Angelo Ortisi
I LEGUMI ABBASSANO IL RISCHIO DI DIABETE DI TIPO 2.
18-12-2017
I legumi sono sempre stati alimenti salutari e nutrienti, soprattutto perchè contengono alti livelli di vitamina B che aiuta il corpo a produrre energia e a regolare il metabolismo. I legumi sono ricchi anche di magnesio, calcio, potassio ed hanno un elevato contenuto di fibre e di fitochimici, sostanze che proteggono contro il diabete e le malattie cardiovascolari. Sono inoltre un alimento a cosiddetto “basso indice glicemico“, cioè dopo il loro consumo i livelli di zucchero nel sangue si alzano molto lentamente. Oltre a tutti questi benefici, una nuova ricerca suggerisce che i legumi proteggono anche dal diabete di tipo 2, una seria patologia che conta più di 400 milioni di persone affette in tutto il mondo.
I ricercatori dell’Unit of Human Nutrition all’Università Rovira i Virgili a Tarragona, Spagna, insieme con altri ricercatori dello studio PREDIMED (prevenzione con la dieta mediterranea) hanno investigato il ruolo dei legumi nella prevenzione del diabete di tipo 2 in persone con aumentato rischio cardiovascolare. Lo studio ha anche analizzato gli effetti della sostituzione dei legumi con un altro alimento ricco di proteine e carboidrati. I risultati dello studio sono stati pubblicati su Clinical Nutrition.
Il team ha analizzato 3.349 persone che all’inizio dello studio non avevano il diabete di tipo 2. I ricercatori hanno collezionato i dati sulla loro dieta per un periodo di 4.3 anni. Durante lo studio sono emersi 266 nuovi casi di diabete di tipo 2. Si è evidenziato che assumere un’elevata quantità di legumi (quasi 30 grammi al giorno) abbassava il rischio del 35 percento rispetto a chi ne consumava meno. Tra tutti i legumi studiati le lenticchie erano quelle maggiormente associate alla diminuzione del rischio di diabete. Inoltre i ricercatori hanno dimostrato anche che sostituire i legumi con porzioni equivalenti di proteine e carboidrati proveniente da altri cibi, come riso e uova, abbassa il rischio di diabete in modo analogo.
MA QUALE ZANZARA ZIKA: “LA MICROCEFALIA E’ STATA PROVOCATA DA UN LARVICIDA MONSANTO”.
18-12-2017
Il Ministero della Salute brasiliano ha attribuito al virus portato dalla zanzara Zika l’aumento della microcefalia nei neonati del Paese, che nascono con una testa anormalmente piccola e spesso presentano danni cerebrali. Ma ben due associazioni di medici, in Brasile e in Argentina, affermano che il vero ‘nemico’ non sarebbero gli insetti. Secondo un’organizzazione di medici argentini, Physicians in the Crop-Sprayed Towns, che da anni è impegnata a difesa dei popoli vittime dei pesticidi, e dell’organizzazione dei medici brasiliani Abrasco, le malformazioni ai neonati sono causate dai pesticidi della Monsanto e nebulizzati per 18 mesi sui bacini idrici che forniscono acqua potabile alla popolazione maggiormente colpite da tali casi.
In particolare, l’accusa è mossa contro il larvicida prodotto da Sumitomo Chemical, una consociata giapponese della Monsanto, già molto odiata per i danni alla salute e all’ambiente che provocherebbe con la sua attività. Infatti nell’area in cui si concentrano la maggior parte dei casi di malformazione, nel 2014 è stato introdotto dal governo stesso il Pyriproxyfen, per eliminare le zanzare che trasportano le malattie. In che modo? Questo veleno consiste in un inibitore della crescita delle larve delle zanzare, generando malformazioni, così da ucciderle o disattivarle. Ha l’effetto dunque di inibire lo sviluppo di ciò che rende una zanzara Zika adulta (come ali e genitali esterni maturi). Secondo i medici, è anche un potente teratogeno, ovvero una sostanza che causa difetti di nascita.
Avevo già parlato di un possibile collegamento tra microcefalia e tale larvicida, ma ora parte della comunità scientifica lo afferma chiaramente. I medici argentini infatti dichiarano: “Il fatto che le malformazioni siano state riscontrate in migliaia di bambini partoriti da donne che vivono proprio in quelle aree in cui il governo ha aggiunto il Pyriproxyfen nell’acqua potabile, non è una coincidenza, anche se il Ministero della Salute dà la colpa diretta al virus portato dalla zanzara Zika”.
Secondo i medici argentini e brasiliani, la Zika è sempre stata considerata una malattia relativamente benigna. Fino al 2014 non era mai stata associata a difetti di nascita, anche in quelle aree in cui è infetta fino al 75% della popolazione. Sottolineano inoltre che su 3.893 casi di microcefalia confermati al 20 gennaio 2016, sono morti 49 bambini, ma solo per 5 di loro è stata confermata l’infezione da Zika. Il Washington Post ha riferito il 29 gennaio, che dopo aver esaminato 732 casi di microcefalia su 4.180, gli esperti hanno concluso che più della metà non erano legati alla Zika. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, non ha mai collegato esplicitamente il virus alle malformazioni. Il principale sospetto resta dunque il larvicida. Ipotesi rafforzata dal fatto che le malformazioni sono aumentate a seguito della sua introduzione nell’ambiente.
L’organizzazione dei medici brasiliani lancia una critica accesa alla strategia del governo per controllare le zanzare che trasportano il virus Zika. Come si legge su Healthy Natural Cures, Abrasco afferma chiaramente che l’introduzione del larvicida contamina l’ambiente e le persone, per giunta inutilmente perché il numero delle zanzare non diminuisce. La bufera mediatica emersa attorno alla zanzara Zika, secondo i medici, serviva a distogliere l’attenzione dalle responsabilità del larvicida e delle aziende produttrici, e permettere loro di continuare a trarne profitto.
UVEITI ANTERIORI E CURCUMINA.
18-12-2017
Uno studio tutto italiano mostra che un complesso brevettato di curcumina e fosfatidilcolina di soia è efficace nel ridurre la frequenza e la gravità delle recidive in pazienti con uveiti anteriori ricorrenti (nota anche come irite) una patologia infiammatoria che interessa la parte anteriore dell’occhio, che in alcuni casi può portare alla cecità. Il composto è stato testato su 106 pazienti con uveite. Dai risultati, pubblicati su Clinical Ophthalmology, è emerso che a un anno solo 19 (18%) pazienti hanno avuto recidive. È stato inoltre osservato un miglioramento di alcuni sintomi come dolore oculare e visione sfuocata, mentre l’86% dei pazienti ha riferito un benessere sistemico soggettivo sviluppatosi progressivamente dopo 4-6 settimane di trattamento.
STRATEGIE DI COMPORTAMENTO PER IL GRUPPO AB
• Coltivate le vostre tendenze a socializzare in ambienti in cui regni armonia e concordia. Evitate le situazioni eccessivamente competitive.
• Evitate di fissarvi ossessivamente su certi problemi, specialmente se sfuggono al vostro controllo e non avete il potere di influenzarli.
• Preparate un piano chiaro e dettagliato con obiettivi e azioni annuali, mensili, settimanali e giornalieri.
• Modificate il vostro stile di vita con gradualità, senza cedere alla tentazione di imprimere una svolta brusca alla vostra esistenza.
• Impegnatevi in un’oretta di esercizio aerobico almeno due volte la settimana, bilanciandolo tutti i giorni con un pò di stretching, meditazione o yoga.
• Impegnatevi in qualche attività collettiva, nell’ambito della comunità, del quartiere o di qualche altro gruppo sociale, che vi permetta di sviluppare un senso di appartenenza.
• Eseguite tutti i giorni alcuni esercizi di visualizzazione.
• Ritagliatevi anche un pò di tempo per restare soli con voi stessi. Scegliete quindi almeno uno sport, un hobby o qualunque altra attività che possiate svolgere singolarmente.
Alimentatevi nel modo corretto per sentirvi in forma.
Chi appartiene al gruppo AB può seguire questa semplice regola pratica: la maggior parte degli alimenti che devono essere evitati dal gruppo A e dal gruppo B sono anche da evitare per il gruppo AB. Ecco alcuni punti di particolare importanza:
• Evitate caffeina e alcol, specialmente quando vi trovate in situazioni stressanti. La caffeina è particolarmente pericolosa, perchè tende a far aumentare l’adrenalina e la noradrenalina, che nel gruppo AB sono già presenti a livelli più alti della norma.
• Soddisfate il vostro fabbisogno di proteine soprattutto con fonti diverse dalle carni rosse. Preferite il pesce.
• Evitate di mangiare in modo insufficiente o saltare i pasti. Tenetevi lontani dalle diete ipocaloriche: ricordatevi che rinunciare al cibo è uno stress molto pesante.
• Fate una colazione equilibrata, con cibi più proteici. Per le persone di gruppo AB, la colazione dovrebbe essere considerata il “re dei pasti”, in particolare se state cercando di dimagrire. E’ il pasto più importante della giornata per bilanciare le esigenze metaboliche e la risposta allo stress.
• Pasti più piccoli e più frequenti attenueranno i problemi provocati dai bassi livelli di acidità gastrica. Prestate inoltre attenzione alle combinazioni degli alimenti sulla vostra tavola: infatti, digerirete meglio e metabolizzerete i cibi in modo più efficiente se eviterete di assumere amidi e proteine nel medesimo pasto. L’uso di erbe amare mezz’ora prima dei pasti può aiutare a stimolare il processo digestivo.
Combinate attività fisiche intense e pratiche rilassanti.
Le persone di gruppo AB hanno bisogno sia di attività rilassanti, sia di un esercizio fisico piuttosto intenso. Adottate quindi un programma misto, che comprenda le seguenti attività, scegliendole due giorni tra quelle rilassanti e tre giorni tra quelle aerobiche. Fra gli esercizi rilassanti segnalo l’hatha yoga, che ha acquistato una certa notorietà in Occidente come metodo per ridurre lo stress: secondo Peter D’Adamo si adatta particolarmente bene alle caratteristiche del gruppo AB.
Se in famiglia ci sono bambini di gruppo AB, adottate nei loro confronti le seguenti regole di comportamento, essenziali per farli crescere sereni, equilibrati e in buona salute.
• Create un’atmosfera di libertà. Per esempio, lasciate che scelgano liberamente i vestiti da indossare, anche se la combinazione dei colori non è tra quelle canoniche o lo stile non vi piace.
• Quando è possibile, applicate le regole con un pò di flessibilità, per esempio per gli orari dei pasti o del sonno.
• Assicuratevi che passino molto tempo all’aperto. L’aria fresca e l’esposizione ai raggi solari contribuiscono a sostenere l’attività delle cellule NK.
• A partire dall’età di uno o due anni, il bambino può già partecipare alle vostre sessioni di respirazione profonda, stretching e meditazione.
• Favorite i rapporti sociali in un ambiente non competitivo. I bambini di gruppo AB hanno una marcata tendenza a socializzare, ma si estraniano facilmente se il gruppo impone troppe pressioni.
• I soggetti di gruppo AB tendono ad interiorizzare le loro emozioni. Siate quindi particolarmente attenti a coglierne i segnali di turbamento o preoccupazione.
