Angelo Ortisi
CAPELLI: L'ACCONCIATURA SBAGLIATA PUO' FARCELI CADERE.
05-06-2019
I capelli e l’acconciatura fanno parte del nostro stile, del nostro modo di essere. In qualche modo ci rappresentano, parlano di noi. Ecco perché, specie le donne, ricorrono spesso alle mani sapienti delle acconciatrici per tenere in ordine la propria chioma. Ovviamente anche i maschi ci tengono, anche se per molti i capelli sono divenuti soltanto un ricordo. Ma per chi ancora non li ha perduti del tutto, per chi non li ha rovinati del tutto e vuole rimediare, ecco i consigli dell’esperto per non ritrovarsi con un nido di gazza in testa o, peggio, una tabula rasa. Sono molti i nemici dei capelli: dai prodotti aggressivi al clima, per non dimenticare la dieta, lo stile di vita e lo stress. Ma anche le credenze popolari fanno i loro danni, così come il fai-da-te senza cognizione di causa…Insomma, i nemici dei capelli sono molti. Basta però individuarli e metterli al tappeto. Secondo il dermatologo, prof. Paradi Mirmirani dell’Università della California a San Francisco, sono molti i «miti intorno ai capelli», come per esempio lavarsi i capelli tutti i giorni o sottoporli ai famosi cento colpi di spazzola: tutti miti che possono provocare seri danni alla capigliatura, tra cui le note doppie punte. «Avere capelli sani è possibile se si sa come prendersi cura di essi prima e dopo lo styling», ha sottolineato nel comunicato UCSF il dottor Mirmirani. Per prevenire i danni ai capelli e la loro perdita il dottor Mirmirani offre i suoi consigli. Innanzi tutto, è bene evitare il più possibile il ricorso al phon, ma asciugare i capelli avvolgendoli in un asciugamano dopo la doccia o il bagno. Un’altra alternativa è lasciare i capelli all’aria.
I capelli bagnati, poi, sono più fragili e si spezzano con maggiore facilità se spazzolati o pettinati, per cui è meglio limitare le spazzolature al minimo. Tuttavia, spiega l’esperto, coloro che hanno i capelli ricci, o particolarmente mossi, per evitarne la rottura dovrebbero spazzolare i capelli (con delicatezza) quando sono umidi. In linea generale, è comunque bene limitare il più possibile di spazzolare o pettinare i capelli. Altre abitudini da ridurre al minimo o evitare del tutto se possibile sono quelle di usare prodotti di stilyng come gel o lacche fissatrici. L’uso di pettini dopo l’applicazione può causare lo spezzarsi dei capelli più di quanto non si creda, e questi prodotti poi possono essere causa di caduta dei capelli nel lungo termine. La cosa migliore è senz’altro lasciare asciugare i capelli all’aria e, se proprio si deve spazzolarli o pettinarli, farlo quando sono quasi asciutti, spiega ancora il dermatologo. Ridurre l’uso del phon aiuta a limitare i danni alla chioma. Anche le piastre per acconciare i capelli o lisciarli devono essere utilizzate il meno possibile. Se proprio si deve, allora è bene usarle sui capelli asciutti e alla più bassa temperatura possibile – sempre lasciando passare diversi giorni tra un’applicazione e l’altra. Stesso discorso vale per gli arricciacapelli a caldo: non tenerli in posizione per più di un secondo o due, sottolinea l’esperto, perché il calore danneggia i capelli, di qualunque tipo siano. Ulteriori abitudini da evitare il più possibile sono le trecce e le treccine, le estensioni, le code di cavallo e compagnia bella che possono tutte rovinare i capelli e spezzarli. La tensione esercitata da questo genere di acconciature, poi, con l’uso prolungato può portare alla caduta e alla calvizie permanente. Insomma, con un pò di buon senso e alcuni accorgimenti si può ancora salvare i propri capelli dalla rovina o la perdita.
BENEFICI DEL SUCCO D'ANGURIA DOPO L'ESERCIZIO FISICO.
05-06-2019
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista ACS' Journal of Agricultural and Food Chemistry, soprattutto d’estate, la miglior bevanda per favorire il recupero fisico è il succo d’anguria in virtù del suo contenuto di aminoacido citrullina. I ricercatori hanno provato ad offrire ad atleti professionisti del succo naturale di cocomero, un succo di cocomero arricchito di citrullina e una bevanda di controllo prima di un intenso esercizio fisico, per vedere con quale bevanda gli atleti avvertivano meno la fatica. La bevanda migliore si è rivelata il succo di cocomero tal quale, poiché in questa la citrullina ha la migliore biodisponibilità e aiuta ad alleviare la fatica che si accumula durante l’attività fisica, sia per via del suo effetto sui muscoli che per la sua attività antiossidante.
