Angelo Ortisi

Angelo Ortisi

15-07-2019

Gli alimenti che mangi ogni giorno hanno un impatto significativo sui tuoi capelli. Una dieta ricca di vitamine, minerali e acidi grassi essenziali può migliorarne la struttura. Se i tuoi capelli hanno perso il loro splendore, devi iniziare a prestare una maggiore attenzione alla nutrizione: oltre ai prodotti per la cura e alle maschere per la loro idratazione, la dieta ha un ruolo cruciale quando si tratta della salute dei capelli. Ad esempio, i capelli secchi hanno bisogno di Vitamina A, quelli sottili hanno bisogno di ferro, quelli danneggiati e spenti hanno bisogno di acidi grassi omega-3, mentre la biotina ne previene la perdita. Ecco una lista degli alimenti più nutrienti per i tuoi capelli:

1. SALMONE

È una delle più importanti fonti di proteine, in quanto fornisce un contributo significativo di acidi grassi omega-3. Secondo le ricerche, questi acidi grassi restituiscono la brillantezza dei capelli, ne bilanciano la produzione di sebo e ne migliorano visibilmente la struttura. Altre fonti di acidi grassi omega-3 sono i semi di lino, noci, tonno, sgombro, sardine, avocado, che portano un contributo significativo di ferro, ma anche di Vitamina E, che stimola la circolazione del sangue al livello del cuoio capelluto.

2. UOVA

Sono ricche di vitamina A che nutre, regola la produzione di sebo e previene la perdita dei capelli. Altre fonti ricche di vitamina A sono carote, sardine, salmone, fegatini di pollo, prezzemolo, peperoncino, origano, zucca, patate dolci, spinaci e ortiche.

3. SEMI DI SESAMO

Portano un contributo significativo di zinco, che favorisce l’assorbimento della vitamina A. Altre fonti di zinco sono il cioccolato fondente, le alghe, il cumino, la salvia, le noci, i semi di girasole e la mozzarella.

4. NOCI

Hanno un alto contenuto di ferro, essenziale per prevenire il progressivo indebolimento dei capelli. Secondo i ricercatori, la carenza di ferro colpisce la struttura dei capelli, causando fragilità. Altri alimenti ricchi di ferro sono pollo, pesce, cereali integrali, spinaci e uvetta.

5. AVOCADO

È ricco di biotina, una vitamina del complesso B che impedisce il verificarsi delle doppie punte e ripristina la brillantezza dei capelli. Altri alimenti ricchi di biotina che si consiglia di includere nella dieta sono i funghi, le banane e i fiocchi d’avena.

15-07-2019

Ecco qualche consiglio sul giardinaggio fai da te in casa, su come curare il vostro orto senza usare pesticidi, o fertilizzanti chimici, ma con gli oli essenziali. Se avete un orto in terrazzo o un piccolo giardino con piante, potete coltivarli senza danni per l’inquinamento. La passione per il giardinaggio unita alle nostre conoscenze nell’aromaterapia può fornire un’opportunità per creare una sinergia di aiuto alle varie coltivazioni tramite l’uso delle essenze. Pomodoro e basilico sono dei buoni ingredienti per un piatto di cucina: dovete sapere che il basilico cresciuto vicino ad una pianta di pomodori, o l’essenza di basilico aggiunta all’acqua dell’innaffiatoio, miglioreranno il gusto del pomodoro, persino poco prima della raccolta.
Le rose amano stare in compagnia di aglio, basilico o timo, quindi questi ultimi si possono piantare vicino al cespuglio di rose oppure usare i loro oli essenziali quando vengono annaffiate. Il timo e la lavanda sono ottimi per proteggere tutte le verdure dell’orto: possiamo piantarli vicino alle verdure oppure usare le loro essenze nell’innaffiatoio. La menta piperita è sicuramente una pianta o un’essenza da utilizzare per scoraggiare numerosi tipi di insetti, inclusa la cavolaia (una farfalla) e le formiche: pertanto possiamo usare l’olio essenziale nell’innaffiatoio. Anche la salvia può essere usata contro questa farfalla. Certi insetti, invece, sono utili ed indispensabili per l’impollinazione, alle api per esempio, piace in modo particolare il coriandolo.
Le lumache hanno un senso dell’olfatto molto acuto ed odiano l’aglio in ogni forma. Per tenerle lontane e/o scacciarle usate l’olio essenziale di aglio: il suo odore è così forte da essere spiacevole da maneggiare; un altro metodo semplice per debellarle consiste nel dividere gli spicchi di una testa d’aglio e seppellirli nel terreno. Oppure ancora, l’aglio schiacciato (1 cucchiaio) in un annaffiatoio, mischiare bene ed annaffiare le aree dove le lumache hanno causato i loro danni. Gli oli essenziali antimuffe ed antifunghi sono: cannella, naiouli, patchouli, tea tree. Uso: aggiungere 8 gocce di olio essenziale a 600 ml di acqua, fare bollire e lasciare raffreddare. Potete utilizzare 2 cucchiai da tavola in 4 litri d’acqua per annaffiare o spruzzare le piante. Direttamente sulle muffe e/o funghi: in questo caso usare 10 gocce di olio essenziale ogni 4 litri d’acqua e spruzzare la parte da trattare. Il giardinaggio e la cura dell’orticello di casa sono anche un valido antistress: trascorrere le belle giornate occupandoci della natura può farci veramente stare bene.

