Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

04-10-2015

Se da un lato è bene tenere le unghie sempre curate, dall’altro anche la pelle delle mani va tenuta d’occhio. Spesso sono le mani stesse a lanciare allarmi di SOS. Vento e freddo, sole e acqua, sapone e sostanze chimiche le fanno un pò soffrire. Ed è così che compaiono ruvide, ispessite e macchiate, con le unghie spesso fragili. E qui, donnine, bisogna intervenire! Innanzi tutto, il movimento. In che senso? Allenate le manine. Muovere spesso le dita, infatti, favorisce la circolazione e migliora il tono dei tessuti. In più, aumenta l’irrorazione sanguigna alla radice dell’unghia e ne stimola la crescita. Poi, cremina ogni giorno. Per tenerle sempre giovani, le mani vanno idratate anche più volte nella giornata. Un massaggio con crema, dunque, da rendere più efficace aggiungendo un pò di olio essenziale, come quello al sandalo (che è ristrutturante), rosa (nutriente) o geranio (che invece aiuta a combattere le screpolature. Ogni due o tre giorni, se proprio sono secche secche, si può sciogliere un pizzico di farina di riso o di avena in acqua tiepida fino a ottenere una crema densa. Oppure, vero toccasana, si possono mescolare un cucchiaio di olio di avocado, 10 gocce di olio di jojoba, 10 di olio di germe di grano e 2 gocce di essenza di limone. Il risultato saranno mani morbidissime, soprattutto se mettete l’unguento e infilate, prima di andare a dormire, un paio di guanti di cotone, in modo che l’impacco penetri in profondità nella pelle. Cosa fare invece con le ragadi? Questi taglietti tanto piccoli quanto dolorosi si presentano, a causa del vento e del freddo, in cima alle dita, ai loro lati o intorno all’unghia. Si può allora applicare una miscela di olio di calendula, olio di germe di grano e qualche goccia di essenza alla lavanda. Le vostre mani saranno impeccabili. E ricordate il limone. Se ne avete un pò che vi avanza dall’insalata strofinatelo sulle mani. Verranno fuori bianchissime e anche le unghie ne trarranno beneficio.

04-10-2015

Il professor Sabin, in una delle sue tante interviste rilasciate prima di morire, ha parlato della vaccinazione antinfluenzale, così spesso raccomandata dalle Autorità Sanitarie, specialmente nelle persone anziane con malattie coronariche o respiratorie, con diabete o altre malattie croniche. Il professor Sabin esprime con decisione il suo giudizio d'inutilità. "Abbiamo vaccinato tanta gente da più di 40 anni e, secondo me, i vaccini non hanno assolutamente funzionato". Negli Stati Uniti, come anche altrove, dal 1970 in poi vi è stata una costante diminuzione del tasso di mortalità per polmonite e altre complicanze, ma questo non è dovuto a nessun vaccino in particolare, ma alla migliore assistenza verso i meno abbienti. "I medici possono essere indotti a somministrare antibiotici a scopo preventivo, ma questo è veramente dannoso", ha sottolineato ripetutamente Sabin. 
Somministrare antibiotici per prevenire infezioni secondarie è inutile, perchè innanzitutto si è visto, già da molti anni, che il provvedimento non è preventivo e in secondo luogo la soppressione di batteri suscettibili all'antibiotico favorisce la moltiplicazione di germi resistenti con la possibilità di nuove infezioni, che poi sono molto più difficili da trattare. In caso di malattie virali, il medico può somministrare antibiotici solo quando il viraggio del quadro clinico, con ulteriore innalzamento febbrile, dolore toracico e leucocitosi, può far sospettare con alta probabilità che vi sia una super-infezione batterica.
Parlando del futuro, Sabin ha detto che personalmente non vede nessuna possibilità di controllo di quest'enorme quantità di malattie respiratorie, con dei vaccini; ha suggerito quindi un diverso tipo d'approccio. Nel dibattito che è seguito, lo scienziato ha sottolineato che molte conquiste per la salute, a cominciare dall'infanzia, si sono ottenute grazie alle migliori condizioni di vita e all'igiene.

