Angelo Ortisi
LA BARBABIETOLA MIGLIORA LE PRESTAZIONI FISICHE.
18-09-2015
Fate attività fisica e avete bisogno di reintegrare quanta più energia possibile? Lasciate perdere tutti quegli intrugli che trovate al banco frigo del supermercato e andate in un orto. La soluzione al vostro problema è la barbabietola. Sì è vero, a guardarla non sembra di certo come gli spinaci per Braccio di ferro, ed il sapore del suo succo non si avvicina nemmeno lontanamente alla bontà del “lime”, “orange”, o tutti gli altri gusti sintetici che troviamo nelle bottigliette delle marche più disparate, che ci promettono di farci recuperare energia ad ogni sorso. Non che questo non sia vero. Ma è vero anche che se le bibite artificiali fanno recuperare solo una minima parte di sali minerali, contengono pure molti zuccheri e tante sostanze che alla lunga non fanno benissimo. Per questo il metodo migliore è affidarsi alla buona vecchia madre natura, ed in particolare alla barbabietola. In particolare quella rossa, che dicono dall’Università di Exter, abbia proprietà di gran lunga superiori a qualsiasi prodotto chimico. Questo ortaggio infatti contiene nitrati, delle sostanze che migliorano l’efficienza dei muscoli, diminuendo l’assorbimento dell’ossigeno e aumentando di conseguenza la resistenza fisica del 16%. Ma non solo. I nitrati, è risultato dagli esperimenti, abbassano anche la pressione sanguigna, e quindi sono ottimi per le persone che non si interessano al fitness, ma hanno problemi cardiocircolatori o respiratori.
L’esperimento effettuato in Inghilterra prevedeva la partecipazione di 8 ciclisti tra i 19 e i 38 anni. A metà di essi, dopo aver registrato le capacità fisiche, veniva somministrato succo di barbabietola, mentre all’altra metà un placebo. Dopodiché sono stati messi nuovamente sulla cyclette e hanno tentato di percorrere la stessa quantità di chilometri. I ricercatori hanno osservato che mentre coloro che avevano ricevuto il placebo percorrevano quei chilometri con lo stesso tempo dei test precedenti, coloro i quali avevano bevuto succo di barbabietola ci hanno messo il 2% di tempo in meno. Secondo i ricercatori, questo miglioramento potrebbe anche aumentare in presenza di allenamento metodico e una costante assunzione del succo rosso.
QUESTA SPEZIA E’ MIGLIORE DEI FARMACI PER L’ARTRITE REUMATOIDE.
17-09-2015
Una nuova ricerca ha dimostrato che la curcumina, l’ingrediente attivo della spezia curcuma, possiede potenti proprietà antinfiammatorie e anti-artritiche. Una forma altamente biodisponibile della curcumina è stata più efficace del farmaco Voltaren (FANS) per alleviare i sintomi dell’artrite reumatoide (RA). Nessuno nel gruppo della curcumina si è ritirato dallo studio a causa degli effetti collaterali, al contrario, il 14 per cento di quelli nel gruppo FANS lo ha fatto. I FANS sono spesso causa di gravi effetti avversi, tra cui ulcere e problemi cardiaci. I metodi di trattamento convenzionali per l’artrite reumatoide non sono in grado di migliorare significativamente la prognosi a lungo termine di questa malattia. Questo protocollo senza uso di farmaci, ha un tasso di miglioramento del 60-90 per cento.
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/ptr.4639/abstract
http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/art.22180/abstract
http://archinte.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=485256
IL FREDDO AIUTA A DIMAGRIRE: ECCO COME PERDERE PESO CON LA CRIOTERAPIA FATTA IN CASA.
17-09-2015
Esistono vari studi secondo i quali applicare del ghiaccio su alcune parti del corpo aiuta a bruciare i grassi. Il ghiaccio, infatti, è molto efficace per perdere quei chiletti di troppo e per tonificare la pelle. Se non ci credete, pensate alla sensazione che provate quando vi immergete nell’acqua fredda o quando nuotate in una piscina non climatizzata. La crioterapia consiste nell’applicare del ghiaccio su zone specifiche del corpo che sono flaccide o in sovrappeso per tonificarle e snellirle. Vediamo quali sono i benefici di questa terapia:
- Disintossica l’organismo.