13-07-2019

I ricercatori hanno appena scoperto che i flavonoidi estratti dalle cipolle, rallentano il tasso di crescita del cancro del colon nei topi, in modo efficace quanto un farmaco chemioterapico. In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato tre diverse dosi di flavonoidi estratti dalla cipolla, un farmaco orale chemio o soluzione salina (come controllo), per trattare i topi, insieme ad una dieta ad alta percentuale di grassi. La dieta grassa è stata usata per indurre il colesterolo (iperlipidemia) che è un importante fattore di rischio per il cancro al colon. La dose più elevata di estratto di cipolla ha rallentato la crescita di tumori al colon del 67% rispetto ai controlli, dopo tre settimane. I topi trattati con la chemio, avevano una riduzione della crescita del cancro lievemente maggiore, ma non c’era alcuna differenza, statisticamente significativa, rispetto all’estratto di cipolla ad alte dosi. Tuttavia, c’era una grande differenza negli effetti collaterali sperimentati dai topi. I farmaci chemio sono noti per avere alcuni effetti collaterali gravi. Oltre 100 possibili effetti collaterali da farmaci chemioterapici sono noti, tra cui il coma, cecità temporanea, perdita della capacità di parlare, convulsioni, paralisi e collasso. È anche noto che il farmaco chemio può indurre iperlipidemia (colesterolo e/o trigliceridi) negli esseri umani, che è esattamente quello che è successo con i topi: i livelli di colesterolo LDL sono aumentati significativamente. Con grande sorpresa, l’estratto di cipolla ha avuto l’effetto opposto e ha abbassato significativamente i livelli di LDL dei topi. Niente di tutto questo è sorprendente. Le cipolle sono note per avere la capacità di diminuire i grassi nel sangue, e in un recente studio clinico controllato con placebo, l’estratto di cipolla ha ridotto significativamente il colesterolo totale, colesterolo LDL e l’indice aterogeno in giovani donne sane, dopo appena due settimane.
Aglio, porro, erba cipollina, scalogno e cipolle, sono tutte le verdure che i ricercatori hanno utilizzato in diverse sperimentazioni, dimostrando che queste verdure proteggono contro tumori multipli. Tuttavia, le cipolle spesso emergono come il più potente ortaggio, nella lotta contro i tumori. Un recente studio condotto in Svizzera e in Italia ha messo in luce quanta cipolla è necessaria per l'uso terapeutico. Mangiare fino a sette porzioni di cipolla alla settimana ha avuto effetti minimi. Tuttavia, mangiare più di sette porzioni alla settimana (una porzione = 80 grammi) ha dimostrato le seguenti capacità di riduzioni dei rischi notevoli di tumori, in queste parti del corpo:

- Bocca e della faringe: -84%
- Laringe: -83%
- Ovaie: -73%
- Prostata: -71%
- Grande intestino: -56%
- Rene: -38%
- Seno: -25%

Ancora una volta, vediamo che i sani cibi che comunemente mangiamo, possono avere un grande impatto sulla nostra salute e sul rischio di cancro: il cibo è davvero la migliore medicina!

Venerdì, 12 Luglio 2019 13:47

PILLOLE ALIMENTARI 12.

13-07-2019

- La pera favorisce l'eliminazione attraverso l'urina di acido urico e di altre sostanze azotate. Esercita un effetto alcalinizzante sul sangue, importante per le diete depurative, perchè neutralizza l'eccesso di residui acidi prodotti da un'alimentazione ricca di carne.

- I datteri esercitano un effetto tonificante e rinvigorente e si consigliano a qualsiasi età in caso di affaticamento e debilitazione. Per la loro ricchezza di zuccheri, vitamine e minerali (incluso il ferro), sono particolarmente utili agli adolescenti, ai giovani sportivi e alle donne, durante la gravidanza o l'allattamento.

- Due o tre mele al giorno, per vari mesi, sono efficaci per ridurre il livello di colesterolo. La pectina della mela, infatti, assorbe i sali biliari nell'intestino, una delle materie prime di cui l'organismo ha bisogno per produrre il colesterolo.

- Le arachidi grazie al loro elevato contenuto di niacina e di acidi grassi insaturi, consumate regolarmente, favoriscono la salute della pelle e delle mucose. Queste due sostanze sono infatti indispensabili per il trofismo delle cellule della pelle, che si devono rinnovare continuamente.

- La cipolla stimola la funzione disintossicante del fegato e favorisce l'azione delle altre ghiandole digestive che producono succhi. È molto indicata in caso di insufficienza epatica da epatite cronica o cirrosi.

- Per la notevole quantità di calcio che contengono (circa la metà del latte) e soprattutto per la facilità con cui questo viene assorbito dall'organismo, i cavoli sono un alimento importante in caso di osteoporosi e di decalcificazione e in tutti quei casi in cui si necessiti di questo minerale.

- La zucca è sempre consigliata in caso di stitichezza o di cattivo funzionamento dell'intestino (eccesso di fermentazione o putrefazione), per la sua blanda azione lassativa, seguita da un effetto emolliente (calmante) sul tubo digerente. Le fibre della zucca infatti sono di tipo solubile e agiscono come un blando lassativo, che non irrita l'intestino.

Venerdì, 12 Luglio 2019 13:46

LE 10 MIGLIORI FONTI DI FOSFORO.

13-07-2019

1. SEMI DI ZUCCA

I semi di zucca non rappresentano soltanto una fonte di zinco e di ferro, un alimento utile per la protezione del cuore, per il benessere intestinale e per la regolazione del pH, ma anche una delle fonti vegetali maggiormente ricche di fosforo. 100 grammi di semi di zucca contengono 1.233 milligrammi di fosforo. I semi di zucca arrostiti, sia salati che non, nella quantità di 100 grammi, ne contengono 1.174 milligrammi.

