Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

Sabato, 20 Agosto 2016 07:05

ZUCCHERO: 10 USI ALTERNATIVI.

20-08-2016

Se avete deciso di ridurre il vostro consumo di zucchero bianco e vi ritrovate con delle scorte altrimenti inutilizzate, o se nel corso del tempo avete accumulato ed accantonato delle zollette o delle bustine di zucchero, magari raccolte durante un viaggio e che ora non vi servono più, ecco per voi alcuni possibili riutilizzi anti-spreco.

1. MACCHIE D’ERBA

Per eliminare le macchie d’erba che possono formarsi sugli abiti, create un composto formato da uno o più cucchiaini di zucchero e da una piccola quantità d’acqua, da aggiungere goccia a goccia. Strofinate il mix di acqua e zucchero sulla macchia e lasciate agire per almeno 30 minuti prima di passare al lavaggio vero e proprio.

2. CERETTA NATURALE

Lo zucchero, insieme al succo di limone, è tra gli ingredienti principali per preparare in casa una ceretta naturale per la depilazione. Si possono utilizzare zucchero bianco o zucchero di canna. Vi occorreranno 200 grammi di zucchero, 50 grammi di succo di limone e 50 grammi di acqua, da fare cuocere per 20-25 minuti in un pentolino.

3. SCRUB ESFOLIANTE

Uno scrub esfoliante per il viso o per il corpo può essere preparato in maniera rapidissima. E’ sufficiente avere a disposizione dello zucchero bianco o di canna e un olio vegetale. Anche il comune olio extravergine d’oliva sarà perfetto. Mescolate 100 grammi di zucchero con 100 grammi di olio vegetale prescelto e amalgamate fino ad ottenere la consistenza che desiderate per il vostro esfoliante naturale.

4. FIORI FRESCHI

Per mantenere freschi più a lungo i fiori recisi, potrete aggiungere all’acqua dei vostri vasi una miscela di zucchero e aceto bianco. In un litro d’acqua dovrete versare 3 cucchiaini di zucchero e 2 cucchiai di aceto bianco. Lo zucchero nutre i fiori mantenendoli freschi più a lungo, mentre l’aceto previene la formazione di batteri.

5. CONSERVARE TORTE E BISCOTTI

Se preparate delle torte o dei biscotti in casa, ecco un semplice trucco per mantenere la loro freschezza più a lungo. Dovrete conservarli in contenitori a chiusura ermetica in cui avrete aggiunto un paio di zollette di zucchero. I vostri dolci fatti in casa, in questo modo, manterranno la loro consistenza ideale più a lungo.

6. MALATTIE DELLE PIANTE

Se le vostre piante in vaso presentano alcune macchie di colore chiaro sulle foglie, potrebbero essere state attaccate da una infezione fungina. Potete provare a porre rimedio al problema cospargendo un pò di zucchero attorno ad esse e mescolandolo al terriccio che si trova alla loro base. Questa soluzione viene consigliata soprattutto nel caso di attacchi da parte di parassiti chiamati nematodi.

7. SCOTTATURE E GRAFFI

Lo zucchero può essere considerato un rimedio naturale in caso di piccole scottature o graffi. Ha infatti il potere di contrastare i batteri e di prevenire le infezioni. Deve essere sempre utilizzato in piccole quantità. Se vi scottate la lingua con una bevanda bollente, per trovare immediato sollievo, come dicevano le nostre nonne, succhiate mezza zolletta o un pizzico di zucchero da un cucchiaino.

8. LABBRA SCREPOLATE

Se le vostre labbra sono screpolate e se su di esse si sono formate delle pellicine, provate ad agire applicando questo trattamento molto delicato. Mescolate un cucchiaino di zucchero con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva o di olio di mandorle dolci e massaggiate il composto sulle labbra con delicatezza per renderle di nuovo lisce e morbide.

9. MASCHERA PER IL VISO

Preparate una maschera per il viso adatta a nutrire e a levigare la pelle secca mescolando 1 cucchiaio di zucchero con 1 cucchiaio d’olio d’oliva. Per ottenere una maschera che non graffi il viso, è necessario ridurre lo zucchero in polvere con un macinacaffè prima di mescolarlo all’olio, oppure ricorrere direttamente allo zucchero a velo.

10. MACCHIE DI GRASSO

Per rimuovere più facilmente le macchie di grasso dalle mani, ricorrete allo zucchero. Inumidite le mani e versate sui palmi un pò di zucchero, che strofinerete sulle macchie con l’aiuto delle dita. Potrete anche mescolare mezzo cucchiaino di zucchero al sapone liquido che utilizzerete per lavarle, in modo da rendere più efficace la sua azione contro le macchie.

20-08-2016

Secondo la medicina tradizionale, una terapia non è scientificamente provata finchè non è stata sottoposta ad esami di laboratorio riproducibili o sia stata oggetto di studi in doppio cieco. A parere della medicina tradizionale, non esiste alcuna prova scientifica dell'efficacia delle terapie alternative il cui valore è soltanto aneddotico. Si potrebbe quindi credere che tutti gli interventi praticati dai medici siano stati convalidati scientificamente. Tuttavia, il rapporto dell'Office of Technical Assessment degli Stati Uniti afferma che l'87% di tutti gli interventi medici non è mai stato verificato scientificamente, soprattutto gli interventi ai by-pass coronarici e la chemioterapia.