- Tonifica i tessuti.
- Agisce come un lifting naturale per la pelle.
- Combatte la cellulite.
- Rinvigorisce la circolazione sanguigna se abbinata a una cura esfoliante.
- Aiuta a perdere peso in poche sessioni.
Si tratta di un massaggio innovativo che, insieme all’esercizio fisico e a una dieta sana, aiuta a perdere peso velocemente. Noterete i risultati già dalla prima applicazione, poiché il ghiaccio, così come le piante medicinali, aumenta l’assorbimento dei grassi e stimola la produzione di nuove cellule. E' un ottimo rimedio per coloro che hanno seguito una dieta ferrea per perdere peso e vogliono tonificare la pelle e per chi vuole dimagrire e ancora non ha trovato una terapia efficace. Infine, è indicato per coloro che vogliono correggere le occhiaie, i muscoli flaccidi, la pelle cadente o l’addome molle e gonfio.
COME FUNZIONA LA CRIOTERAPIA FATTA IN CASA?
Forse non avete tempo o soldi per andare in un centro estetico specializzato per fare la crioterapia, ma non c’è da preoccuparsi. Potete usufruire di una terapia efficace stando tranquillamente a casa vostra.
Di cosa avete bisogno:
- 3 cucchiai di equiseto.
- 1 manciata di rosmarino.
- 3 cucchiai di caffè solubile.
- 1 kg di tè verde o di erba mate.
- ½ litro d’acqua.
PROCEDIMENTO
1. Fate bollire tutti gli ingredienti per 15 minuti.
2. Togliete dal fuoco e lasciate raffreddare fino a temperatura ambiente.
3. Mettete la miscela in un recipiente di plastica (meglio ancora se usate quello per fare i cubetti di ghiaccio) e mettete nel freezer per farlo congelare.
4. Una volta congelato, usate il ghiaccio per massaggiare la zona che volete snellire o tonificare con movimenti circolari.
Fate attenzione: se avete la pelle molto sensibile, vi consiglio di avvolgere il ghiaccio in un panno o in una busta di plastica per evitare di bruciarvi.
I POTENZIALI EFFETTI NEGATIVI DELLA SOIA.
17-09-2015
Estrogeni vegetali, come ad esempio quelli che si trovano nella soia, possono avere profondi effetti negativi sul feto in via di sviluppo. L’esposizione a sostanze chimiche estrogeniche nel grembo materno o durante l’infanzia ha il potenziale per influenzare negativamente la fertilità di una donna da adulta, ed è già stato collegato a un maggior rischio di cancro al seno. Già precedentemente, la ricerca ha scoperto che la genisteina,composto della soia, altera la motilità degli spermatozoi. Anche piccole dosi del composto presenti nel tratto femminile potrebbero distruggere lo sperma e ridurre la capacità di concepire. Bisogna evitare di alimentare i neonati con bevanda di soia in quanto ciò può equivalere a somministrare un valore stimato di 4-5 pillole anticoncezionali di estrogeni, al giorno. La bevanda di soia può contenere livelli potenzialmente pericolosi di alluminio e manganese, minerali entrambi legati ad un QI (Quoziente Intellettivo) ridotto.
http://www.medicalnewstoday.com/releases/244932.php
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22553218
http://www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(96)09480-9/abstract
http://pediatrics.aappublications.org/content/97/3/413.abstract
LE BIBITE INDEBOLISCONO LE OSSA.
16-09-2015
Vista e rivista in molti spot pubblicitari, l’immagine di una ragazza che si beve una bibita dopo un’attività sportiva appare ora un pò stonata: stando a uno studio dell’Università americana di Harvard, le bevande gassate, soprattutto quelle a base di cola, favoriscono le fratture ossee. Secondo gli autori dello studio, pubblicato sulla rivista “Archives of Pediatric”, le adolescenti abituate a consumare queste bevande vanno incontro a fratture ossee cinque volte più frequentemente delle altre. La causa potrebbe essere il contenuto di acido fosforico, il quale interferisce con il metabolismo del calcio.
http://archive.sph.harvard.edu/press-releases/archives/2000-releases/press06142000.html
IL TE’ VERDE ALTERA GLI EFFETTI DELLA PILLOLA PER LA PRESSIONE.