Se in famiglia ci sono ragazzi di gruppo AB, adottate nei loro confronti le seguenti regole di comportamento.
• Istruiteli sui pericoli dell’alcol, del tabacco e delle droghe ed educateli con il vostro esempio positivo. Come quelli di gruppo 0, anche i ragazzi di gruppo AB tendono a sviluppare tossicodipendenze, micidiali per l’attività delle cellule NK.
• Favorite attività sportive non troppo competitive e che consentano di esprimere il loro talento artistico, come la danza.
• Assecondate il loro bisogno di indipendenza e di fiducia nei propri mezzi consentendo un’attività part-time esterna o un programma di studio personalizzato.
Strategie per gli anziani di gruppo AB.
• Negli anziani la produzione di acidi nello stomaco tende a scendere di più, con un calo ulteriore di circa il 20%. Integrate l’alimentazione con due somministrazioni al giorno di L-istidina, e prima dei pasti bevete un tè leggero o un infuso di erbe amare ed evitate le bevande gassate.
• Dopo i sessant’anni, il senso dell’odorato inizia a calare, talvolta anche sensibilmente. L’odorato svolge un ruolo importante anche nella percezione dei gusti e quindi nella stimolazione della secrezione dei succhi gastrici. Può allora succedere che chi subisce un calo dell’odorato tenda anche a mangiare di meno, con conseguenze che per gli anziani di gruppo AB possono risultare particolarmente gravi. Inoltre la particolare delicatezza del sistema immunitario rende i soggetti di questo gruppo più sensibili alle infezioni batteriche. Se avete l’impressione che il vostro odorato stia calando, prendete in considerazione l’opportunità di assumere un integratore di minerali in tracce.
Altre chiavi di comportamento utili per i soggetti di gruppo AB, riguardano gli stabilizzatori emotivi atti a contrastare le situazioni di stress e le sue conseguenze.
• Pianificate le vostre giornate e settimane in modo da minimizzare le sorprese ed evitare di dover agire di fretta.
• Interrompete la vostra giornata lavorativa con pause dedicate a qualche attività fisica, specialmente se svolgete un lavoro sedentario. Vi sentirete rinvigoriti.
• Stabilite alcune piccole “gratificazioni” che vi assegnerete tutte le volte che avrete completato un compito o raggiunto un obiettivo.
• Se fumate, smettete di farlo ed evitate qualunque altro genere di sostanze stimolanti.
• Impegnatevi a restituire una parte di ciò che avete ricevuto. Le persone di gruppo AB sono generose per natura e hanno tendenze filantropiche. Fate donazioni in denaro o in altre forme per aiutare il prossimo.
Identificate le vostre tendenze.
Da un lato esiste in voi la chiara inclinazione a socializzare e ad accordare al prossimo la vostra amicizia e fiducia, ma dall’altro emerge talvolta anche una certa tendenza a sentirvi estraniati dalla comunità a cui appartenete. Quando potete esprimervi al meglio siete intuitivi e spirituali, capaci di guardare al di là dei rigidi confini della società. Siete inclini a sostenere con passione le vostre idee ma desiderate anche piacere al prossimo, e questa antinomia può dare origine a qualche conflitto emotivo.
Per quanto riguarda gli ormoni dello stress, come il gruppo 0, anche i soggetti di gruppo AB tendono a produrre troppe catecolammine. Però il vostro quadro emotivo è complicato dalla contemporanea predisposizione, simile in questo caso al gruppo B, ad eliminare rapidamente l’ossido nitrico, che vi espone maggiormente alle conseguenze fisiologiche delle emozioni forti. Il pericolo maggiore è la vostra propensione ad interiorizzare i sentimenti, specialmente collera e ostilità, un’attitudine assai più dannosa per la salute della tendenza a dare libera stura a rabbia e aggressività.
Esaminatevi senza pregiudizi e giudicate se corrispondete in qualche misura a qualcuna di queste caratteristiche della personalità.
Utilizzate adattogeni per migliorare la reazione allo stress. Gli adattogeni più efficaci per regolare lo stress sono:
• Rhodiola Rosea. Oltre ad essere attiva contro lo stress, la specie Rhodiola mostra una buona capacità di prevenire l’azione delle catecolammine indotta dallo stress e di promuovere la stabilizzazione della contrattilità cardiaca. La Rhodiola è anche in grado di prevenire le disfunzioni cardiopolmonari che possono insorgere in caso di permanenze a quote elevate.
• Vitamine del complesso B. Per favorire una reazione equilibrata allo stress, le persone di gruppo AB hanno bisogno di un consistente apporto di vitamine B, in particolare B1, pantetina e B6.
• Acido lipoico. L’acido lipoico, che svolge un ruolo importante nel metabolismo delle catecolammine, ha un effetto positivo anche sulla reazione allo stress.
Favorite l’equilibrio neurochimico con gli integratori più adatti.
• L-Tirosina. Sostenere i livelli dell’amminoacido L-tirosina contribuisce ad incrementare la concentrazione della dopammina cerebrale.
• Citrullina. Amminoacido coinvolto nel ciclo energetico e nella sintesi dell’ossido nitrico. I cocomeri sono una buona fonte di citrullina.
• Radice di danshen. In dosi di 50 mg questa pianta della medicina tradizionale cinese contribuisce alla regolazione dell’ossido nitrico nell’organismo, un’azione svolta anche da altre piante di origine cinese, il Cordyceps sinensis (100 mg) e il Gynostemma Pentaphyllum (50 mg).
• Sangre de grado. E’ una pianta amazzonica utile per regolare l’ossido nitrico (50 mg).
• Glutammina. La glutammina è un amminoacido che si trasforma in una classe di neurotrasmettitori detti GABA. Può giovare in particolare alle persone di gruppo AB con una inclinazione verso i dolci. Quando sentite voglia di carboidrati scioglietene 500 mg in un bicchiere d’acqua o prendetene l’equivalente in capsule.
• Acido folico. Molti pazienti carenti di questa sostanza non reagiscono bene ai farmaci antidepressivi (Prozac, Zoloft). Le persone di gruppo AB soggette a frequenti cambiamenti d’umore dovrebbero integrare la loro alimentazione con un supplemento di acido folico, insieme con altre vitamine del complesso B. L’acido folico fa calare anche i livelli dell’omocisteina, che possono influire sulla suscettibilità dell’organismo alle malattie cardiovascolari.
STRATEGIE DI COMPORTAMENTO PER IL GRUPPO B
• La visualizzazione è una tecnica molto potente per il gruppo B. Praticatela durante le soste per rilassarvi.
• Cercate vie positive per esprimere il lato anticonformista del vostro carattere.
• Dedicate almeno venti minuti al giorno ad attività creative che esigono tutta la vostra attenzione.
• Coricatevi al più tardi alle 11 di sera e dormite almeno otto ore per notte.
• Impegnatevi in qualche attività collettiva, nell’ambito della comunità, del quartiere o di altri gruppi sociali, che vi permetta di sviluppare un senso di appartenenza.
• Siate spontanei.
Per ottenere buona salute e longevità, le persone di gruppo B devono strutturare la propria vita adattando nel modo seguente i propri comportamenti:
Alimentatevi in modo corretto per favorire forza ed equilibrio. Le persone di gruppo B condividono parte della tendenza dei soggetti di gruppo A a presentare livelli di cortisolo particolarmente elevati. Per questa ragione, oltre a seguire le prescrizioni alimentari per il gruppo B, prestate particolare attenzione alle seguenti linee guida, che vi aiuteranno a tenere sotto controllo la produzione di cortisolo:
• Attenuate la voglia di carboidrati consumando sei piccoli pasti invece di tre più consistenti.
• Quando vi sentite affaticati, mangiate cibi proteici.
• Evitate di mangiare in modo insufficiente o saltare i pasti, specialmente se state spendendo molte energie in attività fisiche. La rinuncia al cibo comporta uno stress molto pesante.
• Non dimenticate di portare sempre con voi un pò di cibo per gli spuntini veloci. Questo accorgimento è specialmente importante se durante la giornata siete fuori casa: è molto difficile trovare nei bar o nei ristoranti alimenti non troppo ricchi di zuccheri o frumento.
Rispettate il vostro ritmo circadiano. Per i soggetti di gruppo B il modo migliore per ridurre lo stress è pianificare e organizzare la propria vita. Tra l’altro ha senso anche da un punto di vista biochimico, in quanto, una delle chiavi per controllare la secrezione di cortisolo è salvaguardare la regolarità del ritmo circadiano nell’arco delle ventiquattro ore giornaliere. Ognuno di noi ha la possibilità di regolare il proprio orologio biologico tutte le mattine, tra le 6 e le 8, esponendosi a una luce intensa e a spettro completo, o meglio ancora a quella solare, oppure variando la luce nell’ambiente in cui dormiamo. Esistono poi due integratori che si sono dimostrati efficaci per regolare i ritmi: la ben nota melatonina e una forma meno conosciuta di vitamina B12, chiamata metilcobalammina. Il modo meno brusco e insieme più efficace per mettere a punto il ritmo circadiano nell’uomo è combinare l’esposizione a una luce intensa con l’assunzione di metilcobalammina. Quest’ultima migliora anche la qualità del sonno, sicchè al risveglio vi sentirete freschi e ben riposati.
• Metilcobalammina. Da 1 a 3 mg al giorno, ogni mattina.
• Melatonina. 1 capsula la sera prima di andare a letto.
Scegliete un esercizio fisico che impegni non solo il corpo, ma anche la mente. Le persone di gruppo B hanno bisogno di trovare il giusto equilibrio tra le attività mentali e quelle fisiche. Forme eccellenti di esercizio fisico per questo gruppo sanguigno sono il tennis, le arti marziali, il ciclismo, l’escursionismo e il golf.
Se in famiglia ci sono bambini di gruppo B, adottate nei loro confronti le seguenti regole di comportamento, essenziali per farli crescere sereni, equilibrati e in buona salute.
• Create un’atmosfera di libertà. Per esempio, lasciate che scelgano i vestiti da indossare, anche se la combinazione dei colori non è tra quelle canoniche o lo stile prescelto non vi piace.
• Quando è possibile, applicate le regole con un pò di flessibilità, per esempio, per gli orari dei pasti o del sonno.
• Cercate di soddisfare le loro tendenze anticonformiste.
• Trovate modo di stimolare i lati del loro carattere inclini alla pianificazione.
• Già a partire dall’età di due o tre anni, i bambini possono unirsi a voi negli esercizi quotidiani di respirazione profonda, stretching e meditazione.
• Stimolate la loro innata creatività con giochi di fantasia.
• Instillate loro il rispetto delle culture diverse dalla vostra.
• Limitate zuccheri e dolcificanti artificiali, ritenuti fattori principali nello sviluppo dei disturbi dell’attenzione.
Se in famiglia ci sono ragazzi di gruppo sanguigno B, eseguite le seguenti regole di comportamento:
• Accettate il loro bisogno di contestare le consuetudini sociali in modi per lo più inoffensivi (taglio di capelli, modo di vestirsi, orecchini) e nel contempo incoraggiate il loro dinamismo orientandolo verso attività positive.
• Insegnate loro la pratica della visualizzazione. Incoraggiateli a scegliere attività sportive che occupino oltre che il fisico anche la mente, oppure cercate di controbilanciare attività fisiche intense con attività mentali altrettanto impegnative, come per esempio il gioco degli scacchi.
