 anni in su. I risultati hanno mostrato che questi carotenoidi sono associati a migliori punteggi in tutti gli ambiti cognitivi, dati che vanno a sostegno dell’ipotesi di un loro ruolo come neuroprotettori. I ricercatori hanno infatti sottolineato come le xantofille luteina e zeaxantina sono indipendentemente associate a migliori punteggi nelle scale di misurazioni delle funzioni cognitive. Inoltre, elevati livelli di zeaxantina sono associati a una maggior rapidità dei processi mentali.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28329221

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