16-09-2015
Le mille proprietà di questa bevanda di origine orientale, e ormai ampiamente diffusa anche in Occidente, sono - o dovrebbero essere - più che conosciute: antietà, depurativo, disintossicante. A fronte di tutti questi vantaggi per la salute, tuttavia, si scopre ora che il tè verde porta con sé anche una controindicazione non da poco per l'organismo: un'interazione con i farmaci antipertensivi, in particolare con un principio attivo chiamato nadololo. Lo hanno scoperto i ricercatori giapponesi autori di un piccolo studio sull'uomo pubblicato sulla rivista scientifica "Clinical Pharmacology & Therapeutics". I test su 10 volontari hanno mostrato che l'efficacia del medicinale è ridotta in chi assumeva tè verde in concomitanza con il farmaco. Un meccanismo confermato anche da studi di laboratorio. Dunque i ricercatori sottolineano l'importanza di tener conto di questa interazione. Come per altri medicinali, il foglietto illustrativo che accompagna il nadololo avverte che alcuni farmaci, tra cui i rimedi a base di erbe, possono interagire con l'azione dell'antipertensivo. Ebbene, tra questi occorrerebbe inserire anche il tè verde. Secondo gli scienziati, un paio di tazze di questa bevanda sarebbero sufficienti per ottenere l'effetto messo in luce dalla ricerca.
SEMPRE PIU’ RICERCA DI MONTAGGIO CONCORDA SULL’INUTILITA’ DEL VACCINO ANTINFLUENZALE.
16-09-2015
Gli studi dimostrano che il vaccino contro l’influenza è inefficace nei pazienti anziani e nei giovanissimi, e recenti studi su animali suggeriscono che la vaccinazione contro un ceppo di influenza può effettivamente aumentare il rischio di essere infettati da un ceppo di influenza simili ma diversi. Una recente ricerca solleva questioni molto importanti circa l’approccio adottato nello sviluppo di un vaccino antinfluenzale universale, che si rivolge alla parte non mutante del virus. Nel 2009, i ricercatori hanno anche notato che le persone che si erano sottoposte a un vaccino antinfluenzale l’anno precedente avevano più probabilità di soccombere al nuovo ceppo H1N1, rispetto a coloro che non avevano ricevuto un vaccino antinfluenzale l’anno precedente. I bambini nati da madri che avevano ricevuto il vaccino morbillo-parotite-rosolia (MMR) perdono la loro immunità acquisita passivamente dalla madre due mesi prima di quelli nati da madri naturalmente infettate con il morbillo. Invece di affrontare le prove scientifiche che dimostrano i rischi e i fallimenti dei vaccini, l’UNICEF si sta concentrando su sistemi di pubbliche relazioni per convincere a non prestare attenzione alla scienza disponibile.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23986398
http://jid.oxfordjournals.org/content/early/2013/04/29/infdis.jit144.full
http://www.medicalnewstoday.com/releases/260447.php
http://jid.oxfordjournals.org/content/early/2013/04/29/infdis.jit144.full
http://www.unicef.org/ceecis/media_24017.html
http://www.cochrane.org/CD001269/ARI_vaccines-to-prevent-influenza-in-healthy-adults
LA CARNE ROSSA NON CAUSA MALATTIE.
15-09-2015
La carne di animali alimentati con erba non causa malattie. Tuttavia, lo stesso non si può dire della carne rossa convenzionale e dei prodotti trasformati che invece contribuiscono alla malattia. Questo perché contiene una miriade di sostanze tossiche. Ma vediamo insieme cosa dicono le ultime ricerche in merito alla carne rossa.
LA CARNE ROSSA CAUSA MALATTIE?
La gente non vuole sentire che la carne rossa è un alimento sano, che nel contesto di un’alimentazione corretta contribuisce al mantenimento della buona salute. Esistono tante polemiche circa gli effetti sulla salute del consumo di carne rossa. Ciò è dovuto in parte al fatto che molti studi non distinguono tra carne di animali alimentati naturalmente con erba, e carne convenzionale di animali nutriti con farine e altre porcherie. La differenza sta proprio qui. Di recente, alcuni studi hanno dimostrato che la carne rossa di animali nutriti con erba fa bene all’organismo, mentre i problemi di salute venivano alla luce consumando carni rosse elaborate.