 

http://ota.fas.org/reports/7805.pdf

19-08-2016

Gli oncologi dicono che è colpa nostra se prendiamo il cancro perchè mangiamo male e facciamo poco movimento. Ma non ci dicono che per mangiare bene, non dovremmo mangiare niente perchè hanno riempito alimenti e molte cose di uso quotidiano di sostanze tossiche: cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione e allergeni. Queste sostanze si chiamano: coloranti, conservanti, antiossidanti, addensanti, emulsionanti, gelificanti, stabilizzanti, additivi, cellulose, esaltatori di sapidità, edulcoranti, amidi, noi le ingeriamo, le respiriamo, le maneggiamo, le offriamo ai nostri figli. Difendiamo il nostro diritto alla salute vietando tutte quelle sostanze che sono state riconosciute tossiche. Non vanno moderate vanno eliminate. Non aspettiamo, in altri Paesi le stanno già vietando, si parla della nostra salute e di quella dei nostri figli e nipoti, il cancro non conosce limiti di età, limiti di etnia, ne limiti economici, colpisce chiunque, ed è in aumento, ogni anno 250.000 persone solo in Italia scoprono di avere il cancro. E noi cosa facciamo? Abbassiamo un limite delle sostanze tossiche nei nostri cibi? No! Vanno eliminate, no moderate se fanno male, fanno male anche moderandole, bisogna vietarle.

ARSENICO

L'arsenico è uno degli elementi più tossici che esistono. Malgrado il loro effetto tossico, legami di arsenico inorganico si presentano naturalmente sulla terra in piccole quantità. Gli esseri umani possono essere esposti ad arsenico attraverso cibo, acqua ed aria. L'esposizione può anche avvenire attraverso il contatto della pelle con terreno o acqua contenente arsenico. I livelli di arsenico negli alimenti sono ragionevolmente bassi, in quanto non è aggiunto a causa della sua tossicità. Ma si possono trovare livelli elevati di arsenico in pesci e frutti di mare, poichè i pesci assorbono l'arsenico dall'acqua in cui vivono. Fortunatamente questa è principalmente una forma organica ragionevolmente inoffensiva di arsenico, ma i pesci che contengono quantità significative di arsenico inorganico possono essere un pericolo per la salute umana. L'esposizione all'arsenico può essere più alta per le persone che lavorano con l'arsenico, per le persone che bevono quantità significative di vino, per le persone che vivono in case che contengono legno conservato di qualsiasi tipo e per coloro che vivono in fattorie in cui in passato sono stati utilizzati pesticidi contenenti arsenico. L'esposizione ad arsenico inorganico può causare vari effetti sulla salute, quali irritazione dello stomaco e degli intestini, produzione ridotta di globuli rossi e bianchi del sangue, cambiamenti della pelle e irritazione dei polmoni. Si ipotizza che l'assorbimento di quantità specifiche di arsenico inorganico possa intensificare le probabilità di sviluppo del cancro, soprattutto la probabilità di sviluppo di cancro della pelle, di cancro polmonare, di cancro al fegato e di cancro linfatico. Un'esposizione molto alta ad arsenico inorganico può causare sterilità e false gestazioni nelle donne e può causare disturbi alla pelle, bassa resistenza alle infezioni, disturbi a cuore e danni al cervello sia negli uomini che nelle donne. Per concludere, l'arsenico inorganico può danneggiare il DNA. Generalmente la dose di arsenico considerata letale è pari a 100 mg. L'arsenico organico non può causare né cancro, né danni al DNA. Ma l'esposizione a quantità elevate può avere certi effetti sulla salute umana, quali ai nervi e dolori di stomaco.

ALLUMINIO

L'80% delle persone che esegue un test mineralogramma dei capelli, scopre di essere intossicato dall'alluminio. Una percentuale da brivido. Che non meraviglia se si pensa che l'alluminio oggi viene usato in grandissimi, enormi quantità, sia nel campo alimentare che in quello medicinale e cosmetico. Se si pranza ad una mensa o ad un ristorante, ad esempio, si ha un'ottima probabilità di mangiare dei cibi cotti in pentole di alluminio. Allo stesso modo anche i cibi contenuti nei contenitori argentati e nella carta stagnola sono contaminati. Alluminio contenuto anche nella birra e nelle bevande gassate in lattina (a maggior ragione se sono bevande acidificate). Ne basta una al giorno per generare una minima intossicazione. Altro ricettacolo è il latte, che in Italia è confezionato quasi esclusivamente in tetrapak, foderato internamente di alluminio. Lo stesso dicasi per i succhi di frutta ed altri alimenti come la panna. Ma l'elenco degli altri alimenti sarebbe lungo. Fonti di Alluminio: Pentole di alluminio; lattine di alluminio, antiacidi (idrossido di alluminio); antitraspiranti; agenti essiccanti (per mantenere secchi il cacao, sale, lieviti per dolci); cosmetici; emulsionante nella lavorazione dei formaggi; allume di potassio per sbiancare la farina. Ed ancora...i panetti di burro avvolti in carta argentata, budini e yogurt chiusi con un tappo argentato, i biscotti contenuti in scatole foderate di una carta color argenteo, cacao, sale e lievito tradizionali. Il silicoalluminato è una polvere fine che viene usata per mantenerli secchi. Da preferire quelli biologici. Nella farina bianca viene usato l'allume di potassio per sbiancarla, alcuni formaggi, in particolare quelli più lavorati, dove viene impiegato il fosfato di sodio ed alluminio come emulsionante. Nell'acqua che esce dal rubinetto, in quanto a sempre più acquedotti viene aggiunto alluminio come agente flocculante che serve a rimuovere le impurità. L'alluminio, inoltre, è contenuto anche in altri tipi di prodotti per l'igiene e negli stessi medicinali: nei tubetti di dentifricio e nei contenitori di medicinali (i famosi blister), nei deodoranti/antitraspiranti. Qui il cloruro di alluminio è un ingrediente inibitore della sudorazione. Se usati giornalmente, vengono assorbite significative quantità di alluminio tramite la pelle. Negli antiacidi (Maalox, Mylanta, Riopan, Alka-Selzer, e altri ancora), nei cosmetici anche di marca (rossetti, fard, matite ecc.). Per avere la certezza che tale metallo non sia presente nella composizione si può leggere con attenzione le etichette, evitando prodotti che contengano sostanze che iniziano con "ALLUM". Come riconoscere l'intossicazione da alluminio? Il suo assorbimento dipende da alcuni fattori, quali i livelli di minerali antagonisti ed il livello dell'ormone paratiroideo. Parte dell'alluminio viene assorbito per via orale e si accumula nel cervello e in altri organi, in particolare nei reni, nei polmoni, nella tiroide, nel fegato, nelle ossa e nell'intestino. E' molto difficile determinare l'intossicazione da alluminio dall'esame del sangue, in quanto vi rimane per troppo poco tempo e viene subito immagazzinato in altri tessuti.