03-10-2015

La pertosse è un’infezione batterica altamente contagiosa. E’ causata dal batterio Bordetella pertussis che infetta il rivestimento delle vie aeree come la trachea ed i bronchi. Questa malattia si diffonde rapidamente attraverso la tosse e starnuti di una persona infetta. Essa colpisce soprattutto i bambini piccoli, ma anche gli adolescenti e gli adulti. Una volta infettati con i batteri, dopo circa 7-10 giorni compaiono i primi segni e sintomi della pertosse. La fase iniziale della condizione, ha gli stessi sintomi del raffreddore comune, come ad esempio tosse lieve, starnuti, naso che cola e febbre bassa. Se l’infezione non viene trattata tempestivamente, la tosse si trasforma in “attacchi di tosse”che terminano con un suono acuto tipo “urlo”, mentre si tenta di respirare. Si possono anche avere episodi di vomito. I bambini di età inferiore ai 6 mesi sono a maggior rischio di contrarre l’infezione. Anche gli adulti con un sistema immunitario debole sono a più alto rischio. Questa infezione è molto pericolosa per i bambini, soprattutto per quelli che hanno meno di 6 mesi che possono avere bisogno di cure ospedaliere. Se si soffre di pertosse, in aggiunta al trattamento prescritto dal medico, si possono provare alcuni rimedi naturali per alleviare i sintomi e ridurre la durata dell’infezione. Di seguito, 10 rimedi naturali per combattere la pertosse:

1. ZENZERO

Lo zenzero è un ottimo espettorante che può contribuire a trattare la pertosse. Ha anche proprietà antibatteriche che aiutano a distruggere i batteri che causano questa condizione. Inoltre, ha proprietà immunostimolanti che aiutano a combattere l’infezione e promuovere il rapido recupero.

COME SI USA:

• Mescolare 1 cucchiaio di succo di zenzero fresco e miele grezzo e assumere due volte al giorno per un paio di giorni.
• Un’altra opzione è quella di mescolare la stessa quantità di succo di zenzero, succo di limone e succo di cipolla. Assumere 1 cucchiaio di questa miscela 2-3 volte al giorno.
• In alternativa, far bollire 2 cucchiaini di semi di fieno greco in 2 tazze di acqua fino a quando la quantità si riduce della metà. Successivamente, aggiungere 1 cucchiaino di succo di zenzero fresco e un pò di miele grezzo. Bere questa soluzione una volta al giorno per un paio di giorni.

2. CURCUMA

La curcuma ha proprietà antibatteriche e antivirali che contribuiscono a trattare la pertosse. Ha un effetto terapeutico sulla tosse, in particolare sulla tosse secca, uno dei sintomi principali. La curcuma stimola il sistema immunitario e aiuta di conseguenza, anche a combattere le infezioni.

COME SI USA:

• Mescolare 1 cucchiaio di miele grezzo a ½ cucchiaino di curcuma in polvere. Assumere due volte al giorno.
• Un’altra opzione è quella di bere una bevanda vegetale calda e mescolare ½ cucchiaino di curcuma, due volte al giorno per alleviare i sintomi della pertosse.

3. AGLIO

L’aglio funziona come un antibiotico naturale. Ha proprietà antibatteriche e antivirali che lo rendono efficace per eliminare l’infezione della pertosse.

COME SI USA:

• Consumare 1 spicchio di aglio fresco 2 o 3 volte al giorno per circa una settimana.
• Inoltre, aggiungere 1 cucchiaio di aglio tritato a una pentola di acqua bollente. Coprire la testa con un asciugamano e inalare il vapore. Questo rimedio non è adatto ai bambini molto piccoli.

4. MIELE

Un altro rimedio naturale molto efficace contro la pertosse è il miele grezzo. Grazie alle sue potenti proprietà antisettiche, antibatteriche e curative, il miele può uccidere i batteri che causano l’infezione così come alleviare i sintomi.

COME SI USA:

• Aggiungere 1 cucchiaio di miele grezzo ad un bicchiere d’acqua tiepida e bere lentamente. Ripetere un paio di volte al giorno. Questa bevanda avrà un effetto calmante sulla gola.
• Prima di andare a letto, assumere 1 cucchiaino di miele grezzo con un pizzico di cannella in polvere. Questo vi aiuterà a dormire meglio.
• Un’altra opzione è quella di mescolare 1 cucchiaino di miele e succo di rafano fresco. Aggiungete un pò di sale e assumere 3 volte al giorno.