Molti studi hanno dimostrato che il consumo di quantità moderate di carne rossa ha effetti benefici sulla salute grazie al suo contenuto di nutrienti. La carne rossa, infatti, è ricca in ferro, zinco, fosforo e altri minerali. E' anche ricca di vitamine B, particolarmente di vitamina B12, che non si trova in grandi quantità in altri tipi di carne. Un altro studio recente ha dimostrato la correlazione tra salute e consumo di carne rossa di animali alimentati con erba. Questo studio esaminava la comunità degli Amish che hanno tassi di cancro inferiori del 44% rispetto al tasso nazionale. Questa comunità si nutre di carne rossa di animali alimentati solo con erba!
I PRODOTTI TRASFORMATI CAUSANO MALATTIE.
Molti studi hanno dimostrato che il consumo di carni rosse trasformate aumentano il rischio di malattie. Uno studio recente del 2010 condotto dall'Università di Harvard, ha coinvolto un milione di persone, studiando l'effetto delle carni fresche e di quelle lavorate. E’ stato notato che il consumo di carni lavorate aumentavano notevolmente i rischi per la salute. Nel 2011, l'American Institute for Cancer Research ha suggerito di ridurre il consumo di carni trasformate per ridurre il rischio di cancro. Questo significa che potete tranquillamente mangiare carni fresche provenienti da animali alimentati naturalmente. Uno studio importante, l’EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition), ha coinvolto quasi mezzo milione di persone. Il consumo di carni elaborate aumentava il rischio di morte prematura per qualsiasi causa. Tuttavia, i ricercatori hanno anche notato che il consumo di carni fresche risultava utile per la salute, questo perché la carne è una fonte importante di sostanze nutritive e vitamine.
CARNI ROSSE DA EVITARE
La chiave per la salute è di evitare tutte le carni rosse lavorate prodotte dalle grandi aziende che utilizzano carni di bassa qualità e animali di allevamento, oltre all’utilizzo di sostanze tossiche come i nitriti sintetici (nitrito di sodio) ed MSG (glutammato monosodico), che è una neurotossina utilizzata per aggiungere sapore. Evitate il consumo di queste carni lavorate che sono correlate con lo sviluppo di diverse malattie:
- Bacon.
- Salsiccia.
- Hot dog.
- Qualsiasi alimenti trasformati e confezionati a base di carne.
- Pizza surgelata con carne.
- Zuppe in scatola con carne.
- Pasti surgelati a base di carne.
- Ravioli di pasta a base di carne.
- Pasti per bambini contenenti carne.
- Quasi tutte le carni rosse che si trovano nei ristoranti, alberghi, ospedali e cliniche private.
LA CARNE ROSSA CAUSA COLESTEROLO ALTO E MALATTIE CARDIACHE?
Steve Guyenet ha condotto un lavoro incredibile dimostrando che non esistono prove che i grassi saturi contenuti nella carne rossa siano la causa dei livelli elevati di colesterolo, nonostante le dichiarazioni da parte dei media e della classe medica. La maggior parte degli studi che mostrano un'associazione tra il colesterolo cattivo e il consumo di carne rossa sono a breve termine. Questo è molto importante, perché si deve prestare attenzione a quanto tempo è stato condotto uno studio. Tutti questi studi a breve termine, condotti solo per settimane o mesi, erroneamente concludono che i grassi saturi aumentano il colesterolo. Questo è vero, ma solo nel breve periodo. A lungo termine, un moderato consumo di grassi saturi non aumenta il colesterolo cattivo. Al contrario, mangiando cereali e zuccheri raffinati si assiste a un aumento del colesterolo LDL.