SINTOMI DI INTOSSICAZIONE:

- Problemi di apprendimento e riflessi di parola lenti (diffuso tra i bambini).

- Problemi di coordinazione.

- Scarsa memoria, confusione mentale.

- Recenti studi hanno riscontrato nelle autopsie di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, un significativo aumento di alluminio nel cervello.

- Cefalee, mal di testa, tensione cerebrale.

- Coliche di media/forte intensità, talvolta con problemi digestivi.

- Anemia. L'alluminio interferisce con il metabolismo del ferro.

- Sono possibili alcuni disturbi del sangue, come emolisi e leucocitosi.

- Carie dentaria. L'alluminio compete con il fluoro impedendone l'assorbimento.

- Ipoparatiroidismo (con sintomi quali freddolosità, problemi di circolazione, rallentato metabolismo).

- Disfunzioni renali.

- Disturbi neuromuscolari.

- Osteomalacia, con conseguente incremento di fratture ossee.

- Possibile aggravamento dei sintomi del morbo di Parkinson.

PIOMBO

Poiché il piombo è largamente utilizzato (anche se molto meno che in passato), molte sono le possibilità di esposizione, sia in ambito professionale che extra-professionale. Il piombo può essere introdotto nell'organismo attraverso 3 vie:

• inalatoria;
• orale,
• cutanea.

- Via inalatoria: Riguarda prevalentemente l'esposizione professionale. In ambiente di lavoro il piombo, sotto forma di polveri e fumi, finisce nell'organismo attraverso la via respiratoria.

- Via orale: Riguarda prevalentemente l'esposizione extra-professionale, dovuta a vino ed alcolici, contenenti piccole quantità di piombo derivante da tappi metallici o superalcolici distillati in serpentine con saldature al piombo, recipienti in ceramica, utilizzati come contenitori di liquidi (acqua, spremuta, vino), acqua inquinata da piccole quantità di piombo, ove le tubature domestiche siano costituite da tale metallo, inquinamento atmosferico, sia industriale che legato a scarichi automobilistici derivante dalle benzine, determinante un conseguente inquinamento delle acque, del terreno e dei vegetali, assunzione di piombo nell'età infantile tramite ingestione di frammenti di vernici provenienti da giocattoli (saturnismo dell'età infantile).

- Via cutanea: L'assunzione del piombo tramite la pelle, peraltro modesto, si può verificare tramite contatto, ad esempio con benzine contenenti piombo.

Di seguito sono elencate le principali attività lavorative che comportano esposizioni al piombo:

- Fabbricazione o uso di vernici e smalti al piombo.

- Fabbricazione di materie plastiche.

- Fabbricazione di accumulatori di automobili.

- Fabbricazione di proiettili e munizioni contenenti piombo.

- Fusione del piombo.

- Fabbricazione di leghe con piombo

- Operazioni di saldatura

- Produzione di batterie al piombo.

- Lavorazione del cristallo e del vetro.

- Industria della ceramica (limitatamente alla vetrificazione delle terraglie e alla decolorazione con vernici al piombo).

- Impiego in spazi chiusi di munizioni contenenti piombo.

- Costruzione e riparazione di automobili.

- Zincatura delle lamiere o stagnatura.

- Fabbricazione di lastre per la protezione ai raggi-X.

- Industria metallurgica dell'acciaio.

L'intossicazione cronica da piombo, prevalentemente professionale, viene chiamata saturnismo. Il saturnismo può dar luogo a svariate manifestazioni: anemia, colica intestinale, ipertensione arteriosa, alterazione dell'abilità manuale, aumento dei tempi di reazione, nefropatia (danno renale), neuropatia (danno al sistema nervoso). L'intossicazione acuta, oggi estremamente rara, può arrivare all'encefalopatia (danno cerebrale) e al coma.