2. SEMI DI GIRASOLE

Un ulteriore fonte molto semplice a cui ricorrere per integrare fosforo nella propria alimentazione è rappresentata dai semi di girasole, da considerare dei veri e propri semi della salute, insieme a quelli di zucca. 100 grammi di semi di girasole (salati o non salati) contengono 666 milligrammi di fosforo.

3. ANACARDI

Per quanto riguarda la frutta secca, al primo posto per il contenuto di fosforo troviamo gli anacardi. 100 grammi di anacardi contengono 593 milligrammi di fosforo, un contenuto di poco superiore al fosforo presente in un alimento di origine animale, come il formaggio caciocavallo (590 milligrammi) e di poco inferiore al formaggio svizzero (605 milligrammi).

4. PINOLI

Ecco un alimento saporito, prelibato e particolarmente gustoso, utilizzato comunemente per la preparazione del pesto e da rivalutare anche per la creazione di altre pietanze, per via del suo contenuto di sali minerali. 100 grammi di pinoli secchi presentano un contenuto di fosforo pari a 575 milligrammi.

5. AMARANTO

L’amaranto è un alimento antico che necessiterebbe di essere riscoperto, adatto alla preparazione di sformati e dai chicchi dalla consistenza simile alla più nota quinoa. È ricco di proteine e di sali minerali e risulta di facile digeribilità. 100 grammi di amaranto contengono 557 milligrammi di fosforo.

6. NOCI

Tra la frutta a guscio ricca di fosforo troviamo le noci, che devono essere annoverate inoltre tra gli alimenti vegetali da considerare come importanti fonti di omega-3, accanto ad olio di lino e semi di lino. 100 grammi di noci secche contengono 513 milligrammi di fosforo.

7. FARINA DI SEGALE

La farina di segale scura rappresenta l’ingrediente principale per la preparazione del pane nero, tipico della tradizione contadina ed ancora preparato in alcune regioni italiane, soprattutto nelle zone montane. Dovremmo imparare ad arricchire la preparazione casalinga del pane con farina di segale. 100 grammi di farina di segale contengono 499 milligrammi di fosforo.

8. MANDORLE

Le mandorle, oltre a rappresentare una delle più importanti fonti vegetali di calcio, accanto ai semi di sesamo, devono essere considerate una fonte di fosforo da non sottovalutare. 100 grammi di mandorle contengono infatti 484 milligrammi di fosforo.

9. PISTACCHI

Tra le fonti principali di fosforo i pistacchi rappresentano un alimento particolarmente benefico per la salute. Sono infatti ricchi di antiossidanti, vitamine, acidi grassi benefici e sali minerali. 100 grammi di pistacchi contengono 469 milligrammi di fosforo.

10. QUINOA

La quinoa è un alimento simile ad un cereale, ma in realtà appartenente alla medesima famiglia di spinaci e barbabietole. Presenta un buon equilibrio tra proteine e carboidrati ed il suo contenuto proteico è superiore a quello di grano, riso e miglio. Per quanto riguarda la presenza di fosforo, 100 grammi di quinoa ne contengono 457 milligrammi.

Venerdì, 12 Luglio 2019 13:44

3 MOTIVI IMPORTANTI PER ASSUMERE CLORELLA.

13-07-2019

La clorella è un’alga verde unicellulare eucariota, con un diametro compreso tra i 2 e gli 8 micron. È un’unica cellula autosufficiente, che racchiude in sé tutte le componenti necessarie per la sua esistenza e che presenta proprietà nutritive bilanciate. È tra i primi esseri viventi apparsi sulla terra ed è riuscita a sopravvivere grazie anche alla sua capacità di proliferazione, superiore a quella di molte piante terrestri. In condizioni favorevoli la clorella si moltiplica a una velocità incredibile: si è osservato, infatti, il quadruplicamento della popolazione in meno di 20 ore. Le pareti cellulari della clorella sono composte da tre strati, dei quali quello centrale è il più spesso e contiene microfibrille di cellulosa, mentre lo strato esterno contiene carotenoidi polimerizzati. Secondo alcuni studi, sarebbe questo materiale cellulare esterno a conferire alla clorella la sua attività detossicante.
La clorella presenta alte concentrazioni di acidi nucleici (RNA e DNA), incluso il complesso nucleotide-peptide, conosciuto come CGF (Chlorella Growth Factor - Fat-tore di Crescita della Clorella), scoperto nel 1950 dal dr. Fujimaki del Tokio Science Institute. Il ricercatore giapponese rilevò che il CGF viene prodotto durante la fotosintesi e stimola la crescita della clorella. Esperimenti in vitro e in vivo hanno mostrato che il CGF promuove la velocità di crescita degli organismi, aumentando la funzione degli acidi nucleici a livello cellulare, stimolando la riparazione dei tessuti e offrendo protezione contro le sostanze tossiche. La clorella contiene, inoltre, un vasto spettro di nutrienti, minerali e vitamine, aminoacidi, antiossidanti, enzimi, mucopolisaccaridi e fitonutrienti.

