Angelo Ortisi
DORMIRE NEL WEEKEND FA DIMAGRIRE.
22-12-2017
Dormire bene è fondamentale per la salute. Ormai è un dato scientifico incontrovertibile. Abbassa la pressione del sangue, i livelli di stress, quelli di infiammazione, fa diminuire il rischio di sviluppare la maggior parte delle malattie croniche. Da tempo alcune ricerche hanno dimostrato che dormire bene faccia anche dimagrire. O meglio, non faccia ingrassare. Ora un nuovo studio dell’Università di Seul spiega che dormire tanto nel fine settimana per recuperare le ore di sonno perse durante la settimana faccia dimagrire. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Sleep, evidenzia come chi dorma un numero maggiore di ore durante il weekend tenda ad avere un girovita più snello.
Per raggiungere i loro risultati i ricercatori sud coreani hanno sottoposto oltre 2.000 adulti a un questionario, nel quale veniva chiesto loro quante ore dormissero in media durante la settimana e nel weekend. I ricercatori ne hanno misurato peso e altezza per vedere quanti avessero problemi di sovrappeso. Chi ha l’abitudine di recuperare il sonno perduto nei giorni feriali dormendo di più nel weekend tende ad avere una forma fisica migliore, con l’indice di massa corporea che si riduce all’aumentare delle ore che si dormono in più per notte nel weekend rispetto alla routine dei giorni feriali.
CARAMELLE CONTRO TOSSE E MAL DI GOLA: COME REALIZZARLE IN CASA CON INGREDIENTI NATURALI.
22-12-2017
Tosse e mal di gola sono due dei fastidi più comuni che possono colpire durante la stagione invernale. Oggi, vi presento alcune ricette per realizzare in casa delle caramelle da adoperare all’occorrenza. Al miele o alle erbe, possono essere un’ottima soluzione per trovare sollievo immediato da questi fastidi.
CARAMELLE FAI DA TE MIELE ED ERBE
La prima ricetta prevede la realizzazione di caramelle a base di infuso di erbe. La prima cosa che dovrete fare, infatti, è preparare una tazza di infuso con le erbe migliori, utili alla salute dell’apparato respiratorio, come la cannella, il sambuco, l’eucalipto o la camomilla con le sue proprietà lenitive. Il tempo di infusione è di 20 minuti. Vi serviranno poi:
• 2 cucchiai di miele;
• 8 cucchiai di zucchero di canna;
• 2 cucchiai di succo di limone.
In un pentolino versate lo zucchero e il succo di limone, fate sciogliere senza caramellare e aggiungete poco alla volta l’infuso. Per ultimo unite il miele, continuando sempre a mescolare sul fuoco, fino a quando il composto non inizia a caramellarsi. Noterete inoltre che sul fuoco il composto inizia a diventare schiumoso. Fate attenzione a non bruciarlo. Quando vedete che la miscela inizia a caramellarsi, spegnete e lasciate raffreddare un pochino (il tempo che sia svanita la schiuma). Dopo, versatela negli stampini. Quando sono completamente fredde, estraete le vostre caramelle dagli stampini. Per evitare che si attacchino, c’è chi suggerisce di spolverarle con dello zucchero a velo. Al limite, potete avvolgere ciascuna caramella in un pezzo di carta forno. Conservate in un barattolo di vetro ben pulito e asciutto.
CARAMELLE MIELE E LIMONE
Ecco una variante delle caramelle al miele. Al posto dell’infuso, utilizzeremo il limone. Ho preferito lasciare il miele come ingrediente principale delle nostre caramelle per le sue varie qualità, di cui ho già parlato in un precedente articolo. Ecco gli ingredienti che vi servono per realizzare le vostre caramelle miele e limone:
• 4 cucchiai di acqua;
• 6 cucchiai di zucchero di canna;
• 2 cucchiai di succo di limone;
• 2 cucchiai di miele biologico.
Mettete in un pentolino lo zucchero, l’acqua, e il succo di limone. Mescolate e accendete il fuoco. Continuate a mescolare fino a far sciogliere lo zucchero e il composto arriverà a bollire. A quel punto, aggiungete il miele e, mantenendo la fiamma bassa, continuate a mescolare fino a che lo zucchero non sarà caramellato. Fate cadere una goccia su un piatto: se solidifica subito, il vostro preparato è pronto. Versatelo negli stampini, fate raffreddare e mettetelo in freezer. Staccate le caramelle e avvolgetele nella carta forno. Conservate in un barattolo di vetro ben pulito e chiuso ermeticamente.
CARAMELLE MIELE, LIMONE E ZENZERO
Ed ecco l’ultima variante, quella con la radice di zenzero: Vi serviranno:
• 170 g di miele biologico;
• 2 cucchiai di succo di limone;
• 1 cucchiaino di radice di zenzero grattugiata;
• 30 g di zucchero a velo (opzionale).