10 COSE DA EVITARE PER NON ROVINARSI LA VITA E LA SALUTE.
05-06-2019
Cattive abitudini che mettono a dura prova il nostro organismo e il suo sistema immunitario. Grazie a una rete strettamente collegata di processi biologici, il nostro corpo è in grado di correggere eventuali squilibri che possono verificarsi ovunque all'interno dell'organismo e autoguarirsi riportandolo a uno stato di equilibrio. Questo grande potere di autoguarigione che possediamo è miracoloso. Tuttavia, se questo sistema è costantemente sovraccaricato di tossine e stress, e non c'è un carico sufficiente di sostanze nutritive a sostenerlo, tale potere di autoguarigione si esaurisce gradualmente. Non subito, non da oggi a domani, ma gradualmente. E quando ciò accade il corpo non è più in grado di ritornare al suo stato originale di equilibrio. Semplicemente si adatta e vive come meglio può, con una o più funzioni deteriorate. Col passare del tempo le funzioni che sono rimaste - e che non lavorano più al massimo delle loro potenzialità - si deteriorano ancor più velocemente delle prime e alla fine si manifestano malattie croniche come l'ipertensione, il diabete, le malattie cardiache e il cancro. Dato che nel nostro corpo tutte le funzioni sono strettamente interconnesse, l'ostruzione o la degenerazione di una funzione, prima o poi, influirà negativamente anche sulle altre funzioni correlate. Siamo stati abituati a credere che gli "acciacchi", quei piccoli dolori che abbiamo un pò tutti, e la stanchezza, siano cose assolutamente normali. Questo non è per niente vero perché ogni dolore (anche leggero), ogni fastidio e ogni attimo di stanchezza è un segnale di allarme. Un richiamo all'azione. La maggior parte delle cose che sto per dirvi sono molto comuni e sono cose accettate come normale parte della nostra vita. Andiamo a scoprire ora queste 10 abitudini che abbassano il sistema immunitario e che rischiano di rovinare la nostra salute e la nostra vita, 10 cose che, insomma, dovremmo evitare per vivere più a lungo.
1. MANGIARE CIBI DI CUI NON CONOSCI LA NATURA O LA PROVENIENZA
La maggior parte dei cibi che si trovano in commercio e che la maggior parte delle persone consuma (al di là delle belle promesse e allettanti foto sulle etichette), non si riesce a capire mai chiaramente che cosa contengano e da dove provengano. Non hanno l'aspetto e neanche l'odore delle cose da cui derivano. Avete mai visto la pasta o i biscotti crescere nei campi? Assolutamente no. Sono tutti prodotti a base di cereali. Cereali che sono stati processati, ridotti in polvere e privati del loro valore nutritivo e che poi vengono modellati in varie dimensioni e forme più o meno fantasiose. Il risultato? Alimenti con un bassissimo valore nutritivo, ma ricchi di aromi e additivi chimici pressoché inutili, anzi, dannosi per il nostro organismo. Questo genere di alimenti oltre a intasare di tossine il nostro corpo, caricano rapidamente il sangue di zuccheri. Zuccheri che si trasformano in grassi e che, a lungo andare, favoriscono l'obesità e il diabete. Dovete tener presente che questi non sono cibi, sono prodotti. E i prodotti sono fatti e pensati per essere venduti ancora, ancora e ancora. Non hanno niente a che fare con il nutrimento e la salute.
2. CARNE ROSSA ELABORATA
Dopo svariati studi, la World Cancer Research Fund (l'associazione internazionale per la ricerca sul cancro) raccomanda alle persone di limitare il consumo di carne rossa (soprattutto salumi) per prevenire il cancro, in particolare quello del colon. Questo non significa che dovete rinunciare alla carne completamente. Quello che vi consiglio è che, se proprio dovete mangiare carne, sceglietela in maniera intelligente magari limitandovi al consumo di carne fresca biologica.
3. RICORRERE AI FARMACI SUBITO, AL MINIMO DISTURBO
In un'era come la nostra dove la velocità è tutto e il tempo non basta mai, cerchiamo e scegliamo quasi sempre quelle soluzioni che ci promettono risultati rapidi. Questa mentalità poi, ovviamente, condiziona il modo in cui vediamo la guarigione e la salute. E quindi appena prendiamo un banale raffreddore, qual è la prima cosa che ci viene in mente? L'aspirina giusto? Prendi questa piccola pillola magica e subito starai meglio. Spesso però i farmaci non affrontano la vera causa del nostro malessere, si limitano a spegnere i sintomi, ti danno solo un pò di tempo per recuperare. L'effetto delle medicine poi non è eterno e non rimuovendo il colpevole del vostro malessere, ritorna e magari si trasforma in influenza. Il punto è che invece di ricorrere subito ai medicinali, ci si dovrebbe impegnare nel potenziamento del proprio sistema immunitario.
4. CALCOLARE I 5 PASSI FINO ALL’AUTO COME ATTIVITA’ FISICA
Lo stile di vita sedentario è un killer silenzioso e dovrebbe essere elencato fra le prime 10 cause di morte. Gli esseri umani non sono fatti per rimanere seduti davanti al televisore o lavorare al computer per 8 ore o anche di più. Il movimento è importante per il corretto funzionamento di tutti i nostri processi vitali, ma in particolare, è essenziale per la circolazione del sistema linfatico, il pilastro portante del nostro sistema immunitario il quale, a differenza del sangue, non ha un propulsore come il cuore, quindi per far circolare la nostra linfa vitale, ha bisogno assolutamente di movimento.