5. ORIGANO

L’origano è un altro rimedio naturale efficace per le infezioni respiratorie come la pertosse. Questa erba ha proprietà antispasmodiche, antibatteriche ed espettoranti che aiutano a liberare i polmoni dal muco e ridurre la tosse secca.

COME SI USA:

• Far bollire una pentola d’acqua e aggiungere 5 o 6 gocce di olio essenziale di origano puro. Coprire la testa con un asciugamano e inalare il vapore. Utilizzare questo rimedio 2 o 3 volte al giorno, per un paio di giorni, per alleviare la tosse.
• Un’altra opzione è quella di mescolare 10-15 gocce di olio essenziale di origano in 2 cucchiai di olio d’oliva o di jojoba. Utilizzare questa miscela per strofinare il petto prima di andare a letto, per alleviare la tosse durante il sonno.
• Si può anche bere una tisana di origano 2 o 3 volte al giorno, per un effetto rilassante.

6. LIMONE

Il limone può anche contribuire a trattare la pertosse, naturalmente. L’acido citrico presente nel limone riduce lo spessore del muco e le sue forti proprietà antibatteriche e antivirali aiutano a combattere l’infezione. Inoltre, la vitamina C presente nel limone, stimola il sistema immunitario.

COME SI USA:

• Aggiungere 1 cucchiaio di succo di limone appena estratto a un bicchiere di acqua tiepida insieme a un pò di miele grezzo. Bere più volte al giorno per un paio di giorni.
• Un’altra opzione è quella di prendere ½ limone e cospargere di sale per lenire la gola irritata.

7. LIQUIRIZIA

Un altro rimedio efficace a base di erbe è la liquirizia che agisce come un emolliente, cioè riveste la gola con una pellicola sottile di mucillagini, per proteggere i tessuti delicati dalla tosse persistente. Inoltre aiuta a ridurre la congestione dei polmoni e dei bronchi.

COME SI USA:

• Aggiungere 1 cucchiaino di polvere secca di radice di liquirizia a 2 tazze di acqua e far bollire per 5 minuti. Togliere dal fuoco e lasciar riposare per altri 10 minuti. Filtrare e bere due volte al giorno per un paio di giorni.
• In alternativa, mescolare ½ cucchiaino di polvere di liquirizia con un pò di miele e assumere 3 volte al giorno, per un paio di giorni.

8. MANDORLE

Sia l’olio di noci che di mandorle, sono utili nella cura della pertosse. Le mandorle sono ricche di sostanze fitochimiche e antiossidanti che possono contribuire ad alleviare i sintomi. Esse hanno anche proprietà immunostimolanti.

COME SI USA:

• Mescolare 5 gocce di olio di mandorle con 10 gocce ciascuno di succo di cipolla bianca fresca e succo di zenzero. Assumere questa miscela 3 volte al giorno per almeno due settimane.
• Un’altra opzione è quella di immergere 5-7 mandorle in acqua durante la notte. Togliere le bucce e macinare le mandorle in una pasta fine. Aggiungere 1 cucchiaino di burro alla pasta e mangiare 3 volte al giorno fino a quando i sintomi regrediscono.
• Inoltre, strofinare il petto con 1 cucchiaio di olio di mandorle e 4 o 5 gocce di olio essenziale come eucalipto o rosmarino. Strofinare delicatamente questo olio sul petto per alcuni minuti. Usarlo in caso di bisogno.

9. CAMOMILLA

L’assunzione regolare di camomilla può anche fornire sollievo dai sintomi della pertosse. Questa erba ha proprietà lenitive, antinfiammatorie e immunostimolanti che aiutano ad alleviare i sintomi e promuovere il recupero rapido.

COME SI USA:

• Aggiungere 1-2 cucchiaini di fiori secchi di camomilla a una tazza di acqua calda. Coprire e lasciar riposare per 5 minuti. Filtrare la soluzione e aggiungere il succo di limone e miele secondo il vostro gusto. Bere la bevanda 3 o 4 volte al giorno per un paio di giorni.

10. ZAFFERANO

In Ayurveda, lo zafferano è altamente raccomandato per il trattamento di tosse secca e pertosse. Questa spezia costosa ha proprietà antibatteriche che aiutano a distruggere i batteri responsabili della pertosse. Inoltre, essendo un espettorante, aiuta a sciogliere il catarro in modo da poter respirare facilmente.