Strategie di comportamento per gli anziani di gruppo sanguigno B.
• Con l’età le persone di gruppo B tendono a perdere la memoria e la lucidità mentale. Tenete in esercizio la mente impegnandovi in attività che richiedano concentrazione, come le parole crociate.
• Programmate ogni giorno una seduta di stretching, yoga e meditazione, tutte pratiche utili per ridurre i livelli di cortisolo e conservare lucidità mentale.
• Curate in modo particolare l’igiene e scegliete e preparate i cibi facendo attenzione a non contaminarli: le persone di gruppo B sono particolarmente vulnerabili alle infezioni batteriche.
• Per gli anziani non è semplice conservare inalterato il ritmo circadiano, perchè con l’età i disturbi del sonno tendono ad aggravarsi. Potrà essere allora necessario aumentare l’assunzione di vitamina B12, o integrare l’alimentazione con la melatonina.
• Ritagliatevi un pò di tempo per rilassarvi e praticare meditazione e visualizzazione.
La complessità delle connessioni psicofisiche espresse dal gruppo B è per molti studiosi fonte di continue sorprese. Quando vi trovate in uno stato di equilibrio, siete in grado di neutralizzare stress, ansia e depressione facendo ricorso alle vostre notevoli attitudini al rilassamento e alla visualizzazione. Di queste qualità, ora anche la ricerca genetica e biochimica comincia ad offrire qualche spiegazione razionale, con le recenti scoperte sui legami con l’ossido nitrico e con una migliore comprensione del particolare meccanismo attraverso il quale questo gruppo sanguigno utilizza gli ormoni dello stress. L’insieme delle ricerche condotte sulle caratteristiche della personalità prevalenti in questo gruppo sanguigno sembra confermare queste qualità neurochimiche.
Infatti, in condizioni di stabilità siete flessibili, creativi, ricettivi e mentalmente pronti, grazie a notevoli doti di intuizione. Ma quando smarrite l’equilibrio cadete vittime delle conseguenze negative degli alti livelli di cortisolo: diventate vulnerabili alle infezioni e siete particolarmente esposti a tutta una serie di disturbi e malesseri, tra cui affaticamento cronico, annebbiamento mentale e svariate malattie autoimmuni. Abbassare i livelli di cortisolo e accrescere la lucidità mentale dovranno costituire quindi i cardini della vostra strategia per la conquista della migliore salute fisica e mentale.
Identificate le vostre tendenze.
Alcune ricerche indicano che i soggetti di gruppo B tendono a esibire i tratti del cosiddetto “comportamento di tipo B”. Le persone che presentano questo modello di comportamento sono generalmente calme e rilassate: riescono a superare più facilmente le arrabbiature, a conservare chiare priorità e ad accettare serenamente i propri limiti. Sono meno ambiziose degli altri e trovano sempre tempo e modo per rilassarsi.
Le persone appartenenti a questo gruppo sembrano possedere notevoli capacità di ridurre lo stress praticando tecniche di visualizzazione e rilassamento. Nel loro caso queste semplici pratiche sono quasi sempre più efficaci per ristabilire l’equilibrio complessivo dei loro sistemi biologici, persino dell’impiego di farmaci o dell’adozione di altri provvedimenti terapeutici ancora più drastici. Forse la loro superiore abilità nell’utilizzo di questi strumenti è da mettere in relazione con una particolare capacità di modulare in modo efficiente gli effetti delle comunicazioni intersistemiche dell’organismo gestite dall’ossido nitrico. Quando non riescono a conservare questo fondamentale equilibrio chimico, le persone di gruppo B subiscono in pieno tutte le conseguenze di un cortisolo geneticamente alto e allora possono sentirsi estremamente affaticati, depressi e demotivati. Non a caso molte persone che soffrono della sindrome da affaticamento cronico sono di gruppo B (specialmente quelli tendenti ad ingrassare). Anche la loro vita emotiva è generalmente più complessa di quella degli altri. Spesso sono spiriti anticonformisti che mal sopportano le regole rigide.
Valutate senza pregiudizi se corrispondete in qualche misura a qualcuna delle caratteristiche della personalità che i ricercatori indicano come più comuni del vostro gruppo sanguigno, in particolare la tendenza a comportamenti anticonformisti, all’intolleranza delle regole e all’insofferenza verso le schematizzazioni. Domandatevi se siete inclini a sentirvi facilmente avviliti e a diventare abulici e demotivati quando le cose si complicano più del previsto.
Praticate la meditazione e visualizzazione. Di tutte le tecniche di meditazione, la TM, o meditazione trascendentale, è quella studiata più a fondo per la sua efficacia nel combattere lo stress. E’ provato che durante la meditazione il cortisolo tende a calare, specialmente nei soggetti che la praticano da lungo tempo, e si mantiene per qualche tempo a livelli più bassi anche dopo il termine della seduta.
La respirazione è una componente essenziale della meditazione. Non sorprende allora che una tecnica nota come “respirazione a narici alterne” si riveli un potente strumento per regolare i fenomeni fisiologici. Respirare attraverso la narice sinistra produce un particolare effetto di rilassamento o di moderazione dell’attività del sistema simpatico, mentre respirare attraverso la narice destra determina l’effetto opposto. Alternare le due respirazioni, cioè respirare a narici alterne, tende a favorire l’equilibrio relativo tra i sistemi nervosi simpatico e parasimpatico, ed è quindi una misura estremamente efficace contro lo stress.
• Praticate l’arte marziale, il Thai Chi. Il Thai Chi è ideale per le persone di gruppo B, in quanto richiede attenzione e concentrazione. Quest’arte marziale è stata studiata anche per i suoi effetti contro lo stress: si è scoperto che fa calare nettamente i livelli di cortisolo nella saliva, abbassa la pressione sanguigna e migliora lo stato d’animo dopo un evento stressante.
• Unite musica e immaginazione guidata. La combinazione di musica e immaginazione guidata è stata oggetto di studio per i suoi effetti sullo stress e sullo stato d’animo in adulti in buone condizioni di salute. Tra le musiche più adatte ad attenuare gli effetti dello stress, consiglio una combinazione formata da un valzer di J. Strauss e un pezzo di musica classica moderna di H.W. Henze.
Utilizzate adattogeni per migliorare la reazione allo stress. I migliori adattogeni per i soggetti di gruppo B sono:
• Ginseng coreano. Si ritiene che il ginseng renda l’asse HPA (ipotalamo-ipofisi-surrenali) più sensibile o più ricettivo, forse consentendo così di produrre più cortisolo in caso di necessità, ma anche favorendo un ritorno più rapido alla normalità una volta esauritosi l’evento stressante. Benchè venga generalmente riconosciuto che il ginseng coreano sia privo di controindicazioni per tutti i gruppi sanguigni, storicamente è sempre stato riservato ai soggetti di sesso maschile. In effetti alcuni studiosi hanno verificato che qualche donna reagisce meno bene a questa pianta che al ginseng siberiano.
• Ginseng siberiano o eleuterococco. L’eleuterococco è più noto come ginseng siberiano ma, a dispetto del nome, dal punto di vista tecnico non è affatto un ginseng. Negli Anni Quaranta e Cinquanta alcuni ricercatori russi condussero numerosi studi su piante considerate adattogene, scoprendo che l’eleuterococco era quella che presentava costantemente proprietà più spiccate: aumentava la capacità di adattamento in condizioni fisiche avverse, sviluppava la performance mentale e migliorava la qualità del lavoro in situazioni stressanti. In più è anche una delle piante medicinali più efficaci per abbassare la pressione sanguigna.
• Withania somnifera. Detta ginseng indiano, questa pianta è considerata il principale adattogeno del sistema di cura ayurvedico. Ha dimostrato di possedere attività antistress e anabolizzanti simili a quelle del ginseng coreano. La withania combatte molte delle alterazioni biologiche indotte da stress molto pesanti, come fluttuazioni della glicemia e dei livelli di cortisolo. Ha anche una certa efficacia per attenuare i problemi alla tiroide provocati dallo stress.
• Estratto di foglie di Bacopa monniera (al 25% in bacosidi). Apporta antiossidanti a difesa dell’attività cerebrale e del sistema nervoso e, inoltre, aiuta a stabilizzare l’umore e ad assicurare lucidità mentale.
• Estratto di foglie di Ocimum sanctum (al 2% in acido ursolico). Abbassa il cortisolo e riduce i danni provocati dallo stress alle funzionalità fisiologiche. Migliora inoltre la resistenza fisica ed emotiva e abbassa l’eccesso di glucosio nel sangue potenziandone il metabolismo.
• Radice di liquirizia. La radice della liquirizia naturale rafforza le ghiandole surrenali, favorendo una buona funzionalità del sistema endocrino, e stimola la risposta del sistema immunitario alle infezioni virali. Va però utilizzata con moderazione perchè può provocare ipertensione.
• Tribulus terrestris. E’ una pianta adattogena che aiuta a reagire allo stress con più equilibrio.
Combattete lo stress con gli integratori più adatti.
Il programma alimentare predisposto per il gruppo B è in grado di apportare all’organismo di tali soggetti l’ampio assortimento di vitamine e minerali di cui esso ha bisogno. Tuttavia quando vi trovate in situazioni che comportino un forte stress psicologico o mentale/emotivo è possibile che necessiti un piccolo aiuto supplementare: vi consiglio allora di fare ricorso a una serie di integratori particolarmente adatti al vostro gruppo sanguigno:
• Vitamina C. E’ provato che la vitamina C, in quantitativi superiori alla normale dose giornaliera raccomandata, sostiene l’azione delle ghiandole surrenali e agisce da tampone contro l’eccesso di cortisolo generato da esposizione a stress.
• Vitamine B. Le vitamine B1 e B6 sono utili per migliorare la funzione cortisolica delle ghiandole surrenali e insieme regolare il ritmo della loro attività. La carenza di vitamina B5 compromette gravemente la funzionalità della corteccia surrenale (dove viene prodotto il cortisolo) e praticamente tutte le forme di stress aumentano il fabbisogno di questa vitamina che permette sia di assicurare la reazione più appropriata allo stress da parte della corteccia surrenale, evitando un rapido esaurimento delle energie, sia ad attenuarne la tendenza a produrre troppo cortisolo.
• Zinco. 15-25 mg di zinco combattono efficacemente l’eccesso di cortisolo.
• Tirosina. La tirosina è l’amminoacido più efficace in condizioni di stress acuto. Esistono prove che dimostrano chiaramente che attenua sensibilmente le conseguenze più pesanti dello stress e dell’affaticamento sulle prestazioni individuali.
• Fosfatidilserina. La fosfatidilserina, presente in tracce nelle lecitine, può essere utilizzata per regolare l’attivazione, indotta dallo stress, dell’asse HPA.
• Steroli e steroline vegetali. Sono fitochimici dotati di attività biologica adattogena.
• Arginina. La molecola di questo amminoacido è uno dei mattoni utilizzati nella sintesi dell’ossido nitrico.
• Citrullina. Questo amminoacido è coinvolto nel ciclo energetico e nella sintesi dell’ossido nitrico. Una buona fonte di citrullina è l'anguria.