Un’ampia meta-analisi, che ha coinvolto 350.000 partecipanti, non ha trovato alcuna associazione tra assunzione di grassi saturi e malattie cardiovascolari. Questi dati non suggeriscono una forte relazione tra carne rossa e malattie cardiache. Persino il consumo moderato di carne rossa fresca nella vostra dieta non vi darà il colesterolo alto, un attacco di cuore, e tanto meno una morte precoce. Non sorprende il fatto che molte persone siano convinte che la carne rossa faccia male alla salute. Lo sentono dire continuamente dai medici, che commettono l’errore di credere ad una ricerca obsoleta. In accordo con Chris Kresser: "La maggior parte della ricerca sulla carne rossa ci dice molto di più sui pregiudizi dei ricercatori e l'incompetenza dei media su di essa, di quanto non faccia l'effetto del consumo di carne rossa sulla salute umana".
IL PREGIUDIZIO DELLA PERSONA SANA
Il problema più grande che riguarda la carne è dato dal “pregiudizio della persona sana”. Dal momento che la carne rossa è sempre stata crocifissa dai media, le persone che ne mangiano poca o addirittura la evitano del tutto, tendono ad essere generalmente più concentrati sulla loro salute. Le persone che non mangiano carne rossa in genere tendono a mangiare cibi più sani, come frutta e verdura. Mangiano meno di questi alimenti che hanno dimostrato di causare diverse malattie:
- Zucchero raffinato.
- Grassi trans.
- Grano.
- Alimenti trasformati.
- Oli vegetali.
Hanno scelte di vita più sane:
- Fisicamente più attivi.
- Pesano meno.
- Mangiano meno cibo.
- Assumono integratori.
- Non fumano.
- Non bevono alcol.
- Sono più istruiti.
Uno stile di vita più sano contribuisce all’aumento della salute in generale. Molti di coloro che leggono i risultati di questi studi arrivano alla conclusione superficiale che il consumo di carne provoca malattie cardiovascolari e morte precoce. Conclusioni di questo tipo non si possono trarre dalla maggior parte degli studi sulla carne rossa e confrontarli con i mangiatori di carne bianca e i vegetariani, a causa di questo pregiudizio della persona sana. Addirittura, in alcuni studi più recenti, gli autori hanno tenuto conto di alcuni fattori di confondimento, come fumare e bere. Questi fattori, che non possono essere adeguatamente controllati, incidono sui risultati dello studio. Questi studi dimostrano soltanto che i vegetariani e i mangiatori di carni bianche tendono a condurre stili di vita più sani rispetto alla maggior parte della popolazione che mangia carne rossa.
Un altro problema enorme di cui nessuno parla è il tipo di carne che viene utilizzata nelle diverse ricerche. La carne di allevamento, che il 95% delle persone mangia, è molto pericolosa per la salute. Gli animali di allevamento vivono in condizioni terribili e vengono alimentati con diverse sostanze tossiche:
- Cereali OGM: questi alimenti innaturali rendono l’organismo degli animali molto acidi e malati, al punto che molte mucche hanno il cancro (e altre malattie) e sono vicino alla morte nel momento in cui vengono macellati.
- Ormoni della crescita: questi ormoni vengono utilizzati per farli crescere più velocemente, riducendo la qualità nutrizionale. Essi contribuiscono anche a tumori e malattie negli esseri umani, che assorbono questi ormoni aggiunti quando consumano carne.
- Pesticidi: il mangime OGM è pieno di pesticidi, che imitano gli estrogeni nel nostro corpo, contribuendo alla malattia negli esseri umani.
- Antibiotici: condizioni di vita ristrette richiedono l’utilizzo degli antibiotici per prevenire le malattie e le infezioni.
I nostri antenati consumavano carni di animali nutriti con erba, che è molto più sana (per la mancanza di sostanze tossiche) e nutriente rispetto a quella convenzionale. Biochimicamente, è un prodotto completamente diverso rispetto alla carne convenzionale. Mucche e altri ruminanti, come pecore e capre mangiano erba. Questa è l'unica dieta che produce carne ricca di sostanze nutritive e un profilo di grassi sani (più omega-3) di cui gli esseri umani hanno bisogno.