Versate i vostri ingredienti, ad eccezione dello zucchero a velo, in una casseruola. Mescolate bene. Portate la casseruola sul fuoco e continuate a mescolare fino a quando la miscela non inizierà a bollire e a diventare spumeggiante. Togliete il composto dal fuoco e continuate a mescolare fino a quando la schiuma non si riduce. Rimettete sul fuoco. Controllate se il composto è pronto, facendo una prova in un bicchiere di acqua ghiacciata: lasciate cadere un pò della miscela nell’acqua, se solidifica subito, potete spegnere la fiamma.
Togliere il composto dal fuoco aiuta a evitare che si bruci durante la preparazione. Una volta pronto, lasciate raffreddare fino a quando la schiuma non scompare, poi, versate il liquido negli stampi. Lasciate raffreddare e riponete nel freezer. Quando le caramelle sono abbastanza dure, separatele dagli stampi. Lo zucchero a velo serve solo per spolverare le caramelle ed evitare che si attacchino tra di loro. In alternativa, incartatele come suggerito fino adesso. Conservate in un contenitore a chiusura ermetica in modo che non prendano umidità.
Queste tre ricette sono solo degli esempi da cui partire per realizzare delle caramelle utili a lenire tosse e mal di gola. Potete creare aggiungendo gli ingredienti che ritenete più opportuni: erbe balsamiche, spezie come la cannella, in alcuni casi anche qualche goccia di olio essenziale di menta piperita o di eucalipto.
DENTI E GENGIVE: DUE KIWI AL GIORNO PREVENGONO LA PARODONTITE.
21-12-2017
Denti e kiwi. Cosa c’entrano questi gustosi frutti con la nostra dentatura? Pare che per prevenire la parodontite basti mangiare due kiwi al giorno. Secondo uno studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa, recentemente premiati con il HM Goldman Prize 2017, assegnato dalla Società italiana di Parodontologia e Implantologia, infatti, il kiwi avrebbe effetti benefici (anche) nella prevenzione delle infiammazioni delle gengive. A provocare la parodontite sono batteri che alterano la microflora del cavo orale e che possono trovarsi nella saliva e nelle tasche parodontali. Se non viene curata a dovere, questa infiammazione può anche portare alla caduta dei denti. Per prevenire patologie simili i consigli sono sempre gli stessi: lavare accuratamente i denti con lo spazzolino o con lo spazzolino elettrico, utilizzare il filo interdentale ed effettuare controlli periodici dal dentista.
“In questa ricerca, sperimentata su due gruppi di pazienti, si è evidenziato il ruolo dell’assunzione giornaliera di due kiwi nella prevenzione della malattia parodontale -spiega il professor Graziani -. Questa abitudine ha infatti determinato una riduzione significativa del sanguinamento gengivale rispetto ai pazienti che non assumevano i kiwi continuando così le loro abitudini alimentari consuete. È un dato importante in quanto costituisce uno dei primi esempi di applicazioni nutraceutiche al campo dell’odontoiatria in generale e a quello della parodontologia in particolare”.
I ricercatori hanno evidenziato che l’assunzione di kiwi ridurrebbe l’infiammazione e il distacco di gengive e denti e precisano che l’effetto benefico del kiwi è stato riscontrato nella fase di pretrattamento parodontale (ossia nella fase della pulizia delle radici sotto le gengive). Cosa aspettate, allora? Una scusa in più per fare il pieno di kiwi, ma tenete comunque presente che - dicono gli esperti - “i trattamenti di decontaminazione sono comunque necessari per contrastare l’avanzamento della malattia”.
L’OLIO DI OLIVA PUO’ PROTEGGERE DAL CANCRO AL CERVELLO.
21-12-2017
Una nuova ricerca suggerisce che l’olio d’oliva può anche aiutare a prevenire il cancro al cervello. I ricercatori del Regno Unito hanno scoperto che l’acido oleico - un acido grasso monoinsaturo presente nell’olio di oliva - blocca l’attività della proteina che causa il cancro nelle cellule cerebrali. Il co-autore dello studio, Dr. Gracjan Michlewski del Wellcome Trust Centre for Cell Biology presso l’Università di Edimburgo nel Regno Unito e colleghi, affermano di essere in grado di concludere che l’assunzione di olio di oliva protegge contro il cancro al cervello. Lo studio potrebbe aprire la strada a nuove strategie per prevenire la malattia. Il Dr. Michlewski e colleghi hanno recentemente riportato i loro risultati nel Journal of Molecular Biology.