COME SI USA:

• Lasciare in infusione 6 stimmi di zafferano in ½ tazza di acqua calda per 5 minuti. Bere questa infusione alcune volte al giorno per almeno una settimana.

ULTERIORI SUGGERIMENTI

• Bere 1-2 bicchieri di succo d’uva al giorno. Questo aiuterà il processo di recupero.
• Mescolare 2 cucchiaini di aceto di mele ad una tazza di acqua, aggiungere un pò di miele grezzo e bere 2-3 volte al giorno. Combatte l’infezione e contribuisce a ridurre la congestione.
• Evitare l’esposizione al freddo e all’umidità in quanto possono peggiorare la condizione.
• Riposare abbondantemente per un recupero più rapido.
• Bere molti liquidi come acqua, succo di frutta e zuppe per prevenire la disidratazione.
• Liberare la casa da sostanze irritanti come il fumo di tabacco che possono innescare la tosse.
• Coprirsi la bocca mentre si tossisce e lavarsi spesso le mani.
• Includere alimenti ricchi di vitamina C nella vostra dieta per ridurre la durata della pertosse.
• Evitare allergeni alimentari come lo zucchero, prodotti lattiero-caseari, grano e farinacei.
• Non mangiare cibi asciutti e friabili in quanto possono provocare uno spasmo di tosse.

03-10-2015

La Transportation Security Administration (TSA) sostiene che le scansioni backscatter sono sicure (per capirci le macchine che negli aeroporti vedono il corpo senza vestiti). Ma cosa dicono personalmente i medici su questo argomento? Molti medici rifiutano le scansioni. Il Dr. Drew Pinsky definisce la quantità di radiazione “insignificante”. Tuttavia, alcuni ricercatori si domandano se le misurazioni dei costruttori siano valide, l’esposizione alle radiazioni può effettivamente essere 10 volte più di quello che i produttori sostengono.
Il dottor Otis Brawley, direttore medico della American Cancer Society, si rifiuta di passare attraverso uno scanner quando viaggia. Il dottor Len Lichtenfeld, ha la stessa opinione. Secondo la CNN: “Lichtenfeld dice che non necessariamente lo conforta che la TSA dica che le scansioni sono sicure. Ricordo ancora le radiazioni subìte dai miei piedi da bambino quando andavo al negozio di scarpe dove c’era una macchina che poteva vedere, grazie alle radiazioni, come i miei piedi stavano nelle scarpe nuove”, dice. “Ci dicevano che era completamente sicuro, e non lo era”.

 

http://edition.cnn.com/2011/HEALTH/03/31/ep.airport.scanners/

http://www.wired.com/2011/03/scanners-part2/

http://www.wired.com/2011/03/tsa-radiation-test-bungling/

http://getbetterhealth.com/some-physicians-fear-airport-scanner-radiation-despite-evidence/2011.04.09

Sabato, 03 Ottobre 2015 11:29

LE 3 FALSITA' SUL RAFFREDDORE.

03-10-2015

1. Copriti più che puoi: freddo e pioggia possono farti venire il raffreddore.
FALSO: i virus, non il freddo, provocano il raffreddore.

2. Se hai già il raffreddore, per guarire devi prendere gli antibiotici.
FALSO: gli antibiotici uccidono i batteri, non i virus.

3. Prendere il raffreddore a inizio stagione ti metterà al riparo dalle ricadute.
FALSO: esistono centinaia di virus diversi.

Sabato, 03 Ottobre 2015 11:27

CAPELLI TROPPO SECCHI? PROVA CON LA BANANA.

03-10-2015

L'autunno non influisce solo sull’umore, ma anche sulla chioma. In effetti, in questa stagione i capelli appaiono spesso molto secchi per effetto delle lunghe esposizioni al sole estivo, oppure disidratati dai lavaggi frequenti o dalle asciugature fatte con il phon troppo caldo. Il risultato? Capelli spenti, difficili da pettinare e dall´aspetto tutt’altro che sano. Ma rimediare è possibile anche senza ricorrere a prodotti costosi. Basta affidarsi alla natura e al fai-da-te. Ecco alcuni suggerimenti dell’hair stylist Luciano Colombo per avere chiome sane e splendenti.