5. VIVERE COME UN CAMMELLO
Un cammello può vivere per giorni o addirittura mesi senza acqua, noi esseri umani invece no. Stare a lungo senza bere acqua o bere solo quando si ha sete non è una cosa proprio salutare. La mancanza di sete, in realtà, è un segnale e ci dice che il nostro corpo è quasi disidratato. Non serve neanche ripetere che il nostro organismo è fatto per la maggior parte di acqua e che ha bisogno di essere rifornito costantemente. L'acqua ci serve per dissetarci, per digerire, per ripulire il nostro organismo e per svariati altri processi che garantiscono il corretto funzionamento del nostro corpo e del nostro sistema immunitario.
6. FUMARE, BERE E DIVERTIRSI TUTTI I GIORNI
Divertirsi è una cosa bellissima, una delle più grandi gioie della nostra vita, spesso però il significato di questa parola viene frainteso. Per il nostro corpo non c'è niente di divertente nell'essere intossicato e soffocato dal fumo o dalle svariate sostanze chimiche e tossiche che contiene la sigaretta, e che poi deve sforzarsi di espellere. Inoltre fumando danneggiamo anche chi ci sta attorno rendendoli fumatori passivi. Stesso discorso per quando si esagera con l'alcol, il quale come minimo (oltre ai danni che causa al cervello) ci intasa il sangue e ci disidrata l'organismo. Ci sono modi decisamente migliori e più sani per divertirsi e gustarsi la vita davvero. Basta solo cercarli, in base ai propri gusti.
7. RIPOSARSI POCO E MALE
Il nostro corpo ha bisogno di riposarsi almeno 5 o 6 ore al giorno per ricaricarsi, ed è preferibile che durante questo tempo si goda di un sonno di qualità. Le ripercussioni fisiche e mentali del cattivo sonno sono veramente non indifferenti e chi dorme poco corre un maggior rischio di incontrare malattie come obesità, diabete e pressione alta. Altri disagi del cattivo sonno possono essere: scarsa memoria, funzioni cognitive deteriorate e relazioni insoddisfacenti. In alcuni casi particolari questo tipo di maltrattamento nei confronti del nostro corpo può portare persino alla morte.
8. TENERSI TUTTO DENTRO (SENTIMENTI, EMOZIONI)
A differenza dei robot e dei computer, siamo creature emotive. È normale provare dei sentimenti, quello che non è normale è soffocarli. I pensieri, i sentimenti e le emozioni che cerchiamo di eliminare o soffocare invece di sparire crescono sempre più dentro di noi e, con il tempo, si trasformano, peggiorano e succhiano tutta la nostra energia vitale. Le emozioni, specialmente quelle distruttive, influiscono sulla nostra pressione sanguigna, sul battito cardiaco e sulla temperatura corporea. Direttamente o indirettamente, questo atteggiamento influenza il nostro sistema immunitario. Se vi capita di trovarvi in questa situazione cercate delle strategie per gestire i pensieri e le emozioni. Qualche consiglio?
• Accettate tutte le cose buone e cattive ed evitate di combatterle. Semplicemente accettatele prendetene atto, cercate delle soluzioni e agite. Evitate di darle troppa importanza, altrimenti si impossessano di voi, facendovi perdere tempo e controllandovi.
• Leggete libri sull'argomento.
• Parlatene con un amico.
• Scrivete tutto su un foglio/quaderno.
• Siate curiosi e cercatene altri.
9. LAVORARE COME UN MATTO
"Il duro lavoro" è un ottimo modo per stendere il nostro sistema immunitario. Si dice che per fare soldi bisogna lavorare tanto e duramente ma, sinceramente, quante persone conoscete che si arricchiscono lavorando come matti? Guardate le persone più ricche del mondo, come Donald Trump o Bill Gates. Vi pare che stiano spaccando le pietre nelle cave? Senza dubbio bisogna informarsi, formarsi, impegnarsi, e prendere sul serio quello che si sta facendo senza rovinarsi la salute e il benessere perché altrimenti che lavori a fare? Sono veramente poche le persone che fanno tanti soldi lavorando tanto, e in genere queste persone sono troppo stressate e malate per poterseli godere. Secondo questa teoria i muratori, i minatori, gli agricoltori, le persone che lavorano nelle acciaierie ecc., dovrebbero essere fra le più ricche al mondo. Purtroppo però non è cosi, anzi, le persone che lavorano in quegli ambienti sono spesso e volentieri addolorate, acciaccate, malate e povere.
10. NON FARE NIENTE QUANDO TI SENTI STRESSATO
Nella nostra società moderna e veloce, lo stress cronico è sempre più presente e condiviso. Anche se poi, non è una cosa così divertente da condividere. Quando siamo stressati e non facciamo niente per stare meglio, possiamo facilmente cadere in un dannoso circolo vizioso di abitudini come: cattiva alimentazione, cattivo sonno, uso di fumo e alcol, depressione e così via, indebolendo, così, il nostro potere autocurativo e danneggiando la nostra salute.
I PESI EMOTIVI GRAVANO SULLA SCHIENA.