Secondo l’American Brain Tumor Association, saranno diagnosticati circa 80.000 nuovi casi di tumori cerebrali primari negli Stati Uniti, quest’anno. Di questi, circa 26.000 saranno maligni. Tra i bambini di età compresa tra 14 anni e meno, i tumori del cervello sono la forma più comune di cancro e sono la principale causa di morte per cancro. Precedenti ricerche hanno dimostrato che l’acido oleico può inibire l’attività patogenetica di specifiche proteine.
Il Dr. Michlewski ed il suo team hanno indagato come il composto presente nell’olio di oliva controlla l’attività delle proteine miR-7, un microRNA coinvolto nella soppressione dei tumori al cervello. Per raggiungere i loro risultati, i ricercatori hanno testato gli effetti dell’acido oleico in vivo, sulle cellule umane ed estratti cellulari. Il team ha trovato che il composto inibisce l’attività di una proteina chiamata Musashi homolog2 che arresta la produzione di miR-7. Di conseguenza, la formazione di tumori cerebrali è impedita.
Sono necessari ulteriori studi per determinare se il consumo di olio di oliva può aiutare a prevenire il cancro al cervello, ma i risultati attuali sono promettenti. “Anche se non possiamo ancora dire che l’olio di oliva nella dieta aiuta a prevenire il cancro al cervello, i nostri risultati suggeriscono che l’acido oleico è in grado di supportare la produzione di molecole che sopprimono il tumore in cellule coltivate in laboratorio. Ulteriori studi potrebbero aiutare a determinare il ruolo che l’olio di oliva potrebbe avere nella salute del cervello”, ha concluso il Dr. Gracjan Michlewski.
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0022283617301997
I FUNGHI (SOPRATTUTTO PORCINI) SONO PIENI DI ANTIOSSIDANTI E AIUTANO A RIMANERE GIOVANI.
21-12-2017
Un recente studio ha scoperto che i funghi sono particolarmente ricchi di due antiossidanti utili nella lotta contro l’invecchiamento cellulare e dunque preziosi per rimanere giovani a lungo oltre che a tenere alla larga le malattie degenerative. La ricerca, condotta da un team della Pennsylvania State University e pubblicata sul Journal Food Chemistry, ha individuato nei funghi ottime quantità di ergotioneina e glutatione (due sostanze dal potere antiossidante) e addirittura, secondo gli esperti, i funghi sarebbero la migliore fonte alimentare in quanto a proprietà antinvecchiamento.
La presenza degli antiossidanti sarebbe variabile a seconda delle diverse specie di funghi (ne sono state prese in esame 13). Gli scienziati hanno scoperto che queste due sostanze sono particolarmente presenti soprattutto nei funghi porcini selvatici mentre i comuni funghi bianchi ne contengono di meno, anche se comunque si trattava sempre di una dose maggiore rispetto alla maggior parte degli altri alimenti. Così ha commentato i risultati Robert Beelman professore emerito di scienze alimentari al Penn State Center: "Quello che abbiamo scoperto è che, senza dubbio, i funghi sono la fonte dietetica più alta di questi due antiossidanti presi insieme e che alcune tipologie sono veramente ricche di entrambi".
Il professore ha spiegato che quando il corpo usa il cibo per produrre energia provoca anche stress ossidativo perché, durante il metabolismo, si vengono a formare dei radicali liberi. Questi causano danni alle cellule, alle proteine e perfino al DNA, in quanto sono atomi altamente reattivi e viaggiano attraverso il corpo cercando di accoppiarsi con altri elettroni. Avere una dieta ricca in antiossidanti nel corpo può aiutare a proteggere da questo stress ossidativo potenzialmente pericoloso.
La ricchezza di ergotioneina e glutatione presente nei funghi sarebbe molto preziosa anche per prevenire malattie degenerative. Come hanno osservato gli scienziati, i paesi che assumono più ergotioneina tramite la loro alimentazione (ad esempio Italia e Francia) sono anche quelli dove si registra una minore incidenza di malattie come Alzheimer e Parkinson rispetto a quella di paesi come gli Stati Uniti che consumano meno cibi antiossidanti. Per confermare questa teoria occorrono però nuovi studi approfonditi sull’argomento.
Lo studio suggerisce dunque che un consumo regolare di funghi può essere un rimedio efficace contro l’invecchiamento della pelle, del cervello ecc. Il vantaggio tra l’altro è che i funghi non perdono le loro preziose sostanze antiossidanti quando vengono cotti a differenza di altri alimenti che invece diminuiscono drasticamente i loro effetti benefici per la salute se sottoposti ad alte temperature.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28530594
OLIO DI COCCO: 50 BENEFICI E USI CONFERMATI DALLA SCIENZA (E TUTTE LE CONTROINDICAZIONI).