MASCHERA ALLA BANANA PER IDRATARLI

La banana è un vero toccasana per i capelli perché contiene oli vegetali altamente idratanti e sostanze nutrienti vitaminiche, come gli estratti di frutta che rinforzano e ammorbidiscono i capelli senza appesantirli. Questo frutto, inoltre, previene l´invecchiamento del cuoio capelluto. Infatti la polpa della banana è un ottimo idratante anche per l´alto contenuto di vitamina A prezioso contro l’eccessiva aridità cutanea. Se volete cimentarvi in una maschera casalinga fate così: schiacciate con una forchetta la polpa della banana, aggiungete il succo di limone e l’olio di oliva e amalgamate bene con la crema nutriente.

Ma la banana non è indicata solo nella cura dei capelli. Infatti un’antica ricetta di bellezza messicana prescrive alle donne di strofinarsi ogni giorno il viso con una banana schiacciata. Se volete provare potete aggiungere olio e essenziale e usare questa crema tutte le volte che la pelle "tira" perché secca.

Venerdì, 02 Ottobre 2015 18:45

RIMEDI NATURALI PER LA CONGIUNTIVITE.

02-10-2015

La congiuntivite è un'infiammazione della congiuntiva - la membrana che riveste la palpebra e copre la maggior parte del bianco dell'occhio. Quando qualcuno ha la congiuntivite, gli occhi possono apparire gonfi e iniettati di sangue, con la presenza di sintomi come il prurito. Poiché l'area infetta è spesso piena di pus, le palpebre tendono a restare attaccate quando gli occhi rimangono chiusi per un periodo di tempo prolungato (specialmente quando ci si sveglia al mattino). Nei casi più gravi, la visione può diventare sfocata; in questo caso, si raccomanda di consultare un professionista qualificato. I fattori che possono contribuire alla congiuntivite comprendono infezioni batteriche, virus, lesioni agli occhi, allergie, e l'esposizione a sostanze che sono irritanti per gli occhi, come fumo, soluzioni per lenti a contatto, cloro delle piscine, prodotti chimici, trucco, o qualsiasi altra sostanza estranea o particella che entra nell'occhio. La congiuntivite è altamente contagiosa se è causata da un’infezione virale.

RIMEDI NATURALI

INTEGRATORI

- 25.000 UI di vitamina A (insieme a un complesso di carotenoidi comprendenti luteina e zeaxantina) per 1 mese, poi ridurre a 15.000 UI al giorno. Durante la gravidanza, non superate i 10.000 UI al giorno.

- 2.000-6.000 mg di vitamina C (con bioflavonoidi) al giorno. Protegge l'occhio da ulteriori danni.

- 50 mg di zinco al giorno. Lo zinco migliora la risposta immunitaria. Utilizzate zinco gluconato per un migliore assorbimento.

ERBE

- Tisane di calendula, camomilla, finocchio o eufrasia possono essere utilizzate per fare un impacco caldo. L’eufrasia si può assumere anche per via orale in quanto è particolarmente adatta per l'irritazione e l’infiammazione. La tisana di eufrasia può anche essere raffreddata per risciacquare l'occhio infetto. Attenzione: non utilizzate camomilla se siete allergici all'ambrosia, o in caso di gravidanza. La camomilla può anche interagire negativamente con il warfarin, per cui i pazienti che utilizzano il farmaco dovrebbero evitarla.

- Il ginkgo biloba ha dimostrato di essere utile nel migliorare i sintomi della congiuntivite allergica.

ALTRE RACCOMANDAZIONI

- Aumentate il consumo di verdure a foglia verde (cavolo, spinaci ecc.), legumi e verdure di colore giallo. Inoltre, mirtilli, more e ciliegie, così come gli alimenti ricchi di vitamina C ed E, come frutta e verdure crude sono anche benefiche.

- Applicate un impacco caldo nell’occhio, utilizzando le tisane indicate sopra, più volte al giorno. Molti dei microrganismi che causano la congiuntivite, non tollerano il calore.

- Se le vostre palpebre sono gonfie, provate a grattugiare una patata fresca, avvolgendola con una garza e ponendola sopra l'occhio infetto. Questa agisce come astringente e ha un effetto curativo.