LA RICERCA EPIDEMIOLOGICA
L’Epidemiologia è la disciplina biomedica con la quale si studia la distribuzione e la frequenza delle malattie ed eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione. La maggior parte degli studi sulla dieta e l'assunzione di carne rossa riguarda questa disciplina. Osservano ciò che le persone stanno mangiando per loro scelta, li seguono per qualche decennio, e guardano quante persone contraggono una data malattia o quante ne muoiono. In realtà, gli studi epidemiologici sul consumo di carne di solito ci dicono poco circa il rischio o il beneficio di mangiare carne e molto di più sulla propensione delle persone a mentire o non ricordare esattamente quanti hamburger hanno mangiato. Questi studi concludono solo che c'è una correlazione tra consumo di carne e malattie cardiovascolari o morte precoce. Nessuno studio di questo tipo può confermare che la carne rossa provoca malattie cardiovascolari e morte prematura. Tuttavia, quando i media riportano uno studio nuovo di zecca, che non è stato replicato, questo inganna i consumatori a pensare che gli studi che correlano la carne rossa con varie malattie sono l'ultima parola in materia di salute. Ecco cosa ne pensa Chris Kresser, famoso blogger americano, sulla ricerca della carne rossa: "Gran parte di essa è propaganda inutile da parte della ricerca medica, che ha come obiettivo quello di farvi odiare la carne".
La maggior parte della comunità scientifica diffama la carne rossa, perché questo è lo status quo. Gli esseri umani, compresi i ricercatori e tutta la comunità medica, sono lenti ad accettare e adottare nuove idee – come appunto che la carne rossa potrebbe effettivamente essere un bene per voi. Questo status quo e le credenze degli autori dello studio “possono facilmente influenzare i risultati in qualsiasi direzione preferiscono”. Spesso, quando all’establishment non piace i risultati di uno studio, vengono tranquillamente spazzati sotto il tappeto. Essi possono anche omettere le cose che non piacciono o che non supportano le loro ipotesi.
CONCLUSIONI
Per concludere, un ottimo esempio è The China Study. Questo studio di 30 anni, tuttora in corso, sta tentando di accertare quali siano i fattori dietetici e lo stile di vita che causano il cancro e altre malattie. L'autore, T. Colin Campbell, afferma che il consumo di carne e prodotti lattiero-caseari provocano il cancro, malattie cardiache, osteoporosi ecc., le cosiddette malattie del benessere occidentale. Tuttavia, lo studio ha escluso dati che mostrano che molte popolazioni che mangiano molte proteine animali hanno tassi di malattia molto basse. Questi dati sono stati esclusi perché non rientravano nel quadro delle conclusioni desiderate dall'autore.
Un sacco di scienziati, molti dei quali non sono esperti nel campo della nutrizione, hanno smascherato le conclusioni fuorvianti di The China Study, semplicemente guardando la ricerca da una prospettiva differente. Da uno studio epidemiologico di questa natura è impossibile prendere in considerazione gli eventuali danni causati da un consumo di proteine animali. Effetti statisticamente piccoli non possono essere generalizzati alla popolazione. Trovo divertente quando i giornali pubblicano l'ultimo studio che diffama la carne rossa, quando statisticamente, i risultati dello studio sono quasi irrilevanti. Ma quei titoli fanno vendere i giornali!
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10479227
http://wholehealthsource.blogspot.it/2011/01/does-dietary-saturated-fat-increase.html
http://www.hsph.harvard.edu/news/press-releases/processed-meats-unprocessed-heart-disease-diabetes/
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8842068
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10479225
http://ajcn.nutrition.org/content/early/2009/03/18/ajcn.2009.26736L.abstract
http://blog.cholesterol-and-health.com/2009/03/will-eating-meat-make-us-die-younger.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/22412075
http://www.biomedcentral.com/1741-7015/11/63
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19307518?
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20071648?dopt=AbstractPlus
PAPA' ANZIANI, FIGLI PIU' LONGEVI.