Quantunque non siano disponibili studi precisi sul rapporto tra gruppi sanguigni e disturbi dell’attenzione, in anni di osservazioni, Peter D’Adamo ha notato che molti bambini di gruppo sanguigno B presentavano grandi difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, spesso in combinazione con una storia passata di infezioni ricorrenti. Il dato è coerente con il quadro generale, ove si consideri che quando gli individui di gruppo B si ammalano (o sono fuori equilibrio) la prima manifestazione del loro stato anormale è la perdita della lucidità mentale. Con i suoi metodi è riuscito a curare con grande successo bambini di gruppo B affetti dai sintomi dell’ADD.
• Il programma alimentare per il gruppo B è l’asse portante della terapia, e vi accorgerete che aiuterà anche a prevenire le infezioni croniche che spesso accompagnano l’ADD. Siate particolarmente rigorosi nell’escludere qualsiasi cibo contenente lectine specificamente reattive verso il gruppo B: perciò eliminate completamente dall’alimentazione pollo, mais e arachidi, cercate di sostituire il frumento con il farro e il riso e verificate i risultati.
• Fissate al bambino un orario preciso per coricarsi la sera, in modo da favorire la regolarizzazione del suo ritmo circadiano. Assicuratevi poi che dorma almeno da otto a dieci ore per notte.
• Scegliete per lui attività che richiedano calma e concentrazione. Riservate un pò di tempo della vostra giornata, anche solo una ventina di minuti, per sedervi con vostro figlio e lavorare con lui a un puzzle, a costruire un modellino, a disegnare o a giocare a scacchi.
• Distoglietelo da attività sportive troppo intense o competitive, privilegiando un’attività fisica più moderata, come andare in bicicletta, camminare o nuotare. Molto adatte sono anche le arti marziali, come il Tae Kwon Do.
• Limitate gli zuccheri, che favoriscono la resistenza all’insulina. Alcune ricerche hanno messo in luce l’esistenza di una connessione tra un eccessivo consumo di zuccheri e l’ADD.
STRATEGIE DI COMPORTAMENTO PER IL GRUPPO A
• Coltivate le vostre doti naturali di creatività dando piena espressione alla vostra personalità.
• Tracciate un piano razionale delle vostre attività quotidiane.
• Coricatevi al più tardi alle 11 di sera, e dormite almeno otto ore per notte. Quando vi svegliate, non indugiate nel letto a sonnecchiare: datevi una mossa!
• Durante la giornata lavorativa, prendetevi almeno due pause di venti minuti ciascuna e consideratele come brevi vacanze.
• Non saltate mai i pasti.
• Mangiate più proteine all’inizio della giornata e meno alla fine.
• Evitate di mangiare quando vi sentite nervosi.
• Pianificate pasti più frequenti e meno abbondanti della norma, per esempio sei invece di tre.
• Almeno tre volte la settimana dedicate una buona mezz’ora a una serie di esercizi fisici rilassanti.
• Pianificate controlli regolari per le malattie cardiache e il cancro.
• Masticate sempre a lungo il cibo per facilitare la digestione, che la vostra bassa acidità gastrica rende più problematica.
Adottate le seguenti linee guida per mantenervi in ottima salute:
• Regolate il vostro orologio biologico. Dato che il cortisolo, la rigenerazione delle ossa, il sistema immunitario e molte delle altre funzioni biologiche fondamentali funzionano seguendo un ritmo circadiano regolato sulle ventiquattro ore, dovete cercare di mantenere una vita ordinata, evitando per esempio di dormire in modo irregolare. Potrete registrare il vostro orologio biologico esponendovi a una luce intensa o alla luce del sole tra le sei e le otto di mattina, oppure variando la luminosità nella vostra camera da letto. Per regolare i ritmi spesso vengono impiegati anche due integratori, la melatonina e una forma meno conosciuta di vitamina B12, chiamata metilcobalammina. Il modo meno brusco e insieme più efficace per mettere a punto il ritmo circadiano del vostro organismo è combinare gli effetti dell’esposizione a una luce intensa con quelli della metilcobalammina, che in sostanza aiuta la luce a svolgere la sua funzione. La metilcobalammina migliorerà anche la qualità del sonno, sicchè al risveglio vi sentirete freschi e ben riposati.
• Metilcobalammina: da 1 a 3 mg al giorno, ogni mattina.
• Melatonina: Dalle sue osservazioni, Peter D’Adamo, ha scoperto che la melatonina offre ai soggetti di gruppo A anche altri benefici: per esempio, è in grado di alleviare i problemi causati da un’eccessiva espressione dei recettori del fattore di crescita dell’epidermide (EGF) e dalle funzioni immunitarie.
RITMO CIRCADIANO: PERCHE’ E’ IMPORTANTE?
Il rilascio di cortisolo si sviluppa con regolarità lungo un ciclo di ventiquattro ore, che viene detto ritmo circadiano. Forse vi stupirà scoprire che il nostro organismo è governato da più di cento ritmi circadiani, ciascuno dei quali influisce su un particolare aspetto delle nostre funzioni fisiologiche, come per esempio la temperatura corporea, i livelli degli ormoni, il ritmo cardiaco, la pressione sanguigna e persino la soglia del dolore: praticamente non c’è quasi nessuna parte del corpo che non sia in qualche modo coinvolta nei ritmi circadiani. La scienza non è ancora in grado di spiegare come faccia il cervello a seguire il corso di questa complessa e varia programmazione giornaliera, quantunque sia noto che per mantenere la giusta regolazione si avvalga di avvenimenti esterni, come l’alternanza di luce e buio. In condizioni ideali, il rilascio di cortisolo raggiunge il picco tra le 6 e le 8 di mattina, per poi calare progressivamente durante il resto della giornata.
I ricercatori suppongono che la secrezione circadiana di cortisolo funga da segnale per molti degli altri cicli fisiologici. Mentre quest’ultima ipotesi è ancora oggetto di dibattito, è sicuro invece che se i livelli di cortisolo restano elevati durante il periodo del sonno, molti altri orologi biologici dell’organismo tenderanno a sregolarsi. E il circolo si fa vizioso, in quanto se il cortisolo è alto il sonno diventa difficile, e se non si riesce a dormire il cortisolo cresce ancora di più. E non stupisce, dal momento che non riuscire a chiudere occhio è uno stress molto pesante. Se vi obbligassero a rimanere svegli nei periodi in cui siete abituati a dormire, a un certo punto ovviamente vi verrebbe sonno perchè la vostra temperatura corporea calerebbe e i livelli di cortisolo salirebbero rapidamente. In quelle condizioni sareste sempre più insonnoliti e vi sentireste gelati, perchè la vostra temperatura corporea tenderebbe a crollare, e lo stesso accadrebbe al contenuto di zuccheri nel sangue. Se il livello di cortisolo si mantenesse alto, questi medesimi sintomi si manifesterebbero anche durante la giornata, fino a farvi perdere le forze e farvi cadere in uno stato di continuo annebbiamento cerebrale.
Alimentatevi in modo corretto per favorire forza ed equilibrio. Oltre a seguire l’alimentazione per il vostro gruppo sanguigno, date il giusto peso alle seguenti linee guida, che vi aiuteranno a controllare i livelli dello stress:
• Limitate il consumo di zucchero, caffeina e alcol. Sono sostanze che offrono un sollievo momentaneo, ma alla lunga aumentano lo stress e rallentano il metabolismo. Le persone di gruppo A possono concedersi al massimo una tazza di caffè ogni sei ore, cioè una dose di caffeina che non stimola una vera risposta allo stress, perchè produce effetti soprattutto sulle catecolammine, che voi siete in grado di eliminare senza troppe difficoltà. Se proprio non riuscite a fare a meno del caffè, cercate di limitare il consumo di altri cibi contenenti caffeina, perchè troppa caffeina scatenerebbe la risposta cortisolica.
• Mangiate a sufficienza e non saltate mai i pasti. Evitate del tutto le diete ipocaloriche: privarsi del cibo provoca uno stress enorme che fa impennare i livelli di cortisolo, rallenta il metabolismo, favorisce la formazione di depositi di grasso e consuma preziosa massa muscolare.
• Fate una colazione equilibrata con cibi più proteici. Per voi la colazione dovrebbe essere il “re dei pasti”, in particolare se state cercando di dimagrire. E’ il pasto più importante per bilanciare le esigenze metaboliche e la reazione agli stress. Mangiate come un re la mattina e come un povero la sera.
• Per controbilanciare la bassa acidità nello stomaco tipica del vostro gruppo, è una buona idea consumare pasti più piccoli e più frequenti. Non mangiate quando siete nervosi o perchè siete nervosi. Lo stomaco avvia il processo digestivo attivando una combinazione di secrezioni digestive e contrazioni muscolari che servono a mescolarle con il cibo. Se l’acidità gastrica è bassa, il cibo tende a rimanere nello stomaco più a lungo. State attenti anche a come combinate i cibi tra loro: se evitate di mangiare amidi e proteine nel medesimo pasto sarete in grado di digerire e metabolizzare gli alimenti con maggiore efficienza.
Fate dell’esercizio fisico la vostra valvola di sfogo. Avendo livelli di cortisolo più alti degli altri, avrete anche più difficoltà a ripristinare il giusto equilibrio dopo gli stress. Alcune ricerche hanno dimostrato che i livelli complessivi di cortisolo possono essere abbassati attraverso un programma di attività fisica regolare che favorisca concentrazione e rilassamento. Impegnatevi allora a far sì che le seguenti salutari attività diventino una componente permanente del vostro stile di vita:
• Praticate l’Hatha yoga. Negli ultimi tempi, l’hatha yoga è diventato sempre più conosciuto e praticato nei paesi occidentali come strategia per combattere lo stress. L’esperienza di molti professionisti conferma che si tratta di un esercizio eccellente per le persone di gruppo A.
• Praticate l’arte marziale, il Tai Chi. Il Tai Chi, un genere di arte marziale che è in sostanza una forma di meditazione in movimento, è stato studiato anche per la sua efficacia di antidoto contro lo stress: si è scoperto che è in grado di offrire benefici simili a quelli di una camminata a velocità sostenuta.
• Praticate la meditazione e la respirazione profonda. Anche la meditazione è stata studiata per i suoi effetti sugli ormoni dello stress, e la respirazione è una componente importante sia della meditazione sia dello yoga. Un potente strumento per attenuare lo stress è la tecnica nota come “respirazione a narici alterne”. Respirare attraverso la narice sinistra produce un effetto più di rilassamento o di moderazione dell’attività del sistema simpatico, mentre respirare attraverso la narice destra produce risultati opposti. Alternare le due respirazioni, cioè respirare a narici alterne, tende a favorire l’equilibrio relativo tra i sistemi nervosi simpatico e parasimpatico ed è quindi una misura estremamente efficace contro lo stress.
Anche se per le persone di gruppo A in buona salute è comunque positivo impegnarsi in attività fisiche intense, è bene sapere che queste forme di esercizio fisico per voi non possono costituire valide valvole di sfogo contro lo stress. Pur avendo verificato che alcuni soggetti eccellono nel sollevamento pesi e in altri esercizi aerobici, consiglio di stare attenti a non esagerare.
Se in famiglia ci sono bambini di gruppo A adottate nei loro confronti le seguenti regole di comportamento, essenziali per farli crescere sereni, equilibrati e in buona salute.