02-10-2015

Qualche tempo fa il Journal of the National Cancer Institute ha pubblicato uno studio a lungo termine, condotto dall'Università di Toronto su 40.000 donne di età compresa tra i 50 e i 59 anni, in cui si afferma che l'esame mammografico annuale non risulta più efficace nella prevenzione del tumore alla mammella, di una semplice visita medica. Metà delle 40.000 donne furono sottoposte solo a regolare visita medica e l'altra metà a visita medica e mammografia. Tredici anni dopo i risultati sono stati questi: 610 casi di tumore mammario e 105 decessi per tumore mammario nelle donne che si erano sottoposte alla sola visita medica e 107 decessi e 622 casi di tumore nelle donne che erano state sottoposte a regolare mammografia e visita medica. Lo studio quindi contesta il fatto che la mammografia sia in grado di identificare un tumore con maggiore anticipo rispetto a una regolare visita medica. Ma non basta, già qualche anno fa la rivista The Lancet ha pubblicato un articolo in cui si affermava che da quando era stato introdotto l'esame mammografico, nel 1983, il carcinoma dei dotti era aumentato del 328 per cento e che il 200 per cento di questi casi era dovuto all'uso del test mammografico. Si affermava inoltre che da quando era stato introdotto questo test, l'incidenza del tumore alla mammella nelle donne sotto i 40 anni di età era aumentato del 3.000 per cento.
Come se questi dati non bastassero, parecchie ricerche affermano che i risultati delle mammografie sono spesso errati: la rivista Archives of Internal Medicine ha pubblicato i risultati di un'indagine condotta su 79 mammografie, la cui diagnosi è stata verificata da biopsia o da intervento chirurgico: nel 21 per cento dei casi la presenza di tumore non è stata diagnosticata mentre nel 10 per cento dei casi è stato diagnosticato un tumore che non c'era e nel 42 per cento dei casi è stata diagnosticata come cancerogena una semplice lesione benigna. La rivista affermava inoltre che troppo spesso a seguito della mammografia, vengono eseguite biopsie inutili, dispendiose e dolorose per le donne che vi sono sottoposte, senza contare un altissimo fattore di ansia e di stress. Secondo il Merck Manual, per ogni caso di tumore alla mammella effettivamente diagnosticato, da 5 a 10 donne vengono sottoposte a biopsia; questo significa che, statisticamente parlando, una donna che effettui una mammografia annuale per un periodo di 10 anni, ha una probabilità del 50 per cento di doversi, prima o poi, sottoporre a una biopsia anche senza aver mai sviluppato alcun tumore. La rivista Alternative Medicine sostiene che l'industria mammografica ammonta, negli Stati Uniti, a un giro di affari di circa 8 miliardi di dollari l'anno e che la pressione esercitata sul seno nel corso dell'esame combinata con le radiazioni ionizzanti, potrebbe causare la dispersione nei tessuti delle cellule maligne o addirittura provocare la mutazione delle cellule. Esiste un'alternativa? Secondo medici esperti, un'alternativa realmente efficace ma ancora poco utilizzata è la Termografia: l'esame Termografico, affermano i ricercatori, può realmente identificare un tumore al suo primo apparire con molta più sicurezza e con anni di anticipo rispetto sia alla mammografia, che all'esame medico.

 

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10995804

http://www.leaflady.org/mammography_risk1.html

02-10-2015

Un recente studio ha cercato di determinare se l’uso di statine fosse associato a rischio di cancro alla prostata. I ricercatori hanno esaminato circa 400 pazienti con cancro prostatico diagnosticato per la prima volta nel periodo tra il 2005 e il 2008. Hanno scoperto che l’uso di qualsiasi statina, in qualsiasi quantità, è stato associata ad un significativo aumento di rischio di cancro alla prostata. Inoltre, il rischio aumentava in base alla dose cumulativa. Secondo i ricercatori: “I risultati di questo studio caso-controllo suggeriscono che le statine potrebbero aumentare il rischio di cancro alla prostata”.