15-09-2015
Una buona notizia per gli uomini che diventano papà quando non sono più giovani, oltre i 40 o addirittura oltre i 50. Uno studio della Northwestern University (Illinois), condotto su quasi 2.000 filippini e pubblicato sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, PNAS, rivela che i padri maturi lasciano in eredità ai figli cromosomi più «protetti», in pratica regalano loro una maggiore longevità. La differenza la fanno i telomeri, ovvero le parti terminali dei cromosomi, composte da sequenze ripetute di DNA: nei papà «anziani», essendo più lunghi, rallentano l'invecchiamento cellulare con un effetto che si amplifica col passare delle generazioni. Come le punte plastificate dei lacci delle scarpe, i telomeri sono i "cappucci" che proteggono le estremità dei cromosomi dalla degradazione. In genere, col passare degli anni, queste strutture tendono ad accorciarsi: fanno eccezione i telomeri dei cromosomi contenuti negli spermatozoi, che al contrario tendono ad allungarsi. Per verificare come questo fenomeno si rifletta sulle generazioni successive, i ricercatori hanno studiato 1.779 giovani filippini (diventati padri tra i 15 e i 43 anni) e le loro famiglie. Per ciascuno di essi hanno misurato la lunghezza dei telomeri, confrontandola con la lunghezza di quelli della madre, e hanno valutato le possibili correlazioni con l'età in cui il padre e il nonno paterno si erano riprodotti. In questo modo i ricercatori hanno scoperto che la lunghezza dei telomeri di un individuo aumenta non solo con l'aumentare dell'età in cui il padre lo ha messo al mondo, ma anche con l'età che aveva il nonno paterno quando a sua volta era diventato papà.
«Se i nostri antenati più prossimi hanno atteso fino alla maturità per riprodursi, magari per ragioni culturali, per il nostro organismo potrebbe essere logico prepararsi a qualcosa di simile, investendo risorse extra per mantenere un sano funzionamento fino a un'età più avanzata» spiega l'antropologo Christopher W. Kuzawa. I ricercatori sottolineano comunque che questo non significa che sia preferibile diventare padri più tardi, perché con l'età può aumentare la probabilità di trasmettere al figlio mutazioni che possono portare ad aborti o malattie genetiche. Quali conseguenze sulla salute del figlio abbia il papà «anziano» sarà un prossimo step dello studio, ha annunciato Dan T.A. Eisenberg della Northwestern University. In passato alcuni studi avevano messo in guardia sui possibili rischi per i figli di papà in là con gli anni: nel 2011 ricercatori del Brain Institute nel Queensland (Australia) hanno avanzato l'ipotesi di una maggiore incidenza di autismo e altri disturbi cerebrali. Nel 2008 uno studio svedese ha collegato l'avanzata età del padre a un maggior rischio nei figli di disturbo bipolare, anche se - era stato sottolineato - si tratta comunque di un rischio di lievissima entità.
http://www.pnas.org/content/109/26/10251.abstract
http://www.sciencedaily.com/releases/2012/06/120611153109.htm
http://www.northwestern.edu/newscenter/stories/2012/06/older-fathers.html
LA CLASSIFICA DEI CIBI PIÙ SALATI.
15-09-2015
Quali sono i cibi che hanno un più alto contenuto di sodio? L'eccesso di sale all'interno della nostra alimentazione è una delle cause della formazione di alcune patologie a livello cardiaco, ma anche sovrappeso e, conseguentemente, obesità. Ad aiutarci arriva l'American Hearth Association, che ha stilato una lista dei sei cibi che contengono maggiori quantità di sale e a cui bisogna stare particolarmente attenti.
Il pane in primis: un suo pezzo può arrivare a contenere fino a 230 mg di sodio, ossia il 15% della dose quotidiana consigliata; la pizza, dal canto suo, arriva a 760 mg di sodio a cui poi si devono aggiungere i grassi e le calorie. Continuiamo la lista con la zuppa di verdura, che vede una singola porzione arrivare a ben 940 mg. A seguire i sandwich, il cui pane è già molto salato di per sé poiché viene generalmente abbinato a carni lavorate: in questo modo le quantità arrivano fino a 1500 mg, un valore a dir poco esorbitante. Da non dimenticare, infine, il comparto del pollame surgelato: i famosi chicken nuggets tanto amati dai bambini arrivano a contenere fino a 600 mg per porzione. Anche salumi e insaccati sono a rischio: in questi alimenti il sale viene utilizzato come conservante e come deterrente dalla formazione di agenti patogeni che ne provocano il deterioramento.
http://www.abc15.com/news/national/top-6-salty-foods-that-are-ruining-your-diet