MERCURIO

Il metallo tossico che più di tutti sta creando gravi problemi di salute all'essere umano è decisamente il mercurio che non è soltanto un metallo pesante, ma soprattutto un veleno pericolosissimo. Per veleno si intende qualunque sostanza solida, liquida o gassosa, che assorbita dall'organismo, è capace di determinarvi delle alterazioni di struttura o dei disturbi funzionali più o meno intensi, causando la morte, o almeno mettendo l'esistenza in serio pericolo. E' il secondo elemento più tossico sulla terra, secondo solo al plutonio. La quantità di mercurio contenuta in un termometro è sufficiente a contaminare un piccolo lago. La tossicità del mercurio è stata collegata a molte malattie, come l'artrite, l'alzheimer, la sclerosi multipla, la depressione, la schizofrenia, l'autismo e disabilità nell'apprendimento. Alcuni sintomi da intossicazione da mercurio sono: insonnia, parestesia, nervosismo, perdita di memoria, ansietà, dolori muscolari, irritabilità, depressione, infiammazione della pelle, disbiosi intestinale, stomatite aftosa, lingua fissurata o a lampone, psoriasi, vitiligine, fatica cronica, alterazioni tiroidee, ovaio policistico, oligospermia, candidosi. Purtroppo il mercurio non viene usato solo nella costruzione degli strumenti destinati a misurare pressione o temperature come l'uomo comune potrebbe pensare. Il più dettagliatamente possibile vorrei spiegare come si entra in contatto fin dai primi mesi di vita con il mercurio. Nei vaccini c'è il mercurio, quindi fin da bambini come appena scritto. In essi è contenuto in un conservante che si chiama Tiomersale, ovvero timerosal, mercuriotiolato, etilmercuriotiosalicilato, sodio timerfonato. Lo si può trovare nei vaccini contro il tetano, difterite e pertosse, antiepatite A, antiepatite B e antinfluenzale. Negli Stati Uniti l'ente di controllo sui farmaci, la FDA, ha intimato che il timerosal venga eliminato dai vaccini. In Italia invece ce lo teniamo. Perché? Lo sanno negli ambulatori vaccinali delle USL, che c'è il mercurio nei vaccini? "Si, era noto da tempo che esistevano questi composti mercuriali - dice la dottoressa Luisella Grandori, responsabile del centro vaccinale di una USL di Modena. "Non ce ne eravamo mai preoccupati perché la convinzione era che le quantità di mercurio contenute nei vaccini non fossero neanche in maniera dubitativa pericolose. Anche il nostro Ministero della Sanità ci aveva tranquillizzato al riguardo". Come si fa a dire che la quantità non è pericolosa se non è stato determinato un livello di pericolosità? Molti genitori e non solo, ma anche bravi medici, credono che il maggior responsabile dell'autismo dei figli sia il timorosal (o Thimerosal), un conservante usato nei vaccini e in altre medicine. Il thimerosal contiene il 50% di mercurio. Nell'ottobre del 1998, la FDA proibì l'uso del thimerosal nelle farmacie e sin dal luglio del 1989 "incoraggiò" i produttori a rimuovere il thimerosal dai vaccini. Alcuni lo hanno fatto; altri no. Oggi, molti vaccini sono prodotti senza thimerosal, o ne contengono solo una "traccia". Ma noi non sappiamo quanti dei vecchi prodotti contenenti thimerosal siano ancora sul mercato. Ogni vaccino che contiene thimerosal eccede le linee guida per la salute EPA che sono di 0,1 mcg/kg/die. Si, da quando i vaccini multipli sono somministrati nello stesso giorno, la quantità di mercurio introdotta nel bambino è molte volte sopra questo limite di guardia. Prima del bando della FDA, il mercurio era aggiunto anche a colliri, prodotti per lenti a contatto, spray nasali, creme contraccettive ecc.

SE IL MERCURIO E' CONTENUTO NEI VACCINI PERCHE' NON TUTTI I BAMBINI VENGONO INTOSSICATI?

La sensibilità al mercurio varia enormemente da persona a persona, come la naturale capacità del corpo di disintossicarsi. Alcuni bambini possono liberarsi del mercurio facilmente, mentre in altri, le tossine rimangono nel corpo più a lungo, depositandosi nel cervello e in altri organi, causando gravissime malattie autoimmuni croniche.

QUALI SONO LE ALTRE FONTI PER POTERSI INTOSSICARE?

Amalgama dentale, pesce (soprattutto tonno e salmone), alcune vernici, termometri (soprattutto se si rompono), tubi di luce fluorescente. E' importante notare che il mercurio presente nel corpo della madre passa al bambino attraverso la placenta, e dopo attraverso il latte...una sorta di esposizione prenatale. Pur essendo uno degli elementi meno abbondanti nella crosta terrestre, dove presenta concentrazioni intorno a 0,05 ppm, è tra i più importanti sotto il profilo ambientale per la sua alta tossicità e per le modalità di circolazione in natura. La quasi totalità del mercurio presente nella biosfera è riconducibile ad apporti secondari dovuti alle attività umane. Viene utilizzato nelle industrie chimiche, industrie produttrici di soda caustica (elettrolisi), industrie petrolchimiche, fonderie, acciaierie, nella fabbricazione di vernici e della carta. Altre importanti sorgenti secondarie sono gli insetticidi e i fungicidi agricoli, ma viene impiegato piuttosto frequentemente anche nelle cere per pavimenti, prodotti lucidanti per mobili, ammorbidenti di tessuti, filtri di condizionatori d'aria, lampade per depuratori d'acqua. Negli ultimi trent'anni la sua produzione è aumentata di circa 20 volte. L’ecotossicologia di questo elemento è ben descritta in letteratura, in particolar modo in conseguenza degli episodi catastrofici avvenuti in Giappone (Minagata e Niigata) negli anni '50-'60, dove la popolazione locale si nutriva prevalentemente di pesce inquinato da metilmercurio. La tossicità dei composti organici del mercurio è dovuta alla grande affinità dimostrata per i gruppi sulfidrilici delle proteine cellulari: legandosi alle proteine di membrana oppure agli enzimi cellulari, il mercurio determina alterazioni delle normali attività della cellula. Il principale organo bersaglio è il cervello, ed in particolare le aree associate con la funzione sensoriale uditiva e visiva e con le aree che interessano la coordinazione dei movimenti. Gli effetti più gravi si verificano a carico del sistema nervoso centrale durante lo sviluppo fetale. Autori giapponesi hanno osservato che l'esposizione prenatale al metilmercurio produce microcefalea, con alterazioni irreversibili delle cellule nervose della corteccia cerebrale. La pericolosità del mercurio risiede anche nella sua tendenza ad accumularsi nelle catene alimentari, in particolare negli ecosistemi acquatici dove può raggiungere concentrazioni notevolissime nel muscolo dei pesci predatori.