04-06-2019
Un approccio psicosomatico è utile per capire che talvolta è il carico di emozioni e sentimenti quello che può causare dolori alla colonna. Una lettura psicosomatica del mal di schiena può aiutare a comprendere le cause più profonde del disagio. I dolori e le malattie che ci affliggono sono il modo che il nostro corpo ha per segnalarci una condizione di malessere. Questo vale ancor di più per il mal di schiena che solo in percentuali ridotte è originato da patologie specifiche di ossa, muscoli o articolazioni.
NON TENERE IL MONDO SULLE TUE SPALLE
La colonna vertebrale può essere considerata l’espressione fisica di quella forza che ci consente di affrontare le diverse situazioni della vita, è la capacità di mantenerci saldi contro le avversità, è associata anche al concetto di rettitudine e di equilibrio. Tutto ciò fa della colonna vertebrale la sede principale della capacità di sopportazione. Su di essa, infatti, scarichiamo i pesi fisici ma anche quelli emotivi: non è un caso che soggetti ansiosi, stressati, perennemente tesi o sulle difensive patiscano frequenti contratture.
È IL CORPO CHE DICE “NO”: ASCOLTALO!
Molti problemi alla schiena nascono anche da una sopravvalutazione dei propri limiti. Ci si carica di impegni e di responsabilità finchè poi ecco comparire quel blocco alla schiena che ci costringe a fermarci, a prenderci quella pausa che altrimenti non ci saremmo mai concessi. Sono più a rischio le persone che hanno uno spiccato senso del dovere, portate a un altruismo eccessivo e al sacrificio, persone che non si concedono momenti di svago e si sentono schiacciate dal senso di colpa. È importante quindi imparare a capire che, per esempio, il nostro “si” a un lavoro troppo impegnativo o a una responsabilità che non ci sentiamo pronti a sostenere potrebbe tradursi in un “no” espresso invece dal nostro corpo, incapace di mentire.
DARSI DEI LIMITI È PARTE DELLA CURA
Comprendere dunque che quello che viviamo a livello psichico ha ripercussioni su ciò che proviamo a livello fisico indica anche che la possibilità di tornare in salute è nelle nostre mani. Ecco perchè porre dei limiti, comprendendo cosa siamo disposti a tollerare e cosa no, cosa siamo in grado, anche praticamente, di affrontare e cosa no è una parte importante del percorso di guarigione.
SMETTI DI RESISTERE
Chi si sforza e chi resiste a oltranza rischia col tempo di entrare in uno stato di tensione permanente che ha ricadute fisiche, in particolare sulla schiena.
DIMMI CHE TIPO DI DOLORE HAI E TI DIRO' CHI SEI!
• Cervicale.
E’ un dolore che consegue allo sforzo di “tenere la testa sulle spalle”, al tentativo di controllare emozioni e istinti. Spesso dipende da un sovraccarico di pensieri e contenuti mentali a discapito della dimensione emozionale e sessuale.
• Dolore lombare.
Non ce la fai più a sopportare qualcosa, un lavoro troppo gravoso, una responsabilità, un problema.
• Discopatia.
E’ segno di una rigidità eccessiva di fronte a quanto la vita ti riserva. Il disco schiacciato o che esce dalla sua sede esprime difficoltà ad adattarsi.
• Colpo della strega.
E’ il risultato del tentativo di bloccare desideri e pulsioni sessuali, che hai paura di vivere fino in fondo.
I FIORI DI BACH TI DANNO UNA MANO
SCEGLI AGRIMONY SE TIENI TUTTO DENTRO
Le tensioni muscolari possono affliggere persone che si fanno carico di quelle dell’ambiente circostante. per loro c’è Agrimony. La necessità inconscia di tener tutto sotto controllo, di evitare che trapeli il proprio disagio all’esterno, il desiderio che tutto fili senza intoppi viene aiutato da questo fiore che cresce in luoghi nascosti, non mostrandosi alla vista per quello che è.
Prendilo così: 4 gocce 4 volte al giorno (via sub-linguale) oppure 5 gocce 3 volte al giorno.
PROVA OAK SE VIVI SEMPRE SOTTO STRESS
Oak nei fiori di Bach è il rimedio derivato dalla quercia comune (Quercus Robur). Come la pianta, che ha un tronco forte e robusto, Oak è adatto per chi ha un forte senso del dovere, che lo porta a sopportare carichi di lavoro indipendentemente dal proprio stato di affaticamento. È adatto anche a chi si sente indispensabile e insostituibile a chi vive in uno stato di stress continuo, soffrendo in particolare di dolori dovuti a rigidità lombare con conseguente affaticamento muscolare. Prendilo così: 4 gocce 4 volte al giorno (via sub-linguale) oppure 5 gocce 3 volte al giorno.
VITAMINA C: UNA BARRIERA CONTRO IL CANCRO DELLA VESCICA.