20-12-2017
L’olio di cocco era considerato fino a pochi anni fa, almeno in Occidente, un concentrato di grassi potenzialmente pericolosi per la salute cardiovascolare. Adesso invece questo prodotto ha visto aumentare la sua popolarità in seguito ad alcune ricerche scientifiche che ne hanno confermato diverse proprietà e possibili utilizzi per la salute e la bellezza. Riguardo all’olio di cocco per uso alimentare ancora esistono sostanzialmente due fazioni: chi lo sconsiglia in quanto ricco di grassi saturi (un pò come burro, tuorlo d’uovo e grassi animali) che andrebbero ad aumentare il colesterolo LDL e chi invece lo promuove in quanto si tratta di grassi non sempre nocivi come invece sono i grassi trans (spesso le due cose si confondono), ovvero molecole di grasso che sono state trasformate (ad esempio gli oli vegetali che diventano margarina). Inoltre l'olio di cocco è ricco di acido laurico (sostanza dalle tante proprietà) e ciò andrebbe a compensare la presenza dei grassi tanto incriminati.
Secondo coloro che si sono schierati per la difesa dei grassi saturi, già nelle culture indigene di tutto il mondo si poteva vedere come il consumo di grassi come quelli presenti nell'olio di cocco fossero in realtà utili alla sopravvivenza stessa. C’è da dire però anche che oggi la nostra società fa vite ben diverse in cui si sta poco all’aria aperta, si è sedentari, ecc. Forse il paragone non regge però c’è chi consiglia di utilizzare l’olio di cocco in tanti modi e per ottenere diversi benefici.
Vi presento ben 50 benefici e modi (sia di tipo alimentare che non) per utilizzare l'olio di cocco:
1. OLIO DI COCCO PER LA COTTURA
L’olio di cocco è un grasso che si può utilizzare anche per cucinare dato che la sua struttura rimane intatta quando viene riscaldato e non produce sostanze nocive.
2. OLIO DI COCCO MONTATO A NEVE
Una ricetta golosa e tutta vegetale è quella che utilizza l'olio di cocco per montarlo a neve e farlo così diventare spumoso, una specie di panna montata dalla consistenza soffice e adatto a guarnire o farcire preparazioni di dolci.
3. ADATTO A CHI SEGUE UNA DIETA VEGAN O PALEO
L'olio di cocco è un ingrediente che si utilizza spesso all’interno di torte vegan o ricette paleo perché si solidifica a temperatura ambiente e mantiene le preparazioni intatte dando loro la giusta consistenza.
4. ARRICCHIRE FRULLATI
Per rendere più nutrienti e ricchi i frullati di frutta e verdura si può aggiungere dell’olio di cocco che contribuirà anche a far assorbire meglio le vitamine liposolubili.
5. DIMINUIRE IL SENSO DI FAME
C’è chi assume un cucchiaino di olio di cocco prima dei pasti principali in modo da aumentare il senso di sazietà. La scienza ha rivelato che i chetoni (che si producono quando si consumano olio di cocco) possono portare a ridurre l’appetito.
6. AIUTA A BILANCIARE GLI ORMONI
L'olio di cocco è un grasso nutriente per le ghiandole surrenali e la tiroide in grado anche di avere effetti benefici sul bilanciamento degli ormoni.
7. MAGGIORE ENERGIA E MIGLIORE METABOLISMO
I MCT, trigliceridi a media catena, contenuti nell’olio di cocco creano un rilascio di energia a lungo termine e aiutano ad aumentare il metabolismo e la perdita di grasso. Gli acidi grassi a catena media non sono memorizzati come grasso nel corpo sono utilizzati immediatamente dal fegato come fonte di energia.
8. TIENE A BADA GLI ZUCCHERI NEL SANGUE
L’olio di cocco rilascia i suoi nutrienti lentamente, fornendo una fonte di energia che contribuisce a sostenere i livelli di zucchero nel sangue. Sembra che una dieta integrata con olio di cocco possa mostrare miglioramenti sui livelli di tolleranza al glucosio.
9. AUMENTA LA FUNZIONE CEREBRALE
Alcuni studi hanno messo in luce alcuni effetti dell’olio di cocco sulla salute del cervello. Si è mostrato utile ad esempio nel trattamento e la prevenzione dell’Alzheimer aiutando le persone a sentirsi più vigili.
10. CONTRO L’HERPES LABIALE
I composti antivirali contenuti nell’olio di cocco possono far guarire più velocemente dall’herpes labiale e anche fornire sollievo dal dolore.
11. ALLEVIA IL MAL DI GOLA
Per lenire il mal di gola provate a sciogliere un cucchiaino di olio di cocco in acqua calda e limone.
13. PER DOLORI ALL’ORECCHIO E INFEZIONI
Un rimedio naturale contro dolori all’orecchio e infezioni può essere quello di utilizzare un pò di olio di cocco bollito con uno spicchio d'aglio. Una volta lasciato raffreddare utilizzare sulla zona infetta.