BERILLIO

Il berillio non è un elemento cruciale per gli esseri umani; infatti è uno degli elementi chimici più tossici che conosciamo. È un metallo che può essere molto nocivo se respirato dagli esseri umani, perché può danneggiare i polmoni e causare polmonite. L'effetto più comunemente noto del berillio è detto berilliosi, un disordine pericoloso e persistente dei polmoni che può anche danneggiare altri organi, come il cuore. In circa il 20% dei casi le persone muoiono a causa di questa malattia. L'inalazione di berillio sul posto di lavoro è la causa di berilliosi. Le persone dotate di un sistema immunitario indebolito sono le più soggette a questa malattia. Il berillio può anche causare reazioni allergiche nelle persone ipersensibili a tale elemento chimico. Queste reazioni possono essere molto pesanti e possono persino portare una persona ad ammalarsi seriamente, condizione nota come la malattia cronica del berillio (CBD). I sintomi sono: debolezza, stanchezza e problemi di respirazione. Qualche persona che soffre di CBD sviluppa anoressia, un colore bluastro in mani e piedi. In alcuni casi la CBD può essere così seria da causare la morte. Oltre che causare berilliosi e CBD, il berillio può anche aumentare le probabilità di sviluppo del cancro e di danni al DNA.

STAGNO

Lo stagno è applicato in varie sostanze organiche. I legami organici dello stagno costituiscono la forma di stagno più pericolosa per gli esseri umani. Malgrado il pericolo essi sono applicati in tantissime industrie, come l'industria di vernici e l'industria di plastiche e in agricoltura attraverso gli antiparassitari. Il numero di applicazioni dei composti di stagno organico sta ancora aumentando, nonostante siamo a conoscenza delle conseguenze dell'avvelenamento da stagno. Gli effetti dei composti organici dello stagno possono variare. Dipendono dal tipo di sostanza presente e dell'organismo che vi è esposto. Trietilstagno è il composto organico dello stagno più pericoloso per gli esseri umani. Ha legami idrogeno relativamente corti. Quando i legami a idrogeno diventano più lunghi il composto di stagno diventa meno pericoloso per la salute umana.
Gli esseri umani possono assorbire i legami dello stagno attraverso gli alimenti, la respirazione e attraverso la pelle. L'assorbimento dei legami di stagno può causare effetti acuti così come effetti di lunga durata. Gli effetti acuti sono: irritazione a occhi e pelle, mal di testa, mal di pancia, malessere e stordimento, forte sudorazione, assenza di respiro, problemi alle vie urinarie. Gli effetti a lungo termine sono: depressione, danni al fegato, malfunzionamento del sistema immunitario, danno ai cromosomi, scarsità di globuli rossi, danni al cervello (disturbi al sonno, vuoti di memoria e mal di testa).

NICHEL

Il nichel è un composto che si presenta nell'ambiente soltanto in quantità molto basse. Gli esseri umani utilizzano il nichel in molte applicazioni differenti. L'applicazione più comune del nichel è l'uso come ingrediente dell'acciaio e di altri prodotti metallici. Può essere trovato in comuni prodotti metallici quali bigiotteria. Il cibo contiene naturalmente piccole quantità di nichel. Il cioccolato e i grassi contengono quantità molto alte. L'assunzione di nichel si amplifica quando la gente mangia grandi quantità di verdure provenienti da terreni inquinanti. Le piante accumulano grandi quantità di nichel e di conseguenza l'assunzione del nichel dalle verdure è rilevante. I fumatori sono soggetti ad un più alto assorbimento di nichel tramite i loro polmoni. Infine, il nichel può essere trovato nei detersivi. Gli esseri umani possono essere esposti a nichel respirando aria, bevendo acqua, mangiando certi alimenti o fumando sigarette. Anche il contatto della pelle con terreno o acqua contaminati da nichel può provocare esposizione a nichel. Il nichel è essenziale in piccoli importi, ma quando l'assorbimento è troppo alto può essere un pericolo per la salute umana. Il nichel causa i seguenti problemi: probabilità più elevata di sviluppo di cancro ai polmoni, al naso, alla laringe e alla prostata, malessere e stordimento a seguito di esposizione al nichel gassoso, embolie polmonari, problemi respiratori, asma e bronchite cronica, reazioni allergiche come prurito alla pelle, principalmente da gioielleria, problemi di cuore. I fumi del nichel sono irritanti per la respirazione e possono causare la polmonite. L'esposizione a nichel ed ai suoi composti può provocare lo sviluppo di una dermatite nota come "prurito da nichel" in individui sensibili. Il primo sintomo è solitamente il prurito, che si manifesta fino a 7 giorni prima che si verifichino eruzioni cutanee. La principale eruzione cutanea è l'eritematosi, che può essere seguita dall'ulcerazione della pelle. La sensibilità al nichel, una volta che si manifesta, sembra persistere indefinitamente. Carcinogenicità: Il nichel e determinati composti del nichel sono stati elencati dal programma nazionale di tossicologia (NTP) per essere composti cancerogeni. L'agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha collocato i composti del nichel all'interno del gruppo 1 (esiste evidenza sufficiente di carcinogenicità per gli esseri umani) ed il nichel all'interno del gruppo 2B (agenti che possono essere cancerogeni per gli esseri umani).