AZIONE DETOSSIFICANTE

La clorella è un vegetale ricco di clorofilla, essenza vitale delle piante che, insieme all’alto contenuto in carotenoidi e altri antiossidanti rapidamente assorbiti dall’organismo, riduce il livello dei radicali liberi, limitando i danni arrecati al DNA. Studi in vivo hanno dimostrato la capacità detossicante della clorella da sostanze tossiche quali uranio, mercurio, rame, cadmio e idrocarburi clorinati. In uno studio, la somministrazione di clorella ad animali esposti a dosi tossiche di clordecone (insetticida, fungicida) ne ha aumentato il tasso di eliminazione, diminuendo l’emivita delle tossine da 40 a 19 giorni. L’alga assunta è passata indigerita attraverso il tratto gastrointestinale degli animali, interrompendo la ricircolazione enterica dell’insetticida, eliminando di conseguenza il clordecone con le feci. Le pareti cellulari dell’alga hanno conservato l’attività delle cellule, suggerendo che esse siano un sito chiave per la capacità disintossicante della clorella. Più recentemente, alcuni ricercatori giapponesi hanno sottoposto ratti a dosaggi tossici di PCB (diossine), associando alla dieta un quantitativo di clorella pari al 10% del quantitativo di alimenti assunti. Misurando la quantità di diossina escreta da ambedue i gruppi è risultato che il gruppo nutrito con clorella ha escreto molta più diossina del gruppo di controllo. I ricercatori hanno concluso che la somministrazione di clorella può essere utile nella prevenzione dell’assorbimento dal tratto gastrointestinale di questo agente chimico e nella promozione dell’escrezione della diossina assorbita nei tessuti.

AZIONE REGOLATRICE INTESTINALE

Le pareti cellulari di quest’alga sono molto resistenti all’attacco enzimatico, stimolano la crescita della flora intestinale e svolgono un’azione di aumento della massa fecale, velocizzando il tempo di evacuazione.

IPERLIPIDEMIA, IPERTENSIONE E ULCERE

In due studi su animali la supplementazione di clorella ha ritardato o prevenuto la formazione di lesioni ateromatose in conigli e topi nutriti con una dieta ad alto contenuto in colesterolo. Sempre in esperimenti in vivo la somministrazione di clorella ad animali con ulcera peptica, ha dimostrato chiari effetti profilattici, prevenendo la formazione di ulcera e proteggendo la mucosa gastrica. Recenti studi clinici indicano possibili effetti sull’ipertensione. In uno studio su 24 adulti con ipertensione leggero-moderata l’effetto di 10 g di clorella per 2 mesi, ha mostrato la capacità di ridurre la necessità di farmaci antipertensivi.

 

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10460212

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9342953

12-07-2019

L'olio di sesamo è stato utilizzato per centinaia di anni come rimedio curativo naturale. Viene estratto dai semi di sesamo, noti soprattutto per il loro elevato contenuto di calcio e di lipidi benefici. L'olio di sesamo alimentare può essere utilizzato in cucina come condimento. In generale esso possiede proprietà antibatteriche e antivirali. È possibile acquistare l'olio di sesamo nei negozi di prodotti biologici e alimentazione naturale, oltre che in erboristeria o online.

PROPRIETA' DELL'OLIO DI SESAMO

L'olio di sesamo è considerato efficace contro alcuni agenti patogeni che possono attaccare la pelle e causare infezioni fungine, oltre che contro lo stafilococco e lo streptococco. Si tratta di un antinfiammatorio naturale adatto per la cura e per la protezione della pelle. L'olio di sesamo viene assorbito facilmente da parte del nostro corpo. È in grado di regolare lo sviluppo cellulare ed è altamente stabile, dunque non rischia di irrancidire se viene conservato a temperatura ambiente, come invece può accadere nel caso dell'olio di lino. È ricco di vitamine, con particolare riferimento a vitamina A, vitamina E e vitamine del gruppo B (B1, B2, B3). È quindi considerato un olio particolarmente benefico per la salute, sia ad uso alimentare che ad uso curativo e cosmetico. Presenta un elevato contenuto di sali minerali, tra i quali possiamo trovare magnesio, fosforo e calcio. Coloro che non ne amano particolarmente l'aroma lo possono utilizzare diluito in altri oli più delicati, come l'olio di mandorle dolci o l'olio di jojoba.

COME UTILIZZARE L'OLIO DI SESAMO

Alcuni utilizzi dell'olio di sesamo ne prevedono l'impiego per alleviare i fastidi dovuti alle scottature solari, per rassodare la pelle del viso, per alleviare i fastidi dell'acne, per ottenere una leggera protezione naturale della pelle durante l'esposizione al sole. L'olio di sesamo è inoltre considerato utile per: massaggi energizzanti, controllo dei batteri che causano la forfora, guarigione rapida e protezione di graffi e abrasioni, calmare le eruzioni cutanee in caso di eczema. Se impiegato come alimento, l'olio di sesamo può contribuire ad abbassare la pressione sanguigna e i livelli di zuccheri nel sangue. L'olio di sesamo è particolarmente benefico per la pelle, in quanto risulta ricco di antiossidanti che permettono di contrastare l'azione dei radicali liberi. L'applicazione dell'olio di sesamo direttamente sulla pelle può contribuire alla prevenzione del melanoma. Ecco alcune possibili interessanti applicazioni dell'olio di sesamo.

1. RIMEDIO AYURVEDICO

L'olio di sesamo rappresenta uno dei principali rimedi benefici suggeriti dall'ayurveda, la medicina tradizionale indiana. L'ayurveda raccomanda di massaggiare tutto il corpo con l'olio di sesamo e di lasciarlo agire 15 minuti prima della doccia. Il suo effetto sulla pelle è purificante e contribuisce a prevenire le infezioni.

2. OLIO DA MASSAGGIO ALLO ZENZERO

Con olio di sesamo e zenzero è possibile preparare un olio da massaggio per il corpo, adatto ad essere impiegato in caso di dolori muscolari. È necessario utilizzare mezza tazza di olio di sesamo e mezza tazza di succo di zenzero fresco. Lo zenzero deve essere grattugiato con una grattugia fine e strizzato con una garza per ottenerne il succo. Succo di zenzero e olio di sesamo devono essere mescolati in uguali quantità per ottenere l'olio da massaggio.