14. TRATTAMENTO DELLA CANDIDA
La Candida albicans è un lievito e un parassita che, se cresce a dismisura, ruba energia vitale dal corpo. L'acido laurico dell'olio di cocco aiuta a uccidere la Candida.
15. AUMENTA LE DIFESE IMMUNITARIE
Circa la metà del grasso contenuto nell’olio di cocco è acido laurico, una sostanza che si trasforma in monolaurina, un monogliceride che può distruggere virus e batteri, facendolo diventare un trattamento efficace per alcune malattie.
16. PER UNA MIGLIORE DIGESTIONE
Prendere olio di cocco durante i pasti può aiutare la digestione dato che lubrifica il tratto digestivo consentendo al cibo digerito di passare molto più facilmente.
17. COMBATTE I PARASSITI
L’acido laurico contenuto nell'olio di cocco è antiparassitario, antifungino, antibatterico e antivirale, contribuisce dunque a creare un ambiente inospitale per questi microrganismi.
18. GUARISCE LE SCOTTATURE
È possibile utilizzare l'olio di cocco per guarire più velocemente scottature e ustioni e fornire immediato sollievo a questi problemi.
19. TRATTAMENTO DELLE ULCERE
L'olio di cocco aiuta a ricostruire le pareti intestinali e il suo effetto mucillaginoso facilita il passaggio del cibo nel canale digerente.
20. LIBERARSI DAI PIDOCCHI
Uno studio ha dimostrato che la combinazione olio di cocco ed estratto di semi di anice è più efficace dei comuni trattamenti antipidocchi.
21. ANTINFIAMMATORIO
L'olio di cocco ha dimostrato di ridurre l'infiammazione ed è stata scoperta anche la sua attività analgesica moderata che può aiutare a ridurre il gonfiore e alleviare il dolore.
22. ABBASSA LA FEBBRE
Lo stesso studio citato sopra ha dimostrato anche come l’olio di cocco possa essere efficace nell'abbassare la febbre.
23. AUMENTA IL TESTOSTERONE E RIDUCE IL RISCHIO DI TUMORE ALLA PROSTATA.
Sembra che l’olio di cocco sia un alimento ottimo per avere un giusto equilibrio ormonale, aiuta non solo a regolare tiroide e surrenali ma sono stati dimostrati anche i suoi effetti benefici sul testosterone e la capacità di diminuire l’incidenza di tumore alla prostata.
USI PER LA CASA E LA BELLEZZA
24. LUCIDA I MOBILI
Si può utilizzare olio di cocco per far brillare i mobili in legno, è meno costoso e soprattutto meno tossico dei prodotti che si acquistano a questo scopo.
25. LUCIDA SCARPE
Con l’olio di cocco è possibile anche far brillare le scarpe di pelle, basta un cucchiaino su un panno asciutto da strofinare delicatamente.
26. TIENE LONTANE LE PULCI
Proprio come l’olio di cocco funziona per gli esseri umani colpiti dai pidocchi, funziona anche sugli animali per sbarazzarsi delle fastidiose pulci.
27. SALVIETTINE PER BAMBINI FAI DA TE
Si possono realizzare delle salviettine per bambini fai da te utilizzando una metà di un rotolo di carta assorbente o tessuto riutilizzabile da mettere in ammollo con una miscela di acqua calda (1 litro), olio di cocco (1 cucchiaio) e sapone liquido all’olio d’oliva (1 cucchiaio).
28. CONTRO GLI ARROSSAMENTI DA PANNOLINO
Se i più piccoli soffrono di dermatite da pannolino o arrossamenti, si può utilizzare l’olio di cocco che è calmante ed efficace ad alleviare il disagio dei neonati.
29. OLI ODA MASSAGGIO
Se si riscalda l'olio di cocco a bagnomaria e si aggiunge poi qualche goccia di olio essenziale, si ottiene un olio da massaggio perfetto.
30. VERRUCHE
Per la sua azione antivirale, l'olio di cocco è un rimedio naturale per le verruche. Si può utilizzare sulla verruca comprendo poi con un cerotto.
31. SCRUB PER IL CORPO
Se si uniscono insieme zucchero e olio di cocco in parti uguali e si aggiungono alcune gocce dei vostri oli essenziali preferiti si può facilmente realizzare uno scrub corpo da utilizzare ad esempio sotto la doccia.
32. CREMA IDRATANTE NATURALE
È possibile utilizzare olio di cocco su tutto il corpo al posto di una normale crema idratante, è ottimo per nutrire la pelle e prevenire l'acne. Molte persone lo usano anche per prevenire le rughe come una normale crema idratante viso.