04-06-2019
Il cancro della vescica colpisce più frequentemente nell'età tra i 50 e i 70 anni e i tre quarti dei pazienti sono di sesso maschile. Ciò che rende questa malattia così pericolosa è l'insuccesso di ogni tentativo di cura. Secondo statistiche compilate dall'American Cancer Institute, il 42% delle persone colpite da cancro della vescica muore nel giro di cinque anni. Già nel 1968, il dottor Schlegel di Tulane affermava che la vitamina C può prevenire la formazione di tumori nella vescica. La chiave della prevenzione, notava il dottor Schlegel, consiste nel fornire tali quantitativi di questa vitamina idrosolubile, che la sua eccedenza si riversi nell'urina e venga convogliata alla vescica. Il dottor Schlegel osservò che nella maggior parte dei suoi pazienti 500 mg di vitamina C tre volte al giorno impedivano al tumore di riformarsi (Medical World News).
La vitamina C nella vescica, definita dal dottor Schlegel "una fogna d'ingredienti attivi", impedisce a quanto sembra la formazione di composti cancerogeni. Il dottor Schlegel, con tre colleghi del Dipartimento di chirurgia dell'Università di Tulane, appurò che quando la vitamina C veniva aggiunta all'acqua da bere dei topi di laboratorio, gli animali resistevano al cancro della vescica perfino quando veniva inoculato loro acido 3-idrossiantranilico (3-HOA), un provato cancerogeno della vescica. Ne dedussero che l'effetto antiossidante della vitamina C impedisce all'HOA di ossidarsi formando sottoprodotti tossici. In seguito ai loro studi sperimentali, i ricercatori raccomandarono una dose giornaliera di 1.500 mg di vitamina C "come possibile misura preventiva contro la formazione e riformazione di tumori della vescica in soggetti di sesso maschile". Aggiunsero che "la somministrazione di 500 mg di ascorbato (vitamina C) tre volte al giorno non dovrebbe avere conseguenze nocive" (Journal of Urology).
Le bevande alcoliche, gli analcolici e il caffè sono stati tutti incriminati come cause di cancro alla vescica in animali da laboratorio. Chi beve alcol è più esposto al cancro della vescica, secondo la dottoressa Meera Jain dell'Università di Toronto. In un'intervista sulle sue scoperte, affermò che insieme al collega Robert Morgan aveva studiato 233 malati di cancro della vescica e un numero equivalente di soggetti sani di controllo, prima di scoprire il fattore di rischio. Ancora più sorprendente, sempre secondo la Jain, fu la scoperta di un analogo fattore di rischio di cancro della vescica nei consumatori di bevande a base di cola: "non conosciamo con certezza la causa che lo scatena. Potrebbe essere una muffa (anatossina) che ha contaminato le noci di cola, un ingrediente primario nelle bevande, o forse si tratta del contenuto di caffeina di queste bevande". I dati della dottoressa Jain sono stati pubblicati sul Journal of the Canadian Medical Association. La Jain ha anche osservato che coloro che consumano forti quantitativi di alcol o cola aumentano il rischio di cancro della vescica se fumano. Ciò conferma precedenti affermazioni, da parte del National Cancer Institute e di altri, secondo le quali esiste una stretta associazione tra il cancro della vescica e il fumo, un'abitudine che dilapida rapidamente le riserve di vitamina C.
Un altro pezzo del puzzle del cancro della vescica fu aggiunto dal dottor Philip Cole, della Harvard School of Public Health di Boston. Dopo aver intervistato 468 ammalati di cancro della vescica nel Massachusetts occidentale, Cole annunciò che "una scoperta non prevista è l'associazione di questa malattia con il consumo di caffè...chi beve meno di una tazza di caffè al giorno, di ambo i sessi, presenta meno rischi di cancro della vescica di qualsiasi altra categoria". Il dottor Cole conclude (Lancet) che circa un quarto dei casi di cancro della vescica negli uomini e la metà nelle donne possono essere causati dal consumo di caffè. Non appare dunque una semplice coincidenza il fatto che, pur essendo sempre il caffè la bevanda più popolare, è aumentato anche il consumo di varie bevande associate al cancro della vescica. Secondo un articolo del New York Times, l'americano medio, da 77 litri di analcolici nel 1962 era passato a 140 litri nel 1972. Il fatturato delle bevande a base di cola rappresentava il 63% di tutto il fatturato delle bibite gassate. Durante lo stesso decennio le vendite di birra sono aumentate di quasi il 50% e quelle di vino sono quasi raddoppiate. E' noto, per esempio, che l'indice di mortalità per cancro della vescica è più alto in quegli stati dove il consumo di birra pro capite è più elevato (Journal of the National Cancer Institute).
Una persona pronta a rendersi garante del valore della vitamina C come protezione contro il cancro della vescica e il dottor Baker, docente di veterinaria alla Cornell University. "Mio padre si ammalò di cancro della vescica circa due anni e mezzo fa - riferisce il dottor Baker - e l'urologo che lo operò mi disse che, avendo operato centinaia di pazienti, non ne aveva mai visto uno che non fosse un fumatore. In altre parole, il cancro alla vescica colpiva solo i fumatori e mio padre fumava due o tre pacchetti al giorno. Circa nello stesso periodo, lessi una relazione dell'Università di Tulane, nella quale si affermava che dosi megavitaminiche di vitamina C potevano prevenire il riformarsi del cancro della vescica, perciò non feci altro che mettere mio padre a circa 2.000 mg al giorno di vitamina C. E' andato avanti bene per due anni e mezzo, senza ricadute. Non posso affermare che sia stato questo a giovargli. Ma, ancora una volta: a che cosa vanno incontro i fumatori e qual è il loro fabbisogno di vitamine? Direi che chiunque abbia l'abitudine di fumare dovrebbe prendere vitamina C" (New Dynamics of Preventive Medicine).