http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/pros.21401/abstract

01-10-2015

I ricercatori della Texas A&M University e dell’University of North Carolina hanno dimostrato che una dieta contenente prugne secche può influenzare positivamente il microbiota in tutto il colon, contribuendo a ridurre il rischio di cancro del colon. La ricerca è stata presentata alla Conferenza di Biologia Sperimentale 2015 a Boston. “Attraverso la nostra ricerca siamo stati in grado di dimostrare che le prugne secche favoriscono la ritenzione di batteri benefici in tutto il colon, riducendo il rischio di cancro del colon”, ha detto il dottor Nancy Turner, del Texas A&M AgriLife Research e Professore di Nutrizione presso il Dipartimento di Scienze Alimentari della Texas A&M University, College Station. Secondo l’American Cancer Society, il cancro del colon è la terza causa di decessi per cancro negli Stati Uniti. Durante il 2015, il cancro del colon dovrebbe causare circa 49.700 morti in tutta la nazione. ”Una buona quantità di ricerche hanno già dimostrato che la dieta può alterare il metabolismo e la composizione del microbiota del colon ed ha importanti implicazioni nella prevenzione e cura delle malattie”, ha detto Turner. Ci sono migliaia di miliardi di batteri nel tratto intestinale e finora sono state identificate più di 400 specie individuali. Precedenti ricerche hanno dimostrato che le “interruzioni” del microbiota sono coinvolte nell’avvio di infiammazione intestinale e la recidiva di attacchi infiammatori può favorire lo sviluppo del cancro del colon.
“La nostra ricerca ha esplorato le potenziali proprietà cancro-protettive delle prugne secche, utilizzando un modello di ratto consolidato di tumore del colon”, ha aggiunto il ricercatore. ”Le prugne secche contengono composti fenolici che hanno molteplici effetti sulla nostra salute, compresa la proprietà antiossidante in grado di neutralizzare l’effetto ossidante dei radicali liberi che possono danneggiare il nostro DNA”. ”La nostra ipotesi era che il consumo di prugne secche avrebbe potuto favorire la funzionalità del microbiota e modelli di metabolismo microbico in tutto il colon, contribuendo a ridurre il rischio di cancro al colon”. “I microbiota sono coinvolti nella salute dell’organismo ospitante attraverso interazioni fisiche e, indirettamente, attraverso il loro metabolismo”, ha spiegato Derek Seidel, un assistente di ricerca di Turner che ha partecipato allo studio. “I ratti sono stati alimentati con una dieta di controllo o con una dieta contenente prugne secche ed entrambe le diete sono state abbinate per calorie totali e composizione di macronutrienti in modo che l’effetto dovuto alla dieta poteva essere attribuito esclusivamente ai composti che si trovano unicamente nelle prugne secche”.
Il contenuto intestinale e tessuti di diversi segmenti del colon dei ratti, sono stati esaminati. I risultati hanno mostrato che la dieta con le prugne secche ha aumento i Bacteroidetes e ridotto i Firmicutes – i due principali phyla di batteri nell’intestino – nel colon distale senza alterare le proporzioni presenti nel colon prossimale. Tuttavia, gli animali che hanno consumato la dieta di controllo avevano una percentuale inferiore di Bacteroidetes e una maggiore di Firmicutes nel colon distale. Inoltre, i ratti che hanno consumato le prugne secche avevano ridotto significativamente il numero di lesioni precancerose, rispetto ai ratti di controllo. “Queste prime lesioni precancerose osservabili sono spesso considerate come un forte indicatore dello sviluppo del cancro”, ha spiegato Seidel. Turner ha concluso: ”Questi dati supportano l’ipotesi che le prugne essiccate proteggono contro il cancro del colon. Questo loro potenziale può derivare in parte, dalla loro capacità di mantenere “stabili” le benefiche composizioni del microbiota nel colon distale. Da questo studio siamo stati in grado di concludere che le prugne secche promuovono la ritenzione del microbiota benefico e metabolismo microbico in tutto il colon e questa loro capacità è stata associata ad una ridotta incidenza delle lesioni precancerose”. Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, soprattutto negli studi umani, i risultati di questo studio sono interessanti perché indicano che mangiare regolarmente prugne secche può essere una strategia dietetica percorribile per contribuire a ridurre il rischio di cancro del colon.

                                                            

http://www.sciencedaily.com/releases/2015/09/150925131420.htm

http://today.agrilife.org/2015/09/24/plum-good-health-benefits/

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