33. PROTEZIONE SOLARE
L’olio di cocco è in grado di bloccare i raggi solari UV del 30%, si comporta quindi come una blanda protezione solare che si può usare solamente nelle ore meno calde della giornata e non in piena stagione. Il vantaggio è che a differenza delle creme solari utilizzando olio di cocco si è in grado di sintetizzare vitamina D dai raggi del sole.
34. LUBRIFICANTE
L'olio di cocco è una meravigliosa alternativa ai lubrificanti a base di petrolio. Attenzione però perché l’olio di cocco ha il potenziale di indebolire il lattice.
35. PER LA SALUTE DEI PIEDI
Applicare l'olio di cocco sui piedi ogni giorno dopo la doccia ha un ottimo effetto antifungino ed evita dunque infezioni. Per avere un effetto ancora più attivo si può miscelare a qualche goccia di tea tree oil.
36. TRATTAMENTO PER CAPELLI
Come trattamento pre-shampoo per capelli si può utilizzare olio di cocco posizionato la notte prima e tenuto come impacco con l’aiuto di una cuffia da doccia. Concentrare l’olio soprattutto sulla punta dei capelli e procedere con il normale lavaggio la mattina seguente.
37. BALSAMO PER LE LABBRA
Con un cucchiaio di olio di cocco sciolto a bagnomaria e poi arricchito con qualche goccia di olio essenziale a piacere potete realizzare un balsamo per le labbra. Una volta solidificato infatti si presta ad essere utilizzato per il benessere delle labbra.
38. EMORROIDI
L'applicazione di olio di cocco direttamente sulle emorroidi aiuta ad alleviare il gonfiore e lenisce il dolore.
39. ANTIFORFORA
Chi soffre di forfora può provare un trattamento del cuoio capelluto a base di olio cocco (1 cucchiaino) e olio essenziale di rosmarino (2 gocce). Basta massaggiare gli oli combinati sul cuoio capelluto e permettergli di penetrare per tutta la notte. Lavare i capelli come al solito la mattina e ripetere fino a quando il problema scompare.
40. DOPOBARBA
L’olio di cocco è efficace nel calmare l'infiammazione associata alla rasatura. Gli uomini possono quindi sperimentarlo come dopobarba naturale.
41. PUNTURE DI ZANZARA
Si può applicare olio di cocco direttamente alle punture di zanzara per aiutare a lenire il prurito e alleviare il gonfiore.
42. LEVA TRUCCO
L'olio di cocco è un buon struccante naturali per occhi, si dissolve anche il mascara in un attimo lasciando la pelle idratata e pulita.
43. ACNE
Sia internamente che esternamente, l'olio di cocco è un possibile trattamento dell'acne. Dall'interno aiuta a bilanciare gli ormoni spesso causa di acne, esternamente si può applicare sui brufoli per gli effetti antibatterici e per ridurre il gonfiore e l’arrossamento.
44. CREMA DA BARBA
Se si vuole evitare i prodotti per la rasatura, è possibile provare a utilizzare l'olio di cocco invece della tradizionale schiuma da barba.
45. CONTRO LE SMAGLIATURE
Smagliature e cicatrici si possono trattare con olio di cocco quando i pori sono più aperti, quindi subito dopo il bagno o la doccia. È inoltre possibile applicare l'olio di cocco sulla pancia per prevenire le smagliature durante la gravidanza.
46. MASSAGGIO PERINEALE IN GRAVIDANZA
Circa un mese prima del parto è possibile massaggiare il perineo con olio di cocco per ammorbidire e preparare la zona, evitando lacerazioni o la necessità di episiotomia.
47. TRATTAMENTO PER CIGLIA
È possibile applicare un pò di olio di cocco sulle ciglia prima di dormire, questo è particolarmente utile se si usa spesso trucco sugli occhi che indebolisce a lungo andare le ciglia.
48. PER LE CUTICOLE
Un massaggio con olio di cocco aiuta il benessere delle cuticole ma anche delle unghie.
49. VENE VARICOSE
Applicare l'olio di cocco ogni giorno per effettuare massaggi delicati in corrispondenza delle vene varicose potrebbe essere un sistema per trattarle in maniera naturale.
50. ANTIRUGGINE
Dopo aver lavato e asciugato le vostre pentole potete aggiungere un goccio di olio di cocco per mantenerle antiaderenti ed evitare la formazione di ruggine.
CONTROINDICAZIONI
L'utilizzo dell'olio di cocco per via esterna non presenta particolari controindicazioni salvo un’eventuale ipersensibilità al prodotto, peraltro molto rara dato che questo grasso vegetale è generalmente ben tollerato. Diversa la situazione se si utilizza olio di cocco per uso alimentare e magari anche molto spesso.