Uno degli effetti protettivi della vitamina C contro gli effetti nocivi dell'alcol è stato reso noto qualche decennio fà da quattro ricercatori dello Stobhill General Hospital di Glasgow, in Scozia. Krasner e alcuni suoi collaboratori misurarono il tempo occorrente alla scomparsa del tasso di alcol nel sangue di volontari sani prima e dopo l'assunzione di 1 g di vitamina C al giorno per due settimane. Constatarono che quanto più vitamina C era presente nell'organismo, tanto più velocemente l'alcol veniva eliminato e distrutto dalla deidrogenasi alcolica, un enzima epatico (Lancet).
Le vitamina C, B1 e la cisteina (un amminoacido contenente zolfo) proteggono i ratti contro gli effetti tossici dell'acetaldeide, prodotta in primo luogo quando il corpo metabolizza l'alcol, secondo una relazione del dottor Herbert Sprince del Jefferson Medical College di Filadelfia. L'acetaldeide si trova anche nel fumo di tabacco. "Io non voglio sottoscrivere ufficialmente che sia sufficiente prendere della vitamina C per poter continuare a fumare e bere a volontà senza risentirne alcun danno. Questo non lo farò mai - avverte il dottor Sprince - ma, in generale, penso che il pubblico dovrebbe esserne informato, anche se le ricerche sono state condotte su ratti. Si è molto propensi a ritenere che ciò possa essere di giovamento nella terapia umana". Ovviamente, gli scienziati non possiedono ancora tutte le risposte relative al modo in cui le tossine che ingeriamo possano provocare il cancro della vescica e altri mali. Ma fintanto che alcol, analcolici, caffè e fumo di sigarette rimarranno un fatto quotidiano nella vita di milioni di persone, il consiglio di molti medici, tra cui Sprince e Schlegel, di aumentare considerevolmente il nostro consumo di vitamina C appare molto ragionevole.
I MEDICINALI PER GLI ECZEMI SONO PERICOLOSI.
04-06-2019
Nel caso degli eczemi – un’altra malattia che i dottori non capiscono – si usa un medicinale potente a caso per liberarsi dall’infiammazione, ma non dal problema. I medicinali più prescritti sono gli steroidi, la ciclosporina che sopprime il sistema immunitario, oppure la foto chemioterapia psoralenica orale (PUVA orale), un’opzione per il trattamento della psoriasi legata al cancro genitale. Come succede per gli steroidi inalati, quelli che si spalmano sono sempre stati considerati “l’alternativa sicura” agli steroidi sistemici, ma ci sono poche prove che supportano questa tesi. Sempre di più gli steroidi topici mostrano di essere pericolosi quanto i loro cugini che si assumono per via orale. I corticosteroidi in crema possono produrre un insieme di gravi problemi alla pelle, danneggiare ossa e organi e provocare soppressione surrenale permanente. Sono anche stati considerati la causa della sindrome di Cushing nei bambini, già un mese dopo il trattamento e, come la versione orale, possono danneggiare la risposta delle ghiandole surrenali e pituitaria, richiedendo di conseguenza ulteriori steroidi (orali) durante la malattia o il trauma.
Come gli asmatici, i bambini che soffrono di eczema sono passibili di effetti collaterali per l’uso a lungo termine di steroidi, come un rallentamento della crescita e malattie surrenali. Un bambino che a 18 mesi era coperto da eczema dalla testa ai piedi è stato trattato una volta al giorno dall’età di sei anni con uno strato di unguento al betametasone su tutto il corpo; all’età di 13 anni, era circa 30 cm più basso della media. Quando gli steroidi furono sospesi la sua crescita aumentò, ma non raggiunse mai quella che si stimava dovesse essere la sua dimensione appropriata. Anche le creme al cortisolo che dovrebbero essere leggere, tanto che spesso vengono prescritte anche ai neonati, hanno una miriade di effetti collaterali, tra cui l’assottigliamento della pelle, particolarmente della faccia, smagliature, ritardo nella guarigione o ulcerazione delle ferite, soppressione delle ghiandole surrenali e zucchero nelle urine. In effetti ci sono sempre maggiori prove che suggeriscono che gli steroidi inalati topici possono provocare danni agli occhi – la cataratta e il glaucoma – del tipo generalmente associato solo con l’uso di steroidi orali. Casi di episodi psicotici con gli steroidi inalati che si considera siano causati solo da quelli presi per via orale, stanno venendo alla luce.
10 RIMEDI NATURALI PER IL GONFIORE ADDOMINALE.
03-06-2019
Pancia gonfia e gonfiori addominali. Ecco alcuni fastidi che potrebbero essere risolti migliorando il proprio stile alimentare e cercando di prendersi cura di sé in maniera naturale. Ricordarsi di masticare lentamente e dedicarsi maggiormente al movimento rappresentano buone abitudini che potrebbero essere parte della soluzione al problema. Ecco qui di seguito alcuni rimedi naturali considerati utili per sconfiggere i gonfiori addominali.