3. ESFOLIANTE ALL'OLIO DI SESAMO

Uno scrub esfoliante delicato per il viso o per il corpo può essere preparato utilizzando due semplici ingredienti: olio di sesamo e amido di riso. La preparazione avviene semplicemente mescolando un cucchiaio di olio di sesamo e mezzo cucchiaio di amido di riso. Entrambi gli ingredienti possono essere acquistati in erboristeria. Il composto ottenuto deve essere massaggiato delicatamente sulla pelle ed in seguito risciacquato prima con acqua tiepida e poi con acqua fredda.

4. TRATTAMENTO PER I PIEDI

L'olio di sesamo risulta molto utile per ammorbidire le zone ruvide dei piedi e per ottenere un gradevole effetto deodorante. È sufficiente avere a disposizione un cucchiaio di olio di sesamo e 5 gocce di olio essenziale di menta. Diluite l'olio essenziale nell'olio di sesamo, applicatelo sui piedi, indossate delle calze di cotone e lasciate agire per tutta la notte. Al mattino la morbidezza della pelle sarà garantita.

5. CURA DEI CAPELLI

L'olio di sesamo è particolarmente efficace nella cura dei capelli secchi. Può essere applicato in poche gocce sulla chioma, anche a capelli asciutti, per ottenere un effetto nutriente e lucidante, in sostituzione dei comuni prodotti per capelli contenenti siliconi. Può inoltre essere impiegato come impacco pre-shampoo sui capelli umidi, in piccole quantità da applicare massaggiando con le mani. È consigliabile lasciare agire per almeno 30 minuti prima di passare al lavaggio. Con l'olio di sesamo, sempre prima dello shampoo, è possibile massaggiare il cuoio capelluto per occuparsi del problema della forfora in modo naturale.

12-07-2019

La carragenina è una sostanza utilizzata dall'industria alimentare come addensante, ottenuta dall'impiego di due tipologie di alghe rosse, sottoposte a bollitura, la cui presenza è tipica delle coste atlantiche. Le alghe impiegate prendono i nomi di Chondrus crispus e Gigartina mamitiosa, meglio note come lichene marino e muschio d'Islanda. L'impiego della carragenina può essere considerato sicuro per la nostra salute?
La sua presenza negli alimenti è riconoscibile in etichetta attraverso la sigla E 407. I suoi componenti sono costituiti da sali di calcio, di magnesio, di sodio e di potassio, oltre che da galattosio. Si presenta come una polvere inodore ed incolore o di tonalità giallastra. Nuovi studi scientifici, come riportato da parte de Il Fatto Alimentare, hanno sollevato dei dubbi in merito alla sicurezza del suo impiego nei cibi, tanto da portare alla creazione di una petizione rivolta all'FDA allo scopo di richiedere la rimozione della carragenina dalla lista degli additivi sicuri e di un vero e proprio dossier in proposito, pubblicato da parte di The Cornucopia Institute. Secondo quanto riportato da parte di The Cornucopia Institute, la carragenina sarebbe sempre più spesso legata a disturbi correlati alla digestione, come sindrome del colon irritabile e gonfiori addominali, fino a problemi di maggiore gravità, come colite ulcerosa e cancro al colon. Per decenni, gli esperti che si sono occupati di condurre esperimenti di laboratorio testando su animali l'additivo alimentare di uso comune, hanno individuato tassi elevati di infiammazione gastrointestinale, disturbi simili alla colite e tumore al colon. 
Per l'industria alimentare la carragenina sarebbe un additivo, da utilizzare come gelificante ed addensante, particolarmente conveniente. La sua presenza può essere riscontrata in prodotti come budini, gelati, marmellate, panna montata, bevande vegetali o formaggi confezionati (ad esempio, in sostituzione del caglio animale), senza dimenticare gli alimenti per bambini. È sufficiente consultare le etichette dei prodotti presenti tra gli scaffali dei punti vendita per verificarne il contenuto. Secondo quanto riportato da parte di The Cornucopia Institute, per decenni le aziende produttrici di alimenti avrebbero diffuso informazioni errate sulla sicurezza della carragenina. La sua presenza può essere rilevata anche in prodotti alimentari etichettati come "biologici" o definiti come "naturali". Le proteste inoltrate fino ad ora all'FDA (Food and Drug Administration) pare siano risultate inascoltate. Per tale motivo è pronta una nuova petizione in proposito, al fine di ottenere la rimozione della carragenina dalla produzione alimentare e dalla lista degli ingredienti sicuri.

12-07-2019

Negli anni 1950 e 1960, il vincitore del premio Nobel Linus Pauling diresse la sua attenzione verso lo studio su come la vitamina C poteva migliorare la salute ed aiutare il corpo umano a guarire dalle malattie. Quale fu la sua ricompensa? Fino alla sua morte, avvenuta nel 1994, fu considerato, dalla gran parte della comunità medica, un ciarlatano. Ora, 25 anni dopo la sua scomparsa, non solo la sua ricerca è stata presa più seriamente, ma altri scienziati stanno dimostrando come la vitamina C può essere la chiave per prevenire e trattare una gran quantità di problemi di salute. Quasi tutti sanno che la vitamina C, se presa in quantità sufficiente, quando iniziano le prime avvisaglie, aiuta a ridurre i sintomi del raffreddore. Ma quello che non si sa, è che i ricercatori hanno scoperto prove consistenti che dimostrano che la vitamina C può essere usata per affrontare alcuni seri disturbi e malattie e può perfino aiutare a perdere peso!
Infatti, alcuni di questi usi della vitamina C sono del tutto sorprendenti. Tuttavia raramente vi viene prescritta la vitamina C, mentre è molto più probabile assumere farmaci per trattare le malattie quando si presentano. È probabile che il vostro medico di famiglia non sia a conoscenza di questi modi di utilizzo della vitamina C. Ecco qui le novità sui reali modi nei quali la vitamina C può migliorare la vostra salute:

1. BRUCIA PIU’ GRASSI E TIENE IL PESO SOTTO CONTROLLO

I ricercatori del Department of Nutrition all’Arizona State University hanno scoperto che i soggetti della ricerca, che avevano una bassa concentrazione di vitamina C nel sangue, bruciavano il 25% di meno di grassi rispetto a quelli che avevano un’alta concentrazione di vitamina C nel corpo. Gli scienziati pensano che questo si verifichi perché la vitamina C è un cofattore per la biosintesi della carnitina, una molecola della quale il corpo ha bisogno per ossidare gli acidi grassi. Gli scienziati conclusero che: inadeguati quantitativi di vitamina C potrebbe spiegare perché alcune persone impiegano molto tempo a perdere gli eccessi di peso.

2. SMETTERE DI ANSIMARE

Alcuni scienziati inglesi del Department of Public Health and Primary Care all’Institute of Public Health di Cambridge hanno studiato 515 adulti sofferenti di asma e 515 relative verifiche. Hanno riscontrato che gli adulti sofferenti di asma presentavano il più basso consumo di frutta, specialmente di agrumi e bassi livelli di vitamina C nel plasma. Gli scienziati, nella loro ricerca sono giunti alla conclusione che, riguardo allo sviluppo dell’asma, suggerire una dieta può potenzialmente essere un elemento che modifica il fattore di rischio.

3. PIU’ RAGIONI PER SORRIDERE

Nel 1700, i marinai scoprirono che mangiare lime (limette) durante i lunghi viaggi per mare manteneva sane le loro gengive. Nessun dubbio riguardo al fatto che dipendesse dalla vitamina C contenuta nel frutto. Una ricerca pubblicata sul Journal of Periodontology dimostra che le persone con carenza di vitamina C hanno un’incidenza più alta di piorrea alveolare. Inoltre il National Institutes of Health (NIH) rivela che la carenza di vitamina C è associata all’indebolimento dello smalto dentale, come pure alla dolorosa infiammazione delle gengive conosciuta come gengivite.

4. ATTENTI AL VOSTRO ASPETTO

Il National Institute of Health (NIH) considera la carenza di vitamina C responsabile della pelle ruvida, secca e scagliosa. Come pure è responsabile dei capelli secchi e perfino delle doppie punte. Inoltre, una ricerca pubblicata sull’American Journal of Clinical Nutrition dimostra che coloro che hanno mangiato cibi ricchi di vitamina C hanno meno rughe rispetto a coloro che ne hanno assimilato una quantità inadeguata.

5. PROTEGGE IL CUORE

Mentre siamo bombardati dalla pubblicità sulle statine e altri farmaci che affermano di ridurre il rischio di cardiopatie, raramente sentirete qualcosa riguardo alla crescente evidenza di una terapia naturale - a base di vitamina C - che può proteggere il vostro sistema cardiovascolare. Riguardo a questo, ricercatori finlandesi hanno pubblicato uno studio sull’American Journal of Clinical Nutrition che indica che alte dosi di vitamina C provocano il crollo dell’incidenza della maggioranza dei disturbi delle coronarie, come l’attacco di cuore.

Ma di quanta vitamina C si ha bisogno? Molti esperti concordano sul fatto che potete assumerne grandi quantità, normalmente fino a 2 grammi, a meno che un eccesso non causi diarrea o altri disturbi allo stomaco (se questo succede, riducete semplicemente la dose). La vitamina C non essendo accumulata nell’organismo raramente è tossica. Per aumentare la vitamina C nella dieta mangiate più peperoni, agrumi e spremute, fragole, papaia, mango, cocomeri, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, cavolo, zucca, lamponi, mirtilli, pomodori, broccoli, cime di rapa, patate americane, ananas e meloni.

12-07-2019

I pericoli della soia sono documentati in modo esauriente nella letteratura scientifica, il che rende difficile credere che molte comunità di salute e fitness, consulenti e la maggior parte di negozi di cibi sani ancora promuovono i prodotti di soia come alimenti ultra-salutari. Vediamo cosa si trova sull’argomento.

SINTESI DEI PERICOLI DELLA SOIA

• Semi e prodotti di soia contengono livelli elevati di acido fitico, che inibisce l’assimilazione di calcio, magnesio, rame, ferro e zinco.

• Inibitori della tripsina di soia interferiscono con la digestione delle proteine e possono causare disturbi del pancreas.

• Test sugli animali hanno dimostrato una crescita stentata quando ci si alimenta con inibitori di tripsina provenienti dalla soia.

• Gli estrogeni vegetali trovati nella soia, chiamati fitoestrogeni, ostacolano la funzione endocrina, cioè il corretto funzionamento delle ghiandole che producono ormoni, e hanno la capacità di causare infertilità e favorire il cancro al seno nelle donne adulte.

• Ipotiroidismo e cancro alla tiroide possono essere causati dai fitoestrogeni della soia.

• La soia per i bambini è stata associata alle malattie autoimmuni della tiroide.

• È stato riscontrato che la soia aumenta il bisogno del corpo di vitamina B12 e vitamina D.

• MSG (chiamato anche glutammato monosodico), una potente neurotossina, si forma durante la lavorazione degli alimenti di soia. Molti prodotti hanno anche aggiunte di MSG.

• Molti cibi di soia contengono elevati livelli di alluminio tossico, che ha effetti negativi sul sistema nervoso ed è stato associato all’insorgenza dell’Alzheimer.