Innanzitutto si tratta di un prodotto molto calorico (circa 850 calorie ogni 100 grammi) inoltre, anche se naturale e di origine vegetale, l'olio di cocco presenta alte concentrazioni di grassi saturi e dunque andrebbe consumato con moderazione. Importante poi acquistarlo di buona qualità, provenienza biologica ma soprattutto spremuto a freddo in modo che si conservino tutte le proprietà.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23632752
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/3014093
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12532160
http://healthyeating.sfgate.com/coconut-oil-blood-sugar-levels-12209.html
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15123336
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19115123
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17651080
http://sciencebasedmedicine.org/coconut-oil/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18521965
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19343362
MESE DI NASCITA E MALATTIE SONO COLLEGATI?
20-12-2017
Mese di nascita e malattie: c’è una correlazione? Potreste avere maggiori probabilità di sviluppare ulcere allo stomaco o asma se siete nati ad aprile? O di avere problemi alla tiroide o al cuore? Osteoartrosi o osteoporosi? Ebbene, sappiate che, molto probabilmente, una particolare “propensione” verso una o l’altra malattia potrebbe essere strettamente correlata al mese di nascita. In un nuovo studio, alcuni ricercatori spagnoli hanno mostrato che il mese di nascita di una persona potrebbe essere legato alle malattie croniche che si sviluppano nel corso della vita. Gli studiosi dell’Università di Alicante hanno così cercato collegamenti tra i mesi di nascita di 30.000 partecipanti alle indagini e il rischio di 27 malattie croniche e sarebbero rimasti sorpresi dalla stretta correlazione tra i due parametri.
Per esempio, hanno scoperto che gli uomini nati nel mese di settembre hanno probabilità tre volte maggiori di soffrire di problemi di tiroide, mentre le donne nate nel mese di luglio avrebbero il 27% di probabilità in più di diventare ipertese rispetto alle donne nate in un altro mese. Insomma, se è da tempo immemorabile che si è cercato di vedere nella data di nascita una sorta di marchio in grado di determinare come sarà la vita di una persona, ora anche la scienza vuole studiare se davvero vi sia una relazione tra il modo di essere e il mese in cui si vede la luce per la prima volta. Manco a dire che forse ciò che sembrava mera superstizione potrebbe in realtà avere un proprio fondamento scientifico.
La squadra spagnola ha anche fornito alcune buone notizie, come il fatto che gli uomini nati nel mese di giugno abbiano il 34% in meno di probabilità di sviluppare la depressione e le donne nate nello stesso mese abbiano il 33% in meno di probabilità di soffrire di emicranie. Perché questi legami? Forse, secondo i ricercatori, è possibile che le variazioni stagionali della luce del giorno, del sole e della malattia possano influenzare la salute dei bambini in punti critici del loro sviluppo. Ciò potrebbe spiegare perché i bambini di settembre, per esempio, siano più sani di tutti i loro coetanei (dopo aver assorbito tutto il sole estivo e la vitamina D nel ventre materno).
Volete sapere quale malattia cronica riserva il vostro futuro? Ecco le probabilità secondo il mese di nascita:
GENNAIO
Uomini: Costipazione, ulcere allo stomaco e mal di schiena.
Donne: Emicrania, problemi di menopausa e attacco cardiaco.
FEBBRAIO
Uomini: problemi di tiroide, malattie cardiache, osteoartrite.
Donne: artrosi, problemi di tiroide, coaguli di sangue.
MARZO
Uomini: cataratta, malattie cardiache, asma.
Donne: artrite, reumatismi, costipazione.
APRILE
Uomini: asma, osteoporosi, problemi di tiroide.
Donne: osteoporosi, tumori, bronchite.
MAGGIO
Uomini: depressione, asma, diabete.
Donne: allergie, osteoporosi, costipazione.
GIUGNO
Uomini: cataratta, bronchite.
Donne: incontinenza, artrite, reumatismi.
LUGLIO
Uomini: artrite, asma, tumori.
Donne: Dolori al collo, asma, tumori.
AGOSTO
Uomini: asma, osteoporosi, problemi di tiroide.
Donne: coaguli di sangue, artrite, reumatismi.
SETTEMBRE
Uomini: problemi di tiroide, osteoporosi, asma.
Donne: tiroide, osteoporosi, tumori maligni.
OTTOBRE
Uomini: problemi di tiroide, osteoporosi, emicrania.
Donne: colesterolo alto, osteoporosi, anemia.
NOVEMBRE
Uomini: problemi cutanei cronici, osteoporosi, problemi di tiroide.
Donne: costipazione, attacco cardiaco, vene varicose.
DICEMBRE
Uomini: cataratta, depressione, problemi cardiaci.
Donne: bronchite, asma, coaguli di sangue.
Sembra un pò una cabala, non credete?