COBALTO

Dal momento che il cobalto è ampiamente disperso nell'ambiente, gli esseri umani possono essere esposti ad esso respirando aria, bevendo acqua e mangiando alimenti che contengono cobalto. Anche il contatto con terreno o acqua che contiene cobalto può aumentare l'esposizione. Il cobalto non è spesso liberamente disponibile nell'ambiente, ma da quando le particelle di cobalto non sono legate al terreno o a particelle di sedimenti, l'assorbimento da parte di piante ed animali è più alto e può verificarsi accumulo in piante e animali. Il cobalto è favorevole per gli esseri umani perché è parte della vitamina B12, che è essenziale per la salute umana. Il cobalto è usato per trattare l'anemia nelle donne incinte, perché stimola la produzione di cellule rosse del sangue. La presa giornaliera di cobalto è variabile e può essere pari a 1 mg, ma quasi tutto passa attraverso l'organismo senza essere assorbito, tranne quello assorbito nella vitamina B12. Tuttavia, concentrazioni di cobalto troppo elevate possono danneggiare la salute umana. Quando respiriamo concentrazioni troppo alte di cobalto attraverso l'aria avvertiamo effetti ai polmoni, come asma e polmonite. Questo avviene soprattutto in persone che lavorano con il cobalto. Quando le piante crescono su terreni contaminati accumulano particelle molto piccole di cobalto, in particolare nelle parti delle piante che mangiamo, come frutta e semi. I terreni in prossimità di miniere ed impianti di fusione possono contenere quantità molto elevate di cobalto, di conseguenza l'assorbimento dagli esseri umani attraverso l'ingestione di piante può avere degli effetti sulla salute. Gli effetti sulla salute che derivano da assorbimento di alte concentrazioni di cobalto sono: vomito e nausea, problemi di vista, problemi di cuore, danni alla tiroide. Effetti sulla salute possono anche essere causati attraverso radiazione degli isotopi radioattivi di cobalto. Ciò può causare la sterilità, perdita di capelli, perdite di sangue, diarrea, coma e perfino morte. Questa radiazione è a volte usata nei pazienti di cancro per distruggere i tumori. Questi pazienti soffrono di perdite di capelli, diarrea e vomito. La polvere di cobalto può causare una malattia simile all'asma con sintomi che variano da tosse, respiro corto e dispnea fino a riduzione nelle funzioni polmonari, fibrosi nodulare, inabilità permanente e morte. L'esposizione a cobalto può causare perdita di peso, dermatite e ipersensibilità respiratoria. L'associazione internazionale per la ricerca contro il cancro (IARC) colloca il cobalto ed i composti di cobalto all'interno del gruppo 2B (agenti che possono essere cancerogeni per gli esseri umani). Il cobalto è stato classificato essere cancerogeno per agli animali da laboratorio in Germania.

CADMIO

L'assorbimento di cadmio da parte degli esseri umani avviene principalmente attraverso il cibo. Le derrate alimentari ricche in cadmio possono notevolmente aumentare la concentrazione di cadmio nel corpo umano. Alcuni esempi sono fegato, funghi, crostacei, mitili, polvere di cacao ed alghe secche. Esposizione a livelli significativamente elevati di cadmio avviene quando la gente fuma. Il fumo di tabacco trasporta il cadmio nei polmoni. Il sangue lo trasporta nel resto del corpo dove può amplificare l'effetto rafforzando il cadmio già presente negli alimenti ricchi di cadmio. Un'altra esposizione ad alti livelli può avvenire con le persone che vivono in prossimità di discariche di rifiuti o di fabbriche che scaricano cadmio nell'aria con persone che operano nell'industria della raffineria del metallo. Quando le persone respirano cadmio esso può danneggiare severamente i polmoni e persino causare la morte. Il cadmio è trasportato al fegato principalmente tramite il sangue. Nel fegato si lega alle proteine per formare complessi che sono trasportati ai reni. Il cadmio si accumula nei reni, dove danneggia i meccanismi di filtrazione. Ciò causa l'escrezione di proteine essenziali e di zuccheri dal corpo ed un ulteriore danno renale. Occorre molto tempo prima che il cadmio accumulato nei reni sia espulso dal corpo umano. Altri effetti sulla salute che possono essere causati dal cadmio: diarrea, mal di stomaco e vomito severo, fratture alle ossa, problemi riproduttivi e persino possibilità di infertilità, danneggiamento del sistema nervoso centrale, danneggiamento del sistema immunitario, disordini psicologici. Possibilità di danni al DNA e sviluppo del cancro.

Venerdì, 19 Agosto 2016 19:56

ASPIRINA: UCCIDE 20.000 AMERICANI ALL'ANNO.

19-08-2016

Comuni analgesici da banco come l'aspirina, uccidono circa 20.000 americani all'anno, e altri 100.000 finiscono in ospedale come conseguenza dell'assunzione del farmaco: questo è ciò che rivelano recenti ricerche. Gli antidolorifici come NSAIDs (non-steroidal anti-inflammatory drugs) sono ancor più pericolosi di quanto le persone sappiano e possono causare emorragie gastrointestinali (molto pericolose per la vita stessa), nonchè perforazioni allo stomaco e ulcere. Più di 14 milioni di americani prendono regolarmente un farmaco NSAID per i dolori artritici e circa il 60% di queste persone soffre di effetti collaterali al sistema gastrointestinale ma di questo non daranno mai probabilmente colpa al farmaco: queste le affermazioni del Eastern Virginia Medical School. I ricercatori hanno osservato che i pazienti non associano l'antidolorifico ai loro problemi di stomaco, questo è quanto è stato rilevato nelle fasi di test tra pazienti in una clinica specializzata in disturbi gastrointestinali. Circa 1 paziente su 5 era solito prendere il farmaco NSAID, come l'aspirina appunto, ma senza dirlo allo staff medico, perchè lo riteneva dettaglio insignificante. “Questo riflette una frequente distorsione di percezione: quella che questi farmaci siano insignificanti o benigni quando invece, soprattutto in un loro uso prolungato e particolarmente in pazienti anziani e in coloro che soffrono di artrite, questo è collegabile a danni e seri problemi, nonchè emorragie all'apparato gastrointestinale”. Questo ciò che afferma il Dr. David Johnson, uno dei ricercatori.