• Limitate la visione della TV, evitando con cura programmi o film che facciano leva sulla violenza, sul terrore, sul pericolo o sulla guerra. Queste emozioni provocano un’impennata del livello di cortisolo. Favorite invece l’ascolto della musica, la lettura e le espressioni artistiche.
• A partire dall’età di uno o due anni, i bambini possono già partecipare alle vostre sessioni di respirazione profonda e stretching.
• Servite loro sei piccoli pasti invece che tre più consistenti.
• Instillate ai bambini amore per la natura e interesse per la scienza.
• Programmate uno o due periodi di riposo al giorno.
• Fissate loro un orario rigoroso per andare a letto e assicuratevi che dormano da otto a dieci ore per notte, in modo da preservare i ritmi circadiani ed evitare squilibri nei livelli di cortisolo.
• Nella loro camera fate suonare musica rilassante e utilizzate l’aromaterapia.
• Nei bambini di gruppo A, l’inclinazione a interiorizzare le emozioni è particolarmente marcata. Siate quindi molto attenti a coglierne i segnali di turbamento o preoccupazione e incoraggiateli ad aprirsi con voi.
Se in famiglia ci sono dei ragazzi di gruppo A, adottate nei loro confronti le seguenti regole di comportamento.
• Limitate la visione di film o telefilm violenti, preferendo invece le pellicole comiche o le commedie. Ridere è un potente antidoto contro lo stress, mentre la violenza stimola il rilascio di cortisolo.
• Limitate a una o al massimo due le loro attività extrascolastiche.
• Incoraggiate vostro figlio a scegliere attività sportive che non facciano aumentare i livelli di stress come, per esempio, le arti marziali e la danza.
• Pianificate i pasti ogni giorno alla stessa ora.
• Instillate loro il piacere della natura con attività come lunghe passeggiate e camping.
• Parlate spesso con loro, incoraggiandoli ad aprirsi senza timore di essere malgiudicati o rimproverati.
Strategie di comportamento per gli anziani di gruppo A.
• La secrezione degli acidi gastrici negli anziani di solito cala ulteriormente, spesso di un buon 20%. Per ovviare, integrate l’alimentazione con due somministrazioni al giorno di L-istidina e prima dei pasti bevete un tè leggero o un infuso di erbe amare ed evitate di bere acqua gassata.
• Per gli anziani non è semplice conservare inalterato il ritmo circadiano, perchè con l’età i disturbi del sonno tendono ad aggravarsi. Potrà essere allora necessario aumentare l’assunzione di vitamina B12 o integrare l’alimentazione con melatonina.
• Le conseguenze dello stress tendono a diventare persistenti, specialmente l’innalzamento dei livelli cortisolici, che favorisce la disgregazione del tessuto osseo. Per prevenire l’osteoporosi è utile eseguire quotidianamente esercizi di stretching e di rilassamento. A livelli elevati di cortisolo sono stati associati anche il morbo di Alzheimer e la demenza senile.
Altre chiavi di comportamento utili riguardano gli stabilizzatori emotivi, atti a contrastare le situazioni di stress e le sue conseguenze.
• Esprimete liberamente le vostre ansie e preoccupazioni: evitate di reprimerle o ignorarle.
• Prima di avviare una nuova iniziativa o assumere una nuova responsabilità, abbandonate una di quelle che già vi siete addossate.
• Prendete le decisioni senza esitare troppo. In caso contrario si rischia di far aumentare i livelli di cortisolo.
• Una volta al mese concedetevi una giornata di solitudine e silenzio.
• Quando svolgete attività fisica, interrompetela prima di raggiungere i vostri limiti.
• Suddividete in piccoli passi i vostri impegni mentali e fisici.
• Per ridurre lo stress, integrate l’alimentazione con adattogeni.
I risultati di molte ricerche confermano l’esistenza di un legame tra cortisolo alto e i tratti caratteristici del cosiddetto “comportamento di tipo C”. Questo tipo di personalità è predisposta ai tumori, in sintonia del resto con la maggiore incidenza riscontrata tra le persone di gruppo sanguigno A di quasi tutte le comuni forme di cancro. Inoltre alcuni degli attributi più comuni del “comportamento di tipo C” sembrano correlarsi direttamente con gli effetti provocati da alti livelli di cortisolo. Per esempio, le persone che presentano questo tipo di comportamento tendono a reprimere e nascondere le proprie ansie, sono emotivamente bloccate e non riescono ad instaurare rapporti stretti con altre persone; spesso questi soggetti si considerano indegni di essere amati; nei rapporti tendono a dare più di quanto ricevono, assecondando i desideri degli altri a spese delle proprie esigenze, per venire poi sopraffatti da sentimenti di autocommiserazione; infine, si preoccupano esageratamente per problemi irrilevanti. I bambini con alti livelli di cortisolo sono spesso timidi e timorosi o iperattivi e introversi, oppure soffrono di balbuzìe e altri disturbi ansiosi della comunicazione.
Esaminatevi senza pregiudizi e giudicate se corrispondete in qualche misura a qualcuna delle caratteristiche della personalità che i ricercatori indicano come più comuni nel vostro gruppo sanguigno, in particolare la tendenza all’introversione, all’eccessiva preoccupazione per i dettagli o addirittura all’ossessione maniacale. Non è comunque mia intenzione etichettarvi! La personalità è sicuramente una caratteristica individuale e le predisposizioni genetiche formano solo una piccola parte di un quadro assai più complesso. Se siete di gruppo A e vi identificate nelle caratteristiche di introversione e nei tratti della “personalità di tipo C”, analizzate la vostra tendenza a interiorizzare idee ed emozioni. Vi sentite condizionati dal lavoro o dai rapporti con il prossimo? Avete qualcuno con cui poter condividere i vostri sentimenti? Vi sentite sufficientemente stimolati dal vostro lavoro o dai vostri hobby? Avete l’impressione di esprimervi pienamente? Nelle sue ricerche, Peter D’Adamo, ha individuato che le caratteristiche di introversione e la propensione all’analisi dettagliata sono particolarmente spiccate negli adulti di gruppo A di sesso maschile. Altri studi hanno dimostrato che nei bambini il cortisolo alto è frequentemente associato con timidezza e balbuzìe e nelle puerpere con ansia e depressione postparto.
Chi appartiene a questo gruppo riesce a raggiungere più agevolmente un buon equilibrio psichico quando ha a disposizione ampie opportunità di manifestare la propria personalità attraverso una qualunque espressione artistica, letteraria, verbale o fisica. Un aiuto può venire anche da alcune piante che possiedono la proprietà di equilibrare umore e stato d’animo, come l’erba di San Giovanni (iperico), o piante calmanti, come la camomilla, la valeriana e la passiflora. Quando siete impegnati in attività che richiedono molta concentrazione, non dimenticatevi di concedervi ogni tanto qualche pausa. E’ consigliabile, per esempio, passare da attività mentali a quelle fisiche e viceversa più volte al giorno, con il risultato di ottenere una maggiore creatività e formulare giudizi più obiettivi. Questa strategia vi permette anche di tenere a freno la naturale tendenza a perdervi nei dettagli, che spesso mette in pericolo il successo complessivo del progetto che state perseguendo.
Utilizzate adattogeni per migliorare la reazione allo stress.
• Ginseng coreano. E’ il più adatto per i soggetti di sesso maschile. Numerose ricerche hanno dimostrato che migliora la risposta agli stress fisici e chimici, oltre ad offrire effetti benefici sui sistemi nervoso centrale, cardiovascolare ed endocrino.
• Ginseng siberiano (eleuterococco). E’ adatto sia ai maschi che alle femmine e si è dimostrato utile anche per aiutare l’organismo a sostenere l’impatto di avvenimenti stressanti.
• Withania somnifera (Ashwagandha). Detto anche ginseng indiano, è considerato il principale adattogeno della medicina ayurvedica. Le sue proprietà antistress e anabolizzanti sono analoghe a quelle del ginseng coreano.
• Ocimum sanctum o Basilico santo. E’ una pianta sacra nella tradizione della religione indiana. Per il gruppo A può essere classificato come un blando adattogeno.
• Boerrhaavia. Tradizionalmente considerata una pianta utile per migliorare la funzionalità epatica, per il gruppo A risulta efficace anche per attenuare gli effetti dello stress. Può essere notevolmente efficace per tamponare la salita del cortisolo nel plasma in risposta a condizioni di stress acuto, e in corso d’opera è anche in grado di prevenire il contemporaneo calo delle difese immunitarie.
• Terminalia Arjuna. Questo tradizionale tonico cardiaco dell’antica medicina indiana si è dimostrato utile per curare i pazienti di gruppo A particolarmente esposti alle cardiopatie. Il suo benefico effetto antistress è dovuto alla capacità di favorire il calo di cortisolo.
• Inula racemosa. E’ un’altra pianta di origine asiatica particolarmente indicata per la salute del sistema cardiovascolare, con effetti antistress simili a quelli della terminalia.
• Ginkgo Biloba. Di solito considerato un ausilio per la memoria, in realtà presenta anche una rilevante attività antistress (effetto tampone sul cortisolo) e per il gruppo A è una pianta medicinale eccellente e ben equilibrata.
Quando vi trovate in condizioni di pesante stress mentale, emotivo o fisico, tenete presente che avete a disposizione un buon numero di integratori che possono rivelarsi particolarmente efficaci per il vostro gruppo sanguigno.
• Vitamina C. E’ provato che la vitamina C, in dosi superiori a 500 mg al giorno, agisce da tampone contro l’eccesso di cortisolo che si genera in seguito a un evento stressante.
• Vitamine B. Per una risposta adeguata allo stress, le persone di gruppo A devono integrare l’alimentazione con quantitativi più consistenti di vitamine B1, B5, e B6 (e se seguite un’alimentazione strettamente vegetariana anche di vitamina B12). Le vitamine B1 e B6 migliorano la funzione cortisolica delle ghiandole surrenali e insieme ne regolano il ritmo dell’attività. Praticamente tutte le forme di stress aumentano il fabbisogno di vitamina B5, che se non soddisfatto provoca un eccesso di reazione e un rapido esaurimento delle energie.
• Zinco. 15-25 mg di zinco aiutano a ridurre il cortisolo.
• Tirosina. La tirosina è un amminoacido adatto in condizioni di stress acuto. Esistono prove che dimostrano con certezza che assumendo da 3 a 7 g di tirosina prima di affrontare circostanze stressanti è possibile attenuare sensibilmente gli effetti più intensi dello stress e dell’affaticamento sulle performance individuali.
• Fosfatidilserina. La fosfatidilserina, presente in tracce nella lecitina, aiuta a regolare l’attivazione dell’asse HPA indotta dallo stress.
• Steroli e steroline vegetali. Sono fitochimici generalmente indicati come grassi vegetali, chimicamente parenti prossimi del colesterolo, ma dotati di attività biologica adattogena.
Altri accorgimenti per creare un ambiente sereno e armonioso.
• Musica. La musica può essere un potente modulatore dello stress. Se utilizzate in modo appropriato, alcune musiche sono in grado di attenuare o tamponare la reazione allo stress. Ma poichè altri generi tendono invece ad amplificare la risposta interiore allo stress, occorre un pò di cautela perchè la musica può rivelarsi un’arma a doppio taglio.