1. PEPERONCINO
Il peperoncino, con particolare riferimento al pepe di Cayenna, viene considerato come un alimento adatto a prevenire i gonfiori addominali, in quanto in grado di favorire la digestione, accelerare il metabolismo ed i processi di assorbimento delle sostanze nutritive, oltre che di eliminazione di gas e tossine. Tali proprietà benefiche sono attribuite al peperoncino per via della presenza al suo interno di una sostanza denominata capsaicina.
2. FINOCCHIO
Finocchio e tisana a base di semi di finocchio si rivelano due importanti alleati nel prevenire la pancia gonfia. Consumare finocchi e tisane al finocchio rappresenta una buona abitudine, adatta a favorire la digestione e a prevenire e sconfiggere i gonfiori. I finocchi possono essere consumati sia cotti che crudi, mentre la tisana può essere bevuta sia calda, che tiepida, oppure fredda, trasferendola in una bottiglietta da portare con sé nel corso della giornata.
3. MELA
Una mela al giorno leva il medico di torno, come sostiene un antico detto popolare, ormai considerato veritiero anche da parte della scienza. Arricchire la propria alimentazione con frutti ricchi di fibre come le mele permette di favorire il traffico intestinale, di migliorare la digestione e di prevenire gonfiori addominali. Un vero e proprio toccasana per la salute.
4. TISANA ALL’ANICE
La tisana all'anice è considerata come un ottimo rimedio naturale per placare il gonfiore addominale dovuto ad una cattiva digestione. A seguito di un pasto più abbondante del solito, assumere una tisana a base di anice può essere d'aiuto per eliminare i gonfiori in breve tempo e rendere più agevole la digestione.
5. CARBONE VEGETALE ATTIVO
Il carbone vegetale attivo costituisce un rimedio naturale frequentemente consigliato nel caso in cui si presentino dei gonfiori addominali persistenti. Esso può essere acquistato in erboristeria o nei negozi di prodotti naturali ed è solitamente presente in vendita sotto forma di capsule o di tavolette da assumere accompagnate da abbondante acqua.
6. ACQUA
In taluni casi il gonfiore addominale potrebbe essere provocato da ritenzione idrica. E' probabile che non si stia bevendo acqua a sufficienza nel corso della giornata e che l'organismo stia faticando ad eliminare le tossine ed i liquidi in eccesso, che possono talvolta accumularsi a livello dell'addome. E' dunque possibile valutare se la propria assunzione giornaliera di liquidi, con particolare riferimento all'acqua, sia da considerare insufficiente e cercare di bere di più, al fine di comprendere se la situazione di gonfiore in questo modo possa migliorare.
7. EVITARE I CIBI LIEVITATI
In alcuni casi un gonfiore addominale apparentemente ingiustificato potrebbe essere dovuto ad una intolleranza alimentare. Alcuni alimenti contenenti lievito di tipo industriale potrebbero essere la causa di gonfiore e di cattiva digestione. Attraverso appositi test è possibile scoprire se il gonfiore addominale può essere causato da un'intolleranza. Le intolleranze ai lieviti, al glutine o ai latticini possono presentare il gonfiore addominale tra i propri sintomi. In generale, anche in assenza di intolleranze, ma in presenza di gonfiore addominale, pietanze fritte ed eccessivamente condite o pesanti andrebbero evitate, al fine di non appesantire la digestione.
8. ZENZERO
Lo zenzero non rappresenta unicamente una spezia tuttofare in cucina, ma anche un rimedio naturale utile non soltanto in caso di tosse, raffreddore o mal di gola, ma anche per prevenire e combattere i gonfiori addominali. In questo caso è possibile provare ad assumere delle tisane preparate utilizzando della radice di zenzero. Lo zenzero in polvere o grattugiato può essere utilizzato per il condimento di pietanze come i legumi, al fine di migliorarne la digeribilità.
9. MOVIMENTO
Il gonfiore addominale può essere accentuato da fenomeni come cattiva digestione, funzionamento irregolare dell'intestino e sedentarietà. La digestione viene favorita dal movimento, ritenuto importantissimo per la regolarità intestinale, soprattutto a fronte di una vita particolarmente sedentaria. Semplici camminate effettuate con costanza possono essere d'aiuto. E' possibile inoltre affidarsi ad un insegnante di yoga competente, che saprà indicarvi le posizioni migliori, adatte ad attenuare il problema del gonfiore addominale.
10. MASTICARE LENTAMENTE
Spesso ce ne dimentichiamo, ma la digestione degli alimenti inizia nella nostra bocca, attraverso il contatto dei cibi con gli enzimi contenuti nella saliva e grazie alla masticazione. Masticare lentamente e a lungo permette che la digestione degli alimenti venga facilitata, una volta che essi passeranno allo stomaco e attraverso l'intestino. Il gonfiore addominale potrebbe essere dovuto semplicemente a pasti consumati di fretta e ad una masticazione insufficiente. Compiere un tentativo per rallentare e migliorare il proprio modo di masticare certamente non nuoce alla salute e potrebbe contribuire a risolvere il problema del gonfiore addominale.