19-08-2016

Vari studi hanno dimostrato che quando un gruppo di persone è esposto alle stesse condizioni e allo stesso ambiente, non tutti i suoi membri si ammalano. Il nostro grado di resistenza è decisamente influenzato dal modo in cui affrontiamo i problemi, dalla nostra "valutazione cognitiva". I neurotrasmettitori prodotti dai nostri pensieri orchestrano i cambiamenti chimici del sistema nervoso centrale e di quello immunitario. Alcuni ricercatori hanno studiato per vent'anni i pattern di malattia di oltre 3.500 persone, divise in cinque gruppi in base alle condizioni di vita e di lavoro. Un quarto dei partecipanti allo studio ha fatto registrare oltre la metà delle malattie e più dei due terzi del totale di giorni di assenza dal lavoro per malattia. Un gruppo comprendeva 1.297 centralinisti, alcuni dei quali si ammalavano spesso mentre altri quasi mai. I ricercatori hanno appurato che quelli che si ammalavano spesso erano più insoddisfatti e scontenti in generale. Gli episodi di malattia di solito si verificavano in serie, quando il soggetto aveva conflitti con la famiglia, si sentiva minacciato, abbandonato o oggetto di pretese eccessive da parte del prossimo. Un altro gruppo comprendeva 139 dipendenti con posizioni dirigenziali di una grande azienda. Anche in questo caso, pur essendo simili per età, sesso, tipo di lavoro, reddito, posizione sociale ed economica, abitudini alimentari e fattori ereditari, alcuni manager si ammalavano spesso e altri no. Tra quelli che si ammalavano spesso c'erano molti diplomati che erano diventati manager senza essere andati all'università; costoro si sentivano più minacciati e messi in discussione e fumavano di più, forse per reagire allo stress, rispetto ai colleghi sani, che in genere erano laureati.

Venerdì, 19 Agosto 2016 06:26

MAMMELLE: SENZA REGGISENO STANNO PIU' SU.

19-08-2016

Non portare il reggiseno o indossarlo solo in modo saltuario non solo non fa ricadere i seni, ma anzi aiuta a tenerli su: lo sostengono alcuni studiosi francesi dell'ospedale di Besancon che da quindici anni seguono i casi di 130 donne. Secondo il professor Jean-Denis Rouillon, intervistato dalla radio France Info, il reggiseno sarebbe piuttosto "un falso bisogno". I medici francesi ribaltano così l'idea comune secondo la quale i seni avrebbero la tendenza a ricadere, senza alcun sostegno, col passare degli anni e con l'età. Non solo questo sarebbe erroneo, ma lasciare liberi i seni, piuttosto che chiuderli in restrizioni, li aiuterebbe a restare alti e a mantenersi meglio. Al momento si tratta solo dei primi risultati dello studio riscontrati sui seni di 130 donne, che si sono prestate all'esperimento e che quindi da 15 anni accettano di farsi misurare regolarmente l'evoluzione dei seni. Ma è solo tra dieci anni che i dati potranno considerarsi definitivi. Per ora, le donne che partecipano allo studio riscontrano anche un altro beneficio. Affermano infatti di "avere molto meno male alla schiena" da quando non portano il reggiseno.

 

http://www.franceinfo.fr/actu/societe/article/les-seins-se-porteraient-mieux-sans-soutien-gorge-244047

18-08-2016

Avete le articolazioni delle dita così rigide e doloranti che non ce la fate nemmeno ad aprire il flacone dell'aspirina? Forse è tempo che aggiungiate lo zenzero al vostro armadietto dei medicinali. In uno studio condotto in Danimarca su 56 persone che soffrivano di artrite reumatoide o osteoartrite e che si curavano con lo zenzero fresco o in polvere è stato scoperto che lo zenzero dava un "deciso" sollievo al 55 per cento dei malati di osteoartrite e al 74 per cento di coloro che avevano l'artrite reumatoide. Alcuni esperti ipotizzano che lo zenzero allevi il dolore dell'artrite grazie allo stesso meccanismo con cui blocca l'emicrania, e cioè arrestando la sintesi di prostaglandine proinfiammatorie che provocano il dolore e il gonfiore articolare. Per attenuare i dolori dell'artrite, si consiglia di preparare un infuso leggero con tre o quattro fette di zenzero fresco in una tazza d'acqua bollente. Altrimenti provate a prendere 1/2 cucchiaino di zenzero in polvere o fino a un massimo di 30 grammi (circa 6 cucchiaini) di zenzero fresco una volta al giorno, che sono le dosi somministrate ai soggetti che hanno partecipato allo studio danese sull'artrite.