• Aromaterapia. Aromi con proprietà calmanti sono quelli della camomilla e del limone. Fatene un uso abbondante.
Se siete in cura per stati ansiosi o avete problemi di OCD (nevrosi ossessiva):
• Le cure dell’OCD spesso si concentrano sugli squilibri della serotonina, utilizzando farmaci come il Luvox. Peter D’Adamo ritiene invece che l’OCD sia da mettere in relazione non con la serotonina ma con il cortisolo, e quindi, consiglia di trattarla puntando a ridurre lo stress.
• E’ noto che i pazienti affetti da OCD presentano bassi livelli di melatonina. Chiedete al vostro Naturopata o Medico Olistico se è il caso di adottare un’integrazione a base di questa sostanza.
Assumete il controllo della situazione. Tenete sotto controllo tutti i fattori che avete il potere di influenzare. Forse non siete in grado di dare un taglio netto a un lavoro stressante, un rapporto insoddisfacente o una situazione familiare difficile, ma sicuramente ci sono cose che potete fare per alleviare lo stress che deriva da queste situazioni: per esempio, potete trovare nuovi modi di reagire, in grado di attenuare collera e conflitti; potete imparare a gestire meglio il vostro tempo; potete semplicemente rifiutarvi di addossarvi altre responsabilità; potete prendere decisioni. Quest’ultimo punto è particolarmente importante, perchè una questione irrisolta si trasforma in un fattore di stress permanente. Gli stati emotivi fuori controllo compromettono la qualità della vita e la salute, appannano la mente e abbassano la produttività e la capacità di sopportare lo stress. La migliore difesa contro lo stress sono gli atteggiamenti mentali positivi: ecco perchè per le persone di gruppo A gli esercizi rilassanti sono assolutamente fondamentali.
10 RAGIONI PER ASSUMERE LA SPIRULINA TUTTI I GIORNI.
18-12-2017
La spirulina è un’alga azzurra unicellulare dalla forma stretta ed allungata (non supera il mezzo millimetro). Diffusa nelle acque salmastre, privilegia le zone tropicali e subtropicali dove si avvantaggia del pH idrico alcalino che le caratterizza. Ho già avuto modo di parlare delle proprietà di quest’alga in precedenti articoli, ma vediamo come questo integratore spicca rispetto agli altri e perchè è consigliato di usarlo tutti i giorni:
1. La spirulina è ricca di proteine, è stato scientificamente dimostrato che aiuta ad aumentare la produzione di anticorpi. Dal momento che la spirulina è composto da circa il 70 per cento di proteine, il più alto tra tutti gli alimenti, è particolarmente utile per incrementare la produzione di macrofagi, un tipo di globuli bianchi che aiuta nella difesa contro le infezioni.
2. Uno studio del 2005, pubblicato nel Journal of Medicinal Food, ha dimostrato che la spirulina inibisce le reazioni allergiche e, in particolare tra coloro che soffrono di rinite allergica. Si scopre che l’assunzione regolare di dosi elevate di spirulina può aiutare chi soffre di allergie, apportando notevoli miglioramenti nei sintomi.
3. La spirulina, ha dimostrato di essere un efficace trattamento per l’anemia, nel suo libro Healing with Whole Foods: Asian Traditions and Modern Nutrition, l’autore Paul Pitchford spiega come la spirulina e numerose altre forme di micro-alghe in modo efficace aiutano ad aumentare la produzione di globuli rossi , in particolare se assunto in combinazione con la vitamina B12.
4. Ricca di clorofilla, la spirulina è anche un potente purificatore del sangue. La clorofilla è quasi identica all’emoglobina, la molecola responsabile per la pulizia del sangue e trasporto di ossigeno alle cellule.
5. Rafforza il sistema immunitario perché contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali e 10 altri aminoacidi non essenziali, il beta-carotene e zeaxantina antiossidanti, vitamine del complesso B, decine di tracce di minerali e l’acido gamma linolenico (acido grasso essenziale).
6. La spirulina aiuta a disintossicare il corpo dai metalli pesanti e dalle tossine stesse. E’ un potente agente chelante, tende a raggiungere in profondità i tessuti e sradicare le tossine corporee come il mercurio, radiazioni, arsenico, cadmio, pesticidi, sostanze chimiche alimentari sintetici e cancerogeni ambientali.
7. Uno studio del 1988 dimostra come aiuta a mantenere i livelli di colesterolo più bassi e ad attenuare i problemi legati alle infiammazioni che il colesterolo accumulato nel sangue può aver provocato nelle pareti delle arterie o a livello generale di cardiovascolarizzazione.
8. Gli individui in sovrappeso o obesi che cercano di perdere peso possono anche trarre beneficio dalle potenzialità della spirulina. Non solo l’integrazione con spirulina può aiutare a perdere i chili di troppo, ma può aiutare anche nella crescita e nello sviluppo della massa muscolare magra, in particolare a causa del suo altissimo rapporto di proteine biodisponibile.
9. Molte persone che integrano con la spirulina hanno notato dei miglioramenti nella salute mentale e acutezza cognitiva. Perché contiene eccezionalmente alti livelli di L- triptofano, un aminoacido neurotrasmettitore che permette al cervello di produrre la melatonina e la serotonina, importanti per migliorare l’umore, aumentare la memoria e promuovere la sensazione di calma e di felicità.
10. La spirulina aiuta a mantenere e migliorare la salute della pelle e dei capelli, aiuta a ringiovanire dall’interno, contribuendo a dare tono e forza, prendendo di mira i fattori negativi che contribuiscono all’invecchiamento.
http://www.inspiredliving.com/greenfoods/a~spirulina-immunity.htm
http://www.naturalnews.com/034809_spirulina_allergies_exercise_recovery.html
http://www.naturalnews.com/027213_spirulina_anemia.html
http://www.drmirkin.com/nutrition/N246.html
http://umm.edu/health/medical/altmed/supplement/spirulina
COME ELIMINARE LE VERRUCHE CON RIMEDI NATURALI.
18-12-2017
La nostra pelle è spesso soggetta alla comparsa di diversi problemi: dagli eritemi, alle screpolature, fino ad arrivare a calli e anche strane escrescenze. Alcune delle escrescenze più fastidiose sono le verruche. Quando si è colpiti da questi problemi, la cosa migliore da fare è intervenire subito, per evitare che l’infezione si propaghi ad altre parti del corpo. In questo articolo vi spiegherò come eliminare le verruche con i rimedi naturali. Le verruche sono infatti delle neoformazioni superficiali, causate da un’infezione virale del papilloma umano (HPV) e si trasmettono per contatto o per autoinoculazione. Esistono ben cinque tipologie differenti di queste escrescenze.
• comuni: appaiono generalmente su dita, mani, ginocchia e gomiti. Hanno la forma di piccole escrescenze ruvide, di forma arrotondata e di colore bianco/grigio;
• piane: lisce e della grandezza della testa di uno spillo, possono avere un colore che va dal rosa al giallastro. Possono comparire sul viso, ma anche sulle braccia e le ginocchia, o sulle mani, dove si presentano a grappoli;
• plantari: compaiono sulle piante dei piedi e sono quelle più fastidiose, perché recano dolore quando ci si cammina di sopra;
• filiformi: hanno una forma allungata e sono dello stesso colore della pelle, si formano in genere sul viso, vicino alla bocca o agli occhi;
• genitali: sono delle escrescenze trasmissibili, molto comuni ma non pericolose.
Fino a qualche anno fa, la pratica più utilizzata per liberarsi delle verruche era quella di bruciarle. Oggi, si preferisce ricorrere ad altri rimedi, come la crioterapia, cioè il congelamento della verruca con l’azoto liquido, o farmaci a base di acido lattico e acido salicilico. Esistono però alcuni rimedi naturali che possono aiutarci ad accelerare la scomparsa di questo fastidioso e antiestetico problema, soprattutto per quanto riguarda le verruche comuni.
- Aglio. Questo rimedio richiede un pò più di pazienza rispetto ai trattamenti tradizionali, ma è molto efficace. È sufficiente prendere dell’aglio, schiacciarlo e aggiungerci qualche goccia di olio di oliva. La pasta ottenuta dovrà essere spalmata sulla verruca e coperta con un cerotto, ripetendo l’operazione ogni volta che il composto si secca.
- Buccia di banana. Mettete la buccia di banana, dalla parte interna, sulla verruca. Applicatela costantemente, tenendola ferma con un bendaggio e cambiandola due volte al giorno: velocizzerete il processo di guarigione dell’escrescenza.
- Aloe vera. Un’altra delle qualità dell’aloe vera è proprio questa: dissolvere le verruche. Dovrete applicare del succo di aloe vera direttamente sulla parte, una volta al giorno.
- Betulla. Potete applicare della corteccia di betulla sulla zona da trattare, o creare con l’aiuto della polvere che trovate in erboristeria una tisana. Potete bere il tè e applicarne una parte, con l’aiuto di alcune garze inumidite, tenendola sulla parte per circa 10 minuti al giorno.
- Pomodoro crudo. Dieci minuti al giorno per favorire il processo di guarigione.
- Olio di ricino. L’olio di ricino modifica la struttura e la consistenza delle escrescenze, favorendone la scomparsa. Dopo averne riscaldato una piccola quantità, va applicato su un pezzo di garza, con il quale andrete a massaggiare la parte per una mezz’oretta, due volte al giorno.
- Succo d’uva. Tra i rimedi della nonna, soprattutto per le verruche comuni, c’è anche il succo d’uva fresco. Sembra che spremuto sull’escrescenza per 3-4 volte al giorno, si favorisca una scomparsa più veloce del problema. Anche in questo caso la parte va bendata.
- Limone. Si può decidere di applicare la parte bianca e carnosa sotto la buccia, o massaggiare la verruca con uno spicchio di limone fresco, fino a quando l’escrescenza non sarà scomparsa.
- Tea tree oil. Da applicare direttamente sulla parte per almeno 10 giorni.
- Fieno greco. Il fieno greco ha innumerevoli proprietà. In questo caso, andrà messo un cucchiaino di semi in una tazza d’acqua, lasciandoli in frigo per circa due giorni. La miscela assumerà un aspetto simile a quello di un unguento, applicatela una volta al giorno sulla parte, lasciandola fino a quando non si sarà seccata.
Le verruche non sono un problema allarmante, tuttavia possono arrecare fastidi e disagi. È sempre bene quindi intervenire in tempo, prima che inizino a diffondersi ad altre parti del corpo.
GRANA PADANO DOP: FA DIMAGRIRE E ABBATTE I LIVELLI DI COLESTEROLO.
18-12-2017
Il Grana Padano abbassa il colesterolo e fa dimagrire. Merito sarebbe della sua tecnica di produzione e del processo cui viene sottoposto il latte utilizzato. Il Grana Padano Dop avrebbe delle importanti proprietà benefiche per la salute, perché ha mostrato di essere un valido rimedio contro l’ipertensione, ma aiuterebbe anche a dimagrire e ad abbassare il colesterolo. A sostenerlo è una ricerca del CREA, il Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, presentata alla XXXI riunione scientifica annuale dell’American Society of Hypertension.