Se l’elenco dei pericoli non è sufficiente per farti uscire dal tuo negozio di cibi sani, continua a leggere. C’è di peggio.

ALIMENTARE I NEONATI CON LA SOIA È COME DAR LORO LA PILLOLA ANTICONCEZIONALE

È stato riscontrato che i bambini alimentati con soia hanno dalle 13.000 alle 22.000 volte più estrogeni rispetto ai bambini alimentati a base di latte. I neonati allattati esclusivamente con soia ricevono l’equivalente di estrogeni (in base al peso corporeo) di almeno quattro o cinque pillole anticoncezionali al giorno! Avete letto bene…quattro o cinque pillole anticoncezionali al giorno! Ecco il riferimento in modo che potete controllarli da soli. [Irvine, C. et al., "I potenziali effetti negativi di fitoestrogeni della soia in alimentazione infantile", New Zealand Medical Journal 24 maggio 1995, pag. 318]. Al contrario, le formule a base di latte quasi non contengono fitoestrogeni, né il latte materno, anche se la madre consuma prodotti a base di soia.

• Vi è stato un aumento del ritardo nella maturazione fisica nei ragazzi, incluso la mancanza di sviluppo di organi sessuali.

• Al contrario, molte ragazze oggi mostrano segni di pubertà, come lo sviluppo del seno e peli pubici, prima dell’età di otto anni.

• Entrambe le anomale condizioni sono state collegate all’uso di formule a base di soia e all’esposizione a “estrogeni ambientali”, quali i PCB (bifenili policlorurati) e DDE (diclorodifenildicloroetilene), un prodotto della degradazione del DDT (noto pesticida).

MA LE CULTURE ORIENTALI NON CONSUMANO TANTA SOIA?

Sembra che, storicamente, le culture orientali consumassero soprattutto prodotti di soia fermentati tradizionalmente, come miso, tempeh, natto, shoyu e tamari. (Il tofu non è fermentato e rientra nella categoria dei prodotti di soia pericolosi). Questi alimenti furono consumati in piccole quantità, come condimento.

• I ricercatori hanno riscontrato che gli alimenti di soia rappresentano solo l’1,5 per cento delle calorie nella dieta cinese.

• La soia attualmente consumata non è la stessa che veniva utilizzata dalle tradizionali culture orientali.

PROBLEMI CON L’ISOLATO PROTEICO DI SOIA

Inoltre, i moderni alimenti a base di soia sono molto diversi da quelli tradizionalmente consumati in Asia. La maggior parte è realizzata con isolato proteico di soia (SPI), che è una polvere ricca di proteine estratta da un processo industriale a partire dal prodotto di scarto della produzione di olio di soia. È il modo dell’industria di realizzare un profitto su un prodotto di scarto. L’industria ha speso oltre 30 anni e miliardi di dollari sviluppando SPI.

• Negli studi sull’alimentazione SPI ha causato molte carenze nei ratti. È ampiamente riconosciuto che la soia causa carenze di vitamina B12 e zinco, ma la gamma di carenze è stata sorprendente.

• Anche se SPI viene aggiunto a vari alimenti, non gli è mai stato concesso lo status di GRAS, che significa “generalmente riconosciuto come sicuro”. L’ FDA ha riconosciuto lo status GRAS all’SPI solo per l’utilizzo come legante nelle scatole di cartone. Durante la lavorazione della soia, si formano molte tossine, come i nitrati (che sono cancerogeni) e una tossina chiamata lisino-alanina. La presenza di tale tossina ha portato la FDA a negare lo status GRAS all’SPI, come additivo alimentare.

STUDI SCIENTIFICI CHE DIMOSTRANO EFFETTI CONTRARI DELLA SOIA ALIMENTARE

La Weston Price Foundation ha una lista di studi effettuati dal 1971 al 2003 che dimostrano gli effetti contrari degli alimenti di soia. Per darti un’idea di questi studi, ecco alcuni riassunti, ma ce ne sono in più oltre 50.

1986

Fort P e altri. Breast feeding and insulin-dependent diabetes mellitus in children. J Am Coll Nutr 1986; 5 (5) :439-441.
Il doppio dei bambini alimentati con soia svilupparono il diabete rispetto a quelli di un gruppo di controllo che furono allattati al seno o avevano ricevuto una formula a base di latte. Basandosi su questo studio l’American Academy of Pediatrics prese una posizione di opposizione all’uso della soia nelle formule per bambini, che fu successivamente abbandonata dopo che l’AAP ricevette risorse sufficienti da parte dell’Infant Formula Council.

1994

NM Hawkins e altri. Potential aluminium toxicity in infants fed special infant formula. J Pediatr Gastroenterol Nutr 1994;. 19 (4) :377-81 (1994).
I ricercatori riscontrarono concentrazioni di alluminio di 534 microgrammi/L nella formula a base di soia, rispetto ai 9,2 microgrammi/L nel latte materno. Gli autori conclusero che i bambini possono essere a rischio di tossicità proveniente dall’alluminio quando consumano una formula contenente più di 300 microgrammi/L.

1999

Sheehan DM e Doerge DR, Letter to Dockets Management Branch (HFA-305) February 18, 1999. 
Una dura lettera di protesta da parte di due ricercatori del governo al National Center for Toxicological Research che insisteva sul fatto che le proteine di soia portassero un’etichetta di avvertimento, piuttosto che una pretesa di salute.

1999

White L. Association of High Midlife Tofu Consumption with Accelerated Brain Aging. Plenary Session #8: Cognitive Function, The Third International Soy Symposium, Program, November 1999, page 26.
Uno studio di americani di origini giapponesi che vivono alle Hawaii trovarono una relazione statisticamente significativa tra due o più porzioni di tofu a settimana e “un invecchiamento accelerato del cervello”. I partecipanti che consumarono il tofu in mezza età avevano una funzione cognitiva inferiore in età avanzata e una maggiore incidenza di Alzheimer e demenza.