18-08-2016

Per raggiungere il benessere totale, bisogna nutrirsi bene. Questo significa prima di tutto mangiare alimenti integrali, provenienti da coltivazioni biologiche e preparati con cura, accompagnati da integratori in grado di assicurare che tutti i nostri enzimi funzionino al meglio. Ma è davvero necessario mangiare prodotti biologici per stare bene? Le carenze nutritive sono davvero così comuni? Di quanti minerali e vitamine abbiamo bisogno per essere in buona salute? Ed è possibile esagerare? Le vitamine non possono essere pericolose? Sebbene le ricerche che confrontano i livelli di sostanze inquinanti e nutritive contenute negli alimenti provenienti da colture biologiche e convenzionali non siano molte, tutte mettono in evidenza la qualità decisamente superiore dei primi rispetto ai secondi. Una ricerca che ha valutato da 4 a 15 campioni di prodotti biologici e non (mele, cereali, frutti di bosco, pere e patate) in una comunità, ha dimostrato che negli alimenti provenienti da colture biologiche non soltanto erano significativamente più basse le concentrazioni di minerali pesanti tossici (a parte il cadmio, per ragioni non chiare), ma quelli essenziali erano presenti in concentrazioni molto più elevate, in particolare il manganese (1,7 volte di più) e il selenio (4 volte di più). E' chiaro pertanto che gli alimenti provenienti da colture biologiche hanno meno effetti collaterali e sono più nutrienti. Gli studi effettuati negli ultimi anni lo dicono chiaramente: pochi mangiano in modo sano e le carenze nutrizionali marginali sono molto comuni, specialmente fra gli anziani e i pazienti ricoverati in ospedale. Anche molte persone apparentemente "normali" hanno carenze alimentari. Per esempio, da uno studio condotto nell'arco di 30 mesi su 800 pazienti ricoverati in due ospedali statunitensi per patologie che normalmente non sono collegate alla cattiva alimentazione (polmonite, frattura dell'anca ecc.) è risultato che il 55% era malnutrito. I pazienti reduci da un intervento chirurgico e malnutriti in media restavano in ospedale cinque giorni più di quelli che non presentavano carenze, e probabilmente il menù dell'ospedale contribuiva ad aggravare il problema.
Uno studio su 402 europei anziani residenti in casa propria ha dimostrato che la loro dieta era alquanto carente: l'apporto di acido folico era basso nel 100% dei casi, quello di zinco nell'87%, quello di vitamina B6 nell'83% e di vitamina D nel 62%. Nell'ambito degli integratori sappiamo con certezza che molti fanno bene, ma alcuni possono essere dannosi e in quantità elevate addirittura tossici. Gli effetti collaterali acuti derivano solitamente da una o due dosi troppo elevate, mentre si parla di tossicità cronica dopo mesi di somministrazione o di prolungata esposizione a una sostanza presente nell'acqua o negli alimenti. Il nutriente che dà maggiori rischi di tossicità è la vitamina A, soprattutto nei bambini e nelle donne in stato di gravidanza. Se ad alcune persone dosaggi superiori a quelli indicati come tossici possono non provocare alcun effetto collaterale, per altre possono essere pericolosi anche dosaggi inferiori. E' indispensabile pertanto controllare attentamente le reazioni dell'organismo e rispettare i segnali che manda.

18-08-2016

Praticamente in tutte le culture del mondo, i capelli lucenti sono il simbolo di vitalità, giovinezza e salute. Di seguito quindi, una lista di quattro rimedi naturali che sono rinomati per migliorare la qualità dei capelli e la crescita in entrambi i sessi.

MELASSA

E’ uno sciroppo scuro e denso che contiene traccia di tutti i minerali estratti dalla canna da zucchero durante il processo di affinamento. Uno di questi minerali è il rame - un ingrediente assolutamente essenziale per capelli sani poiché aiuta la produzione nella pelle e nei capelli, del pigmento melanina. Per ottenere i migliori risultati, assumere due cucchiai di melassa al giorno, preferibilmente al mattino. Inizierete a notare miglioramenti nella qualità dei capelli entro poche settimane. L’ utilizzo mensile costante può far tornare i capelli al loro colore originale.

PEPE DI CAYENNA

E’ un ottimo rimedio per migliorare lo spessore dei capelli. In effetti, gli antichi medici utilizzavano composti topici di pepe di Cayenna per il trattamento dell’alopecia. Questo perché il pepe di Cayenna aumenta il flusso sanguigno, che a sua volta alimenta il cuoio capelluto e stimola la crescita dei capelli. E' una buona idea mescolare il pepe di Cayenna con un olio come l’olio d’oliva, tuttavia - versare la polvere di Cayenna sul cuoio capelluto non è una piacevole esperienza!

LATTE O OLIO DI COCCO

Questi due prodotti sono sempre stati collegati con capelli lucenti e sani. Per ottenere i migliori risultati con l’olio di cocco, mescolarlo con un pò di avocado frullato, stendere il composto sui capelli e risciacquare con acqua tiepida dopo 30 minuti. Il latte di cocco, d’altra parte, può essere usato come un normale shampoo - basta massaggiare sul cuoio capelluto e lasciarlo lì per 30 minuti.

SAW PALMETTO (SERENOA)

C’è una buona ragione per cui questa pianta nordamericana è un ingrediente principale nei prodotti per capelli: aumenta davvero la lucentezza e lo spessore. Stranamente, non abbiamo ancora scoperto perché è così efficace, anche se alcuni ricercatori credono che sia perché la pianta blocca un enzima, la 5-alfa-reduttasi, dalla conversione del testosterone in diidrotestosterone. Quest’ultimo è un ormone legato alla progressiva alopecia e altre condizioni dei capelli.

La cosa grandiosa di questi quattro rimedi è la loro versatilità. Ad esempio, è possibile prendere due cucchiai di melassa al giorno e lavare i capelli con il latte di cocco. In alternativa, si potrebbero assumere 20 gocce di tintura di pepe di Cayenna mescolate con acqua e lavare i capelli con uno shampoo fatto in casa con melassa o palmetto. In realtà, si può fare uno shampoo a base di tutti e quattro i rimedi mescolati insieme - l’intruglio non avrà un buon odore, ma i tuoi capelli lo ameranno!

Giovedì, 18 Agosto 2016 05:36

MIELE NELLA GUARIGIONE DELLE FERITE.

18-08-2016

Fino a un secolo fa i medici ricorrevano alle proprietà curative del miele, che contiene tre ingredienti i quali lo rendono particolarmente indicato per il trattamento delle ferite. Grazie all'alta concentrazione di zucchero, il miele assorbe gran parte del trasudato contenuto nelle ferite rendendo l'ambiente meno adatto alla sopravvivenza dei batteri. Molti tipi di miele contengono notevoli quantità di perossido di idrogeno, cioè di acqua ossigenata, la stessa che si usa di solito per disinfettare tagli ed escoriazioni, e propoli, un ingrediente del nettare dall'effetto battericida. In laboratorio alcuni scienziati hanno cosparso di miele sette tipi di batteri che spesso provocano infezioni delle ferite. Tutti e sette sono stati neutralizzati dal miele.

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