I ricercatori hanno analizzato la tecnica di produzione di questo tipo di formaggio, per realizzare il quale il latte intero usato a inizio lavorazione viene poi parzialmente decremato per affioramento naturale. In questo modo, a formaggio finito, si ha una riduzione considerevole della percentuale dei grassi: 28 grammi di lipidi per ogni 100 grammi di formaggio. Peraltro, più del 40% di questi grassi è buono, si tratta dunque di quelli indispensabili per mantenere il corretto funzionamento dell’organismo umano.
Secondo i dati del CREA, in 30 grammi di Grana Padano Dop si trovano 32 milligrammi di colesterolo, una quantità molto modesta rispetto ai 220 milligrammi che rappresentano il livello medio giornaliero accettabile per un adulto; basti pensare che, a confronto, una porzione di petto di pollo apporta 72 milligrammi e un uovo di gallina addirittura 222 milligrammi. Effettuando uno studio, a doppio cieco e randomizzato, su 30 volontari affetti da ipertensione, gli scienziati hanno potuto verificare che assumendo regolarmente Grana Padano Dop i malati evidenziavano una diminuzione tra i 7 e gli 8 mmHg della pressione sistolica e tra i 5 e i 7 mmHg della pressione diastolica: effetti del tutto simili a quelli attesi mediante assunzione di farmaci antipertensivi.
"Nei pazienti che hanno partecipato allo studio non si è osservata alcuna modificazione - afferma Giuseppe Crippa dell’Istituto di Scienze degli Alimenti della Nutrizione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza - nei valori di colesterolo totale e HDL, trigliceridi, glicemia, sodiemia e potassiemia, e cosa sempre interessante non si è modificato il BMI, cioè non sono ingrassati. Lo studio dimostra che il Grana Padano svolge un’attività nutraceutica contro l’ipertensione senza modificare altri valori importanti per la salute, è quindi lecito pensare, come molti altri studi hanno evidenziato, che il grasso di latte e derivati non sia gravato da quel rischio cardiovascolare tipico di altri grassi d’origine animale". Inoltre, il Grana Padano è un formaggio totalmente ricco di calcio ma privo di lattosio, per cui è perfetto anche per chi sarebbe intollerante, e ha quantità minime di sodio, ottimo per chi è iperteso, e grandi quantità di leucina, un amminoacido ideale per le diete ipocaloriche.
STRATEGIE DI COMPORTAMENTO PER IL GRUPPO 0
• Preparate piani chiari e dettagliati con obiettivi e azioni annuali, mensili, settimanali e giornalieri per evitare qualsiasi comportamento impulsivo.
• Modificate il vostro stile di vita con gradualità, senza cedere alla tentazione di imprimere una brusca svolta alla vostra esistenza.
• Consumate tutti i pasti, compresi gli spuntini, seduti a tavola.
• Masticate lentamente, posando la forchetta tra un boccone e l’altro.
• Evitate di prendere decisioni importanti o spendere soldi quando vi sentite stressati.
• Quando vi sentite in preda all’ansia, dedicatevi a qualche attività fisica.
• Almeno tre volte la settimana dedicate un’oretta a un esercizio fisico aerobico.
• Quando sentite il bisogno di ricorrere a una sostanza che dia piacere (alcol, tabacco, droghe, zucchero), tenetevi impegnato con qualche attività fisica.
Oltre a seguire il programma alimentare per il gruppo 0, prestate la massima attenzione alle seguenti linee guida, che vi consentiranno di mantenere lo stress a livelli accettabili:
• Evitate caffeina e alcol, specialmente quando vi trovate in situazioni stressanti. La caffeina può essere particolarmente pericolosa perchè tende a far salire l’adrenalina e la noradrenalina.
• Se vi viene voglia di prodotti a base di frumento, mangiate invece un pò di carne: di solito il desiderio scompare.
• Evitate di mangiare in modo insufficiente o di saltare i pasti, specialmente se consumate molta energia in esercizi fisici. Privarsi del cibo vuol dire sottoporsi a uno stress molto pesante.
• Portate sempre con voi un pò di cibo per gli spuntini, perchè è molto difficile trovare nei bar o nei fast food alimenti che non contengono frumento.
Le persone di gruppo 0 traggono enormi benefici da un’attività fisica intensa e regolare che metta alla frusta apparato cardiovascolare, muscoli e struttura ossea. Per queste persone, però, l’attività fisica produce vantaggi che vanno al di là dell’obiettivo di una buona forma fisica, in quanto promuove anche il potenziamento del sistema di rilascio delle sostanze biochimiche. In sostanza per loro l’esercizio fisico stimola l’attività dei neurotrasmettitori che agiscono da tonificanti per l’intero sistema. Perciò le persone di gruppo 0 che si dedicano con regolarità a qualche attività fisica migliorano anche la risposta emotiva, in quanto l’equilibrio emotivo deriva anche da un funzionamento regolare ed efficiente dei sistemi di trasporto delle sostanze biochimiche all’interno dell’organismo.
Come è ovvio, chiunque fumi dovrebbe cercare di smettere, quale che sia il suo gruppo sanguigno; chi appartiene al gruppo 0, tuttavia, ha spesso bisogno di un aiuto speciale. Sospetto che questa particolarità sia connessa a uno squilibrio dei livelli della dopammina, in quanto il fumo induce una risposta chimica che surroga sensazioni di piacere e gratificazione. Per facilitare l’arduo impegno di rinunciare a questa abitudine, è utile cercare di mantenere sotto controllo lo stress. Ecco altri consigli destinati in particolare alle persone di gruppo 0:
• Tenete un diario su cui annotare i progressi compiuti nel vostro programma per liberarvi dal vizio del fumo. Registrate i benefici che incominciate ad avvertire.
• Un’attività fisica intensa attenua la voglia di fumare.
• Evitate tutte le situazioni che di solito stimolano il desiderio di fumare.
• Se siete abituati a fumare dopo i pasti, alzatevi immediatamente appena terminato di mangiare e lavatevi i denti.
• Quando sentite l’esigenza di fumare, eseguite il seguente esercizio di respirazione:
- Inspirate profondamente dal naso;
- Espirate lentamente dalla bocca;
- Ripetete l’esercizio quattro volte.
- Quando sentite il bisogno di tirarvi su, cercate gratificazioni alternative.
Se in famiglia ci sono bambini di gruppo 0, adottate nei loro confronti le seguenti regole di comportamento, essenziali per farli crescere sereni, equilibrati e in buona salute.
• Incoraggiateli a mostrarsi indipendenti e flessibili nello svolgimento delle loro attività quotidiane.
• Date importanza all’interazione sociale con i coetanei. I bambini di gruppo 0 tendono ad assumere naturalmente il ruolo di leader e si trovano a loro agio all’asilo, nei giochi e in ogni altro ambiente che favorisca la socializzazione.
• Programmate un’ora di attività fisica al giorno e lasciateli liberi di correre, arrampicarsi, nuotare o andare in bicicletta.
• Fin dai primi anni di vita introducete nella loro alimentazione elementi del programma alimentare per il gruppo 0.
• Non mancate mai di lodarli quando ottengono qualche buon risultato.
• Stabilite regole rigorose per controllare gli scoppi d’ira e indicate loro modi più positivi per sfogare la rabbia. Se vostro figlio impara a gestire la collera fin da piccolo, in seguito avrà meno probabilità di sviluppare problemi legati allo stress.
Per quanto riguarda i ragazzi di gruppo 0, comportatevi nel seguente modo:
• Affidate loro qualche responsabilità nella gestione familiare.
• Favorite le loro doti naturali di leader, assecondando il lavoro di gruppo.
• Incoraggiate le attività sportive fisicamente intense e di gruppo.
• Istruiteli sui pericoli dell’alcol, del tabacco e delle droghe ed educateli con il vostro esempio positivo.
• L’insofferenza per la monotonia tipica di questo gruppo può portare a comportamenti pericolosi.
Strategie di comportamento per gli anziani di gruppo 0.
Uno dei principali problemi degli anziani è la limitazione della mobilità: è una condizione particolarmente penosa per quelli di gruppo 0, che più degli altri amano l’attività fisica. Per minimizzare le conseguenze, seguite con attenzione le seguenti indicazioni:
• Continuate ad osservare un regime alimentare ricco di proteine, utilizzando se necessario, integratori proteici omogeneizzati. Le proteine sono fondamentali per prevenire artriti e altre malattie infiammatorie, che tra gli anziani di gruppo 0 costituiscono spesso un problema diffuso. Inoltre le proteine sono importanti perchè aiutano a conservare la robustezza delle ossa e la forza della massa muscolare.
• Se accusate dolori causati da un’artrite reumatoide o da altre malattie infiammatorie, evitate comunque di assumere farmaci antinfiammatori non steroidei: è noto che nei pazienti di gruppo 0 possono provocare ulcere peptiche.
• Rimanete attivi. E’ fondamentale continuare a seguire un programma regolare di attività fisica, anche se ridotto a una semplice passeggiata quotidiana.
• Si è scoperto che la stomatite da dentiera, un’infiammazione del cavo orale che colpisce chi porta questa protesi, è più frequente e grave tra gli anziani di gruppo 0. Una delle cause più comuni è un’infezione del parassita Candida albicans. Se portate la dentiera, seguite con attenzione l’alimentazione per il vostro gruppo sanguigno.
Integrate la vostra alimentazione con i seguenti integratori:
• Acido folico, 400 microgrammi per prevenire le malattie gengivali;
• Calcio, da 1.000 a 1.200 mg per la salute delle ossa;
• Valeriana, 400 mg oppure come tisana per attenuare le infiammazioni intestinali.
Altre chiavi di comportamento utili per i soggetti di gruppo 0, riguardano gli stabilizzatori emotivi, atti a contrastare le situazioni di stress e le sue conseguenze:
• Praticate le tecniche di gestione della collera.
• Spezzate il ritmo delle vostre giornate lavorative intervallandole con qualche esercizio fisico, specialmente se svolgete un’attività sedentaria. Farete un pieno di energia.
• Concedetevi piccole gratificazioni ogni volta che raggiungete qualche traguardo.
• Evitate gli antidepressivi che inibiscono le MAO.
Ci sono studi che dimostrano come il cosiddetto “comportamento di tipo A” sia molto più frequente nelle persone di gruppo 0 che in quelle appartenenti agli altri gruppi sanguigni. Una di queste ricerche si è dedicata in particolare all’analisi del rapporto tra i gruppi sanguigni e svariati indicatori di modelli di comportamento in pazienti di giovane età che erano stati colpiti da attacchi cardiaci precoci. Lo studio ha indicato che i pazienti di gruppo 0 ottenevano punteggi molto più alti di quelli di gruppo A sia nel grado di “comportamento di tipo A”, sia nei relativi indicatori di atteggiamenti collerici. I pazienti dei gruppi B e AB si classificavano in posizione intermedia tra questi due estremi. I ricercatori hanno descritto le persone con “comportamento di tipo A” come individui caratterizzati da un desiderio intenso e competitivo di prevalere, da un’esagerata sensazione di urgenza e da un’ossessione per il trascorrere del tempo; sempre di fretta, esibiscono frequentemente impulsi aggressivi e ostili nei confronti degli altri. Queste persone spesso cercano di fare due cose contemporaneamente e sono convinti che l’unico modo per ottenere un lavoro ben fatto sia farlo personalmente. Spesso parlano e pensano velocemente e hanno modi bruschi. Esaminatevi e giudicate se vi ritrovate in qualche caratteristica della personalità che i ricercatori indicano essere tipica delle persone di gruppo 0, in particolare il “comportamento di tipo A”, che tra gli appartenenti a questo gruppo sembra essere piuttosto diffuso.