“Se si guarda 12 mesi per ciascuna delle 27 condizioni e i due generi (628 possibili collegamenti), è possibile vedere moltissimi modelli di probabilità”, chiosa il dottor Robert Cuffe della Royal Statistical Society su Independent. Di fatto, ciò che conta nella vita non è tanto affidarsi al caso e scongiurare di esser nati o far nascere nel mese più propizio, quanto di condurre uno stile di vita sano, mangiare bene e fare tanta attività fisica.
AGLIO INVECCHIATO CONTRO RAFFREDDORE E INFLUENZA.
20-12-2017
L’aglio possiede numerose componenti con il potenziale di influenzare il sistema immunitario. Le cellule immunitarie sono responsabili dell’infiammazione necessaria a sopprimere i patogeni. Un recente studio ha verificato l’azione dell’estratto di aglio invecchiato (AGE) sul sistema immunitario. L’autore dello studio ha avuto l’interesse di scoprire se i cambiamenti prodotti sulle cellule da questa sostanza potessero interessare la frequenza e la gravità di influenza e raffreddori. Sono stati selezionati 120 individui sani, tra i 21 e i 50 anni d’età, che hanno ricevuto 2.56g di estratto di aglio invecchiato o un placebo per 90 giorni durante la stagione con maggior incidenza di influenza e raffreddore. I risultati ottenuti confermano l’ipotesi di partenza: l’integrazione di aglio invecchiato rinforza la funzione delle cellule immunitarie ed è responsabile, in parte, della riduzione dei fenomeni influenzali; inoltre, la somministrazione di AGE ha ridotto anche l’infiammazione migliorando il benessere di naso e gola.
TUBERCOLOSI E SARCOIDOSI
Fino a qualche tempo fa la battaglia contro la tubercolosi nei paesi maggiormente industrializzati sembrava definitivamente vinta, ma purtroppo in questi ultimi anni è stata registrata una recrudescenza dei casi di TBC. I fattori responsabili di questo ritorno sono numerosi e ancora oggetto di discussione. I più importanti sono senza alcun dubbio la minore sorveglianza sul territorio e l’aumento della popolazione più esposta al rischio di infezione: immigrati, soggetti senza fissa dimora, ammalati di AIDS. Nelle persone di tipo 0 la tubercolosi interessa più facilmente i polmoni (tubercolosi polmonare), mentre nei soggetti di tipo A il batterio sembra privilegiare altri distretti corporei. La sarcoidosi, una malattia caratterizzata dalla presenza di granulomi a livello dei polmoni e di altri organi, ha cause ancora oscure. Secondo alcuni studiosi essa potrebbe essere il risultato di una reazione immunitaria al bacillo tubercolare. Questa malattia colpisce più frequentemente le donne e sembra prediligere il gruppo sanguigno A. I soggetti Rh negativi appaiono più suscettibili nei confronti sia della tubercolosi sia della sarcoidosi.
MALATTIE PARASSITARIE (DISSENTERIA AMEBICA, GIARDIASI, INFESTAZIONI DI TENIE E ASCARIDI)
Le malattie parassitarie possono colpire chiunque, sebbene mostrino una certa predilezione per l’apparato digerente dei soggetti di tipo A e AB. Spesso i responsabili dell’infestazione hanno caratteristiche antigeniche simili all’antigene A e quindi il sistema immunitario di questi soggetti non riesce a riconoscerli come intrusi. E’ il caso, per esempio, dell’Entamoeba histolytica, il protozoo responsabile dell’amebiasi, una malattia caratterizzata da malessere generale, dolori addominali e diarrea profusa. Il contagio avviene solitamente per ingestione di acqua e cibi contaminati e sembra essere più facile nelle persone con gruppo sanguigno A oppure AB nelle quali, tra l’altro, la scarsa acidità gastrica costituisce un fattore di rischio aggiuntivo. L’acido cloridrico, infatti, forma una barriera chimica che riesce a bloccare e distruggere i trofozoiti, cioè le forme vegetative del protozoo. Come se non bastasse, nelle persone di tipo A o AB la malattia parassitaria tende ad assumere un decorso più grave: è facile il passaggio del parassita dall’intestino al sangue e da qui al fegato dove si formano ascessi chiamati, appunto, amebici. La Giardia lamblia, invece, provoca disturbi inizialmente localizzati allo stomaco (nausea, difficoltà digestive, dolori in corrispondenza del fegato), seguiti dalla comparsa di diarrea schiumosa. Anche in questo caso il parassita dimostra una maggiore simpatia per i gruppi sanguigni A e AB. Le infestazioni da vermi, in particolare quelle da tenia e ascaridi, hanno affinità sia con l’antigene A sia con quello B e pertanto tendono a colpire con maggiore frequenza i soggetti di tipo A, B e soprattutto AB. Contro tutte queste infestazioni ho utilizzato con successo aglio, artemisia (o assenzio) e chiodi di garofano. Consultate comunque un naturopata per meglio conoscere queste erbe e il suo dosaggio.