UNO SCANNER IN 3D HA DIMOSTRATO CHE I TACCHI ALTI CAUSANO ARTRITI.
03-06-2019
Il consulente ortopedico Andy Goldberg ha affermato che i tacchi alti rovinano la postura essendo tutto il peso corporeo concentrato nella parte frontale del piede. Dunque i tacchi alti causano artriti. Lo stiletto fa sì che il piede assuma una posizione innaturale, facendo aumentare le probabilità di sviluppare borsiti nodose alle articolazioni. Presso il Royal Orthopaedic Hospital di Stanmore, a nord di Londra è stato fatto uno scanner in 3D. Lo scanner è molto sofisticato, e ha consentito di ottenere una scansione dei piedi a 360 gradi. Goldberg riguardo lo scanner 3D ha detto: “Mostra le deformità causate dai tacchi alti, che sono molto più complicate di quanto si pensasse in precedenza. Con i tacchi alti, le dita dei piedi sono schiacciate all’interno della scarpa. Più la forma è a stiletto e peggiore è la situazione“. Goldberg ha però specificato che le problematiche emergono se i tacchi alti vengono indossati per molte ore al giorno per molti anni, e non se si portano una sera ogni tanto per qualche ora. È quindi fondamentale non abusare dell’utilizzo dei tacchi molto alti, i quali possono far male alla salute a lungo andare, generando problematiche diversificate. Lo scanner in 3D ha dimostrato che i tacchi alti causano artriti, ma vi sono anche altri problemi connessi ad esempio alla postura. Se è vero che “chi bella vuole apparire un pò deve soffrire” è pur vero che bisogna prestare attenzione alla propria salute e scegliere delle scarpe comode per stare in piedi tutto il giorno.
QUEL DOLCE VELENO CHIAMATO ZUCCHERO.
03-06-2019
Lo zucchero bianco, che ogni giorno introduciamo nel nostro corpo direttamente o attraverso altri alimenti, è il prodotto finale di una lunga trasformazione industriale che sottrae le sostanze vitali e le vitamine presenti nella barbabietola o nella canna da zucchero. Per poter essere assimilato e digerito, necessita di vitamine e sali minerali che "ruba" al corpo, con conseguenze come la perdita di calcio e l'alterazione della flora batterica intestinale. Lo zucchero bianco, inoltre, ha una grossa influenza sia sul sistema nervoso che sul metabolismo. Molti studiosi spiegano come l’assunzione di zucchero raffinato sottrae vitamina C all’organismo come fanno le sigarette, uccide alcuni batteri simbionti che nel nostro organismo producono vitamine del complesso B e altera il ciclo di regolazione glicemica. Il pancreas reagisce allo zucchero puro con una ipersecrezione di insulina, cui segue da una parte un'ipoglicemia, dall’altra a lungo andare il surplus di lavoro del pancreas può portare anche al diabete. L’assunzione di zucchero inoltre causa sonnolenza post pranzo, altera il metabolismo e influisce sugli ormoni, decalcifica le ossa e può portare alle carie dentaria. Anche l’aumento dei casi di cancro è correlato all’assunzione sempre più elevata di zucchero nella società dei consumi, dove anche nell’alimentazione l’apparire (il gusto artificialmente dolce) è molto più importante dell’essere (la valenza nutritiva e la purezza del cibo).
OMEGA-3 EFFICACI PER MIGLIORARE LA MEMORIA (E NON SOLO).
01-06-2019
Li hanno definiti “gli spazzini delle arterie” perché sono insuperabili nel liberarle da colesterolo e trigliceridi. Prima ancora, sono indispensabili per la salute del sistema nervoso e di quello immunitario, e prevengono le infiammazioni. Per questo non dovrebbero mai mancare nella dieta di ogni giorno. Gli omega-3 sono una famiglia di acidi grassi essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo. Infatti, sono componenti fondamentali delle cellule nervose, agiscono sulla fluidità delle loro membrane, difendendole dall’ambiente esterno, e regolano la produzione delle sostanze che trasportano le informazioni fra le varie cellule del sistema nervoso. È per la salute del sistema cardiovascolare che gli omega-3 sono prioritari, perché agiscono sui quattro fronti che rappresentano i principali fattori di rischio cardiovascolare:
• favoriscono l’abbassamento del livello di colesterolo e di quello dei trigliceridi;
• facilitano il controllo dell’ipertensione arteriosa e rendono il sangue più fluido, prevenendo così la formazione di trombi.
Numerosi studi stanno svelando il loro effetto positivo sulle funzioni cerebrali e su quelle visive. Alcune ricerche suggeriscono che questi acidi grassi potrebbero avere un ruolo nella prevenzione della degenerazione maculare, avere effetti benefici contro la depressione e i problemi della memoria.
Diverse ricerche hanno studiato l’effetto degli omega-3 sul sistema immunitario, delineando un ruolo positivo di questi acidi grassi nei casi di artrite reumatoide, asma, lupus e malattie renali.