Non è comunque mia intenzione etichettarvi! La personalità è sicuramente una caratteristica individuale e le predisposizioni genetiche formano solo una piccola parte di un quadro assai più complesso; tuttavia vale la pena cercare di capire quale sia il senso, nel vostro caso, di questi dati oggettivi: per mia esperienza, questi modelli di comportamento tendono ad emergere in modo più evidente quando si abbassa la guardia e lo stress è elevato. Se vi riconoscete nel “comportamento di tipo A”, provate ad adottare le seguenti strategie che potranno aiutarvi a controllare meglio gli eccessi di collera.
• Quando vi accorgete che in una certa situazione state per uscire dai gangheri, prendetevi una pausa: andate a fare il giro dell’isolato, bevete un bicchier d’acqua, fate un pò di esercizi aerobici. Aspettate che l’ira sbollisca e poi tornate ad affrontare la questione con più serenità.
• Esprimete le vostre sensazioni per iscritto. Se ce l’avete con qualcuno, non correte subito ad affrontarlo a muso duro: sedetevi invece, e scrivete una lettera spiegando quello che provate. Vi accorgerete che è impossibile continuare ad essere arrabbiati mentre si sta scrivendo.
• Individuate le cause che hanno scatenato la vostra ira. Determinate se provengono da attese non realistiche, da atteggiamenti infantili o da incapacità di comprendere le ragioni degli altri.
• Concentratevi su quello che state provando voi, non sul comportamento del vostro avversario. Per esempio, invece che: “Hai rovinato tutto”, provate a dire: “Sono molto deluso”. E’ un atteggiamento che vi attribuisce maggiore potere di modificare i termini di quella determinata situazione.
• Trovate un’attività che per voi equivalga al classico contare fino a dieci.
• Quando vi sentite frustrato o arrabbiato, fate in modo di avere qualcuno con cui poter parlare. Le persone di gruppo 0 sono generalmente estroverse e le loro tensioni si attenuano quando possono discutere apertamente il problema che li angustia.
Per migliorare la reazione allo stress ricorrete agli adattogeni. Il termine “adattogeno” è stato coniato per classificare una serie di piante che si sono dimostrate capaci di migliorare la reazione complessiva allo stress. Molte di esse presentano un effetto fisiologico bidirezionale, o normalizzante: se qualche fattore è troppo basso lo innalzano; se è troppo alto lo abbassano. Gli adattogeni più efficaci per le persone di gruppo 0 sono:
• Rhodiola rosea. Oltre ad essere attiva contro lo stress, la Rhodiola possiede una buona capacità di prevenire l’attività delle catecolammine stimolata dallo stress e di promuovere la stabilizzazione della contrattilità cardiaca. La Rhodiola è anche in grado di prevenire le disfunzioni cardiopolmonari che possono insorgere in caso di permanenze a quote elevate.
• Steroli e steroline vegetali. Gli steroli e le steroline vegetali sono generalmente definiti dal punto di vista fitochimico come “grassi vegetali”, chimicamente parenti prossimi del colesterolo, ma dotati di un’attività biologica adattogena. Sono in grado di prevenire gli squilibri del sistema immunitario che si innescano durante gli stress, favorendone così l’attenuazione.
• Vitamine B. Per indurre una reazione equilibrata allo stress, le persone di gruppo 0 hanno particolare bisogno di massicce somministrazioni di vitamine del complesso B, in particolare la B1, la pantetina e la B6.
• Acido lipoico. Poichè svolge un ruolo importante nel metabolismo delle catecolammine, l’acido lipoico ha un effetto positivo sulla risposta allo stress delle persone di gruppo 0.
La strategia migliore per combattere gli stati depressivi o maniaco-depressivi è adottare l’alimentazione e seguire i programmi degli esercizi fisici e dei comportamenti personalizzati per il gruppo 0, con l’obiettivo di trovare il giusto equilibrio degli ormoni dello stress, specialmente delle catecolammine.
ATTENZIONE: Molte persone di gruppo 0 che assumono iperico (la cosiddetta erba di San Giovanni) si lamentano che dopo una o due settimane di assunzione diventano sonnolenti e spesso riferiscono di fare sogni strani. Esiste in letteratura una superficiale ricerca su questo argomento, in cui si mette in evidenza il ruolo dell’iperico come inibitore delle MAO. Se è vero che il principio antidepressivo contenuto nella pianta probabilmente non inibisce le MAO, è assodato però che le inibiscono altri suoi componenti, soprattutto i flavonoidi e gli xantoni. Poichè il livello basale di questi enzimi nei soggetti di gruppo 0 è già basso, l’iperico rischia di peggiorare ancor più la situazione. Inoltre, gli effetti anti-MAO delle preparazioni della pianta non raffinate possono far calare la MAO delle piastrine fino al punto da aggravare i sintomi della “personalità di tipo A”, come l’impulsività e la ricerca di sensazioni forti.
Con l’iperico esiste poi un problema supplementare, meno noto: esso può inibire anche la dopammina betaidrossilasi. Per chi appartiene al gruppo 0 e si trova in un picco del ciclo della dopammina, questa inibizione può avere effetti disastrosi, perchè in quel caso c’è il pericolo reale che la dopammina cresca fino a livelli che possono indurre reazioni psicotiche (non dimenticate che ad alti livelli di dopammina viene associata la schizofrenia). Favorite l’equilibrio neurochimico con gli integratori più adatti.
• L-tirosina. Sostenere i livelli dell’amminoacido L-tirosina contribuisce ad incrementare la concentrazione della dopammina cerebrale. In una ricerca condotta tra gli allievi di una scuola militare, i cadetti a cui durante un corso di addestramento particolarmente impegnativo veniva somministrata una bevanda ricca di L-tirosina fornivano prestazioni migliori in termini di capacità di memorizzare e di seguire le tracce, rispetto a un gruppo di controllo che beveva liquidi contenenti solamente carboidrati. Questi risultati indicano quindi che la tirosina è capace, in circostanze contraddistinte da stress psicosociale e fisico, di ridurne l’impatto sulle capacità cognitive. Secondo alcuni ricercatori, la L-tirosina può essere utile anche alle persone di gruppo 0 che soffrono di depressione.
• 5-HTP. Questo precursore della serotonina sembra funzionare con particolare efficacia sui soggetti di gruppo 0 ed è inoltre in grado di elevare i livelli della dopammina. Se vi sentite depressi, avete voglia di carboidrati o di altri alimenti, avete problemi di sonno o vi sentite genericamente fiacchi, il 5-HTP vi può dare una scossa, da solo o in combinazione con la L-tirosina.
• Glutammina. La glutammina è un amminoacido che si trasforma in una classe di neurotrasmettitori detti GABA. Può giovare in particolare alle persone di gruppo 0 con un’inclinazione per i cibi dolci. Quando sentite voglia di carboidrati scioglietene 500 mg in un bicchiere d’acqua o prendete l’equivalente in capsule.
• Acido folico. Molti pazienti carenti di questa vitamina non reagiscono bene ai farmaci antidepressivi. Le persone di gruppo 0 soggette a frequenti cambiamenti d’umore dovrebbero sempre integrare la loro alimentazione con un supplemento di acido folico, insieme con altre vitamine del complesso B.
• Metilcobalammina. La metilcobalammina è la forma neurologicamente attiva della vitamina B12. Protegge i neuroni dall’eccitotossicità indotta dalla presenza eccessiva di glutammato, che è una causa corrente di turbe neurologiche. La metilcobalammina può dunque essere consigliata per prevenire e rallentare la progressione della malattia di Parkinson, poiché i neuroni dopaminergici sono particolarmente vulnerabili all’eccitotossicità. Diversi studi condotti sugli animali mostrano che la somministrazione quotidiana prolungata di metilcobalammina permette di proteggere la guaina mielinica che avvolge i nervi e forse anche di accrescere la sintesi proteica nei nervi stessi. Una rivista di letteratura scientifica mostra che quasi 350 studi sono stati pubblicati e che dimostrano gli effetti neuroprotettori della metilcobalammina. Il dosaggio consigliato è di 500 mg al giorno.
L’iperattività è stata spesso associata con livelli troppo elevati delle catecolammine e squilibri della dopammina. Peter D’Adamo nella sua clinica ha curato frequentemente bambini di gruppo 0 a cui era stato diagnosticato un disturbo da deficit dell’attenzione (ADD) o da deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD). Sebbene questi stati patologici non siano facilmente diagnosticabili con certezza, le manifestazioni comprendono tipicamente eccessiva eccitabilità, incapacità di concentrazione, sbalzi d’umore, comportamento aggressivo, impulsività e alternanza di momenti di euforia e di abulìa. L’iperattività di solito viene trattata con farmaci come il Ritalin, che oltre a causare danni al cervello, hanno anche il difetto (come tutti i farmaci) di trattare solo i sintomi e non di curare il problema, trascurando del tutto le ben note cause scatenanti, tra le quali l’eccesso di ormoni dello stress, le sindromi autoimmuni e lo stile alimentare. Se vostro figlio di gruppo 0 presenta i sintomi di un comportamento iperattivo, provate ad applicare le seguenti strategie:
• Alimentatelo seguendo l’alimentazione per il gruppo 0, con particolare attenzione a privilegiare le proteine di alta qualità rispetto ai carboidrati. Limitate il più possibile il consumo di zucchero e siate molto rigorosi nell’eliminare prodotti a base di frumento e mais.
• Garantite a vostro figlio la possibilità di sviluppare le sue capacità fisico-atletiche. Se gli sport di squadra non gli si addicono, incoraggiatelo ad intraprendere attività individuali, come il nuoto, la corsa o il salto della corda.
• Le ricerche indicano che molti bambini affetti da ADHD presentano anche problemi di ipersensibilità e allergie, cioè di patologie autoimmuni. Molto spesso i bambini di gruppo 0 che presentano sintomi allergici seguono un’alimentazione basata su prodotti contenenti frumento: non appena questi vengono sostituiti con alternative proteiche, sia le allergie sia l’iperattività migliorano nettamente.
• Somministrate a vostro figlio un’integrazione di acido folico e vitamina B12 (400 microgrammi al giorno). Con queste integrazioni, unite all’alimentazione per il gruppo 0 e al programma degli esercizi fisici, Peter D’Adamo è riuscito a curare con successo l’iperattività in molti pazienti giovani. Perciò date a vostro figlio i seguenti alimenti ricchi di queste vitamine: acido folico (fegato, verdure a foglia verde, piselli, fagioli azuki e noci); vitamina B12 (carni rosse, fegato, agnello, pollame, pesce).
• Insegnategli le tecniche per gestire la collera, in modo da evitare gli scoppi d’ira incontrollati.
• Offritegli numerosi incentivi, utilizzandoli come riconoscimenti sociali e sostegni per aumentare la sua autostima.
• Fissategli obiettivi ragionevoli e a breve termine, in modo da offrirgli l’opportunità di assaporare frequentemente il gusto del successo.