2001

Strom BL e altri. Exposure to soy-based formula in infancy and endocrinological and reproductive outcomes in young adulthood. JAMA 2001 Nov 21; 286 (19): 2402-3.
Anche se è stato riportato dai media come una rivendicazione della formula di soia per bambini, lo studio rilevò che in realtà i bambini alimentati con soia ebbero più problemi riproduttivi e più asma da adulti.

LA FDA AVEVA INFORMAZIONI SCIENTIFICHE RIGUARDANTI I PERICOLI DELLA SOIA MA SCELSE DI IGNORARLE

Si potrebbe pensare che probabilmente le persone non conoscevano gli effetti tossici dei semi di soia, che l’industria alimentare e la FDA devono essere state malinformate circa i presunti benefici, e i pericoli reali, della soia. Purtroppo per la credibilità della FDA, non fu così. Basta fare una ricerca su “soybean” al Poisonous Plant Database dell’United States FDA’s Center for Food Safety and Applied Nutrition per visualizzare quest’informazione da soli. Proprio lì, in bianco e nero, troverai 288 studi sulla soia, molti concentrati sulle proprietà tossiche e gli effetti dei semi di soia. Non è molto facile da capire o accedere agli studi attuali, ma è motivo di grande preoccupazione il fatto che la FDA ha avuto quest’informazione e ha scelto consapevolmente di ignorare i pericoli, così come ha fatto con tanti altri additivi e prodotti farmaceutici. È tragico pensare alla sofferenza umana che sarebbe potuta essere evitata se la FDA fosse stata più cauta e avesse ascoltato i suoi consulenti scientifici. Inoltre, è stato sbalorditivo pensare che l’agenzia federale, il cui mandato è, tra le altre cose, di “promuovere e proteggere la salute pubblica, monitorare i prodotti per la sicurezza continua dopo che sono in uso, e aiutare il pubblico a ottenere un’informazione accurata e scientifica necessaria per migliorare la salute”, potrebbe fare consapevolmente l’esatto opposto. Questo è un altro esempio che evidenzia la necessità di istruirsi trovando una buona fonte di informazioni su cui basare la tua salute e le decisioni sulla dieta, piuttosto che basarsi sul timbro di approvazione della FDA.

MAGGIORI CONFERMA SUI PERICOLI DELLA SOIA: CONDIZIONI PROBABILMENTE ATTRIBUIBILI AL SUO CONSUMO

- Asma;
- Affaticamento cronico;
- Depressione;
- Diabete;
- Aritmia cardiaca;
- Malattie cardiache o del fegato;
- Infertilità/problemi riproduttivi;
- Sindrome dell’intestino irritabile;
- Difficoltà di apprendimento/ADD/ADHD;
- Disturbi del pancreas;
- Pubertà precoce o ritardata;
- Artrite reumatoide;
- Disordini autoimmuni della tiroide (sindrome di Graves o Hashimoto);
- Gozzo;
- Ipotiroidismo;
- Ipertiroidismo;
- Noduli tiroidei;
- Cancro della tiroide;
- Cancro dell’utero;
- Aumento di peso.

SINTOMI DI DISTURBI PROBABILMENTE ATTRIBUIBILI ALLA SOIA

- Continua sensazione di freddo o caldo;
- Anemia;
- Problemi comportamentali;
- Unghia fragili;
- Eczema;
- Diradamento o perdita dei capelli;
- Iperattività;
- Carenze nell’apprendimento;
- Letargia o bassa pressione sanguigna;
- Mal di ossa e articolazioni;
- Occhi gonfi o che lacrimano.

PENSI ANCORA CHE STIA ESAGERANDO CON I PERICOLI DELLA SOIA?

Quando c’è una probabilità abbastanza fondata che qualcosa è dannoso, com’è il caso della soia, il buon senso dice che è meglio evitarlo! Le aziende che ricavano miliardi dalla vendita della soia vorrebbero farci credere che fino a quando i pericoli della soia non saranno provati senza ombra di dubbio, non dobbiamo preoccuparci. Roger Eichman ha succintamente riassunto il principio di precauzione: “il principio di precauzione richiede un intervento una volta che esiste la possibilità del danno. Non richiede la prova senza ombra di dubbio”. Per ulteriori informazioni sui pericoli della soia, vai al sito della Weston Price Foundation http://www.westonaprice.org/soy-alert

EPPURE SEMBRA ANCHE ANTITUMORALE…

Poi però paradossalmente, emergono studi che asseriscono i benefici della soia riguardo ai tumori: le proteine di cui è ricca la soia agirebbero nel contrastare la crescita e lo sviluppo di alcune tipologie di tumore. Lo ha stabilito un recente studio pubblicato sulla rivista Food Research International, secondo il quale il merito sarebbe dell’acido grasso monoinsaturo omega-9, anche chiamato acido oleico. Oggetto dello studio è stata la farina di soia, ottenuta dalla macinazione dei semi, ricchissimi di questo componente, in grado di rallentare lo sviluppo delle cellule tumorali. I ricercatori lo hanno constatato monitorando l’interazione tra i peptidi generati dall’assunzione della soia e le cellule cancerose, osservando che nei casi di cancro al colon, al fegato e al polmone la proliferazione cellulare veniva ridotta rispettivamente del 73%, 70% e del 68%. Il buonsenso, quindi, consiglierebbe di mangiarla secondo la modalità tradizionale asiatica, quindi solo se fermentata, e comunque con moderazione!

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